Indice

1. Sciatica
2. Artrite Reumatoide
3. Osteoporosi
4. Emicrania
5. Dismenorrea
6. Infertilità
7. Gastrite
8. Cistite
9. Menopausa
10. Tabagismo
11. Ipertensione
12. Insonnia
13. Obesità
14. Stress e pnei
15. Cistite interstiziale
16. Psoriasi
17. Occhio secco
18. Viaggi
19. Acufeni
20. Allergie-Asma
21. Gravidanza e neonato
22. Due riflessioni
23. Stipsi
24. Vertigini
25. Cani e Gatti
26. Tipi Omeopatici
27.Bambino-psiche
28.Sport
29.Disturbi venosi
30.Salute obbligatoria
31.Cuore
32.Neonato-mamma-papà
33.Memoria
34.Anziano-aspetti nutrizionali e pnei
35.Colesterolo
35-bis.Colesterolo-bis
36.Acne
37.Anemie
38.Tosse-Omeopatia
39.Enuresi
40.Reflusso gastro-esofageo
41.LEI e LUI
42.LEI e LUI seconda puntata
43.LEI e LUI terza puntata
44.Raffreddore
45.Un po' di respiro
46.Influenza
47.Adolescenza
48.Chakras
49.Ayurveda
50.Medicina cinese
51.DENTI parte prima
52.DENTI parte seconda
53.DENTI parte terza
54.CAPELLI parte prima
55.CAPELLI parte seconda
56.FITOTERAPIA
57.diabete-parte prima
58.diabete-parte seconda
59.Trattamento viscerale
60.Pelle
61.Cronobiologia
62.ANORESSIA parte prima
63.ANORESSIA parte seconda
64.Alcolismo
65.Colori
66.Fegato parte prima
67.Fegato parte seconda
68.Posture
69.Fermenti intestinali parte prima
70.Fermenti intestinali parte seconda
71.Epitrocleite
72.TIROIDE parte prima
73.TIROIDE parte seconda
74.SALUTE E MALATTIA
75.CONGIUNTIVITI
76.OTITE parte prima
77.OTITE parte seconda
78.ORMONI parte prima
79.FISIOGNOMICA
80.ORMONI parte seconda
81.COSMETICI
82.ORMONI parte terza
83.METAFISICA
84.EPIFISI
85. Perchè rinunciare?
86.INQUIETUDINI DI FERRUM METALLICUM
87.ICTUS
88.ICTUS parte seconda
89.Mantra
90.KINESIOLOGIA
91.Fiori di Bach
92.Sogni
93.Odori
94.Gli occhiali
95.La vista
96.Il tatto
97.Il gusto
98.Udito
99.Energia e Cosmo
100.Cento
101.VERATRUM ALBUM
102.EFT
103.Lupus
104.Cavoli
105.Farmaci
106.COLON IRRITABILE parte prima
107.COLON IRRITABILE parte seconda
108. MEDICINA CINESE ancora
109.Il corso di EFT
110.Corsi permanenti
111.Calcoli renali
112.DRENAGGIO
113.Metabolismo2-Fascia
114.PRANOTERAPIA
115.Morbo di Crohn
116.Dolori muscolari
117.Alitosi
118.Carotenoidi
119.Le voglie matte
120.IRIDOLOGIA parte prima
121.IRIDOLOGIA parte seconda
122.HERPES
123.DANNI DEI FARMACI PER LO STOMACO parte prima
124.DANNI DEI FARMACI PER LO STOMACO parte seconda
125.Storia delle babbucce
126.IDROTERAPIA
127.PARODONTITE
128.MEDITAZIONE SUL CUORE
129.LA MORTE DEGLI ALTRI
130.Il sole e la pelle
131.ENFISEMA POLMONARE parte prima
132.ENFISEMA POLMONARE parte seconda
133.Sistema immunitario cerebrale
134.Spagirica
135.TRAUMA DA PARTO
136.SPIGOLATURE
137.I GRASSI
138. Fico d'India
139.Occhi e mirtillo
140.PSICOSOMATICA
141.PSICOSOMATICA parte seconda
142.PSICOSOMATICA parte terza
143.Contatti estenuanti
144.Omeopatia per la pelle
145.HIV
146.CISTI OVARICHE
147.TUMORI
148.Singhiozzo
149.TEMPO DI BILANCI
150.NAUSEA E VOMITO
151.Test per la coppia
152.FEBBRE
153.PARKINSON
154.Minerali da antica farmacia
155.Omotossicologia e metabolismo
156.MEDICINA TIBETANA parte prima
157.DERMATITI E DERMATOSI
158.TRE BIOTIPI
159.Jung
160.GAMBE SENZA RIPOSO
161.Due prodotti delle api
162.ATTACCHI DI PANICO
163.ESAMI DELLE URINE
164.VERMI
165.AVVELENAMENTI parte prima
166.AVVELENAMENTI parte seconda
167.Alcuni alimenti
168.DIVERTICOLI
169.PENSARE POSITIVO
170.Naja Tripudians
171.Tumori 2
172.Unghie
173.Pensare col corpo
174.Gambe disturbi venosi
175.SCLEROSI MULTIPLA
176.Malattie autoimmuni
177.SCLERODERMIA
178.Rimedi per gli occhi
179.INTEGRATORI PER MAMMA
180.PSICHE E FIORI DI BACH parte prima
181.PSICHE E FIORI DI BACH parte seconda
182.PSICHE E FIORI DI BACH parte terza
183.PSICHE E FIORI DI BACH parte quarta
184.PSICHE E FIORI DI BACH parte quinta
185.PSICHE E FIORI DI BACH parte sesta
186.PSICHE E FIORI DI BACH parte settima
187.PSICHE E FIORI DI BACH parte ottava
188.PSICHE E FIORI DI BACH nona e ultima parte
189.Gli oli essenziali
190.OMEOPATIA PER INSONNIA DEL BAMBINO
191.CONSIDERAZIONI SULLA SALUTE
192.Macchie scure sulla pelle
193.Blefarite
194.IPERTENSIONE alcune piante
195.DIFESE IMMUNITARIE
196.ALZHEIMER
197.PIANTE ANTI-STRESS
198.FEGATO parte terza
199.Lavaggio energetico
200.Colpo di fulmine tra due LACHESIS
201.ALOE parte prima
202.Maculopatia degenerativa
203.Fluidificanti del sangue
204.ALLERGIE parte prim
205.ALLERGIE parte seconda
206.ALLERGIE parte terza
207.DEMENZA SENILE
208.INSUFFICIENZA RENALE
209.Quanto siamo aciduli
210.Non è tutto cromo ciò che brilla
211.DALLO SPIRITO ALLA MATERIA
212.Pancreatite
213.Raffinate ed accurate primitive terapie
214.Dermatite seborroica
215.RIMEDI PER BAMBINI
216.SCUOLA SALERNITANA parte prima
217.SCUOLA SALERNITANA parte seconda
218.SCUOLA SALERNITANA parte terza
219.Controllo e Ascolto
220.OLIO DI GERME DI GRANO
221.ORTICARIA
222.REFLUSSO GASTRO-ESOFAGEO parte seconda
223.INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO
224.STORIE DI ORDINARIO TORMENTO parte prima
225.STORIE DI ORDINARIO TORMENTO parte seconda
226.DIETA BASE e BAMBINO IPERCINETICO
227.ARTRITE E DOLORI ARTICOLARI
228.RIEDUCAZIONE DELLA PERCEZIONE SONORA
229.OBESITA INFANTILE
230.UNA MEDITAZIONE PER CORREGGERE LE REAZIONI RIPETITIVE
231.ANCORA CUORE
232.VACCINI
233.Balbuzie
234.PAROLE DIFFICILI idiopatico
235.SCOLIOSI
236.Percorsi benessere con regalo
237.DIURESI alcune piante utilissime
238.DIETA BASE
239.ALCHIMIA
240.RADIOTERAPIA un sostegno omeopatico per limitare i danni
241.CORSO ACCELERATO DI OMEOPATIA
242.ANALISI FISIOGNOMICA di un attore
243.CHILI DI TROPPO
244.CHILI DI TROPPO parte seconda
245.ARGILLA
246.Memoria e concentrazione
247.LE PAROLE DIFFICILI escara e flittena
248.ABBASSAMENTO RENALE
249.ALIMENTI FERMENTATI
250.MELATONINA
251.SONDAGGIO
252.Ottuso dogmatismo
253.Ancora fegato
254.PRANAYAMA parte prima
255.PRANAYAMA parte seconda
256.CEFALEA
257.Alimentazione spigolature
258.LE PAROLE DIFFICILI Fotosensibilizzazione
259.ANCORA RENE
260.MEDITARE STANDO AFFACCIATI
261.PRESSIONE ALTA parte prima
262.IPERTENSIONE parte seconda
263.OGM prodotti transgenici
264.Abusi della sanità
265.PRODOTTI SOLARI
266.Ricette mediterranee
267.IPERTENSIONE parte terza
268.TUMORI parte terza
269.COSE DI DONNE
270.Falsi bisogni creati dal mercato
271.IPERTENSIONE parte quarta
272.ANTICHE RICETTE una conserva di susine
273.LE PAROLE DIFFICILI Palliativo
274.STIPSI
275.TAURINA
276.IPERTENSIONE parte quinta
277.INQUINAMENTO ACUSTICO
278.DERMATITE ATOPICA
279.SAPORE DI SALE
280.PARACELSO
281.Metalli pesanti e danni alla pelle
282.IPERTENSIONE parte sesta RIMEDI NATURALI
283.MIA CONFERENZA
284.MALATTIE AUTOIMMUNI parte prima
285.MALATTIE AUTOIMMUNI parte seconda
286.SISTEMA NERVOSO DUE NOTE
287.LE PAROLE DIFFICILI Deontologia e Metastasi
288.IPERTENSIONE parte settima
289.ALLUCE VALGO
290.VERTIGINI fitoterapia
291.DISTURBI INVERNALI DEL BAMBINO
292.ASPETTI PSICHICI DI ALCUNI RIMEDI OMEOPATICI parte primaO
293.OMOTOSSICOLOGIA
294.ASPETTI PSICHICI DI ALCUNI RIMEDI OMEOPATICI parte seconda
295.Buon Natale filosofeggiando
296.ASPETTI PSICHICI DI ALCUNI RIMEDI OMEOPATICI parte terza
297.ASPETTI PSICHICI DI ALCUNI RIMEDI OMEOPATICI parte quarta
298.ASPETTI PSICHICI DI ALCUNI RIMEDI OMEOPATICI parte quinta
299.ASPETTI PSICHICI DI ALCUNI RIMEDI OMEOPATICI parte sesta e ultima
300.DISTURBI INTESTINALI antichissima ricetta
301.Donna e iperandrogenismo
302.FISIOGNOMICA APPLICATA AI RIMEDI OMEOPATICI
303.Possibile prevenire il tumore al fegato con il Chelidonium
304.Litoterapia
305.Fitoterapia per emicrania
306.Parole difficili della medicina OSTEOFITI
307.IL DOLORE DEI NOSTRI ANIMALI
308.RAVANELLO
309.Tre tipi di pepe
310.RUGHE
311.DISTURBI DELLA PROSTATA
312.FERMENTI INTESTINALI
313.PRANOTERAPIA
314.MENINGITE
315.Parole difficili della medicina FISTOLE
316.CLORURO DI MAGNESIO
317.PANNOLINI PER BAMBINI
318.Le emozioni depositate sui denti
319.Meditazione sulla vergogna
320.ANTIOSSIDANTI
321.Malattie autoimmuni
322.INSONNIA punti da trattare
323.Parole difficili in medicina STEATOSI EPATICA
324.Carota
325.Cicatrizzazione
326.Strategie di bisogno e potere
327.ENZIMI
328.Lampone
329.Commento durante la breve vacanza
330.LE PAROLE DIFFICILI DELLA MEDICINA apoptosi e necrosi
331.Nasce la nuova associazione TING
332.ALOPECIA AREATA rimedio Ayurvedico
333.LAVAGGIO EPATICO
334.Incontri autunnali
335.Sindrome di Dupuytren
336.Abuso di farmaci
337.TOSSE parte prima
338.Corso di alimentazione
339.TOSSE parte seconda
340.TOSSE parte terza
341.TOSSE parte quarta
342.MEDITAZIONE SULLE PAURE
343.Interazione individuo e ambiente
344.Respirazione
345.Epifisi e melatonina
346.Cefalea
347.Ibisco
348.CLa magia dei fermenti
349.LEDUM PALUSTRE
350.Unghia di gatto
351.Cicoria
352.Respirazione
353.Albero della vita e scelta di un rimedio
354.Studiare da adulti
355.Meditazione per essere autorevole
356.Tre piante per gli occhi
357.Metabolismo
358.Un consiglio disinteressato
359.Gengivite
360.Diarrea del bambino
361.Fiori di Bach per uscire da una dipendenza
362.Sulfur
363.Linfa e tessuto connettiv
364.Anatomia della fascia
365.GOLA
366.Fiori di Bach per il neonato
367.Note sul cuore
368.Artemisia
369.Codici biologici
370.Rimedi omeopatici per insonnia e paziente scettico
371.Piselli
372.Rimedi per cani
373.Un decotto antico per depurarsi
374.Un caso di diabete di tipo II
375.ALOE
376.Le radici del desiderio
377.Alzheimer approfondimento
378.Colori
379.Colori per la casa
380.USO PERSONALE DEI COLORI
381.DERMATOMERI E METAMERI
382.La nostra pelle
383.Omeostasi, salute e malattia
384.Parole difficili della medicina ACROMEGALIA
385.DERMATITE un questionario utile
386.Citrus aurantium
387.Fibromialgia
388.Piante per gli occhi
389.Coliche addominali del bambino
390.Disturbi mentali
391.Piccola pausa
392.Raffreddore
393.SISTEMA IMMUNITARIO storiella horror-humor
394.ALIMENTAZIONE tre note
395.ASMA rimedi omeopatici
396.ARNICA rimedi omeopatici
397.Rhus Toxicodendron
398.Zucca
399.Corso di fitoterapia online
400.Conferenza su Cuore e dislipidemie
401.Prove di efficacia
402.Incompatibilità
403.Boswellia
404.Tiroide Storia di due donnea
405.Semprevivo
406.Causticum
407.Assafetida
408.Bryonia

sabato 15 maggio 2010

SALUTE E MALATTIA




SALUTE E MALATTIA


Da tempo vi propongo articoli su diverse patologie e metodi di cura: credo sia ora di dire qualcosa in più su come si pone la visione olistica nei confronti del concetto stesso di salute e malattia.
Questo è un argomento tanto semplice all’apparenza, quanto complesso se chiediamo a ogni medico e operatore sanitario cosa ne pensa.
Per questo motivo mi propongo di parlarne ancora, dato che in un solo articolo non posso esaurire tutti i ragionamenti e le variazioni-divagazioni sul tema.
Il modo di vedere questo concetto, ha rapporti anche con il modo di vedere anche riguardo a tutti gli altri argomenti della vita, dalla sociologia alla politica, dalla religione alla scienza, dall’ecologia all’economia ecc ecc
In questo primo articolo voglio porgervi il mio punto di vista con le parole di un “esperto”. Anche nei prossimi che di tanto in tanto dedicherò all’argomento, lo farò con parole altrui, non solo perché lo spiegano meglio di come farei io, ma anche per indicarvi delle letture interessanti!
Riporto qui il testo, leggermente riassunto e semplificato, dell’articolo “ Un metodo all’altezza dell’oggetto”, trovato sulla rivista Farmacia Naturale-ottobre 1998, che avevo letto e conservato. Si tratta di un brano estratto dal libro di Paolo Bellavite dal titolo “Biodinamica”



“premessa sull’autore.
Il libro di cui parliamo è “Biodinamica” .
La biodinamica è una disciplina che si propone di integrare i molteplici livelli di descrizione dell’essere vivente elaborati dalle scienze biomediche, armonizzandoli secondo l’ottica della complessità in vista di una medicina finalmente capace di rispondere al suo oggetto: l’essere vivente come sistema aperto. Il testo è articolato in 3 parti. La prima espone i fondamenti teorici dell’approccio integrato. La seconda utilizza le nozioni esposte nella sezione precedente per sviluppare la costruzione di una clinica nella complessità. La parte conclusiva attraverso un raffronto tra medicina convenzionale e non convenzionale prefigura una sintesi in cui riduzionismo e olismo concorrono a formare un nuovo atteggiamento verso il malato e la malattia.
PAOLO BELLAVITE è medico, ematologo, professore associato di patologia generale presso l’università di Verona. Ha conseguito il master in biotecnologia presso l’università di Granfield (inghilterra). E’ autore di oltre 120 pubblicazioni scientifiche in campo immunoematologico e sui meccanismi dell’infiammazione. Da alcuni anni si occupa di medicina complementare.

TESTO DELL’ARTICOLO
la complessità e dinamicità dei processi patologici può essere considerata non solo per l’instaurarsi di un disordine strutturale nelle relazioni (reti) tra le varie loro componenti (molecole, cellule, organismo intero ecc), ma anche per la loro evoluzione temporale. Nell’andamento di una tipica malattia possiamo distinguere vari fenomeni e varie fasi che si susseguono. Solo comprendendo i nessi di causalità che legano tali fenomeni e la loro catena conseguenziale si ha un quadro attendibile della malattia, e solo sulla base di quest’ultimo si può impostare una terapia.

Quadro fisiopatologico generale. Cause varie di diversi tipi ( fattori chimici, fisici, biologici, carenziali ecc ), se riescono a superare le barriere naturali e i primi sistemi di difesa, provocano un danno biochimico, strutturale e/o funzionale. Ad ogni tipo di danno (perturbazione dello schema strutturale o funzionale omeodinamico) segue una fase di reazione dei sistemi deputati alla conservazione ed al ripristino della integrità biologica (sistemi biologici omeodinamici, chiamati comunemente anche sistemi omeodinamici di controllo dell’integrità biologica). Tali sistemi occupano quindi una posizione centrale nella dinamica evoluzionistica di una malattia: un buon funzionamento conduce ad una risposta adattativa efficace (adattamento fisiologico), quindi alla difesa, alla riparazione ed alla guarigione.
Quasi sempre, la guarigione lascia rafforzato il sistema o qualche sua componente. E’ anche possibile, d’altra parte, che i sistemi reattivi possano di per sè provocare ulteriore danno, innescando una sorta di feed-back positivo patologico. Ovviamente, se il danno, diretto o indiretto, è molto grave o irreversibile, si entra in un quadro di non ritorno che può portare alla morte o alla presenza di invalidità permanenti (stati patologici).Vi è un’altra possibile evoluzione del quadro fisiopatologico- tipo: l’adattamento patologico. Esso rappresenta un’evoluzione in un certo senso intermedia tra guarigione e continuo peggioramento autoindotto, configurandosi come un nuovo stato di “pseudonormalità”, adattata alle mutate circostanze.
Ad esempio, se vi è stato un danno polmonare che ha ridotto la superficie di scambio alveolo-capillare, il sistema omeodinamico che controlla il livello di ossigenazione reagirà con produzione di un maggior numero di globuli rossi (poliglobulia). La poliglobulia non è normale in soggetti che non soggiornino in alta montagna, ma non si può neanche considerare uno stato patologico permanente, anche se si tratta di una modificazione a lungo termine. Se per ipotesi si riuscisse a far regredire il quadro polmonare, la poliglobulia scomparirebbe. Altri esempi di adattamento potrebbero essere l’ipertrofia cardiaca e le modificazioni della funzionalità renale in corso di ipertensione, la linfoadenomegalia del bambino esposto a continua stimolazione immunologica, l’iperinsulinemia nell’obeso, l’ipercheratosi cutanea a seguito di continuo sfregamento ecc. Anche i depositi patologici che si riscontrano nell’aterosclerosi, nell’amiloidosi, nelle glicogenosi, o lipidosi, nelle calcificazioni eterotopiche ed in molte altre situazioni patologiche delle malattie croniche, possono essere considerati adattamenti del tessuto in sede locale, le cui cellule cercano di confinare o impacchettare il materiale che non riescono a metabolizzare. Anche nell’adattamento patologico c’è quindi un finalismo difensivo, ma esso è solo parziale, in quanto è limitato ad un settore anatomico o a un certo periodo. L’economia generale dell’organismo è profondamente alterata, ma il sistema tollera questa situazione abnorme come un apparente e provvisorio equilibrio. Tuttavia la patologia è presente e continua il suo corso, quindi prima o poi il disordine omeodinamico si ripercuote su altri sistemi fino ad innescare problemi non più gestibili con aggiustamenti, quali necrosi cellulare, emorragia, embolia ecc. Si entra in un nuovo attrattore, che definiamo malattia cronica. L’adattamento consente di convivere con la malattia, ma rappresenta in un certo senso la rinuncia alla guarigione completa. E’ chiaro che nella strategia terapeutica che tende a portare l’organismo del paziente verso la guarigione devono essere cercati interventi tesi a rimuovere o bypassare i blocchi costituiti dall’adattamento. La malattia cronica non è quindi assolutamente ed inevitabilmente irreversibile, ma la reversibilità è sempre molto difficile in assenza di corretti rimedi che aiutino il sistema a cambiare struttura e comportamento.
Gran parte dei segni e sintomi della malattia e delle altre manifestazioni rilevabili con esami di laboratorio e strumentali, derivano non tanto dal danno diretto dell’agente eziologico, quanto dalle reazioni dell’organismo, sia di tipo attivo (fasi acute) che adattativo (fasi croniche). I sintomi sono espressioni della malattia ma non sono la malattia. Ciò è molto importante perché un corretto intervento regolatore a livello dei sistemi omeodinamici (terapia) deve tener conto del significato espressivo dei sintomi e non considerarli solo come i fenomeni patologici, da eliminare ad ogni costo.

Fasi evolutive. Un altro aspetto è quello che tradizionalmente distingue varie fasi dei processi patologici per il loro andamento temporale e la loro evoluzione..



Malattie indotte da ripetuti eventi stressanti o dannosi

Si ha una prima reazione dell’organismo ad un insulto patogeno di modesta entità (piccolo stress di vario tipo). Tale reazione minore decorre acutamente nel giro di poche ore o pochi giorni, mobilitando il sistema di difesa in modo subclinico, nel senso che si svolge prevalentemente senza provocare una “malattia”. Fenomeni di questo genere avvengono continuamente anche nei soggetti “sani”, per il semplice fatto che ogni individuo è esposto a stress ambientali, e che qualsiasi organismo, anche quello più sano, presenta fluttuazioni oscillanti di alcuni parametri fisiologici. Anche le oscillazioni spontanee, più o meno caotiche, dell’omeodinamica interna rappresentano un piccolo stato di sollecitazione biologico perché costringono in ogni caso a sforzi di adattamento e di compensazione. Non si tratta di una malattia clinica, nel senso che un breve e minore aumento di segni e sintomi o alterazioni laboratoristiche non ha di solito un nome nosologico, non viene “etichettato” come malattia e spesso non porta il malato neppure a chiedere l’aiuto di un medico. Tuttavia sarebbe non corretto pensare che tali variazioni quantitativamente minori non abbiano importanza. Tali fenomeni soggettivi e oggettivi si realizzano spesso, e chiunque ponga un po’ d’attenzione alle proprie sensazioni si accorge che spesso si fanno sentire sintomi quali astenia, dispepsia, palpitazioni, cefalea, dolori articolari, colpi di tosse o starnuti, insonnia, anoressia o bulimia, desiderio o avversione per qualche alimento, irritabilità eccessiva, dolori addominali transitori, variazioni dell’alvo ecc. Il fatto che questo tipo di manifestazioni rappresentino una frequente condizione di non-salute ma non configurino una vera e propria malattia con un preciso nome, si evince dal numero di pazienti che sono considerati malati immaginari ma che, in realtà, esprimono un disagio psicofisico che in qualche modo ha, o avrà in seguito, ricadute negative sul piano biologico. Il soggetto che subisce una modificazione di questo tipo non è definibile come malato, ma è più predisposto ad ammalarsi rispetto al normale; ha una tendenza ad ammalarsi. In questo stadio si potrebbe, ad esempio, inserire chi è sottoposto a superlavoro o ad alimentazione non equilibrata, chi fuma, chi è esposto a basse dosi di radiazioni non ionizzanti, o è dotato di particolari caratteri genetici statisticamente a rischio di certe malattie.Quanto questo disordine sia normale, nel senso di una semplice oscillazione reversibile di uno stato di equilibrio, e quanto sia patologico, nel senso di generare patologia in presenza di altri fattori perturbanti, è questione estremamente sottile, sfumata, tanto che spesso le stesse situazioni, anche pesanti, sono sopportate come normale retaggio della vita da alcuni soggetti, mentre sono considerate malattie serie da altri. E’ chiaro che a questo livello, l’equilibrio tra normale e patologico è estremamente precario, e l’evoluzione successiva può essere spostata da una parte o dall’altra secondo la variazione di piccoli fattori. In sintesi, quindi, partendo da un ideale stato di salute, si ha un primissimo stadio in cui un iniziale disordine, per lo più non apparente ad eccezione di sintomi molto sfumati o variazioni di parametri molto fini, rende l’organismo più suscettibile a perturbazioni indotte da agenti esterni.

Malattia acuta. Un insulto patogeno sufficientemente forte causa una serie di danni e di reazioni tali da configurare un quadro nosologico con la sua tipica o quasi tipica serie di manifestazioni. L’emergere del quadro clinico solitamente spinge il paziente a ricorrere alla medicina. Il quadro dei sintomi e delle variazioni anatomo-patologiche, unito alle analisi strumentali e laboratoristiche adatte, permette spesso di identificare la causa scatenante, per cui la malattia si definisce in modo chiaro con una precisa diagnosi clinica.

Riflettendo sulla patogenesi della malattia in un determinato soggetto, ci si può e deve chiedere: cosa distingue una prima reazione (subclinica) da una più grave, che raggiunge l’evidenza clinica? Si è stabilito che la malattia clinica è causata da uno stress sufficientemente forte; ciò è valido in linea generale, ma troppo schematico. Infatti, se è vero quanto illustrato in precedenza, le manifestazioni della malattia dipendono fondamentalmente dal tipo di risposta dell’ospite. Uno stesso stato di sollecitazione può causare differenti risposte in individui diversi: al limite, nessuna malattia in un soggetto, e malattia gravissima in un altro. Questo è il caso documentato in modo indiscutibile dalle malattie infettive: non tutti si ammalano durante un’epidemia, provocata dallo stesso agente eziologico, e chi s ammala non lo fa allo stesso modo. Lo stesso concetto si può estendere a innumerevoli campi della medicina, fino a considerare, ad esempio, il caso di un’improvvisa emozione che può uccidere un cardiopatico e far solo impallidire un soggetto normale. Quindi, anche nell’evoluzione dinamica di una malattia acuta gioca un ruolo chiave non solo l’intensità della causa ma (soprattutto) il buon funzionamento dell’insieme dei sistemi omeodinamici, così che la malattia si manifesta in modo tanto più grave quanto meno ottimale è tale funzionamento. Si arriva in pratica ad un punto di biforcazione, intendendo con ciò un momento in cui l’insieme dei sistemi deputati alla difesa ed alla riparazione può influenzare, anche con piccole e sottili differenze di comportamento, il successivo decorso della malattia stessa. Se le decisioni strategiche di tali sistemi sono ottimali, la malattia “clinica” viene stroncata sul nascere e non si manifesta neppure, oppure viene facilmente superata.
Dove stanno le decisioni dei punti di biforcazione, sensibili quindi a piccoli ma determinanti fattori di regolazione? Esse risiedono fondamentalmente nella fase delle reazioni dei sistemi biologici omeodinamici. Tali sistemi, soprattutto quello infiammatorio ed immunitario, ma anche i sistemi di detossificazione del fegato ed il sistema emostatico, e molti altri, hanno una doppia faccia, fanno guarire ma provocano anche danno. Quanto, in ogni singolo caso, prevalga il danno o la reintegrazione dello stato di salute, dipende da fini variazioni nel comportamento del sistema omeodinamico stesso. In particolare, il destino della reazione dipende dalla scelta che il sistema deve fare tra il prezzo da pagare, in termini di tossicità e di sofferenza, e le garanzie di riuscita dell’operazione in termini di sopravvivenza dell’organismo. Ad esempio, in presenza di una lesione della superficie del vaso sanguigno, i sistemi emostatici ( coagulazione, aggregazione piastrinica, aumento del connettivo e muscolatura vasale) entrano in azione per bloccare il rischio di emorragia e per iniziare la riparazione. Tuttavia, mediante gli stessi meccanismi effettori può verificarsi un evento patologico: il sistema emostatico blocca interamente la circolazione nel vaso sanguigno (trombosi, aterosclerosi). Cosa fa pendere la bilancia verso l’azione finalisticamente positiva rispetto a quella non necessaria e francamente patologica? E’ la complessità dei molteplici meccanismi in gioco. Una simile scelta infatti dipende sia dai singoli elementi (recettori, concentrazione di mediatori, presenza di sostanze chimiche esogene), sia il tipo di coordinamento esistente, da un controllo centralizzato che valuta le informazioni provenienti dai vari distretti e dai vari elementi in gioco, regolando di conseguenza l’intensità delle varie risposte. Quindi a livello di una tale biforcazione, l’esito della reazione può dipendere da un’informazione che sia significativa sul piano del coordinamento del o dei sistemi di reazione. Poiché un simile coordinamento è garantito dalle reti cibernetiche quali i sistemi nervoso ed emato-ormonale, ma anche, come si vedrà, da fini regolazioni di natura elettromagnetica e probabilmente da un sistema di regolazione che può essere assimilato ai meridiani descritti dall’antica tradizione cinese, ne deriva che un’informazione, piccola ma ben indirizzata, che raggiunga e venga decodificata da tali sistemi, potrebbe essere utile nella scelta ottimale della reazione al danno”
E su questa base agisce l’omeopatia, la terapia craniosacrale e diversi sistemi di terapia olistica, aggiungo io... ma mi sembra la logica conclusione di un discorso che ho riportato senza la conclusione del testo !!!
Forse i termini di questo articolo risulteranno complessi per i non-operatori sanitari... in tal caso ben vengano le vostre domande. E per tutti ben vengano le vostre osservazioni.

STOP

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