KINESIOLOGIA
La kinesiologia applicata è un metodo finalizzato principalmente alla diagnosi.
Essa ha avuto origine dalla semplice osservazione di George Goodheart, secondo cui la maggior parte dei cosiddetti spasmi muscolari non è primaria, bensì secondaria, cioè non è altro che il risultato di una debolezza di questo o quel muscolo antagonista.
Nel 1969 Goodheart scoprì la relazione tra i singoli muscoli e i meridiani dell’agopuntura. Collegando questa scoperta alle teorie dei riflessi neurolinfatici e neurovascolari, Goodheart notò i primi legami dal punto di vista energetico tra le diverse parti dell’organismo; poi collegò tutta la sua teoria alle scoperte e tecniche che emergevano nel campo osteopatico, prima tra tutte la terapia craniosacrale.
Il test muscolare è un importantissimo strumento di informazione biologica che ci permette di accedere al cervello. Attraverso il test il kinesiologo può valutare, migliorare ed, eventualmente, riprogrammare le funzioni biologico-comportamentali del soggetto in esame. Ogni volta che viene fatto un test muscolare, si apre un dialogo bidirezionale tra il soggetto esaminato e l’esaminante: attraverso il test il kinesiologo chiede informazioni su una determinata area o su una determinata funzione del corpo. Quando viene effettuato un test "in chiaro", senza cioè aver posto delle domande al sistema, si ha una risposta sullo stato del sistema uomo (organo-meridiamo-muscolo) in relazione al sistema ambiente in cui vive. Il muscolo forte al test indica che il complesso organo-meridiano-muscolo ha una buona capacità di relazione all'ambiente, interno ed esterno. La risposta debole indica una incapacità di reagire correttamente agli stimoli ed una conseguente sofferenza adattativa. Qualora il sistema fosse irreparabilmente danneggiato, come accade talvolta in gravi malattie, non avremmo alcuna risposta specifica, se non indicazioni generali di sofferenza.
L’intervento attraverso l'uso di punti riflessi o di modifiche alimentari o comportamentali, invia nuove informazioni al sistema per permettergli di accelerare il processo di guarigione e adattamento. L'esecuzione del test dopo la correzione ha una funzione di verifica-ancoraggio. La verifica serve a capire se quello che è stato fatto è sufficiente o se si deve continuare a fornire nuove informazioni al corpo. Ancoraggio serve per far sì che il paziente si renda conto dell'avvenuto cambiamento di risposta adattativa e quindi tale risposta (cioè il sapere che è possibile una tale risposta) verrà tendenzialmente usata in modo stabile dal cervello; inoltre il soggetto si sentirà più motivato nella compliance al trattamento. Con questa sequenza test-correzione-test viene realizzato un sandwich di informazioni per il cervello che rafforza la risposta e permette il suo perdurare nel tempo. Il sistema nervoso (SN)funziona, infatti, attraverso feed-backs che agiscono attraverso schemi operativi del tipo idea-prova-controllo: utilizzando lo stesso tipo di schema, favoriamo l'apprendimento automatico di una informazione, e la sua messa in opera ogni volta che si ripresenta lo stesso problema adattativo o un problema paragonabile allo stesso.
Il test muscolare è riferito ai motoneuroni gamma-1. Il test gamma-1 è applicato alla capacità di risposta allo stiramento. Questo valuta la capacità di risposta omeostatica.
Prima di iniziare i normali test muscolari, dunque, l’operatore deve accertarsi che la risposta sarà corretta, insomma che il muscolo non dia false risposte. Per questo vengono eseguiti parecchi preliminari come il controllo dell'arco diastaltico, dell'idratazione, della ionizzazione ecc. Un importante test preliminare è quello fatto per accertarsi che il soggetto non sia in “switching”.
Esempio:
Il paziente giunge dal kinesiologo con un dolore acuto o cronico e/o con uno stress emotivo. Quando un'emozione o un dolore è forte, la percezione "stacca il contatto con la realtà presente" da qui l'uso del termine switching. Con un tocco neutro ( neutro a livello elettromagnetico) il terapista tocca il punto zero. Questo è situato nell’orecchio, di fronte al trago, dove comincia il meato acustico (c'è un gradino). Su questo punto il terapista fa una TL con tocco neutro e testa il muscolo indicatore. Se off c'è un problema di switching. Il meridiano R porta l'energia dai punti più profondi del corpo in superficie. Il punto R27, che è l'ultimo, serve per resettare il sistema. R27 è un conduttore dell'energia ancestrale del corpo. In questo caso ci serve per resettare il sistema dx-sx. Mentre massaggiamo R27 , con l'altra mano tocchiamo l'ombelico o con un tocco neutro o, meglio, appoggiandovi sopra tutta la mano aperta. Quando cessa di far male , invertiamo le mani. Con questa tecnica correggiamo lo switch dx-sx. I punti R27 possiamo farli insieme o uno alla volta. VC e VG ci servono a resettare il sistema avanti-dietro, trattiamo VC 24 e VG 27 sempre tenendo l'ombelico e poi invertendo le mani.
Per il test di idratazione tiriamo i capelli. Questo perché i capelli e i peli penetrano nel tessuto connettivo sottocutaneo e quindi tirandoli sollecitiamo le terminazioni nervose a quel livello. Dopo questa stimolazione (capelli o pizzicotto) se la risposta è off= o il soggetto è stressato o è disidratato. Un paziente può essere disidratato indipendentemente dal fatto che soffra di ritenzione idrica. Il fatto di far bere il soggetto non è sufficiente a idratarlo, ma serve per l'informazione positiva che i recettori del cavo orale possono dare al SNC. Durante la riequilibrazione il soggetto può andare in disidratazione dato che si mettono in circolo molte tossine, e quindi i distretti centrali richiamano l'acqua per drenare queste tossine.
Uno dei sintomi della carenza d'acqua è l'affaticamento mentale. Nel digiuno idrico il primo danno è la confusione mentale con perdita del visus. Un soggetto può essere gonfio ma disidratato. Quindi si tratta di una disidratazione relativa. La principale riserva d'acqua è nel tessuto connettivale.
Questo era un esempio di ciò che un soggetto può ricevere in una prima seduta di kinesiologia.
In sintesi:
quando si fa il test kinesiologico su un muscolo, il muscolo viene posizionato in modo che le interferenze degli altri agonisti e antagonisti siano minimizzate; quindi l’operatore pone una domanda (anche solo mentalmente...oppure la domanda è implicita nella scelta stessa del muscolo che si va a valutare: esempio pettorale-clavicolare per testare le condizioni dello stomaco sia come meridiano che come organo) e il corpo del paziente risponde “on” se il muscolo resta forte , oppure “off” se il muscolo cede alla leggera pressione che attua il kinesiologo. La variazione di forza del muscolo può manifestarsi in entrambe le direzioni da forte a debole e viceversa.
Quello che ora si deve distinguere è se “on “ significa si o no come risposta alla domanda o come disturbo di un organo o normalità funzionale dell’organo stesso.
Nel test in chiaro on significa che il muscolo è a posto e il corrispondente organo-meridiano pure.
Il “Challenge” è un test-sfida: quando il soggetto viene sottoposto ad uno stimolo di prova e la forza muscolare varia, ci si trova davanti ad un challenge positivo (cioè il muscolo testato cede = risposta SI alla domanda effettuata con il challenge ).
Un challenge comporta 5 possibili reazioni :
(1) indebolire un muscolo forte
(2) rafforzare un muscolo debole
(3) non determinare alcuna variazione
(4) rendere ipertonico un muscolo in virtù di una reazione di allarme (in kinesiologia il termine ipertono significa ciò che accade quando un muscolo non si indebolisce in seguito ad uno stimolo normalmente sedativo. Esempio di ciò si ha con le prove sul ventre o le inserzioni del muscolo o con le prove sul fuso neuromuscolare);
(5) rendere un muscolo normotonico cioè riportarlo da uno stato di ipertono alla normalità.
Procediamo ad un’analisi di questi 5 casi.
Nel caso (1) l’organismo riconosce il challenge come uno stress sufficientemente grande e specifico da reagire con un’inibizione neuromuscolare.
Nel caso (2) il corpo riconosce il challenge come sufficientemente specifico da correggere un’inibizione neuromuscolare presente, con conseguente rafforzamento del muscolo.
Caso (3) Nel momento specifico del test, il corpo non reagisce allo stimolo in quanto in quel momento non riconosce in quell’azione di “disturbo” un messaggio significativo. I meccanismi di adattamento dell’organismo funzionano adeguatamente e, per esempio, una sostanza potenzialmente dannosa come lo zucchero non deve indebolire un muscolo in caso di buon funzionamento del fegato, del pancreas e dei surreni.
I casi 4 e 5 sono stati presi in considerazione in un tempo successivo e si rivelano particolarmente utili nella comprensione di diversi disturbi, in particolare per i disturbi del sistema immunitario, comprese le allergie.
Il challenge serve per decidere in quale fase respiratoria è opportuno attuare una correzione, per decidere che tipo di correzione attuare, che rimedio omeopatico o fitoterapico o nutrizionale prescrivere, per individuare intolleranze alimentari, sostanze tossiche ecc ecc.
LOCALIZZAZIONE TERAPEUTICA
Quando un paziente tocca una zona del corpo e ciò provoca una variazione della forza muscolare , siamo di fronte ad una TL positiva. La localizzazione terapeutica è in grado di localizzare il disturbo, ma non fornisce alcuna indicazione sul disturbo stesso. In pratica ci indica la zona dov’è la lesione: sta al terapista trovare a carico di quale struttura cioè se si tratta di un disturbo fasciale, muscolare, articolare-osseo, viscerale ecc ecc.
LO STRESS
Le tre possibilità di reazione di un muscolo combaciano idealmente con il concetto di stress elaborato da Seyle.
Normotonico= il corpo è in grado di riconoscere gli stimoli potenzialmente negativi e quelli potenzialmente positivi, nonché di rispondere adeguatamente al test muscolare. In questa categoria rientrano anche le debolezze muscolari isolate, derivanti da svariate cause, cui è possibile porre rimedio con una grande varietà di tecniche e/o rimedi.
Ipertonico= quando praticamente tutti i muscoli risultano ipertonici in seguito ad un lungo e massiccio processo di adattamento a una situazione di notevole stress, indipendentemente dall’origine di quest’ultimo. Secondo Seyle in questo caso sarebbe necessario innanzitutto il riposo.
In primis si consiglia, da parte degli operatori olistici, di procedere ad una purificazione generale: pulizia dell’intestino, abolizione degli allergeni, rimozione dei fattori di stress, sostituzione delle condizioni di carenza con l’uso di oligoelementi ecc. ecc.
Debolezza generale= il gradino successivo è secondo Seyle lo stadio dell’esaurimento. Questa condizione la troviamo quando tutti i muscoli sono deboli per cui è difficile ottenere un rafforzamento. In questo caso è necessario un massimo drenaggio, integrazione con aminoacidi, vitamine, minerali ecc, allentamento dello stress emotivo ecc ecc ... per poi verificare l’efficacia della cura ricostituente con il test della seduta successiva; infine e quando tutto sembra in equilibrio, va ripetuto il test completo.
STOP
le due immagini sono "M24" di Daniel Huot e "Red Truck" di Wiley09 che potete visitare su flickr.
..sta donna è troppo super!!!
RispondiElimina(quasi mi imbarazza)
Ciao Cara Mari...poi m idirai di quel contatto per la mostra!?
ciaoo un abbraccio
Si... a quanto pare ci vado il 26... grazie ancora ...ti racconterò e farò il resoconto anche sul sito!
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