DIABETE-parte seconda
SEGNI DI
RICONOSCIMENTO
Segni di riconoscimento del diabete che possono indirizzare il pazienti ai test di routine:
(1) Ispessimento delle unghie dei piedi con materiale fibroso sottostante; cambiamento di colore delle unghie dei piedi, prima gialle e poi marrone; incurvatura delle unghie e tendenza a unghie dei piedi incarnite; in alcuni casi caduta delle unghie dei piedi dalla base; incrostazione delle sopracciglia e sensazione di occhi incollati al mattino; appendici cutanee di dimensioni millimetriche che compaiono nelle aree calde del corpo (ascelle, sotto il seno) che possono cadere con la stessa rapidità con cui sono apparse senza lasciare cicatrice.
(2)Estremo esaurimento non in relazione con attività affaticanti.
(3)perdita della libido (carenza di Zn).
(4) frequente minzione ( questo accade anche perché il glucosio agisce da diuretico osmotico portando con sé acqua quando viene eliminato nell’urina); bruciore durante la minzione.
(5)sete eccessiva.
(6) l’ipoglicemia è la condizione inversa al diabete.
In realtà si tratta dell’altra faccia della stessa medaglia. Un nome appropriato per indicare diabete sarebbe “errato metabolismo del glucosio”. In genere i soggetti che soffrono spesso di ipoglicemia, sono dei classici soggetti a rischio di sviluppare diabete. Così come i soggetti con pressione bassa, non sono al sicuro dal rischio di sviluppare un giorno ipertensione, bensì sono maggiormente a rischio. Allo stesso modo, i soggetti con ipotiroidismo (e viceversa quelli ipertiroidei, il discorso vale in entrambi i sensi) non sono sempre costantemente ed esclusivamente ipotiroidei, ma più spesso soffrono di dis-tiroidismo, cioè possono raggiungere delle crisi di senso contrario, che però vanno a poussees e non conferiscono certo un miglior metabolismo!
Il soggetto diabetico, poi, può trovarsi spesso in questa condizione di ipoglicemia a causa delle oscillazioni dello zucchero nel sangue causate dal farmaco o dallo sforzo e dei fattori già citati nella prima parte.
L’ipoglicemia è riconosciuta quale causa di fatica, comportamento ipercinetico, difficoltà di apprendimento, disordini comportamentali, stati di ansia, depressione, allergie e tanti altri problemi.
(7) Esiste una forma nascosta di patologia di cui soffre un soggetto su 500 circa, e cioè l’iperglicemia isolata postprandiale. Pur restando normale la glicemia a digiuno, essa aumenta esageratamente dopo il pasto. Questa condizione può essere assimilata al classico diabete perché conduce nel tempo alle stesse complicanze.
DIABETE da farmaci
Ecco i farmaci che in percentuale maggiore sono diabetogeni: diuretici tiazidici; diazossido; clonidina; acido etacrinico; ACTH; glucagone; glucocorticoidi; contraccettivi orali; ormoni tiroidei; calcitonina; psicofarmaci, marijuana; catecolamine e neuroattivi; analgesici antipiretici antinfiammatori, tra cui specialmente indometacina, aspirina, morfina; alcuni antineoplastici; isoniazide; ac nicotinico; cimetidina; eparina; etanolo; ac nalidissico.
Come vedete ho citato tra questi farmaci alcuni prodotti di uso comune, di libera vendita senza ricetta e che la maggior parte della gente assume senza pensarci due volte come aspirina, fans, e altri che si usano su larga scala come ad esempio i contraccettivi. Ma con questo non voglio demonizzare l'uso di questi farmaci, voglio solo dire che in una piccola percentuale di soggetti che li adoperano c'è il rischio di sviluppare diabete; dunque non appena uno se ne accorge deve se possibile evitare di continuare ad assumerli e iniziare tempestivamente tutte le cure necessarie.
Fitoterapia
Possiamo suddividere le piante antidiabetiche in due categorie: piante ricche di mucillagini e piante ipoglicemizzanti. Le piante contenenti mucillagini assumono un ruolo molto importante nel trattamento antidiabetico, poiché hanno un effetto positivo sul sovraccarico ponderale e sulle secrezioni eccessive del pancreas. Le proprietà idrofile delle fibre mucillaginose permettono, formando un gel, di diminuire l’assimilazione dei grassi e degli zuccheri e di rallentare l’assorbimento dei glucidi. Gli zuccheri, infatti, vengono assorbiti più lentamente: in tal modo si verifica una diminuzione della secrezione di insulina che impedisce lo stoccaggio dei trigliceridi negli adipociti. Per il diabetico viene usato l’ ISPAGUL (Plantago ovata), molto comune in India. La parte che viene usata è il tegumento del seme; contiene un 30% di mucillagini; posologia= 2-3 g un quarto d’ora prima di ogni pasto con un’abbondante quantità di acqua. Piante ipoglicemizzanti sono quelle elencate qui di seguito.
GYMNEMA SILVESTRIS (nota da secoli nella medicina ayurvedica e nota col nome botanico di asclepias germinata). L’estratto secco di Gymnema si presenta come una polvere di colore verde, molto igroscopica che al gusto risulta particolarmente amara. L’attività è attribuita all’estratto in toto.
La somministrazione di 250 mg/Kg di peso per 12-24 settimane in ratti resi diabetici con allotano, ha prodotto non solo una riduzione del glucosio nel sangue, ma anche la correzione di parametri che sono markers di una recuperata funzionalità epatica, renale e muscolare; ha indotto una riduzione della deplezione di glicogeno e proteine e un accumulo di grassi, tipici effetti secondari della malattia diabetica.
Gli acidi gymnemici agiscono con un duplice meccanismo di azione. Localmente, lungo tutto il tratto gastrointestinale bloccano i recettori enzimatici delle amilasi; sulle cellule β influenzano l’attività insulinica. L’estratto alcolico di Gymnema ha la capacità di modificare la percezione del sapore dolce degli alimenti a livello delle papille gustative. A livello locale l’estratto blocca l’assorbimento degli zuccheri, iniziando già a livello orale dove, come è noto, inizia la digestione degli zuccheri complessi da parte delle amilasi contenute nella saliva. Ciò avviene grazie alla struttura molecolare simile tra acidi gymnemici e molecole zuccherine, per cui gli enzimi digestivi dell’intero tratto gastrointestinale vengono “ingannati”.
Da uno studio in vitro è stato osservato un effetto di stimolo della rigenerazione delle cellule pancreatiche del Langerhans, o cellule β . Tuttavia l’effetto ipoglicemizzante non compare in modelli farmacologici pancreotomizzati, il che significa che è necessario comunque un residuo dell’attività insulinica.Secondo altri autori la glicemia non viene abbassata nel soggetto normale. Gymnema, inoltre, fa aumentare il tasso di glicogeno nel fegato, nel muscolo e nel rene.
Successivi approfondimenti hanno permesso di conoscere il meccanismo con cui è indotta l’ipoglicemia: esiste una azione locale e una stimolazione diretta sulle cellule β.
Secondo gli studi clinici svolti in India, l’estratto di Gymnema è indicato nel trattamento di pazienti diabetici insulinodipendenti e in alcuni specifici tipi di diabete di tipo due.
La dose è 400 mg di estratto titolato al 25%, suddivisi in due somministrazioni giornaliere. Nei diabetici di tipo uno questa dose ha permesso di ridurre le unità di insulina prima somministrate. Come posologia per l’uomo noi consigliamo una dose di 200 mg di estratto al25% e 75 MG al 75%, entrambe 2 volte al dì. Tale rimedio è indicato anche nel trattamento dimagrante, specialmente quando il paziente ha difficoltà nel controllo del metabolismo dei carboidrati.
Gymnema , inoltre:
(1) inibisce l’accumulo di proteine glicosilate a livello vasale diminuendo così il rischio di complicazioni vascolari tipiche della malattia diabetica.
(2) Ha un effetto di soppressione dell’appetito che può durare fino a 90 minuti. L’effetto di intorpidimento del gusto dolce si instaura generalmente 2 minuti dopo l’assunzione per via perlinguale. La durata è molto variabile da un soggetto all’altro da 10 minuti a 3 ore.
MOMORDICA CHARANTIA conosciuta anche come Bitter Mellon, appartiene alla famiglia delle cucurbitacee. Il frutto è molto apprezzato nella cucina asiatica. Le foglie sono un’ottima fonte di Ca, Mg, K, P, Fe, e, come i frutti, sono ricchissime di vitamine del complesso B. Si tratta di una vite rampicante con fiori gialli e un frutto di forma diversa a seconda che si tratti della varietà selvatica (ovale allungata) o di coltivazione (frutto cilindrico) con una terminazione molto caratteristica, a nastro arrotolato. Dal frutto essiccato si ottiene un estratto dotato di una marcata attività ipoglicemizzante. Anche in questo caso, l’effetto è meno pronunciato sull’animale pancreotomizzato. L’azione sulla glicemia sembra comunque persistere, e questo indica che esiste anche una lieve attività extrapancreatica dell’estratto.
Sia dai semi che dal frutto è stato isolato un polipeptide che, sulla base delle sue caratteristiche si ritiene molto simile all’insulina bovina. Meccanismo di azione. Effetto secretagogo. La stimolazione provocata dall’estratto sul rilascio di insulina potrebbe essere in parte attribuibile a una variazione della struttura delle membrane lisosomiali. Alcuni autori suggeriscono che esso è in grado di diminuire i livelli di glucosio plasmatici anche per stimolazione parziale della glicogenosintesi nel fegato. Gli stessi autori ritengono che l’estratto agisca inoltre propriamente come agente secretagogo. L’effetto viene attribuito a due principi attivi : la charantina e il polipeptide P (o p-insulina o v-insulina, dove v sta per vegetale).Non solo preserva la morfologia delle cellule pancreatiche, ma provoca anche un aumento del numero delle cellule beta. Tuttavia quest’attività sembra dipendere dalla concentrazione del succo usato; concentrazioni elevate non hanno effetti benefici e addirittura possono contribuire allo stress ossidativo già indotto dallo stato diabetico. Altri meccanismi attraverso cui si esplica l’effetto ipoglicemizzante includono attività extrapancreatiche quali aumento dell’utilizzo del glucosio da parte dei tessuti, aumento nella sintesi del glicogeno nel fegato e nei muscoli, della sintesi dei trigliceridi nel tessuto adiposo e della gluconeogenesi.Un altro studio suggerisce un aumento dell’utilizzo del glucosio da parte del fegato piuttosto che un effetto sulla secrezione di insulina. Un report evidenzia un ritardo nello sviluppo di retinopatia ed è stata anche recentemente (2002) notata una attenuazione nella progressione del danno renale nel ratto diabetico. La momordica è indicata nel trattamento del diabete di tipo due, in cui porta a un miglioramento della tolleranza al glucosio e a un calo della glicemia. Il trattamento prolungato ha permesso di ottenere anche ottimi risultati sul controllo delle complicanze, specialmente nello sviluppo di cataratta. La dose letale è 1 litro in unica somministrazione. La dose terapeutica è 50 ml di succo al dì.
EUCALIPTO La parte attiva è la foglia. Solo recentemente si è scoperto che l’eucalipto ha anche un’attività ipoglicemizzante, dovuta alla presenza di eterosidi chiamati caliptosidi.
GINSENG I suoi principi attivi agiscono simultaneamente sull’insulina per stimolazione delle isole pancreatiche e sul glicogeno per diminuzione della glicogenesi epatica; inoltre potenziano l’effetto insulino-secretore del glucosio plasmatico. Nei pazienti diabetici già in trattamento permette di ridurre le dosi di antidiabetici orali.
FIENO GRECO(trigonella foenum graecum) Viene usato nel trattamento della magrezza in virtù delle sue proprietà anabolizzanti; agisce anche a livello del pancreas regolarizzando la secrezione di insulina che è spesso leggermente modificata in caso di dimagrimento. Il fieno greco riduce notevolmente l’iperglicemia indotta dal test di tolleranza al glucosio. Ciò è dovuto alla presenza di fenugrechina, principio attivo che aumenta la risposta pancreatica e migliora il legame insulina-recettore. Tra i meccanismi sicuramente coinvolti nell’azione ipoglicemizzante del fieno greco c’è l’inibizione dell’assorbimento dei carboidrati a livello intestinale e la diminuita velocità di svuotamento dello stomaco.
ALLIUM CEPA (cipolla) 120-150 gtt/die è utile per le sue proprietà ipoglicemizzanti.
VINCA MINOR (pervinca) 150 gtt/die ha il vantaggio di favorire la microcircolazione cerebrale e l’ossigenazione del tessuto nervoso.
ARCTIUM LAPPA (bardana) 150 gtt/die ha proprietà antibiotiche; in applicazioni locali e per via orale; La sua doppia azione antidiabetica e antinfettiva è preziosa nei pazienti predisposti alle lesioni infettive.
JUGLANS REGIA (noce) 150-180 gtt/die ha azione ipoglicemizzante e antinfettiva.
MORUS NIGRA (gelso nero) 150 gtt/die è un buon complemento.
OLEA EUROPEA per la sua sicura azione ipoglicemizzante, antisclerosi e antipertensiva.
CANNELLA secondo uno studio del 2003 la cannella alla dose di 1-6g/die per 40 giorni , riduce la glicemia del 25%.
LUPINO si usano i semi, che contengono 2 alcaloidi dotati di attività ipoglicemizzante leggera e transitoria: lupanina e sparteina.
Altre piante ad azione ipoglicemizzante sono: CAPELVENERE, CARCIOFO, CAVOLO, CIPOLLA, FAGIOLO, GALEGA, GELSO NERO e BIANCO, JAMBUL, MAIS, MIRTILLO NERO, OLIVO, SALVIA, STEVIA.GINSENG AMERICANO, ALOE VERA.
OMEOPATIA ED OMOTOSSICOLOGIA
Ed ecco uno stralcio di un importante e dettagliato articolo di Ivo Bianchi dal titolo “Il biocostituzionalismo omotossicologico: suoi influssi sul metabolismo”, riportato sulla rivista La Med. Biol., 2006/4; 3-12. (che, ricordo sempre, è consultabile on line).
“Prendiamo, ad esempio esplicativo, alcuni quadri clinici molto comuni quali il diabete e le alterazioni del peso corporeo. L’equilibrio endocrino varia in base alla costituzione, anche se il risultato finale è la malattia diabetica, intesa come sintomo di iperglicemia, causa di danni ossidativi a vari livelli organici
L’inquadramento nello schema neurovegetativo degli ormoni che influiscono sul metabolismo glucidico è di grande rilievo clinico poiché consente di impostare la terapia in relazione alla costituzione. L’equilibrio endocrino è infatti diverso secondo la costituzione,
anche se l’evento finale è – comunque – rappresentato dalla malattia diabetica. Le caratteristiche espressive del diabete e le modalità di aggravamento corrispondono all’equilibrio endocrino globale
peculiare del paziente. Lo stimolo endocrino antidiabetico eziologicamente corretto deve sempre essere individuato in relazione alla Costituzione.
Definiamo brevemente il quadro costituzionale del diabetico come si manifesta sotto l’influsso dello specifico stimolo neurovegetativo e delle tendenze diatesiche-costituzionali.
LUESINUM
DIABETE NEL SOGGETTO CARBONICO
Il soggetto Carbonico è predisposto allo sviluppo del diabete iperinsulinemico accompagnato da insulino-resistenza: anche in questa costituzione (come nella Sulfurica) si riscontrano alti livelli di cortisolo e bassi livelli di DHEA. Tuttavia, la scarsa tendenza allo stress e, quindi, la relativa carenza di adrenalina e tiroxina, unitamente a buoni livelli di melatonina e bassi livelli di GH, conferisce una relativa protezione a questi pazienti. Il punto debole della costituzione è, sostanzialmente, la carenza gonadica con conseguente ridotto metabolismo muscolare di glucosio, causa di iperglicemia.
Esso trae molto beneficio dall’attività muscolare derivante dall’esercizio fisico. Va sottolineata, in particolare, l’utilità dell’organoterapico Testis suis-Injeel®, efficace in entrambi i sessi; è estremamente utile stimolare la struttura gonadica maschile per l’effetto trofico e metabolico sulle strutture muscolari. Inoltre, in questi soggetti, è particolarmente indicato l’uso di Damiana compositum come ulteriore stimolo troficoreattivo.
– Possibile strategia terapeutica nel
diabete carbonico: Hypophysis suis-Injeel
®, Calcarea carbonica 200CH, Medorrhinum
200CH, TSH D6, Zinco olig.
DIABETE NEL SOGGETTO FOSFORICO
Nel soggetto Fosforico il quadro iperglicemico e la predisposizione diabetica sono peggiorati dall’ipersecrezione di ormoni somatotropi che può determinare alterazioni anche irreversibili: il diabete tipo I che spesso si evidenzia in concomitanza a stress acuto, indotto da malattia infettiva in soggetto giovane. E’ fondamentale prevenire il disordine metabolico mediante riduzione dello stress e garantire un importante apporto di sonno e cibo che stimoli gli ormoni deficitari e contrasti il deficit energetico del soggetto Fosforico.
Va sottolineata l’utilità dell’organoterapico Pankreas suis-Injeel® poiché, nel diabetico costituzionalmente fosforico, la meiopragia pancreatica è concausa importante del diabete.
Inoltre, particolarmente indicato è l’uso di Coenzyme compositum ed Ubichinon compositum come sostegno energetico cellulare.
– Possibile strategia terapeutica nel diabete fosforico: Pankreas suis-Injeel®, Phosphorus 30CH, Tubercolinum 200CH, Melatonina 4CH, Manganese olig.
DIABETE NEL SOGGETTO MURIATICO
Nel soggetto Muriatico lo stress non produce devastanti effetti metabolici. Questa costituzione è poco predisposta a diabete e TBC, anche se le conseguenze sono molto gravi quando queste patologie occorrono. Gli elevati livelli di somatostatina e melatonina bilanciano gli ormoni diabetogeni iperincreti in caso di stress, ma possono determinare anche eccessivo blocco del sistema e, quindi, grave stato di iporeattività metabolica.In questi individui, è importante ridurre
i livelli di stress endogeno, stimolare il fisico e la psiche onde canalizzare all’esterno l’energia intrappolata in questa costituzione.
Utile l’organoterapico Splen suis-Injeel
®: la somministrazione di estratti
splenici si è rivelata utile in soggetti diabetici,
soprattutto se debilitati.
In questi soggetti, è particolarmente indicato
l’uso di Vis-Heel® come ulteriore
sostegno immunitario.
– Possibile strategia terapeutica nel
diabete muriatico: Splen suis-Injeel®,
Natrum muriaticum 200CH, Luesinum
200CH, Nichel olig.
Dimagrimento
DIABETE NEL SOGGETTO SULFURICO
Nel soggetto Sulfurico si manifesta il diabete grasso iperinsulinemico con insulino-resistenza per gli alti livelli di cortisolo e bassi livelli di DHEA che favoriscono appunto, anche per l’azione sinergica del GH, l’iperglicemia associata ad insulino-resistenza. Il diabete giova, in questo caso, di una dieta ipoglicidica che, riducendo i picchi iperinsulinemici, tende a ristabilire i livelli di DHEA.
Particolarmente efficace è l’organoterapico Hepar suis-Injeel® poiché, nel diabetico costituzionalmente sulfurico, la cattiva funzionalità epatica è concausa importante del disturbo metabolico. Inoltre, in questi soggetti, è particolarmente indicato l’uso di Glyoxal compositum
come stimolo di detossificazione.
– Possibile strategia terapeutica nel diabete
sulfurico: Corpus pineale suis-Injeel
®, Schwef-Heel®, Psorinum 200CH,
Tiroxina D6, Cromo olig..
CONCLUSIONI
Da quanto esposto, emerge la grande attualità clinica e potenzialità diagnostica e terapeutica dell’Inquadramento Neurovegetativo-Omotossicologico nelle patologie metaboliche ed il ruolo nella definizione di una strategia di cura strettamente correlata alla fisiopatologia moderna ma anche al concetto costituzionalistico della Medicina Tradizionale.
Inquadrare il paziente, in un momento della vita, in una delle quattro classiche Costituzioni omotossicologiche, permette di strutturare un approccio terapeutico articolato, razionale ed efficace, privo di effetti collaterali, per ogni patologia metabolica, in generale, e per il diabete in particolare.”
MERIDIANI DA TRATTARE
Il trattamento di base consiste nel trattare i punti che armonizzano milza-pancreas e stomaco. Nel diabete di tipo 2 si aggiunge il trattamento di punti che regolano il metabolismo generale e la fame , sui meridiani di fegato, triplice riscaldatore, stomaco, intestino tenue e soprattutto milza-pancreas. Poi, in base allo psichismo del soggetto ed all’esito del test dei polsi o di quello kinesiologico si scelgono altri punti. Nel diabete tipo uno, al trattamento di milza-pancreas si aggiunge quello di rene, vescica e vaso concezione. Non elencherò i punti perché in questa patologia è meglio affidarsi all’esperto.
YOGA
Esistono molti asana e molte meditazioni che possono essere utili a chi pratica yoga regolarmente. Mi limiterò ad indicarne un paio che potete fare a casa, a condizione di non fare sforzi inutili e di arrivarci gradualmente e nella misura in cui la posizione risulta raggiungibile senza difficoltà e comoda.
Per i soggetti metabolizzatori lenti:
SARVAG-ASANA
dalla posizione supina, inspirare e sollevare lentamente prima le gambe tese e poi tutto il busto. Appena il bacino comincia a sollevarsi, piegare le braccia e sorreggere il busto con le mani espirando. Una volta raggiunta la posizione, mantenerla per 20-60 respirazioni e poi scendere lentamente, piegando prima le gambe.
POSIZIONE DEL COBRA, utile per tutti.
Da una posizione prona, mettere le mani per terra all’altezza delle spalle. Inspirando sollevare lentamente il capo, poi le spalle ed il busto, inarcando leggermente il collo all’indietro. Il peso del corpo deve essere sulle braccia ed il bacino deve essere ben appoggiato a terra. Mantenere la posizione per 5-10 respirazioni, poi scendere lentamente.
RIFLESSOLOGIA PLANTARE
Massaggiare prima un piede e poi l’altro sui seguenti punti:
stomaco=verde
duodeno=giallo
pancreas=arancione
ipofisi=viola
tiroide= azzurro
surrenali=rosso
il massaggio va fatto applicando “di piatto” il polpastrello del pollice e facendo un movimento circolare sullo stesso punto per circa 1 minuto, come se si dovesse polverizzare un granello di sale. Si può percepire dolore purché lieve. Se il dolore è forte, il punto non va massaggiato, perché si otterrebbe l’effetto di irrigidire i muscoli e creare maggior tensione.
NOTE
(1) Il diabete gravidico può scatenarsi o perché aumenta il fabbisogno di carboidrati e quindi l’immissione di glucosio nell’organismo o perché la placenta secerne ormoni che agiscono da antagonisti dell’insulina, riducendone l’azione. Il diabete gravidico il più delle volte regredisce dopo il parto, ma non è detto per cui la paziente si deve controllare .
(2) Un diabetico può ingerire fino a 20 g di zucchero al giorno, ovviamente compresa la quantità che viene usata nelle emergenze ipoglicemiche. Ecco perché quando diamo un rimedio omeopatico che contiene glucosio o lattosio non stiamo mettendo in pericolo il paziente.
(3) La resistenza insulinica è presente in due problemi di salute ginecologica: l’ovaio policistico e il diabete gestazionale.
STOP