Indice

1. Sciatica
2. Artrite Reumatoide
3. Osteoporosi
4. Emicrania
5. Dismenorrea
6. Infertilità
7. Gastrite
8. Cistite
9. Menopausa
10. Tabagismo
11. Ipertensione
12. Insonnia
13. Obesità
14. Stress e pnei
15. Cistite interstiziale
16. Psoriasi
17. Occhio secco
18. Viaggi
19. Acufeni
20. Allergie-Asma
21. Gravidanza e neonato
22. Due riflessioni
23. Stipsi
24. Vertigini
25. Cani e Gatti
26. Tipi Omeopatici
27.Bambino-psiche
28.Sport
29.Disturbi venosi
30.Salute obbligatoria
31.Cuore
32.Neonato-mamma-papà
33.Memoria
34.Anziano-aspetti nutrizionali e pnei
35.Colesterolo
35-bis.Colesterolo-bis
36.Acne
37.Anemie
38.Tosse-Omeopatia
39.Enuresi
40.Reflusso gastro-esofageo
41.LEI e LUI
42.LEI e LUI seconda puntata
43.LEI e LUI terza puntata
44.Raffreddore
45.Un po' di respiro
46.Influenza
47.Adolescenza
48.Chakras
49.Ayurveda
50.Medicina cinese
51.DENTI parte prima
52.DENTI parte seconda
53.DENTI parte terza
54.CAPELLI parte prima
55.CAPELLI parte seconda
56.FITOTERAPIA
57.diabete-parte prima
58.diabete-parte seconda
59.Trattamento viscerale
60.Pelle
61.Cronobiologia
62.ANORESSIA parte prima
63.ANORESSIA parte seconda
64.Alcolismo
65.Colori
66.Fegato parte prima
67.Fegato parte seconda
68.Posture
69.Fermenti intestinali parte prima
70.Fermenti intestinali parte seconda
71.Epitrocleite
72.TIROIDE parte prima
73.TIROIDE parte seconda
74.SALUTE E MALATTIA
75.CONGIUNTIVITI
76.OTITE parte prima
77.OTITE parte seconda
78.ORMONI parte prima
79.FISIOGNOMICA
80.ORMONI parte seconda
81.COSMETICI
82.ORMONI parte terza
83.METAFISICA
84.EPIFISI
85. Perchè rinunciare?
86.INQUIETUDINI DI FERRUM METALLICUM
87.ICTUS
88.ICTUS parte seconda
89.Mantra
90.KINESIOLOGIA
91.Fiori di Bach
92.Sogni
93.Odori
94.Gli occhiali
95.La vista
96.Il tatto
97.Il gusto
98.Udito
99.Energia e Cosmo
100.Cento
101.VERATRUM ALBUM
102.EFT
103.Lupus
104.Cavoli
105.Farmaci
106.COLON IRRITABILE parte prima
107.COLON IRRITABILE parte seconda
108. MEDICINA CINESE ancora
109.Il corso di EFT
110.Corsi permanenti
111.Calcoli renali
112.DRENAGGIO
113.Metabolismo2-Fascia
114.PRANOTERAPIA
115.Morbo di Crohn
116.Dolori muscolari
117.Alitosi
118.Carotenoidi
119.Le voglie matte
120.IRIDOLOGIA parte prima
121.IRIDOLOGIA parte seconda
122.HERPES
123.DANNI DEI FARMACI PER LO STOMACO parte prima
124.DANNI DEI FARMACI PER LO STOMACO parte seconda
125.Storia delle babbucce
126.IDROTERAPIA
127.PARODONTITE
128.MEDITAZIONE SUL CUORE
129.LA MORTE DEGLI ALTRI
130.Il sole e la pelle
131.ENFISEMA POLMONARE parte prima
132.ENFISEMA POLMONARE parte seconda
133.Sistema immunitario cerebrale
134.Spagirica
135.TRAUMA DA PARTO
136.SPIGOLATURE
137.I GRASSI
138. Fico d'India
139.Occhi e mirtillo
140.PSICOSOMATICA
141.PSICOSOMATICA parte seconda
142.PSICOSOMATICA parte terza
143.Contatti estenuanti
144.Omeopatia per la pelle
145.HIV
146.CISTI OVARICHE
147.TUMORI
148.Singhiozzo
149.TEMPO DI BILANCI
150.NAUSEA E VOMITO
151.Test per la coppia
152.FEBBRE
153.PARKINSON
154.Minerali da antica farmacia
155.Omotossicologia e metabolismo
156.MEDICINA TIBETANA parte prima
157.DERMATITI E DERMATOSI
158.TRE BIOTIPI
159.Jung
160.GAMBE SENZA RIPOSO
161.Due prodotti delle api
162.ATTACCHI DI PANICO
163.ESAMI DELLE URINE
164.VERMI
165.AVVELENAMENTI parte prima
166.AVVELENAMENTI parte seconda
167.Alcuni alimenti
168.DIVERTICOLI
169.PENSARE POSITIVO
170.Naja Tripudians
171.Tumori 2
172.Unghie
173.Pensare col corpo
174.Gambe disturbi venosi
175.SCLEROSI MULTIPLA
176.Malattie autoimmuni
177.SCLERODERMIA
178.Rimedi per gli occhi
179.INTEGRATORI PER MAMMA
180.PSICHE E FIORI DI BACH parte prima
181.PSICHE E FIORI DI BACH parte seconda
182.PSICHE E FIORI DI BACH parte terza
183.PSICHE E FIORI DI BACH parte quarta
184.PSICHE E FIORI DI BACH parte quinta
185.PSICHE E FIORI DI BACH parte sesta
186.PSICHE E FIORI DI BACH parte settima
187.PSICHE E FIORI DI BACH parte ottava
188.PSICHE E FIORI DI BACH nona e ultima parte
189.Gli oli essenziali
190.OMEOPATIA PER INSONNIA DEL BAMBINO
191.CONSIDERAZIONI SULLA SALUTE
192.Macchie scure sulla pelle
193.Blefarite
194.IPERTENSIONE alcune piante
195.DIFESE IMMUNITARIE
196.ALZHEIMER
197.PIANTE ANTI-STRESS
198.FEGATO parte terza
199.Lavaggio energetico
200.Colpo di fulmine tra due LACHESIS
201.ALOE parte prima
202.Maculopatia degenerativa
203.Fluidificanti del sangue
204.ALLERGIE parte prim
205.ALLERGIE parte seconda
206.ALLERGIE parte terza
207.DEMENZA SENILE
208.INSUFFICIENZA RENALE
209.Quanto siamo aciduli
210.Non è tutto cromo ciò che brilla
211.DALLO SPIRITO ALLA MATERIA
212.Pancreatite
213.Raffinate ed accurate primitive terapie
214.Dermatite seborroica
215.RIMEDI PER BAMBINI
216.SCUOLA SALERNITANA parte prima
217.SCUOLA SALERNITANA parte seconda
218.SCUOLA SALERNITANA parte terza
219.Controllo e Ascolto
220.OLIO DI GERME DI GRANO
221.ORTICARIA
222.REFLUSSO GASTRO-ESOFAGEO parte seconda
223.INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO
224.STORIE DI ORDINARIO TORMENTO parte prima
225.STORIE DI ORDINARIO TORMENTO parte seconda
226.DIETA BASE e BAMBINO IPERCINETICO
227.ARTRITE E DOLORI ARTICOLARI
228.RIEDUCAZIONE DELLA PERCEZIONE SONORA
229.OBESITA INFANTILE
230.UNA MEDITAZIONE PER CORREGGERE LE REAZIONI RIPETITIVE
231.ANCORA CUORE
232.VACCINI
233.Balbuzie
234.PAROLE DIFFICILI idiopatico
235.SCOLIOSI
236.Percorsi benessere con regalo
237.DIURESI alcune piante utilissime
238.DIETA BASE
239.ALCHIMIA
240.RADIOTERAPIA un sostegno omeopatico per limitare i danni
241.CORSO ACCELERATO DI OMEOPATIA
242.ANALISI FISIOGNOMICA di un attore
243.CHILI DI TROPPO
244.CHILI DI TROPPO parte seconda
245.ARGILLA
246.Memoria e concentrazione
247.LE PAROLE DIFFICILI escara e flittena
248.ABBASSAMENTO RENALE
249.ALIMENTI FERMENTATI
250.MELATONINA
251.SONDAGGIO
252.Ottuso dogmatismo
253.Ancora fegato
254.PRANAYAMA parte prima
255.PRANAYAMA parte seconda
256.CEFALEA
257.Alimentazione spigolature
258.LE PAROLE DIFFICILI Fotosensibilizzazione
259.ANCORA RENE
260.MEDITARE STANDO AFFACCIATI
261.PRESSIONE ALTA parte prima
262.IPERTENSIONE parte seconda
263.OGM prodotti transgenici
264.Abusi della sanità
265.PRODOTTI SOLARI
266.Ricette mediterranee
267.IPERTENSIONE parte terza
268.TUMORI parte terza
269.COSE DI DONNE
270.Falsi bisogni creati dal mercato
271.IPERTENSIONE parte quarta
272.ANTICHE RICETTE una conserva di susine
273.LE PAROLE DIFFICILI Palliativo
274.STIPSI
275.TAURINA
276.IPERTENSIONE parte quinta
277.INQUINAMENTO ACUSTICO
278.DERMATITE ATOPICA
279.SAPORE DI SALE
280.PARACELSO
281.Metalli pesanti e danni alla pelle
282.IPERTENSIONE parte sesta RIMEDI NATURALI
283.MIA CONFERENZA
284.MALATTIE AUTOIMMUNI parte prima
285.MALATTIE AUTOIMMUNI parte seconda
286.SISTEMA NERVOSO DUE NOTE
287.LE PAROLE DIFFICILI Deontologia e Metastasi
288.IPERTENSIONE parte settima
289.ALLUCE VALGO
290.VERTIGINI fitoterapia
291.DISTURBI INVERNALI DEL BAMBINO
292.ASPETTI PSICHICI DI ALCUNI RIMEDI OMEOPATICI parte primaO
293.OMOTOSSICOLOGIA
294.ASPETTI PSICHICI DI ALCUNI RIMEDI OMEOPATICI parte seconda
295.Buon Natale filosofeggiando
296.ASPETTI PSICHICI DI ALCUNI RIMEDI OMEOPATICI parte terza
297.ASPETTI PSICHICI DI ALCUNI RIMEDI OMEOPATICI parte quarta
298.ASPETTI PSICHICI DI ALCUNI RIMEDI OMEOPATICI parte quinta
299.ASPETTI PSICHICI DI ALCUNI RIMEDI OMEOPATICI parte sesta e ultima
300.DISTURBI INTESTINALI antichissima ricetta
301.Donna e iperandrogenismo
302.FISIOGNOMICA APPLICATA AI RIMEDI OMEOPATICI
303.Possibile prevenire il tumore al fegato con il Chelidonium
304.Litoterapia
305.Fitoterapia per emicrania
306.Parole difficili della medicina OSTEOFITI
307.IL DOLORE DEI NOSTRI ANIMALI
308.RAVANELLO
309.Tre tipi di pepe
310.RUGHE
311.DISTURBI DELLA PROSTATA
312.FERMENTI INTESTINALI
313.PRANOTERAPIA
314.MENINGITE
315.Parole difficili della medicina FISTOLE
316.CLORURO DI MAGNESIO
317.PANNOLINI PER BAMBINI
318.Le emozioni depositate sui denti
319.Meditazione sulla vergogna
320.ANTIOSSIDANTI
321.Malattie autoimmuni
322.INSONNIA punti da trattare
323.Parole difficili in medicina STEATOSI EPATICA
324.Carota
325.Cicatrizzazione
326.Strategie di bisogno e potere
327.ENZIMI
328.Lampone
329.Commento durante la breve vacanza
330.LE PAROLE DIFFICILI DELLA MEDICINA apoptosi e necrosi
331.Nasce la nuova associazione TING
332.ALOPECIA AREATA rimedio Ayurvedico
333.LAVAGGIO EPATICO
334.Incontri autunnali
335.Sindrome di Dupuytren
336.Abuso di farmaci
337.TOSSE parte prima
338.Corso di alimentazione
339.TOSSE parte seconda
340.TOSSE parte terza
341.TOSSE parte quarta
342.MEDITAZIONE SULLE PAURE
343.Interazione individuo e ambiente
344.Respirazione
345.Epifisi e melatonina
346.Cefalea
347.Ibisco
348.CLa magia dei fermenti
349.LEDUM PALUSTRE
350.Unghia di gatto
351.Cicoria
352.Respirazione
353.Albero della vita e scelta di un rimedio
354.Studiare da adulti
355.Meditazione per essere autorevole
356.Tre piante per gli occhi
357.Metabolismo
358.Un consiglio disinteressato
359.Gengivite
360.Diarrea del bambino
361.Fiori di Bach per uscire da una dipendenza
362.Sulfur
363.Linfa e tessuto connettiv
364.Anatomia della fascia
365.GOLA
366.Fiori di Bach per il neonato
367.Note sul cuore
368.Artemisia
369.Codici biologici
370.Rimedi omeopatici per insonnia e paziente scettico
371.Piselli
372.Rimedi per cani
373.Un decotto antico per depurarsi
374.Un caso di diabete di tipo II
375.ALOE
376.Le radici del desiderio
377.Alzheimer approfondimento
378.Colori
379.Colori per la casa
380.USO PERSONALE DEI COLORI
381.DERMATOMERI E METAMERI
382.La nostra pelle
383.Omeostasi, salute e malattia
384.Parole difficili della medicina ACROMEGALIA
385.DERMATITE un questionario utile
386.Citrus aurantium
387.Fibromialgia
388.Piante per gli occhi
389.Coliche addominali del bambino
390.Disturbi mentali
391.Piccola pausa
392.Raffreddore
393.SISTEMA IMMUNITARIO storiella horror-humor
394.ALIMENTAZIONE tre note
395.ASMA rimedi omeopatici
396.ARNICA rimedi omeopatici
397.Rhus Toxicodendron
398.Zucca
399.Corso di fitoterapia online
400.Conferenza su Cuore e dislipidemie
401.Prove di efficacia
402.Incompatibilità
403.Boswellia
404.Tiroide Storia di due donnea
405.Semprevivo
406.Causticum
407.Assafetida
408.Bryonia

venerdì 31 gennaio 2014

Ancora fegato

Il fegato va considerato come un sistema aperto attraversato da un flusso continuo di materia, energia ed informazione da elaborare.
Il fegato va considerato come un sistema aperto attraversato da un flusso continuo di materia, energia ed informazione da elaborare.
Lo scopo di questo sistema è quello di soddisfare le richieste che l’organismo pone continuamente per mantenere la propria omeostasi.
Possiamo, quindi, semplificare dicendo che vi sono materia energia ed informazioni in entrata attraverso:
— la rete arteriosa 
— la rete venosa derivante dalla vena porta;
e materia, energia ed informazioni in uscita attraverso:
— la rete venosa che si getta infine nella vena cava inferiore,
—la rete linfatica 
— la rete biliare che si getta infine nella vescica biliare.

Partendo da un modello come quello descritto, possiamo definire l’insufficienza epatica  come derivante dall’assenza o dalla riduzione congenita o acquisita di una o più di queste vie in entrata e/o in uscita che vengono definite come sottosistemi. 


L’insufficienza epatica “qualitativa” inciderà sull’omeostasi generale dell’organismo in base al tipo di prodotto la cui sintesi è difettosa e delle capacità adattative del sistema biologico, della tossicità della materia-energia-informazione incongrue accumulate e della reversibilità e durata di tale destabilizzazione. 

Nel caso di un’ insufficienza epatica “quantitativa”, l’attività funzionale potenziale del sistema epatico può divenire insufficiente per numerose perturbazioni che destabilizzano o inattivano una parte estesa dei suoi sottosistemi.
Tale insufficienza potrà essere definita latente, subclinica, evidente a seconda dei casi.
EPATITE STEATOSICA NON ALCOLICA (NASH)
E’ una patologia in cui i pazienti non sono alcolisti e, tuttavia, presentano alla biopsia epatica riscontri indistinguibili dell’epatopatia steatosica alcolica.  La NASH è la più comune patologia epatica nella società occidentale e riguarda il 20-40% della popolazione mondiale .
Nonostante la causa sia sconosciuta, essa si associa frequentemente ad obesità, diabete di tipo 2 e iperlipidemia. 
L’aumentata captazione di acidi grassi da parte degli epatociti condiziona un incremento della beta-ossidazione mitocondriale e dell’attività delle lipossigenasi citocromo P450 correlate, con relativo aumento dello stress ossidativo e della produzione di radicali liberi. L’iperinsulinemia determina, a propria volta, aumento della glicolisi e relativa sintesi di acidi grassi (ulteriore accumulo) e ridotta sintesi di abetalipoproteina B-100 con mancato smaltimento dei trigliceridi.

La sequenza degli eventi che sostengono una progressione verso la flogosi e la fibrosi è caratterizzata, come nella maggior parte delle patologie croniche, da una notevole ridondanza di fattori che sembrano influenzarsi reciprocamente.
Vi è un eccessivo arrivo di acidi grassi al fegato (per aumentata introduzione o per rapide perdite di peso); questi vengono ossidati o esterificati a trigliceridi o esportati come VLDL.

Il tessuto adiposo svolge un importante ruolo endocrino con la produzione di adipochine (ormoni e citochine).
La leptina determina defosforilazione dei recettori dell’insulina, rendendo gli epatociti più insulino-resistenti.
I livelli di leptina sembrano correlare, inoltre, con il grado di fibrosi. Anche la resistina determina insulino-resistenza, mentre i livelli ridotti di adiponectina riducono la sensibilità periferica all’insulina e la perdita del ruolo anti-infiammatorio che questo ormone gioca antagonizzando il TNF-alfa.
Le citochine infiammatorie prodotte dal tessuto adiposo e dallo stress ossidativo contribuiscono, a propria volta, a ridurre ulteriormente la sensibilità periferica all’insulina.
Il sovraccarico funzionale della beta-ossidazione è peggiorato da frequenti anomalie strutturali dei mitocondri (probabilmente congenite), osservate al microscopio elettronico in pazienti con steatoepatite.
La deposizione di Ferro nel parenchima epatico è correlata con l’insulino-resistenza.  Il Ferro ed elevati livelli di ferritina sono correlati con la fibrosi: tuttavia le alterazioni del metabolismo del Ferro non sono state ancora chiarite.
- L’intestino
Il ruolo dell’intestino è determinante sia per la produzione endogena di etanolo e acetaldeide sia per la produzione di endotossine e la capacità dei batteri intestinali di deconiugare i sali biliari. Un’eccessiva crescita batterica nel piccolo intestino è stata frequentemente osservata in questi pazienti.
Batteri e funghi intestinali dimostrano una elevata capacità di produrre etanolo ( i pazienti bevono alcol dall’intestino!) e acetaldeide.
Quest’ultima, assorbita dal sangue portale, è in grado di provocare i danni istologici tipici della steatosi e della steatoepatite.

LA TERAPIA
La terapia convenzionale prevede perdita di peso, somministrazione di antiossidanti e farmaci finalizzati a contrastare l’insulino-resistenza, accumulo lipidico e flogosi: ipoglicemizzanti orali (Pioglitazone, Rosiglitazone), Probucolo, Betaina, Acido ursodesossicolico, Losartan, Pentoxifillina, Orlistat.


Terapia Olistica 
1 Supporto nutrizionale
Comporta la responsabilizzazione e la corretta informazione del paziente per far sì che attui una corretta alimentazione ed il controllo della “flogosi alimentare” attraverso tecniche di personalizzazione della dieta e l’attenta valutazione del carico istaminico e tiraminico alimentare.
2 Utilizzo di integratori, prebiotici e probiotici.
3 Rimedi
— asperuloside (Galium aparine, Gentiana lutea) dalla spiccata e documentata attività anti-infiammatoria (riduzione del TNF) ed antifibrotica.
— Tra i drenanti emuntoriali a comprovato impatto terapeutico nelle epatopatie steatosiche non alcoliche si indicano: 
- Hepeel compresse, fiale
Injeel-Chol fiale
Chelidonium-Homaccord gocce, fiale
 - Lycopodium compositum fiale.


3- Supporto metabolico
L’equilibrio della flora intestinale, rappresenta un aspetto molto importante. E’ fondamentale contrastare le alterazioni metaboliche che uno sviluppo eccessivo della flora intestinale comporta. In tal senso, è interessante l’uso terapeutico del colostro bovino  e l’associazione di quest’ultimo con la Morinda citrifolia (Noni).
Il colostro bovino, per la sua complessa e ricca composizione, gioca un ruolo significativo nel mantenimento dell’eubiosi, nel ripristino dell’integrità istologica della mucosa e nella stimolazione del Sistema linfatico associato alle mucose. 
La Morinda citrifolia è al secondo posto tra le 12 piante più utilizzate dalla Tradizione fitoterapica polinesiana. Appartiene, come Galium aparine, alla Famiglia delle Rubiaceae e con esso condivide alcuni principi attivi (ad esempio, la sopracitata asperuloside) ed indicazioni terapeutiche. Tutte le parti del noni (corteccia, radice, fiori, foglie e frutti) sono utilizzate in terapia. Nella pianta sono stati individuati numerosi componenti a cui si attribuiscono attività anti-infiammatorie, antibatteriche, antivirali, antitumorali, immunostimolanti ed antiossidanti, proprietà sostenute da una corposa letteratura scientifica.
Oltre all’eubiosi, altrettanto importante è sostenere il ciclo di Krebs e la fosforilazione ossidativa contrastando, attraverso l’utilizzo di dosi ipomolecolari di catalizzatori e chinoni, l’eccessiva sintesi endogena di etanolo e acetaldeide.

La maggior parte delle alterazioni metaboliche indotte dall’etanolo nel fegato sono dovute all’eccesso di equivalenti riducenti (NADH) che l’ossidazione dell’etanolo comporta e alla conseguente scarsa o nulla disponibilità di NAD+. Data la grande quantità di NADH, la lattico deidrogenasi riduce elevate quantità di acido piruvico ad acido lattico. Questo sottrae acido piruvico ad una serie di processi; soprattutto: 
1 impedisce la conversione dell’acido piruvico ad acetilcoenzima A ed il suo ingresso nel ciclo di Krebs; 
2 impedisce la carbossilazione dell’acido piruvico ad acido ossalacetico.

L’acido ossalacetico è essenziale per il buon funzionamento del ciclo di Krebs e per la gluconeogenesi. L’acetilcoenzima A che deriva dall’etanolo e che non può entrare nel ciclo di Krebs viene convertito in trigliceridi (da cui gli alti livelli di VLDL circolanti e la steatosi epatica) ed in corpi chetonici (da cui la chetoacidosi).
4- La regolazione PNEI
Nella patogenesi della Sindrome Metabolica e della NASH esistono evidenti implicazioni neuroendocrine  legate all’alterazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-corticosurrene mediata da stress cronico. Lo squilibrio dei meccanismi di feedback determina un aumento del cortisolo e del CRH con conseguente aggravamento del dismetabolismo glucidico e della flogosi.
In Medicina Fisiologica di Regolazione, gli aspetti peculiari da affrontare in terapia sono:
1- modulazione dell’asse PNEI con organo-terapici
2- riprogrammazione dell’ecosistema intestinale con farmaci biologici di nuova generazione

3- immunomodulazione attraverso l’utilizzo di citochine omeopatizzate e nosodi 
Sulla base della personale esperienza, i nosodi più pertinenti dal punto di vista patogenetico sono: Adeps suillus- Injeel, Cholesterinum-Injeel, Fel tauri- Injeel.
È peraltro importante sottolineare come le citochine omeopatizzate  ed i nosodi rappresentino una interessante opportunità terapeutica per modulare, in pazienti dislipidemici ad elevato rischio vascolare, la flogosi endoteliale determinante nella patogenesi della placca aterosclerotica.

NOTA
Per questo articolo ho voluto riassumere e rendere di più facile comprensione l’eccellente articolo del Dr Marco Del Prete, pubblicato su La medicina biologica ottobre-dicembre 2009. Ringrazio pertanto l’autore!

Ovviamente invito tutti coloro che hanno le “basi” in materia a leggere l’articolo  nella versione originale sul sito di questa rivista.

sabato 25 gennaio 2014

Ottuso dogmatismo

Era una splendida domenica e Orazio Mayrotth (per gli amici Ora) si rammaricava che proprio in una così bella giornata fosse costretto a lavorare per turno nella sua farmacia.  Data la zona piuttosto periferica e la bella giornata il lavoro era scarso.  Ora stava  davanti al computer a sbrigare della noiosissima burocrazia quando finalmente entrò un primo cliente. Era un giovane sulla trentina, molto elegante, il classico tipo che porta il foulard al posto della cravatta. 
Cliente: “Buon giorno, vorrei  qualcosa per un dolore moderato ma costante alla schiena”
Ora: “ Preferisce un farmaco da banco o un rimedio omeopatico o comunque naturale?”
C. “No, l’omeopatia non serve a niente e il naturale lo escludo... vorrei un cortisonico, guardi sono medico”
e detto questo mostrò il tesserino.
A consegnò velocemente il farmaco ed ecco che il nostro
zelante cliente soggiunse:
“ Sa, non la deve prendere per scortesia, ma ho parlato con cognizione di causa; oltre che medico sono pure farmacista come lei, e deve convenire che chi ha una buona formazione scientifica non può credere a queste cavolate! Certo per lei il discorso è diverso: lei deve FARE CASSA”
Detto questo con un sorriso ammiccante a trentadue denti salutò, girò i tacchi e se ne andò senza che Ora potesse rispondere alcunché se non un flebile e pallido “buon giorno”.
Ma Orazio si sentiva furioso e offeso da quel falso ragionare del suo fare cassa proferito dal giovane medico.
“Devo dissipare la rabbia subito o finisce che somatizzo” 



e con questa intenzione cominciò a fantasticare del suo film preferito, Per qualche dollaro in più” dove lui svolgeva il ruolo Di Mortimer-Lee Van Cleef, e il medico quello del Bandito-Gian Maria Volonté ormai uno di fronte all’altro pronti a sparare quando finisce di suonare il carillon dell’orologio da tasca.

CONSIDERAZIONI
Farmaci chimici
Riguardo al meccanismo di azione di alcuni possiamo dire di conoscerlo in quanto sono stati formulati con una certa struttura e configurazione  ad hoc per interagire con determinati recettori. Anche con questo vantaggio non possiamo ancora cantare vittoria, infatti è noto che molti farmaci su molte persone non sortiscono l’effetto atteso: questo fenomeno è normale in quanto la complessità delle cause di un disturbo e spesso la molteplicità dei neurotrasmettitori chiamati in causa fa sì che agire su un determinato recettore non permette di pilotare il decorso di un disturbo. Un classico esempio di questa categoria è il Prozac e congeneri.
Riguardo ad altri farmaci poi non si conosce l’esatto meccanismo di azione ma solo  la farmacocinetica cioè il percorso che svolge il farmaco ed i suoi effetti sui vari organi come si può vedere dall’osservazione sperimentale. Sui vari manuali troviamo spessissimo espressioni  del tipo “ non si conosce ancora l’esatto meccanismo di azione”, oppure “ si ipotizza che agisca su...”
Tutto questo per dire che la medicina non è una scienza, bensì un’arte che si avvale di  vari strumenti, oggi anche a raffinatissima tecnologia (che quindi senza la scienza non potrebbero esistere) e si mette continuamente alla prova con l’osservazione scientifica dei risultati terapeutici. Ma resta un’arte. Alla fine il medico si assume la grande responsabilità della diagnosi e soprattutto della scelta della cura.
Riguardo al funzionamento dei rimedi naturali ho parlato più volte in vari articoli precedenti.
Esaminiamo ora il nostro cliente bi-laureato :-)
ha studiato farmacologia all’università (scrivo università volutamente minuscolo) ed ha faticato per apprendere determinate nozioni; era abbastanza motivato per ottenere il suo pezzo di carta, anzi lo era talmente da voler riprovare il brivido della gloria con una seconda laurea. Ma lo è abbastanza per curare le persone? E’ molto probabile che aderisca totalmente a ciò che ha imparato, non foss’altro che per dare un senso alla fatica che ha fatto. Questa persona non si è ancora presa la briga di studiare le materie olistiche. Sarebbe bastato leggere qualche rivista sull’argomento per accorgersi che:
-- è vero che non si conosce il meccanismo di azione dei rimedi omeopatici  e che in merito al loro funzionamento esistono diverse teorie ( queste teorie vengono sempre più confermate da diversi studi che non cessano di andare avanti) . Ma è altresì vero che statisticamente si è osservato  che essi sono efficaci tanto quanto quelli allopatici, finché il soggetto ha delle malattie  funzionali e non ancora danni irreversibili

-- Che  da almeno 20 anni si sono fatti e si continuano a fare studi su campioni di pazienti volontari dove i farmaci vengono messi a confronto con placebo oppure con farmaci chimici che hanno la stessa indicazione, come ad esempio Bryonia e Rhus tox a confronto con DICLOFENAC o con KETOPROFENE: questo metodo è esattamente quello usato dalla farmacologia ufficiale.

Il mio attacco era ovviamente riferito ad alcuni soggetti in particolare, con i quali ho avuto una poco fruttuosa discussione... e forse proprio costoro non leggeranno mai questo articolo. 
Allora cos’è, uno sfogo forse?
No la mia risposta qui vuole proporre argomenti e ragionamenti che vadano  rafforzare voi lettori che seguite i metodi naturali e darvi materiale sufficiente affinché possiate rispondere efficacemente a coloro che vi trattano con la stessa arroganza.

In compenso oggi troviamo numerosissimi medici e farmacisti che si dedicano alla CURA DEI PAZIENTI e che non hanno pregiudizi nell’indagare e nel cercare strade possibili per placare le sofferenze e quando possibile per ottenere una guarigione completa.


sabato 18 gennaio 2014

SONDAGGIO

 sono trascorsi 5 anni dall’inizio del nostro percorso in rete... come corre il tempo!
Mi ritrovo nuovamente a fare dei bilanci sull’utilità di questo mio modo di comunicare... è utile solo a me stessa, come modo per ripercorrere argomenti che già ho studiato e praticato, oppure è utile a coloro che leggono i post...utile realmente, non su un piano nozionistico. Mi chiedo se tra i lettori ce ne sia una percentuale che ha potuto cambiare certe abitudini o curare certi problemi  servendosi delle mie riflessioni.
In breve è arrivato il momento del sondaggio, che offrirà a me la possibilità di pubblicare articoli più mirati alle esigenze dei lettori e a voi la maggiore probabilità di trovare più spesso argomenti che vi interessano e riguardano!
Le domande riguardano la struttura dei post e gli argomenti preferiti. Quindi leggendo il titolo dell’argomento puoi aggiungere “si” o “no”

  1. Vorresti che inserissi il raccontino umoristico che precede  l’argomento medico come ho fatto nei primi  post? 
  2. descrizione di singoli rimedi omeopatici
  3. descrizione di tutti i tipi di rimedi naturali rispetto a una data patologia
  4. singole piante
  5. alimentazione
  6. articoli di opinione con critica alla medicina “ufficiale”
  7. articoli di approfondimento sul funzionamento di determinati organi e determinati farmaci
  8. articoli sulla gravidanza e l’allattamento
  9. articoli sul bambino
  10. dermatologia
  11. estetica
  12. medicina orientale
  13. articoli che riguardano l’uso dei colori, delle pietre etc etc
  14. articoli sui tumori
  15. articoli sulla prevenzione
  16. articoli sull’auto-diagnosi
  17. altri suggerimenti

aspetto i vostri input per dare una nuova struttura al blog
grazie a tutti!!!

sabato 11 gennaio 2014

MELATONINA

FINALMENTE UN PROVVEDIMENTO
Il 24 giugno, il Ministero della Salute con nota DGISAN 027074-P-24/06/2013 ha rivalutato gli apporti ammessi di melatonina negli integratori alimentari ecco in sintesi:
“Per quanto riguarda la melatonina, il regolamento (UE) 432/2012 consente due tipi di claims :
-          “contribuisce ad alleviare  gli effetti del jet lag”, indicando in etichetta al consumatore che l’effetto benefico si ottiene con l’assunzione, poco prima  di coricarsi, di un minimo di 0,5 mg della sostanza il primo giorno di viaggio e per alcuni giorni dopo l’arrivo a destinazione;
-          “contribuisce alla riduzione del tempo richiesto per prendere sonno”, indicando in etichetta al consumatore che l’effetto benefico si ottiene con l’assunzione, poco prima di coricarsi, di 1 mg della sostanza.
 A tale fine, nella situazione attuale, si ritiene che negli integratori alimentari, l'apporto giornaliero di melatonina di 1mg, utile a supportare i claims sulla salute autorizzati, debba essere considerato nello stesso tempo anche l'apporto massimo ammissibile per finalità di tipo fisiologico.
         In ogni caso la commercializzazione di integratori alimentari con l’apporto di melatonina ammesso in precedenza è consentita non oltre il 31 dicembre 2013”.


Ma  ripercorriamo l’argomento  per chiarire  gli effetti di questo “integratore” :


MELATONINA 
argomento spinoso perché dalla maggior parte degli utenti, la melatonina è considerata sonnifero naturale e perciò innocuo. 
(1) Il fatto che un prodotto sia naturale non vuol dire automaticamente che sia innocuo. Anche il cianuro è una sostanza naturale.

La melatonina è un ormone prodotto dall’epifisi e quindi è in un preciso equilibrio con altri ormoni nel nostro organismo. Andrebbe quindi assunta avendo almeno dei motivi validi per ritenere di produrre una quantità insufficiente di melatonina. Per molti soggetti questo non è affatto vero. Il principale regolatore della sintesi di melatonina è il ciclo luce-buio dell’ambiente circostante. In un certo senso l’epifisi è un organo del sistema visivo, non dissimile dalla corteccia visiva. La melatonina è un antagonista dell’MSH (nei rettili provoca depigmentazione della cute). Essa riduce la secrezione di LH-RH e perciò di gonadotropina quindi inibisce la funzione delle gonadi. Questo chiarisce l’esistenza di un breve periodo di fertilità annuale in molti mammiferi. Attraverso la progressiva inibizione della secrezione di melatonina con l’allungamento della giornata, che caratterizza una parte dell’anno, aumenta la secrezione di LH-RH e perciò la quantità di gonadotropina secreta ogni giorno e ciò provoca l’estro e l’attività sessuale. Disturbi dell’epifisi possono provocare nel bambino pubertà precoce, perciò la melatonina sovrintende non solo ai piccoli cicli annuali, ma anche al determinismo del grande ciclo di tutta la vita cioè a quando iniziare la pubertà (((e forse anche a quando finire l’età fertile))). Nella donna c’è una ciclicità mensile della quantità di melatonina (come per l’estro dei mammiferi). Oltre alla melatonina, l’epifisi secerne anche epitalamina, una sostanza ad azione melatoninosimile e TRH; la secrezione di TRH aumenta durante il giorno per diminuire la notte inversamente alla melatonina; visto che il TRH stimola la produzione di TSH, e la melatonina è inversamente proporzionale io non la consiglierei a chi ha squilibri tiroidei. Oppure, indirettamente, a chi ha un TSH troppo alto dovrebbe giovare. Ma sull’argomento tiroide le tesi sono controverse. Io la sconsiglio per cautela, ma la maggior parte degli autori sostengono la seguente tesi: il TRH regola la produzione di ormoni tiroidei da parte della tiroide; questa secrezione, inversamente alla melatonina, aumenta di giorno provocando un’innalzamento del metabolismo basale, e viceversa di notte.. La regolazione del metabolismo basale, la termoregolazione, costituisce una parte importantissima delle capacità di adattamento all’ambiente: la perdita di tale capacità è tipica dell’invecchiamento. La regolazione è completata dalla melatonina che catalizza la trasformazione della tiroxina in triiodotironina, molto più energetica in quanto capace di stimolare specificatamente la lipolisi . Melatonina e ormoni tiroidei non sono antagonisti  ma sinergici: in tal caso assumere melatonina condurrebbe verso un’ipertiroidismo. 
Grazie a questa maggiore energia disponibile la catena respiratoria operante nei mitocondri può utilizzare al meglio l’O2 disponibile con formazione di ATP. Una carente secrezione tiroidea o anche semplicemente uno squilibrio tra T4 e T3 non fornisce più un’adeguata energia alla catena respiratoria che inizia così a produrre notevoli quantità di pirofosfato il quale, legandosi facilmente agli ioni Ca++ presenti, forma sali di Ca insolubili che precipitano formando depositi di calcio. Tale calcificazione conduce alla perdita della funzionalità mitocondriale ed è responsabile della calcificazione che avviene nella pineale, nel timo e in altri organi , con conseguente perdita della funzionalità. In tal modo la pineale perde sempre più il controllo del sistema neuroendocrino e immunitario, e l’assenza del messaggio epifisario indica all’organismo che può invecchiare, aprendo la porta alla  “sdifferenziazione” cellulare.


La dose necessaria di melatonina per dormire è 0,3 mg e non, invece, 3 mg come fino ad oggi è stata venduta. Del resto oggi ci sono confezioni di vari dosaggi, anche da 6 mg. Tutti dosaggi che secondo la medicina olistica sono sicuramente esagerati, specialmente nel lungo periodo. Ecco una notizia che conferma il punto di vista olistico e che proviene da ricercatori allopatici:
"I ricercatori del Massachuttes Institute of Technology hanno confermato che la melatonina è un ottimo rimedio per combattere l’insonnia. Ma a dosi almeno 10 volte inferiori a quelle presenti nelle confezioni oggi in commercio e cioè non più di 0,3 mg per assunzione. A dosaggi maggiori non solo si rischia un’overdose ormonale che può dar luogo a effetti collaterali come l’ipotermia, ma dopo un po’ di giorni la sostanza perde il suo effetto perché il cervello reagisce all’overdose perdendo sensibilità all’ormone."

Per il jet-lag la dose è stata fino a ieri di 5mg/die per 1 settimana iniziando 3 giorni prima del volo. Questa dose in base al nuovo provvedimento fortunatamente non è più contemplata. Tuttavia il trattamento del jet lag è l’unico caso in cui consiglio di assumere melatonina  specialmente agli anziani, che per l’effetto del jet-lag rischiano addirittura trombosi o ictus. Il dosaggio va accuratamente calibrato.

La melatonina agisce sul metabolismo basale. L’epifisi regola la produzione di T3 e T4 da parte della tiroide. La melatonina catalizza la trasformazione di T4 in T3 normalizzando il metabolismo ( accelera la lipolisi), di conseguenza la dissoluzione dei grassi. La melatonina stimola la sintesi del GABA, della serotonina, della dopamina, aumentandone la concentrazione nel mesencefalo e nell’ipotalamo. A questo proposito, anziché come integratore, io consiglio la MELATONINA 4CH della Guna, in gocce, perché stimola la produzione di melatonina endogena.

I campi elettromagnetici superiori a 2 milligans inibiscono la secrezione di melatonina. Un rasoio elettrico a 10 cm sviluppa 14-2600 Mgs; un aspirapolvere da 23 a 1300 Mgs ; un fon da 13 a 300 Mgs; un vibromassaggiatore da 150 a 420 Mgs.

Farmaci che riducono il livello di melatonina sono: ASA, ibuprofene, beta-bloccanti, Ca-antagonisti, sonniferi, tranquillanti, vitamina B12, caffeina, tabacco, alcool.

1 L’introduzione della luce artificiale ha fortemente compromesso la quantità di melatonina prodotta dall’ipofisi umana. La luce durante il ciclo notturno impedisce al Sistema Nervoso di attivare i meccanismi di segnale per la produzione di melatonina. L’esposizione alla luce regola la sintesi sia a livello acuto (anche brevi periodi di esposizione alla luce bloccano la sintesi di melatonina) che nel sincronizzare la stessa al ritmo circadiano di 24h. 



--uso pediatrico: probabile  interferenza con lo sviluppo, perché agisce su tutti gli altri ormoni. Probabile amplificazione degli effetti collaterali già noti per l’adulto

Interazioni con altri farmaci
-- con i farmaci per la pressione alta 
-- con gli immunosoppressori
-- con gli anticoncezionali 
-- con gli anticoaugulanti Antidepressivi;
-- con i Corticosteroidi;
-- con le Benzodiazepine;




Per chi cerca altri rimedi naturali da usare, specialmente avendo smesso l’uso di melatonina, ecco l’articolo completo su ansia e insonnia che avevo pubblicato nel 2009:






sabato 4 gennaio 2014

ALIMENTI FERMENTATI

 GRUPPO DEI PIU’ COMUNI 
-- Yogurt 
Che consiglio solo se preparato in modo genuino e non dolcificato.
-- Formaggi (alcuni tipi)
-- Olive in salamoia
-- Crauti 
Si tratta di una preparazione a base di cavolo cappuccio, sottoposto a fermentazione lattica naturale controllata con aggiunte di sale da cucina. Il procedimento, usato principalmente come metodo di conservazione, modifica il profilo organolettico del vegetale e conferisce ai crauti il tipico sapore deciso e un po' aspro.
Il risultato è un alimento ricco di vitamine e sali minerali. I crauti favoriscono la digestione, poiché rinforzano la flora intestinale, allontanando così batteri e virus patogeni. Questo risultato lo abbiamo solo se mangiati crudi. Infatti nella cottura tutti i fermenti vivi, sali minerali e vitamine, così importanti per la nostra flora intestinale e non solo, vengono compromessi.

NOTA
L’alimento più comune: il pane!!! Esso subisce una fermentazione sia alcolica che lattica, ma non lo cito come facente parte degli alimenti fermentati in quanto non ha le particolari proprietà di questo gruppo.

GRUPPO DI PREPARATI VARI 
-- Brovada 
Rape fermentate con aggiunta di vinaccia

-- Ar yod kierc’h  
 Usato in Bretagna. Si tratta di una sorta di zuppa di avena fermentata

-- Braga 
Usata in vari paesi del Nord Europa. Si tratta di una zuppa acida di miglio cotto

-- Succo di cetrioli fermentati 
Usato in Polonia e Germania

-- Tarhanas 
Molto usato in Grecia e in Turchia. E’ ottenuto da una miscela di grano fermentato e latte

-- Dosa e Idli 
Sono preparati della cucina Ayurvedica. Si tratta di una miscela di farina di riso e di legumi fatta fermentare per alcune ore

-- Acidulato di Riso 
E’ un condimento prodotto facendo fermentare per un anno il riso in otri di terracotta, in modo da farlo diventare prima alcool e poi aceto.

-- Pozol 
preparato messicano a base di mais

TUTTE LE BEVANDE ALCOLICHE
infatti l’alcool viene prodotto dalla fermentazione degli zuccheri del materiale di partenza. Nel caso del vino dagli zuccheri dell’uva, nel caso della birra dagli zuccheri dell’orzo e del luppolo. Riguardo ai superalcolici dico che certamente sono fermentati ma  assolutamente sconsigliati (se non per uso voluttuario occasionale) dal punto di vista nutrizionale


GRUPPETTO DEI DERIVATI DELLA SOIA
Fino a circa 20 anni fa usavo e consigliavo la soia ed i suoi derivati. Ma, come molti di voi ormai sanno bene, da tempo li sconsiglio sempre; esattamente da quando è in commercio il prodotto geneticamente modificato: anche in quella dichiarata come “genuina” ci possono essere contaminazioni transgeniche ( mi baso sulle affermazioni del Dr. Nacci, ma potete trovare vari autori che adottano la stessa opinione). Sull’uso occasionale sono molto tollerante riguardo ai derivati fermentati, ma nel quotidiano  in genere li sconsiglio.

-- Shoyu 
Ottenuto da semi gialli di soia (19%) e frumento tostato (16,0%).ha un sapore più leggero  rispetto al Tamari e contiene glutine di frumento

-- Tamari
Ricavato solo da soia gialla o, al massimo, con piccole quantità di grano,  è la più tipica salsa di soia cinese ed è anche tra le salse di soia tradizionali in Giappone. Il sapore è intenso e quando si usa  per condire le insalate, consiglio di non aggiungere neanche il sale perchè sostituisce contemporaneamente sale e aceto

-- Miso 
 Il miso è un condimento derivato dai semi della soia gialla, di origine giapponese, cui spesso vengono aggiunti altri cereali come orzo (Mugi Miso) o riso (Kome Miso). Il miso di sola soia è detto Hacho miso.
I semi della soia vengono ammollati e quindi cotti. Successivamente vi si aggiunge l'orzo o il riso, cotti e inseminati di un tipo particolare di fungo, l'Aspergillus oryzae. Questo è in grado di intaccare gli amidi dei cereali e di trasformarli in zuccheri più semplici.
Nel procedimento tradizionale si trasferisce il composto in grandi tini, lo si pressa con dei pesi appositi e si porta avanti una lunga fermentazione in acqua salata, che dura dai 12 ai 24 mesi. Industrialmente, invece, la fermentazione si riduce anche a poche ore, che rende necessaria la pastorizzazione ed eventualmente l'aggiunta di additivi per stabilizzare il composto.

-- Tempeh 
Si presenta a fettine o tocchetti ed ha un sapore come di funghi o carne. A differenza dei condimenti, questo derivato della soia è molto proteico; viene molto usato da vegetariani e vegani. 



PERCHE’ AGGIUNGERLI ALLA NOSTRA ALIMENTAZIONE
Un’ampia e dettagliata spiegazione sui vantaggi di questa categoria di alimenti ci viene data da un articolo del Dr Mimmo Tringale  su Farmacia Naturale 1994:

Numerose osservazioni hanno infatti messo in luce non solo il maggiore valore nutrizionale, ma anche la più elevata facilità di assimilazione degli alimenti fermentati. Inoltre durante la fermentazione si assiste alla distruzione  o alla inattivazione di eventuali sostanze tossiche o indesiderabili presenti negli alimenti d’origine.
Nei lattofermentati a base di cereali si assiste all’inattivazione dell’acido fitico, noto agente demineralizzante. Anche il tenore di nitriti e nitrosamine subisce una drastica riduzione durante il processo di fermentazione. A essere attaccate dai fermenti sono anche eventuali micotossine presenti nei prodotti vegetali di partenza, assicurando agli alimenti lattofermentati la necessità asettica senza l’ausilio di additivi e conservanti artificiali.

LA DIGESTIONE DEI CEREALI 
uno degli effetti  più evidenti della lattofermetazione è rappresentato dalla decomposizione di una parte dell’amido in maltosio e glucosio. L’alimento fermentato acquista così non solo un sapore leggermente più zuccherino e quindi più gradevole, ma risulta essere anche più digeribile e gustoso. Anche la frazione proteica subisce una parziale decomposizione grazie alla liberazione degli aminoacidi di base, faciliandone il grado di assimilazione delle proteine. Alcune esperienze hanno evidenziato come le proteine dello yogurt risultino essere due volte più velocemente digerite rispetto a quelle contenute nel latte non fermentato. Allo stesso modo, la fermentazione dei cereali può determinare un aumento considerevole (fino al 1100% !!!) del tenore di aminoacidi, in particolare lisina, utilizzabili dal nostro organismo. Il processo fermentativo svolge la sua azione di demolizione anche a carico della frazione lipidica, i cui componenti vengono parzialmente idrolizzati rendendo più disponibili gli acidi grassi essenziali di cui sono composti.


L’ARRICCHIMENTO NUTRIZIONALE
la maggior parte delle fermentazioni lattiche risultano in grado di sintetizzare le vitamine del gruppo B e in qualche caso anche la vitamina C. In particolare nel tempeh è stato evidenziato un incremento del tenore di riboflavina da 2 a 47 volte, mentre la vitamina B12, che com’è noto risulta spesso carente nei regimi alimentari vegetariani, può rasentare un incremento fino a 33 volte rispetto alla soia non fermentata. Incrementi vistosi si registrano anche a carico della niacina (da 2 a 5 volte), della piridossina (da 4 a 14 volte), della biotina (da 2 a 3 volte) e dell’acido pantotenico ( da 2 a 4 volte). Altri studi hanno evidenziato come in alcuni alimenti fermentati i microrganismi responsabili del processo fermentativo siano in grado di produrre sostanze antiossidanti che facilitano la conservazione delle vitamine A e C, sensibili all’ossidazione. In altri casi si assiste anche alla produzione di sostanze antibiotiche in grado di rafforzare le difese immunitarie dell’organismo.


LE VIRTU’  MEDICINALI
nonostante il diffuso impiego come integratori alimentari e coadiuvanti nella medicina tradizionale di numerosi paesi, la letteratura è a tutt’oggi assai scarsa. In particolare, sembra oramai accertata l’azione inibitrice degli alimenti lattofermentati su alcuni ceppi di batteri patogeni e gli effetti benefici dei fermenti lattici sulla flora intestinale. Fino allo scorso secolo  in nord Europa il consumo di crauti veniva regolarmente prescritto a coloro che accusavano problemi a fegato e milza, disordini nervosi, costipazioni, isterie ed emorroidi. In Germania e in Polonia, ancora oggi il succo di crauti e il succo di cetrioli fermentati vengono utilizzati nel trattamento delle enteriti. Il tarhanas viene consigliato alle donne che allattano, ai bambini durante lo svezzamento e agli anziani. 

Le proprietà benefiche degli alimenti fermentati sono oggi spiegate, almeno in parte, dall’azione inibitrice svolta nei confronti di alcuni dei più comuni batteri patogeni in seguito al processo di acidificazione che accompagna la fermentazione lattica. Inoltre durante la fermentazione vengono prodotte sostanze ad azione antibatterica o antibiotica, come l’anisina e le battericine, assai simili ai comuni antibiotici utilizzati nella medicina moderna. In particolare il tempeh svolge una decisa azione antibatterica nei confronti del Clostridium botilunum e dello Staphylococcus aureus.
Ancora più interessante è l’influenza benefica svolta dagli alimenti fermentati nei confronti della flora intestinale, il cui buon funzionamento è dovuto in gran parte alla presenza di lattobacilli (in particolare lactobacillus acidophilus e lactobacillus bifidus). Negli ultimi 30 anni alcuni medici e ricercatori hanno cominciato a indagare sulle proprietà anticancerogene degli alimenti fermentati. Prima il dr J. Kuhl, poi Ann Vigmore, fondatrice dell’Hippocrates Health Institute di Boston, consigliano nella loro terapia contro il cancro il consumo di alimenti lattofermentati. D’altra parte è oramai ben nota la proprietà dello yogurt di inibire cellule cancerogene iniettate nelle cavità peritoneali di topi da laboratorio. La stessa azione non è invece stata registrata con l’uso di latte o di acido lattico. Altre ricerche di carattere epidemiologico hanno dimostrato un’evidente relazione lineare tra la quantità di yogurt consumato e l’inibizione dei tumori nell’uomo. A tutt’oggi si ignora comunque quale possa essere il meccanismo d’azione degli alimenti lattofermentati sulle cellule cancerogene e l’unica spiegazione oggi accettata a tale riguardo è rappresentata dall’azione positiva dell’acido lattico L+  sulla respirazione cellulare, respirazione che viene fortemente rallentata nelle cellule cancerogene.

ACIDO LATTICO L+  E  D-
 Per avere una visione più completa possibile del ruolo fisiologico svolto dall’acido lattico nell’organismo è bene ricordare che in natura esistono due isomeri dell’acido lattico: l’isomero L+ e l’isomero D-. 
Si tratta di due composti che presentano identica formula chimica ma una diversa struttura molecolare. Nell’organismo umano in condizioni normali viene sintetizzato soprattutto l’isomero L+, mentre la forma D- viene introdotta con l’ingestione di alimenti o come accade in alcuni casi può essere prodotta da batteri intestinali o in seguito a specifici stati patologici del metabolismo cellulare. Negli ambienti lattofermentati l’acido lattico si trova in entrambe le configurazioni in percentuali variabili, a seconda della flora microbica predominante nel processo fermentativo. Nel caso dello yogurt, ad esempio, mentre lo S. thermophilus produce acido lattico L+, il L. bulgaricus  è responsabile della forma D-. 
In realtà quanto più fresco è uno yogurt tanto maggiore sarà la prevalenza della forma L+ e viceversa, invecchiando prevale la forma D-. 
La differente struttura molecolare dei due isomeri riveste grande importanza poichè mentre la forma L+ partecipa al metabolismo generale allo stesso modo dell’acido lattico prodotto dall’organismo, l’acido lattico D- viene eliminato con l’urina sotto forma di sali o viene ossidato a livello epatico. Pertanto un’ingestione eccessiva di alimenti ricchi di acido lattico D- può determinare, soprattutto nei bambini, una perdita elevata di sali di calcio e di magnesio. Per quanto il ruolo fisiologico dell’acido lattico D- rimanga ancora oggi in gran parte sconosciuto è comunque consigliabile preferire il consumo di alimenti lattofermentati di forma L+. 


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Marina Salomone
Mi occupo di terapie olistiche dal 1983. Hobby principale il disegno: sono su Flickr sotto il nome di Marina Salomone
per chi fosse interessato a trattare questi argomenti in maniera più appofondita c' è sempre il mio sito web ufficiale: www.GurudiTamara.com
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