martedì 5 maggio 2009
DUE RIFLESSIONI
DUE RIFLESSIONI
...due modi opposti
...Chakra: ruota di energia
VISIONE ATTIVA E VISIONE PASSIVA
Innanzitutto esaminiamo due atteggiamenti opposti verso la vita che sono quello olistico e quello allopatico.
Tanti anni fa, quando mi ero appena trasferita a Modena, una cosa che mi aveva colpito era la differenza di linguaggio rispetto al mio. Non che le parole fossero diverse . Solo che mi colpiva il senso diverso di alcune frasi. Ad esempio se un amico o un conoscente mi raccontava di un suo incidente diceva “ ... due anni fa ho fatto un incidente...” mentre io, a Catania, ero abituata a dire e sentir dire “ ... due anni fa ho avuto un incidente...”
Queste due diverse locuzioni ci dimostrano il modo diverso e opposto di interpretare un fatto.
“Ho fatto un incidente “ indica che me ne assumo la responsabilità, che mi ritengo l’autore del fatto, che dipende da me, dalla mia volontà o sbadataggine fare le cose. Per estendere questo ragionamento : “io sono artefice del mio destino nel bene e nel male. Se le circostanze non si prestano a che io raggiunga un dato obiettivo, cercherò di piegarle a mio vantaggio con la forza, con ‘astuzia, con l’artificio, con l’inganno o anche con attitudine mite e onesta lavorando alacremente oltre le mie stesse capacità di resistenza” Questo approccio , se portato ad estreme conseguenze, porta necessariamente squilibrio in quanto contiene una sorta di delirio di onnipotenza e contiene il sacrificio di tutti gli altri aspetti della vita pur di raggiungere un obiettivo.
“ho avuto un incidente” indica che mi è capitato, mi è piovuto dall’alto in modo del tutto imprevisto e imprevedibile. Io non sono l’artefice del mio destino. Le cose mi capitano. C’è un mare di circostanze ed io cerco di nuotarci in mezzo. Ma questo ragionamento, portato ad estreme conseguenze conduce ad uno squilibrio , seppure più modesto del primo. Se le cose mi vanno male non è per causa mia ma per colpa di altri o per colpa di circostanze avverse. Questo implica che non considero il mio errore e quindi non lo correggo. Continuo a comportarmi allo stesso modo e poi mi lamento della mala sorte perchè i risultati sono negativi.
STORIA DI DUE DONNE NORD-SUD che si incontrano a mezza via
Maddalena, detta Lena e Carmelina, detta Lina.
Da tre mesi soffrono di una leggera ma puntuale emicrania in tutti i fine settimana , proprio quando non lavorano e potrebbero trascorrere meglio il tempo libero.
MADDALENA
è una piccola imprenditrice e proprio in una di quelle domeniche deve recarsi ad un corso di aggiornamento che le servirà a fare alcune modifiche all’impostazione della sua azienda. Assume immediatamente un analgesico e tanto per non essere colta da un calo di effetto , ne porta con sé due scatole di tipo diverso. Mentre si veste passa in rassegna le possibili persone che saranno al corso. Sempre le stesse, dato che si tratta di una tappa di un corso unico iniziato l’anno prima. Ricorda quelle due “antipatiche-anoressiche” in abito mini che catturavano l’attenzione del docente. Sembrava che spiegasse solo per quelle due. Poi ricorda il tipo che le aveva detto “... te lo dico in confidenza dato che potresti essere mia madre...” senza rendersi conto di come pugnalava l’idea che aveva di se stessa, cinquantenne ma molto attraente e alternativa.”No questa volta voglio sentirmi grintosa” e così indossa il suo abito semplice ma blu elettrico e sagomato che mette in risalto la sua bella linea. Poi prende le sue scarpe preferite, color argento e con un altissimo tacco. Al corso però, questa volta non c’è un docente ma una docente: Carmelina.
CARMELINA
si sveglia già con il mal di testa. Mario, il marito e i due bimbi devono andare con lei a Roma dove ha sede il corso. Erano daccordo già dalla settimana precedente :“così faremo una piccola gita anche noi e mentre tu sei al corso ,io con i pargoli andremo in giro per ritrovarci con te quando hai finito, nel tardo pomeriggio” , aveva detto Mario ed i bimbi erano elettrizzati.
Lina non assumerà nulla ma dovrà ridurre il suo programma: magari non si farà la gita perchè solo l’idea di mettersi in coda al casello dell’autostrada con i figli che schiamazzano sul sedile posteriore della macchina non le sorride tanto. Un minimo stress amplificherebbe di molto la sua emicrania. “ Tesoro, mi dispiace ma non posso portarvi con me. Ho l’emicrania. Non mi sento tanto precisa! Prenderò il treno”.
In treno era comodamente seduta,non c’era nessuno in vista. Cominciò a pensare. Si guardava i piedi con quelle belle scarpe argentate dal tacco alto. Queste scarpe sono tanto belle quanto scomode! E’ l’unico paio che ho con il tacco alto, ma giuro che sarà anche l’ultimo!!! Già ora mi fanno male i piedi... quasi quasi non so se preferisco il mal di testa o il mal di piedi. Beh ora me le tolgo, tanto qui non c’è nessuno...” Poco dopo dormiva beatamente e così per tutto il viaggio finchè non la svegliò il controllore. Poco male, anzi bene, dato che era quasi arrivata e avrebbe corso il rischio di perdere a sua fermata.
Al corso continuava a sentire un dolore sordo e costante in tutta la testa, come se una mano di piombo le tenesse il capo premuto verso il basso. A momenti però si distraeva dal dolore. Poi escogitò dei test per gli allievi, in modo che mentre loro scrivevano lei potè fare un altro riposino. Tutto sommato era andata bene, meno peggio di quello che si aspettava.
Tra lei e Lena era nata una di quelle simpatie a prima vista che fanno da preludio a importanti amicizie. A fine corso, con la scusa che avevano scarpe identiche , cominciarono a parlare dei loro gusti e della loro vita. Entrambe si sentirono contente come due scolarette che hanno scelto di essere compagne di banco. Fecero un giretto al parco e poi ognuno per la sua strada con il progetto di tenersi in contatto via mail e di incontrarsi ancora. In treno Lina torna a sfilarsi le scarpe e fa un sonnellino. Al risveglio, -orrore o fortuna- non trova più le scarpe! all’inizio rimane inebetita per lo stupore. Poi fa le dovute proteste con il personale e le viene dato un paio di scarpe della sua misura (orrende) per poter almeno tornare a casa.
Fu così che il suo mal di testa scomparve per sempre e la causa le rimase ignota come ignota era quella che lo aveva scatenato e cronicizzato.
MADDALENA
Ovviamente, il suo continuo assumere analgesici le causerà un’emicrania da farmaci che si scatena questa volta per la stessa interruzione del farmaco. Un problema lieve è ora diventato un problema dieci volte maggiore perchè l’emicrania si presenta tutti i giorni e i fans le hanno scatenato anche la gastrite. Lo specialista del Centro Cefalee diagnostica una bella cefalea a grappolo. Il nome le piace. Per lei avere una bella cefalea a grappolo è qualcosa di cui parlare con gli amici e con il marito quando vuole sottolineare il suo “eroismo” a svolgere le sue incombenze: “Ué Carlett , mica una cefalea qualunque! La mia è una forma pesante... mi hanno prescritto dei beta-bloccanti”. E così di farmaco in farmaco starà sempre peggio.
Il suo atteggiamento sembra attivo in quanto prende farmaci e consulta specialisti, ma in realtà è attivo solo nel senso di forzare la situazione per poter continuare ad agire e non riposarsi come invece chiede il corpo.
LINA
Questo è un esempio di come , secondo me comunque, il secondo atteggiamento è meno insano del primo se pure poco vicino a risolvere un problema. Il suo atteggiamento sembra passivo in quanto non assume farmaci nè si pone il problema di curare l’emicrania, limitandosi ad aspettare che passi. In realtà è attivo, in quanto ha ridotto attivamente i motivi di stress che le erano noti, rifiutando di portare con sè la famiglia; portando con sè elementi didattici di riserva come ad esempio i test impegnativi per tenere occupati gli allievi mentre lei , pur senza sdraiarsi, avrebbe potuto prendere una pausa di riposo.
E’ anche un esempio di come , quando non si interviene, essendo il corpo più saggio della mente, pensa lui a come reagire. In molti casi si risolve un problema cessando un’abitudine insana per istinto, senza averlo progettato; oppure ci comportiamo in modo tale da creare le condizioni favorevoli perchè accada qualcosa apparentemente per caso (non è che Lina si è fatta rubare le scarpe di proposito oppure le ha buttate via. Il suo corpo si è comportato seguendo l’istinto -impulso di toglierle e di dormire creando così delle condizioni favorevoli a che sparissero. Potevano anche non sparire, ma il suo atteggiamento verso il destino era quello di chi dice ; “ecco sono a disposizione, fammi capitare ciò che ritieni più opportuno”. Infatti, la perdita delle scarpe dal punto di vista immediato è frutto del caso che ha fatto sì che qualcuno gliele abbia rubate, ma da un altro punto di vista non è stata casuale. Il fatto che venissero spesso tolte era dovuto al rifiuto del corpo. In un modo o nell’altro le avrebbe dimenticate da qualche parte o danneggiate e messe fuori uso per dare alla sua mente la giustificazione di non doverle più usare. Se avesse assunto un farmaco , invece, questo avrebbe attutito il dolore e perpetuato il comportamento scorretto , causa di tutto il suo disagio.
Ma possono le scarpe col tacco essere causa di emicrania?
Certamente. Una causa anche molto frequente. Per mantenere l’equilibrio sul solo avampiede, infatti, si sposta il baricentro del corpo provocando diversi disturbi. A livello di microcircolo, ad esempio il tacco alto è causa di cellulite. A livello di postura è causa di retroversione del bacino, con conseguente aumento della lordosi lombare e quindi anche di quella cervicale. Già questo basta a scatenare una cefalea muscolo-tensiva.
MORALE
IL giusto consiste nel cambiare le cose pur restando in armonia con la “corrente” , cioè non forzando la situazione. Ma allora occorre una certa dose di saggezza per capire. Un dialogo interiore onesto, un continuo esercizio di consapevolezza, per distinguere ciò che è in armonia con le nostre priorità da ciò che facciamo per ambizione sfrenata o al contrario per quieto vivere. Ed in questo quadro il top sarebbe capire anche se la nostra scelta è in armonia, dopo aver soddisfatto la nostra priorità di base, con le persone e le cose che ci circondano , con il quadro generale della situazione.
PENSIERO INDIANO, AYURVEDA
o medicina indiana
PREMESSA
E’ arrivato il momento di fermarci a riflettere sulle basi di alcune delle principali terapie olistiche.
Questo ci servirà a capire meglio il senso della cura che scegliamo di intraprendere e a poter seguire con maggior profondità i capitoli successivi.
Le cose che dirò probabilmente le conoscete già, tuttavia per chi si è avvicinato da poco tempo ad una terapia olistica mi esprimerò in parole povere e come al solito a scapito di particolari complessità di ogni sistema (che un giorno potremo approfondire a richiesta).
Ci sono diversi parallelismi tra le varie dottrine antiche del mondo, come ci sono differenze legate a situazioni locali, di clima ecc ecc, ma tutte hanno in comune il fatto di considerare l’essere umano nella sua totalità, ed in questo senso hanno in comune il fattore olistico.
AYURVEDA
Questo sistema di cura comprende lo Yoga, piante medicinali, pratiche igieniche , alimentazione.
Nel sistema Ayurvedico , che rappresenta il complesso della medicina tradizionale indiana, vengono considerati 7 principali chakra o centri di energia.
Il primo chakra è detto anche chakra della base ed ha sede nella zona sacrale ( alcuni testi lo indicano come piedi-ano facendo riferimento alla figura umana seduta nella posizione del loto, dove piedi ed ano si trovano a distanza ravvicinata). Questo vortice di energia governa l’energia di base necessaria alla sopravvivenza. Si può aragonare al metabolismo basale, alle ghiandole surrenali, al riscaldatore inferiore dela medicina cinese. Nella medicina Occidentale ad ogni chakra corrispondono sia gangli del sistema nervoso vegetativo che ghiandole endocrine, e per certi aspetti anche organi e visceri. In questo caso il primo chakra, giacchè comincia con l’ano , corrisponde al tubo gastrointestinale visto dal punto di partenza opposto al solito, cioè dal basso in alto; quindi corrisponde ala funzione del nutrirsi ed eliminare in modo equilibrato. E’ facile vedere come la funzione nutritiva corrisponde al concetto di base per il mantenimento della vita e non solo per accrescere il corpo nell’infanzia e rinnovare le cellule nell’adulto, ma anche per mantenere costante la temperatura tornando così a confermare il paragone con il metabolismo basale. Infine vi riferisco un dato che ho appreso da un mio insegnante e che però non ho mai trovato su un testo. Tuttavia questo dato mi convince molto. Pare che ci sia un chakra a parte per i piedi e che nelle le donne sia molto più sviluppato rispetto agli uomini: è per questo che noi siamo molto più portate per il ballo.
Il secondo chakra viene collocato nel bacino all’altezza del pube e corrisponde alle funzioni sessuali e in parte anche riproduttive (le due cose non necessariamente occupano la stessa percentuale della nostra energia e non necessariamente coincidono. Questo chakra in alcuni testi viene definito mobile, nel senso che può occupare zone diverse nell’asse centrale del corpo e non necessariamente rimanere tra il primo e il terzo. Come ghiandole corrisponde agli organi genitali secernenti gli ormoni, quindi ovaie e testicoli. Come organi viene attribuito ad utero e rostata, come gangli a quelli del sistema vegetativo che innerva questi organi. Questo vortice di energia determina il magnetismo, il fascino, la capacità di attrazione, la creatività estetica ed artistica.
IL terzo chakra è riferito al plesso solare, agli organi dell’alto addome come fegato, stomaco ecc. Rappresenta il coraggio, l’azione ma anche semplicemente il potere di farsi obbedire, seguire o ascoltare... insomma sotto certi aspetti indica anche la nostra autorevolezza.
Il quarto chakra corrisponde come ghiandola al timo, come organo al cuore , come energia alla capacità di amare se stessi e gli altri. Se non amiamo noi stessi, anche amare gli altri può risultare altrettanto difficile, perchè solo chi ha può dare. In caso contrario si tratterà di forme di amore illusorie, o di forme di sfruttamento, o di forme di attrazione solo fisica che per placare la nostra “coscienza” giustifichiamo definendole amore.
Il quinto chakra corrisponde all’apparato respiratorio, e , come ghiandola, alla tiroide. Corrisponde come energia alla nostra possibilità di espressione, al parlare e all’ascoltare. Queste due azioni devono essere equilibrate come quelle del cuore ( amarsi ed amare, dare e ricevere). Una persona che parla sempre e non ascolta mai ha un palese e pacchiano squilibrio mentale e di solito riesce insopportabile e viene spesso impercettibilmente allontanato da chi lo circonda. Spesso questi soggetti parlano senza sosta perchè hanno una tale angoscia da non sopportare i loro pensieri e in un certo senso parlano anche per non essere costretti in primo luogo ad ascoltare se stessi. Poi, avendo una tale uggia di sè, si può immaginare in che conto tengano gli altri. Ma non vi allarmate...non sono i malati di tiroide ad avere questo problema. O meglio lo possono essere con la stessa probabilità di chiunque altro.Come ho appena accennato il quinto chakra rappresenta anche la mente. L’attività mentale normale come noi occidentali la consideriamo. Secondo gli antichi testi indiani, infatti, la maggior parte della gente usa consapevolmente solo i prime cinque chakra. L e azioni dei due più alti, sesto e settimo sono dei veggenti e dei santi. ( Con questo concetto io non sono daccordo, ma, ovviamente, lo riferisco. Sono del parere che bisogna essere sempre onestamente critici verso qualsiasi teoria elaborata dall’uomo. Anche Pitagora ad esempio proibiva ai suoi allievi di mangiare fave: riteneva facessero male, ma in realtà facevano male a lui)
Il sesto chakra corrisponde all’ipofisi, è chiamato terzo occhio ( a mio parere perchè i due occhi normali guardano fuori e il terzo occhio guarda dentro) . Infatti lpipofisi con l’ipotalamo governano le funzioni di quasi tutte le ghiandole endocrine. Il sesto chakra corrisponde anche agli occhi e alla vista, e come organo al cervello. Noi potremmo aggiungere che corrisponde all’inconscio e all’intuito... tutti argomenti su cui speculare e meditare.
Il settimo chakra, detto della corona, non corrisponde a nessun organo o meglio è ciò che ci lega al cosmo, al mondo soprannaturale, alla divinità ecc ecc come se fosse la sede dello spirito. Come ghiandola corrisponde all’epifisi , come zona al vertice della testa. Se ci riflettiamo, l’epifisi , tra l’altro, è l’organo che secerne melatonina e distingue le variazioni di luce e buio, delle stagioni ecc ecc questo già ragionando terra-terra ci fa collegare al cosmo il settimo chakra . Questo vortice regge i rapporti tra noi e il nostro habitat.
Ma ... che dire? L’argomento è oltremodo lungo e mi riservo di parlarne ancora tante volte. Quello che voglio sottolineare è che l’attività di tutti questi vortici non segue un andamento lineare ma circolare ed interdipendente.Solo la civiltà Occidentale ragiona in modo “lineare” con cause ed effetti messi in ordine lineare. Per tutto il mondo antico e per la medicina olistica non è fondamentale trovare la sequenza lineare quanto avere una esatta visione dell’insieme con cui arrivare al nodo cruciale del problema. Non importa quanto siano sviluppati i nostri chakra quanto che essi siano in equilibrio, che non ci siano blocchi energetici.
PER ORA VI LASCIO CHE’ NON CI SONO PIU’ LE QUATTRO STAGIONI DI UNA VOLTA......
No, scherzi a parte, negli ultimi due capitoli sono stata troppo prolissa ed ora voglio darvi il tempo di approfondirli e di digerire gli argomenti che vi sembrano utili al caso vostro.
Quello di oggi è stato uno spunto per meditare su alcune attitudini ed un’introduzione ai principi dell’Ayurveda.
Ogni tanto farò di queste pause tra i vari capitoli per introdurre di volta in volta i principi su cui si basano le varie terapie olistiche come medicina cinese, omeopatia, terapia cranio-sacrale, kinesiologia, cromoterapia, idroterapia e così via in una serie apparentemente del tutto casuale..... ma il caso esiste? Secondo me no.
STOP
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Informazioni personali

- Marina Salomone
- Mi occupo di terapie olistiche dal 1983. Hobby principale il disegno: sono su Flickr sotto il nome di Marina Salomone
per chi fosse interessato a trattare questi argomenti in maniera più appofondita c' è sempre il mio sito web ufficiale: www.GurudiTamara.com
Già...l'inconscio e la nostra parte creativa hanno sempre delle risposte...ma perchè è così difficile "affidarsi"?
RispondiEliminaIo appartengo alla categoria(come avrai intuito) di chi ha "fatto l'incidente" e mi piacerebbe imparare ad essere un po' diversa magari non proprio come quelli a cui l'incidente capita, non ce la farei ad essere così diversa...forse mi piacerebbe essere una a cui stava capitando un incidente ma è riuscita ad evitarlo...pensi sia possibile?
Una via di mezzo...questo vorrei per me.
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