
sabato 19 marzo 2011
Metabolismo-Fascia

PILLOLE DI VARI ARGOMENTI
Di recente ho fatto un bilancio dei primi cento articoli finora pubblicati.
Ora mi trovo con poco da dire su moltissime cose.
Niente paura, non è il blocco dello scrittore ;-)
Si tratta solo del fatto che ho dato un’impostazione abbastanza “lunga” e particolareggiata ai principali argomenti. Molti altri con nuovi nomi di patologia vengono egregiamente curati in modo analogo ai problemi già trattati.
La medicina allopatica ha l’abitudine di trovare sempre nuove definizioni e denominazioni alle varie patologie.
In questo periodo però ho avuto modo di concludere che è inutile darvi la stessa minestra riscaldata. Molto meglio trattare in modo breve argomenti vari che potrete facilmente incorporare in quelli principali già trattati ai primi cento capitoli.
Questi serviranno o a capire meglio come funzionano certi sistemi di cura o come si sviluppano certi disturbi e tutti i vari casi particolari nei quali magari potreste riconoscere il vostro.
Oggi ne tratterò due:
Il primo va a completare l’argomento visto al capitolo precedente. Oltre al drenaggio, è particolarmente utile l’omotossicologia per sbloccare i blocchi metabolici: quindi si tratta pur sempre di un drenaggio biochimico.
Il secondo è una spiegazione in più su come agisce la terapia cranio-sacrale, l’osteopatia ed eventuali altri trattamenti indicati come “fasciali” o “di rilascio della fascia”
Mi propongo quindi, d’ora in avanti, di trattare articoli molto brevi ma indicizzati sempre argomento per argomento in modo che coloro che si avvalgono anche dei miei testi come materiale di studio possano copiare ed accorpare vari argomenti senza perdere tempo.
Coloro che invece rimpiangessero questo nuovo “bignamismo” possono fare tutte le domande, anzi! Sarò ben lieta di sviluppare ogni argomento a richiesta!
ALTERAZIONI DEL METABOLISMO INTERMEDIO
Le malattie cronico-degenerative possono insorgere per una qualsiasi alterazione del metabolismo cellulare. Se la cascata metabolica è compromessa per deficit funzionale o blocco delle reazioni enzimatiche (esempio inquinamento ambientale), si determina un’alterazione dell’intero processo reattivo: la complessa rete dei sistemi di autoregolazione viene compromessa. Molte reazioni catalizzate dagli enzimi necessitano di cofattori (coenzimi), molecole che rivestono un ruolo centrale nel metabolismo in quanto attivatori e boosters di molteplici reazioni biochimiche.
Omotossicologia
Considerando che nel corso di una reazione a catena l’elemento più compromesso determina la quantità del prodotto finale, l’impiego terapeutico di cofattori del metabolismo intermedio in diluizione omeopatica mira al riequilibrio del relativo blocco metabolico, ripristinando il fisiologico funzionamento.
In tal modo le funzioni cellulari ed enzimatiche bloccate possono venir riavviate. In quest’ambito è particolarmente significativo il ciclo dell’acido citrico, snodo focale di tutto il metabolismo. I substrati operano una regolazione dei processi reattivi con conseguente by-pass dei blocchi enzimatici attraverso l’eliminazione dei metaboliti tossici. L’uso di rimedi che innescano queste reazioni è particolarmente indicato nelle malattie
cronico-degenerative, eventualmente anche come farmaci di supporto. Un esempio valido è rappresentato da COENZYME COMP fiale heel; esso contiene: acido alfa-lipoico necessario al trasporto di H2O, coenzima del catabolismo dell’acido piruvico (decarbossilazione ossidativa); acido alfa-chetoglutarico fattore attivo nel ciclo di Krebs e dei sistemi red-ox utile per la sensazione di fatica; acido cis-aconiticum fattore con stesse attività del precedente utile per il deficit immunitario; acido citrico come sopra utile per gengivorrea, malattie defedanti, invecchiamento precoce, arteriosclerosi, in particolare sclerosi cerebrale, deficit energetico; acido succinico fattore attivo nel ciclo di Krebs utile per stati di esaurimento ed astenia opprimente, rinite allergica; adenosin-5-trifosfato (ATP) utile per la soppressione energetica dei sistemi logorati, specie per danni iatrogeni; acido ascorbico cofattore nelle funzioni fermentative (sistemi red-ox) utile in particolare perché partecipa alla sintesi della sostanza fondamentale del connettivo; bario-ossalsuccinato attivo nel ciclo di Krebs e nei sistemi red-ox utile per i disturbi di regolazione del sistema endocrino e disturbi vascolari; coenzima-A è coenzima della transacetilazione; cisteina fattore contenente gruppi -SH e potenziali red-ox utile per i danni retossici e per i danni iatrogeni; ac malico ciclo di Krebs e red-ox favorisce la detossicazione; acido fumarico ciclo Krebs e red-ox utile per gli stati di esaurimento; manganum phosphoricum potenziante l’azione degli oligoelementi soprattutto nelle funzioni fermentative del ciclo di Krebs utile per stati di esaurimento con anemia; NAD biocatalizzatore, stimolazione dell’endoossidazione della catena respiratoria; natrum oxalaceticum ciclo Krebs e red-ox, utile per deficit immunitario; natrum piruvicum ciclo Krebs e sistemi red-ox favorisce la detossicazione; nicotinamide cofattore fermentativo (deidratasi); piridossina (vitamina B6) cofattore fermentativo (transaminasi, deidratasi, desulfidrasi, decarbossilasi); riboflavina (vitamina B2) cofattore fermentativo flavoproteine e sistemi red-ox; tiamina (VitaminaB1) cofattore delle funzioni fermentative (decarbossilazione ossidativa).
Questo studio è stato svolto su 498 soggetti con malattie reumatiche, malattie associate a infiammazione (colonpatia, cistite, gastrite, sinusite, bronchite) e malattie neoplastiche (carcinoma mammario, polmonare, prostatico) psoriasi e acne, atrofia mucosa e cutanea, e stati di esaurimento psico-fisico; durata del trattamento 2 mesi
nell’80% dei soggetti, mentre il rimanente 20% più di 4 mesi ( casi più “difficili”).
Il miglioramento è stato osservato già dalla prima settimana di terapia nel 14% dei soggetti, il resto più avanti nel tempo.
STOP
NOTA : Questo è un riassunto mooolto succinto di un interessante articolo apparso su La medicina biologica.
Mi scuso in anticipo per non avere il riferimento del numero nè dell’autore... nel caso qualche lettore ne fosse già a conoscenza o nel caso lo stesso autore si ritrovasse con sorpresa e disappunto a leggere l’articolo così “monco” sarò pronta a citare la paternità, rettificare o eliminare, secondo sua richiesta.
SISTEMA FASCIALE
Ogni struttura corporea è avvolta da una sottile pellicola: la fascia. Questa circonda le ossa, i muscoli, gli organi, i vasi, i nervi mantenendoli isolati e distinti dalle strutture confinanti ed al tempo stesso connessi (non per niente è costituita da tessuto “connettivo”) e permettendo i reciproci urti e scorrimenti secondo le pressioni ed i movimenti del corpo. Ogni struttura perciò non rimane isolata nella sua tasca connettivale, ma, grazie proprio alla fascia si interconnette con le altre strutture creando un continuum. Questa organizzazione è particolarmente importante da un punto di vista funzionale, in quanto, essendo la fascia una struttura elastica a tensione reciproca, ogni trazione, stiramento o limitazione a livello locale viene automaticamente ridistribuito sull’intero sistema.
La fascia gioca un ruolo molto importante nella visione kinesiopatica e osteopatica: grazie alla sua azione di legante tra i vari distretti e segmenti corporei, diviene fondamentale nell’assorbimento o nel mantenimento di tensioni o traumi, con conseguenti squilibri anche sistemici. Recenti studi riconoscono alla fascia anche un ruolo attivo nei processi metabolici e biochimici, sia a livello locale che sistemico.
Le cause di lesione fasciale possono essere molteplici: dalle semplici sbucciature o microstiramenti fino a lussazioni, torsioni, aderenze o cicatrici fino a infiammazioni interne o esterne. Il perdurare della restrizione fasciale, al di là della causa scatenante, può diventare l’origine di una patologia disfunzionale sistemica con sintomatologie anche importanti e non sempre significativamente correlate alla lesione iniziale.
Mal di testa, mal di schiena, dolori al collo o torcicollo acuti, crampi, gomito del tennista, tendenza alla distorsione delle caviglie o di altre articolazioni, disturbi mestruali, febbricola, dolore ai denti, occhiaie sono alcuni dei sintomi che si possono sviluppare.
Quando viviamo delle emozioni, esse sono accompagnate da modificazioni ormonali e risposte muscolo-tensive; La gioia viene spesso accompagnata da fenomeni vasodilatativi e da un rilassamento generalizzato, mentre la rabbia/difesa si manifesta con un aumento delle catecolamine circolanti e con una risposta muscolo-tensiva generalizzata, con prevalenza nei distretti interessati dal meccanismo di difesa.
Situazioni prolungate di queste tensioni possono lasciare “cicatrici” a livello fasciale.
In terapia cranio-sacrale questi problemi vengono trattati con una tecnica detta “unwinding”.
Il ricordo delle esperienze emotivamente significative viene immagazzinato nella fascia: il ricreare lo stesso modello spaziale e la stessa tensione a livello fasciale favorisce la ricostruzione del quadro sinaptico facilitando l’emergere del ricordo ed è possibile a quel punto facilitarne la liberazione. Man mano che il terapista segue i movimenti fasciali arriva ad un punto di immobilità, ad una restrizione, che chiamiamo “barriera”.
A questo punto egli mantiene e focalizza l’attenzione su questo punto (o zona) fino a quando sentirà, percepirà, il dissolversi di questa barriera e l’inizio di un movimento di assestamento che porterà a un senso di libertà e mobilità del tessuto.
A volte si assiste a una serie di liberazioni di diverse barriere, come se fossero a strati o concatenate in senso orizzontale. A livello tissutale ogni area di rigidità fasciale prelude alla formazione di alterazioni dell’ambiente cellulare: si crea cioè un ambiente con scarso apporto di O2, e quindi tendenzialmente acido, dove i processi di scambio cellulare sono rallentati o difficoltosi.
Si forma un’area, definita “cisti energetica”, che impedisce a quella parte di integrarsi completamente nel corpo.
A livello viscerale, poi, la mobilità e motilità degli organi può trovarsi in squilibrio o in blocco, proprio a anche a causa del formarsi di aderenze tra un segmento e l’altro di intestino o tra un organo e l’altro. In questo caso dal rivestimento di uno trasuda un liquido “colloso” che va a incollare la zona permeabile con quella che in un dato momento vi aderisce e così il normale scorrimento viene alterato e con esso la normale motilità e quindi la funzionalità di un organo.
STOP
Questa descrizione della fascia è tratta da Anno Zero rivista di kinesiopatia edita dalla scuola che ho frequentato e che potete trovare a
www.kinesiopatia.it
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Informazioni personali

- Marina Salomone
- Mi occupo di terapie olistiche dal 1983. Hobby principale il disegno: sono su Flickr sotto il nome di Marina Salomone
per chi fosse interessato a trattare questi argomenti in maniera più appofondita c' è sempre il mio sito web ufficiale: www.GurudiTamara.com
Ciao Marina, grazie per avere visitato la mia personale on line! Anch'io sono stata alla casa-museo a Figueres, è stata un'esperienza unica poter visitare i luoghi dove ha vissuto Dalì con Gala...
RispondiEliminaA presto, Giada