Indice

1. Sciatica
2. Artrite Reumatoide
3. Osteoporosi
4. Emicrania
5. Dismenorrea
6. Infertilità
7. Gastrite
8. Cistite
9. Menopausa
10. Tabagismo
11. Ipertensione
12. Insonnia
13. Obesità
14. Stress e pnei
15. Cistite interstiziale
16. Psoriasi
17. Occhio secco
18. Viaggi
19. Acufeni
20. Allergie-Asma
21. Gravidanza e neonato
22. Due riflessioni
23. Stipsi
24. Vertigini
25. Cani e Gatti
26. Tipi Omeopatici
27.Bambino-psiche
28.Sport
29.Disturbi venosi
30.Salute obbligatoria
31.Cuore
32.Neonato-mamma-papà
33.Memoria
34.Anziano-aspetti nutrizionali e pnei
35.Colesterolo
35-bis.Colesterolo-bis
36.Acne
37.Anemie
38.Tosse-Omeopatia
39.Enuresi
40.Reflusso gastro-esofageo
41.LEI e LUI
42.LEI e LUI seconda puntata
43.LEI e LUI terza puntata
44.Raffreddore
45.Un po' di respiro
46.Influenza
47.Adolescenza
48.Chakras
49.Ayurveda
50.Medicina cinese
51.DENTI parte prima
52.DENTI parte seconda
53.DENTI parte terza
54.CAPELLI parte prima
55.CAPELLI parte seconda
56.FITOTERAPIA
57.diabete-parte prima
58.diabete-parte seconda
59.Trattamento viscerale
60.Pelle
61.Cronobiologia
62.ANORESSIA parte prima
63.ANORESSIA parte seconda
64.Alcolismo
65.Colori
66.Fegato parte prima
67.Fegato parte seconda
68.Posture
69.Fermenti intestinali parte prima
70.Fermenti intestinali parte seconda
71.Epitrocleite
72.TIROIDE parte prima
73.TIROIDE parte seconda
74.SALUTE E MALATTIA
75.CONGIUNTIVITI
76.OTITE parte prima
77.OTITE parte seconda
78.ORMONI parte prima
79.FISIOGNOMICA
80.ORMONI parte seconda
81.COSMETICI
82.ORMONI parte terza
83.METAFISICA
84.EPIFISI
85. Perchè rinunciare?
86.INQUIETUDINI DI FERRUM METALLICUM
87.ICTUS
88.ICTUS parte seconda
89.Mantra
90.KINESIOLOGIA
91.Fiori di Bach
92.Sogni
93.Odori
94.Gli occhiali
95.La vista
96.Il tatto
97.Il gusto
98.Udito
99.Energia e Cosmo
100.Cento
101.VERATRUM ALBUM
102.EFT
103.Lupus
104.Cavoli
105.Farmaci
106.COLON IRRITABILE parte prima
107.COLON IRRITABILE parte seconda
108. MEDICINA CINESE ancora
109.Il corso di EFT
110.Corsi permanenti
111.Calcoli renali
112.DRENAGGIO
113.Metabolismo2-Fascia
114.PRANOTERAPIA
115.Morbo di Crohn
116.Dolori muscolari
117.Alitosi
118.Carotenoidi
119.Le voglie matte
120.IRIDOLOGIA parte prima
121.IRIDOLOGIA parte seconda
122.HERPES
123.DANNI DEI FARMACI PER LO STOMACO parte prima
124.DANNI DEI FARMACI PER LO STOMACO parte seconda
125.Storia delle babbucce
126.IDROTERAPIA
127.PARODONTITE
128.MEDITAZIONE SUL CUORE
129.LA MORTE DEGLI ALTRI
130.Il sole e la pelle
131.ENFISEMA POLMONARE parte prima
132.ENFISEMA POLMONARE parte seconda
133.Sistema immunitario cerebrale
134.Spagirica
135.TRAUMA DA PARTO
136.SPIGOLATURE
137.I GRASSI
138. Fico d'India
139.Occhi e mirtillo
140.PSICOSOMATICA
141.PSICOSOMATICA parte seconda
142.PSICOSOMATICA parte terza
143.Contatti estenuanti
144.Omeopatia per la pelle
145.HIV
146.CISTI OVARICHE
147.TUMORI
148.Singhiozzo
149.TEMPO DI BILANCI
150.NAUSEA E VOMITO
151.Test per la coppia
152.FEBBRE
153.PARKINSON
154.Minerali da antica farmacia
155.Omotossicologia e metabolismo
156.MEDICINA TIBETANA parte prima
157.DERMATITI E DERMATOSI
158.TRE BIOTIPI
159.Jung
160.GAMBE SENZA RIPOSO
161.Due prodotti delle api
162.ATTACCHI DI PANICO
163.ESAMI DELLE URINE
164.VERMI
165.AVVELENAMENTI parte prima
166.AVVELENAMENTI parte seconda
167.Alcuni alimenti
168.DIVERTICOLI
169.PENSARE POSITIVO
170.Naja Tripudians
171.Tumori 2
172.Unghie
173.Pensare col corpo
174.Gambe disturbi venosi
175.SCLEROSI MULTIPLA
176.Malattie autoimmuni
177.SCLERODERMIA
178.Rimedi per gli occhi
179.INTEGRATORI PER MAMMA
180.PSICHE E FIORI DI BACH parte prima
181.PSICHE E FIORI DI BACH parte seconda
182.PSICHE E FIORI DI BACH parte terza
183.PSICHE E FIORI DI BACH parte quarta
184.PSICHE E FIORI DI BACH parte quinta
185.PSICHE E FIORI DI BACH parte sesta
186.PSICHE E FIORI DI BACH parte settima
187.PSICHE E FIORI DI BACH parte ottava
188.PSICHE E FIORI DI BACH nona e ultima parte
189.Gli oli essenziali
190.OMEOPATIA PER INSONNIA DEL BAMBINO
191.CONSIDERAZIONI SULLA SALUTE
192.Macchie scure sulla pelle
193.Blefarite
194.IPERTENSIONE alcune piante
195.DIFESE IMMUNITARIE
196.ALZHEIMER
197.PIANTE ANTI-STRESS
198.FEGATO parte terza
199.Lavaggio energetico
200.Colpo di fulmine tra due LACHESIS
201.ALOE parte prima
202.Maculopatia degenerativa
203.Fluidificanti del sangue
204.ALLERGIE parte prim
205.ALLERGIE parte seconda
206.ALLERGIE parte terza
207.DEMENZA SENILE
208.INSUFFICIENZA RENALE
209.Quanto siamo aciduli
210.Non è tutto cromo ciò che brilla
211.DALLO SPIRITO ALLA MATERIA
212.Pancreatite
213.Raffinate ed accurate primitive terapie
214.Dermatite seborroica
215.RIMEDI PER BAMBINI
216.SCUOLA SALERNITANA parte prima
217.SCUOLA SALERNITANA parte seconda
218.SCUOLA SALERNITANA parte terza
219.Controllo e Ascolto
220.OLIO DI GERME DI GRANO
221.ORTICARIA
222.REFLUSSO GASTRO-ESOFAGEO parte seconda
223.INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO
224.STORIE DI ORDINARIO TORMENTO parte prima
225.STORIE DI ORDINARIO TORMENTO parte seconda
226.DIETA BASE e BAMBINO IPERCINETICO
227.ARTRITE E DOLORI ARTICOLARI
228.RIEDUCAZIONE DELLA PERCEZIONE SONORA
229.OBESITA INFANTILE
230.UNA MEDITAZIONE PER CORREGGERE LE REAZIONI RIPETITIVE
231.ANCORA CUORE
232.VACCINI
233.Balbuzie
234.PAROLE DIFFICILI idiopatico
235.SCOLIOSI
236.Percorsi benessere con regalo
237.DIURESI alcune piante utilissime
238.DIETA BASE
239.ALCHIMIA
240.RADIOTERAPIA un sostegno omeopatico per limitare i danni
241.CORSO ACCELERATO DI OMEOPATIA
242.ANALISI FISIOGNOMICA di un attore
243.CHILI DI TROPPO
244.CHILI DI TROPPO parte seconda
245.ARGILLA
246.Memoria e concentrazione
247.LE PAROLE DIFFICILI escara e flittena
248.ABBASSAMENTO RENALE
249.ALIMENTI FERMENTATI
250.MELATONINA
251.SONDAGGIO
252.Ottuso dogmatismo
253.Ancora fegato
254.PRANAYAMA parte prima
255.PRANAYAMA parte seconda
256.CEFALEA
257.Alimentazione spigolature
258.LE PAROLE DIFFICILI Fotosensibilizzazione
259.ANCORA RENE
260.MEDITARE STANDO AFFACCIATI
261.PRESSIONE ALTA parte prima
262.IPERTENSIONE parte seconda
263.OGM prodotti transgenici
264.Abusi della sanità
265.PRODOTTI SOLARI
266.Ricette mediterranee
267.IPERTENSIONE parte terza
268.TUMORI parte terza
269.COSE DI DONNE
270.Falsi bisogni creati dal mercato
271.IPERTENSIONE parte quarta
272.ANTICHE RICETTE una conserva di susine
273.LE PAROLE DIFFICILI Palliativo
274.STIPSI
275.TAURINA
276.IPERTENSIONE parte quinta
277.INQUINAMENTO ACUSTICO
278.DERMATITE ATOPICA
279.SAPORE DI SALE
280.PARACELSO
281.Metalli pesanti e danni alla pelle
282.IPERTENSIONE parte sesta RIMEDI NATURALI
283.MIA CONFERENZA
284.MALATTIE AUTOIMMUNI parte prima
285.MALATTIE AUTOIMMUNI parte seconda
286.SISTEMA NERVOSO DUE NOTE
287.LE PAROLE DIFFICILI Deontologia e Metastasi
288.IPERTENSIONE parte settima
289.ALLUCE VALGO
290.VERTIGINI fitoterapia
291.DISTURBI INVERNALI DEL BAMBINO
292.ASPETTI PSICHICI DI ALCUNI RIMEDI OMEOPATICI parte primaO
293.OMOTOSSICOLOGIA
294.ASPETTI PSICHICI DI ALCUNI RIMEDI OMEOPATICI parte seconda
295.Buon Natale filosofeggiando
296.ASPETTI PSICHICI DI ALCUNI RIMEDI OMEOPATICI parte terza
297.ASPETTI PSICHICI DI ALCUNI RIMEDI OMEOPATICI parte quarta
298.ASPETTI PSICHICI DI ALCUNI RIMEDI OMEOPATICI parte quinta
299.ASPETTI PSICHICI DI ALCUNI RIMEDI OMEOPATICI parte sesta e ultima
300.DISTURBI INTESTINALI antichissima ricetta
301.Donna e iperandrogenismo
302.FISIOGNOMICA APPLICATA AI RIMEDI OMEOPATICI
303.Possibile prevenire il tumore al fegato con il Chelidonium
304.Litoterapia
305.Fitoterapia per emicrania
306.Parole difficili della medicina OSTEOFITI
307.IL DOLORE DEI NOSTRI ANIMALI
308.RAVANELLO
309.Tre tipi di pepe
310.RUGHE
311.DISTURBI DELLA PROSTATA
312.FERMENTI INTESTINALI
313.PRANOTERAPIA
314.MENINGITE
315.Parole difficili della medicina FISTOLE
316.CLORURO DI MAGNESIO
317.PANNOLINI PER BAMBINI
318.Le emozioni depositate sui denti
319.Meditazione sulla vergogna
320.ANTIOSSIDANTI
321.Malattie autoimmuni
322.INSONNIA punti da trattare
323.Parole difficili in medicina STEATOSI EPATICA
324.Carota
325.Cicatrizzazione
326.Strategie di bisogno e potere
327.ENZIMI
328.Lampone
329.Commento durante la breve vacanza
330.LE PAROLE DIFFICILI DELLA MEDICINA apoptosi e necrosi
331.Nasce la nuova associazione TING
332.ALOPECIA AREATA rimedio Ayurvedico
333.LAVAGGIO EPATICO
334.Incontri autunnali
335.Sindrome di Dupuytren
336.Abuso di farmaci
337.TOSSE parte prima
338.Corso di alimentazione
339.TOSSE parte seconda
340.TOSSE parte terza
341.TOSSE parte quarta
342.MEDITAZIONE SULLE PAURE
343.Interazione individuo e ambiente
344.Respirazione
345.Epifisi e melatonina
346.Cefalea
347.Ibisco
348.CLa magia dei fermenti
349.LEDUM PALUSTRE
350.Unghia di gatto
351.Cicoria
352.Respirazione
353.Albero della vita e scelta di un rimedio
354.Studiare da adulti
355.Meditazione per essere autorevole
356.Tre piante per gli occhi
357.Metabolismo
358.Un consiglio disinteressato
359.Gengivite
360.Diarrea del bambino
361.Fiori di Bach per uscire da una dipendenza
362.Sulfur
363.Linfa e tessuto connettiv
364.Anatomia della fascia
365.GOLA
366.Fiori di Bach per il neonato
367.Note sul cuore
368.Artemisia
369.Codici biologici
370.Rimedi omeopatici per insonnia e paziente scettico
371.Piselli
372.Rimedi per cani
373.Un decotto antico per depurarsi
374.Un caso di diabete di tipo II
375.ALOE
376.Le radici del desiderio
377.Alzheimer approfondimento
378.Colori
379.Colori per la casa
380.USO PERSONALE DEI COLORI
381.DERMATOMERI E METAMERI
382.La nostra pelle
383.Omeostasi, salute e malattia
384.Parole difficili della medicina ACROMEGALIA
385.DERMATITE un questionario utile
386.Citrus aurantium
387.Fibromialgia
388.Piante per gli occhi
389.Coliche addominali del bambino
390.Disturbi mentali
391.Piccola pausa
392.Raffreddore
393.SISTEMA IMMUNITARIO storiella horror-humor
394.ALIMENTAZIONE tre note
395.ASMA rimedi omeopatici
396.ARNICA rimedi omeopatici
397.Rhus Toxicodendron
398.Zucca
399.Corso di fitoterapia online
400.Conferenza su Cuore e dislipidemie
401.Prove di efficacia
402.Incompatibilità
403.Boswellia
404.Tiroide Storia di due donnea
405.Semprevivo
406.Causticum
407.Assafetida
408.Bryonia

lunedì 31 dicembre 2018

Buon anno


domenica 23 dicembre 2018

Buon Natale

Buon Natale a tutti voi lettori abituali ed occasionali.
Vi auguro il meglio!

domenica 14 ottobre 2018

Commenti


Avviso tutti i lettori che lo spazio dei commenti mi è stato disattivato. Posso riceverli ma non posso rispondere né commentare su altri blog.
Fino a quando non avrò risolto questo problema, potete inviare i vostri commenti o le vostre domande alla pagina Facebook Guru di Tamara
un abbraccio a tutti!

giovedì 6 settembre 2018

Bryonia

La pianta di Bryonia qui raffigurata è quella a destra della porta dietro le ortensie e la siepe dietro il divano.



BRYONIA
È una pianta velenosa a dosi normali mentre in diluizione omeopatica è un valido ed importante rimedio.
È un indicata per i dolori osteoarticolari: in primis artrite e artrosi. 
 Il soggetto che risponde a Bryonia è sempre aggravato dal movimento e migliorato dall’immobilità. Questa immobilità lo fa migliorare in tutti gli altri sintomi. Migliora con una forte pressione e quindi anche stando sdraiato sul lato dolente, oppure fasciando strettamente la zona dolente. Pur essendo l’opposto di Rhus tox non è incompatibile ma complementare. A volte si trovano associati in prodotti complex.
Bryonia è uno dei principali rimedi delle  sierose che trasudano: faciliterà il riassorbimento dell’essudato e ne eviterà il riformarsi. 
Quindi è indicato per: versamenti articolari, sinoviti con dolore acuto e pungente.
Bryonia è un rimedio lento, quindi da consigliare specialmente nei disturbi cronici.
Carattere: soggetto taciturno ed irritabile. 
Aspetto più frequente: colorito bruno con sfumatura gialla-olivastra, capelli ed occhi scuri.
Mucose
 molto secche; gusto amaro, lingua sporca, sete intensa di acqua fredda.
Febbre
 Il rimedio è indicato  anche nelle affezioni febbrili. 
Vie respiratorie
La secchezza delle mucose delle vie respiratorie si manifesta con: 
faringo-laringite, bronchite, pleurite, polmonite. Tosse secca, convulsa, con dolore toracico, scatenata dal minimo movimento.
 Apparato digerente
labbra e bocca secche. Tendenza a calcoli e coliche biliari. Epatopatie e in particolare ingrossamento del fegato accompagnato da forte sete, gastrite, lingua bianca, stipsi con feci durissime e nerastre ma voluminose, a differenza di Natrum muriaticum. In tal caso associare Alumina. In alcuni casi tuttavia Bryonia può soffrire di diarrea mattutina.
Livello neurologico e psichico
 Vertigini alzandosi al mattino. Umore irritabile e cattivo.

Cefalea
  congestiva che parte dalla fronte e si estende dietro la nuca e scende fino alle spalle; il classico dolore da cervicale. Secondo altri autori si tratta di una cefalea occipitale (quindi non necessariamente parte dalla fronte), di natura sempre cervicale ed accompagnata da vertigini; il dolore ha poi un’irradiazione frontale di tipo “a scoppio”. Ha quasi sempre cefalea durante la febbre. Ha molta sete. Quando ha la febbre ha spesso anche il delirio.
Cefalee violente e sintomi di irritazione meningea.
Livello ginecologico
ovaia destra molto dolente, mestruazioni  ritardanti ed abbondanti che a volte sono sostituite da epistassi, dolore al seno.
 Livello urinario
 urine rosso brune.
Pelle
 oleosa, lucente, giallastra. Capelli grassi e fragili.
Modalità
migliora con l’immobilità e la pressione ad esempio fasciando la testa. La tosse migliora con bevande fredde ed applicazioni fredde. Tutto, tranne la tosse, migliora con il calore.
Peggiora quando si muove. Peggiora dopo i pasti e con le bevande calde. La tosse peggiora entrando in ambienti caldi. 

Prova intolleranza al contatto ripetuto delle persone ed alla luce forte.

lunedì 6 agosto 2018

ASSAFETIDA


Una pianta molto usata dalle streghe!!!

ASSAFETIDA


(Ferula Asa foetida L.) 

Diverse specie del genere Ferula crescono in forma selvatica dal Mediterraneo orientale all’Asia centrale. Nella zona di Iran e Afganistan si trovano le specie più importanti quali 
F. asafoetida, F. alliacea, F. foetida e F. narthex.
La droga è costituita dal lattice che viene estratto dalla radice. Una volta essiccato diventa una massa di resina dal colore bruno. La principale caratteristica organolettica è l’odore forte, piuttosto ripugnante.
    Pianta ombrellifera che sviluppa fino a 3-4 metri d'altezza, grande radice carnosa coperta di fibre; fiori di colore giallo, ha un lattice dall’odore fetido. Parecchie specie di Ferula danno l'Assafetida. La massa della droga viene dalla pianta ufficiale, che è indigena dell'Afghanistan e si trova dai 600 ai 1200 metri sopra il livello del mare. Giugno è il mese di raccolta delle piante che devono essere vecchie di circa quattro anni.
Le radici delle piante che non hanno fiorito sono esposte all’aria, quindi sono protette dal sole per cinque o sei settimane in modo che l'oleoresina gommosa fuoriesca per indurirsi. Sulla raccolta della Asa foetida oltre le antiche informazioni di Kampfer (1712) abbiamo quelle più recenti di Bellew (1857 e 1872), che ha assistito alla raccolta della droga nei dintorni di Kandahar.


Tolta la terra intorno all'albero sino alla profondità di circa 20 cm, si fanno delle incisioni profonde nella parte superiore della radice, ripetendo questa operazione ogni tre o quattro giorni, sino a che non scola più succo, il che dura circa 15 giorni. Alcune radici danno sino a 1500 gr di prodotto. Ve ne è una qualità molto pura che si estrae dai nodi o dalle gemme. La frutta è riportata in medicina ayurvedica  per uso medicinale. 
Una varietà molto fine di assafetida è ottenuta dal germoglio nel centro della radice, ma questa non entra nel commercio europeo ed è usata soltanto in India, e venduta nei bazars come “Kandaharre Hing”.

I suoi principi attivi sono esteri dell’acido ferulico, un complesso di carbone idrato, l’olio essenziale, un composto ricco di zolfo (2-butil--1-propenil disolfuro e altri, simili a quelli dell’aglio).

USO
Il cattivo odore della pianta fresca non la rende certo un aroma per condire i cibi. Soltanto dopo averla fritta, e mangiata in piccole dosi, la resina presenta un sapore piuttosto gradevole.
La polvere di assafetida è la resina mescolata con farina di riso. Essa presenta, ovviamente, un sapore meno 
forte, che la rende più versatile nell’uso.

In tempi antichi veniva usata come spezia, in particolare per aromatizzare la carne di montone. Poi l’uso andò scemando. In Iran ed in India è usata ancor oggi.
Riepilogando, la resina va scaldata nell’olio per due motivi:  perché disciolta nell’olio si distribuisce uniformemente sui cibi e perché l’alta temperatura rende il sapore più gradevole. Una quantità pari alle dimensioni di un chicco di pisello è quella ottimale per aromatizzare i cibi. D’altra parte il tipo in polvere può essere aggiunta senza olio caldo e quindi non necessita di frittura.  Da notare che il tipo in polvere perde l’aroma dopo alcuni anni, mentre la resina non lo perde che dopo un tempo molto maggiore (oltre 50 anni). 


Indicazioni
(1) L'olio essenziale solforato che ne produce il particolare odore ha azione stimolante sulle mucose del tubo gastrointestinale e quindi è un rimedio di grande valore come carminativo in coliche flatulente ed è particolarmente usato in aggiunta ai rimedi lassativi. Inoltre ha un eccellente  effetto antispasmodico e sedativo, che allevia immediatamente i dolori colici, e gli spasmi intestinali. Esercita inoltre una notevole azione antielmintica nei confronti degli ascaridi e degli ossiuri.

(2) Lo stesso effetto stimolante sulle mucose viene esercitato anche a livello delle vie respiratorie (come tutti gli oli essenziali, una volta assunto per uso interno si espande in direzione centrifuga). Indicato in caso di  sinusite, bronchite, asma, pertosse, spasmi della laringe con sensazione di asfissia (il cosiddetto crup). 
Ma l’azione sulle vie respiratorie deriva principalmente dal fatto che  i derivati dell’acido ferulico hanno un’attività sul sistema nervoso centrale, con azione sedativa per depressione dell’encefalo.
L’Assafetida  quindi viene molto usata come antispasmodico nell’asma essenziale e come antitosse compresa quella convulsiva.  
(3) Sul sistema cardiovascolare è indicata in caso di palpitazioni nervose.
(4) Ha azione stimolante sul cervello (nel senso di efficienza nei processi cognitivi, non nel senso di eccitante)
(5) Altri effetti sono quello ipotensivo ed anticoagulante.



USO INTERNO
Lacrime  
L'assafetida si presenta sotto forma di grani di gomma, detti "lacrime", di cui se ne possono prendere fino a 8 al giorno. Per attenuarne il forte sapore, si impastano con mollica di pane e si inghiottiscono come una pillola. 


USO ESTERNO 
Allevia i dolori colici, le flatulenze e gli spasmi intestinali. 
Clisteri 
Contro gli spasmi dell'apparato digerente è meglio usarla sotto forma di clistere, che si prepara con un infuso di 4-5 g di assafetida in 2 litri di acqua bollente.
Oltre che in lacrime, è prodotto sotto forma di
capsule e di emulsione per uso rettale.


mercoledì 4 luglio 2018

CAUSTICUM

Storia di un personaggio contenuta in  una storia da manuale 


Nobi era un uomo anziano di cui non si riusciva facilmente a intuire l’età né, tanto meno, i pensieri.
Questa era la sentenza delle due bariste che lo osservavano ogni giorno con curiosità, mentre se ne stava seduto a consumare la sua colazione ora triste, perso nei suoi pensieri, ora acido nelle risposte alle battute dei suoi conoscenti.
Di colorito giallastro, piuttosto magro, rigido nei movimenti e freddoloso — “La porta!” urlava sempre quando qualche avventore del bar la lasciava aperta—.

Quel giorno, dato che doveva trascorrere al bar un intervallo piuttosto lungo tra l’appuntamento con l’avvocato e quello con il medico, aveva portato con sé un libro.
Bevendo il suo latte macchiato molto lentamente, a piccoli sorsi, quasi fosse un faticoso dovere da svolgere, leggeva invece con molto interesse il seguente brano de Alla ricerca del tempo perduto, in cui l’autore ( Marcel Proust)  descriveva i sentimenti della domestica Francoise. 
“ Mi accorsi a che, al di fuori dei suoi stretti parenti, gli esseri umani suscitavano la sua pietà per le loro disgrazie quanto più vivevano lontani da lei. I torrenti di lacrime che versava leggendo il giornale sulle disgrazie di sconosciuti, si inaridivano immediatamente se poteva rappresentarsi in maniera più precisa la persona che ne era oggetto. Una di quelle notti che seguirono il parto, la ragazza di cucina fu colta da atroci coliche: la mamma la sentì lamentarsi, si alzò e svegliò Francoise che, insensibile, dichiarò che quelle grida erano tutta una commedia. Il dottore, che temeva il sopraggiungere delle crisi, aveva messo un segno, in un libro di medicina che avevamo in casa, alla pagina in cui sono descritte le cure e ci aveva detto di fare riferimento ad esse per soccorrere la giovane paziente. Mia madre mandò Francoise a cercare il libro raccomandandole di non far cadere il segno. Dopo un’ora Francoise non era tornata (...) trovai Francoise che leggeva la descrizione clinica della crisi ed ora singhiozzava in quanto si trattava di una malata-tipo che lei non conosceva. Ad ogni sintomo menzionato esclamava “ Oh Santa Vergine ma è possibile che il buon Dio voglia far soffrire così una disgraziata creatura? Oh povera!”. Ma come l’ebbi chiamata e fu di nuovo accanto al letto di Eulalie, le sue lacrime di colpo cessarono; non riusciva a ritrovare né quella piacevole sensazione di pietà e di commozione che conosceva bene e che la lettura dei giornali le aveva spesso suscitato, né alcun piacere dello stesso genere, nel fastidio e nell’irritazione di essersi dovuta alzare nel cuore della notte per la ragazza di cucina”.


“Caspita questa donna è proprio come me! Una mia caratteristica di cui sono sempre andato orgoglioso è la sensibilità per le sofferenze che ci sono nel mondo! Però qui l’autore la descrive come un difetto o comunque un aspetto poco sano! 
Già...a proposito devo mettere nella giusta sequenza le cose da riferire alla dottoressa Tumis”. 

Negli ultimi tempi Nobi sentiva la necessità di mettere i pensieri in ordine, faceva infatti un po’ fatica ad esprimersi come avrebbe voluto, come si esprimeva solo fino a pochi mesi addietro. Così cominciò a dettare al suo I-phone un elenco ordinato dei suoi sintomi.
“ Dunque devo dire per prima cosa che mi sento stanco... si, sempre stanco. Sento vari dolori a muscoli sempre diversi: oggi le cosce, ieri ad esempio erano dolori alle spalle e alle braccia. Ma dolori forti e laceranti che durano un minuto. Oltre alla stanchezza fisica ho questa stanchezza mentale e devo sempre pensare ad una specie di copione, proprio come sto facendo anche adesso, prima di poter fare un discorso ben articolato. Verso sera mi viene una sorta di ansia senza un motivo specifico: sarà che sento la morte avvicinarsi? Eppure questo l’ho pensato solo adesso per la prima volta: non è dunque il motivo esplicito di questa ansia, anche perché, che io sappia, non ho nessuna malattia grave. Certo ho bruciore alla gola e allo stomaco... o forse è all’intestino? Beh, questo dovrà appurarlo la dottoressa. 
Prurito sempre un po’ dappertutto, ma in particolare dietro le orecchie dove ho un eczema cronico. Mi passa solo quando mi sono grattato abbastanza da arrivare al sanguinamento! Anzi direi che questo è il sintomo più pressante, il primo che vorrei far sparire.
Retrazioni tendinee e contratture muscolari. Irrigidimento doloroso soprattutto nel tratto cervicale e dorso-lombare. Artralgie, dolori come da lussazione delle articolazioni coxofemorali. Sensazione di avere i tendini troppo corti.
Crampo dello scrivano con debolezza muscolare: infatti non scrivo più a mano e anche la tastiera la uso poco...più comodo parlare con Siri.
Dunque dicevo, ho dolori alle articolazioni, dolori alla spina dorsale, dolori all’anca per il quale mi è stata diagnosticata dall’ortopedico una coxartrosi. Sciatica con atrofia muscolare. Reumatismi che migliorano con l’umido e peggiorano col tempo secco.
per il momento mi fermo qui.... che dice dottoressa, sono abbastanza ridotto a un rottame?”
Un’ora era trascorsa così abbastanza velocemente e l’uomo pagò la colazione e si avviò verso l’uscita.
“ guarda come cammina” bisbigliò la ragazza del banco alla cassiera. “ normale— rispose la collega— è normale per la sua età, avrà 80 anni”
“ No, per me ne ha non più di 65 ma portati piuttosto male” 
“ vuoi scommettere? Domani glielo chiediamo”
“ Io ci sto, ma chi lo deve chiedere? E se ci incenerisce con una delle sue battute?”
“ Se hai paura, gli parlo io con una scusa qualsiasi”.

Ecco alcune importanti note da manuale sul rimedio Causticum
—1—
Riguardo ai reumatismi che migliorano con l’umido e peggiorano col tempo secco: questo fenomeno è così raro parlando di reumatismi, che costituisce un segno inequivocabile per la scelta del rimedio
—2–
Il ceppo di origine di Causticum è definito dal suo modo di preparazione. È una sostanza chimica complessa, ottenuta da Hahnemann mediante distillazione di una miscela di calce spenta e bisolfato di potassio. Si presenta come un liquido incolore e trasparente, dall’odore di liscivia di potassa e dal sapore aspro e bruciante. Non è mai stato usato nella farmacopea classica. 
La sua patogenesi compare nel trattato di Hahnemann sulle malattie croniche. Il potere farmacodinamico del medicinale si esercita in tre sfere principali: sistema nervoso, sistema osteo-articolare e pelle.
—3–
Altri sintomi non citati nel racconto sono:
—Paralisi o paresi più o meno localizzate; dolori brucianti con intorpidimento.— Paralisi facciale detta “ a frigore” (prima scelta è aconitum ma subito dopo o in aggiunta si dà Causticum).
— Ptosi palpebrale dopo herpes oftalmico, spesso accompagnata da parestesie brucianti e indolenzimento locale.  Strabismo sempre per paresi dei muscoli oculomotori.
—Paralisi periferiche (postumi di emiplegia o trauma midollare).
— Nevralgia cervico-brachiale.
— Laringiti con raucedine o afonia dovuta a paresi delle corde vocali ( di origine virale, post-difterica o in seguito a sforzi vocali). Espettorazione difficile ed ingorgo bronchiale sempre per paresi della componente muscolare dei bronchi.
—Disartria dovuta a paralisi della lingua, disfagia, paresi del velo palatino.
—Incontinenza urinaria da sforzo, oppure ritenzione urinaria. Perdita di urina quando si tossisce.
—Stipsi da paresi.
—Infine ad un livello più grave ci può essere epilessia, specie piccolo male. Le crisi sopraggiungono in periodo mestruale o in fase di luna piena.
— Vertigini aggravate guardando avanti
— Verruche delle estremità digitali e in particolar modo
— Raucedine che peggiora al mattino. Utile nell’anziano che ha i polmoni ingombri di muco e non riesce a espellerlo.
— Gastriti e coliti con bruciore come da calce viva. I bruciori si alleviano con un po’ di acqua fredda
sotto-ungueali. Verruche del naso, delle palpebre, delle labbra. Verruche cornee, estese o peduncolate, che sanguinano facilmente.
Cicatrici ipertrofiche o cheloidee, dolorose oppure pruriginose.
—4—
Modalità
Miglioramento sbalorditivo con il tempo umido e con l’aria calda.

Aggravamento con il tempo secco. Netta lateralità destra.

mercoledì 30 maggio 2018

SEMPREVIVO




Martina lavorava da pochi mesi in quel piccolo villaggio o piccola frazione che dir si voglia. Era stata assunta da Tumis come segretaria perché gestisse gli appuntamenti del suo secondo ambulatorio. 
Era un luogo tranquillo, molto diverso dalla città da cui proveniva. Quel tipo di tranquillità in quel particolare momento della sua vita le era molto congeniale. Gli edifici erano disposti ai lati dell’unica strada asfaltata, dietro a questi i terreni coltivati e tutto intorno vi erano luoghi incolti dove le piante selvatiche prosperavano creando una piccola giungla. Quando, al suo arrivo, vide il negozio sulla cui insegna spiccava a caratteri arrotondati  “Isadora capi in pelle”, ebbe una netta sensazione di deja vu.
La seconda sensazione di deja vu arrivò puntuale quando incontrò la dottoressa Tumis, durante una delle sue escursioni alla ricerca di erbe selvatiche commestibili. Martina, infatti, ne conosceva diversi tipi e le piaceva raccoglierle per consumarle crude o ben cucinate a seconda del tipo. Quelle passeggiate la rilassavano e le restituivano l’energia della sua infanzia, quando accompagnava la nonna che le insegnava a riconoscere le piante.
Ad un certo momento, mentre conversavano sulla bellezza del luogo, si fermarono davanti a un cespuglio di semprevivi che si accalcavano sopra il tetto crollato di un rudere.
“Aspetta un attimo—disse Tumis— voglio prendere un paio di queste rosette per la mia insalata”
“ Non mi dire che sono commestibili pure queste!” Esclamò Martina piuttosto sorpresa.
E Tumis rispose: “Certo. Si deve recidere la rosetta di foglie alla base, avendo cura di non danneggiare eventuali stoloni portanti piccole piantine che generalmente spuntano alla base della pianta madre; queste piantine, a loro volta, saranno esse stesse piante madri l’anno seguente, assicurando in tal modo continuità alla specie. Le piante più consistenti, quindi, cogliamole senza timore di danno alcuno, poiché oltre tutto, terminata la fioritura, seccherebbero definitivamente.
Con le foglie possiamo preparare gustose insalate condite ad esempio con olio, aceto, aglio orsino e qualche foglia di menta. Ma le proprietà farmacologiche e cosmetiche di questa pianta sono molto interessanti...potrai leggere qualcosa sull’argomento domani in ambulatorio sul manuale di fitoterapia.”
Dopo questa parentesi le due neo-amiche continuarono la passeggiata senza fatti degni di nota. Ma quella sera Martina ricordò in modo piuttosto vivido di aver già avuto un incontro con il semprevivo al tempo in cui andava nei campi con la nonna. La nonna disse che lo usava per i calli, ma il luccichio dello sguardo era lo stesso: quello che appare quando parliamo di qualcuno o qualcosa che amiamo.
Ed ecco cosa dice il manuale:

SEMPREVIVI
Nella medicina popolare le varie specie di Sempervivum sono state tradizionalmente utilizzate nella cura di svariati disturbi: soprattutto le foglie, usate per preparare cataplasmi emollienti, emostatici, oftalmici e sedativi. Il succo veniva applicato su ustioni, ferite e per arrestare l’epistassi. In infuso come collirio, contro congiuntiviti ed infiammazioni oculari. Pare che, masticando le foglie fresche, si trovi sollievo al mal di denti. Un macerato della pianta, applicato sulla pelle, ha proprietà rinfrescanti ed astringenti.

SEMPERVIVUM TECTORIUM
(Ordine delle Rosales, famiglia Crassulacee)


BOTANICA
Pianta erbacea perenne, robusta, stolonifera, alta fino a 40 cm, le foglie basali sono riunite in rosette estese e appianate, di grandezza variabile, le foglie sono oblungo-lanceolate, ottuse, acuminate e glabre, eccetto ai margini che presentano ciglia biancastre e patenti, frequentemente tendono ad avere colore porpora nella parte apicale, le cauline sono lanceolate, aguzze e pelose; il fusto fiorifero è irsuto; l'infiorescenza è a corimbo, il calice è irsuto con segmenti lanceolati o acuti, i fiori sono picciolati all'ascella delle brattee, sono di colore rosa o rosa-purpureo con petali lineare-lanceolati o acuti, pubescenti, più lunghi del calice. Gli stami sono numerosi su filamenti di colore porpora con antere rosate o violacee. Il frutto è un polifollicolo con semi piriformi e alveolati. Fiorisce da giugno ad agosto, da 300 a 2800 m di altitudine, su rocce, in prati secchi, pendii e sui tetti di pietra o tegole.


FARMACOGNOSIA
La droga sono le foglie.
Il periodo balsamico è luglio.
Effetti e indicazioni:
—antisettico: particolarmente indicato per ascessi e flemmoni;
—cheratolitico efficace su calli e verruche; indicato per le paronichie delle mani e dei piedi;
—cicatrizzante e riepitelizzante  per ferite, abrasioni e ulcere della pelle. Di prima scelta per le fistole anali;
—dermopurificante e protettivo per le dermatosi;
—lenitivo, indicato per l’eritema solare e gli eritemi in generale (ad esempio in seguito a radioterapia). Molto indicato in seguito a scottature e ustioni.

PREPARAZIONI

ESTRATTI:
Semprevivo foglie fresche polpa o succo
Fare applicazioni dirette su ustioni, piaghe, ferite, ulcere, irritazioni, punture di insetto, ecc. 
Uso esterno
Semprevivo Tintura Madre
Preparata dalla pianta intera fresca tit.alcol.45° a 1/20


La pianta - o meglio il suo succo va usato fresco per le proprietà rinfrescanti e cheratolitiche direttamente sulla pelle o sulle mucose.




SEMPERVIVUM ARACHNOIDEUM
Il nome generico fa ovvio riferimento alla sopravvivenza invernale delle rosette fogliari; l'attributo specifico dal greco ἀράχνη (aracne) = ragno, per la fitta formazione ragnatelosa all'apice delle rosette fogliari.

BOTANICA
La caratteristica ragnatela che copre le rosette fogliari, unita alle ridotte dimensioni della pianta, distingue questa specie dalle congeneri a fiore rosa, rosso o purpureo
Piccola succulenta erbacea perenne con radice fascicolata; pubescenza ghiandolare più o meno densa presente su tutte le parti della pianta; fusti striscianti da cui si dipartono piccole (diametro max 2,5 cm) rosette fogliari compatte di forma subsferoidale che tendono a tappezzare il substrato roccioso; scapi fioriferi eretti, fogliosi, alti 6-10 cm.
Foglie delle rosette persistenti, carnose e carenate, 2-3 x 8-12 mm, con lamina da lungamente ovato-appiattita e spesso arrossata in quelle più esterne, a lesiniforme in quelle più interne che generalmente sono arrossate all'apice; ghiandole poste nella metà apicale (sempre più numerose verso l'apice) secernono una sostanza filante che, all'apertura della rosetta, forma una densa e finissima pelosità ragnatelosa, che tende a scomparire nelle rosette più aperte.
Foglie cauline alterne e appressate allo scapo, larghe 3-5 mm e lunghe (8) 11-16 mm, da oblungo-oblanceolate (nella porzione basale) a lanceolate, a sublesiniformi nella porzione apicale, generalmente arrossate e portanti un denso ciuffetto di peli (brevi) biancastri all'apice.
Infiorescenza corimbosa, con 3-8 fiori ermafroditi; perianzio (8) 9-12 (18) -mero; calice gamosepalo con lobi lanceolati acuti, pubescenza ghiandolare; petali liberi, lanceolati o largamente lanceolati, lunghi fino a 10 mm, apicolati all'apice, con margine ciliato e pubescenti nella pagina inferiore, di colore da rosa carico a porpora, con striatura longitudinale mediana più scura.
Stami 10-20 con filamento purpureo e antere gialle.
Ovario supero pluriloculare di colore verde sfumato di rosso, stili purpurei.
Frutto a follicolo.
FARMACOGNOSIA
Periodo di fioritura
Giugno-Agosto
Costituenti chimici
Flavonoidi (soprattutto caempferolo), alcaloidi, polifenoli, mucillagini resine, oli essenziali, tannini, acidi organici.
Come nelle altre specie appartenenti a questo genere, gli estratti hanno un contenuto in polifenoli in grado di esercitare, in misura variabile, attività antimicrobica ed antimicotica. La componente di flavonoidi possiede proprietà antinfiammatorie ed antiossidanti.
Uso Cosmetologico
Un impacco di foglie fresche macerate, applicato sulla pelle, ha proprietà emollienti e rinfrescanti.

Rosette con evidente e densa ragnatela.

ALTRE SPECIE
— S. grandiflorum
— S. montanum L.
—S. dolomiticum Facchini
Sono inoltre note le sottospecie:
subsp. arachnoideum (= S. doellianum Lehm.) con rosette fogliari chiuse e tomento ragnateloso scarso, diffusa nel settore orientale del territorio di crescita;
subsp. tomentosum (Lehm. et Schnittsp.) Schinz et Th., con rosette più aperte ed appiattite, ragnatela più fitta.


































sabato 21 aprile 2018

Tiroide. Storia di due donne


Tiroide
Storia di due donne 

“I disturbi della tiroide colpiscono circa il 20% della popolazione  secondo dati raccolti nel lontano 2005: oggi questa percentuale è probabilmente aumentata.”
Con queste parole si concludeva l’articolo che Tumis stava leggendo quando la suoneria della sua agenda la avvisava che doveva aprire la porta e chiamare in studio la prima paziente della giornata.



Nell’anticamera dello studio di Tumis quella mattina c’erano solo due donne. Anastasia, trent’anni, bionda, decisamente con qualche chilo di troppo, leggeva una rivista senza troppa attenzione: i suoi pensieri ricorrenti irrompevano con prepotenza sulla sua stessa volontà di concentrarsi in qualsiasi attività.
Lucrezia, quarant’anni, bruna, alta e magra, e dall’aria anche troppo sicura di sé, sembrava il personaggio che Anastasia avrebbe voluto essere. “Ma le cose non sono mai come sembrano —pensò Anastasia osservandola di soppiatto— sembra il ritratto della salute, della bellezza e del successo, ma in fondo anche lei è qui per una visita medica quindi almeno un problema c’è l’ha “.
Lucrezia teneva gli occhi fissi sul suo tablet e già pensava a tutte le incombenze che l’aspettavano una volta che fosse uscita dallo studio medico. Riguardo ad Anastasia, poi, non l’aveva considerata altro che come una persona che faceva da sfondo in questa scena dove lei sola era la vera presenza. 
Ed ecco che improvvisamente la porta si aprì e Tumis fece capolino:
“ Carissima Anastasia che piacere vederti, vieni pure, è il tuo turno”.
Anastasia e il marito Mario erano amici di Tumis e questa era la prima volta in cui le due donne si incontravano nei ruoli di paziente e medico.
Anastasia cominciò il suo lungo e dettagliato discorso confidando che Tumis avrebbe raccolto nel modo più organico e ordinato la massa confusa dei suoi sintomi per poter emettere un verdetto risolutivo.
 ANASTASIA: “ Sto attraversando un periodo davvero difficile. Mario mi dice che non sono ammalata ma solo ipocondriaca. Io però ho tutti questi cambiamenti fisici che si sono presentati nel giro di un anno e non posso ignorarli neanche volendo! Dunque: energia zero, uno sforzo normale mi mette facilmente in crisi. Sonnolenza tutto il giorno: eppure la notte dormo sempre; aumento di peso pur mangiando poco; ho sempre freddo; i capelli mi sembrano indeboliti ma quel che trovo strano è questo diradamento delle sopracciglia...sai che avere delle belle sopracciglia folte è stata sempre una mia prerogativa. Ora, forse sto invecchiando, in ogni caso ho una faccia che non mi piace più.
TUMIS: “E dimmi, come vanno le cose con Mario ?” 
ANASTASIA: “Come sai, l’anno scorso ho perso il bambino; da allora i nostri rapporti sessuali sono diminuiti. Io da parte mia non li richiedo neppure, lascio che accadano quando accadono, non ne sento molto l’esigenza soprattutto perché ho paura di una nuova gravidanza seguita dallo stesso esito della prima. Ma non è questo esattamente il nostro problema... questo è solo un aspetto secondario. Il punto importante è che non mi sento più stimata da lui. Quegli aspetti del mio carattere che prima gli erano piaciuti come le caratteristiche preziose che lo avevano fatto innamorare e in seguito comunque come aspetti simpatici sui quali ricamare prendendomi in giro amabilmente: in pratica il mio temperamento di artista, ora sono diventati tutti indice di stupidità, superficialità, testa fra le nuvole, inefficienza, inaffidabilità.
Tutti i nostri amici mi fanno sempre complimenti riguardo alla mia bellezza ed eleganza ma lui, invece di annuire o ritenersi fortunato, mi dice che non devo crederci, che lo fanno solo per essere gentili, e nel frattempo guarda continuamente tutte le altre.
TUMIS:  “Calma, calma! questa mi sembra una percezione un tantino paranoica: con me non fa altro che parlare di te, e da molti suoi comportamenti appare chiaro che la protagonista dei suoi pensieri sei sempre tu! Comunque non voglio sottovalutare il fatto che questa tua percezione così negativa possa far parte dei sintomi.
Intanto ti prescrivo delle analisi del sangue, un’ecografia della tiroide e una visita endocrinologica.
Ci rivediamo la prossima settimana per decidere un appropriato percorso terapeutico”.

Una volta congedatasi da Anastasia, Tumis invitò ad entrare Lucrezia.


LUCREZIA: “Dottoressa mi ha inviato qui il mio direttore, il signor Mario Locatelli, assicurandomi che lei è proprio un guru della medicina olistica! E io già a stare seduta nel suo studio mi sento quasi bene! Mi scusi se sarò prolissa ma non voglio che le sfugga nessun dettaglio sulla mia situazione”.
TUMIS: “Parli pure a ruota libera, procederemo dopo con l’esame obiettivo”.
LUCREZIA: “Dunque premetto che mi sento sempre agitata, mi stanco facilmente anche dopo piccoli sforzi e spesso dopo ogni sforzo mi viene la tachicardia: questo è il sintomo principale: non è che può venirmi un infarto? Poi in determinate fasce orarie della giornata ho una gran fame e se, per le mansioni che sto svolgendo in quel momento, non posso mangiare divento irritabile e spesso anche abbastanza aggressiva con chi mi circonda; a volte mi basta uscire dal negozio e andare a sedermi al parco di fronte per ritrovare la calma e l’energia per ripartire. Se non posso fare una pausa, vado a lavarmi il viso con l’acqua di una bottiglietta che tengo sempre in frigo perché l’istinto mi dice a gran voce che a contatto con l’acqua fredda posso stare subito meglio. Anche a casa mia mi lavo con l’acqua tiepida in inverno e fredda in primavera estate. Insomma pure in inverno sto bene attenta che l’acqua della doccia non sia calda perché in caso contrario mi viene la tachicardia! Altri sintomi in ordine sparso: diarrea, ostruzione nasale negli ambienti caldi. Lavoro anche troppo nel negozio di tessuti ma questo, devo dire in tutta sincerità, mi fa sentire bene. Quando sono a riposo, specialmente a casa, invece mi viene questa sorta di ansia e vari sintomi che ho detto.
TUMIS mi parli un attimo della sua vita quotidiana per completare il quadro. Vive da sola?
LUCREZIA no, vivo con mia madre. Non si può certo definire anziana visto che ha solo 59 anni: mi ha avuta da giovane e tuttora visivamente, ad uno sguardo poco attento, sembra più mia sorella che mia madre. Il fatto è che non la sopporto! Quando ci rapportiamo con qualsiasi estraneo mi fa sempre vergognare per i suoi comportamenti invadenti e da impicciona. Fa sempre domande o affermazioni imbarazzanti e non sopporto che la gente possa pensare che anch’io in fondo sono come lei! Ma a parte questo dettaglio piuttosto fastidioso, il fatto cruciale è che lei non si è mai realmente interessata a me o ad apprezzare o valorizzare i miei talenti. Tutto quello che ho fatto di positivo, le cose in cui ho successo ( come ad esempio nel lavoro) per lei sono cose normali che devo svolgere già di “ default “. Tutto quello che, sempre ai suoi occhi, è negativo, me lo fa pesare per mesi o per anni secondo il caso! Insomma mi stressa continuamente eppure sono costretta ad occuparmi di lei perché sono figlia unica. Io cucino, io tengo in ordine la casa, stiro e faccio tutto. Lei, che è in pensione, invita i suoi amici in casa ( creando un ulteriore carico di lavoro per me) e fa la diva e la pettegola rinfacciandomi pure di non essere stata abbastanza socievole con i suoi amici! Le volte che ho provato a dare una scossa a questi ruoli distorti non solo non ci sono riuscita, ma lei ha dato segni di scompenso sentendosi male in modo proprio spettacolare! Io sul momento non ci credo, ma poi mi vengono tanti sensi di colpa: e se in seguito ad una prossima lite con me stesse male davvero e morisse? Perciò non mi azzardo a provocarle il minimo scompenso psicologico”.
TUMIS:  “ E la sua vita sentimentale va bene? Ha un fidanzato o un partner?”
LUCREZIA: “Ecco Partner mi sembra la parola giusta perché la vita sentimentale è l’unica cosa che mi va alla grande: un film di amore ed avventura dove noi siamo i protagonisti! Lei è vincolata dal segreto professionale, me lo conferma?” 
TUMIS: “Certo !”
LUCREZIA: “Ebbene in passato ho avuto vari fidanzati, ma da due anni ho una vera storia d’amore con il mio direttore, il signor Mario, suo amico! Lo so, è molto più giovane di me, è sposato, è diverso da me. Ma la cosa che più mi attrae in lui è che si tratta di un vero artista… anche se non può sfruttare questo suo talento nel negozio. Però è così che lo vedo io. Un artista, un poeta, un intellettuale, un creativo che riesce a dare colore ad una vita in bianco e nero come la mia. Non voglio cambiare nulla di questa storia, non mi aspetto neppure che lasci la moglie ( che peraltro non è mai passata in negozio... alcuni colleghi pensano che non esiste questa moglie, che se la sia inventata per giustificarsi quando non vuole venire alle cene di lavoro “ temo che non potrò venire alla cena, oggi mia moglie non sta bene e non voglio lasciarla sola in casa”). Insomma io ci credo che ce l’ha, solo che immagino non abbiano un granché di cose da dirsi. Comunque questo discorso era solo per completare il quadro come ha detto lei.” Così Lucrezia concluse la sua storia lasciandosi sfuggire una risatina un po’ stridula.
Quindi si sdraiò sul lettino ricevendo un’accurata visita di tipo “fisico” anche se la visita di tipo psichico e quella di tipo fisico non sono mai due compartimenti separati. Infatti per tutto il tempo del suo discorso Tumis l’aveva accuratamente osservata, notando certe asimmetrie, un cero tremore, una specie di strabismo nello sguardo...insomma alla fine di questa prima visita Tumis  poteva già annotare parecchie cose. 
Dopo che anche Lucrezia si fu congedata, Tumis si lasciò cadere sulla poltrona giocherellando con la matita e iniziò a scrivere le sue annotazioni sulle due pazienti.
Intanto l’unica considerazione che le venne spontaneo fare a voce alta nella solitudine del suo studio fu:
“ Caspita! Erano sedute una di fronte all’altra le due donne che amano lo stesso uomo… e io posso solo guardare questo film cercando solo di curarle entrambe!”

La settimana successiva 
Tumis si trova ora a studiare i risultati delle analisi e delle ecografie e a confrontarle con le sue annotazioni della settimana precedente per decidere la cura da impostare per ognuna delle due pazienti.

Ecco le sue considerazioni:

Anastasia
Vorrebbe una nuova gravidanza, ma non ci conta troppo dunque è pure rassegnata a rinunciarvi perché non si sente corrisposta affettivamente dal marito.
Secondo la lettera dell’endocrinologo ha una tiroidite autoimmune subclinica a livello iniziale con marcato ipotiroidismo
In caso di deficit dei due ormoni tiroidei la produzione di energia si riduce, in casi estremi, ad un valore pari a metà di quello del metabolismo basale: ed ecco perché ha sempre freddo e tende ad accumulare peso pur mangiando poco; altri sintomi sono bradicardia, secchezza cutanea e, dato molto significativo, dalle analisi si rileva marcata ipercolesterolemia.


Lucrezia
Esoftalmo; vitiligine modesta alle mani; metabolismo rapido; temperatura basale alta; prurito idiopatico; una specie di strabismo che si potrebbe definire pseudostrabismo.
A questo riguardo trovo conferma nel libro del Dr Bernard Lown  “l’arte perduta di guarire” (Garzanti 1997) in cui, en passant, riferisce diverse nozioni di semeiotica medica; a proposito della patologia tiroidea dice: “ caratteristico è lo sguardo fisso unilaterale di un occhio ( non è strabismo); c’è una certa asimmetria dei due occhi, con la palpebra di uno ritratta di qualche millimetro. Questo è segno di ipertiroidismo, anche se non è possibile palpare un gozzo tiroideo ingrossato”.
Del resto la diagnosi dell’endocrinologo qui dice Ipertiroidismo e non suggerisce un trattamento ma solo una fase di osservazione.
E allora osservandola vedo le caratteristiche tipiche di un rimedio omeopatico:
Donna magra, linfatica con linfoadenopatie disseminate, fame che la rende irritabile; migliora a contatto con l’aria e l’acqua fredde, camminando e mangiando. Peggiora con il caldo e il clima umido. Sensazione di caldo, sete intensa, appetito vorace, dimagrimento. Ipertrofia e iperplasia della tiroide; tremori fini delle mani. Ansia che migliora mangiando; irrequietezza che induce a muoversi in continuazione; eccitabilità nervosa, umore variabile. Avversione per la compagnia e nei confronti dei familiari; miglioramento quando è occupata: è IODUM senza dubbio!
Intanto nel bar di fronte 
Sono arrivate con largo anticipo le due pazienti che si incontrano mentre stanno ordinando una cioccolata calda.
LUCREZIA: “ Ciao! Ci siamo viste la settimana scorsa dalla dottoressa…sei proprio tu o sbaglio?”
ANASTASIA: “ Si, esatto! Ieri le ho inviato i referti e così mi ha convocato per impostare la cura” 
LUCREZIA: “Anche io stesso iter…”
ANASTASIA: “Trovo che questa dottoressa sia molto brava. Raccoglie anche il dettaglio più insignificante e prescrive nei suoi protocolli anche rimedi o comportamenti da adottare di cui faccio fatica a trovare il nesso logico...fatto sta che ha sempre risolto al meglio delle situazioni che sembravano senza via d’uscita. La conosco da tempo come amica perciò molti conoscenti che abbiamo in comune mi hanno raccontato del suo modo di lavorare.”
LUCREZIA: “Concordo! Pensa che a me ha chiesto persino se ho un partner e come vanno le cose tra noi”.
ANASTASIA: “E come vanno?”
LUCREZIA: “Vanno benissimo... sai la gente crede che ho preso un toy boy perché è molto più giovane di me —il termine toy boy è così brutto— ma non si tratta certo di questo! Il nostro è amore vero. Lui è un grande artista ed un giorno spero diventi famoso!
ANASTASIA. “Davvero? Questo mi fa piacere non ti facevo tipo da artista! Come ti invidio! Mio marito invece di arte non capisce nulla… a volte fa dei commenti così ingenui su artisti importanti che arriva ad esasperarmi. Anche io dipingo, ma vendo più quadri di altri pittori che miei.”
LUCREZIA: “ Ah! Questo mi interessa molto...un giorno posso venire a vedere le tue opere?”
ANASTASIA: “Ma certo, ho la galleria in fondo a Corso Garibaldi puoi venire quando vuoi”.
Infine le due si scambiarono i numeri di telefono ripromettendosi di incontrarsi in seguito. Poi ognuno secondo il proprio orario andò a ritirare il proprio protocollo di cura da Tumis. Ecco in particolare di cosa si trattava:




Per Anastasia 
Alimentazione 

—Evitare latticini in generale per il loro contenuto in caseina.
— Da limitare gli alimenti contenenti glutine.
—Evitare le brassicacee che inibiscono le attività ormonali tiroidee. 
—Evitare alimenti ricchi in calcio, formaggi e latte in particolare.


PSICOTERAPIA 
Dove sono emersi ed in seguito elaborati in modo proficuo i seguenti contenuti (la parte sottolineata sono le considerazioni del medico):
“ Mi sento un nodo in gola, come se qualcosa mi impedisse di parlare, di esprimere a gesti e a parole ciò che dentro di me urla, come un’energia che vuole esplodere...
Vorrei avere il coraggio di dire, prima di tutto a me stessa, ciò di cui ho bisogno per ritrovare il rispetto di me stessa, portando alla realtà ciò che talvolta non oso confessare.
Che cosa vorrei dire?
Che cosa non vorrei aver detto?
Ho più paura di vivere o di morire?
Il tempo nasce in noi, esce da noi e fugge con noi, lasciando segni indelebili in noi, come granelli di sabbia che scorrono lungo l’istmo di una clessidra, in grado di lasciar passare ciò che è pieno verso ciò che è vuoto. E sembra non ci sia carità; che il mondo sia un’arida clessidra, e noi come sabbia, dentro, vi scivoliamo. 
Come un antico orologio, simbolo del fluire del tempo e della caducità della vita umana, il collo, la gola, la tiroide e tutte le strutture nervose presenti nel collo rappresentano uno stretto passaggio fra la testa e il corpo. Una stretta connessione fra l’idea e l’espressione dell’azione, fra il concepimento e la realizzazione.
Ma che cosa succede se questo canale di passaggio, questo istmo che dovrebbe permettere il fluire dell’energia nelle sue forme, si restringe, si comprime, si blocca? Il fluire della vita si arresta e con esso la nostra capacità di bruciare le nostre energie, di aggredire la vita col movimento, perdendo il contatto con le percezioni che giungono, attraverso la nostra sensibilità, alla consapevolezza.
Come se ogni gesto divenisse irreparabilmente lento, come se il tempo si fermasse lasciando che la polvere della vita diventi concrezione che si stratifica su di noi, rallentandoci ulteriormente ma, anche, proteggendoci con questo scudo, come un’ostrica attaccata alla propria roccia, che apre le valve solamente per sopravvivere.
La tiroide è l’organo che incide sul nostro momento, un metronomo che determina quanto velocemente il corpo brucerà le proprie energie o, all’opposto, le lascerà sedimentare. Comandata dal complesso Ipotalamo-Ipofisario, l’interfaccia fra emozioni/sentimenti e risposte biologiche, regola il nostro metabolismo e le nostre attitudini comportamentali. Determina il continuo oscillare fra il dentro ed il fuori, fra l’alto ed il basso, alternando momenti di accelerazione e proiezione in avanti a rallentamenti ed introiezioni.

Talvolta il nostro orologio si blocca in accelerazione, come se il tempo ci sfuggisse di mano rendendo indispensabile l’esperire ogni attimo, quasi che il sonno divenisse una perdita del poco tempo che ci pare rimanere.
Talaltra la paura di vivere ci spinge a cercare di rallentare quel flusso vitale che ci scorre intorno. O ancora il nostro desiderio di spegnere quell’orologio, di punire quell’implacabile scorrere della vita, come granelli di sabbia fra le dita, ci induce a reagire contro noi stessi, come in un auto-punizione ed ad aggredire il nostro stesso corpo, la tiroide stessa, scatenandole contro il nostro sistema immunitario, cercando di isolarla all’interno di una palizzata, come se questa potesse neutralizzarne l’effetto. Fino a costringerla a cercare di vivere una vita propria, anche a danno del corpo che la ospita.

Le concrezioni del non detto, del non espresso, del non fatto, del non sentito, si stratificano nel nostro collo, togliendole il nutrimento, alterandone l’attività. Come tartarughe che tirano il collo dentro il guscio protettivo, alteriamo l’istmo della nostra clessidra, la comprimiamo, la soffochiamo, come se un cappio le si stringesse intorno. Un laccio che vuole frenare il nostro essere, vuole nasconderlo, forse proteggerlo.

Perché non posso o non voglio esprimermi? perché esprimendomi  mi renderei ancora più vulnerabile.
Perché lasciando che i miei sentimenti si manifestino, che i miei pensieri, attraverso il suono della mia verità, divengano reali potrei correre il rischio di portarmi in conflitto proprio con coloro che vorrei vicini.
Perché mostrandomi e svelando le mie verità temo che la vita mi costringa a prendermi le mie responsabilità.
Dimenticando che, in fondo, sono io e solamente io a tenere in mano l’estremità di quel nodo scorsoio… Ma ora basta, non accetterò più questo mio atteggiamento: si volta pagina!”

FITOTERAPIA 
HEDERA HELIX TM 40-60 gtt/die per 15-20 giorni al mese. Essa stimola l’attività della tiroide accrescendone la secrezione ormonale. A lungo andare regolarizza le tiroidi insufficienti. 



Per Lucrezia 
 Alimentazione: evitare le brassicacee, le alghe e cibi ricchi di iodio

Omeopatia 
Iodum MK in dose unica; poi dopo venti giorni XMK, dopo 20 giorni LMK e infine dopo 20 giorni CMK da ripetere tre volte ogni 40 giorni. 


Risultato 
dopo 3 anni di questa terapia la  tiroide ha raggiunto dimensioni normali, i referti di laboratorio sono tornati alla normalità e le pazienti dichiarano di sentirsi in ottime condizioni.
In tutto questo tempo Mario non rivela mai che ha un’amante e mai le due donne scoprono che hanno lo stesso partner. 
Alla fine del terzo anno Lucrezia viene lasciata da Mario, il quale ha riflettuto abbastanza e scelto di restare con Anastasia e migliorare le cose con lei. Ma Lucrezia non se ne fa un problema anzi è felice che lo abbia detto lui perché lei era già nell’imbarazzo su come lasciarlo. 
Infatti, già da mesi ha lasciato il lavoro in negozio ed è stanca di lui che fa ancora perte di quel contesto e quel periodo della sua vita. Sta facendo invece i preparativi per trasferirsi a Siviglia e dedicarsi all’arte secondo l’indirizzo suggerito nel suo percorso di cura. Ma di questo trasferimento ora preferisce non dire nulla a Mario e lasciarlo con la sensazione che questa loro separazione è una responsabilità totalmente sua. 
Visto che anche lei apre una galleria d’arte, chiede ad Anastasia se la aiuta e la consiglia per l’avviamento della cosa. Così partono insieme per tre mesi.


Nel frattempo Anastasia dice a Mario che ha bisogno di un suo spazio, che il passo finale della sua guarigione è partire per circa tre mesi insieme ad una sua amica. Mario non si oppone anzi prende atto che è una buona idea.
Poi mentre lei non c’è ne sente ovviamente parecchio la mancanza: “Proprio ora che avevo in mente tante cose romantiche per fare ripartire il nostro rapporto. Ma animo: non mi ha lasciato è solo in viaggio è potrò coccolarla quando torna”.
Anastasia al ritorno riprende la vita coniugale e il lavoro ma questa volta si esprime al massimo ottenendo successo con i suoi quadri ed è felice per aver recuperato il rapporto con il marito.

Ma queste cose succedono solo nelle favole, e questa infatti lo è!


Nella realtà le persone a noi più care e quelle con cui trascorriamo molto tempo ( esempio colleghi di lavoro, allievi ecc.) quando notano che stiamo attuando un 
“cambiamento in noi stessi” temono ( e non si sbagliano) che questo comporti anche un cambiamento di ruolo ( a scapito della comodità del rapporto che hanno sempre avuto con noi) e, di conseguenza, cercano di ostacolarlo invece che agevolarlo. Ovviamente non tutti e non sempre. Certo è che quando si fa un percorso di cambiamento psicologico, il soggetto deve fare un costante esercizio di consolidamento dei cambiamenti ottenuti e dei nuovi spazi che è riuscito a crearsi.



Nota 1: in questo articolo ci sono solo dei suggerimenti per curare disturbi in fase iniziale e che non presentano un reale pericolo di degenerare in tumori. Non si vuole suggerire nel modo più assoluto una cura fai-da-te.
Per qualsiasi disturbo della tiroide è necessario rivolgersi ad un medico...ovviamente se questo medico è anche omeopata o esperto in terapie olistiche, si potrà attuare una cura che tiene conto di un maggior numero di strumenti e di un maggiore equilibrio nelle scelte terapeutiche risparmiando, quando si può, l’uso dei metodi allopatici.
Nota 2:
Il brano sui contenuti psichici è tratto dalla rivista Anno zero  1° Quadrimestre 2003; autore Francesco Gandolfi.

Nota 3:
Ho descritto l’argomento con maggiori dettagli ai capitoli 72 e 73 di cui riporto qui i link per facilitare la consultazione:

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Mi occupo di terapie olistiche dal 1983. Hobby principale il disegno: sono su Flickr sotto il nome di Marina Salomone
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