giovedì 23 luglio 2009
MEMORIA
MEMORIA
“José Arcadio segnò ogni cosa con il suo nome: tavolo, sedia, orologio, porta, muro, letto casseruola. Andò in cortile e segnò gli animali e le piante: vacca, capro, porco, gallina, manioca, malanga, banano. Poteva arrivare un giorno in cui si sarebbero individuate le cose dalle iscrizioni ma non se ne sarebbe ricordata l’utilità. Allora fu più esplicito: questa è la vacca, bisogna mungerla tutte le mattine e il latte bisogna farlo bollire per aggiungerlo al caffè e fare il caffelatte. Così continuarono a vivere in una realtà sdrucciolosa, momentaneamente catturata dalle parole, ma che sarebbe fuggita senza rimedio quando avessero dimenticato i valori delle lettere scritte. Sull’entrata della strada della palude avevano messo un cartello su cui era scritto Macondo e un altro più grande nella strada centrale che diceva Dio Esiste. Un giorno arrivò un visitatore. José Arcadio lo salutò con ampie mostre di affetto, temendo di averlo conosciuto in altri tempi e di non riconoscerlo ora. Ma il visitatore si rese conto della sua falsità. Si sentì dimenticato, non con la dimenticanza rimediabile del cuore, ma con un’altra dimenticanza più crudele e irrevocabile che egli conosceva assai bene, perché era la dimenticanza della morte. Allora comprese. Aprì la valigia zeppa di oggetti indecifrabili e tra quelli prese una valigetta con parecchi flaconi. Diede da bere a José Arcadio una sostanza di colore gradevole, e la luce si fece nella sua memoria. Gli occhi gli si inumidirono di pianto, prima di vedere se stesso in un salotto assurdo dove gli oggetti erano etichettati, e prima di vergognarsi delle solenni baggianate scritte sulle pareti, e prima di riconoscere il nuovo venuto in un abbagliante fulgore di gioia. Era Melquìades.”
Brano tratto dal grande classico Cent’anni di solitudine di Gabriel Garcia Marquez.
Alimentazione-integratori
(1)Quasi 4000 ultrasessantacinquenni di Chicago, sottoposti per ben 3 volte allo stesso test cognitivo nell’arco di 6 anni, hanno dimostrato che mangiare PESCE aiuta a mantenere la mente lucida e a non risentire, a livello mentale, degli effetti dell’invecchiamento. I volontari che mangiavano pesce almeno 1 volta alla settimana mostravano un declino delle capacità mentali più basso del 10% rispetto alla media e coloro che assumevano pesce 2 volte a settimana hanno evidenziato un declino più basso del 13%.
(2) L’alimentazione deve essere ricca di ACIDO FOLICO e Vit B12. Gli ultrasessantenni che hanno riportato punteggi migliori nei test di abilità cognitiva ((( secondo un altro studio))) sono risultati quelli con una maggiore presenza vitaminica nel plasma e livelli inferiori di omocisteina. La concentrazione di questo aminoacido, che quando supera una certa soglia ha effetti neurotossici e risulta spesso associato alla demenza e all’ Alzheimer, può essere infatti controllata proprio grazie al folato e alla vit B12. La VITAMINA B6 agisce da coenzima nel metabolismo proteico, lipidico e glicidico, assumendo un ruolo di spicco nella sintesi di GABA.
(3)La CREATINA svolge un ruolo chiave nell’omeostasi dell’energia a livello cerebrale, essendo coinvolta nella produzione di energia e agendo come uno shuttle di ATP dall’interno dei mitocondri al citosol. In uno studio la creatina ha dimostrato con un trattamento di 6 settimane di migliorare la performance sia della memoria operativa sia sui test di intelligenza che richiedono una consistente velocità di elaborazione.
(4) Si può trarre giovamento dall’apporto di precursori di vari neurotrasmettitori. FENILALANINA (phe) è precursore di adrenalina (A), nor-adrenalina (NA), dopamina. A livello epatico essa viene trasformata in tirosina la quale viene trasportata a livello delle terminazioni nervose adrenergiche dove viene convertita in L-dopa e dopamina. La dopamina viene concentrata nelle vescicole sinaptiche dove si trasforma in NA.
(5)La COLINA ( che è un aminoacido) è il precursore dell’Ach.
Questi due precursori sono importanti soprattutto per l’azione sulla memoria a breve termine.
(6)Per il consolidamento delle tracce mnemoniche sembra che giochi un ruolo di 1° piano l’RNA , che tramite la sintesi di proteine specifiche permette l’immagazzinamento delle informazioni.
(7)Il cervello è ricco di fosfolipidi tra cui l’INOSITOLO che, sotto forma di composto fosforilato, attiva neurortrasmettitori quali l’Ach e la NA. Quando è importante ricordare ciò che si sta leggendo è utile fare spuntini con alimenti ricchi di grassi. Il grasso stimola il rilascio di un neurotrasmettitore, la COLECISTOCHININA, che aiuta a fissare le informazioni nella memoria. I semi e il grasso della frutta secca rappresentano la scelta migliore.
(8) Nutrienti utili: TIAMINA, presente nel lievito, germe di grano, semi di girasole; RIBOFLAVINA; CAROTENE; VITAMINA B 12; AC FOLICO; FERRO. VITAMINA C Poichè l’emivita della vitC è breve si consiglia di assumere diverse dosi frazionate nella giornata o di usare la forma retard; dose consigliata 1g al dì per un periodo di tempo breve.
Succhi benefici: cavolo a foglia liscia, cavolo comune, prezzemolo per la riboflavina; carote, cavolo a foglia e melone per il carotene; asparagi, spinaci, cavolo a foglia per i folati; cavolo a foglia e prezzemolo per il Fe; peperoni rossi, cavolo a foglia e prezzemolo per la vitC.
(9)Le miscele di aminoacidi per via orale non possono essere utilizzate dall’organismo con la stessa efficienza di equivalenti quantità di proteine contenenti gli stessi aminoacidi. Con la somministrazione di aminoacidi puri si determina un assorbimento troppo rapido e una conseguente inondazione tissutale di questi ultimi in eccesso rispetto alle capacità di utilizzazione dell’organismo per cui il sovrappiù viene distrutto. Non esiste un’incapacità digestiva che sia in grado di impedire l’utilizzazione degli aminoacidi presenti nelle proteine della dieta neppure nei casi di estrema denutrizione, malattie o interventi chirurgici. Molto consigliato è il PESCE almeno 2 volte a settimana. Per la memoria è importante siano presenti proteine, carboidrati, lecitine, vit gruppo B, Mn, ac folico, I2 e Tiroxina. Una limonata zuccherata bevuta dopo aver studiato aiuta a mantenere i ricordi. Il glucosio, infatti, sostiene i processi del cervello legati alla registrazione di informazioni nella memoria a lungo termine.
(10)Un aminoacido si è rivelato avere un ruolo di stimolatore dello scambio di O2 tra sangue e tessuti specialmente a livello cerebrale: la TAURINA. Essa ha effetti benefici su memoria, concentrazione, astenia e depressione. Le OSTRICHE sono tra gli alimenti più ricchi di taurina. Viene raccomandata la sua associazione con L-tirosina e glutamina. La L-tirosina è il precursore della NA che è responsabile dello stato di attenzione e concentrazione. La glutamina ha un importante ruolo nei processi di apprendimento e memorizzazione, poiché è in grado di fornire energia alle cellule cerebrali. Oltre alle vitamine citate aggiungiamo la E e la PP. La B1 è già di per sé un neurotrasmettitore, ma in più interviene nella sintesi dell’Ach. La B6, la PP e la C sono direttamente coinvolte nella sintesi della NA e altri neurotrasmettitori. La C e la E garantiscono un apporto antiox a prevenzione dei danni ossidativi a livello cerebrale.Inoltre sono particolarmente consigliati OLIO DI PESCE e MAGNESIO.VITAMINA E è di prima scelta come antiox; utile anche nel trattamento della discinesia tardiva da neurolettici; dosi 400 mg al dì. VITAMINA A , idem; le stesse indicazioni valgono per il beta-carotene; dose 15000 UI (= circa 5 mg ) al dì; se sovradosata diventa tossica. In gravidanza è controindicata . COLINA-FOSFATIDILCOLINA rientra tra le vit del gruppoB; è essenziale per la formazione dell’Ach; dose 1-2g al dì di ognuna. Volendo usare la LECITINA DI SOIA le dosi salgono a 15-20g al dì. Questi integratori non vanno usati in caso di psicosi.
(11)SELENIO serve per chelare i metalli pesanti che inquinano il SN, Hg in particolare, portando nel tempo a malattie neurodegenerative; dose 200-300 mg al dì; a forti dosi è tossico. Se possibile scegliere una forma organica piuttosto che inorganica.
(12) COENZIMA Q10 oltre ad un’azione antiox generale è indicato nella prevenzione del Parkinson; dosi 30-50mg al dì.
(13) GLUTAMINA è un aminoacido non essenziale che attraversa la barriera emato-encefalica (BEE). Nel cervello viene scisso con la formazione reversibile di ac glutammico e NH3. L’ac glutammico è il principale neurotrasmettitore eccitatorio del SNC. Tale azione è mediata da specifici recettori di membrana (AMPA, ac kainico, NMDA). E’ fondamentale che tale attività recettoriale sia ben modulata, in quanto una iperattività dei recettori al glutammato può portare a una serie di danni neurologici più o meno gravi. Dose max 1g al dì.
(13) Secondo uno studio svolto da J G Wen nel 2001, il RABARBARO CINESE è utile nel curare le lesioni cerebrali gravi.
TERAPIA VISIONE OLISTICA
Oltre alle zone citate al paragrafo “approfondimenti”, nella memoria è coinvolta anche la zona occipitale della corteccia, che presiede
all’immagazzinamento e all’ordinamento degli stimoli visivi provenienti dalla retina. L’esercizio cerebrale e un giusto apporto di sostanze specifiche possono essere d’aiuto per mantenere l’eccitabilità dei neuroni, migliorare la loro capacità di conduzione, facilitare le trasmissioni sinaptiche e attivare i circuiti più adatti alla funzione da svolgere.
Lo stress ossidativo cerebrale accelera l’inevitabile processo di decadimento fisiologico dei vasi cerebrali e di isolamento dei neuroni. Principali cause: livelli elevati di omocisteina, mancanza di carnitina, debolezza dei vasi cerebrali. Nell’invecchiamento la struttura del neurone si modifica; la rete dendritica si deteriora, l’assone si accorcia, il corpo cellulare si rimpicciolisce e alla fine il neurone muore. Tra i vari cataboliti che danneggiano la cellula nervosa c’è la lipofucsina, nota come “pigmento della vecchiaia” in quanto visibile come macchia scura sulla pelle. Essa è uno dei vari elementi che impediscono la normale funzionalità del neurone, arrivando nel tempo a provocarne la morte.
A proposito dei vari metaboliti, buoni e cattivi, ricordiamo che il SNC ha un particolare sistema di trasporto, la pompa dell’ac ascorbico, che consente di ottenere una concentrazione di vitC decine di volte superiore a quella sanguigna per proteggere le cellule nervose dai danni ossidativi.
I ritmi biologici favoriscono la memoria al mattino e la concentrazione alla sera. Anche l’esercizio fisico intervallato allo studio risulta salutare.
Ecco il decalogo per rafforzare e/o usare al meglio la memoria, particolarmente utile per chi studia:
(1) interessarsi, porsi domande e formulare obiezioni;
(2) evitare maratone di studio: leggere troppe pagine aumenta l’interferenza tra le informazioni;
(3) dormire 8h;
(4) prendere appunti;
(5) capire;
(6) ripassare al mattino;
(7) ritornare sull’intera pagina e non solo su parti sottolineate;
(8) fare associazioni con immagini;
(9) rilassarsi
(10) organizzarsi.
FITOTERAPIA
citiamo un composto costituito da CENTELLA+ NOCE DI COLA+ SPIREA OLMARIA, che in medicina cinese è chiamato fo-ti-tieng. Esso è un tonico per il SNC, stimola la vigilanza, l’apprendimento e la memorizzazione. Favorisce l’integrità delle strutture neuronali e l’irrorazione cerebrale.
ELEUTEROCOCCO per l’effetto adattogeno sullo stress.
GINGKO BILOBA ha un ruolo importante nell’ossigenazione dei tessuti compreso a livello cerebrale.
ACEROLA ricca di vitC.
BACOPA MONNIERA è una pianta originaria dell’India il cui meccanismo d’azione è poco noto ma sembra agisca sull’ippocampo aiutando a riparare i danni neuronali, attraverso la stimolazione di una kinasi, un enzima cerebrale responsabile della formazione di nuovi elementi neuronali. I nuovi neuroni possono così sostituirsi a quelli danneggiati, favorendo i processi di memorizzazione. Bacopa M ha anche attività ansiolitica senza effetti secondari . L’estratto standardizzato si chiama Bacopin TM.E’ particolarmente utile per potenziare le capacità percettive sensoriali del soggetto. E’ un potente stimolatore della memoria, delle capacità di apprendimento e di concentrazione.
Piante per l’insufficienza circolatoria cerebrale sono particolarmente indicate per l’anziano. Esse da una parte attivano il microcircolo cerebrale, aumentando l’ossigenazione dei tessuti, dall’altra difendono tutto il comparto dall’attacco dei ROS.
OLIVO oltre alle proprietà note, ha azione antiox e protegge la membrana dei globuli rossi.
GINGKO BILOBA agisce sul microcircolo e come antiox, inoltre è antiaggregante.
PERVINCA viene usata per l’azione vasodilatatrice della vincamina. Essa possiede un’attività a livello cerebrale, produce aumento dell’ossigenazione e della redistribuzione del flusso sanguigno verso le zone cerebrali ipossiche e/o ischemiche. L’associazione olivo+gingko+pervinca permette un’azione sinergica. Consiglieremo olivo +gingko nell’insufficienza cerebrale iniziale e gingko+pervinca nel soggetto anziano. Posologia e dosaggio vanno personalizzati.
Piante stimolanti e tonificanti il SN
ELEUTEROCOCCO. GINSENG. COLA. PANACE ( Heracleum Sphondilium) contiene cumarine, OE, sostanze amare; ha effetto contro l’affaticamento fisico e mentale.
AVENA proprietà neurotoniche dei semi nel surmenage, nelle convalescenze, nella depressione.
DAMIANA psicostimolante.
ROSMARINO tonico generale del sistema circolatorio, colagogo e coleretico.
SANTOREGGIA stimolante, afrodisiaco, indicato nell’anziano depresso.
RODIOLA ROSEA Lo stress cronico può interferire gravemente sulle funzioni cognitive alterando la capacità di apprendimento, di memorizzazione ed abbassando il livello di concentrazione. A livello delle cellule cerebrali perfino brevi periodi di stress possono indurre delle variazioni neurochimiche misurabili, lasciando i neuroni in una condizione di ipersensibilità che può durare anche delle settimane. In uno studio svolto all’università della California (Rozendaal Center for the neurobiology), gli Autori hanno somministrato alte dosi di corticosterone a ratti normali 30’ prima di effettuare un test di ritenzione mnemonica. Il trattamento non alterava le capacità di orientamento spaziale degli animali, ma comprometteva seriamente la loro capacità mnemonica sia nella fase di apprendimento che in quella di consolidamento. Il fenomeno è del tutto reversibile, tanto è vero che sopprimendo la secrezione di corticosterone nei ratti si riescono a prevenire anche i disturbi della memoria che un evento stressante induce su di essi. Dato che la rodiola è un potente agente antistress, è stata sperimentata anche sulle capacità mnemoniche. Dagli studi svolti (il libro monografico della Aboca ne riporta 4 con diversi sistemi e su campioni di pazienti abbastanza significativi, ma sottolineo che le sue indicazioni sono per soggetti adulti normali che devono svolgere esami o varie performances intellettive, non a soggetti anziani con patologie degenerative tipo Altzheimer) è risultato che questa pianta potenzia la performance mentale del 60% nell’apprendimento di una lingua straniera, e dell’80% però solo nel 40% dei soggetti trattati, al test della tavola di ANFIMOV . Si tratta di un test di per sé stressante perché si devono correggere delle bozze cariche di errori in due manches consecutive. Questo test mette a dura prova la memoria perché vengono scelti apposta argomenti non significanti per il soggetto in esame.
OMEOPATIA
ARGENTUM NITRICUM eccitazione, carenza di memoria associata a paura degli esami.
NUX MOSCATA stordimento, smemoratezza, sensazioni “cardiache”.
BARIUM IODATUM perdita di memoria associata a calcificazione arteriosa e/o ipertensione.
ALUMINA se la memoria è molto debole e il paziente sembra non ricordare neppure il proprio nome.
BARITA CARBONICA quando la carenza di memoria si associa a lentezza nell’apprendere; il soggetto è iperteso, arteriosclerotico, in sovrappeso e mostra grande sensibilità al freddo.
COCCULUS se il soggetto è lento nel pensare e nel rispondere tanto da sembrare incosciente.
HYOSCIAMUS NIGER se il paziente ha molta difficoltà a trovare le parole adatte, è molto agitato e si innervosisce parecchio per la sua difficoltà a camminare.
KALIUM PHOSPHORICUM quando la memoria è molto indebolita e il paziente ha una grande astenia mentale.
LYCOPODIUM se il paziente dimentica il significato delle parole e spesso le smarrisce nei suoi discorsi. E’ un soggetto che tende a isolarsi pur avendo paura della solitudine.
PHOSPHORICUM ACIDUM fa fatica a concentrarsi, avverte molto la stanchezza, si sente debilitato, avverte un gran peso al centro della testa.
SELENIUM non sopporta il lavoro intellettuale, riferisce continue cefalee, in particolare sull’occhio sx; ogni malattia debilita profondamente l’organismo.
ZINCUM METALLICUM è per il soggetto tremolante, ipersensibile, con grande irrequietezza agli arti e ai piedi.
SPECIALITA’
R54 turbe della funzione cerebrale, debolezza di memoria, insufficiente sviluppo psichico nel bambino in età scolare. Contiene: Ac arsenicosum, anacardium, belladonna, gelsemium, kalium phosph, lycopodium, phosphorus e sepia.
AR-COGITON (guna) riduce i livelli di omocisteina grazie alle vitamine del gruppo B; contiene carnosina, gingko biloba e CAT (= complesso antiox trasversale) che proteggono i vasi cerebrali; contiene coenzima Q10. Posologia 1 flaconcino al dì.
CONIUM COSMOPLEX per stati di debolezza di memoria e ansietà tipici della senilità, nell’arteriosclerosi, nelle deficienze di irrorazione sanguigna del cuore e delle gambe dovute all’età avanzata. Può essere alternato con cocculus -CM e glonoinum-CM; terapia a lungo termine 10 gtt 2-4 volte al dì prima dei pasti. Compresse 2-4 volte al dì. Esso è così composto: gocce= aesculus, conium, secale cornutum, anacardium, barium iodatum,arnica, cholesterinum, viscum album, carbo vegetabilis, cortison acetato, calcium carbonicum, solanum nigrum, tabacum, natrium oxalaceticum, arteria suis, kalmia. Compresse= aesculus, conium, strontium carbonicum, barium carb, secale, seme carpus, anacardium, arnica e tabacum.
Oligoterapia
MAGNESIO 1 dose a gg alterni x cicli di 3 mesi; è indicato nella diminuzione delle funzioni cognitive associate a irritabilità, ansia, insonnia, cefalea.
FOSFORO 1 dose 3 volte a sett x cicli di 3 mesi.
Un trattamento particolare è con MANGANESE-RAME 1 dose a gg alterni x cicli di 3 mesi in età scolare per bambini che si affaticano con facilità e apprendono con lentezza.
MANGANESE-COBALTO 1 dose a gg alterni nella difficoltà di memoria e concentrazione in soggetti esposti a condizioni stressanti e con turbe distoniche.
RAME-ORO-ARGENTO 1 dose a gg alterni nella riduzione netta delle facoltà intellettive nel soggetto anergico.
Sali di Shussler Per debolezza della memoria KALIUM PHOSPHORICUM D6 1 cp ogni h; CALCIUM FLUORATUM D12 se dovuta ad aterosclerosi 1 cp x 3 volte al dì; i due preparati possono essere anche alternati o associati.
Approfondimenti e note allopatiche
L’energia al cervello viene fornita da glucosio, acidi grassi essenziali e proteine.
L’apprendimento degli schemi motori avviene nel cervelletto .
La trasformazione della memoria a breve termine in memoria a lungo termine avviene nell’ipotalamo e infine nella corteccia cerebrale i dati appresi ed immagazzinati vengono organizzati, riordinati, interpretati ed elaborati per formare e concatenare i vari pensieri.
Il termine neuroplasticità indica la capacità dei neuroni di adattarsi ad un gran numero di eventi patologici e non, reagendo in maniera positiva, funzionale cioè al benessere del soggetto. Ad esempio in seguito ad ictus, quando un certo numero di neuroni viene lesionato dall’anossia, i neuroni residui sono in grado di modificare la loro attività per sopperire a ciò che è venuto a mancare e questo si attua attraverso meccanismi tra cui vanno annoverati la neosinaptogenesi, lo sprouting, l’aumento delle ramificazioni dendritiche, utili per creare nuove connessioni interneuronali sostitutive di quelle perdute.•
Esiste anche una memoria sensoriale che viene stimolata dagli organi di senso. Ogni volta che si vede un oggetto o si sente un rumore viene coinvolta la memoria sensoriale. Essa è spesso legata all’affettività: ad esempio una melodia può rendere tristi o allegri.
Le strutture del cervello connesse alla memoria immediata e a breve termine sono quelle limbiche. I ricordi vengono incisi sulle sinapsi. Le sinapsi sono mantenute attive per un certo tempo (da qualche ora a qualche mese) e poi vengono sostituite da altre sinapsi che a loro volta vengono create e mantenute. La memoria a lungo termine è distribuita in tutto il cervello per permettere la creazione di circuiti stabili che vengono mantenuti nel tempo. In alcuni casi si accede a questi circuiti in modo immediato: per riconoscere e usare oggetti di tutti i giorni non è necessario pensare o ragionare. Per altri ricordi è necessario compiere uno sforzo mentale. Alcuni circuiti, quindi, sono sempre aperti, mentre altri sono da aprire pur essendo già costituiti. Alcuni ricordi poi sono immagazzinati nell’ “inconscio”.
La memoria esplicita è suddivisa in episodica e semantica. La memoria episodica riguarda la vita del soggetto, mentre la memoria semantica riguarda simboli di uso comune come ad esempio lettere, numeri, luoghi geografici, significato delle parole. La memoria semantica è più difficile da perdere in caso di disturbi della memoria.
La capacità di memorizzare può essere compromessa da diverse cause: depressione ed ansia, alcolismo, abuso di farmaci, traumi cranici.
Negli anziani la perdita di memoria è una normale evoluzione fisiologica. E’ importante quindi distinguere tra invecchiamento e demenza. Se, poi, al decadimento fisiologico si associa il ritiro dal lavoro e/o la diminuzione degli interessi, ecco che la memoria sarà sempre meno sollecitata. Nei casi di demenza i disturbi della memoria sono accompagnati dalla perdita di altre funzioni cognitive fondamentali. Se la perdita di memoria è legata all’invecchiamento bisognerà innanzitutto adeguare le proprie abitudini di vita ai nuovi ritmi del cervello, mettendo in pratica i vari accorgimenti:
(1) associare il concetto ad una sensazione visiva, uditiva, tattile;
(2) ripetere ad alta voce e/o scrivere;
(3) selezionare ciò che è importante e disporlo in ordine logico e ripetitivo come ad esempio mettere le cose negli stessi posti ecc;
(4) coltivare interessi;
(5) condurre una vita sana;
(6) limitare l’assunzione di farmaci e sostanze voluttuarie;
(7) rilassarsi e dormire bene.• La caffeina e la nicotina facilitano l’apprendimento, ma ad alte dosi possono generare l’effetto contrario. In seguito ad una forzata privazione di sonno (analoga ad una situazione di stress) le capacità di apprendimento peggiorano, con una alterazione dei livelli delle amine biogene cerebrali quali serotonina e glutammato (che aumentano) e GABA che diminuisce.
VALUTAZIONE DELLE CONDIZIONI MENTALI
Certe alterazioni cerebrali localizzate si accompagnano a caratteristiche aberrazioni mentali. Una valutazione delle condizioni mentali può offrire affidabili informazioni circa la normofunzionalità o la disfunzioonalità di certe specifiche strutture cerebrali. Se una prova tende a produrre irritazione, l’esaminatore può proseguire passando ad un’altra prova destinata a valutare un differente ambito funzionale. Va fatto un esame dell’attenzione, della memoria, del linguaggio, della coordinazione visivo-spaziale e delle capacità intellettive complesse, indicate come funzioni decisionali. L’esame di calcolo aritmetico può essere utile per il riconoscimento di certe specifiche sindromi cliniche. Il primo esame che viene fatto è appunto sull’attenzione, perché se scarseggia questa anche gli altri test vengono falsati.
(1) Leggere al paziente una serie di numeri casuale e chiedergli infine di ripetere i numeri che si ricorda: il soggetto normale ricorda almeno 5 numeri, il più delle volte 7-8; un’alterazione di questa capacità si osserva nelle affezioni che comportano un ottundimento del sensorio, negli stati confusionali acuti e nelle demenze avanzate e risulta presente anche nelle affezioni che compromettono l’udito e la capacità di espressione verbale (sordità oppure afasia).
(2) L’esaminatore legge ad alta voce una serie di 60 lettere. Il paziente deve alzare una mano ogni volta che l’esaminatore legge una A. I soggetti normali sono generalmente in grado di eseguire questa prova senza alcun errore.
(3) La memoria verbale si valuta chiedendo al paziente di imparare 3-4 parole e ricordarle dopo 3’. Nei pazienti che non sono in grado di ricordare queste parole è necessario distinguere l’incapacità di codificare e di conservare (cioè apprendere) le parole dall’incapacità di richiamarle alla memoria. Le due esperienze possono essere differenziate valutando la capacità del soggetto di trarre vantaggio dai suggerimenti. I soggetti che non sono in grado di apprendere non ricavano vantaggio dai suggerimenti, mentre gli altri si. •
Nei pazienti che presentano una difficoltà di apprendimento l’amnesia è dovuta ad alterazioni delle strutture emisferiche mediali, come l’ippocampo, il fornice, il corpo mammillare, la via mammillo-talamica o la parte mediale del talamo. Le alterazioni dell’ippocampo possono essere dovute ad un’occlusione dell’arteria cerebrale posteriore, ad una encefalite erpetica, ad una ipossia secondaria, ad un arresto cardiorespiratorio o ad un trauma cranico. Un danno ipotalamico (interessante il corpo mammillare) si verifica nella sindrome di Wernicke-Korsakoff. Una lesione talamica può essere causata da un tumore o da un ictus. Nei pazienti con difficoltà a ricordare i dati immagazzinati esiste generalmente un’affezione frontale subcorticale comportante qualche alterazione delle parti dorso-laterali dei lobi frontali o della testa del nucleo caudato. Questi pazienti possono presentare un’affezione degenerativa diffusa (malattia di Pick, Corea di Huntington) o una lesione localizzata (secondaria ad insulto apoplettico, trauma, tumore o infezione).
La memoria non verbale. Il soggetto deve ricordare dei disegni da lui stesso precedentemente copiati. La valutazione può consistere nella determinazione della sua capacità di riprodurre i suddetti disegni a memoria o di riconoscerli dopo un intervallo di 3’.
Un’amnesia non verbale è espressione di una patologia a carico del lobo temporale dx o delle formazioni limbiche mediali.
Memoria su dati remoti. Per il test si usano fatti remoti della storia collettiva (che, ovviamente, devono essere plausibili con la conoscenza del paziente). Nei pazienti con semplici disturbi di memoria, i dati remoti restano intatti nella sua memoria, mentre nei pazienti con demenza risultano cancellati. I substrati neuroanatomici per la memoria su dati remoti non sono stati ancora definiti ((( questo test mi sembra poco attendibile))).
Linguaggio. Le compromissioni del linguaggio possono essere espressione di alterazioni all’emisfero sx, che svolge una funzione dominante nella totalità dei destrimani e nella maggior parte dei mancini. Ma tali compromissioni possono essere anche espressione di alterazioni degenerative che interessino la corteccia dello stesso emisfero come la malattia di Alzheimer o di Pick.
In questo test prima si fanno al soggetto alcune domande per stabilire se “capisce”; ad esempio: “indichi la porta, la finestra, la lampada ecc” “lei si mette le scarpe prima delle calze?”. Quest’ultima è un esempio di una serie di domande che ammettono come risposta un si o un no. O domande con un verbo passivo chiedendo poi chi fa l’azione: “sono stato derubato da un ladro. Chi è stato derubato?” oppure con pronomi possessivi : “il fratello di mia moglie è un uomo o una donna?”.
Disturbi di comprensione del linguaggio si osservano in presenza di alterazioni delle parti posteriori dell’emisfero sx e sono presenti nell’afasia di Wernicke, nell’afasia transcorticale sensoriale, nell’afasia globale e nell’afasia transcorticale mista.
Poi si valuta la capacità di ripetizione. Si fanno ripetere sequenze di parole e poi anche di numeri. La compromissione della capacità di ripetere le parole dipende da alterazioni delle strutture situate ai margini della scissura silviana (afasia di Broca, di Wernicke, afasia di conduzione e afasia globale). Tale capacità è invece conservata nei casi di afasia transcorticale associata ad alterazioni che risparmiano la zona perisilviana (= afasia transcorticale motoria, sensoriale o mista). In certe condizioni afasiche la capacità di lettura ad alta voce resta inalterata per parecchio tempo dopo la perdita della capacità di comprensione delle parole scritte . La capacità di scrittura e lettura sono compromesse nelle alterazioni alle parti posteriori dell’emisfero sx , in particolare alterazioni al lobulo parietale inferiore sx; una difficoltà di lettura e non di scrittura si rileva nei pazienti con lesioni a carico della corteccia occipitale mediale sx e della porzione posteriore del corpo calloso. Le afasie non caratterizzate da una perdita dell’eloquio si osservano nei pazienti con lesioni nella parte posteriore della convessità dell’emisfero cerebrale sx: queste afasie sono caratterizzate dall’espressione di molte parole e lunghe frasi con normale prosodia(= melodiosità dell’eloquio) ma con limitati contenuti informativi. Queste afasie sono inoltre caratterizzate da parafasie che possono essere di tipo semantico (o verbale) consistenti nella sostituzione di intere parole con altre, di tipo fonemico consistenti nella sostituzione di lettere o sillabe o di tipo neologistico consistenti nella produzione di nuove parole. Invece, le afasie caratterizzate da poche parole e/o male articolate ma con normale contenuto informativo indicano che la lesione è nelle parti anteriori dell’emisfero cerebrale sx.
Coordinazione visivo-spaziale. Si richiede al paziente di disegnare o copiare una figura tridimensionale (es un cubo); si chiede di disegnare un fiore , una casa o altro disegno spontaneo. Qualche difetto della coordinazione visivo-spaziale può essere osservato sia nei pazienti con lesioni a focolaio che nei pazienti con lesioni diffuse di tipo degenerativo. Questi difetti appaiono particolarmente evidenti e persistenti quando le lesioni interessano la parte posteriore dell’emisfero cerebrale sx, ma le capacità costruttive richieste nel disegnare possono risultare compromesse in presenza di lesioni localizzate in molte parti differenti, come il lobo frontale, parietale o occipitale di entrambi gli emisferi cerebrali. I pazienti che presentano lesioni localizzate a dx tendono a eseguire disegni abnormemente orientati e privi degli appropriati elementi figurativi esterni (es i muri esterni di una casa), ma riportanti i dettagli interni, mentre quelli con lesioni localizzate a sx tendono a trascurare, nel disegno, specialmente i dettagli interni. Le lesioni localizzate ad un lobo parietale possono far sì che il paziente ometta la metà controlaterale dei disegni eseguiti.
Funzioni esecutive. Sono legate ai lobi frontali, alle strutture subcorticali correlate e cioè corteccia prefrontale posterolaterale, testa del nucleo caaudato, globo pallido e parte mediale del talamo. Le alterazioni di queste funzioni denunciano la presenza di alterazioni focali o degenerative (malattia di Pick, malattia di Huntington) a carico di queste strutture. Per valutare queste capacità si fanno tre test.
(1) Produzione di elenchi= si chiede al paziente di elencare il maggior numero di animali in 1 minuto. I soggetti normali sono in grado di elencare 18-24 nomi. Una compromissione di questa capacità si osserva non solo nei pazienti con afasia ma anche nei pazienti con ritardo psicomotorio e/o delle funzioni esecutive.
(2) Programmazione motoria= si chiede al paziente di eseguire una serie di attività manuali complesse come ad esempio mettere prima la mano a pugno e poi a piatto e di dichiarare contemporaneamente ad alta voce la posizione assunta dalla mano; oppure il paziente deve battere 1 volta la matita sul tavolo dopo che l’esaminatore l’ha battuta 2 volte e viceversa. I pazienti con lesioni ai lobi frontali tendono a copiare il comportamento dell’esaminatore.
(3) Modifica dei metodi operativi= serve a valutare le capacità del soggetto di modificare i suoi metodi operativi in risposta ad un mutamento del compito richiesto; esempio si chiede al soggetto di ordinare delle carte da gioco in base al seme. Una volta ottenuto questo, l’esaminatore cambia l’ordinamento senza informare il soggetto e poi gli chiede di procedere al nuovo ordinamento secondo il nuovo criterio: es dispone tutti i 3, tutti i 4 tutti i 5 e poi dice al paziente : “ora continua tu”.
Capacità di astrazione. Possono essere valutate chiedendo al paziente di spiegare il significato di certi proverbi e modi di dire. Questo ovviamente dipende dal grado di istruzione del soggetto per cui deve essere fatto compatibilmente a quali si presume fossero le sue cognizioni prima di avere il disturbo che stiamo esaminando.
A proposito di memoria per il linguaggio, la memorizzazione migliore si ha per l’ascolto con l’orecchio dx; il che collima con la struttura fisiologica che presiede al riconoscimento del linguaggio a dominanza emisferica sx. Il percorso dell’informazione uditiva proveniente dall’orecchio dx è inferiore a quello del sx che deve raggiungere l’altro emisfero per la completa decodificazione.
Vediamo alcune patologie caratterizzate da demenza. Certe forme di epilessia; arteriosclerosi; Alzheimer. Nell’Alzheimer accade che nelle cellule del cervello si formano dei grovigli di sottilissimi filamenti che strozzano le cellule stesse. Sindrome di Korsakoff è una malattia, diffusa soprattutto tra gli etilisti, che conduce ad una carenza di vitB1, indispensabile al metabolismo delle cellule nervose. Alcune infezioni batteriche. AIDS. Sclerosi multipla. Carenza di vitamine del gruppo B.
Nelle situazioni di stress si ha una maggiore secrezione di cortisolo da parte della corteccia surrenale in risposta all’ACTH ipofisario che aumenta in modo sensibile nei periodi di forte stress e depressione. Il cortisolo, raggiunto il SNC, andrebbe a rimpicciolire o addirittura ad atrofizzare l’ippocampo. Normalmente i livelli di cortisolo possono fluttuare sia di giorno sia di notte (la notte viene prodotto di più), ma salgono alle stelle quando il soggetto vive situazioni stressogene, intensa angoscia e preoccupazione. In uno studio recente è stato somministrato del cortisone ad alcuni volontari e placebo ad un secondo gruppo. Quindi tutti sono stati invitati a memorizzare una breve lista di parole. Alla fine della prova si è visto che coloro che avevano assunto cortisone non riuscivano a memorizzare, al contrario di quelli trattati con placebo. Si può concludere che per alcune persone depressione e/o stress agiscono come una somministrazione di cortisone, in quanto i livelli di cortisolo si innalzano e rimangono alti per tutto il periodo del malessere. Da altri studi, effettuati su persone di età variabile (tra i 33 e gli 83 anni) si è visto, tramite risonanza, che l’ippocampo più piccolo era quello dei pazienti depressi e non quello degli anziani. Quindi non c’è relazione tra vecchiaia e diminuzione dell’ippocampo. Quanto detto non si applica ai pazienti Alzheimer che hanno l’ippocampo danneggiato ma livelli di cortisolo normali.
TERAPIA VISIONE ALLOPATICA
Esercizi per potenziare la memoria
(1) prendere 20 parole alla volta e leggerle tutte; poi metterle sotto categorie (es 4 categorie); infine, senza guardare, provare a scrivere tutte quelle che si ricordano.
(2) prendere un brano scritto e descriverlo con un disegno; oppure guardare un disegno complesso e provare, dopo averlo osservato per 2’, a elencare quanti più oggetti e particolari possibile.•
Ripetendo gli esercizi ci si accorge che col tempo si ricorderanno sempre più cose. L’uso continuato della memoria (come ad esempio esercitarsi a memorizzare cose che non interessano affatto, o sottoporsi a stress da esami) può affaticare e infine distruggere sinapsi e neuroni, e quindi alla fine si ottiene un deterioramento delle capacità cognitive, invece che un miglioramento.
A livello cerebrale per i processi mnestici viene utilizzata l’ acetilcolina (Ach) come neurotrasmettitore. La somministrazione di un antagonista dei recettori muscarinici dell’Ach ,come la scopolamina, causa una condizione di amnesia simile a quella osservabile nella demenza di Alzheimer, nella quale è stata riscontrata una degenerazione dei neuroni colinergici del setto e del nucleo basale di Meynert.
Anche nell’invecchiamento non patologico si instaura una ipofunzione di alcune vie colinergiche cerebrali, come dimostrato nei ratti vecchi dalla marcata riduuzione della sintesi di Ach e nei soggetti anziani da una aumentata sensibilità agli effetti amnesici dei farmaci anticolinergici.
STOP
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Informazioni personali

- Marina Salomone
- Mi occupo di terapie olistiche dal 1983. Hobby principale il disegno: sono su Flickr sotto il nome di Marina Salomone
per chi fosse interessato a trattare questi argomenti in maniera più appofondita c' è sempre il mio sito web ufficiale: www.GurudiTamara.com
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