Indice

1. Sciatica
2. Artrite Reumatoide
3. Osteoporosi
4. Emicrania
5. Dismenorrea
6. Infertilità
7. Gastrite
8. Cistite
9. Menopausa
10. Tabagismo
11. Ipertensione
12. Insonnia
13. Obesità
14. Stress e pnei
15. Cistite interstiziale
16. Psoriasi
17. Occhio secco
18. Viaggi
19. Acufeni
20. Allergie-Asma
21. Gravidanza e neonato
22. Due riflessioni
23. Stipsi
24. Vertigini
25. Cani e Gatti
26. Tipi Omeopatici
27.Bambino-psiche
28.Sport
29.Disturbi venosi
30.Salute obbligatoria
31.Cuore
32.Neonato-mamma-papà
33.Memoria
34.Anziano-aspetti nutrizionali e pnei
35.Colesterolo
35-bis.Colesterolo-bis
36.Acne
37.Anemie
38.Tosse-Omeopatia
39.Enuresi
40.Reflusso gastro-esofageo
41.LEI e LUI
42.LEI e LUI seconda puntata
43.LEI e LUI terza puntata
44.Raffreddore
45.Un po' di respiro
46.Influenza
47.Adolescenza
48.Chakras
49.Ayurveda
50.Medicina cinese
51.DENTI parte prima
52.DENTI parte seconda
53.DENTI parte terza
54.CAPELLI parte prima
55.CAPELLI parte seconda
56.FITOTERAPIA
57.diabete-parte prima
58.diabete-parte seconda
59.Trattamento viscerale
60.Pelle
61.Cronobiologia
62.ANORESSIA parte prima
63.ANORESSIA parte seconda
64.Alcolismo
65.Colori
66.Fegato parte prima
67.Fegato parte seconda
68.Posture
69.Fermenti intestinali parte prima
70.Fermenti intestinali parte seconda
71.Epitrocleite
72.TIROIDE parte prima
73.TIROIDE parte seconda
74.SALUTE E MALATTIA
75.CONGIUNTIVITI
76.OTITE parte prima
77.OTITE parte seconda
78.ORMONI parte prima
79.FISIOGNOMICA
80.ORMONI parte seconda
81.COSMETICI
82.ORMONI parte terza
83.METAFISICA
84.EPIFISI
85. Perchè rinunciare?
86.INQUIETUDINI DI FERRUM METALLICUM
87.ICTUS
88.ICTUS parte seconda
89.Mantra
90.KINESIOLOGIA
91.Fiori di Bach
92.Sogni
93.Odori
94.Gli occhiali
95.La vista
96.Il tatto
97.Il gusto
98.Udito
99.Energia e Cosmo
100.Cento
101.VERATRUM ALBUM
102.EFT
103.Lupus
104.Cavoli
105.Farmaci
106.COLON IRRITABILE parte prima
107.COLON IRRITABILE parte seconda
108. MEDICINA CINESE ancora
109.Il corso di EFT
110.Corsi permanenti
111.Calcoli renali
112.DRENAGGIO
113.Metabolismo2-Fascia
114.PRANOTERAPIA
115.Morbo di Crohn
116.Dolori muscolari
117.Alitosi
118.Carotenoidi
119.Le voglie matte
120.IRIDOLOGIA parte prima
121.IRIDOLOGIA parte seconda
122.HERPES
123.DANNI DEI FARMACI PER LO STOMACO parte prima
124.DANNI DEI FARMACI PER LO STOMACO parte seconda
125.Storia delle babbucce
126.IDROTERAPIA
127.PARODONTITE
128.MEDITAZIONE SUL CUORE
129.LA MORTE DEGLI ALTRI
130.Il sole e la pelle
131.ENFISEMA POLMONARE parte prima
132.ENFISEMA POLMONARE parte seconda
133.Sistema immunitario cerebrale
134.Spagirica
135.TRAUMA DA PARTO
136.SPIGOLATURE
137.I GRASSI
138. Fico d'India
139.Occhi e mirtillo
140.PSICOSOMATICA
141.PSICOSOMATICA parte seconda
142.PSICOSOMATICA parte terza
143.Contatti estenuanti
144.Omeopatia per la pelle
145.HIV
146.CISTI OVARICHE
147.TUMORI
148.Singhiozzo
149.TEMPO DI BILANCI
150.NAUSEA E VOMITO
151.Test per la coppia
152.FEBBRE
153.PARKINSON
154.Minerali da antica farmacia
155.Omotossicologia e metabolismo
156.MEDICINA TIBETANA parte prima
157.DERMATITI E DERMATOSI
158.TRE BIOTIPI
159.Jung
160.GAMBE SENZA RIPOSO
161.Due prodotti delle api
162.ATTACCHI DI PANICO
163.ESAMI DELLE URINE
164.VERMI
165.AVVELENAMENTI parte prima
166.AVVELENAMENTI parte seconda
167.Alcuni alimenti
168.DIVERTICOLI
169.PENSARE POSITIVO
170.Naja Tripudians
171.Tumori 2
172.Unghie
173.Pensare col corpo
174.Gambe disturbi venosi
175.SCLEROSI MULTIPLA
176.Malattie autoimmuni
177.SCLERODERMIA
178.Rimedi per gli occhi
179.INTEGRATORI PER MAMMA
180.PSICHE E FIORI DI BACH parte prima
181.PSICHE E FIORI DI BACH parte seconda
182.PSICHE E FIORI DI BACH parte terza
183.PSICHE E FIORI DI BACH parte quarta
184.PSICHE E FIORI DI BACH parte quinta
185.PSICHE E FIORI DI BACH parte sesta
186.PSICHE E FIORI DI BACH parte settima
187.PSICHE E FIORI DI BACH parte ottava
188.PSICHE E FIORI DI BACH nona e ultima parte
189.Gli oli essenziali
190.OMEOPATIA PER INSONNIA DEL BAMBINO
191.CONSIDERAZIONI SULLA SALUTE
192.Macchie scure sulla pelle
193.Blefarite
194.IPERTENSIONE alcune piante
195.DIFESE IMMUNITARIE
196.ALZHEIMER
197.PIANTE ANTI-STRESS
198.FEGATO parte terza
199.Lavaggio energetico
200.Colpo di fulmine tra due LACHESIS
201.ALOE parte prima
202.Maculopatia degenerativa
203.Fluidificanti del sangue
204.ALLERGIE parte prim
205.ALLERGIE parte seconda
206.ALLERGIE parte terza
207.DEMENZA SENILE
208.INSUFFICIENZA RENALE
209.Quanto siamo aciduli
210.Non è tutto cromo ciò che brilla
211.DALLO SPIRITO ALLA MATERIA
212.Pancreatite
213.Raffinate ed accurate primitive terapie
214.Dermatite seborroica
215.RIMEDI PER BAMBINI
216.SCUOLA SALERNITANA parte prima
217.SCUOLA SALERNITANA parte seconda
218.SCUOLA SALERNITANA parte terza
219.Controllo e Ascolto
220.OLIO DI GERME DI GRANO
221.ORTICARIA
222.REFLUSSO GASTRO-ESOFAGEO parte seconda
223.INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO
224.STORIE DI ORDINARIO TORMENTO parte prima
225.STORIE DI ORDINARIO TORMENTO parte seconda
226.DIETA BASE e BAMBINO IPERCINETICO
227.ARTRITE E DOLORI ARTICOLARI
228.RIEDUCAZIONE DELLA PERCEZIONE SONORA
229.OBESITA INFANTILE
230.UNA MEDITAZIONE PER CORREGGERE LE REAZIONI RIPETITIVE
231.ANCORA CUORE
232.VACCINI
233.Balbuzie
234.PAROLE DIFFICILI idiopatico
235.SCOLIOSI
236.Percorsi benessere con regalo
237.DIURESI alcune piante utilissime
238.DIETA BASE
239.ALCHIMIA
240.RADIOTERAPIA un sostegno omeopatico per limitare i danni
241.CORSO ACCELERATO DI OMEOPATIA
242.ANALISI FISIOGNOMICA di un attore
243.CHILI DI TROPPO
244.CHILI DI TROPPO parte seconda
245.ARGILLA
246.Memoria e concentrazione
247.LE PAROLE DIFFICILI escara e flittena
248.ABBASSAMENTO RENALE
249.ALIMENTI FERMENTATI
250.MELATONINA
251.SONDAGGIO
252.Ottuso dogmatismo
253.Ancora fegato
254.PRANAYAMA parte prima
255.PRANAYAMA parte seconda
256.CEFALEA
257.Alimentazione spigolature
258.LE PAROLE DIFFICILI Fotosensibilizzazione
259.ANCORA RENE
260.MEDITARE STANDO AFFACCIATI
261.PRESSIONE ALTA parte prima
262.IPERTENSIONE parte seconda
263.OGM prodotti transgenici
264.Abusi della sanità
265.PRODOTTI SOLARI
266.Ricette mediterranee
267.IPERTENSIONE parte terza
268.TUMORI parte terza
269.COSE DI DONNE
270.Falsi bisogni creati dal mercato
271.IPERTENSIONE parte quarta
272.ANTICHE RICETTE una conserva di susine
273.LE PAROLE DIFFICILI Palliativo
274.STIPSI
275.TAURINA
276.IPERTENSIONE parte quinta
277.INQUINAMENTO ACUSTICO
278.DERMATITE ATOPICA
279.SAPORE DI SALE
280.PARACELSO
281.Metalli pesanti e danni alla pelle
282.IPERTENSIONE parte sesta RIMEDI NATURALI
283.MIA CONFERENZA
284.MALATTIE AUTOIMMUNI parte prima
285.MALATTIE AUTOIMMUNI parte seconda
286.SISTEMA NERVOSO DUE NOTE
287.LE PAROLE DIFFICILI Deontologia e Metastasi
288.IPERTENSIONE parte settima
289.ALLUCE VALGO
290.VERTIGINI fitoterapia
291.DISTURBI INVERNALI DEL BAMBINO
292.ASPETTI PSICHICI DI ALCUNI RIMEDI OMEOPATICI parte primaO
293.OMOTOSSICOLOGIA
294.ASPETTI PSICHICI DI ALCUNI RIMEDI OMEOPATICI parte seconda
295.Buon Natale filosofeggiando
296.ASPETTI PSICHICI DI ALCUNI RIMEDI OMEOPATICI parte terza
297.ASPETTI PSICHICI DI ALCUNI RIMEDI OMEOPATICI parte quarta
298.ASPETTI PSICHICI DI ALCUNI RIMEDI OMEOPATICI parte quinta
299.ASPETTI PSICHICI DI ALCUNI RIMEDI OMEOPATICI parte sesta e ultima
300.DISTURBI INTESTINALI antichissima ricetta
301.Donna e iperandrogenismo
302.FISIOGNOMICA APPLICATA AI RIMEDI OMEOPATICI
303.Possibile prevenire il tumore al fegato con il Chelidonium
304.Litoterapia
305.Fitoterapia per emicrania
306.Parole difficili della medicina OSTEOFITI
307.IL DOLORE DEI NOSTRI ANIMALI
308.RAVANELLO
309.Tre tipi di pepe
310.RUGHE
311.DISTURBI DELLA PROSTATA
312.FERMENTI INTESTINALI
313.PRANOTERAPIA
314.MENINGITE
315.Parole difficili della medicina FISTOLE
316.CLORURO DI MAGNESIO
317.PANNOLINI PER BAMBINI
318.Le emozioni depositate sui denti
319.Meditazione sulla vergogna
320.ANTIOSSIDANTI
321.Malattie autoimmuni
322.INSONNIA punti da trattare
323.Parole difficili in medicina STEATOSI EPATICA
324.Carota
325.Cicatrizzazione
326.Strategie di bisogno e potere
327.ENZIMI
328.Lampone
329.Commento durante la breve vacanza
330.LE PAROLE DIFFICILI DELLA MEDICINA apoptosi e necrosi
331.Nasce la nuova associazione TING
332.ALOPECIA AREATA rimedio Ayurvedico
333.LAVAGGIO EPATICO
334.Incontri autunnali
335.Sindrome di Dupuytren
336.Abuso di farmaci
337.TOSSE parte prima
338.Corso di alimentazione
339.TOSSE parte seconda
340.TOSSE parte terza
341.TOSSE parte quarta
342.MEDITAZIONE SULLE PAURE
343.Interazione individuo e ambiente
344.Respirazione
345.Epifisi e melatonina
346.Cefalea
347.Ibisco
348.CLa magia dei fermenti
349.LEDUM PALUSTRE
350.Unghia di gatto
351.Cicoria
352.Respirazione
353.Albero della vita e scelta di un rimedio
354.Studiare da adulti
355.Meditazione per essere autorevole
356.Tre piante per gli occhi
357.Metabolismo
358.Un consiglio disinteressato
359.Gengivite
360.Diarrea del bambino
361.Fiori di Bach per uscire da una dipendenza
362.Sulfur
363.Linfa e tessuto connettiv
364.Anatomia della fascia
365.GOLA
366.Fiori di Bach per il neonato
367.Note sul cuore
368.Artemisia
369.Codici biologici
370.Rimedi omeopatici per insonnia e paziente scettico
371.Piselli
372.Rimedi per cani
373.Un decotto antico per depurarsi
374.Un caso di diabete di tipo II
375.ALOE
376.Le radici del desiderio
377.Alzheimer approfondimento
378.Colori
379.Colori per la casa
380.USO PERSONALE DEI COLORI
381.DERMATOMERI E METAMERI
382.La nostra pelle
383.Omeostasi, salute e malattia
384.Parole difficili della medicina ACROMEGALIA
385.DERMATITE un questionario utile
386.Citrus aurantium
387.Fibromialgia
388.Piante per gli occhi
389.Coliche addominali del bambino
390.Disturbi mentali
391.Piccola pausa
392.Raffreddore
393.SISTEMA IMMUNITARIO storiella horror-humor
394.ALIMENTAZIONE tre note
395.ASMA rimedi omeopatici
396.ARNICA rimedi omeopatici
397.Rhus Toxicodendron
398.Zucca
399.Corso di fitoterapia online
400.Conferenza su Cuore e dislipidemie
401.Prove di efficacia
402.Incompatibilità
403.Boswellia
404.Tiroide Storia di due donnea
405.Semprevivo
406.Causticum
407.Assafetida
408.Bryonia

martedì 7 luglio 2009

CUORE

CUORE
CONSIDERAZIONI
quando sono presenti patologie cardiache occorre la terapia medica allopatica. La terapia olistica però interviene con grande efficacia nel prevenire queste patologie e nel mitigare gli effetti collaterali dei farmaci quando è in atto la terapia. Una mia opinione è che in molti casi cronici , quando il paziente è “stabilizzato”, si può ricorrere alla sola terapia olistica. Assumersi questa responsabilità (quando sia bene informato su tutti i rischi e benefici della cura o della non-cura allopatica) sta al medico. E’ il medico a decidere. Ma dove sta la verità? Un saggio (J. Khrishnamurti) disse “ La verità è una terra senza sentieri”. La medicina, che i più credono scienza, in realtà è un’arte. La chiave per aiutare un soggetto a guarire sta :
(1) nella capacità di diagnosi. Sintetizzare i dati a disposizione ( visita del soggetto, anamnesi,analisi di laboratorio risultati di indagini visive tipo ecodoppler ecc) per determinare le cause del problema da risolvere urgentemente e le altre cause da risolvere gradatamente;
(2) nella capacità di decisione e quindi nell’uso corretto della responsabilità. Valutare quali possibilità ha il paziente di migliorare o guarire e di valutare il bilancio rischio-beneficio di una cura , tenendo presenti le malattie nuove che possono derivare proprio dall’uso dei farmaci che lui va a prescrivere.
La cura quindi , come visto per tutte le patologie e più che mai per il cuore, è un percorso individuale: una terapia “standard” può essere molto pericolosa. D’altra parte una non-terapia può esserlo altrettanto.

In sintesi NON MI SENTO di consigliare una rinuncia ai farmaci. CONSIGLIO però che il soggetto sia molto partecipe alla sua cura e non si limiti a prendere pastiglie ad orari fissi.


In una malattia di cuore ci possono essere cause “a monte” collegate con qualsiasi organo e cause psicosomatiche. Quindi penso sia molto importante affiancare alla normale terapia allopatica un trattamento olistico anche riguardo alla diagnosi. Il Kinesiologo, l’osteopata, il terapista craniosacrale, il medico agopuntore, il medico ayurvedico, shatzuka ecc ecc potranno usare le loro tecniche diagnostiche per arrivare a determinare cause remote o cause che la medicina ufficiale non tiene in considerazione.


KINESIOLOGIA


DIAFRAMMA I punti riflessi Neurolinfatici corrispondenti al diaframma sono tutto lo sterno ed anche una sfera ideale intorno a 3°-4°-5° spazio intercostale, Da R27 a VC17-18... tutta questa zona. NL posteriore è la lamina trasversa di T12 a dx: punto di repere = esattamente all’altezza dei gomiti.
Il puto riflesso Neurovascolare è la fontanella bregmatica ed anche le bozze frontali perchè associate allo stress. Questo sblocco non va fatto nei seguenti casi: alta pressione intracranica, pregresso infarto, fegato sporgente, paziente fortemente obeso, paziente con cisti da echinococco, paziente con problemi di VB tipo calcoli, edema polmonare, enfisema polmonare,con malattie gravi.




Quando c’è un trauma la tensione si scarica prevalentemente in senso longitudinale ed in piccola parte in senso trasversale. Nei diaframmi, che sono le strutture trasversali, si accumula la tensione. I diaframmi che noi prendiamo in considerazione sono: Sub-occipitale, toraco-mediastinico(detto anche cingolo scapolare), diaframma resiratorio e diaframma pelvico. Il diaframma suboccipitale si prolunga nel pavimento della bocca e ioide. Un altro diaframma è quello del piede. In caso di piede cavo si trovano problemi linguali. Ci sono poi tanti altri diaframmi. Ad es anche le meningi formano dei diaframmi. Nella nostra procedura di riequilibrazione noi liberiamo i diaframmi. Agendo su un diaframma si agisce indirettamente anche sugli altri. Quando lavoriamo sul diaframma cerebrale lavoriamo su quello suboccipitale e sul tentorio del cervelletto. A C2-C3 si attaccano i muscoli del pavimento della bocca. Nella zona suboccipitale si blocca la tensione causata dalle paure. Queste possono essere paura di prendere schiaffi, paura di cadere, ma anche paure psichiche causate da stress. A livello posturale la persona assume la posizione della tartaruga.
Andiamo a massaggiare il bordo superiore delle clavicole fino all’acromion.
Stress: quando si ha di fronte un nemico (es nelle arti marziali) si va in apnea per non tradire il momento debole. In generale lo si fa istintivamente. Ad esempio certi animali quando non possono fuggire nè attaccare si fingono morti.

TIMO Il timo , insieme al cuore fa parte del QUARTO CHAKRA

significato emotivo del meridiano= coraggio, fede, speranza, fiducia nei confronti della vita. Nel momento in cui il nostro modello sessuale si deve adattare al modello della società, il timo si atrofizza perchè il sistema immunitario perde l’identità o si arrende o va in iper-reazione, come nel caso delle malattie autoimmuni e le allergie. Se l’infraspinato è debole vuol dire che abbiamo rinunciato ad usare le nostre risorse.
SIGNIFICATO FISICO= funzionalità del timo. Una diminuzione della funzionalità energetica del timo si nota nei pazienti soggetti continuamente a malattie infettive Il Timo decide quanto noi reagiamo nella vita. E’ estremamente sensibile allo stress. Le allergie possono essere ascritte al timo che non funziona bene.

NL= anteriore 5° spazio intercostale vicino allo sterno a dx : massaggiare la zona esterna si questo spazio intercostale.Posteriori lamina di T12 bilateralmente
NV= Angolo di Louis, sullo sterno



CUORE

significato emotivo del meridiano= il cuore è legato alla possibilità di esprimere se stessi: Nell’aspetto positivo è la stima di se sessi. La frase chiave è “mi piace chi sono”, “mi amo” Questo non vuol dire essere autoindulgenti, ma sapersi amare in modo critico con la consapevolezza dei propri limiti.Un aspetto positivo è avere sogni e obiettivi, con fiducia di realizzarli. L’aspetto tipico di chi ha problemi in questo meridiano è il raccontarsi balle. Un altro aspetto tipico è dire a se stessi che si ama l’altro alla follia al punto di aver rinunciato alla propria felicità per stare accanto al partner... insomma chi si sacrifica per l’altro, chi “fa il martire” ha problemi al meridiano del cuore. A seconda del tipo di problema si avranno varici, couperose, emorroidi ecc ecc fino all’infarto. La frase chiave in senso negativo è “non so chi sono”, o peggio “non mi amo”. Se non ti piace chi sei hai dei problemi di tipo cardiocircolatorio. Se ti sei raccontato balle per tutta la vita, quando apri gli ochi ti viene l’infarto.Ed ora una notizia shock: per la kinesiologia, l’infarto non viene causa di una vasocostrizione ma di una vasodilatazione. E’ l’improvvisa vasodilatazione che crea un ristagno di sangue con conseguente formazione di un trombo oppure crea l’arresto della circolazione. Le anemie sono la scelta inconscia o genetica di non avere abbastanza energia.
SIGNIFICATO FISICO=Quando parliamo di cuore ci riferiamo a tutto il sistema cardiovascolare ed anche al sangue.

NL= anteriori un pollice sopra al processo xifoideo per correggere il muscolo succlavio e
2° spazio intercostale tr T2e T3 per il sottoscapolare. Posteriori processi trasversi della prima vertebra dorsale bilateralmente e processi trasversi di T11 e T12

Alimentazione-integratori= molto importante il complesso B, vit C, E. Tutto ciò si trova in olio di germe di grano, cereali interi, rosso d’uovo, latticini, lievito di birra, verdure a foglia verde, legumi, noci, agrumi e fragole. In pesenza di gengive sanguinanti si consiglia grano saraceno e agrumi. In generale sono consigliati anche omega3 , carne di cuore (es i cuori di pollo) o suoi estratti.
NV= all’altezza della tempia, sull’osso zigomatico, anteriormente all’orecchio; fontanella bregmatica; questa fontanella a livello simbolico è sempre associata al movimento.
MERIDIANO = Dal centro delcavo ascellare discende lungo l’interno del braccio, sulla faccia anteriore interna dell’avambraccio per arrivare alla punta del mignolo.Come pronto soccorso nei casi di svenimento e nei casi in cui occorre una stimolazione cardiaca pizzicare il mignolo ad intermittenza dai due lati dell’ultima falange.




MAESTRO DEL CUORE
MUSCOLI ADDUTTORI e GRANDE GLUTEO
Isignificato emotivo del meridiano= Il cuore è così importante che è protetto da un suo ministro che è il Maestro del cuore. Il cuore si protegge vivendo relazioni affettive soddisfacenti. Questo meridiamo è collegato anche al sesso, infatti in inglese viene chiamato sex and circulation. Quando siamo capaci di perdonare, il maestro del cuore funziona perfettamente. In negativo la frase chiave è “io incolpo gli altri per ciò che mi accade” .Un MC funzionante vuol dire permettere agli altri di sbagluiare. E’ legato anche a cuore e intestino tenue.  A volte, quando assumiamo un atteggiamento da padre o da madre impediamo agli altri di prendersi le proprie responsabilità. Una caratteristica di MC disturbato è per esempio la dismenorrea o mal di testa+dismenorrea.
A livello simbolico il fibroma uterino è la autopunizione per non aver vissuto la propria vita a livello affettivo; per non aver preso responsabilità ecc ecc.... è il caso in cui si hanno più rimpianti che rimorsi.
Sul piano fisico questo meridiano corrisponde, oltre che ad una serie di sistemi con funzioni correlate come l’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi e ipotalamo-ipofisi-surrene, al pericardio e fasce di rivestimento che dal cuore arrivano al collo: ecco perchè spesso in condizioni di stress-ansia si sente un nodo in gola: questo sintomo corrisponde ad uno spasmo della fascia.
NL= anteriori superiormente la sinfisi pubica, dietro l’areola del capezzolo, nel quarto spazio intercostale. Posteriori tra la spina iliaca postero-superiore e il processo spinoso di L5; sotto la punta inferiore della scapola, a livello laterale. In ogni caso questa manovra riequilibra il MC.

Alimentazione-integratori= VitE: ma attenzione alla gravidanza perchè la vitE è un miorilassante , allenta i legamenti dei tessuti, e può portare (se c’è già una minaccia di aborto) ad aborto. La possiamo consigliare come parto-inducente. La vitE è presente in germe di grano, piselli, verdure a foglia verde. Altri nutrieti sono estratti ormonali gonadici, nucleoproteine, Mg. Attenzione perchè il Mg , anche se usato contro la depressione, può favorire una depressione perchè vengono a galla le emozioni.. Ac gamma-linolenico, tra l’altro è utilissimo contro la depressione post-partum.
NV= eminenza parietale, sutura lambdoidea, tra lambda e asterion
MERIDIANO = decorre dal capezzolo lungo la linea mediana interna del braccio, fino all’estremità del dito medio.


rimedi spagirici Astrum
abbinati alle 5 logge
Cuore e Maestro del cuore fanno parte della loggia fuoco nei 5 elementi della medicina tradizionale cinese. Invece di piante della fitoterapia cinese (ho spiegato in altri capitoli la difficoltà di accertarsi sulla genuinità delle materie prime e sulle dosi, dato che la regolamentazione cinese è diversa dalla nostra e prevede dosi molto alte) io consiglio i rimedi vegetali che per le loro caratteristiche vengono associati ai disturbi delle varie logge del sistema cinese dei 5 elementi.
fuoco== AGNI indicato per aritmie, insufficienza cardiovascolare, cardiopatie, ipertensione, patologie del sistema arterioso, venoso e capillare, disendocrinopatie, distonie neurovegetative, tendenza depressiva, insonnia, sostegno sull’organismo nel periodo estivo.

Omepatia
singoli rimedi in ordine alfabetico, e nei singoli §§ per quale disturbo sono indicati.


abrotanum
belladonna,
acidum hydrocyanicum
ACONITUM
adonis vernalis
allium sativum
AMMI VISNAGA
ammonium carb
apis
apocynum
arnica
arsenicum album
asa foetida
AURUM
barium carbonicum
barium jodatum
bryonia
CACTUS
CAMPHORA
carbo animale
carbo veg
china
chininum arsenicosum
coffea
CONVALLARIA
CRATAEGUS
CUPRUM
cuprum aceticum
digitalis
echinacea
FLOR DE PIEDRA
Gelsemium
GLONOINUM
graphites
hyoscyamus
IBERIS AMARA
ignatia
kalium carbonicum,
kalmia latifolia
lachesis
laurocerasus
lycopodium
lycopus
mandragora norm e radice
NAJA TRIPUDIANS
natrium carb
nux moschata
NUX VOMICA
oleander,
petroleum
PHOSPHORUS
scilla
solidago
SPIGELIA
sulfur
TABACUM
VERATRUM ALBUM
veratrum viride
VIPERA BERUS

SPECIALITA’
aesculus comp
AURUM HEEL
CACTUS COMP
CACTUS HOMACCORD
ceanothus-homaccord
CHELIDONIUM HOMACCORD
CRALONIN
CUPRUM-HEEL
erigotheel
GLONOIN HOMACCORD
ipeca-heel
leptandra comp
magnesoim phosph
MUCOSA COMP
PECTUS HEEL
NUX VOMICA-HEEL
solanum comp
SPIGELIA-HEEL
STROPHANTIN COMP
STROPHANTUS COMP



CARDIOSPASMO= cuprum-heel, mucosa compositum fl, nux vomica-heel cp.


ANGINA PECTORIS=aconitum, ammi visnaga, aurum, cactus, convallaria, crataegus, flor de piedra, glonoinum, iberis amara, naja tripudians, nux vomica, phosphorus, spigelia, tabacum, vipera berus
; cactus comp, cactus homaccord, cralonin, glonoin homaccord, glonoin homaccord-n, pectus heel, spigelia-heel, strophantin comp.



ACONITUM= paura molto forte della morte, paura di ciò che potrebbe accadere. Di norma il pp è in uno stato emotivo normale, ma quando ha dolori, essi sono sempre accompagnati da ansia e paura. Utilissimo per la paura dopo un incidente in cui il paziente non si è fatto niente, ma è rimasto shockato dalla paura. Paura del buio, vertigini, tremore, svenimenti, balbuzie, rabbia in seguito allo spavento.Pavor notturno e ansia. Rabbia con inquietudine.



ARITMIA CARDIACA= aurum-heel , chelidonium-homaccord, cralonin, glonoin-homaccord, strophantus-comp e strophantin-comp.



DISTURBI DEL RITMO CARDIACO= aurum-heel, chelidonium homaccord, cralonin, glonoin homaccord, glonoin homaccord-n, strophantus comp strophantin comp


COLLASSO= camphora, veratrum album, ac hydrocyanicum, ammonium carb, arsenicum album, carbo veg, glonoinum, laurocerasus, tabacum, vipera berus; carbo vegetabilis



COMPLESSO DI SINTOMI GASTRO-CARDIACI= ceanothus-homaccord, cuprum-heel,cuprum-heel-s, erigotheel, ipeca-heel, leptandra comp, mucosa comp, nux vomica-heel strophantin comp. Asa foetida, carbo veg, e animale, nux moschata, abrotanum., allium sativum, graphites, mandragora norm e radice, natrium carb, sulfur



CUORE NERVOSO= dolori al cuore di origine nervosa con senso di costrizione --> cactus grandiflorus; ansietà nella regione cardiaca --> kalmia latifolia; sensaz che il cuore si arresti --> Gelsemium; palpitazioni in menopausa --> lachesis; palpitazioni in seguito a paura --> aconitum; palpitazioni in seguito a contrarietà --> ignatia; palpitazioni dovute a caffè --> nux vomica; palpitazioni durante la digestione --> lycopodium; palpitazioni parlando --> naja; palpitazioni violente --> aconitum; palpitazioni con mal di testa --> spigelia; palpitazioni dolorose --> spigelia; aggravate dal movimento o dovute ai vermi --> idem. NB l’angina pectoris e l’infarto non sono curabili con l’omeopatia che in questi casi può intervenire solo su fattori secondari. L’ipotensione e l’ipertensione invece si.


CUORE SENILE=barium carbonicum, crataegus, aurum, barium jodatum, cactus; cralonin, crataegus-heel


DILATAZIONE E INSUFFICIENZA CARDIACA=
apocynum,convallaria,crataegus,digitalis,oleander,adonis vernalis,arnica,cactus,kalmia,strofanthus


EDEMI CARDIACI E RENALI=apocynum, digitalis, oleander, scilla, apis, arsenicum album, convallaria, crataegus, kalium carbonicum, petroleum, solidago, strophantus;


ENDOARTERITIIS OBLITERANS= aesculus comp, solanum comp.


ENDOCARDITE=aconitum, echinacea,lachesis, spigelia,bryonia, crataegus, iberis amara, kalmia, naja tripudians, veratrum viride;


INFARTO CARDIACO= arnica, crataegus, lachesis, spigelia, cactus, naja tripudians; cactus comp, carbo comp, cralonin, strophanthus comp, strophantin comp.


INSUFF CARDIACA= aurum-heel, cactus comp, cralonin, spigelia-heel, strophantin comp, strophanthus comp.


INSUFF CORONARICA= cactus comp, cactus homaccord, cralonin, crataegus-heel, spigelia-heel, strophanthus comp, strophantin comp.


IPOTENSIONE=crataegus, kalium carbonicum, china , chininum arsenicosum, convallaria


MIOCARDITE= crataegus, echinacea,lachesis, naja trip, phosphorus, strophanthus, veratrum viride, aconitum, adonis, arnica, arsenicum jodatum, aurum, cactus, digitalis, iberis amara, kalium carb, kalmia, laurocerasus, oleander


SINGHIOZZO= belladonna, magnesoim phosph,, cuprum aceticum, hyoscyamus, nux vomica. ((( A. Horvilleur 1982)))ogni 2’ prendere alternando con cuprum e hyoscyamus. Se il singhiozzo si verifica dopo un pasto troppo abbondante, intercalare in aggiunta nux vomica. Cuprum è inoltre utile x tutti i crampi, spasmi e convulsioni.


SPASMI CORONARICI= ammi visnaga;


STATO POST-APOPLESSIA E POST-INFARTO= aesculus comp, cactus comp, carbo comp, cralonin, strophantin comp.


TACHICARDIA= adonis, apocynum, lycopus, aconitum, cactus, chininum arsenicosum, coffea, convallaria, crataegus spigelia.






Generalità sul cuore
Un cuore sano è in grado di variare entro ampi limiti le proprie prestazioni. La gittata cardiaca (= quantità di sangue che il ventricolo dx o quello sx espellono in 1 minuto) può diventare all’occorrenza 5 volte più elevata che a riposo. Dato che i due ventricoli sono disposti in serie la gittata di uno dev’essere uguale a quella dell’altro. Se, ad esempio, il ventricolo dx espellesse anche solo il 2% in più rispetto al sx, ne deriverebbe nel giro di pochi minuti un pericoloso ristagno di sangue nel polmone col rischio di edema polmonare.La capacità di adattamento del cuore ai vari carichi di lavoro è affidata a 2 meccanismi: (a) regolazione intracardiaca, che si fonda sulle proprietà specifiche della muscolatura cardiaca;
(b) regolazione extracardiaca, nella quale hanno un ruolo decisivo i fattori neurovegetativi e umorali.

Tutto ciò è valido quando il soggetto sostiene un adattamento acuto ( occasionale). Se il cuore è sottoposto ripetutamente o continuamente ad un più elevato carico di lavoro, esso va incontro a modificazioni di struttura: si ha un aumento di volume detto “ipertrofia”. Un esempio è dato dal cuore dell’atleta (un cuore normale pesa circa 300g, mentre quello di un atleta che fa sforzi intensi e prolungati pesa circa 500g).Nel caso descritto il numero delle cellule rimane costante; aumenta lo spessore e la lunghezza di tali cellule, di conseguenza aumentano anche le cavità cardiache; infine tutto torna alla normalità e l’ipertrofia regredisce dopo alcune settimane dal termine dell’allenamento.Se la massa cardiaca nel corso dell’ipertrofia raggiunge il valore critico di 500g, allora aumenta non solo la grandezza ma anche il numero delle fibre ed in tal caso si parla di “iperplasia”.
Carichi patologici. Se solo un settore del cuore è sottoposto a sforzi cronici l’ipertrofia si limita alla parte interessata. Si distinguono 2 forme di adattamento:
(1) se il carico è dato da un puro aumento di pressione, si ha un’ipertrofia senza una sensibile dilatazione della cavità cardiaca (es ipertrofia ventricolare sx nella stenosi aortica);
(2) se il carico consiste in un aumento della gittata si ha un’ipertrofia con sensibile aumento della cavità cardiaca (es ipertrofia e dilatazione del ventricolo sx nell’insufficienza valvolare aortica).
Con l’aumentare del diametro delle fibre aumenta anche la distanza di diffusione tra capillari e interno delle fibre miocardiche, talchè nasce il pericolo di un insufficiente apporto di O2. Un forte ingrandimento delle cellule del miocardio ha effetti negativi anche sui proessi dell’accoppiamento elettromeccanico Ca dipendenti. La persistenza di gravi carichi patologici può portare perciò ad un deficit cardiaco come ad esempio “ insufficienza miocardica”.

NOTA Se i nati prematuri sono alimentati in modo naturale, cioè con il latte materno, si riduce durante l’adolescenza il rischio di ipertensione che è invece in agguato nei prematuri alimentati con latte artificiale. Misurando i valori medi della pressione arteriosa è emerso che i ragazzi alimentati a suo tempo con il latte materno avevano un valore medio della pa di 6 punti più basso di quelli alimentati con latte artificiale che avevano un valore già ai limiti dell’ipertensione.



BIOCHIMICA. . IL cuore, paragonato al muscolo scheletrico, è una specie di onnivoro, infatti consuma vari substrati, tra cui gli acidi grassi liberi, e può bruciare l’acido lattico. Esso, bruciando l’acido lattico, non solo acquista energia, ma contribuisce anche a mantenere costante il pH del sangue. Questa capacità di adattamento del cuore alla momentanea offerta di substrato fa si che in condizioni di insufficiente irrorazione coronarica il pericolo maggiore non derivi dalla carenza di substrato ma dalla carenza di O2.
Il più forte stimolo dilatatore per i vasi coronarici è la mancanza di O2. Se l’anossia dura più di 30’, allora il danno cardiaco non è solo funzionale ma si hanno alterazioni strutturali irreversibili che rendono impossibile una rianimazione ; riassumendo il tempo massimo per una rianimazione cardiaca è 30’; esso può essere allungato notevolm se si abbassa l’intensità dei processi metabolici mediante raffreddamento.
Se l’anossia riguarda tutto l’organismo, come accade in caso di asfissia, la possibilità di rianimazione viene limitata dall’encefalo che subisce alterazioni irreversibili già dopo un’anossia di 8-10’.

L’omocisteina si forma normalmente nel metabolismo a partire dalla metionina, un aminoacido molto abbondante nella carne. Il fegato,in carenza di acido folico, B6 e B12 non è in grado di smaltire l’eccesso di omocisteina che quindi si accumula danneggiando i vasi sanguigni. L’omocisteina è un aminoacido intermedio, contenente zolfo, che si forma attraverso 2 cicli metabolicidi recupero e trasformazione dell’omocisteina: rimetilazione e transulfurazione. Nel processo di rimetilazione l’Omocisteina viene recuperata e riconvertita in metionina; la trans-sulfurazione, invece, entra in azione quando c’è un eccesso di metionina derivante dall’alimentazione ricca di carne e dalla conseguente rimetilazione, oppure anche quando viene richiesta una maggiore quantità di cisteina. Quest’ultimo caso si verifica in tutte le situazioni caratterizzate da un aumentato bisogno di glutatione la cui sintesi è stimolata dalla cisteina, che funge da base per la glutatione perossidasi, principale antiox endocellulare. Alla fine della trans-sulfurazione l’Omocisteina viene ritrasformata in cisteina che può essere incorporata nel glutatione o ulteriormente metabolizzata in solfato ed escreta nelle urine.
Le più comuni cause dell’eccesso di Omocisteina sono di tipo genetico e nutrizionale, ma un eccesso di può derivare anche da malattie e da farmaci. L’omocistinuria congenita è una forma rara (1/200000) caratterizzata da deformità scheletriche, ritardo mentale, tromboembolismo e grave, prematura aterosclerosi. La forma eterozigotica è meno grave. I deficit nutrizionali sono legati a carenze delle 3 vitamine chiave= B6 B12 e folati, che quando vengono somministrate riportano i livelli di Omocisteina alla normalità.
Le malattie che possono causare un aumento dell’Omocisteina sono infufficienza renale, ipotiroidismo e anemia perniciosa; anche i carcinomi e la leucemia linfoblastica acuta, probabilmente perchè le cellule tumorali sono incapaci di metabolizzare l’Omocisteina.
I farmaci che causano un aumento di omocisteina sono il metotrexate e la fenitoina che provocano una diminuzione dei folati, nonchè la teofillina che contrasta la sintesi della B6. Il fumo di sigaretta produce un analogo effetto sulla B6, ecco uno dei motivi per cui il fumo aumenta il rischio arteriosclerotico. E’ dimostrato che l’iperomocisteinemia determina un’alterazione della normale funzione anticoagulante dell’endotelio, riduce la capacità dilatativa dei vasi, produce un danno aterosclerotico alla parete dei vasi. Si pensa che l’origine del danno alla parete vascolare sia una sovraproduzione di radicali liberi che a sua volta può essere la via finale comune di due distinti processi che partono dall’omocisteina: l’autossidazione e la formazione di aggregati di omocisteina e colesterolo LDL. Quando l’omocisteina raggiunge il plasma inizia rapidamente un processo di autossidazione con formazione di omocistina e omocisteina tiolactone; questo fenomeno produce una grande quantità di radicali liberi, in particolare anione superossido e perossido di idrogeno, il quale ultimo si pensa sia responsabile diretto del danno vascolare. Gli aggregati con LDL vengono fagocitati dai macrofagi, che si trasformano in cellule schiumose che vanno ad infiltrarsi nella tunica intima dell’arteria dando origine alla formazione di una placca aterosclerotica. Questo fenomeno produrrà a sua volta una grande quantità di specie reattive dell’ossigeno che sosterranno e incrementeranno il danno.
Un altro meccanismo fondamentale che viene alterato è la produzione di ossido nitrico (NO) da parte dell’endotelio vascolare, un evento cruciale per il mantenimento del giusto calibro dei vasi.L’NO è un gas che trasmette segnali nell’organismo: il messaggio prodotto da una cellula,che rilascia determinate quantità di NO, penetra la membrana di un’altra cellula e ne regola alcune funzioni. Tuttavia, la molecola di questo gas è altamente instabile, tanto che nell’arco di 10 sec viene convertita in nitrati e nitriti; le molecole di NO agiscono innanzitutto come messaggere nel sistema cardiovascolare, regolando il flusso di sangue nei diversi organi: l’NO viene infatti prodotto dalle cellule dell’endotelio, e si diffonde attraverso la membrana cellulare sino alle cellule muscolari sottostanti, regolando la vasodilatazione e dunque la pressione del sangue, inibendo l’aggregazione piastrinica e prevenendo la formazione di trombi. Ma non va sottovalutata anche l’azione dell’NO sul Sistema Nervoso: questa riguarda funzioni che vanno dalla mobilità gastrointestinale al comportamento. Nel sistema nervoso il ruolo della molecola è ancora in gran parte da scoprire, anche se si sa che è un importante neurotrasmettitore, e non è escluso che possa avere un ruolo nell’apprendimento e nel mantenimento della memoria. Insieme poi alla sua azione antibatterica ( il gas viene prodotto in grandi quantità nei macrofagi, in modo da risultare tossico per batteri e parassiti) è interessante la sua capacità di interferire nella crescita delle cellule tumorali (infatti è in grado di indurre l’apoptosi e quindi arrestare la crescita delle cellule tumorali).
L’insieme di questi fenomeni conduce a un grave squilibrio dell’omeostasi del sangue con danni ai principali fattori anticoagulanti: proteina C, fattore tissutale, trombomodulina, eparina; mentre viene esaltata l’azione di fattori protrombotici come il fattore XII e il fattore V. Gran parte dei processi che portano alla formazione della placca ateromasica sono di natura immunologica: le lipoproteine ossidate sono antigeniche, spesso causano la formazione di anticorpi specifici e sono captate dai macrofagi che si trasformano in cellule schiumose. Questi processi sono potenziati dalla presenza dei linfociti T, i quali partecipano alla formazione di fattori di crescita e di citochine inibitorie, che possono contribuire a determinare il decorso acuto, subacuto o cronico delle manifestazioni cliniche.La componente infiammatoria del processo risulta particolarmente evidente nell’angina instabile, forma acuta per eccellenza. Il C3 sierico ( terzo componente del complemento) è un potente marcatore del rischio di infarto, soprattutto nel sesso maschile. Ciò deriva dal fatto che esso viene prodotto dai macrofagi, probabilmente nelle fasi in cui queste cellule captano le lipoproteine ossidate. Il C3 si correla infatti con il colesterolo LDL precedendo la comparsa dell’infarto. Si correla inoltre fortemente con il body mass index, in quanto viene anche prodotto dagli adipociti. Questa quota di C3 proveniente dal tessuto adiposo non contribuisce al rischio coronarico, ed è maggiormente presente nelle donne.

INSUFFICIENZA CARDIACA = inadeguatezza della funzione propulsiva del cuore alle necessità di riposo (insufficienza a riposo), oppure solo nel caso di un esercizio fisico (insuff sotto sforzo).Quindi è un’alterazione contrattile che impedisce al cuore di pompare sangue in proporzione alle necessità metaboliche dei tessuti. A determinare una insufficienza possono concorrere fattori che non hanno nulla a che fare con l’energia contrattile come ad esempio vizi valvolari (i vizi valvolari,come lo shunt cuore dx-sx, possono a loro volta essere preceduti-causati dall’ipertrofia), pericarditi, gradi estremi di bradicardia etc. Per insuff cardiaca in senso stretto si intende una diminuzione della contrattilità. Essa può insorgere in conseguenza di un sovraccarico cronico di lavoro cardiaco dovuto ad un aumento della pa o della gittata; anche la carenza di O2 (sclerosi coronarica, infarto miocardico), infiammazioni (miocarditi) o determinati stati tossici (iperdosaggio di Ca-antag, sali di Co etc) possono condurre ad una insufficienza miocardica. si distinguono una insufficienza “da utilizzazione” in cui il cuore fatica a utilizzare i metaboliti, ed una insufficienza “da carenza”; gli agenti che stimolano l’accoppiamento elettromeccanico (catecolamine, glicosidi cardioattivi) possono normalizzare la contrattilità nella insufficienza da utilizzazione, mentre quella da carenza viene peggiorata da tali farmaci: in tal caso il trattamento deve mirare ad un risparmio di energia indotto mediante riduzione del lavoro cardiaco.
Si può avere insufficienza solo del cuore dx o sx o di tutto. E’ stato dimostrato che l’insufficienza cardiaca può derivare anche da meccanismi diastolici; numerosi processi morbosi hanno effetti dannosi sulla funzione diastolica ventricolare; tra essi ricordiamo l’ipertrofia ventricolare sx, la fibrosi miocardica, l’ischemia miocardica ed il sovraccarico pressorio del ventricolo sx; ad esempio tutti questi fenomeni coesistono nell’ipertensione di lunga durata. In tal caso c’è un sovraccarico pressorio ventricolare sx, che conduce spesso allo sviluppo di un’ipertrofia ventricolare sx; una delle caratteristiche della reazione ipertrofica è l’aumento della matrice connettivale miocardica .
A seconda se le cause sono sistoliche o diastoliche l’approccio terapeutico sarà diverso.I pazienti affetti da una disfunzione diastolica evidenziano una scarsa tolleranza alla tachicardia e possono presentare un miglioramento dei loro disturbi in risposta a farmaci che determinano una diminuzione della frequenza ardiaca, come i β-bloccanti ed alcuni Ca-antagonisti. Le cardiopatie in cui il fattore responsabile dell’insufficienza è una alterazione delle funzioni diastoliche sono: coronaropatie,ipertensione sistemica, stenosi aortica, miocardiopatia ipertrofica,miocardiopatie infiltrative,miocardiopatie restrittiveidiopatiche,stenosi mitralica,insuff mitralica, malattie pericardiche,affezioni venocclusive polmonari. Tutte queste hanno in comune il fatto di predisporre ad una diminuzione della distensibilità delle cavità cardiache o ad una compromissione del rilasciamento ventricolare . Quando si esamina il paziente vanno sempre tenuti presenti tutti i fattori di rischio cardiovascolare ed in primis la triade insulinoresistenza-colesterolemia-pressione arteriosa.

CARDIOPATIA ISCHEMICA= condizioni morbose di diversa eziologia il cui denominatore comune è un bilancio negativo tra apporto e richiesta di O2. Le cause che possono portarea ischemia sono:
(a) ridotto flusso coronarico che può essere dovuto a lesioni aterosclerotiche delle coronarie, presenza di un embolo nelle coronarie, spasmo arterioso delle coronarie tuttavia sane, inadeguata perfusione coronarica da grave ipotensione arteriosa.
(b) Aumento della richiesta miocardica di O2, che può essere dovuto a ipertrofie ventricolari di qualunque origine,sforzo fisico, ipertiroidismo, gravidanza;
(c) ridotto apporto di O2 che può essere dovuto ad anemie, presenza di carbossiemoglobina,riduzione della pO2 per malattie polmonari, shunts tra cuore dx e cuore sx, anomala origine della coronaria sx dall’arteria polmonare, avvelenamento da CO.
Ovviamente nello stesso soggetto possono esistere più cause di ischemia; ad es accanto ad una aterosclerosi coronarica vi può essere una condizione di ipertrofia ventricolare che richiede di per sè un maggior apporto di O2 al miocardio.
A seconda dell’estensione dell’ostruzione coronarica, della rapidità con cui questa si instaura e della sua durata nel tempo, si distinguono 4 condizioni principali:
(1)Angina pectoris= si manifesta con dolore toracico dovuto ad un’ischemia acuta transitoria e reversibile.Se il paziente indica il dolore in un punto preciso non è angina; se indica la zona con un pugno chiuso o tutta la mano o lo definisce non come un vero dolore ma un sintomo difficile da descrivere, una specie di “pesantezza”, di pressione , allora la diagnosi di angina è certa ((Lown))
(2) Infarto del miocardio= condizione di prolungata ischemia che porta a necrosi del miocardio e si associa a manifestazioni cliniche di varia gravità (shock cardiogeno, disturbi del ritmo etc).
(3) Malattia ischemica cronica del cuore= progressivo e lento danno miocardico che si associa ad ipotrofia e slerosi multipla del miocardio derivante da una ischemia li lunga durata nel tempo (10-15 anni).
(4) Morte improvvisa= si instaura e si conclude in pochi minuti dall’inizio dei fenomeni ischemici; è spesso dovuta ad un’ischemia irreversibile che coinvolge il tessuto di conduzione e di produzione dello stimolo elettrico con gravi bradiaritmie e/o fibrillazione ventricolare.

IPERTROFIA VENTRICOLARE SX E DISFUNZIONE DIASTOLICA L’ipertrofia del ventricolo sx può condurre ad una compromissione della funzione diastolica; l’accertamento diagnostico dell’insufficienza diastolica è essenziale , dal momento che il trattamento tendente a migliorare la contrattilità, e perciò la funzione sistolica di questi pazienti, può come minimo dimostrarsi inefficace o, nell’ipotesi peggiore, tendere ad aggravare la congestione polmonare. L’adattamento ,che comporta anche un aumento esagerato del volume delle cavità cardiache rispetto allo spessore delle pareti del cuore, è definito sovraccarico volumetrico, o ipertrofia eccentrica, e si accompagna ad una compromissione della funzione sistolica. E’ stata avanzata l’ipotesi che questa ristrutturazione eccentrica dipenda da una deposizione in serie di nuove fibrille , che conduce ad un aumento della lunghezza dei miociti.Questo mutamento della morfologia permette al cuore ipertrofico e sottoposto ad un sovraccarico pressorio di contrarsi quanto basta per produrre una normale attività: il paziente può avere una pressione arteriosa anche di 250mm Hg mantenendo una normale frazione di eiezione ventricolare sx. Col tempo può però sopraggiungere una compromissione della funzione diastolica. Talvolta il cuore non va incontro ad un’ipertrofia sufficiente a compensare l’aumentata pressione imposta: ciò si verifica generalmente negli anziani.La compromissione della funzione diastolica è una condizione nella quale durante la diastole il cuore non è in grado di accogliere un normale volume di sangue in presenza di una normale pressione di riempimento; quando il riempimento del ventricolo sx si verifica ad una pressione diastolica più elevata di quella normale, il cuore ipertrofico e sottoposto ad un sovraccarico pressorio presenta una compromissione della distensibilità ventricolare sx.Questa diminuzione della distensibilità del ventricolo sx si accompagna ad una aumentata resistenza al riempimento ventricolare; la capacità dell’atrio sx di svuotarsi rapidamente e completamente nel ventricolo sx si riduce e la pressione atriale sx aumenta.Conseguenza di una riduzione del volume diastolico è una diminuzione della gittata sistolica o della portata cardiaca; durante lo sforzo , con l’abbreviazione della diastole, la pressione ventricolare e atriale sx e la pressione venosa e capillare polmonare possono aumentare e la gettata sistolica e la portata cardiaca possono non aumentare in misura adeguata per il semplice fatto che il ventricolo sx non è in grado di riempirsi a sufficienza. Una delle principali conseguenze dell’ipertrofia miocardica è la compromissione delle riserve coronariche e, conseguentemente , la tendenza allo sviluppo di un’ischemia miocardica da sforzo.Durante uno sforzo il cuore sano è in grado di rispondere con un aumento di 2-3 volte del flusso ematico coronarico, mentre il cuore ipertrofico è incapace di ottenere un aumento adeguato di tale flusso. IL rallentamento del rilasciamento miocardico , indotto dall’ischemia,contribuisce allo sviluppo di una transitoria e reversibile riduzione della distensibilità diastolica; secondo noi ciò inizia con una diminuzione della capacità di ricaptazione del calcio da parte del reticolo sarcoplasmico e con una tendenza ad una protratta disponibilità di calcio per le miofibrille.

La CREATINA FOSFATO è stata messa alla prova nello studio della funzione diastolica; ci sono stati, specialmente nel “cuore senile” sensibili miglioramenti della velocità di decelerazione protodiastolica e del tempo di rilasciamento isovolumetrico dopo infusione di 5mg di creatina fosfato; quindi questo farmaco migliora la performance anche nella fase diastolica, risolve la sintomatologia e rallenta la degenerazione del cuore senile verso l’insufficienza conclamata.
I soggetti obesi presentano un’aumentata prevalenza di ipertrofia ventricolare sx con normale funzione di pompa a riposo, ma sono incapaci di aumentare la performance ventricolare sotto sforzo; in questi soggetti è riscontrabile un’alterazione del riempimento ventricolare che coinvolge tutte le fasi della diastole, che potrebbe essere responsabile dell’aumentata incidenza di insufficienzacardiaca congestizia.

SINTOMI DI VARI DISTURBI CARDIACI

Angina pectoris
= il dolore compare generalmente durante uno sforzo, è di breve durata (5-10’), si ha una sensazione di oppressione, costrizione e talvolta di bruciore; si ripresenta nel tempo; si diffonde nella zona toracica e può irradiare al collo, alle spalle e alle braccia; regredisce rapidamente con l’interruzione dello sforzo; quasi sempre si ha : sudorazione fredda, senso di mancamento, qualche volta nausea e vomito, difficoltà respiratorie.

Infarto= il flusso sanguigno si interrompe per un tempo più prolungato per cui le cellule cardiache muoiono; il dolore è come quello dell’angina ma dura molto più a lungo e non si presenta solo sotto sforzo; oltre ai sintomi uguali all’angina,si verifica collasso e perdita di coscienza.

Pericardite=il dolore dura a lungo e può persistere per parecchi giorni; si riconosce perchè è sensibile ai cambiamenti di posizione, è legato agli atti respiratori (aumenta con ampie inspirazioni o con sbadigli) , è localizzato nella parte anteriore del torace e spesso anche alle spalle, è associato a febbre.

Dolore toracico: avendo escluso le cause minori (dolori intercostali, dolore riferito da cause addominali etc) può essere spia di due gravi condizioni quali infarto e aneurisma disseccante dell’aorta.Il dolore da infarto, oltre a quanto già descritto, non muta respirando o facendo movimenti del tronco ed in questo si distingue dai comuni dolori intercostali .

Infarto. Negli esami del sangue si ricercano la CPK e CKMB che sono enzimi liberati quando le cellule muscolari cardiache sono danneggiate. Durante un infarto le cellule colpite rilasciano sostanze neurormonali che ripristinano il programma genetico del miocita fetale e così le cellule vanno incontro ad apoptosi; questa si nota anche nelle zone dei ventricoli che sono rimaste sane; quindi il cuore dopo l’infarto “comincia a suicidarsi”. E’ possibile dosare nel sangue un enzima, la troponina, che svela infarti anche minimi; così è possibile diagnosticare infarti molto piccoli che non compromettono la funzionalità del cuore, ma che indicano una possibile evoluzione verso l’infarto a breve distanza di tempo.

Nell’ aneurisma il dolore è violento (anche più dell’infarto), localizzato nella parte anteriore del torace o, spesso, solo posteriormente, tra le due scapole, dura per ore ed infine anch’esso non è modificato dalla respirazione o da cambiamenti di posizione; quando la disseccazione (cioè la lacerazione) è estesa lungo tutta l’aorta il dolore diviene addominale; la conferma si ottiene con un’eocardiogramma o con la TAC del torace . Indice di aneurisma sono anche forti pulsazioni che si avvertono nel collo o nell’addome; ciò richiede l’accertamento diagnostico.A livello della parete aortica, il processo di progressivo depauperamento delle componenti elastiche della media si instaura già fisiologicamente con la senescenza; la parete degli aneurismi può avere uno spessore variabile ed è composta prevalentemente da tessuto fibroso denso, ialinizzato. Via via che l’aneurisma accresce il suo diametro, tende anche ad allungarsi, formando inginocchiamenti e tortuosità: anche il lume subisce modificazioni, trovandosi rivestito da una spessa formazione trombotica, ad accrescimento lamellare e con lume residuo eccentrico.Negli aneurismi infiammatori, la parete arteriosa è particolarmente ispessita, lucente e di colore bianco-rosaceo; la fibrosi periavventiziale coinvolge spesso (80-100%) in un processo aderenziale le strutture circostanti: duodeno, vena cava, vena renale sx, vena mesenterica inferiore, radice del mesentere, tenue, sigma, stomaco, pancreas e ureteri.Esiste un passaggio graduale dalle forme aterosclerotiche comuni a quelle infiammatorie. Il coinvolgimento di fibre nervose nella fibrosi spiega il dolore addominale. I processi di invecchiamento hanno un ruolo rilevante nell’irrigidimento progressivo dell’aorta addominale; il collagene sostituisce l’elastina nel ruolo di principale sostenitore del carico, ma, poichè è centinaia di volte più rigido, rende la parete meno elastica: più aumenta lo sforzo, più difficile diventa la dilatazione.La maggior parte degli aneurismi contiene un trombo che ne riduce il lume,soprattutto nelle zone in cui è massima la probabilità di rottura; questo eff protettivo viene meno quando si verifica il distacco del trombo dalla parete.Cause= si pensa esista un difetto nella genesi del connettivo; comunque la causa è multifattoriale.


Tachicardia: chi ne soffre continuamente presnta una maggiore incidenza di mortalità, tuttavia se è occasionale indica solo ansia (ma è valido anche l’opposto e cioè che stati prolungati e/o intensi di ansia fanno ammalare il cuore). Inoltre, uno studio del prof Hillel Cohen,condotto per 5 anni su un gruppo di pazienti con pressione bassa o media, dimostra che la depressione causa un rischio doppio rispetto al soggetto eutimico di subire un attacco cardiaco.
Le tachicardie, che possono essere originate sia nei ventricoli che negli atri, si verificano quando una fonte elettrica anormale interferisce con il nodo SA; il nodo SA è riccamente innervato e funge da stazione di collegamento nel flusso di informazioni dal cervello al cuore; in caso di tachicardia il ritmo del cuore non è più accordato alla richiesta di flusso sanguigno da parte del corpo; la fonte anormale di attività elettrica lo rende indifferente alle influenze nervose regolatrici. Quando il focus ectopico è situato nel ventricolo si ha tachicardia ventricolare, il che minaccia la sopravvivenza; l’effetto sono contrazioni disorganizzate ed ampiamente insufficienti a pompare il sangue (fibrillazione); quindi la tachicardia ventricolare annuncia di solito una morte improvvisa. Le tachicardie atriali sono tollerate molto meglio; la più comune è la fibrillazione atriale: in questo caso il rapido bombardamento di impulsi non può raggiungere i ventricoli senza attraversare lo stretto ponte di tessuto connettivo che è il fascio atrio-ventricolare; questo stretto passaggio riduce di 1/3 gli impulsi, quindi anche se il ritmo è rapido e irregolare viene tollerato per mesi o anche per anni; lo stesso avviene con un’altra forma di aritmia atriale definita Flutter, cioè una contrazione rapida del muscolo cardiaco a livello atriale. Chi soffre di fibrillazione atriale presenta comunque una mortalità doppia rispetto al soggetto sano e una demenza più che raddoppiata (1998): da recenti studi si evidenzia che essa è un’aritmia più maligna di quanto si pensasse; essa non è sempre costituita da una malattia di cuore; il più delle volte dipende da ipertensione, cardiopatia ischemica, scompenso cardiaco e diabete; nel 10% dei casi è nervosa, idiopatica; per il 20% dovuta ad ipertiroidismo e poi c’è quella provocata “dalla sbornia del sabato sera”.

Extrasistole: il paziente avverte 2 battiti cardiaci molto ravvicinati, una lunga pausa come se “il cuore si fosse fermato”, un battito cardiaco molto più forte dei precedenti; l’accertamento si fa con l’ECGdinamico o Holter. Fibrillazione è un’aritmia caotica degli atri che si contraggono con una frequenza di 250-350 battiti al minuto; il paziente avverte l’irregolarità del suo battito, ha difficoltà a respirare e un’eccessiva sudorazione. Quando la fibrillazione dura da mesi ( in tal caso si instaura un adattamento che fa diminuire i sintomi acuti) sono necessarie terapie a base di digitale e di chinidina.

Costrizione dell’aorta = la pressione è alta solo nella zona superiore del corpo; se si comprimono con 2 dita l’alluce e il pollice x 10 sec si osserva che il pallore della pelle dura più tempo rispetto ad un soggetto normale.

Atrofia della tricuspide comporta che il sangue rifluisce al fegato, all’addome e agli arti e non ai polmoni; i pazienti con una stenosi della tricuspide non hanno il respiro affannoso ma si gonfiano e spesso hanno il ventre gonfio tipo gravidanza.
Siccome le patologie collegate a tutto il sistema cardiovascolare sono moltissime e comprendono disturbi in tutto il corpo, questo capitolo e quello sul metabolismo li potrei definire i più olistici in quanto costringono a fare rimandi continui con tutti gli altri capitoli ; citerò perciò i vari farmaci in modo ridondante ,ma per non perdere il filo , saranno indicate le particolari condizioni in cui e in “chi” vengono usati.

Claudicatio intermittens. La definizione clinica è “ arteriopatia obliterante periferica cronica degli arti inferiori”(AOP). Il restringimento o l’ostruzione di arterie provocati da un processo aterosclerotico in atto riduce il flusso di sangue alle gambe durante l’attività fisica o anche a riposo. L’AOP può presentarsi in modi diversi, dall’insufficienza arteriosa asintomatica al dolore in seguito a deambulazione e a riposo,la cui intensità è direttamente proporzionale al grado di interessamento vasale e allo sviluppo di circoli collaterali. Nelle forme più gravi di AOP si formano ulcere o gangrena tanto che i pazienti possono necessitare della rivascolarizzazione chirurgica o addirittura l’amputazione ! Poichè è espressione di un processo aterosclerotico grave e diffuso c’è il rischio di complicazioni cardiache e cerebrovascolari.Il sintomo conseguente ad occlusione dell’arteria femorale superficiale è un dolore crampiforme ad uno o entrambi i polpacci durante la deambulazione, specie in salita; dolore che sparisce in pochi minuti rallentando il passo o riposandosi. Il sintomo conseguente ad aterosclerosi dell’aorta addominale inferiore o delle aa iliache, meno frequente, può essere dolore indotto da esercizio fisico ai quadranti inferiori della schiena, alle natiche o alle cosce, oltre ad impotenza sessuale (sindrome di Leriche). Se progredisce la gravità il dolore può manifestarsi a riposo, in particolare durante la notte.Altri sintomi: bruciore o dolore ai piedi o alle dita dei piedi mentre si è a riposo e in posizione supina (questo è segno di una AOP più grave); possono verificarsi lesioni delle dita e del piede che non si rimarginano rapidamente. A parte quella strumentale, una semplice diagnosi si fa rilevando con la palpazione il polso femorale, popliteo e della caviglia: se la patologia è nell’arteria femorale si sentirà il polso femorale mentre gli altri 2 sembreranno assenti; se la lesione è aorto-iliaca non si sentirà nemmeno il polso femorale.Ovviamente si raccomanda l’astensione dal fumo e l’eliminazione di tutti i fattori di rischio anche se ciò non garantisce la restitutio ad integrum.

TERAPIE ALTERNATIVE
ARITMIE
alimenti e integratori L’ OLIO DI PESCE diminuisce il rischio di morte improvvisa per attacco cardiaco; gli acidi grassi stabilizzano le cellule del muscolo cardiaco, che diventano molto resistenti all’aritmia. La somministrazione di MAGNESIO riduce il tasso di episodi di aritmie dopo chirurgia cardiaca (studio fatto su 2069 pazienti) . Per le palpitazioni, alimenti utili sono: anice verde, lattuga, mandorle, menta, rosmarino. .
fitoterapia

RODIOLA I recettori per gli oppioidi sono stati trovati sia sull’endotelio vasale che nel cuore; la loro attivazione può attenuare gli effetti aritmogeni delle catecolamine; gli oppioidi proteggono il cuore anche con un meccanismo noto come “precondizionamento ischemico”; si tratta di un brevissimo periodo di occlusione coronarica che protegge il tessuto cardiaco dagli effetti deleteri di un’occlusione prolungata. Questi mediatori, inoltre, sopprimono gli episodi aritmici da riperfusione dopo un’ischemia. La rodiola influenza i recettori cardiaci per gli oppioidi limitando l’afflusso di ioni Ca e/o aumentando l’efficienza della loro pompa ionica evitando ai miocardiociti il dannosissimo “calcium-overload”; oltre a ciò si ipotizza un effetto antiadrenergico.

BIANCOSPINO ha attività bradicardizzante e antiaritmica; ha anche un’azione sul SNC di tipo sedativo; l’effetto antiaritmico di 25mg di Biancospino è uguale a quello di 100mg di lidocaina, in questo caso ci riferiamo al gemmoterapico.

GINESTRA.


omeopatia

GLONOIN COSMOPLEX serve a favorire l’irrorazione sanguigna e migliorare l’ossigenazione del miocardio come pure a rilassare e tonificare il muscolo cardiaco; è utile quindi nel “cuore nervoso”, nelle aritmie neurovegetative, nelle palpitazioni e nel “cuore senile”; contiene: strophantus gratus D4, selenicerus glandiflorus D2, glonoin D4, spigelia anthelmia D4, crataegus D2, kalium carbonicum D4; posologia= 5 gtt o 1cp ogni 30-60 min, negli stati acuti; 5gtt o 1 cp 1-3 volte al dì , negli stati cronici.

R2 è indicato per aritmia, tachicardie, extrasistole, angina pectoris, insuff coronarica; contiene crataegus, kalium phosph,aconitum,arnica, aurum chloratum, digitalis D3, prunus laurocerasus, selenicerus glandiflorus, spigelia, strychnos ignatii, valeriana.



ISCHEMIA
alimenti e integratori
Tutte le vitamine antiossidanti e la frutta diminuiscono i livelli di perossido lipidico e il carico ossidante dei pazienticoronaropatici; la frutta modifica favorevolmente anche il profilo lipidico.

ACIDO FOLICO quanti consumano almeno 300 mcg /die di ac folico diminuiscono del 20% il rischio di ictus e del 13% il rischio di malattie cardiovascolari; l’ac folico è contenuto in tutte le foglie verdi, in alcuni legumi, nel fegato e nel lievito, nelle arance, nelle noci, nella crusca dei cereali e nell’avocado; in un’arancia di dimensioni medie ne sono contenuti 47mcg.Il consumo di 3 bicchieri al dì di succo d’arancia ha aumentato le concentrazioni di HDLdel 21%, mentre ha diminuito il rapporto del colesterolo LDL/HDL del 16%; quindi questa dose è sufficiente per migliorare il profilo lipidico nel paziente ipercolesterolemico. Per quanto riguarda i folati, La dose di circa 300mcg è stata studiata nella prevenzione sul soggetto sano; ancora restano da vedere gli effetti sul paziente che ha già avuto un ictus oppure un attacco cardiaco.La vit E alla dose di 400mg/die aumenta la distensibilità arteriosa del 44% già dopo 8 settimane di trattamento.



INSUFFICIENZA CARDIACA
fitoterapia
BIANCOSPINO Dal punto di vista chimico, ci sono analogie tra i principi attivi del Biancospino (catechina, canferolo e vitessina) e inibitori della fosfodiesterasi come la teofillina e la papaverina ; ci sono elementi comuni tra i triterpeni pentaciclici del Biancospino e gli steroidi digitalici.Il Biancospino migliora la perfusione di tutti i vasi sanguigni periferici; oltre ad una leggera azione vasodilatatrice ci sono chiari effetti emodinamici sia su arterie che su vene (=aumento della velocità degli eritrociti) . IL rilassamento della muscolatura liscia dei vasi e quindi l’allargamento delle coronarie è conseguenza dell’azione svolta dai componenti del Biancospino sui canali del Ca dipendenti dalle concentrazioni di K; ciò indica che l’estratto di Biancospino svolge la sua azione attraverso i betarecettori. Sulla resistenza alla fatica i suoi effetti sono pari a quelli del captopril, come è stato dimostrato in uno studio multicentrico del 1995 (Tauchert a al). Per quanto riguarda la cosomministrazione di biancospino e digossina, è stato fatto uno studio (2003) in cui si conclude che essi possono essere co-somministrati con sicurezza alle seguenti dosi: 0,25 mg di digossina una volta al dì, e 450 mg di estratto di foglie e fiori di B 2 volte al dì, 10gg x la digossina e 21gg x il biancospino.

Un’altra cura può essere fatta con i succhi di pianta freschi; ad esempio in questo caso è consigliato bere succo di biancospino, e succo di FAGIOLINO 1 cucchiaio in mezza tazza d’acqua la mattina a digiuno , poi 15 min prima di pranzo e poi la sera, prima di coricarsi; si possono prendere l’uno e l’altro a giorni alterni oppure insieme, ed in tal caso la dose è 2 cucchiai si fagiolino e 1 di biancospino. Evitare di bere più di 1 litro di liquidi al dì.

IPERICO per quanto riguarda gli effetti sull’apparato cardiovascolare è analogo al biancospino.




CLAUDICATIO

alimenti e integratori dopo 6 mesi di trattamento con PROPIONIL-L-CARNITINA i pazienti aumentano il tempo di marcia; miglioramenti simili si hanno sul tempo di insorgenza della patologia nei soggetti a rischio, rispetto ai non trattati.Inoltre è stata osservata una diminuzione del dolore.


ANGINA
alimenti e integratori alimenti utili= aglio, carciofo, carota, cavolo, lievito di birra, mela, noce, segale, yogurt.

fitoterapia INULA RACEMOSA è una pianta appartenente alle composite che cresce spontanea nell’Himalaya e per quantità e qualità dei principi attivi si differenzia dall’inula helenium, comune in Europa.
In medicina ayurvedica è usata per l’angina pectoris; dagli studi fatti l’Inula ha attività inotropa e cronotropa positive, con una conseguente diminuzione del carico di lavoro per il muscolo cardiaco; inoltre sono stati osservati effetti ipoglicemizzanti e miglioramento della fluidità del sangue. Si ipotizza come meccanismo di azione un blocco dei recettori beta-adrenergici; ha anche effetto ipocolesterolemizzante riducendo la quota di colesterolo assunta con la dieta. In un recente studio l’ ’Inula racemosa ha dimostrato effetti pari a quelli della nitroglicerina , ciò non sorprende dato che in medicina ayurvedica viene usata come unguento da applicare sul petto dei pazienti che soffrono di angina.



INFARTO

alimenti e integratori alimenti utili sono gli stessi indicati per l’angina pectoris.
Pesce, frutta,olio e un bicchiere di vino . Il vino rosso è una ricca sorgente di antiossidanti polifenolici e tra questi di flavonoli quali la quercitina; esso serve a prevenire l’ossidazione di LDL e l’aterosclerosi. Tutti questi sono gli ingredienti fissi del “benessere cardiovascolare”.
I legumi favoriscono l’eliminazione del colesterolo, limitandone la produzione e l’assorbimento; gli agrumi, ricchi in vitC, che rinforza le pareti arteriose e le protegge dall’aterosclerosi, ha anche un’azione ipocolesterolemizzante, favorendo la sintesi del cortisone naturale dal colesterolo e la trasformazione di quest’ultimo in acidi biliari, previene il deposito nelle arterie di ateromi a base di grassi e colesterolo.
AGLIO abbassa il colesterolo totale e LDL, aumentando le HDL; abbassa la pressione arteriosa e riduce la viscosità del sangue.
AVENA riduce l’ipertensione.
CIPOLLE effetto analogo a quello dell’aglio.
PESCE AZZURRO ricco di acidi grassi omega3, riduce la coagulabilità del sangue, i trigliceridi e il colesterolo.Gli ac grassi omega3, assunti come integratori, riducono il rischio di morte improvvisa nei postinfartuati,nella dose di 1g/die . L’azione protettiva dell’olio di pesce è riferita alle trombosi, non alle emorragie causate ad esempio dall’indebolimento delle pareti dei vasi.
Oltre al pesce anche alcune piante e animali contengono acidi grassi omega3, come ad es l’ac gamma-linolenico contenuto in diversi oli vegetali; le noci, oltre che per l’acido folico sono utili per l’ac linolenico: bastano 2 noci a coprire il fabbisogno pro die.

Tra le carni le poche contenenti omega3 sono: cavallo, rana e lumaca.

Gli omega3 vengono incorporati nelle membrane cellulari e ne influenzano non solo la plasticità, ma anche diverse funzioni metaboliche; essi sono coinvolti nello sviluppo nervoso e nella vista. Gli omega 6 sono antagonisti competitivi degli omega3; il rapporto ottimale tra i 2 è = omeg3 1/omeg6 3; nella realtà dell’alimentazione troviamo rapporto di 1/15 che non va bene.


Il TE nero ( quello classico) consumato abitualmente inverte lo stato di disfunzione endoteliale vasomotoria presente in pazienti con malattia coronarica, quindi è senz’altro consigliato.

fitoterapia VITE ROSSA (o uva nera). Le antocianine,che derivano dalla buccia, e le procianidine, che derivano dai semi, oltre ad essere potentissimi antiox prevengono i disturbi cardiaci e coronarici sia impedendo l’aggregazione piastrinica sia stimolando la rigenerazione delle pareti dei vasi lesi sia proteggendo gli stessi dagli attacchi enzimatici.La dose per la prevenzione primaria è 95mg/3 volte al dì. Per quanto riguarda la terapia antiaggregante che viene istituita in seguito a infarto,ictus e altri disturbi cardiovascolari, oltre all’aglio, all’olivo etc è stato osservato che l’eugenolo e l’isoeugenolo contenuti nell’OE di CHIODI DI GAROFANO hanno un effetto pari a quello dell’ASA.



ATEROSCLEROSI

omeopatia R12 è indicato nell’aterosclerosi ed ipertonia in generale;nella diminuzione di memoria e/o tendenza all’apoplessia, nella congestione di sangue, vertigini, tendenza al gozzo e tireotossicosi.
Contiene: arnica D3, arsenicum iodatum D4, aurum chloratum D6, barium chloratum D4, calcium iodatum D3, conium maculatum D5, kalium jodatum D3, nitroglycerinum D6, phosphorus D5, plumbum aceticum D6; posologia= fiale 1-3 volte alla sett.


IPOTENSIONE

fitoterapia La terapia deve essere impostata con attenzione:
non rari sono infatti gli effetti collaterali e le controindicazioni di alcune piante. Basta pensare agli effetti antiaritmici e diuretici della ginestra, a certe incompatibilità della liquerizia e del guaranà.
In numerosi casi di stanchezza è possibile intervenire con ELEUTEROCOCCO.

CHINA e GENZIANA sono da usare nella cura e nella convalescenza di malattie infettive come l’influenza.

Il tono vascolare può essere sostenuto con piante specifiche quali l’IPPOCASTANO, il RUSCO e la CENTELLA che contengono saponine ad azione vasocostrittrice venosa e quindi facilitano il ritorno di sangue venoso al cuore.



Piante contenenti metilxantine ad azione diretta stimolante sul sistema cardiovascolare .

GUARANA’, COLA in TM è utile anche x l’asma;la cola è un buon stimolante del cuore e ne aumenta sia l’intensità che la frequenza delle contrazioni. CAFFE’(infuso al 5% 100ml 2 volte al dì) MATE ( ilex panaguensis) contiene circa metà caffeina rispetto al caffè; TE’ (camelia sinensis) contiene più caffeina del caffè ma ha anche proprietà diuretiche; l’abitudine di aggiungere latte al tè ridurrebbe la possibile tossicità dei tannini.CACAO. Il caffè deve essere poco tostato in quanto contiene più caffeina di quello normalmente usato come bevanda : infatti il caffè italiano (detto caffè nero) contiene circa 15 mg di caffeina per tazzina mentre quello “continentale” circa 100mg; nei casi di abuso si osservano insonnia, confusione mentale e tremori muscolari ; ricordiamo che il caffè non è la prima scelta perchè in esso sono anche presenti idrocarburi potenzialmente cancerogeni. Il cacao contiene il 20% di caffeina rispetto al caffè ed anche teobromina; la dose è 2 cucchiaini in 1 tazza di latte. Controindicazione all’uso del cacao e del cioccolato è la pressione dello sfintere esofageo inferiore e cioè nei casi di reflusso gastro-esofageo ed ernia iatale; insonnia, irritabilità e ipertensione sono controindicazioni relative in quanto c’è poca caffeina. CARDO MARIANO la tintura estratta dai semi contiene tiramina (che deriva dalla tirosina ed è uno stimolante indiretto del simpatico; provoca vasocostrizione periferica) presente anche nella segale cornuta, ad azione cardiostimolante e ipertensiva; attenzione agli effetti IMAO (gli stessi effetti collaterali che hanno certi antidepressivi). GINESTRA pianta quasi in disuso; droga= sommità fiorite e parti aeree contengono sparteina, noto cardiotonico in grado di innalzare la pressione arteriosa; vasocostrittore e diuretico, è controindicata in gravidanza e negli ipertesi; i pazienti con disturbi del ritmo devono assumerla solo dietro prescrizione medica; infuso 1-2g x tazza, 3-4 tazze al dì.

Tra le piante ad attività neuroendocrina c’è il PANAX GINSENG adattogeno e stimolante immunologico, migliora le funzioni cognitive ed ha effetto antidepressivo; sul sistema neuromuscolare il ginseng migliora la capacità di coordinazione neuro-motoria, ma in particolare stimola la produzione di ormoni ipofisari, specie ACTH con conseguente ripercussione a valle della corteccia surrenalica. LIQUERIZIA ha attività di tipo mineralcorticoide e cioè favorenti il riassorbimento di acqua e Na a livello renale, con conseguente innalzamento della pressione arteriosa; l’effetto si ottiene dopo circa 1 mese di terapia a dosi importanti; controindicazioni= cardiopatie, ipertensione, insufficienza epato-renale, terapia con digitale; non va superata la dose di 500 mg di glicirrizina. Nei pazienti con ipotensione cronica è spesso necessaria una terapia con OE ad attività tonico-stimolante sul sistema neuroendocrino: SANTOREGGIA, CANNELLA, SALVIA, ROSMARINO.Nelle donne ipotese e tendenzialmente depresse può essere usata la TM di AVENA la cui droga in questo caso sono i semi germogliati. Si tratta di una pianta sedativa e antidepressiva, stimolante la tiroide e la secrezione di estrogeni dose=30-50 gttx 3 volte al dì. Altra pianta utile quando l’ipotensione èaccompagnata da depressione dell’umore è l’IPERICO.

omeopatia R44 contiene crataegus D3, nerium oleander D3, prunus laurocerasus, spartium scoparium (=ginestra)D3.
ALTRO
EPA e DHA. L’EPA tende a concentrarsi particolarmente nei fosfolipidi, dove rimpiazza parzialmente l’ac arachidonico e ne modifica di conseguenza il metabolismo: si riduce infatti la produzione di trombossano A2 (Tbx A2) mentre aumenta quella del TbxA3, ciò significa una minor tendenza alla formazione di trombi, dato il coinvolgimento di TbxA2 nei processi di vasocostrizione e aggregazione piastrinica; il TbxA3 è, invece, biologicamente inattivo nei confronti di questi parametri ematici. Le caratteristiche cardioprotettive non sono esclusive dell’EPA; esse sono in parte condivise dal DHA, il quale interviene anche in altre importanti funzioni quali lo sviluppo della funzione visiva nel neonato; il DHA si trova nel latte materno. Degli omega6, invece, il capostipite è l’ac linoleico che può essere convertito nell’organismo ad ac arachidonico e ac gamma-linolenico. Il fabbisogno di epa e dha può essere soddisfatto assumendo 300g di pesce grasso alla sett,legumi cereali frutta secca etc .

MELEsono ricche di pectine, che formano un gel che può limitare l’assimilazione di grassi e glucosio.

TE’ VERDE ricco di flavonoidi antiox abbassa la pa e riduce il rischio di infarto; regola il metabolismo, riduce l’assorbimento degli zuccheri e induce un’importante attività lipolitica che favorisce l’eliminazione dei grassi per azione enzimatica. la dose consigliata è 1-2 tazze al dì.

Per quanto riguarda il trattamento dell’iperomocisteinemia, l’uso di vit B6,B12 e ac folico è in grado di normalizzare in 4-6 settimane i livelli di omocisteina; anche l’uso di solo B6 e B12 fa ottenere lo stesso risultato.Le dosi consigliate in questo studio sono: 500mcg di ac folico, 500 mcg di B12 e 50 mg di B6.Il consumo di almeno 30g di cereali interi al dì porta ad una riduzione del rischio cardiovascolare del 23%.



TROMBOSI

Si consigliano i seguenti succhi freschi: cavolo a foglia, spinaci, cime di rapa, peperone verde come fonte di B6; la vit B6 può inibire l’adesività delle piastrine e prolungare il tempo di formazione dei coaguli. Cavolo a foglia prezzemolo e spinaci come fonte di vitC riduce l’adesività delle piastrine; spinaci, asparagi e carote come fonte di vit E = idem; rape, aglio arance come fonte di Se; tutti come fonte di Ca e Mg; ananas per la bromelina che tra l’altro inibisce l’adesività piastrinica.

STOP

7 commenti:

  1. OTTIMO.DA INSERIRE TRA I "PREFERITI"

    RispondiElimina
  2. Eccellente. E' l'articolo migliore che ho trovato in 2 ore di ricerche su internet!!
    Grazie.
    Salvato tra i preferiti.

    RispondiElimina
  3. Mi fa piacere che trovi esauriente l'articolo! Sei anonimo di nome e di fatto? Anche solo il nome senza il cognome mi farebbe piacere conoscerlo come destinatario del mio "grazie per la stima"!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. buongiorno sto curando la mia volpina di pomerania 18 anni 5 kg ancora vivacissima x soffio al cuore e tosse canina con naja 9ch 1 granulo al mattino ibaris amara 5ch 1 granulo a sera 1 comp.12sali schuessler mezzogiorno cosa ne pensa dei rimredi e delle dosi??grazie cordialmente oreste

      Elimina
    2. Penso che i rimedi vanno bene, ma i sali di shussler tutti e 12 mi sembrano un eccesso. Se presi tutti non vanno a riequilibrare a mio parere. Meglio scegliere quello più adatto secondo la sua costituzione. Io darei solo natrum phosphoricum
      Comunque se un esperto ti ha consigliato di dare tutti io non voglio contraddirlo:avrà le sue buone ragioni

      Elimina
    3. ringrazio Marina innanzitutto x la cortese e chiara risposta non e' un esperto che mi ha consigliato uso rimedi omeopatici(seguito da 1 omeopata) da 30 anni e questa terapia x la mia Milu'l'ho impostata io xche 1 cura allopatica che non dava risultato e dava problemi l'ho sospesa sino a oggi con naja 9ch ed i 12 sali ho visto miglioramenti ora aggiungero' iberis amara 5ch 1 grano e seguiro' il consiglio di natrum phosphoricum togliendo i 12 sali grazie tante buona serata Oreste

      Elimina
    4. Grazie per la stima, Oreste. La sua mi sembra una scelta ben ponderata per uno che non è del mestiere. Un abbraccio

      Elimina

Solo commenti in italiano

Informazioni personali

Le mie foto
Marina Salomone
Mi occupo di terapie olistiche dal 1983. Hobby principale il disegno: sono su Flickr sotto il nome di Marina Salomone
per chi fosse interessato a trattare questi argomenti in maniera più appofondita c' è sempre il mio sito web ufficiale: www.GurudiTamara.com
Visualizza il mio profilo completo

Lettori 5995

Archivio blog