sabato 29 giugno 2013
STORIE DI ORDINARIO TORMENTO parte prima
Ingiustizie vere o presunte, possono fare da sfondo al disturbo comportamentale del bambino. Così come una situazione di insicurezza, di indifferenza, di angoscia, possono essere la causa di una reazione caratteropatica infantile, che coinvolgerà sia la sfera intellettiva che quella affettiva. In uno studio svolto da Mark Flinn (Università del Missouri nel 2003), è stata esaminata la saliva di un vasto numero di soggetti. Il livello di cortisolo era più alto del normale nei soggetti in cui era presente uno stress a causa di disaccordi tra i genitori o in quelli in cui uno o entrambi i genitori si assentavano per lunghi periodi. E’ emerso che l’assenza della madre tra i 9 e i 16 anni ha l’effetto di innalzare il cortisolo più nelle femmine che nei maschi e viceversa l’assenza del padre. Uno dei risultati più inquietanti è che i bambini continuano a reagire con lo stesso livello di tensione a situazioni stressanti già sperimentate. Ciò che distingue i bambini dagli adulti è la difficoltà che essi hanno ad assuefarsi agli stress. Al contrario degli adulti , che tendono ad adattarsi agli stress ripetuti, i bambini reagiscono ogni volta come se fosse la prima. Queste reazioni sono abbastanza logiche dal punto di vista evolutivo: lo sviluppo in età infantile dipende dalle cure degli adulti ed è naturale che, per assicurarsi un sostegno emotivo e fisico, i piccoli devono essere sensibili al comportamento degli adulti; il che, però, li rende ricettivi alle tensioni familiari e agli abbandoni delle loro figure di riferimento. Nell’adolescente spesso la cattiva reputazione viene preferita all’indifferenza: nel primo caso , infatti, “si esiste” mentre nel secondo “non si è nessuno”.
A livello psicologico l’adolescente è molto fragile perché sottoposto ovviamente a stress maggiori. Se la diagnosi di disturbo comportamentale reattivo è quasi sempre agevole, l’intervento non è sempre facile: quando il comportamento del bambino è il sintomo della famiglia, è spesso un sintomo che serve a mantenere un equilibrio altrimenti impossibile, e pertanto da riguardare gelosamente, nonostante le apparenti richieste di aiuto per eliminarlo. Non si possono ignorare le turbe della sfera alimentare (anoressia, bulimia, polidipsia, aberrazioni alimentari) o i disturbi sfinterici (enuresi, encopresi) o quelli dell’evoluzione sessuale (onanismo) o i problemi legati all’acquisizione del linguaggio.
Voglio sottolineare che in generale un rimedio omeopatico, somministrato regolarmente durante l’infanzia, riesce il più delle volte a scongiurare o a ridurre notevolmente l’evoluzione verso stati nevrotici o psicotici.
PROFILI OMEOPATICI
Il ragazzo timido percepisce tutto il mondo esterno come pericoloso e ritiene se stesso incapace di affrontarlo. Ciò si traduce nelle manifestazioni tipiche: rossori, tremori, farfugliamenti, vuoti di memoria, essere maldestri.
Capofila dei rimedi della timidezza è PULSATILLA che viene descritta come bambina bionda, dagli occhi azzurri, che arrossisce alla minima emozione. In realtà il campo di Pulsatilla è ben più vasto; può essere il bambino dolce e obbediente, sottomesso, spesso rassegnato, che piange al minimo rimprovero, o anche solo se gli adulti alzano la voce, e che viene consolato facilmente da una parola gentile; ha paura del buio e della solitudine, difficoltà ad addormentarsi, il suo sonno è turbato da incubi e può avere terrori notturni. La caratteristica di Pulsatilla è quella di avere un carattere cangiante: passa dal pianto al riso, dalla paura alla gioia, dalla tristezza all’irritabilità, presto scoraggiata, presto sollevata. La stessa caratteristica di variabilità si ritrova nella sintomatologia somatica. Aggrava col calore, cerca l’aria aperta malgrado la sua freddolosità, e può soffrire, da adulta, di disturbi venosi, geloni e disturbi digestivi che l’accompagnano per tutta la vita; altra caratteristica è l’intolleranza per gli alimenti grassi.
CYCLAMEN è più sensibile e scrupoloso (ma sempre simile a Pulsatilla); teme di non aver fatto il meglio possibile e, più tardi nell’adolescenza avrà scrupoli religiosi e sessuali. Spesso si tratta di soggetti anemici, predisposti alle sindromi emicraniche e ai disturbi visivi.
COCA è il rimedio del panico in pubblico, dell’inibizione in società, della sensazione di non essere in grado di fare quello che si dovrebbe.
KALI SULFURICUM, simile a Pulsatilla ma testardo, ostinato, manca di fiducia in sé, è apatico, molle e, a differenza di Pulsatilla, spesso non riesce davvero a compiere gli atti quotidiani.
KALI PHOSPHORICUM , vicino a Phosphorus, soffre di un complesso di ineriorità, si stanca e si scoraggia, ma è facilmente “ricaricato” da un avvenimento piacevole o una gioia.
Anche SILICEA presenta molti punti in comune con Pulsatilla; timido, ansioso, stanco, si scoraggia facilmente e ha bisogno di essere, più che consolato, stimolato e rassicurato; teme di non essere all’altezza di ciò che gli viene richiesto ma, incoraggiato, riesce perfettamente, perché si tratta di un soggetto di intelligenza spesso superiore alla media. Silicea è ansioso, irritabile, ipersensibile, magro ma dal grosso ventre e grossa testa; cresce lentamente, suda abbondantemente di un sudore maleodorante, della testa, del collo, dei piedi; suda particolarmente durante il sonno, popolato da incubi, agitato, a volte sonnambulico. Il soggetto ama dormire con una copertina o un pupazzo ben stretti al viso. E’ un bambino che difficilmente si ammala: ricordiamo che Silicea è un grande rimedio immunitario. Forse proprio questa consapevolezza della propria fragilità fisica rende insicuro il soggetto Silicea.
CALCAREA CARBONICA sue caratteristiche sono la lentezza, l’equilibrio, la mancanza di energia; la sua timidezza è dovuta alla consapevolezza dell’astenia e alla paura. Piagnucoloso, i rimproveri gli provocano crisi di lacrime. Il carattere è debole, irritabile, ha paura dell’avvenire, non vuole restare solo. Sonnolento durante il giorno, le sue notti sono popolate da incubi, con la visione di facce orribili. BARYTA CARBONICA è ancora più lento; rimedio d’elezione per i ritardi psicomotori, legati spesso a una causa organica; ci basti per il momento rimarcare la reale inferiorità del soggetto, in qualche maniera, tuttavia, criticata: da qui le reazioni di isolamento, di fuga, di inibizione, di fronte alla commiserazione dell’entourage o ai dispetti dei compagni. GRAPHITES è un bambino inquieto, esitante, dal volto inespressivo, estremamente sensibile alle ingiustizie ; il fisico infelice, grasso, le dermatiti ricorrenti e spesso estese, la lentezza, ne fanno un ragazzino poco brillante, ipersensibile e impressionabile, che partecipa poco alle attività di gioco o scolastiche.
Similmente NATRUM SULFURICUM, THUYA, verso l’adolescenza, manifesteranno una simile reattività: si tratterà di adolescenti grassottelle, dalla pelle malsana, o di ragazzoni grossi, con una sindrome adiposo-genitale più o meno evidente, goffi, impacciati. Si vergognano del loro aspetto e possono essere colti da vere crisi di panico, di fronte alla ironia dei compagni o all’incomprensione degli insegnanti.
Anche GELSEMIUM ha crisi di panico: qui si tratta del vero crac emotivo del soggetto nervoso, timido, inibito, dalla mancanza di fiducia in sé che si traduce in un complesso di inferiorità, in uno stato di “siderazione” (Barbancey), tremori, fuga di idee ed espressione ebete. La sua inibizione può portarlo alla ricerca della solitudine e all’autismo.
IGNATIA timido, impressionabile, dall’umore cangiante, dalle reazioni paradossali. Agitato, angosciato, iperestesico, scoppia in singhiozzi alla minima emozione, ma ride con la stessa facilità con cui piange, e può andare incontro a crisi isteriche.
LYCOPODIUM già dall’infanzia manifesta le sue caratteristiche: le grandi collere, l’irritabilità, la suscettibilità. L’isolamento nasce dall’ incapacità di fare quello che vorrebbe e saprebbe fare. E’ un bambino autoritario con i più piccoli, rancoroso, desideroso di supremazia. Si tratta spesso di bambini con difficoltà digestive, dal ventre gonfio, con una sofferenza epatica evidente nel colorito e nella pelle rugosa. Bambini intelligenti, spesso molto oltre la media. NATRUM MURIATICUM solitario, taciturno, ipersensibile, irritabile, orgoglioso, piange in silenzio, di nascosto, ripiegato su se stesso, a rimuginare le proprie pene. E’ un deluso e un frustrato, rifiuta ostentatamente la consolazione, che, però in qualche modo pretende. E’ un falso timido, piuttosto un oppositivo, e può evolvere facilmente verso l’autismo.
Poi c’è il gruppo dei “disadattati”; sono dei veri pazienti psichiatrici e la timidezza è solo un sintomo della loro malattia mentale; li caratterizza una spiccata sospettosità, il rischio di evoluzione autistica. A volte la timidezza non appare, nascosta da atteggiamenti di ipercompenso, e si evidenzia in momenti particolari.
A questo gruppo appartengono: PHOSPHORUS, RHUS TOX, AMBRA GRISEA, PHOSPHORICUM ACIDUM.
Phosphorus è ipersensibile, pauroso, alternante, diventa timido al crepuscolo;
Rhus tox diventa timido la notte;
Ambra grisea è incapace di relazionarsi, di affrontare un mondo ostile, suscettibile, inibita dalla minima presenza estranea, disinserita dalla realtà;
Phosphoricum acidum tende all’isolamento ed è depresso.
L’azione di questi rimedi viene favorevolmente consolidata dalla prescrizione del nosode adatto: sarà tubercolinum nei soggetti ansiosi che presentino le caratteristiche tubercoliniche, o luesinum, nei soggetti fortemente instabili e distruttivi, o medorrhinum quando prevale l’egotrofia sicotica.
Gruppo dei taciturni. Un bambino taciturno è sempre un bambino che ha dei problemi. Saranno essenzialmente difficoltà di comunicazione, sia che trovino la loro causa in problemi affettivi o di sviluppo psichico, che in reali disturbi psichiatrici. I disturbi comunicativi legati a deficit mentale necessitano di una trattazione separata. Parliamo qui dei casi normali. Un bambino può essere taciturno perché lento, calmo, flemmatico, poco emotivo: è il caso di Calcarea carbonica o di Sulfur grasso; laconici, sputasentenze, ma obiettivi, osservatori.
Può invece esserlo (taciturno) perché non ha nulla da dire: è il caso del soggetto riflessivo, equilibrato, che diventa brillante nel momento in cui decide di parlare, in cui emotività e volontà si equilibrano.
Sulfur in equilibrio parla poco, ma parla bene, lo sa, e sa come sfruttare questa capacità. Un po’ meno Lycopodium e Phosphorus, dalle cui parole traspare il carattere altezzoso e a volte arrogante del primo, e l’emotività ironica del secondo.
Un bambino può essere taciturno perché soffocato dalla sua emotività: uno per tutti Natrum muriaticum, ricco e immaginativo, intuitivo, scontento, logico, rimuginante. Ma proprio Natrum muriaticum ci riporta al silenzio oppositivo, legato al rifiuto della comunicazione, per la sensazione netta di non essere compreso, al fiero rifiuto della consolazione. Anche Lycopodium è silenzioso e fiero, ma ha bisogno di una presenza rassicurante nella stanza accanto, salvo a lasciarsi andare a violenti scoppi di collera. Ci sono poi i taciturni indignati, sensibili alle ingiustizie: Staphisagria e Aurum metallicum, ad esempio. Oppure gli oppositivi suscettibili, sprezzanti, cattivi, sarcastici, inibiti: Sepia, al confine con la categoria dei depressi.
I taciturni depressi si manifestano preferenzialmente al momento della pubertà. Sono situazioni psichiatriche o border line, reattive a shock emotivi (Ignatia, Cicuta virosa), o legati alle problematiche sessuali, e allora sarà il caso di Lachesis, Platina, Actaea racemosa, Lilium tigrinum, soggetti all’emotività patologica, dall’alternanza di periodi di eccitazione e altri di mutismo legati alla ciclicità mestruale. Non dimentichiamo che la depressione può essere uno stato evolutivo, oltre che di Sepia, anche di Natrum muriaticum e Phosphorus, pazienti in cui l’affettività e l’emotività sono profondamente disturbate. Aggressività e collera. Si tratta di un meccanismo di difesa o attacco, reattivo al senso di ingiustizia, a sentimenti di insoddisfazione o a desiderio di dominare.
Chamomilla, irritabile, sospettoso, capriccioso, sempre in movimento, è un soggetto insopportabile: pretende ogni cosa che vede, con collere violente in caso di rifiuto. Urla se gli si parla o lo si tocca, non vuole nessuno attorno; la violenza delle sue collere mette la famiglia in ginocchio: il piccolo si strappa i capelli, sbatte la testa sul muro, perché sa benissimo che questo paralizza sua madre, e urla ancora di più perché è ipersensibile al dolore. La sua collera culmina nello spasmo respiratorio, o nella convulsione, e ciò fa sì che Chamomilla sia un ragazzino viziato, cui si lascia fare quel che vuole, per timore di queste crisi. Si calma solo se preso in braccio e cullato, fatto saltare sulle ginocchia o trasportato in auto: allora si addormenta profondamente; ma guai a fermarsi, gli urli riprendono accompagnati da calci e pugni. La sua agitazione è più grave la sera. Chamomilla è il rimedio d’elezione nelle turbe della dentizione, sia somatiche che psichiche; ottiene risultati brillanti nelle febbri, nelle otiti o nelle diarree, così come nell’irritabilità e nell’insonnia che accompagnano la dentizione penosa di alcuni bambini.
Atteggiamenti simili sono nel rimedio CINA, ma con modalità diverse. Il bambino Cina tocca tutto, non vuole essere nemmeno guardato, nè tanto meno toccato, per iperestesia; getta via con violenza gli oggetti che un momento prima aveva preteso; ha tic del viso, si mette le dita nel naso o se lo gratta, per un prurito insopportabile; in braccio non si calma ma si dibatte, urla e picchia. Rispetto a Chamomilla è più testardo, suscettibile, e non tollera che ci si occupi di lui.
Chamomilla ha dei disturbi digestivi caratterizzati essenzialmente da diarrea verdastra, Cina ha delle coliche periombelicali, prevalentemente notturne, che migliorano se coricato sul ventre e, tratto peculiare, Cina soffre di prurito anale, spesso legato a ossiuriasi. Inoltre Cina presenta turbe importanti del sonno: ruota la testa a destra e sinistra sul cuscino ed è spesso enuretico.
STOP
(continua nelle prossime settimane)
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Informazioni personali
- Marina Salomone
- Mi occupo di terapie olistiche dal 1983. Hobby principale il disegno: sono su Flickr sotto il nome di Marina Salomone
per chi fosse interessato a trattare questi argomenti in maniera più appofondita c' è sempre il mio sito web ufficiale: www.GurudiTamara.com
E' inquietante tutto questo!!!
RispondiEliminanel senso che da genitrice mi rendo conto di quanto siano vulnerabili questi piccoli...e quanto noi possiamo fare per rendergli la vita difficile. Grazie a te per darci sempre l'opportunità di conoscere qualcosa in più.
Infatti c'è il detto che i genitori qualunque cosa facciano non possono evitare di sbagliare nel rapporto con i figli :-) è inevitabile che data la fragilità e non sutosufficienza del bambino che gli adulti debbano prendersi cura di loro e quindi prendere decisioni per loro. I bambini vivono questo rapporto per la maggior parte del tempo come rassicurante e nutriente ma per una certa parte lo vivono come costrittivo e ricco di ingiustizie!
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