sabato 31 dicembre 2011
Singhiozzo
SINGHIOZZO
Il singhiozzo è un riflesso dovuto alla contrazione involontaria del diaframma e dei muscoli intercostali, con inizio di un atto inspiratorio che viene poi interrotto entro 35 msec a causa chiusura improvvisa della glottide, con arresto del flusso aereo e produzione del caratteristico suono.
Nella maggior parte dei casi il singhiozzo è riferibile all’attivazione-irritazione delle componenti di un arco riflesso complesso composto da una via afferente (nervo vago, nervo frenico, rami del simpatico toracico) ed una via efferente, rappresentata prevalentemente dal nervo frenico, integrate a livello centrale da un centro del singhiozzo situato nel bulbo e/o nel midollo spinale tra C3 e C5 e su cui convergono fibre provenienti dall’ipotalamo ed altre aree del cervello. La componente centrale del riflesso è inibita dall’aumento di pCO2 nel sangue e da ogni stimolo proveniente dalla faringe.
Il metodo più semplice di aumentare la concentrazione di pCO2 è respirare in un sacchetto di carta, ma esistono numerose varianti. Anche l’iperventilazione (il classico respiro a cagnolino) può, paradossalmente, arrestare una crisi.
OMEOPATIA
Come prima scelta in generale, e specialmente quando c’è anche un problema di distensione addominale, consiglio Hyosciamus niger alla 5CH 3 granuli anche ogni 10 minuti fino a risoluzione dello spasmo.
Come seconda scelta sempre in generale, e per un singhiozzo dove influiscono maggiormente problemi toracici oppure nel singhiozzo derivante da un trauma cranico in particolare,
Stramonium Da assumere come il precedente.
Ranunculus bulbosus (T.M.). Indicata per il singhiozzo dei bevitori e/o alcolizzati dopo una bevuta. In tintura madre sciolto nel vino (dieci gocce in un litro di vino) toglierebbe il vizio di bere.
Ignatia amara 15CH, 3 granuli 3-4 volte al giorno per il classico singhiozzo dopo aver fumato, dopo un dispiacere o una contrarietà, accompagnato da sospiri e sbadigli.
Veratrum album 30 CH per il singhiozzo durante il vomito e/o dopo aver vomitato con spasmi all’esofago. Va assunto subito dopo la crisi di vomito.
Carbo animalis 30 CH, 2 granuli al dì per 20 giorni nel singhiozzo nei portatori di cancro dello stomaco.
Il singhiozzo persistente, definito anche continuo o ricorrente, è quello di durata superiore alle 24-48h. Si tratta di una evenienza non comune, ma importante perché è un sintomo-spia di una malattia di base. Quindi in questi casi non bisogna trascurare il problema, bensì recarsi dal medico ed accertare la causa a monte che va curata.
Infine, un singhiozzo può anche essere un effetto collaterale di alcuni farmaci, dei quali in tal caso secondo me va sospesa la somministrazione.
I più comuni farmaci che possono causare un singhiozzo di lunga durata sono:
-- Benzodiazepine cioè la maggior parte dei più comuni sedativi-ipnotici tipo Tavor
-- corticosteroidi
-- antibiotici: doxiciclina ed amoxicillina
-- chemioterapici: cotrimossazolo (bactrim )
-- ondansetron.
STOP
sabato 24 dicembre 2011
domenica 11 dicembre 2011
CISTI OVARICHE
OVAIO POLICISTICO
E’ una condizione caratterizzata da un’ipersecrezione di androgeni LH dipendente da parte delle cellule della teca interna follicolare e dello stroma ovarico.
I sintomi sono:
-- Sterilità da mancanza di ovulazione nel 75% dei casi;
--irsutismo nel 65% dei casi;
-- amenorrea secondaria nel 50%;
-- obesità nel 40%.
La dismenorrea è sempre presente.
Macroscopicamente le ovaie si presentano aumentate di volume. Sono visibili le cisti.
La superficie esterna è ispessita, i follicoli che si formano ogni mese, quindi, difficilmente riescono ad aprirsi per fare uscire l’ovulo. Rimangono allora al suo interno trasformandosi in cisti.
Dal punto di vista ormonale si possono evidenziare elevati livelli di androgeni: androstenedione, deidroepiandrosterone , 17-chetosteroidi.
Questi androgeni sono di origine ovarica o corticosurrenalica.
NB:
(1) generalmente le concentrazioni totali di questi ormoni sono normali;
(2) le frazioni libere biologicamente attive sono sempre abnormemente elevate per riduzione dei livelli circolanti di SHBG (sex hormon binding globulin);
(3) gli estrogeni totali sono costantemente elevati per la continua formazione extraghiandolare di estrone dall’androstenedione;
(4) la presenza di questi estrogeni elevati altera il feed-back con l’ipofisi per cui si produce cronica anovulatorietà ;
(5) elevati livelli di LH;
(6) normale o basso livello del rapporto FSH/LH;
(7) gli elevati livelli di LH sono dovuti ad aumentata sensibilità dei recettori delle cellule ipofisarie alla stimolazione del GnRH ipotalamico: infatti, il GnRH presenta aumento dell’ampiezza della sua scansione pulsatile.
Tra le cause di ovaio policistico ci può anche essere un fibroma uterino.
Le cisti si suddividono in funzionali e organiche.
Le cisti funzionali, che sono le più frequenti, possono essere follicolari o luteiniche.
Un follicolo normale è 2,5 cm di diametro, mentre un corpo luteo normale 2cm.
Se il follicolo o il corpo luteo supera i 3 cm si definisce cisti.
Esso è più lento ad essere riassorbito ma in genere regredisce del tutto spontaneamente.
Le cisti organiche sono delle patologie vere e proprie dell’ovaio, anche se di natura benigna, che devono essere indagate perché non tendono a regredire.
Esse possono essere endometriomi, cisti mucoidi, cisti dermoidi, cisti sierose.
Nel caso di endometriomi, poiché ogni mese questi tessuti sanguinano danno origine a raccolte di sangue che non potendo uscire diventa scuro. Le mucoidi sono formate da cellule a secrezione mucosa che portano alla formazione di sacche o cisti contenenti muco.
Le dermoidi, più rare e presenti dalla nascita, sono residui della vita embrionale; all’interno di esse si possono trovare residui tiroidei, capelli, denti ! Queste cisti sono benigne, ma in esse il contenuto di liquido è molto ridotto.
Le sierose sono provocate da formazione di siero proteico che viene prodotto in grandi quantità dall’ovaio e che finisce per raccogliersi all’interno di capsule che formano le cisti vere e proprie.
Tutti e due i tipi di cisti, funzionali ed organiche, possono essere presenti senza dare disturbi.
Quando le dimensioni raggiungono o superano i 5 cm si possono avere dolori pelvici, emorragie intracistiche, collasso, anomalie mestruali, sterilità.
Le cisti funzionali a volte si rompono con conseguente emorragia; la paziente può avere svenimento o collasso. Esse sono quelle maggiormente responsabili di irregolarità mestruali legate all’asse ipotalamo-ipofisi-surrene. L’ipotalamo risente delle alterazioni ormonali provocate dalla presenza di cisti ovariche per cui, se una cisti continua a secernere ormoni, l’ipofisi non riceve il segnale di carenza e quindi smette di funzionare. Si inibisce così la regolare produzione ormonale.
La sterilità è invece quasi sempre una conseguenza dell’endometrioma: l’endometrio può rivestire tutto l’ovaio e impedire che lo spermatozoo possa raggiungere l’ovulo.
Complicanze delle cisti sono la torsione, la trasformazione cancerosa, la rottura e le infezioni.
Torsione= se la cisti si torce su se stessa coinvolge l’intero ovaio e la tuba, provocando dolori violenti e la strozzatura di vasi sanguigni con possibilità di necrosi dei tessuti non più irrorati dal sangue. Una torsione sui vasi ovarici può talvolta causare la formazione di trombi che alimentano il rischio di embolia polmonare. Una torsione può essere sbrogliata se presa ai primi stadi, altrimenti necessita l’asportazione dell’ovaio.
Trasformazione cancerosa= avviene più frequentemente con le cisti organiche, specialmente se mucoidi o dermoidi. La cisti deve essere asportata chirurgicamente.
Rottura= oltre al dolore ciò comporta il riversamento del loro contenuto all’interno dell’apparato genitale, con rischio di emorragie che necessitano dell’immediato intervento chirurgico.
Infezioni= anche in tal caso la cisti deve essere asportata.
OMOTOSSICOLOGIA
per quanto riguarda la regolazione ormonale si punta ad una:
--regolazione dell’attività ipotalamica;
--regolazione dell’attività gonadotropinica;
-- riduzione degli androgeni circolanti attraverso un riequilibrio dei livelli di LH.
Per la regolazione cortico-ipotalamica CORPUS PINEALIS SUIS, MELATONINA 4CH, SEROTONINA D6, TRIPTOFANO D6, SEPIA COMPOSITUM, CEREBRUM SUIS, PULSATILLA INJEEL, FSH, LH, PRL.
Per la modulazione degli androgeni circolanti OVARIUM SUIS, CORPUS LUTEUS SUIS, G3, ESTRADIOLO, PROGESTERONE.
FITOTERAPIA
RUBUS IDAEUS+ RIBES NIGRUM 75 gtt di ognuno/die. Nel corso del trattamento è necessaria una sorveglianza sintomatologica accurata, per evitare ogni rischio di torsione o rottura.
RIFLESSOLOGIA PIEDE
è utile trattare il punto corrispondente all’ovaio indicato nella figura in verde acceso. Per facilitare la localizzazione ho aggiunto una immaginaria scarpetta verde: il punto cade allora sotto il malleolo esterno, in corrispondenza di un ipotetica fibbia del cinturino.
RIFLESSOLOGIA MANO
per quanto riguarda la mano l’effetto è a mio parere più blando, ma , dato che il trattamento non comporta alcun inconveniente vale comunque la pena di farlo. Il punto va trattato per un paio di minuti più volte al giorno.
Questa famosa foto di repertorio della Callas, fa al caso nostro: infatti il punto dell’ovaio riflesso sulla mano è una zona larga circa 2 cm sulla zona morbida del lato ulnare del polso, subito dopo l’epifisi ulnare.
MEDICINA CINESE
in genere vengono scelti punti dei meridiani Vescica, Vaso concezione, Milza-pancreas ed altri. Dato che la scelta è personalizzata non indicherò qui una mappa standard: in ogni caso consiglio l’ agopuntura come prima scelta, piuttosto che l’auto-trattamento.
NOTA
A parte il primo disegno, le foto sono prese dalla rete, con disponibilità a toglierle se gli autori lo richiedessero.
sabato 3 dicembre 2011
HIV
HIV fitoterapia
Voglio segnalare il libro uscito circa 20 anni fa dal titolo “AIDS Roger è guarito” di Bob L. Owen, in cui viene raccontata la storia vincente di un paziente. La mia convinzione è che combinando molti tipi di terapia, in particolare tetossificazione, supporto psicologico, alimentazione mirata sulla correzione del sistema immunitario, fitoterapia, omeopatia, trattamenti corporei di gruppo tipo bioenergetica , yoga, medicina cinese e terapia cranio-sacrale, si possano ottenere risultati soddisfacenti. Gli studi presentati al riguardo sono ovviamente troppo pochi e non seguono parametri confrontabili. Tuttavia il fatto che su alcuni soggetti (come ad esempio alcuni pazienti che si sono ritirati in un monastero in Tibet) si sia potuta ottenere una guarigione deve incoraggiare a fare questo tipo di tentativo, specialmente quando viene diagnosticata una sieropositività e si è ancora asintomatici.
La fitoterapia permette di intervenire con farmaci utili come terapia di sostegno ai farmaci tradizionali e a volte utili anche come terapia di base per prevenire il passaggio alla malattia conclamata.
Gli oli essenziali (OE) maggiormente attivi sono: CAJEPUT (melaleuca leucadendron), TIMO, ORIGANO, CUMINO, CHIODI DI GAROFANO, GINEPRO. Uno studio ha esaminato un composto contenente le seguenti piante: UNCARIA, ASTRAGALUS, CURCUMA, ELEUTEROCOCCO, ALGA SPIRULINA. GEISSOSPERMUM VELLOSI, GLYCIRRHIZA GLABRA, HYPERICUM, MOMORDICA CHARANTIA, TRICHOSANTHES KIRILOWII, ALOE VERA, BUXUA SEMPERVIRENS, ECHINACEA, VISCUM ALBUM, GRIFOLA FRONDOSA, GANODERMA. Tutte queste piante, non hanno la stessa efficacia della terapia farmacologica di combinazione, anzi l’effetto può risultare insufficiente.
UNCARIA è una liana amazzonica con attività immunomodulante usata per la prevenzione e cura delle malattie infettive dell’apparato respiratorio e delle prime vie aeree. Essa fa aumentare la fagocitosi da parte dei macrofagi tissutali e dei granulociti circolanti, con conseguente aumento dell’attività aspecifica del sistema immunitario ed effetto antinfiammatorio. Azione antimutagena verso agenti quali l’8-metossipsoralene +UVA. Meccanismo di azione: stabilizza le membrane cellulari attraverso l’accumulo di isopteropodina sulle stesse, con conseguente miglioramento di tutte le funzioni cellulari.
ASTRAGALUS proviene dalla medicina cinese, usato nella prevenzione e cura del raffreddore comune, nell’influenza e nei tumori. Aumenta l’attività fagocitaria, la produzione di anticorpi IgM e IgE e di IFN, inibisce l’immunosoppressione indotta e potenzia in vitro le Interleuchine. Esistono già studi clinici su pazienti con carcinoma della cervice uterina e della mammella.
GEISSOSPERMUN VELOSII dalla corteccia di questa pianta, detta anche Pao Pereira (apocinacee) è stata estratta la flavopereirina, un alcaloide ad azione antivirale specifica per azione sulla transcriptasi inversa dell3HIV e di altri retrovirus.
TABEBUIA il lapacholo, lapachone e altri flavonoidi isolati dalla corteccia di Lapacho presentano un’interessante attività battericida, antivirale e anticancerogena. Il té è ottenuto dalla corteccia, utilizzato nella medicina amazzonica, è chiamato anche Pau d’Arco.
HYPERICUM.L’ipericina e la pseudoipericina (suo derivato) sono composti antrachinonici. L’attività di questi composti è indotta proprio dall’esposizione alla luce (Degar 1992). Uno studio aperto ha dimostrato un aumento del rapporto linfociti CD4+/ Cd8+, assenza di effetti collaterali, e, soprattutto, stabilità clinica della infezione HIV nei 40 mesi di trattamento con somministrazione per via orale ed endovenosa .
CURCUMA azione antinfiammatoria, antiox, immunostimolante. L’azione antimutagena e anticancerogena della Curcuma è legata probabilmente all’effetto antiox. Sono in corso ricerche sull’attività
anti-HIV della curcumina per la quale si ipotizza anche un meccanismo d’azione antivirale e uno di inibizione enzimatica .
LIQUERIZIA I migliori risultati clinici si ottengono non tanto con i singoli principi attivi, quanto con l’estratto totale della pianta. I suoi estratti trovano indicazione in numerose malattie infiammatorie croniche del parenchima epatico, dell’intestino nonché dell’apparato respiratorio e reumatologiche, nelle quali spesso è coinvolto il sistema immunitario. Non solo, ma sembra anche importante l’attività antivirale della glicirrizina. Sull’HIV essa agirebbe direttamente con questi meccanismi: (1) inibisce la replicazione virale nei monociti infettati cronicamente, macrofagi e altre popolazioni cellulari. (2) interferisce sul passaggio dell’infezione da cellula a cellula; (3) interferisce sull’attacco del virus alla cellula; (4)limita il raggruppamento dei leucociti infettati da HIV. Blocca l’aumento dei radicali liberi mediato dal TNF (tumor necrosis factor). Riduce l’infiammazione tissutale e normalizza la permeabilità delle membrane cellulari. Inibisce il rilascio di istamina, PG proossidanti, E2, leucotrieneC, anioni e perossidi immunocorrelati. Blocca alterazioni istologiche caratteristiche delle reazioni infiammatorie croniche. Ha potenti effetti immunomodulanti, aumenta la fagocitosi neutrofila, l’attività natural killer e aumenta l’IFN-gamma. Modula, inoltre, l’attività degli ormoni corticosurrenalici riducendone la metabolizzazione epatica.
MOMORDICA è una cucurbitacea delle Filippine simile al cetriolo. I semi contengono una proteina, la MAP-30, capace di inibire la replicazione virale. Clinicamente è stato riscontrato un aumento significativo dei CD4. Non presenta tossicità.
AGLIO i suoi principi attivi aumentano le cellule natural killer. Ben nota è l’azione antisettica, battericida e antifatica dei preparati a base di aglio fresco. Studi sui soggetti con HIV al momento sono assenti.
ELEUTEROCOCCO effetto adattogeno, migliora le convalescenze delle malattie infettive, aumenta le difese immunitarie, in particolare aumenta la fagocitosi, il numero dei linfociti T, le cellule NK, stimola la produzione di IFN e stimola la risposta anticorpale.
Infine permangono ancora aspetti da chiarire sulla reale utilità e sulla tossicità di VISCUM ALBUM e BUXUS SEMPERVIRENS.
GRIFOLA FRONDOSA esercita un’azione complessa su HIV-AIDS. (1)inibisce direttamente l’HIV; (2) stimola le naturali difese dell’organismo contro l’attività del virus; (3) riduce la vulnerabilità dell’organismo alle malattie opportunistiche. Sembra che la pianta possa rafforzare i naturali meccanismi anti-HIV dell’uomo. Si tratta di un agente in grado di stimolare una più efficace reazione dell’organismo contro il virus. Questa azione si basa su 2 attività: (a) induzione della produzione di IFN e (b) maggiore attività delle cellule NK. (a) I virus per sopravvivere devono prendere in ostaggio alcune cellule. A quel punto la cellula non può più liberarsi dal virus, ma può aiutarne altre a evitare la stessa sorte. Le cellule attaccate dai virus producono IFN per aiutare altre cellule a evitare l’infezione. L’IFN galleggia verso le cellule adiacenti e si attacca ad esse, stimolando la produzione di proteine al loro interno. Queste proteine, a loro volta, interferiscono con la capacità del virus di infettare le cellule. In questo modo le cellule adiacenti vengono protette dall’infezione. L’IFN stimola l’organismo ad attuare anche altre strategie antivirali, per esempio attivando le cellule NK e i macrofagi, che a loro volta mettono in guardia il corpo sui virus da distruggere prima che questi infettino altre cellule. E’ stato dimostrato che l’IFN è essenziale contro le infezioni virali, ma bisogna sottolineare che la sua attività protettiva non è specifica. L’IFN prodotto da una cellula infettata dal virus dell’herpes aiuta cioè la cellula vicina a proteggersi non solo contro quel virus ma contro qualsiasi altro virus. Oggi l’IFN viene usato nel trattamento dell’epatite C, del sarcoma di Kaposi, oltre che per bloccare la replicazione virale dell’HIV. (b) Le cellule NK hanno un ruolo nel controllo dell’infezione da HIV e nell’AIDS: sono in grado cioè di distruggere le cellule infettate prima che il sistema immunitario venga allertato sulla presenza di un problema. Le cellule NK sono linfociti ma, a differenza di tutti gli altri linfociti, programmati per attaccare elementi esterni o cellule neoplastiche specifiche, possono uccidere tutte le cellule virali o neoplastiche che incontrano sulla loro strada. Si è ipotizzato che le cellule NK siano in grado di riconoscere una cellula neoplastica o virale dalla superficie della membrana cellulare. In altri termini le cellule NK, a differenza di altri linfociti, riconoscono immediatamente tutte le cellule anomale e rappresentano quindi la prima difesa dell’organismo. Per questa ragione i ricercatori hanno cercato di capire se l’attività antitumorale dei funghi medicinali fosse dovuta all’attivazione delle cellule NK. Ricerche più specifiche hanno dimostrato che componenti di GRIFOLA frondosa stimolino l’attività delle NK e la loro produzione di sostanze killer. I principi attivi di grifola attaccano direttamente batteri, virus, funghi e cellule cancerose e, in assenza di un sistema immunitario competente, la pianta può aiutare a tenere sotto controllo le infezioni opportunistiche.
Il RESVERATROLO è una fitoalessina presente nell’uva, nel vino e in determinate piante. Di recente esso è stato segnalato come sostanza in grado di proteggere da aterosclerosi, da determinati cancri e da infiammazioni. Nel corso di questa ricerca è stato ritrovato che il resveratrolo (rv) aumenta in modo sinergico l’attività anti HIV degli analoghi nucleosidici, AZT, ddC, e ddI. Alla dose di 10 micro-moli non è risultato essere tossico verso le cellule e da solo ha ridotto la replicazione virale del 20-30%. La combinazione ddI+ rv potrebbe presentare un profilo tossicologico migliore di quello ottenuto con la sola ddI.
HOMOLANTHUS NUTANS (Mamola= nome indigeno delle isole Samoa) Una sostanza estratta dalla corteccia di questa pianta ha importanti effetti contro il virus HIV. Si tratta di una proteina, la prostratina.
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Diversi fitoterapici si sono dimostrati utili nel trattamento di patologie correlate all’infezione ha HIV come nel caso di MELALEUCA ALTERNIFOLIA per le infezioni da candida, CROTON nella diarrea correlata all’AIDS, CANNABIS contro la nausea, inappetenza, cachessia. Contro l’herpes si sono poi dimostrate attive anche diverse piante medicinali africane usate in loco dai guaritori tradizionali.
Ovviamente una terapia olistica per un problema così importante, può essere attuata solo sotto stretto controllo medico.
NOTA
La figura ad inizio del post è di Giovanni Ambrosioni e si intitola "Consapevolezza". Può sembrare cruda ma non era riferita al tema dell'HIV
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Informazioni personali
- Marina Salomone
- Mi occupo di terapie olistiche dal 1983. Hobby principale il disegno: sono su Flickr sotto il nome di Marina Salomone
per chi fosse interessato a trattare questi argomenti in maniera più appofondita c' è sempre il mio sito web ufficiale: www.GurudiTamara.com