


COLON IRRITABILE
parte prima
La medicina definisce il colon irritabile, detto anche colite spstica, una sindrome caratterizzata da dolori addominali ricorrenti per lo più ipocondriaci ed epigastrici, irregolarità dell’alvo, meteorismo, e frequenti sintomi psichici associati, quali ansia e depressione.
La medicina naturale, propone molte soluzioni.
(1) Alimentazione
Secondo Calbom e Keine (nel noto manuale “curarsi con i succhi freschi di verdura e frutta”) ecco i consigli da seguire.
(1) Bere molti liquidi per prevenire squilibri tra fluidi ed elettroliti. Diluire con la stessa quantità di acqua o succo di ALOE vera.
(2) Si consiglia una dieta ricca di fibre. La crusca di AVENA, i cereali integrali, compreso il risone, i legumi e frutta e verdure fresche devono costituire una parte rilevante della dieta, a meno che non si osservi che qualche cibo particolare abbia effetti irritanti. Alcuni ortaggi, se non sono ben tollerati crudi, possono essere cotti a vapore. I succhi vegetali sono in genere ben tollerati e hanno proprietà curative per l’intestino. In questo caso, però, noi consigliamo di mangiare frutta e verdura alla fine dei pasti e non a stomaco vuoto. Evitare i latticini, la carne rossa, i cibi lavorati e raffinati come la farina bianca, i fritti,il caffè, i dolci e le spezie. Assicurare l’apporto di calcio con succhi verdi e yogurt magro solitamente ben tollerato da molte persone che hanno invece una intolleranza per il lattosio. (3) L’assunzione di lactobacillus acidophilus è utile sia per la colite spastica che ulcerosa. A livello sintomatico i benefici si osservano non prima di 3-4 settimane o 2-3 mesi a seconda delle condizioni del soggetto.
(4) tra i vegetali benefici vi sono la patata americana, la camomilla, l’idraste, il trifoglio e l’achillea o millefoglio. Hanno effetti benefici anche il Té di Pau d’Arco, l’aglio e la PAPAIA.
Nutrienti utili= batacarotene, acido folico, vitC, vitE. Per la riparazione dei tessuti le vitamine e l’acido folico perchè durante la malattia ne è ridotto l’assorbimento. Vit K perchè c’è carenza; Calcio perchè aiuta a prevenire il cancro del colon; Mg perchè favorisce il rilassamento dei muscoli delle pareti del colon; Zn favorisce la cicatrizzazione delle ferite.
Succhi= carote, cavolo a foglia, prezzemolo e spinaci per il betacarotene; spinaci, cavolo a foglia e coste per l’acido folico; cavolo a foglia, prezzemolo, peperoni verdi e broccoli per la vitC; prezzemolo, cavolo cappuccio, peperoni dolci e broccoli per i bioflavonoidi; spinaci, asparagi e carote per la vitE; broccoli, lattuga cavolo cappuccio e spinaci per la vitK; cavolo a foglia, prezzemolo, coste e broccoli per il Ca; coste, spinaci, prezzemolo e aglio per il Mg; zenzero, prezzemolo aglio e carote per lo Zn.
Alfredo Torti su Natura aprile 2001: “ io consiglio la seguente miscela simbiotica: PROPIONIBACTERIUM SCHERMANI, STREPTOCOCCUS THERMOPHILUS, BIFIDOBACTERIUM BIFIDUM, LACTOBACILLUS BULGARICUS, L SPOROGENES, L CASEI, L PLANTARUM, L ACIDOPHILUS, LACTOCOCCUS LACTIS, LACTOBACILLUS HELVETICUS + PREBIOTICI a base di MALTO, INULINA E FRUTTOOLIGOSACCARIDI. Un trattamento integrato costituito da oligoelementi come base terapeutica, fitoterapici come rimedi sintomatici e miscela simbiotica appena citata, rappresenta un intervento globale in grado di risolvere le cause diatesiche di questo disturbo”.
(2) OMOTOSSICOLOGIA
Riporto in modo riassunto un articolo pubblicato pochi anni fa su “La medicina biologica”, rivista che ritengo un caposaldo per l’omeopatia e l’omotossicologia. Mi scuso in anticipo se ora non ricordo gli autori, in quanto si tratta di un riassunto che avevo scritto manualmente e frettolosamente, ma sono certa che chi è particolarmente interessato all’argomento può trovare in rete l’intero articolo cercando “guna”, oppure “la medicina biologica”.
“Nei pazienti affetti da ICS è doveroso un attento iter diagnostico per escludere eventuali altre, e più gravi, patologie. L’accurata anamnesi permette di individuare le cause più profonde o meno apparenti del disturbo. E’ difficile programmare uno schema terapeutico generale, perchè , in questa patologia così ricca di implicazioni, l’individualizzazione è più che mai fondamentale per il successo terapeutico.
Le cause della ICS si suddividono principalmente in due gruppi:
(a) Causa mentale= legata alle emozioni , al temperamento, alle nevrosi, allo stress, a shock e paure più o meno pregresse. In questo caso, la strategia terapeutica prevede principalmente l’impiego di
(1)rimedi omotossicologici come NUX VOMICA HOMACCORD,IGNATIA HOMACCORD, ACIDUM PHOSPHORICUM HOMACCORD,YPSILOHEEL.
(2) Alte diluizioni di rimedi omeopatici unitari come GELSEMIUM, ARGENTUM NIRICUM, IGNATIA, ACIDUM PHOSPHORICUM, CHINA ecc
(3 ) Fiori di Bach
(4) fitoterapici, tra cui adattogeni come WITHANIA SOMNIFERA, GINSENG, ELEUTEROCOCCO; rilassanti , antispastici come MELISSA, MENTA, VALERIANA, LAVANDA, ACHILLEA, PASSIFLORA, LUPPOLO ecc
(5) integratori per sostenere il sistema nervoso come ad es COMPLESSO POLIVITAMINICO B e MAGNESIO (6)Correzione degli errori alimentari. Si tratta spesso di errori legati alla modalità e al ritmo alimentare: scarsa e frettolosa masticazione, pasti veloci, intervalli troppo lunghi tra un pasto e l’altro ecc
(7) Psicoterapia, tecniche di rilassamento e di visualizzazione.
(b) Causa metabolica= è legata agli abusi alimentari, alla scarsa capacità digestiva, influenzata anche dalla sedentarietà, alla disbiosi , alle allergie ed intolleranze alimentari. La terapia prevede l’impiego di:
(1) farmaci omotossicologici con azione di stimolo sugli organi metabolici come ad esempio LYCOPODIUM COMP, LEPTANDRA COMP, COENZYME COMP, HEPEEL.
(2) Fitoterapici come colagoghi-coleretici BOLDO, CARCIOFO, CARDO, ROSMARINO, TARASSACO; Carminativi come FINOCCHIO, MENTA, CARVI, CUMINO, ASSENZIO MAGGIORE; Antinfiammatori e antispastici come CAMOMILLA, MALVA, ALOE; Amaro-digestivi come GENZIANA, CENTAUREA MINORE, ARANCIO AMARO, CALAMO AROMATICO, ASSENZIO MAGGIORE.
(3 ) Correzione degli errori alimentari. Di tratta frequentemente di errori legati alla quantità, qualità ed associazioni dei cibi. Diversi studi hanno evidenziato un’ipersensitività a certi alimenti e che i sintomi della ICS diminuiscono quando questi alimenti vengono evitati. Purtroppo, i test ematici abitualmente in uso (RAST, CAST-ELISA) non sono sufficienti per evidenziare queste intolleranze, perchè non si tratta di vere allergie. L’unico metodo pratico per valutare l’alimento incriminato è quello di adottare una dieta di esclusione, sulla base di un’accurata anamnesi e del buonsenso e, successivamente, di reintrodurre lentamente i cibi. In altri studi si è visto che pazienti sofferenti di ICS presentano problemi nell’assorbimento del lattosio, fruttosio e sorbitolo.
(4) Aumento dell’attività fisica.
In entrambi i casi, io consiglio sempre di iniziare a sgomberare il campo modificando il fattore alimentare, che è il più semplice su cui intervenire e che, se preponderante, produce in breve lasso di tempo sorprendenti risultati. Spesso si verifica che nei soggetti in cui prevalgono le cause mentali, la sola correzione delle abitudini alimentari porta a brillanti risultati perchè rende l’intestino meno reattivo agli impulsi nervosi.
Oltre a quanto detto, i pazienti possono trovre giovamento anche dall’integrazione di fibre vegetali. La crusca del grano è la meno indicata per via della larvata intolleranza al frumento che hanno molti soggetti. Buone fonti di fibre sono il RISO INTEGRALE , la SEGALE, la farina d’AVENA, l’ORZO, gli ORTAGGI, e le fibre di PSYLLIUM (Plantago ovata).
Le pazienti che peggiorano con le mestruazioni hanno avuto miglioramenti con l’assunzione di olio di OENOTHERA BIENNIS.
La flora intestinale può essere profondamente alterata, così come riscontrato a livello del MALT (sistema linfatico associato alle mucose). I lattobacilli e i bifidobatteri sono estremamente utili nel regolarizzare le evacuazioni e ridurre la flatulenza. Prescrivo allora 1 bustina al giorno di SYMBIOLACT COMP per almeno 3-4 mesi. Altri probiotici come il PROSYMBIOFLR e il SYMBIOFLOR 2 i sono dimostrati molto efficaci nel controllo dei sintomi dell’ICS: un possibile iter potrebbe essere basato sull’iniziale impiego del primo complemento per due mesi, a cui segue il secondo per altri 3-4 mesi”.
(3) Dalla maggior parte di autori attuali trovo sempre controindicato l’uso del latte e suoi derivati.
Come dieta io consiglio di applicare quella di Erhet (che ho più volte indicato in altri articoli) con la dovuta gradualità. Ciò vale a maggior ragione per quei soggetti che lamentano eccessiva fermentazione e gonfiore addominale.
Ho voluto fare questa precisazione perchè nell’ultimo punto riporto “per dovere di completezza” i concetti su cui si basa la cura Mayr, che però dal mio punto di vista non costituisce “prima scelta”.
(4) Metodo Mayr
Il noto medico austriaco Franz Xaver Mayr dedicò tutta la sua vita allo studio di questo problema.
Secondo lui la malattia si sviluppa sulla base di una ipotonia non del colon, ma dell’intestino tenue, che provoca una dilatazione progressiva delle anse intestinali e un ristagno in esse di grosse quantità di materiale fecale in stato di putrefazione o di fermentazione. Sarebbero le tossine prodotte nei processi putrefattivi e fermentativi a provocare un’infiammazione cronica sia dell’intestino tenue che del colon, dando luogo a sintomi che definiscono il colon irritabile. Secondo Mayr si tratterebbe quindi di una malattia che colpisce l’intero intestino, e ciò risulta in perfetto accordo con quanto sostenuto da molti autori angloamericani dei nostri giorni, i quali hanno proposto di cambiare il nome della malattia in “sindrome dell’intestino irritabile” (SCI). Queste idee di Mayr non erano del tutto nuove, poichè già i grandi medici dell’antichità avevano messo in luce l’importanza del terreno intestinale come fonte di malattia. Originale di Mayr è invece il suo metodo diagnostico, che consente di accertare il grado di avanzamento della malattia mediante misurazioni anatomiche e valutazioni del tono della cute e di altri segni umorali.
Già Ippocrate e i medici cinesi delle prime dinastie imperiali applicavano il digiuno quale terapia principe per curare l’intestino irritabile. Anche Mayr usò il digiuno assoluto, ma vi aggiunse qualcosa di assolutamente nuovo: il digiuno attenuato a base di dieta lattea insalivata. E’ questo un metodo terapeutico particolarmente adatto per soggetti debilitati e molto intossicati, che non sarebbero in grado di sopportare un digiuno totale, il che accade a più del 50% dei soggetti di oggi. Mayr partì dal presupposto che un malato di intestino irritabile mangia troppo, ma assimila circa 1/3 di quanto mangia, mentre gli altri 2/3 del cibo vengono trasformati in tossine dai batteri intestinali. Esso è troppo defedato, troppo iponutrito per sopportare un digiuno totale, ma ha più che mai bisogno di far riposare l’intestino, iperaffaticato da un’alimentazione eccessiva durata molti anni. La dieta lattea insalivata, la risposta a questo dilemma, è praticamente una flebo fatta per bocca con la pappa più facilmente digeribile che sia stata finora escogitata da un dietologo: il latte insalivato. Il paziente mastica un minuscolo pezzetto di pane bianco raffermo fino a renderlo completamente liquido, raccogliendo così in bocca una certa quantità di saliva, quindi introduce in bocca un solo cucchiaino di latte, lo mescola accuratamente con la saliva, e deglutisce la pappa da lui stesso preparata in modo veramente biologico. In effetti quale alimento è più digeribile, per un soggetto adulto, del latte fresco insalivato dalle sue stesse ghiandole salivari? Tengo a sottolineare che, invece, i digiuni attenuati a base di succhi freschi centrifugati di frutta e verdura, proposti da altri autori, hanno dato cattivi risultati e prodotto eccessive fermentazioni. Solo in caso di intolleranza o allergia al latte si possono somministrare pappe di cereali (soprattutto di avena), o tentare di diluire il latte con caffè d’orzo, rendendolo così più facilmente flocculabile nello stomaco. Per pazienti estremamente defedati è bene inoltre integrare la dieta con opportune aggiunte, quali uova alla coque, formaggi freschi, pesce, punte di asparagi, mele cotte ecc. Alcuni medici Mayr alternano in taluni casi la dieta lattea rigorosa con la dieta integrata: ad esempio 1 settimana al mese di dieta lattea e 3 di dieta integrata per 3-6 mesi. Quando il paziente tollera bene la dieta lattea, questa deve essere somministrata per almeno 3 settimane, meglio se consecutive. Oggi però la SCI è spesso così inveterata, che per molti pazienti sono necessarie fino a 8-12 settimane di cura per ottenere una guarigione completa. Dato che, per motivi pratici, quasi sempre si interpongono dei periodi di dieta integrata, la cura radicale di un intestino irritabile viene così a durare molti mesi. Va tenuto però presente che il soggetto subisce un netto miglioramento già dopo la prima settimana di cura, e che questo miglioramento lo sprona a continuare la via intrapresa. La cura Mayr si può ritenere oggi ( l’articolo da cui ho tratto questo protocollo è del lontano 1989) un passaggio obbligato per chi vuole guarire da un colon irritabile, poichè nessuno degli altri metodi può da solo risolvere radicalmente il quadro. In proposito aggiungiamo che il massaggio addominale e la somministrazione per bocca di acque solfatiche diluite, sono stati introdotti dallo stesso Mayr quali parti integranti della sua cura.
STOP
Le due immagini che seguono la mia sono di Giovanni Ambrosioni e si intitolano "Allo stupore...la rabbia" e "Caciucco alla livornese in Canada"
sono semplicemente inorridita dall'ignoranza di chi scrive: 6 anni di medicina e 4 anni di specializzazione non possono sentire queste cazzate!!!!!!
RispondiElimina(1)Il tuo commento è piuttosto generico: quali delle tante argomentazioni ritieni delle cazzate e perchè e con quali le confuti: qesto sarebe stato un commento costruttivo.
RispondiElimina(2) ignoranza mi sembra un termine del tutto inappropriato. Si può obiettare sulla eccessiva semplicità dei termini, ma sono tali per agevolare il pubblico che non è avvezzo ai termini tecnici. Quanto dico in questo articolo non è un parto della mia fantasia, bensì le soluzioni proposte da diversi articoli e manuali ben affermati nel campo delle terapie naturali.
Se non condividi l'intero camp: per questo spreco di energia impiegato a leggere l'articolo...puoi prendertela solo con te stessa!
(3) ciò che suscita la mia ilarità e anche compassione è "6 anni di medicina e 4 di specializzazione"...per fortuna la vita non è una gara a chi ha trascorso più anni all'università. Nè un maggior numero di anni di studio ti conferisce maggior autorevolezza. Tutta l'epistemologia su cui si basa il tuo sapere (se è limitato a quello dell'università)è già oggetto della mia critica in tutto il blog. Io dopo 4 anni di università, ho trascorso tutta la vita continuando a studiare sia gli argomenti che non condivido (farmacologia ufficiale) che terapia olistica in tutte le sue branche, ma considererei assai RIDUTTIVO autodefinirmi "4 anni di farmacia e 20 di corsi".... spero che tu possa d'ora in avanti e con qualsiasi interlocutore riflettere e dare una risposta motivata, facendo attenzione a non offendere: 6 anni di medicina e 4 di specializzazione non ti hanno insegnato un minimo di tatto? Oppure credi sia giusto offendere chi non la pensa come te? Bell'esempio di apertura mentale!!!
Grande risposta Marina 😊
RispondiEliminagrazie Carlos :-)
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