EPITROCLEITE
sabato 24 aprile 2010
Epitrocleite
EPITROCLEITE
L’epitrocleite è una infiammazione dell’articolazione del gomito sul lato mediale. Viene comunemente definita “gomito del golfista”, ma io lo ri-definirei “gomito dell’artista”.
Questo particolare tipo di infiammazione investe la zona in cui il tendine, compresa la fascia di rivestimento mucolo-tendinea, si inserisce sull’osso cioè la giunzione osteo-tendinea detta tecnicamente “entesi”.
In alcuni casi si noterà gonfiore, arrossamento e calore...cioè i segni tipici dell’infiammazione. In altri casi non ci sarà nessun segno esterno, anzi la zona potrà risultare più fredda rispetto al resto del braccio.
Durante il trattamento cranio-sacrale si noterà una certa “immobilità” o rallentamento del ritmo e diminuzione dell’ampiezza del respiro primario (che in parole molto povere definisco respiro dell’osso).
Nel caso più frequente questa patologia è causata dal continuo ripetersi dei microtraumi, causati da movimenti ripetitivi.
Il dolore può interessare solo il gomito nei movimenti estensori e pronatori del braccio, oppure, in caso di disturbo trascurato, può sopraggiungere anche con determinati movimenti del polso e della mano, oppure irradiarsi alla parte alta del braccio fino alla cuffia dei rotatori.
Dal mio punto di vista...(ormai lo sapete fino alla nausea) la scelta ottimale si basa su:
(1) tenere a riposo l’articolazione, durante la fase acuta.
(2) trattamento cranio-sacrale che serve ad allentare le tensioni muscolari e soprattutto a resettare le fasce: in questo disturbo le tensioni della fascia di rivestimento muscolo-tendinea hanno un ruolo importante.
(3) rimedi omeopatici
(4) idroterapia
(5) fitoterapia. Durante la fase acuta si può ricorrere anche alla fitoterapia, usandola per un periodo di tempo limitato o solo nei giorni più critici.
Il modello da me consigliato è:
prendere un rimedio specialità omeopatica, cioè uno di quelli costituiti da miscela di rimedi; aggiungere un rimedio unitario che rappresenta quello più personalizzato in base al tipo di dolore; fare idroterapia 2 volte al giorno. Tenere in casa un rimedio fitoterapico per le fasi acute che non si dovessero risolvere con la sola omeopatia.
Se dopo 2 settimane non si è ottenuto un miglioramento, cambiare combinazione e introdurre il cloruro di magnesio.
OMEOPATIA
I rimedi indicati qui di seguito sono in ordine di “scelta” cioè i primi in elenco sono i più indicati e gli ultimi meno, cioè accessori. Si tratta di antidolorifici omeopatici adatti a tutti perché facenti parte di specialità complesse (= formate da mix di diversi rimedi) indicate per la patologia oppure di rimedi singoli ma adatti a tutti i tipi d paziente (policresti). Vanno aggiunti a questi quelli riservati a casi particolari e particolari costituzioni.
Gruppo heel (GUNA)
ARNICA COMP. Heel
ferrum-homaccord
ledum comp,
osteoheel-s,
zeel e zeel-p.
kalmia comp
rhus tox homaccord
graphites homaccord,
thuja comp.
gruppo Reckeweg:
R55 è composto da arnica, belladonna, calendula, echinacea, hamamelis, rhus tox, ruta e symphitum. Indicazioni= traumi di ogni natura, fratture, lussazioni, stiramenti, e nelle forme di dolore insorte in seguito a traumi precedenti.
R11 è composto da berberis, calcarea phosph, causticum, rhododendron, rhus tox, solanum dulcamara, strycnos nux vomica. Indicazioni= mialgie acute e croniche, distorsioni, superallenamento; aggravamento di dolori muscolari e delle ossa; dolori a muscoli, articolazioni e legamenti aggravati da cambiamenti di temperatura e umidità.
rimedi omeopatici unitari:
APIS dolori pungenti, che si instaurano bruscamente, peggiorano con il calore e migliorano scoprendosi e stando all’aria aperta. La zona dolente è gonfia ed edematosa.
ARNICA dolori conseguenti a trauma con senso di ammaccatura generale.
KALMIA LATIFOLIA il dolore evolve dall’alto verso il basso e dal tronco alla periferia. I dolori sono lancinanti, folgoranti, bruscamente vanno e vengono, aggravati dal movimento, migliorati dal riposo. Articolazioni edematose, ma mai febbre. Coesiste una grande astenia, polso lento, palpitazioni.
PULSATILLA variabilità dei sintomi, bisogno di stirare le membra, mancanza di sete, miglioramento col movimento lento e il freddo, contemporanea presenza di patologie venose periferiche, aggravamento col calore, con la bassa pressione atmosferica, con la congestione. E’ utile quando i dolori sono sfumati, si spostano facilmente da un lato all’altro del corpo e si manifestano improvvisamente per poi scomparire più lentamente. La sintomatologia è spesso accompagnata da qualche brivido, pur mancando un aumento della temperatura corporea.
BELLADONNA dolori con poussées acute, febbre alta, la zona è arrossata e calda. I dolori migliorano con il riposo.
BRYONIA quando il dolore si instaura lentamente, peggiora con il minimo movimento e migliora con il riposo e la pressione. Il paziente preferisce sdraiarsi sul lato dolente. Le articolazioni dolenti sono arrossate.
CALCAREA CARBONICA quando i dolori si legano a scricchiolio e difficoltà nel movimento delle piccole articolazioni.
DULCAMARA i dolori peggiorano con l’umidità, si aggravano la sera e con il riposo.
LEDUM PALUSTRE i dolori si spostano dal basso verso l’alto. Le articolazioni sono gonfie, calde ma non arrossate. Peggiorano di notte e migliorano con applicazioni fredde. Indicato per i disturbi cronici in cui la patologia si estende dal basso in alto e ha delle affezioni crociate esempio: ginocchio dx-spalla sx. I dolori pulsanti, specie alle piccole articolazioni sono aggravati dal movimento, dal calore del letto, e migliorati dal freddo.
MERCURIUS SOLUBILIS se le articolazioni sono molto gonfie e dolenti. I dolori peggiorano con la sudorazione e il calore del letto. C’è un aumento della salivazione. Il paziente è molto irrequieto e di notte tende a scoprirsi.
RHUS TOX dolori che migliorano con il movimento. Irrigidimento e formicolio. Il soggetto migliora dormendo su qualcosa di rigido. I dolori peggiorano con la pressione sulla zona dolente.
ARANEA DIADEMA per i dolori delle braccia e delle gambe che si manifestano a intervalli regolari e che al mattino lasciano le mani gonfie e dolenti. Sono causati o nettamente aggravati dall’umidità.
CAUSTICUM per dolori muscolari e tendinei. Il tempo freddo e secco peggiora notevolmente i sintomi mentre la pioggia e l’umido migliorano rapidamente il dolore. L’aria calda e il caldo delle coperte migliorano il dolore.
FERRUM PHOSPHORICUM L’infiammazione acuta, l’articolazione calda gonfia e rossa. Il dolore tende a coinvolgere anche il braccio corrispondente e il più piccolo movimento aggrava il sintomo.
MEDORRHINUM dolori che si presentano quasi solo di giorno. Il tempo secco e un soggiorno al mare alleviano i dolori che sono invece aggravati durante la pioggia, specie se temporalesca.
RHODODENDRON dolori che migliorano con il calore e con il movimento, ma che peggiorano con il riposo e quando il tempo è freddo e umido. Questa sintomatologia si aggrava nettamente prima dello scoppio di un temporale mentre tende a migliorare durante e alla fine dello stesso.
gruppo casi particolari:
BRACHILGIA, parestesie notturne= aesculus, ferrum phosphoricum, aranea ixobola, arsenicum album
quando l’infiammazione riguarda più il tendine che l’articolazione:
acidum formicum, arnica, symphitum, apis, bryonia, calcium phosph, hepar sulfur, kalium jodatum, sulfur jodatum;
quando si tratta di una
OSTEOCONDROSI= china homaccord-s, cimicifuga homaccord, colocynthis homaccord, fucus comp, gelsemium homaccord, ledum comp,
BORSITE= apis, bryonia, silicea, arnica, hepar sulfur, sulfur.
IDROTERAPIA
Mettere entrambe le braccia nel lavandino con acqua fredda. In genere la temperatura della stanza deve essere sufficientemente calda. Ad esempio se la temperatura ambiente è di circa 25°C quella dell’acqua deve essere di circa 10°C. Se è di 30°C, può essere usata acqua del frigo per riempire il lavandino. Immergere le braccia come si vede nella figura. Tenerle a bagno per circa 5 minuti e poi subito metterle nel triplo panno precedentemente predisposto. Come visto in alcuni capitoli precedenti, il triplo panno è composto da:
asciugamano da bagno bianco a contatto con la pelle, costituisce il panno più interno; 2 plaid costituiscono i due strati esterni. Con braccia e mani così fasciate rimanere a riposo su una poltrona per circa 10 minuti. Poi, senza asciugarsi, rivestirsi. Con questo sistema si riattiva la circolazione localmente e, inoltre, si migliorano tutti i disturbi delle vie respiratorie.
Fitoterapia
OLMARIA
l’azione antidolorifica non è aumentata ma secondaria all’azione antinfiammatoria e diuretica specifica. Per ottenere una pronta azione antalgica occorre miscelarla ad esempio con artiglio del diavolo. L’azione diuretica favorisce inoltre l’eliminazione delle scorie metaboliche. I salicilati influenzano anche la composizione e il metabolismo dei mucopolisaccaridi connettivali della sostanza fondamentale potenziandone l’azione di barriera alla diffusione dell’infiammazione e dell’infezione.
Azione sul sangue= si ha un aumento del tempo di protrombina e una conseguente maggior fluidità del sangue. Quindi è controindicata in quei soggetti che assumono antiaggreganti come l’aspirinetta. I derivati da pianta fresca sono da preferire. Dovranno inoltre essere bandite le preparazioni che prevedono l’ebollizione o un riscaldamento prolungato, poiché l’acido salicilico viene trascinato in corrente di vapore e così eliminato. Leclerc consiglia l’infuso e la TM. Molto utile l’estratto secco idroalcolico. Posologia= 300-400 mg di estratto secco titolato allo 0,2% di ac salicilico, 3-4 volte al dì lontano pasti; infuso 200 ml al 5% 3 volte al dì lontano pasti. Controindicazioni= somministrare con cautela nei bambini che all’anamnesi presentino episodi pregressi di asma allergico.
BOSWELLIA SERRATA I polimorfonucleati agiscono localmente liberando elastasi, enzima proteolitico responsabile della distruzione del collagene e quindi dei tessuti coinvolti nel processo infiammatorio: anche l’attività stessa dell’elastasi e di altre idroglicolasi risultano inibite dagli acidi boswellici prevenendo così la degenerazione articolare. A differenza dei fans e dei cortisonici non induce effetti collaterali a livello gastrointestinale e manifesta anzi un’attività protettiva nei confronti dell’ulcera da alcool e da farmaci gastrolesivi. Posologia= 300 mg di estratto secco titolato 3 volte al dì, nei casi più gravi il dosaggio può essere raddoppiato fino a miglioramento. Il trattamento deve essere protratto qualche giorno dopo la scomparsa del dolore.
CURCUMINA si estrae dalla curcuma longa, pianta della famiglia delle zingaberacee, come lo zenzero. La droga è la radice. Viene somministrata oralmente, per uso topico e per inalazione; essa ha azione antinfiammatoria
ARTIGLIO DEL DIAVOLO
L’artiglio del diavolo viene definito “cortisone vegetale” per la sua marcata azione nei processi infiammatori articolari. Posologia 1-2 cps /die in base all’intensità dei sintomi per 2 settimane nelle forme acute e x 2 mesi + 1 di pausa nelle forme croniche.
EUPHORBIA HIRTA 50-75 gtt in poca acqua da ripartire in 2-3 assunzioni giornaliere è indicata per i dolori dell’apparato muscolo-scheletrico
OE di CHIODI DI GAROFANO i chiodi sono le gemme essiccate. In Ayurveda vengono indicati per combattere i dolori. L’azione antinfiammatoria è stata ampiamente dimostrata.
ALIMENTI CONSIGLIATI
ortaggi, frutta e cereali. Bere molto fuori dai pasti. Valnet consiglia: acetosa, alghe, ananas, ASPARAGO, BANANA, CAROTE, cavolo, cerfoglio, cetrioli, CICORIA SELVATICA, CILIEGE, crescione, fagioli, FINOCCHIO, FRAGOLA, lampone, lattuga, MELA, melone, nespole, OLIVE, PERE, PATATE, POMODORI, PORRI, PORTULACA, PREZZEMOLO, PRUGNE, RAFANO, RAVANELLO, ribes, sedano, soffione e UVA.
ALTRI RIMEDI E TERAPIE NATURALI
ARGILLA viene usata per uso esterno sotto forma di cataplasmi o compresse. Si stende uno strato dello spessore di 1 cm su un telo di cotone e si applica sulla regione da trattare. E’ opportuno fasciare la zona con un panno di lana. L’argilla va applicata fredda nelle affezioni di tipo infiammatorio o infettivo. L’applicazione varia da alcuni minuti fino ad 1 o più ore. In quest’ultimo caso è necessario sostituire l’argilla quando è secca. L’argilla che viene usata non deve mai essere riutilizzata.
CLORURO DI MAGNESIO 30 g per litro d’acqua, bere una tazzina 3 volte al giorno immediatamente prima dei pasti.
STOP
domenica 18 aprile 2010
FERMENTI INTESTINALI parte seconda
FERMENTI INTESTINALI parte seconda
Nella figura ho tracciato la cavità intestinale. I batteri patogeni sono raffigurati in azzurro chiaro: in evidenza il tipo di attacco a tre piedi ( che non è reale, ma schematico per rendere chiaro il concetto), analogo a quello dei batteri amici, per aderire alla parete intestinale. In un intestino normale i batteri amici hanno la netta maggioranza e vincono la competizione per attaccarsi alla parete.
Come accennato nella prima parte, i microrganismi della flora intestinale lavorano anche ai processi di assimilazione di nutrienti. Essi agiscono supportando il processo digestivo attraverso un contributo enzimatico nella degradazione dei componenti del cibo, aumentandone la biodisponibilità e migliorandone l’assimilazione. Questo effetto è dovuto alla capacità dei lattobacilli di produrre nel colon una serie di enzimi costitutivi ed inducibili come proteinasi, polipeptidasi, lipasi e glicosidasi che, nel loro insieme, idrolizzano sia la frazione dei carboidrati sia quella proteica. In particolare, “lavorano” scomponendo proteine e grassi in molecole più semplici (proteolisi e lipolisi) e convertendo il lattosio in glucosio e galattosio ed infine in acido lattico; in questo modo gli enzimi batterici operano una sorta di predigestione degli alimenti, alleggerendo il compito agli enzimi digestivi umani.
Alla mancanza dell’azione benefica di questi enzimi batterici sono legati molti disturbi della digestione con conseguente malassorbimento di nutrienti, meteorismo ed intolleranze alimentari.
COMPETIZIONE PER NUTRIENTI E SPAZI VITALI
Una volta pervenuti nell’intestino, i batteri amici aderiscono alle cellule della mucosa sottraendo il posto agli eventuali patogeni. Esiste infatti, da parte dei batteri utili, un’inibizione competitiva nei confronti dell’adesione dei patogeni agli specifici recettori di membrana delle cellule epiteliali dell’intestino. Questo fatto, accanto ad una competizione per il consumo di substrati nutritivi a scapito dei patogeni, riduce le possibilità di insediamento e di proliferazione delle specie dannose. Infatti, l’impiego di probiotici si è dimostrato efficace nella terapia di mantenimento della colite ulcerosa.
REGOLARIZZAZIONE DELLA FUNZIONALITA’ INTESTINALE
I fermenti, compresi lattobacilli e bifidobatteri, che comunemente si credono più versati contro la diarrea, stimolando i processi enzimatici di digestione contrastano il ristagno della massa fecale (costipazione); inoltre, una completa fermentazione dei nutrienti da parte dei batteri riduce notevolmente la formazione di flatulenza e gonfiore postprandiale. Inoltre, lo stesso acido lattico, prodotto dai batteri acidofili-bifidi in seguito al processo di fermentazione, agendo direttamente sulla mucosa del colon, promuove a sua volta la fisiologica peristalsi intestinale. Alcuni Lattobacilli, infine, producono ossido di azoto (NO) che, oltre ad esercitare un’attività batteriostatica, è in grado di svolgere funzioni regolatrici sulla secrezione e sulla motilità dell’intestino. D’altra parte, una condizione di prolungata stasi intestinale, con evacuazioni poco frequenti e irregolari (stipsi cronica), può condurre ad alterazioni della microflora con incremento della produzione di tossine (in particolare ad opera della flora putrefattiva su residui proteici maldigeriti), creando i presupposti per un’intossicazione intestinale cronica. In pratica una stipsi cronica causerà disbiosi, e, allo stesso modo, una disbiosi può causare stipsi. Quindi nella stipsi è sempre indicata l’integrazione con probiotici.
DISBIOSI
Fattori che causano disbiosi, oltre quelli citati nella parte prima sono: Un’alimentazione non bilanciata, dovuta a diete drastiche oppure caratterizzata da un eccesso di proteine animali e zuccheri semplici e da un consumo elevato di cibi ricchi di conservanti; l’eccessivo consumo di bevande alcoliche; la cattiva masticazione correlata a pasti ingeriti in fretta; l’assunzione di farmaci; l’ingestione di sostanze nocive che possono essere contenute negli alimenti (pesticidi, coloranti ecc); i repentini cambiamenti climatici; condizioni prolungate di stress e ansia (che alterando lo stato ormonale influiscono sulla produzione di muco, habitat di crescita di alcune specie batteriche) e malattie (lo stato di salute dell’ospite condiziona profondamente l’equilibrio dell’ecosistema intestinale).
A ciò si aggiunge il fatto che la flora batterica intestinale varia la sua composizione qualitativa in relazione all’età del soggetto; in particolare l’invecchiamento sembra associarsi ad una significativa diminuzione del numero di bifidobatteri accanto ad un aumento di Clostridium, miceti e coliformi nella flora fecale.
LATTOBACILLI e BIFIDOBATTERI , entrambi gram+, costituiscono gran parte della microflora . Acidophilus è il più frequente nel tubo digerente dell’uomo. Sia i lattobacilli che i bifidobatteri sono molto esigenti dal punto di vista nutritivo, e per la loro crescita necessitano di substrati ricchi di glucosio, aminoacidi, acidi grassi, vitamine (soprattutto gruppo B) e sali minerali, soprattutto sali di Fe, Mg e Mn. Si sviluppano in modo ottimale in ambiente leggermente acido e sono sensibili alla maggior parte degli antibiotici, in particolare quelli a largo spettro e quelli utilizzati per le infezioni da gram+.
CATEGORIE DI FERMENTI
autoctoni=Lactobacillus acidophilus,L. jensenii,L. johnsonii,L. plantarum, L.paracasei,L. casei subs casei,L. reuteri, L.bifidus o Bifidobacterium bifidum, Bifidobacterium infantis,B. lactis,B. longum, B.breve.
Alloctoni= Lactococcus lactis subs lactis, L. lactis subsp cremoris, L. lactis subsp lactis biovar diacetylactis, Streptococcus thermophilus, Lactonacillus dulbrueckii subs bulgaricus, Lactobacillus gasseri, L. dulbrueckii subs lactis, L. rhamnosus, L. plantarum, L. reuteri, Saccaromyces cerevisiae, Bacillus subtilis.
E’ preferibile associare più ceppi batterici diversi, sia per l’instaurarsi di favorevoli rapporti associativi tra le differenti specie/ceppi sia per beneficiare delle diverse azioni metaboliche tipiche di ogni singola specie, tutte utili per assicurare un’efficace azione equilibratrice sul microsistema intestinale. Una conseguenza di queste interazioni positive tra specie batteriche è, ad esempio, la comparsa di anaerobiosi a livello colico per l’azione dei coliformi e degli enterococchi (che sono avidi utilizzatori di O2), tale da permettere la crescita dei Bacterioides ed altri anaerobi che favoriscono la comparsa di sali biliari deconiugati dotati di effetto battericida e capaci, pertanto, di esercitare un autocontrollo sulla crescita batterica stessa.
Una volta raggiunto l’intestino i batteri devono avere la capacità di proliferare con la possibilità di attaccarsi fermamente alla mucosa intestinale resistendo ai movimenti peristaltici. Lactobacillus acidophilus e molti bifidobatteri si sono dimostrati i più forti, ma il Lactobacillus sporogenes è in assoluto la specie più resistente essendo l’unica in grado di formare spore, strutture che, immuni dall’aggressione degli acidi gastrici e degli enzimi digestivi, giungono indenni a livello del primo tratto dell’intestino dove sono in grado di germinare e proliferare in tutte le sue porzioni. Inoltre le spore sono eliminate molto lentamente dall’organismo, tanto che in seguito all’assunzione protratta per alcuni giorni, diventano semi-residenti e si possono trovare fino a circa 7 giorni dopo l’ultima somministrazione. Recentemente è stato studiato il BIFIDOBACTERIUM ACTIREGULARIS: esso sembra avere ottimi effetti sulla flora batterica nel migliorare il transito e i problemi di meteorismo, inoltre sembra avere un ruolo efficace nel prevenire le allergie ai pollini.... ma per quest’ultimo dato si attendono studi più ampi.
EFFETTI AVVERSI
I fermenti sono assolutamente innocui. Gli unici rischi potenziali possono essere la somministrazione a bambini con flora intestinale insufficientemente sviluppata (neonati) o a pazienti con malattie autoimmuni, ed inoltre l’eventuale possibilità del trasferimento della resistenza agli antibiotici (ovviamente solo da parte di ceppi di fermenti antibiotico-resistenti) ai microrganismi patogeni.
CIBI APPORTATORI DI FERMENTI i fermenti lattici sono naturalmente contenuti anche nei cibi. Ne sono ricchi in particolare quasi tutti i latticini e anche alcune verdure come ad esempio cipolle, cavolo, spinaci.
CIBI CHE VENGONO USATI COME INTEGRATORI...DA SECOLI:
(1) Kefir ( zona del Caucaso)= latte acido-alcolico contenente, oltre all’acido lattico, anidride carbonica e alcool.
(2) Koumys (Russia)
(3) Leban (egiziano)
(4) Dadhi (indiano)
(5) Matzoon (armeno)
(6) le antiche bevande a base di latte cagliato originarie delle isole britanniche e dell’Irlanda
(7) Gioddu (italiano: è un latte fermentato tipico in Sardegna)
(8) Yogurt, che ha origine sempre dall’alimentazione orientale e che oggi (piuttosto edulcorato) costituisce l’alimento fermentato più diffuso nei paesi occidentali. Nonostante l’accertata azione salutare di tutti questi alimenti apportatori di fermenti è tuttavia opportuno effettuare alcune puntualizzazioni. In primo luogo si tratta di alimenti che contengono principalmente batteri cosiddetti transeunti, soprattutto le specie Lactobacillus bulgaricus e Streptococcus termophilus, che, pur essendo molto utili alla salute non hanno la capacità di formare colonie stabili nell’intestino e quindi non sono sufficienti, da soli, a garantire il ripristino di un equilibrio batterico alterato. In secondo luogo, le probabilità che una quota utile di fermenti raggiunga l’intestino in condizioni vitali sono piuttosto ridotte a causa del passaggio attraverso i succhi gastrici e le secrezioni biliari, che uccidono gran parte dei microrganismi introdotti con l’alimentazione. Un fattore determinante nello stabilire la data di scadenza di uno yogurt, ad esempio, è il progressivo accumulo di acido lattico (elaborato dagli stessi fermenti a partire dal lattosio), dal momento che un ambiente eccessivamente acido provoca rapidamente la morte dei batteri. Un altro è la stessa sovrappopolazione: quando i batteri si sono riprodotti fino ad un livello accettabile, convivono per un certo tempo. Ad un certo momento la popolazione aumenta a dismisura ed allora, per proteggere il proprio spazio vitale, i microrganismi cominciano a morire ( su questo punto ci sono diverse interpretazioni: alcuni autori dicono che si uccidono tra loro, ma questa mi sembra una visione quasi antropomorfica della situazione. Altri autori descrivono il fenomeno come una morte di alcuni individui per la semplice mancanza di substrati nutritivi e spazio vitale ove muoversi...a questa morte consegue che le loro parti costitutive vengono assimilate, mangiate, dai batteri circostanti, come avviene con le nostre cellule morte da parte degli anticorpi).
A livello organolettico possiamo riconoscere che uno yogurt è scaduto dal sapore più acido del solito e/o dal gusto “come di muffa”...ovviamente se le formazioni di muffa sono già visibili va gettato!!!
INULINA
Ed ecco un probiotico di capitale importanza: l’inulina.
L’inulina è un carboidrato di riserva contenuto in circa 40.000 piante. Per le sue proprietà di fibra indigeribile è utilizzata, nell’alimentazione come integratore e prebiotico. L’inulina, una volta ingerita, è scarsamente degradata dagli enzimi del tratto gastrointestinale e giunge pressoché immodificata nel colon, dove i bifidobatteri la utilizzano come alimento. Ciò comporta un notevole incremento della massa microbica buona
(i bifidobatteri aumentano di 10 volte), la riduzione di quella aggressiva, un miglioramento delle condizioni ecologiche del colon ed un intestino meno pigro. I fermenti lattici intestinali che si nutrono di inulina producono sostanze ( acido acetico, propionico, butirrico) che hanno effetti positivi sul fegato, concorrono a mantenere bassi i livelli di zuccheri e di grassi nel sangue riducendo la formazione di sostanze cancerogene. l’inulina, peraltro, non interferisce col normale assorbimento intestinale di Mg, Zn e Ca. Nel caso del calcio, l’assorbimento sarebbe addirittura aumentato grazie all’ambiente acido prodotto dai batteri. A livello industriale, l’inulina è estratta dalla radice di cicoria coltivata. Altre piante ricche di inulina sono : TOPINAMBOUR, TARASSACO, AGLIO, ASPARAGO, BARDANA e GIRASOLE.
Riporto qui la descrizione dell’inulina dall’opuscolo monografico della GUNA sul suo integratore INUVITAL:
“L’inulina è una fibra vegetale non digeribile ed idrosolubile. E’ composta da unità fruttosio tra loro legate per mezzo di atomi di ossigeno, in modo da costituire una corta struttura polisaccaridica di 30-40 unità, nota anche come dahlina o alantina. Essa ha un alto potere di rigonfiamento in presenza di acqua. In questo modo, provvedendo ad un aumento della massa fecale, assicura un ridotto tempo di transito intestinale , dato che esiste una precisa correlazione tra peso delle feci e tempo di ingombro delle medesime. Contemporaneamente, l’inulina serve da alimento preferenziale per i batteri intestinali, in special modo per i bifidobatteri. Con l’aumentata presenza dei bifidobatteri si innesca una cascata di effetti positivi che va ben oltre il semplice aumento della peristalsi cui si è accennato. Precisamente si ha un aumento della produzione dell’enzima beta-D- galattosidasi ( la cui carenza è stata osservata nei pazienti con morbo di Crohn), una aumentata capacità di eliminazione delle scorie azotate, un aumento della presenza, nel lume intestinale, di acidi carbossilici a corta catena nonché di peptidi ad attività batteriocinico-simile aventi la capacità di inibire la crescita di ceppi batterici indesiderati in eccessiva quantità (come ad esempio Clostridia) ed, infine, un riequilibrio del valore del pH endoluminale. Le fibre inuliniche sono anche in grado di favorire l’assorbimento del Fe e Ca, di inibire il riassorbimento colesterolico e di ridurre l’induzione infiammatoria e degenerativa della mucosa intestinale proprio perché in grado di diminuire il tempo di contatto di questa con le scorie metaboliche circolanti. Ricordiamo che secondo molti Autori il prolungato tempo di permanenza del chimo nell’intestino (dipendente da un’alimentazione povera di fibre) è uno dei più importanti fattori di rischio per lo sviluppo del carcinoma del colon”.
STOP
domenica 11 aprile 2010
FERMENTI INTESTINALI parte prima
FERMENTI INTESTINALI
Bifidobacterium Bifidum e Bifidobacterium Longum erano amici di vecchia data. Quel giorno si incontrarono con aria piuttosto triste.
B: “Ciao Longum, hai visto come siamo rimasti in pochi della mia categoria?”
L. “Già e che dire della mia?”
B. “Il peggio è che non possiamo fare noi tutto quel lavoro”.
L. “Ho una teoria, puoi darmi del mistico, ma io credo, sento, che c’è qualcosa di più grande di noi, oltre i confini di questo universo, che ha determinato queste disgrazie”
B. “Sei sempre il solito! Io credo che dovresti assumerti le tue responsabilità: invece di pensare ad un essere della cui esistenza non hai prove, dovresti stare con i piedi per terra”.
L. “Anche questo è vero. Tuttavia l’arrivo improvviso di tutti quegli alieni che ci stanno sterminando, tu come lo spieghi?”
B. “Beh non me lo spiego. Solo che se un alieno vuole combattere non mi tiro indietro”
L. “Bravo il fesso!!! E’ così che fanno quelli, ci provocano e poi ci ammazzano. Io dico che la cosa migliore è andarci a nascondere per moltiplicarci di nuovo quando gli alieni se ne saranno andati”.
B. “E perché dovrebbero andarsene?”
L. “Vedi che la fede aiuta! Io credo che in qualche modo girerà il vento e l’essere più grande di noi ci aiuterà facendo entrare altri alieni buoni e coraggiosi”
B. “Allora non si tratta di un essere più grande di noi ma di un malvagio che si diverte a giocare con la nostra vita. In questo caso dobbiamo scovarlo e neutralizzarlo”
Rispose Bifidum indignato.
L. “Ma non possiamo scovarlo ti dico!!!”
Contemporaneamente, in un’altra dimensione si decidevano le sorti di questa gloriosa popolazione.
L’essere più grande di loro, che tutti li conteneva, se ne stava seduto nel suo letto a giocare con i suoi dinosauri di gomma. A differenza di quanto quelli congetturavano, non solo non era malvagio, ma non aveva la minima idea della loro esistenza nè, ovviamente, alcun potere decisionale sulla loro sopravvivenza.
C’era dunque ancora un’altra dimensione, quella degli adulti. Loro avevano etichettato come patologico il suo raffreddore e deciso di non mandarlo a scuola ... sempre loro avevano deciso di fargli assumere quel disgustoso sciroppo antibiotico, e sempre loro gli propinavano ora delle fialette di fermenti lattici vivi...e non certo per il bene dei nostri eroi quanto per il bene del caro bimbo che li ospitava.
probiotici e batteri intestinali
Ecco alcune definizioni da tenere presenti per non confondere il ruolo dei diversi componenti dei molti integratori in commercio.
PROBIOTICI= batteri intestinali
PREBIOTICI=sostanze come l’inulina che forniscono nutrimento ai batteri intestinali
SIMBIOTICI= probiotici+prebiotici.
A seconda del peso corporeo, in un soggetto ci sono quasi due Kg di microflora intestinale e in condizioni normali i batteri “amici”, cioè simbionti, sono miliardi suddivisi in oltre 400 specie. Tra questi i più noti sono: Lactobacillus acidophilus, Bifidobacterium bifidum e Bacterium longum. Quando l’intestino è sano, i batteri amici sono in netta maggioranza rispetto a quelli nemici o patogeni: una sorta di ecosistema intestinale riesce così a mantenere in perfetto equilibrio la densità della popolazione delle varie colonie. Purtroppo, però, a causa di abuso di molti farmaci (la maggioranza dei quali antibiotici), stress cronico, diete sbagliate, malattie gravi, e diversi altri motivi, questo equilibrio si sposta creando la disbiosi intestinale. Questa a sua volta, va a generare molte malattie: basti ad esempio pensare a disturbi che vanno dai fastidiosi gonfiore e distensione addominale che si hanno ogni volta che si assumono carboidrati e fibre (e che qualche volta vengono scambiati con intolleranze alimentari) alle cistiti ricorrenti, vaginiti, sindrome dell’intestino permeabile.
La flora intestinale ha un ruolo determinante nell’organismo che la ospita e svolge una positiva influenza sulla funzione del sistema immunitario, sul metabolismo del colesterolo, sulla carcinogenesi e sull’invecchiamento.
Un supplemento di probiotici è dunque consigliabile per mantenersi in buona salute . Il lattobacillo acidofilo e gli altri probiotici non solo agiscono favorevolmente sulla funzionalità intestinale, ma anche combattono i danni provocati dagli antibiotici, e se già quando si sta bene stimolano il sistema immunitario a funzionare meglio, quando si è malati possono contribuire in modo determinante a risolvere non pochi problemi, da quelli banali come la cattiva digestione e la diarrea, a quelli più gravi come il cancro del colon e del fegato.
Nell’intestino del bambino appena nato batteri non ce ne sono, ma appena egli viene a contatto con i microrganismi presenti nell’aria, nel latte che sia o no materno, in ogni cosa che tocca, ben presto il suo intestino viene colonizzato dai batteri: del tipo giusto e in un giusto equilibrio. Nell’adulto poi dipende da lui mantenere ecologicamente bilanciata la flora intestinale. Per esempio il consumo di grandi quantità di grassi animali, zuccheri raffinati e alcool può inibire i batteri amici, mentre carboidrati complessi provenienti da verdure, legumi, cereali, li avvantaggiano. I cibi molto elaborati o precotti possono aumentare i livelli di acidità nell’intestino e questo ambiente acido danneggia la microflora. Lo stress prolungato è un altro fattore che può produrre acidità nel tubo digerente. Ricolonizzare l’intestino con batteri amici aiuta a prevenire le malattie perché così facendo si privano i batteri patogeni della possibilità di proliferare.
Il lattobacillo acidofilo previene l’impianto di batteri nocivi sulle cellule intestinali, fornendo così una barriera protettiva che ne impedisce il diffondersi nel tubo digerente; tra questi batteri patogeni figurano l’Escherichia Coli, la Salmonella typhi murium e la Yersinia pseudotuberculosis. Il lattobacillo acidofilo è anche efficace contro il Campylobacter pylori, un batterio comune che causa i disturbi acidopeptici.
Uno dei più frequenti effetti collaterali degli antibiotici e della radioterapia consiste nella distruzione della flora batterica intestinale con conseguente maggiore rischio di infestazione e di disturbi gastrointestinali, soprattutto diarrea. A danneggiare i probiotici possono contribuire anche gli STEROIDI quali il cortisone e la pillola anticoncezionale. Il ricorso al lactobacillus acidophilus e ad atri probiotici può comunque riportare alla norma la microflora danneggiata. Numerosi studi hanno dimostrato che acidophilus può migliorare l’attività del sistema immunitario. I probiotici possono attivare sia i macrofagi sia i linfociti, e possono anche stimolare la produzione di IgA, linfociti B e IL2.
Lo yogurt, in linea di massima non è efficace nel ricolonizzare l’intestino perché contiene L.bulgaricus e S.termophilus, batteri amici ospiti del colon solo temporaneamente, mentre un integratore dovrebbe contenere una varietà di batteri sufficiente e in numero alto abbastanza da ripopolare l’intestino. I batteri, quando raggiungono l’intestino devono essere vivi, attivi e intatti: devono poter superare indenni i succhi gastrici. E’ opportuno scegliere integratori in capsule enteriche che non possono essere intaccate dai succhi gastrici prima di raggiungere l’intestino. La dose consigliata è da 1 a 10miliardi/die. Quantità superiori a 20 miliardi possono indurre disturbi gastrointestinali.
Normalmente, L acidophilus predomina nel tratto intestinale superiore. La sua funzione è di contribuire a ridurre la presenza di batteri e funghi dannosi e di produrre l’enzima Lattasi, che serve a digerire il lattosio; inoltre durante la digestione partecipa alla produzione delle vitamine del gruppoB e in particolare niacina, acido folico e piridossina.
BIFIDOBACTERIUM BIFIDUM e B. LONGUM sono i batteri più importanti per il colon: lo proteggono dall’invasione di altri batteri e funghi, collaborano nella produzione della bile e producono vitamine del gruppo B. Il Bifidobacterium infantis è il batterio amico nell’intestino dei lattanti.
STREPTOCOCCUS TERMOPHILUS e LACTOBACILLUS BULGARICUS sono generalmente presenti nello yogurt, ma la loro presenza nel tubo digerente è solo temporanea. Essi producono acido lattico il quale, a sua volta, favorisce la crescita di altri batteri amici, e sintetizzano le batteriocine cioè sostanze naturali antibioticosimili che uccidono i batteri dannosi.
LATTOBACILLI, BIFIDOBATTERI e STREPTOCOCCHI si trovano comunemente negli integratori probiotici. Inoltre vi sono spesso inclusi L.casei, L. PLANTARUM,
L. SPOROGENES, L. BREVIS e SACCHAROMYCES BOULARDII.
STOP
domenica 4 aprile 2010
Posture
POSTURA
La nostra postura e i nostri disturbi ci rivelano quali sono i nostri principali problemi emotivi e come li somatizziamo. Su questo argomento sono stati scritti fiumi di parole e non intendo dilungarmi con una particolareggiata bibliografia. Piuttosto farò qui una piccola carrellata di concetti per favorire l’interpretazione.
Ovviamente le correlazioni non vanno prese alla lettera come se si trattasse di un dizionario dove sia scritto “schiena curva= peso dello stress che ci portiamo addosso”, ma vanno inquadrate in un contesto personalizzato.
Per quanto riguarda la postura riporto un assaggio di quanto dico al sesto capitolo del corso di FISIOGNOMICA. Molti lettori non hanno un’idea precisa di questo termine e forse conservano l’immagine riduttiva di una sorta di raccolta di tratti fisici. Si tratta di una materia molto vasta che si intreccia con molte altre quali psicologia, medicina orientale, kinesiologia, bioenergetica, studio delle costituzioni, ecc ecc. A mio parere una materia molto utile per l’autoconoscenza. E conoscere se stessi è un passo fondamentale nel percorso per l’auto-cura.
Se l'espressione motoria e/o verbale delle emozioni è bloccata, le scariche del sistema nervoso centrale verranno orientate verso il sistema vegetativo provocando disturbi patologici nella funzionalità degli organi.
F.Alexander (1891-1964) è stato il principale ideatore della medicina psicosomatica. Egli sostiene che ogni stato emotivo ha la sua sindrome fisiologica propria. In questo modo si possono descrivere particolarità psicologiche dell'asmatico, dell'obeso, dell'ulceroso, del cardiopatico, del colitico, dell'anoressico, del bulimico e così via per tutte le patologie.
ASPETTI SEMEIOTICI DELLA POSTURA
Voglio evidenziare la lettura delle posture dal punto di vista kinesiologico. Uno dei “padri fondatori” della kinesiologia è il Dr Goodheart, che in un suo articolo a carattere divulgativo dice:
“La postura di base che un soggetto assume è in grado di dirci come quel soggetto è.
L’espressione “è una persona equilibrata” è esemplificata dalla testa quadrata; la persona che ha “un’inclinazione sbagliata” su qualcosa, generalmente lo esprime con l’inclinazione della testa.
I muscoli che bilanciano letteralmente la testa, quando sono deboli da un lato, permettono al muscolo normale di contrarsi, inclinando la testa, rotandola o gettandola sia in avanti che all’indietro; il risultato sono le teste abbassate, alzate, reclinate o girate così ben identificabili. Le persone “precoci” generalmente stanno più avanti del loro baricentro, il contrario dicasi per le persone “tarde”. Quelli che hanno un’inclinazione sbagliata, la mostrano di solito nelle deviazioni laterali rispetto al filo a piombo. La depressione in una persona di solito si nota dalla sua posizione, lo stesso vale per i soggetti “ostinati” e “tronfi”. “Tieni alto il mento” rende perfettamente l’idea. I “ficcanaso” generalmente mostrano questo lato impertinente ed inquisitorio del loro carattere a livello fisico.
La gente si riconosce dal modo di fare perché i muscoli indeboliti favoriscono lo stiramento dei muscoli normali. Succede ad esempio nella mimica facciale, dove una fronte rugosa può dipendere da cambiamenti nel muscolo procerus, il muscolo che copre il ponte del naso ed agisce lungo il muscolo corrugatore per produrre le espressioni facciali del naso e della fronte. La fronte corrugata, che viene di solito associata alla sorpresa, può essere causata dalla contrazione del muscolo fronto-occipitale: di solito c’è una scarsa funzionalità della parete occipitale o viceversa. Un taglio alla prussiana (a spazzola) ci permette di vedere doppi o tripli solchi alla base del cranio vicino alla protuberanza occipitale. Ciò è causato dallo stesso tipo di contrazione dovuta all’indebolimento della porzione frontale. L’alterazione dei muscoli facciali, molte volte produce l’aspetto caratteristico del viso ed è associata a difetti cranici che possono verificarsi a livello dell’osso. Chi cammina alla Charlie Chaplin, ha di solito i muscoli sartorio e gracile tanto deboli da non poter tenere il piede girato all’interno. Chi ha problemi di piattismo, ha i tibiali anteriori e posteriori carenti. In pratica ogni deformità della posizione o dell’andatura può essere esaminata, e si può dimostrare che l’indebolimento muscolare ne è la causa, quindi si possono prendere provvedimenti per la sua correzione. Molti problemi alla schiena sono dovuti al mancato funzionamento dei muscoli psoas. Questo può anche dipendere dalla scarsa tonicità del muscolo sacrospinale o da una tensione straordinaria dei muscoli del tendine dovuta ai quadricipiti deboli.
Noi andiamo a vedere, tramite gli appositi test, se c’è un blocco dei punti linfatici, o vascolari, o un blocco del flusso cerebrospinale, o una perturbazione lungo un meridiano, oppure una carenza nutritiva, oppure se c’è da prestare attenzione all’origine ed all’inserzione del muscolo”.
Consideriamo ad esempio un soggetto che nella sua postura in piedi tende ad iperestendere le ginocchia. Questo può dipendere da un’ipercontrattura del popliteo, ed in tal caso ci indica un problema al meridiano Vescica biliare; può dipendere da un’ipercontrattura del muscolo gastrocnemio e in tal caso ci indica un disturbo al meridiano Maestro del cuore; può dipendere da un’ipercontrattura del quadricipite e ci indica un disturbo dell’Intestino tenue.
Ma può indicarci anche un’iperlassità dei legamenti (milza e fegato)
ginocchio iperesteso --popliteo (VB),
gastrocnemio,(MC)
quadricipite(IT)
Ognuna di queste tre situazioni ci offre uno spunto per riflettere sul significato emotivo del meridiano e correggere, in base a ciò che rivela al test kinesiologico, il problema.
Ad esempio, nel caso di un quadricipite in ipertono possiamo richiamare alla mente il soggetto “orale” descritto da Lowen. Questo soggetto come trauma principale ha avuto la “negazione del diritto di aver bisogno”. E’ un soggetto che, tendenzialmente, compensa i suoi stati d’ansia e stress
iper-alimentandosi. E’ un soggetto che cerca di autoaccudirsi perché è stato condizionato a non chiedere aiuto. Un soggetto che per ottenere l’approvazione degli altri tende ad essere molto efficiente e “perfettino”, mentre, in cambio, il suo intestino non riesca ad assorbire correttamente i nutrienti. E’ come se questo soggetto rifiutasse gli aiuti di alcune persone perché “gerarchicamente” inferiori alla persona che invece in primo luogo dovrebbe dare questo aiuto. Il discorso sull’aiuto si può riportare in pari grado con il discorso sull’amore. Il soggetto, nel suo discorso interiore dice: “se non mi ama mia madre, che è la prima della mia scala gerarchica degli affetti, come posso accettare che mi ami la mamma della mia compagna di banco?” “ se non mi ama mio marito, come posso accettare anche solo la stima di un amico?”
Perciò spesso troviamo un soggetto apparentemente freddo, perché non crede, egli per primo, alla possibilità di essere autenticamente amato e aiutato.
Il significato emotivo di ogni meridiano l’ho accennato nei capitoli in cui abbiamo affrontato l’argomento del corrispondente organo (esempio fegato, stomaco, vescica ecc) e ci ritorneremo ancora in modo da acquisire “padronanza” nell’interpretazione in modo graduale. Un lungo elenco, per i non addetti ai lavori, sarebbe piuttosto indigesto!
Ecco il linguaggio simbolico di alcuni disturbi:
Articolazioni. Le persone che soffrono di dolori articolari sono quasi sempre molto esigenti nei confronti di se stessi o della propria cerchia. Lowen li descrive come “tipo rigido”. A volte appaiono agli altri come molto flessibili, ma la loro docilità è dettata dalla paura e da una sensazione di impotenza di fronte a figure autoritarie. Sono presenti in queste persone sentimenti di collera e di rivolta, tenuti entrambi a bada, ma inevitabilmente espressi dal corpo per mezzo di questo particolare disagio.
I Reumatismi: il corpo sembra "congelato", chiuso in un vera e propria corazza. I sintomi possono essere la spia del disagio sperimentato dal soggetto, e cioè difficoltà ad adeguarsi ad una situazione problematica. La difficoltà di movimento diventa allora una limitazione auto-imposta. I dolori possono nascere anche dalla paura per il futuro come se il corpo dicesse “non oso muovermi”.
Mal di schiena: il soggetto, di fronte ad un’offesa o una umiliazione, tende a "ripiegarsi" su se stesso. La schiena ricurvata segnala profondi disagi affettivi: la sofferenza ci "piega" (fardelli troppo pesanti da portare).
Cervicale: il soggetto tende ad essere dominato da pensieri ripetitivi ed è caratterizzato da grande ostinazione. Segnali, questi, che mettono in evidenza una scarsa cedevolezza nei confronti delle proprie emozioni, del desiderio di lasciarsi andare, di abbandonarsi. Questi tipi di sofferenza si legano frequentemente a un eccessivo dominio del lato razionale sugli istinti.
Il polso: più di altre articolazioni, è coinvolto nei rapporti interpersonali (dare la mano) e denota l'equilibrio tra rigidità e flessibilità.
Il ginocchio: Secondo alcuni autori il dolore al ginocchio indica che il soggetto si sente in una condizione di inferiorità. In questo caso il dolore può esprimere il grande disagio a vivere delle situazioni "umilianti" e il rifiuto di sottomettersi. Da un punto di vista più ampio il ginocchio rappresenta la base su cui poggia il peso del corpo, il nostro radicamento, il senso di sicurezza. Dolori alle gambe ci indicano che non sentiamo di avere delle buone basi per fare certi passi, prendere certe decisioni...o più semplicemente che non vogliamo andare dove stiamo andando.
Apparato respiratorio. Le vie respiratorie sono le vie di comunicazione (scambio tra l'ambiente interno e l'ambiente esterno). Le malattie degli organi della respirazione traducono gli scambi con l'ambiente circostante per quel che riguarda il nostro bisogno di "aria", spazio e autonomia. Ci possono segnalare un'assenza di gusto per la vita, la perdita di desiderio di continuare a vivere, o anche un senso di colpa devastante.
Asma: Il rifiuto di prendere contatto con qualcuno (o qualcosa) attraverso il respiro, si esprime mediante uno spasmo respiratorio. Ecco alcuni frequenti modi di dire:
emozione mozza-fiato, non ho fiatato, mi manca l’aria, si tratta di un tipo soffocante, si tratta di un tipo asfissiante. Senza arrivare necessariamente all’asma, quando ci troviamo in una situazione di paura o pericolo...insomma in una fase di allarme neurovegetativo (cosa che accade sempre durante la fase acuta di uno stress) limitiamo la nostra portata respiratoria, prolunghiamo le nostre apnee (ogni atto respiratorio è costituito da inspirazione- apnea o pausa-espirazione-apnea-inspirazione ecc). Così come certi animali quando non possono fuggire nè attaccare si fingono morti. Quando invece si supera una situazione difficile la prima cosa che si fa è quella di respirare profondamente e, soprattutto, liberamente: tirare un sospiro di sollievo.
Nei bambini: solitamente l'ambiente familiare è decisamente opprimente e soffocante, come se vivesse in una "gabbia completamente dorata".
Allergie. Sistema immunitario che scambia per nemici degli agenti inoffensivi, ne abbiamo già parlato in diversi capitoli precedenti: con l'esperienza allergica sperimentiamo una vera e propria strategia difensiva nei confronti di sostanze esterne vissute in modo estremamente pericolose e problematiche (le sostanze richiamano alla memoria eventi, atteggiamenti, ricordi carichi di conflittualità); collegamento con qualcosa che non accettiamo e che risveglia una emotività traumatica. Può essere interpretata come un timore inconscio del soggetto di venire in contatto con sostanze "non conosciute" che potrebbero modificarlo (allergie primaverili: resistenza al cambiamento ciclico della vita). Spesso gli individui che presentano questo disagio sono abitudinari, tendenzialmente rigidi e poco tolleranti. La rabbia e l'eccitazione sono sentimenti che l'allergico teme particolarmente e che, naturalmente, ritiene pericolosi. Esprimono una modalità di "sfogo" a una vita sempre più "compressa" tra lo stress da un lato e un'emotività spenta, soffocata e razionalizzata dall'altro.
Apparato circolatorio. Le patologie significative dell'apparato circolatorio sono collegate a un'insufficiente "circolazione" di amore e gioia nella nostra esistenza.
Cuore: riguarda la nostra capacità di dare e ricevere amore; la nostra autostima vera: infatti se non amiamo noi stessi, come possiamo amare gli altri? E come possiamo aspettarci di essere amati? Chi non ha non può dare. Tutte le forti emozioni, persino una gioia eccessiva, possono colpire il cuore e causare malattie ma quando ciò accade siamo già alla goccia che fa traboccare un vaso pieno. Abbiamo esaurito l’energia del meridiano cuore e a questo punto il primo insulto che ci si presenta ci può risultare fatale.
Ipertensione: l'eterno conflitto ragione - sentimento non si realizza mai a "costo zero". Tenere sotto controllo gli impulsi e i sentimenti determina un notevole aumento dei valori pressori. Gli ipertesi hanno la tendenza a inibire le reazioni di collera: anche se a volte si (danno l'impressione di essere persone affabili, equilibrate e mature). Il soggetto si sente pressato dalle circostanze. Difficilmente nel rapporto c'è un reale coinvolgimento e abbandono. Il soggetto controlla continuamente la realtà circostante, è ambizioso e competitivo.
Apparato digerente. Le turbe gastrointestinali sono le patologie psicosomatiche che si verificano più di frequente. I motivi psicologici sono stati ricollegati, da alcuni autori, a parecchi fattori, in modo particolare all'importanza primaria del rapporto alimentare tra "madre" e figlio e al fatto che la "madre", fin dal primo istante, pone la massima attenzione sui problemi della nutrizione, della digestione e dell'evacuazione delle feci.
Stomaco: i suoi problemi, naturalmente secondo la visione psicosomatica, riguarda situazioni che non sono state "digerite", idee, alimenti o situazioni che rifiutiamo, situazioni che troviamo ingiuste o che ci mandano in collera. Una preoccupazione che è rimasta sullo stomaco, una grossa perdita di gioia. La persona che presenta questi disturbi deve imparare a prendere coscienza dei propri sentimenti, ad elaborare consapevolmente le proprie impressioni e sensazioni. Essa, inoltre, o non esprime la propria aggressività o mostra un'aggressività esasperata. Lo stomaco assorbe tutte le impressioni che vengono dall'esterno, accoglie cioè quello che deve essere "digerito".
Gastrite (infiammazione della mucosa dello stomaco): collegata alla collera perché non ci sentiamo rispettati o apprezzati per quanto valiamo. Il famoso "bruciore allo stomaco" parla della presenza di un fuoco che brucia all'interno, ma che non si esprime mai sotto forma di rabbia e ribellione (rabbia inespressa).
Ulcera: Esprime la collera nei confronti di un evento che abbiamo trovato ingiusto, ma davanti al quale ci siamo sentiti impotenti perché non riusciamo a cambiare assolutamente nulla. La collera, pertanto, relativa a questa situazione continua a irritarci tutte le volte che si torna sull'argomento (ci rode dentro).
Fegato: i suoi problemi sono determinati da inquietudini, da preoccupazioni oppure da un rifiuto ad adattarsi. Rabbia, paura del cambiamento... del fegato abbiamo ampiamente parlato al capitolo scorso.
Intestino: riguarda paure e credenze che ci inducono alla ritenzione (stipsi, gas, ecc.) o alla non-accettazione, alla rivolta che ci fa respingere ogni cosa (diarrea, m.Crohn, ecc.).
Reni. Innanzitutto rappresentano la nostra energia ancestrale. Disturbi ai reni rappresentano il nostro eccessivo coraggio o la nostra eccessiva paura (che apparentemente opposti, indicano lo stesso tipo di emozione). Secondo alcuni autori essi rappresentano la socialità - sono organi di contatto. I disturbi ai reni si presentano sempre quando sono presenti conflitti interpersonali.
Cistite. La rabbia trattenuta si trasforma in fuoco. Il soggetto non accetta di essere controllato, e spesso si trova a disagio nei panni del ruolo sessuale che gli viene assegnato dal partner. Frustrazione, delusione e collera possono manifestarsi con cistiti. Ma secondo una mia personale interpretazione la cistite denuncia un problema di territorio. Il soggetto si sente invaso nel proprio spazio personale. Questo accade spesso quando il nostro " interlocutore primario" ( madre, partner, o altra figura di primo piano nella sfera affettiva) ci " ruba" l'energia pretendendo sempre la nostra presenza accanto a sé.
Stipsi: collegata al fatto di trattenersi. Anche in questo caso il soggetto vuole tenere sotto controllo la situazione. Non vuole disfarsi di ciò che non gli serve più.
Diarrea: Pazienti con colon irritabile sono caratterizzati da meticolosità, pignoleria e, soprattutto, amore per l'ordine. Facilità al pianto, senso di stanchezza, insonnia, palpitazioni e depressione.
Disturbi visivi. Dobbiamo chiederci cosa non vogliamo vedere. "Chiudere un occhio" in certe situazioni potrebbe essere un atteggiamento particolarmente saggio; la miopia ci indica che gli occhi non vogliono vedere ciò che non piace: costringe a considerare più da vicino tutto ciò che ci circonda. La presbiopia , al contrario, denota la capacità di trascurare le piccolezze quotidiane tipica dell'anziano, che dovrebbe aver sviluppato saggezza e, soprattutto, larghe vedute. E, spesso, questa larghezza di vedute sono solo sul piano corporeo, sotto forma di presbiopia.
Tiroide: i problemi tiroidei sono legati a un senso di dolore e tristezza profonda: non ci siamo espressi, a livello verbale, non verbale e sessuale, come volevamo. Infatti la tiroide fa parte del quinto chakra che presiede all’espressione.
STOP
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Informazioni personali
- Marina Salomone
- Mi occupo di terapie olistiche dal 1983. Hobby principale il disegno: sono su Flickr sotto il nome di Marina Salomone
per chi fosse interessato a trattare questi argomenti in maniera più appofondita c' è sempre il mio sito web ufficiale: www.GurudiTamara.com