Indice

1. Sciatica
2. Artrite Reumatoide
3. Osteoporosi
4. Emicrania
5. Dismenorrea
6. Infertilità
7. Gastrite
8. Cistite
9. Menopausa
10. Tabagismo
11. Ipertensione
12. Insonnia
13. Obesità
14. Stress e pnei
15. Cistite interstiziale
16. Psoriasi
17. Occhio secco
18. Viaggi
19. Acufeni
20. Allergie-Asma
21. Gravidanza e neonato
22. Due riflessioni
23. Stipsi
24. Vertigini
25. Cani e Gatti
26. Tipi Omeopatici
27.Bambino-psiche
28.Sport
29.Disturbi venosi
30.Salute obbligatoria
31.Cuore
32.Neonato-mamma-papà
33.Memoria
34.Anziano-aspetti nutrizionali e pnei
35.Colesterolo
35-bis.Colesterolo-bis
36.Acne
37.Anemie
38.Tosse-Omeopatia
39.Enuresi
40.Reflusso gastro-esofageo
41.LEI e LUI
42.LEI e LUI seconda puntata
43.LEI e LUI terza puntata
44.Raffreddore
45.Un po' di respiro
46.Influenza
47.Adolescenza
48.Chakras
49.Ayurveda
50.Medicina cinese
51.DENTI parte prima
52.DENTI parte seconda
53.DENTI parte terza
54.CAPELLI parte prima
55.CAPELLI parte seconda
56.FITOTERAPIA
57.diabete-parte prima
58.diabete-parte seconda
59.Trattamento viscerale
60.Pelle
61.Cronobiologia
62.ANORESSIA parte prima
63.ANORESSIA parte seconda
64.Alcolismo
65.Colori
66.Fegato parte prima
67.Fegato parte seconda
68.Posture
69.Fermenti intestinali parte prima
70.Fermenti intestinali parte seconda
71.Epitrocleite
72.TIROIDE parte prima
73.TIROIDE parte seconda
74.SALUTE E MALATTIA
75.CONGIUNTIVITI
76.OTITE parte prima
77.OTITE parte seconda
78.ORMONI parte prima
79.FISIOGNOMICA
80.ORMONI parte seconda
81.COSMETICI
82.ORMONI parte terza
83.METAFISICA
84.EPIFISI
85. Perchè rinunciare?
86.INQUIETUDINI DI FERRUM METALLICUM
87.ICTUS
88.ICTUS parte seconda
89.Mantra
90.KINESIOLOGIA
91.Fiori di Bach
92.Sogni
93.Odori
94.Gli occhiali
95.La vista
96.Il tatto
97.Il gusto
98.Udito
99.Energia e Cosmo
100.Cento
101.VERATRUM ALBUM
102.EFT
103.Lupus
104.Cavoli
105.Farmaci
106.COLON IRRITABILE parte prima
107.COLON IRRITABILE parte seconda
108. MEDICINA CINESE ancora
109.Il corso di EFT
110.Corsi permanenti
111.Calcoli renali
112.DRENAGGIO
113.Metabolismo2-Fascia
114.PRANOTERAPIA
115.Morbo di Crohn
116.Dolori muscolari
117.Alitosi
118.Carotenoidi
119.Le voglie matte
120.IRIDOLOGIA parte prima
121.IRIDOLOGIA parte seconda
122.HERPES
123.DANNI DEI FARMACI PER LO STOMACO parte prima
124.DANNI DEI FARMACI PER LO STOMACO parte seconda
125.Storia delle babbucce
126.IDROTERAPIA
127.PARODONTITE
128.MEDITAZIONE SUL CUORE
129.LA MORTE DEGLI ALTRI
130.Il sole e la pelle
131.ENFISEMA POLMONARE parte prima
132.ENFISEMA POLMONARE parte seconda
133.Sistema immunitario cerebrale
134.Spagirica
135.TRAUMA DA PARTO
136.SPIGOLATURE
137.I GRASSI
138. Fico d'India
139.Occhi e mirtillo
140.PSICOSOMATICA
141.PSICOSOMATICA parte seconda
142.PSICOSOMATICA parte terza
143.Contatti estenuanti
144.Omeopatia per la pelle
145.HIV
146.CISTI OVARICHE
147.TUMORI
148.Singhiozzo
149.TEMPO DI BILANCI
150.NAUSEA E VOMITO
151.Test per la coppia
152.FEBBRE
153.PARKINSON
154.Minerali da antica farmacia
155.Omotossicologia e metabolismo
156.MEDICINA TIBETANA parte prima
157.DERMATITI E DERMATOSI
158.TRE BIOTIPI
159.Jung
160.GAMBE SENZA RIPOSO
161.Due prodotti delle api
162.ATTACCHI DI PANICO
163.ESAMI DELLE URINE
164.VERMI
165.AVVELENAMENTI parte prima
166.AVVELENAMENTI parte seconda
167.Alcuni alimenti
168.DIVERTICOLI
169.PENSARE POSITIVO
170.Naja Tripudians
171.Tumori 2
172.Unghie
173.Pensare col corpo
174.Gambe disturbi venosi
175.SCLEROSI MULTIPLA
176.Malattie autoimmuni
177.SCLERODERMIA
178.Rimedi per gli occhi
179.INTEGRATORI PER MAMMA
180.PSICHE E FIORI DI BACH parte prima
181.PSICHE E FIORI DI BACH parte seconda
182.PSICHE E FIORI DI BACH parte terza
183.PSICHE E FIORI DI BACH parte quarta
184.PSICHE E FIORI DI BACH parte quinta
185.PSICHE E FIORI DI BACH parte sesta
186.PSICHE E FIORI DI BACH parte settima
187.PSICHE E FIORI DI BACH parte ottava
188.PSICHE E FIORI DI BACH nona e ultima parte
189.Gli oli essenziali
190.OMEOPATIA PER INSONNIA DEL BAMBINO
191.CONSIDERAZIONI SULLA SALUTE
192.Macchie scure sulla pelle
193.Blefarite
194.IPERTENSIONE alcune piante
195.DIFESE IMMUNITARIE
196.ALZHEIMER
197.PIANTE ANTI-STRESS
198.FEGATO parte terza
199.Lavaggio energetico
200.Colpo di fulmine tra due LACHESIS
201.ALOE parte prima
202.Maculopatia degenerativa
203.Fluidificanti del sangue
204.ALLERGIE parte prim
205.ALLERGIE parte seconda
206.ALLERGIE parte terza
207.DEMENZA SENILE
208.INSUFFICIENZA RENALE
209.Quanto siamo aciduli
210.Non è tutto cromo ciò che brilla
211.DALLO SPIRITO ALLA MATERIA
212.Pancreatite
213.Raffinate ed accurate primitive terapie
214.Dermatite seborroica
215.RIMEDI PER BAMBINI
216.SCUOLA SALERNITANA parte prima
217.SCUOLA SALERNITANA parte seconda
218.SCUOLA SALERNITANA parte terza
219.Controllo e Ascolto
220.OLIO DI GERME DI GRANO
221.ORTICARIA
222.REFLUSSO GASTRO-ESOFAGEO parte seconda
223.INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO
224.STORIE DI ORDINARIO TORMENTO parte prima
225.STORIE DI ORDINARIO TORMENTO parte seconda
226.DIETA BASE e BAMBINO IPERCINETICO
227.ARTRITE E DOLORI ARTICOLARI
228.RIEDUCAZIONE DELLA PERCEZIONE SONORA
229.OBESITA INFANTILE
230.UNA MEDITAZIONE PER CORREGGERE LE REAZIONI RIPETITIVE
231.ANCORA CUORE
232.VACCINI
233.Balbuzie
234.PAROLE DIFFICILI idiopatico
235.SCOLIOSI
236.Percorsi benessere con regalo
237.DIURESI alcune piante utilissime
238.DIETA BASE
239.ALCHIMIA
240.RADIOTERAPIA un sostegno omeopatico per limitare i danni
241.CORSO ACCELERATO DI OMEOPATIA
242.ANALISI FISIOGNOMICA di un attore
243.CHILI DI TROPPO
244.CHILI DI TROPPO parte seconda
245.ARGILLA
246.Memoria e concentrazione
247.LE PAROLE DIFFICILI escara e flittena
248.ABBASSAMENTO RENALE
249.ALIMENTI FERMENTATI
250.MELATONINA
251.SONDAGGIO
252.Ottuso dogmatismo
253.Ancora fegato
254.PRANAYAMA parte prima
255.PRANAYAMA parte seconda
256.CEFALEA
257.Alimentazione spigolature
258.LE PAROLE DIFFICILI Fotosensibilizzazione
259.ANCORA RENE
260.MEDITARE STANDO AFFACCIATI
261.PRESSIONE ALTA parte prima
262.IPERTENSIONE parte seconda
263.OGM prodotti transgenici
264.Abusi della sanità
265.PRODOTTI SOLARI
266.Ricette mediterranee
267.IPERTENSIONE parte terza
268.TUMORI parte terza
269.COSE DI DONNE
270.Falsi bisogni creati dal mercato
271.IPERTENSIONE parte quarta
272.ANTICHE RICETTE una conserva di susine
273.LE PAROLE DIFFICILI Palliativo
274.STIPSI
275.TAURINA
276.IPERTENSIONE parte quinta
277.INQUINAMENTO ACUSTICO
278.DERMATITE ATOPICA
279.SAPORE DI SALE
280.PARACELSO
281.Metalli pesanti e danni alla pelle
282.IPERTENSIONE parte sesta RIMEDI NATURALI
283.MIA CONFERENZA
284.MALATTIE AUTOIMMUNI parte prima
285.MALATTIE AUTOIMMUNI parte seconda
286.SISTEMA NERVOSO DUE NOTE
287.LE PAROLE DIFFICILI Deontologia e Metastasi
288.IPERTENSIONE parte settima
289.ALLUCE VALGO
290.VERTIGINI fitoterapia
291.DISTURBI INVERNALI DEL BAMBINO
292.ASPETTI PSICHICI DI ALCUNI RIMEDI OMEOPATICI parte primaO
293.OMOTOSSICOLOGIA
294.ASPETTI PSICHICI DI ALCUNI RIMEDI OMEOPATICI parte seconda
295.Buon Natale filosofeggiando
296.ASPETTI PSICHICI DI ALCUNI RIMEDI OMEOPATICI parte terza
297.ASPETTI PSICHICI DI ALCUNI RIMEDI OMEOPATICI parte quarta
298.ASPETTI PSICHICI DI ALCUNI RIMEDI OMEOPATICI parte quinta
299.ASPETTI PSICHICI DI ALCUNI RIMEDI OMEOPATICI parte sesta e ultima
300.DISTURBI INTESTINALI antichissima ricetta
301.Donna e iperandrogenismo
302.FISIOGNOMICA APPLICATA AI RIMEDI OMEOPATICI
303.Possibile prevenire il tumore al fegato con il Chelidonium
304.Litoterapia
305.Fitoterapia per emicrania
306.Parole difficili della medicina OSTEOFITI
307.IL DOLORE DEI NOSTRI ANIMALI
308.RAVANELLO
309.Tre tipi di pepe
310.RUGHE
311.DISTURBI DELLA PROSTATA
312.FERMENTI INTESTINALI
313.PRANOTERAPIA
314.MENINGITE
315.Parole difficili della medicina FISTOLE
316.CLORURO DI MAGNESIO
317.PANNOLINI PER BAMBINI
318.Le emozioni depositate sui denti
319.Meditazione sulla vergogna
320.ANTIOSSIDANTI
321.Malattie autoimmuni
322.INSONNIA punti da trattare
323.Parole difficili in medicina STEATOSI EPATICA
324.Carota
325.Cicatrizzazione
326.Strategie di bisogno e potere
327.ENZIMI
328.Lampone
329.Commento durante la breve vacanza
330.LE PAROLE DIFFICILI DELLA MEDICINA apoptosi e necrosi
331.Nasce la nuova associazione TING
332.ALOPECIA AREATA rimedio Ayurvedico
333.LAVAGGIO EPATICO
334.Incontri autunnali
335.Sindrome di Dupuytren
336.Abuso di farmaci
337.TOSSE parte prima
338.Corso di alimentazione
339.TOSSE parte seconda
340.TOSSE parte terza
341.TOSSE parte quarta
342.MEDITAZIONE SULLE PAURE
343.Interazione individuo e ambiente
344.Respirazione
345.Epifisi e melatonina
346.Cefalea
347.Ibisco
348.CLa magia dei fermenti
349.LEDUM PALUSTRE
350.Unghia di gatto
351.Cicoria
352.Respirazione
353.Albero della vita e scelta di un rimedio
354.Studiare da adulti
355.Meditazione per essere autorevole
356.Tre piante per gli occhi
357.Metabolismo
358.Un consiglio disinteressato
359.Gengivite
360.Diarrea del bambino
361.Fiori di Bach per uscire da una dipendenza
362.Sulfur
363.Linfa e tessuto connettiv
364.Anatomia della fascia
365.GOLA
366.Fiori di Bach per il neonato
367.Note sul cuore
368.Artemisia
369.Codici biologici
370.Rimedi omeopatici per insonnia e paziente scettico
371.Piselli
372.Rimedi per cani
373.Un decotto antico per depurarsi
374.Un caso di diabete di tipo II
375.ALOE
376.Le radici del desiderio
377.Alzheimer approfondimento
378.Colori
379.Colori per la casa
380.USO PERSONALE DEI COLORI
381.DERMATOMERI E METAMERI
382.La nostra pelle
383.Omeostasi, salute e malattia
384.Parole difficili della medicina ACROMEGALIA
385.DERMATITE un questionario utile
386.Citrus aurantium
387.Fibromialgia
388.Piante per gli occhi
389.Coliche addominali del bambino
390.Disturbi mentali
391.Piccola pausa
392.Raffreddore
393.SISTEMA IMMUNITARIO storiella horror-humor
394.ALIMENTAZIONE tre note
395.ASMA rimedi omeopatici
396.ARNICA rimedi omeopatici
397.Rhus Toxicodendron
398.Zucca
399.Corso di fitoterapia online
400.Conferenza su Cuore e dislipidemie
401.Prove di efficacia
402.Incompatibilità
403.Boswellia
404.Tiroide Storia di due donnea
405.Semprevivo
406.Causticum
407.Assafetida
408.Bryonia

mercoledì 29 aprile 2009

GRAVIDANZA,NASCITA...e dintorni





Gravidanza-nascita...
...e dintorni


ALIMENTAZIONE

LA MAMMA
Durante la gravidanza è fondamentale la vitamina B12, per tanti motivi e primo tra tutti perché previene la depressione post partum. Utili sono gli acidi grassi polinsaturi, e in particolare il gamma-linolenico, ad esempio come olio di borragine, perché migliora la formazione e qualità del latte, e poi perché anch'esso previene la depressione.
Per garantire un buon trofismo cutaneo inseriamo nella dieta antiossidanti come vitamina A, C, E + selenio (Se), meglio se contenuti negli alimenti. Fonte di vitamina A sono pomodori, spinaci, carote, albicocche; fonte di vitamina C agrumi, fragole, pomodori, peperoni, kiwi; fonte di vitamina E germe di grano, olio d’oliva, insalata verde, polline, nocciole, pinoli; fonte di Selenio cereali, legumi, uova.
Le sorgenti di folati sono: lievito, funghi, banane, meloni, limoni, insalata, asparagi, spinaci e broccoli. Il fabbisogno di una donna al di fuori della gravidanza è circa 200 mcg/die. Affinché possano essere assunti la dieta, la razione quotidiana ne deve contenere almeno 400 mcg. In gravidanza il fabbisogno è 400 mcg e quindi richiede una razione di 800 mcg. Durante l’allattamento il fabbisogno di folati aumenta di circa 100 mcg/die. Durante la gravidanza si ha un aumento dell’escrezione urinaria di folati sino a 4 volte rispetto al normale. Il tabacco, l’alcool, disturbi gastrointestinali tipici del 1° trimestre di gravidanza come l’iperemesi, anoressia ecc, possono portare a una riduzione del 50% della assunzione di folati. L’integrazione con acido folico andrebbe intrapresa al 2° trimestre. La carenza di folati può comportare: aborto ripetuto, malformazioni congenite del feto, microcefalia, anomalie facciali, anomalie cardiache ma soprattutto difetti nello sviluppo del tubo neurale (spina bifida). I farmaci a sicuro effetto teratogeno sembrano avere come meccanismo patogenetico una riduzione della folatemia materna. NOTA BENE: uno studio recente (Economides) ha dimostrato che la concentrazione di folati nel sangue materno, fetale e nel liquido amniotico di feti affetti da anomalie del tubo neurale non era molto diversa da quella di feti normali. Malloy suggerisce che questo tipo di alterazioni sono legate a una predisposizione genetica piuttosto che a una carenza di folati. Allo stato attuale comunque l’integrazione con folati è consigliata perché in tutti i casi fornisce al feto un metabolita necessario per il suo accrescimento.

La nausea mattutina può essere dovuta ad una deficienza di vitamina B6 e forse anche di zinco (Zn). Le fonti più comuni di vitamina B6 sono lievito di birra, fegato, carne, pollo, pesce, formaggio, cereali, uova, legumi. Fonti di Zinco= lievito di birra, fegato, ostriche, gamberetti, granchio, manzo, formaggio, sardine, pane integrale.

DEPRESSIONE POST-PARTUM La depressione post-partum interessa il 10-15% delle madri. Gli acidi grassi OMEGA3 sono un potenziale trattamento per questa forma di depressione. A tale scopo è stato svolto uno studio su un campione di piccole dimensioni; i risultati sono stati eccellenti, ma, ovviamente, necessitano ulteriori studi.

NOTE VARIE DI ALIMENTAZIONE:
(1) Alla gestante occorrono solo 200 calorie in più pro/die. Durante tutta la gravidanza si dovrebbe aumentare da un minimo di 8 ad un massimo di 15 Kg, mentre è assolutamente controindicato intraprendere una dieta ipocalorica anche nei primi 3 mesi. Quando è possibile programmare la gravidanza si raccomanda di portarsi entro il peso ideale prima del concepimento. Si consiglia di fare 6 piccoli pasti al giorno per ridurre la la formazione di corpi chetonici e per stimolare la secrezione di insulina fetale considerata l’ormone della crescita.

(2)Anche il fabbisogno energetico aumenta, precisamente di un valore pari a + 285 kCal/giorno nella prima metà della gravidanza e di + 350 kCal/giorno nella seconda metà della gravidanza, con una aumento massimo di peso al termine pari a 12,5 Kg. Nel caso di gravidanza gemellare è necessario aggiungere ulteriori 100-200 kCal/giorno. Quindi tenendo conto di questi dati, potete progettare la vostra dieta base partendo da quanto detto al capitolo 13.
(3) Durante la gravidanza è fondamentale controllare l’incremento di peso corporeo poiché se questo è insufficiente aumenta il rischio di ritardo di crescita intrauterino e di mortalità perinatale.
Se invece il guadagno è eccessivo si associa ad un alto peso del feto alla nascita e, secondariamente, a complicazioni dovute a sproporzioni feto-pelviche.
(4) Ferro. Il ferro è indispensabile alla crescita del feto. Il fabbisogno totale di ferro durante la gravidanza è di 1040 milligrammi, di cui 200 milligrammi vengono persi durante il parto. La madre trasferisce al feto e alla placenta 200-300 milligrammi di ferro nella seconda metà della gravidanza.
L’aumento volumetrico del plasma è causa di anemia in gravidanza. Si consiglia quindi la supplementazione di ferro in donne con anemia preesistente alla gravidanza. Anemie importanti possono essere associate a morte materna e fetale perinatale e parti prematuri.
E’ sconsigliata la supplementazione con alte dosi di ferro in donne sane, in quanto esso diventa un elemento tossico che induce stress ossidativo e può predisporre a patologie come pre-eclampsia e diabete gestazionale. Come risaputo, il ferro presente negli alimenti di origine vegetale, non è assorbibile a livello dell’organismo a differenza di quello di origine animale. Gli alimenti ad elevato contenuto di ferro sono: le carni in generale (sia rosse che bianche), il pesce, le uova ed il cioccolato. Per favorire l’assorbimento di ferro è necessario associare alimenti contenenti vitamina C come ad esempio le arance.
(5) Iodio. Un insufficiente apporto di iodio nel I° e II° trimestre di gravidanza può causare uno sviluppo ritardato del feto, cretinismo e ritardo mentale. Il suo fabbisogno in gravidanza passa da 150 a 200 al giorno. In caso di ipotiroidismo della madre è indispensabile una supplementazione almeno nei primi tre mesi della gravidanza. Viene consigliato uno screening della funzionalità tiroidea nel
I° trimestre di gravidanza.
La maggior parte dello iodio presente nell'organismo fa parte degli ormoni tiroidei T3 e T4, perciò la sua principale funzione è quella legata all'attività di questi ormoni nel processo di crescita e nella morfogenesi di vari apparati e organi.
Gli alimenti a maggior contenuto di iodio sono il pesce ed i prodotti ittici in generale.
(6) Durante l’allattamento, il fabbisogno calorico supplementare è di circa 500 kilocalorie al giorno.
(7) La prevenzione delle allergie del neonato può avvenire mediante una restrizione alimentare della donna che allatta. Tra gli alimenti da evitare vi sono uova (l’ovoalbumina nel latte materno è direttamente correlata al consumo di uova), proteine del latte (per la presenza di betalactoglobulina), proteine delle arachidi, alto consumo di grassi saturi, che predispongono alla dermatite atopica, pomodoro, arance e crostacei.






IL BAMBINO

ALLATTAMENTO Al 3° giorno dopo il parto comincia il latte vero e proprio; prima è colostro.

VISIONE OLISTICA
In molti ospedali già da subito viene somministrata l’aggiunta di latte artificiale. Ovviamente noi non siamo d'accordo. Il latte vaccino ha una composizione diversa da quello materno ed è più tossico che utile per il neonato. I neonati trattati con alte dosi di latte artificiale sviluppano gastrite. Il neonato piange e allora gli viene dato altro latte, aggravando sempre di più la situazione.
Ricordiamo che il sistema immunitario del neonato è altamente incompleto. Più un bambino è a contatto con antigeni meno svilupperà allergie nel corso della vita e più guadagnerà immunità. Gli unici anticorpi li riceve dal latte materno nei primi tempi; poi, man mano che interagisce con l'ambiente costruisce il suo sistema immunitario. Il feto possiede tutti gli anticorpi della madre che, ovviamente, gli arrivano col circolo sanguigno.
Riepilogando, alla nascita volume di anticorpi alto perché è quello che rimane in circolo da quando era feto; poi il volume decresce molto man mano che vengono ricambiate le cellule; poi comincia a risalire man mano che interagisce con l'ambiente, i vari nutrimenti ecc.
L'allattamento materno è fondamentale e quello artificiale andrebbe dato solo nei casi di vita o di morte.

Presteremo attenzione all'ambiente dove vive il bambino, al microclima ecc; se è esclusivamente allattato, faremo attenzione all'alimentazione della madre: ad esempio se mangia cardi o carciofi, cavoli, broccoli, cavolfiori, cipolle e aglio, questi rendono amaro o sgradevole il latte; la zucchina è fortemente allergogena e il neonato avrà la gastroenterite. Se viene nutrito con omogeneizzati, attenzione a tutti i componenti.
Un travaglio lungo lascia problemi oltre che alla madre, anche al bambino. Se il bambino è stato preso col forcipe si può avere una compressione dei temporali, oppure gravi danni ai temporali, tra cui l'epilessia.

SECONDO ALTRI AUTORI DA ME MOLTO APPROVATI (appunti tratti dalla rivista La medicina biologica, negli anni 2001-2005. Tale rivista si trova facilmente digitando su google “rivista la medicina biologica, ma ogni tanto vi riporto dei dati riassunti e semplificati per risparmiarvi la fatica, dato che si tratta di una rivista per medici )
Allattamento.  Ovviamente ogni latte di mammifero è specifico per il cucciolo della stessa specie. Il colostro contiene proteine, minerali, vitamina A, E, B12, enzimi antimicrobici, linfociti, leucociti, lattoferrina, anticorpi che svolgono azione protettiva sull’intestino; il colostro favorisce l’eliminazione del meconio (= prime feci del neonato); il colostro dura per 5-7 giorni dopo il parto. Il latte materno è ricco in acqua e ridotto in grassi e proteine. Contiene 1/3 di colesterolo in più rispetto al latte vaccino e 6-7 volte in più rispetto alle formule commerciali. Sembra che l’elevato contenuto in colesterolo sia necessario per lo sviluppo del neonato. L’assenza di colesterolo riduce la capacità del bambino di sintetizzare ormoni steroidei e acidi biliari. Inoltre il colesterolo è indispensabile per sviluppare gli enzimi che ne controlleranno i livelli più tardi. Quindi il neonato ha sufficiente alimentazione nel latte materno. Il neonato deve essere attaccato al seno dopo mezz’ora dalla nascita. Non alternare l’allattamento al seno con quello artificiale: se il bambino si sazia poi non chiede di succhiare. Nella seconda infanzia le esigenze sono diverse. Dopo lo svezzamento nessun mammifero continua a bere latte, neppure quello della propria specie. Il latte vaccino contiene una quantità eccessiva di proteine, utilizzate solo al 50% dal neonato, costretto a eliminare l’eccesso attraverso la funzione renale ancora immatura. Contiene in prevalenza caseina piuttosto che lattoglobuline. La caseina, in presenza di succhi gastrici può formare, nello stomaco, grossi coaguli (=latte cagliato) che inducono sazietà per circa 4 h dopo la poppata. I lipidi sono in maggioranza grassi saturi. La diminuita efficienza metabolica del latte vaccino deriva dalla carenza del pool vitaminico essenziale che è pari al 50-80% in meno rispetto al fabbisogno. Il maggior apporto calorico, l’eccesso di proteine e grassi saturi, le difficoltà digestive indotte dallo stress immunitario da intolleranza squilibrano l’asse neuroimmunoendocrino di regolazione dell’adipogenesi normalmente presente fino a 2 anni di vita. Il latte vaccino contiene troppo calcio rispetto al fabbisogno umano, quindi, tra l’altro, può causare chiusura prematura delle fontanelle; contiene troppo sodio. L’eccesso di Ca e Na può sovraffaticare reni e cuore. L’uso del biberon provoca una riduzione del dispendio energetico neonatale rappresentando un ulteriore fattore di rischio adipogenetico. L’intolleranza al latte vaccino può essere una causa comune di stitichezza cronica nei bambini; i test immunologici hanno rivelato una ipersensibilità nella maggior parte dei bambini. Si consiglia di eliminare sempre il latte vaccino nei bambini con stipsi cronica.
Latte adattato. Sebbene l’alimentazione dei neonati con latte arricchito con Fe serva a prevenirne la carenza, l’assunzione di dosi elevate di Fe può influire negativamente con l’assorbimento di Cu e Zn. E’ ragionevole diminuire la concentrazione di Fe nel latte artificiale per neonati, fino alla stessa concentrazione di Fe presente nel latte materno, che è molto bassa o assente. Per capire se il fabbisogno di latte è soddisfatto basta pesare ogni settimana il bimbo sapendo che la sua crescita settimanale deve aggirarsi intorno ai 150-200g. Il fabbisogno giornaliero del neonato nei primi 4 mesi è= peso del bimbo x 165 ml. Per quanto riguarda il latte di soia è stato osservato che i fitoestrogeni in esso presenti potrebbero essere nocivi per il neonato. Latte materno. La maggior presenza di lattosio, facilmente digeribile, migliora l’utilizzazione proteica e l’assorbimento del calcio. Il ridotto contenuto in lipidi modula, invece, la durata della poppata. Mentre il latte vaccino è caratterizzato da una composizione fissa di nutrienti, la composizione del latte materno cambia in progressione con la crescita del neonato, adattandosi alle sue esigenze. E’ ovvio che solo con l’allattamento a richiesta e non ad orari fissi il bambino può autoregolarsi, imparando a modulare il meccanismo fame-sazietà. L’allattamento a richiesta e lo sforzo della suzione sono protettivi nei confronti dell’insorgenza dell’obesità infantile. Colostro e latte materno hanno un ruolo fondamentale nello sviluppo del sistema immunitario intestinale (GALT). Durante lo svezzamento la mucosa intestinale del neonato, mantenutasi integra grazie a queste preziose componenti, consente la graduale introduzione di antigeni alimentari diversi senza indurre manifestazioni precoci di intolleranza. Alimenti che favoriscono la produzione di latte sono: carote, ortiche, topinambours, verdure a foglia verde, verdure selvatiche, avena, alfa-alfa ecc. In caso di mancanza di latte accompagnata da debolezza si può ricorrere alla zuppa di carpa o di salmone; altro aiuto si ha dalle tisane di finocchio, anice, latte di mandorle e latte di avena, e una piccola quantità di birra. Se ci sono difficoltà ad allattare 48h dopo il parto (= il tempo massimo da aspettare se non esce niente, neanche colostro) si può ricorrere all’agopuntura (o altri metodi che agiscono sempre su certi tsubo, come ad es la moxa) Ren Mai 17 = fossetta al centro del petto, S18= al centro del 5° spazio intercostale, C1= al centro dell’ascella sulla parte mediale dell’arteria ascellare, IT1= lato ulnare del mignolo, 1/2 cun posteriormente all’angolo dell’unghia (inferiormente e lateralmente). Un eccesso di muco nel bambino può derivare da un eccesso di consumo di olio, farina, frutta, dolci, miele da parte della mamma; ancora peggiori sono i latticini; irritazioni cutanee e arrossamenti derivano dall’uso di zuccheri. Foruncoli e crosta lattea da un eccesso di grassi e proteine. Ingorghi o mastiti sono causati da grassi animali (formaggi, carne). A livello locale sono utili impacchi di zenzero o semi di lino. Le ragadi al seno possono essere prevenute durante gli ultimi mesi di gravidanza, spazzolando i capezzoli con un guanto ruvido e ungendoli con limone e olio; il limone irrobustisce e l’olio ammorbidisce. Dopo ogni poppata consigliamo di lavare il seno con il seguente decotto: 15g di equiseto bollito x 5’ in 500 ml di acqua; a fine ebollizione aggiungere 1 cucchiaio raso di farina di fieno greco; lasciare tutto in infusione fino a raffreddamento
ALIMENTAZIONE
 E’ fondamentale l’allattamento al seno nei primi 2 anni di vita, evitando il latte adattato, che può dar luogo a vari disturbi. Non esagerare, come avviene invece nella maggioranza dei casi, con le proteine animali. Oltre l’anno di età un bambino dovrebbe consumare non più di 1,5 g/die di proteine per Kg di peso. Considerando un peso intorno a 13 Kg sono sufficienti 10g di proteine/die di origine animale + 10 g di proteine di origine vegetale; in pratica significa circa 50g di carne al dì o, in alternativa, 70-80g di pesce, o 1 uovo , o 300 g di latte, o 26g di parmigiano; ovviamente io consiglio solo alimenti biologici. Dare al bambino poche fibre per ridurre i rischi di malassorbimento. Dare la preferenza a cereali e legumi e poca carne. Evitare più possibile il latte vaccino e derivati (tranne yogurt). Usare come fonte principale di proteine animali il pesce, cercandolo se possibile da allevamenti biologici. Domanda: “è possibile uno svezzamznto vegetariano?” Risposta: “Certo, se si intende escludere carne e pesce. Più problemi ci sono per i vegan in cui l’allattamento al seno deve essere prolungato oltre i 2 anni”. Secondo me è fondamentale non mandare il bambino all’asilo. Meglio lasciarlo giocare in casa o in giardino. La migliore socializzazione inizia all’età della scuola. Prima ha bisogno di un suo territorio, e se l’asilo è molto negativo sul piano psicologico, a risentirne sarà il suo sistema immunitario.
Svezzamento
 Il bambino non va svezzato precocemente perché bisogna dargli il tempo di completare il proprio sistema immunitario. Noi consigliamo di iniziarlo quando nascono i primi denti. Se il bambino ha meno di 6 mesi si può iniziare a sostituire una poppata con del latte di cereali (avena oppure orzo). Non vanno dati alimenti allergizzanti (nella fase iniziale) come latte vaccino, uova, pesce, frutta secca, soia, kiwi e noce brasiliana. Durante lo svezzamento, almeno fino al compimento del 1° anno di età il piccolo ha bisogno di 2-3 pasti/die a base di latte per un totale di circa 500 ml. Le prime pappe sono a base di cereali. Il pane si può dare dal 9° mese in poi. Il nostro schema di svezzamento è il seguente: (a) dal 4° mese al posto della poppata di mezzogiorno dare una pappa di cereali senza glutine condita con brodo vegetale e olio di oliva e dopo alcuni giorni condire con un po’ di omogeneizzato, preferibilmente fatto in casa. La frutta omogeneizzata tra una poppata e l’altra 1 volta al dì, tipo merenda. Al 5° mese sostituire pure una poppata della sera con un pasto a base di verdura , ma senza carne. Dopo l’8° mese si possono inserire legumi passati e l’uovo alla coque. Fino all’anno dare solo il rosso, che può essere aggiunto alla minestra serale, in sostituzione del formaggio. Come carne consigliamo quella di coniglio, tacchino o pollo, che sono più digeribili e meno grasse delle carni rosse. L’albume d’uovo può causare allergie per cui va usato dopo il compimento del 1° anno. La carne dovrebbe essere data solo 1 volta al giorno. Quantità di carne: 4° mese 2 cucchiaini di liofilizzato di vitello, pollo o tacchino; 5° mese 1 vasetto; 6°-9° mese 1 vasetto di carne o pesce (50g) + 200 g di brodo di carne sgrassato; 10° mese 220g di brodo di carne sgrassato, 1 vasetto di carne o pesce, 50g di prosciutto cotto oppure 1 tuorlo d’uovo. Frutta si inizia con pera e mela. Dall’8° mese possono essere inserite pesche e albicocche; verso il 9° mese agrumi (arance e mandarini); dopo il 1° anno le fragole (sono le più allergizzanti). Dal 4° mese omogeneizzati e nettari; dal 6° mese dessert. Il pomodoro dal 9° mese in poi.

 Dieta base per il bambino
 Si consiglia di non dare acqua (tranne nei rari casi in cui è necessario) ai bambini nel 1° mese di vita. Una dieta per il bambino fino a 3 anni deve comprendere tutti i giorni in ogni pasto una porzione di cereali (o derivati) in forma decorticata o semi-integrale. Dopo i 3 anni si possono inserire i cereali integrali. I legumi sono consigliati 4 volta alla settimana. I cereali nella prima fase dello svezzamento non devono contenere glutine; a tal proposito sono consigliati riso, mais, tapioca, miglio, che sono gli unici senza glutine, finemente macinati e privati della fibra grezza. A partire dall’8° mese inserire creme, fiocchi e pappe di cereali con glutine come ad es grano, orzo, avena. Il cereale in chicco non integrale si può inserire intorno ai 12 mesi; il chicco semintegrale, ben cotto, intorno ai 18 mesi; quello integrale intorno ai 3 anni, poichè la digestione dei cereali interi richiede una buona masticazione. La bevanda indicata in assoluto è l’acqua. E’ opportuno bere fuori pasto. Ovviamente il fabbisogno aumenta nei mesi caldi o in caso di diarrea, febbre, vomito, ustioni. Per quanto riguarda le bibite con nomi di fantasia, gli “aromi naturali” che in base alla legge attuale possono contenere anche sostanze parzialmente artificiali, sono diversi da caso a caso e, determinando le principali caratteristiche organolettiche del prodotto, sono coperti da segreto industriale (tra questi molto diffuso è il caramello, prodotto amorfo ottenuto dal riscaldamento dello zucchero, a composizione precisa ignota, contenuto in bevande scure tipo coca-cola, chinotto, spuma, ... ma questo è argomento che tratterò al capitolo dedicato ai bambini da 2 a 14 anni). Succhi di frutta, frullati e spremute fatti in casa sono la cosa più sana da dare oltre all’acqua. Essi sono ricchi di potassio (K), carboidrati semplici, vitamine e minerali. I “nettari” si ottengono per aggiunta di acqua e saccarosio alla purea di frutta; non così quelli fatti in casa con la centrifuga. Per coprire il fabbisogno /die di vitamina A e B1 basta 1 bicchiere/die di succo di pesca+albicocca+mela; mentre tutti gli altri succhi con un solo bicchiere non arrivano a coprire il fabbisogno. Acido malico e citrico intervengono nella regolazione dell’equilibrio acido-base aumentando la riserva alcalina. La quantità di zuccheri semplici aggiunti deve essere inferiore ai 10g/100 di prodotto finito. La temperatura sia dell’acqua che delle bevande non deve essere fredda. L’uso di bevande fredde porta ad un aumento riflesso della sudorazione e, inoltre, può provocare un danno diretto alla mucosa gastrica e intestinale; la vasocostrizione improvvisa può causare cefalea. Quando si è accaldati, poi, lo shock causato da una bevanda troppo fredda può causare un collasso.


VISIONE ALLOPATICA per chi vuole fare un confronto.
Il latte materno è ricco di acidi grassi essenziali della serie omega-6 (acido linoleico) e omega-3 (acido alfa-linolenico) e dei derivati a catena lunga (LC-PUFA) acido arachidonico (AA) e acido
docosaesaenoico (DHA).
Proteine nel latte materno
Il latte materno ha un basso contenuto proteico. Nelle fasi iniziali della lattazione, il contenuto è più alto (15,8 grammi/litro), mentre nel latte maturo è più basso (8-9 grammi/litro).
Il latte materno contiene proteine con funzioni protettive quali le immunoglobuline, la lattoferrina (con azione anti-infettiva e immunomodulante), il lisozima (con azione anti-batterica), e la kappa-caseina (con azione anti- adesione e prebiotica). Il contenuto di ferro e zinco nel latte materno è basso, ma la loro biodisponibilità è molto alta.

Sviluppo cognitivo neonatale e allattamento al seno.
Il ruolo dell’allattamento al seno nello sviluppo cognitivo è molto difficile da valutare per i molti fattori confondenti. Tuttavia esistono molti elementi che indicano un guadagno in termini di Quoziente Intellettivo e di funzione visiva. Una parte di tale vantaggio può essere attribuito a particolari composti del latte materno, un’altra parte invece alla complessa relazione mamma-bambino.
Ove servisse utilizzare il latte vaccino quali modifiche dobbiamo fare per rendere il latte vaccino più simile a quello umano? È importante diluire con acqua per ridurre la concentrazione delle proteine e dei sali minerali e poi aggiungere carboidrati. È importante usare solo latte vaccino intero nell’infanzia. Il latte vaccino scremato o parzialmente scremato (con 2% di grassi ) è sempre inappropriato durante il primoanno di vita.

Latti, formule adattate
Il latte vaccino rappresenta la principale base di partenza per la produzione industriale di latti formula-adattati.
Si ricerca un rapporto sieroproteine/caseina maggiore o uguale a 1 e si attuano modifiche quali: la sostituzione delle proteine con quelle della soia, la sostituzione dei carboidrati (aggiunta di lattosio), la sostituzione degli acidi grassi (aggiunta di PUFA), l’aggiunta di probiotici, l’aggiunta di selenio, l’acidificazione e l’idrolisi delle proteine.
Secondo il Decreto del Ministero della Sanità del 6/4/94 n.500, possono definirsi “latti” solo gli alimenti prodotti interamente con proteine del latte vaccino, altrimenti si deve usare il termine “alimenti”.
In base alla fascia di età di utilizzo, abbiamo due categorie di latti o alimenti: i latti/alimenti di partenza ed i latti/alimenti di proseguimento.
I latti/alimenti di partenza sono alimenti o latti o formule o preparati di partenza per lattanti. Prodotti alimentari destinati alla particolare alimentazione dei lattanti nei primi quattro-sei mesi di vita, in grado di soddisfare da soli al fabbisogno nutritivo di questa fascia d’età.
I latti/alimenti di proseguimento sono alimenti o latti o formule di proseguimento. Prodotti alimentari destinati alla particolare alimentazione del lattante dopo il quarto mese di vita, costituenti il
principale alimento liquido nell’ambito dell’alimentazione progressivamente diversificata per questa fascia d’età.
Latti di proseguimento
Quali sono le basi che indicano la necessità del latte di proseguimento?
Il ferro contenuto nel latte vaccino è poco disponibile per carenza di vitamina C (che ne facilita l’assorbimento) e elevata concentrazione di calcio e fosforo (che ne riducono l’assorbimento).
Il latte vaccino presenta un apporto proteico eccessivo, 4 volte maggiore rispetto al contenuto del latte materno.
Il latte vaccino presenta un eccessivo carico renale di soluti per eccesso di sodio, cloro e potassio e di proteine, con riduzione del margine di sicurezza in situazioni che possono portare a disidratazione.
Il latte vaccino è carente di acido linolèico e di alfa-tocoferolo (vitamina E). Nei bambini alimentati con latte vaccino dopo i 6 mesi di età si verificano perdite di ferro per emorragia gastrointestinale, soprattutto se si passa direttamente dal latte materno a quello vaccino. Il meccanismo del sanguinamento sarebbe di tipo antigenico; il carico antigenico del latte in formula sarebbe minore per il trattamento termico ricevuto durante la produzione.
Quindi, i neonati che interrompono l’allattamento al seno prima dei 12 mesi di età non devono essere alimentati con latte vaccino intero, ma con formule per neonati fortificate con ferro.
Latti speciali
Vi sono anche latti speciali, con specifiche caratteristiche, quali latti HA (ipoallergizzanti), latti IPS (idrolisati proteici spinti), latti antireflusso, latti a basso contenuto di lattosio, e latti di soia.
Latti HA (Ipoallergizzanti)
I latti ipoallergizzanti (HA) sono caratterizzati da idrolisi parziale delle proteine. Non ci sono evidenze certe di un loro ruolo nella prevenzione delle allergie. Contengono comunque quote significative di residui di proteine del latte e peptidi ad alto peso molecolare che possono dare anafilassi.
Latti anti reflusso (AR)
I latti anti reflusso (AR) sono formule ispessite con aggiunta di farina di carrube (alimenti AR), o amidi. Sono utilizzati nella terapia dietetica del reflusso gastroesofageo, anche se non c’è un accordo generale sul loro ruolo nella patologia del giunto gastroesofageo.
Alimenti a basso contenuto di lattosio
Gli alimenti a basso contenuto di lattosio sono proposti nelle condizioni cliniche come il deficit congenito di lattasi, la galattosemia
(utilizzabili anche le formule di soia) e l’intolleranza secondaria al lattosio per recidiva di diarrea a seguito della reintroduzione del latte nella rialimentazione del lattante affetto da gastroenterite (Clinitest positivo).


Divezzamento
Il divezzamento è il periodo di transizione in cui il bambino passa da un’esclusiva alimentazione al seno (o in ogni caso lattea) all’esperienza di assumere alimenti semisolidi e solidi.
Dal 5°- 6° mese di vita l’alimentazione esclusivamente con latte materno fornisce inadeguati apporti di zinco, ferro e proteine ad elevato valore biologico. Tuttavia, se possibile, l’allattamento materno va integrato e non eliminato poiché fornisce quantità elevate di acidi grassi a catena molto lunga e di importanti fattori non nutritivi (immunologici, trofici, enzimatici, ecc.), contribuisce a mantenere ottimale l’apporto proteico evitandone un eccesso, riduce l’incidenza di tumore al seno nella madre ed è “economico”.
Sono riconosciuti possibili effetti negativi di un divezzamento troppo precoce (prima dei 3-4 mesi di età), questi sono relativi allo sviluppo (rene, intestino, ecc.), al bilancio minerale, alla sensibilizzazione agli alimenti, ad un eccessivo incremento ponderale e ad una maggiore prevalenza di diabete mellito Tipo 1.
L’apporto di fibre durante il divezzamento non è necessario nel primo anno di vita, secondo il Committee on Nutrition AAP.
Alcuni autori consigliano un apporto di 5 grammi al giorno durante il divezzamento. Va ricordato che le fibre possono interferire con l’assorbimento di altri nutrienti se assunte in eccesso.


Di seguito troviamo le considerazioni generali sul divezzamento.
Per il divezzamento è importante valutazione dell’ambiente socio-culturale della famiglia, della capacità dei genitori, della qualità del rapporto madre-figlio. Il divezzamento deve avvenire non prima del quarto mese, e non dopo il sesto. L’inizio è cauto e in seguito ci deve essere un progressivo aumento della concentrazione e della varietà degli alimenti aggiunti. Al sesto mese non più del 50% delle calorie introdotte deve provenire da un’alimentazione diversificata.
Fino all’anno di età l’apporto di latte materno, adattato o di equivalenti non deve essere inferiore a 500 millilitri al giorno.
Non esiste una specifica indicazione sul tipo di alimento che deve essere introdotto per primo (cereali, vegetali, frutta). Considerare sempre abitudini locali e fattori economici. È importante inoltre non introdurre alimenti potenzialmente allergizzanti (uova, pesce) prima del 5° - 6° mese. Non introdurre alimenti contenenti glutine prima del sesto mese.
Non introdurre alimenti ad elevato contenuto di nitrati (spinaci, barbabietola) nei primi mesi.
Fare speciale attenzione per i lattanti in cui esiste una storia familiare di atopia (sindrome allergica cutanea) e per i quali l’introduzione di alimenti allergizzanti dovrebbe essere rigidamente evitata durante tutto il primo anno di vita. In generale, il divezzamento va proposto e non imposto.




OMEOPATIA

LA MAMMA

Per rinforzare ossa e denti Come sali di Shüssler CALCIUM FLUORATUM + CALCIUM PHOSPH+ SILICEA+ NATRUM MUR. ANEMIA E’ una delle principali complicanze che si presentano in gravidanza. La più diffusa è quella sideropenica. L’anemia da deficit di acido folico rientra nel quadro delle anemie megaloblastiche di cui la patogenesi è riconducibile ad una carenza di vitamina B12, acido folico, o entrambi. Il feto, specie nella seconda parte della gravidanza, ha un accrescimento assai rapido con notevole consumo di acido folico e di altre sostanze, come gli aminoacidi, e se a questo si aggiunge una dieta insufficiente si può verificare uno stato carenziale materno.
VOMITO GRAVIDICO GRAVIDEMIS loaker; IRIS VERSICOLOR alternato a LOBELIA INFLATA D3; CREOSOTUM D4 se il vomito viene 3-4h dopo i pasti, alternato con PHOSPHORUS D5 se presente molta fame e tendenza ad emorragie; CALCIUM PHOSPHORICUM D6 1 cp 6 volte al dì.
Personalmente sono contraria a tutti i tentativi di sedare il vomito gravidico, tranne in casi talmente gravi che impediscano la normale alimentazione. Nei primi mesi di gravidanza in particolare, ritengo che il feto invii continui messaggi chimici alla madre. Sedare la nausea equivale a mettere a tacere tali messaggi. Sono contaria perché ho assistito a rischi di aborto e distrurbi permanenti in alcuni neonati in cui durante la gravidanza la nausea era stata sedata anche con mezzi ritenuti non invasivi come ad esempio l’agopuntura. Ma da questa troppo esigua casistica posso trarre solo conclusioni personali. D’altra parte a che serve rimpinzarsi di integratori e fare continui accertamenti se poi non ci si pone anche un minimo dubbio come questo? Io mi permetto di esporre ogni dubbio e idea affinchè ogni mamma si comporti secondo il suo discernimento. Ciò che può essere pericoloso in una persona può non esserlo in un’altra.

PREPARAZIONE AL PARTO Usare nell’ultimo mese di gravidanza: ogni lunedì 1 tubo-dose di ACTEA RACEMOSA 12 ch, il martedì 1 tubo-dose di CAULOPHYLLUM 12 ch, il venerdì 1 tubo-dose di ARNICA 12 ch; Actea elimina la paura del parto e migliora la dilatazione uterina; caulophyllum facilita le contrazioni uterine e prepara a partorire rapidamente, arnica evita il trauma fisico e aiuta a trovare la forza fisica utile ad aiutare il bambino a nascere. APERMUS loaker, COLPIBOTT Loaker.ARNICA. Come sali di Shüssler si consiglia di assumere, a partire dall’ultimo mese di gravidanza MAGNESIUM PHOSPH 2-3 volte al dì, allo scopo di migliorare le doglie, mentre subito dopo il parto FERRUM PHOSPH E CALCIUM FLUORATUM da continuare per i primi 2 mesi dopo il parto.

PARTO CAULOPHYLLUM si usano le parti sotterranee essiccate; è efficace in caso di ritardo del parto per rigidità del collo uterino. Esso favorisce il parto eutocico e regolarizza i dolori spasmodici del parto. Nella sua patogenesi le contrazioni sono forti, irregolari e inefficaci, accompagnate anche da brividi. I dolori assomigliano a punture di spilli. La donna è spossata, prostrata, febbricitante, ha nausea e spasmi a livello dello stomaco. Caulophyllum è usato inoltre per fermare le contrazioni uterine che possono presentarsi durante la gravidanza e per prevenire la minaccia di un parto prematuro. Dopo il parto diminuisce i “morsi” uterini e facilita la retrazione dell’utero evitando possibili emorragie. Esso ha un’azione diretta sulla produzione di estrogeni responsabili della maturazione cervicale. ACTEA RACEMOSA ha tropismo sulla sfera utero-ovarica e in particolare sulla muscolatura liscia e su quella striata. La paziente è irritabile, esageratamente triste e paurosa del parto imminente. Trema appena inizia la dilatazione, cerca il caldo, vuole coprirsi; le contrazioni sono irregolari e inefficaci; i dolori sono irradiati all’anca, alle cosce, alla regione lombare; la vagina è estremamente sensibile. ARNICA la paziente avverte dolorosamente i movimenti del feto; durante il parto ha una sensazione quasi di violenza che si estende al retto e ai genitali esterni, aggravata dal minimo contatto. Dopo il parto è sfinita; somministrando arnica preventivamente si può evitare l’emorragia post-partum. PULSATILLA le contrazioni sono irregolari, deboli, inefficaci; sopraggiungono bruscamente ma scompaiono in modo graduale. Dolori erratici accompagnati da brividi; la paziente piange facilmente; si aggrava con il caldo e migliora con il movimento. Particolarmente utile in caso di congestione venosa con varici agli arti inferiori. GELSEMIUM abbattuta, spossata, alterna fasi di prostrazione a fasi di euforia. La dilatazione non aumenta e i dolori vanno dal basso in alto lungo la schiena. Tremori. Turbe del transito. E’ il rimedio dell’inerzia uterina. Per ognuno di questi rimedi o per un cocktail di tutti la posologia è 3 granuli al mattino e alla sera a partire dall’inizio del 9° mese. Alle prime contrazioni il rimedio va assunto ogni 15’. In caso di cessazione dei dolori pausa per riassumerlo al ritorno dei dolori (minimo 2h dopo). Nello studio fatto con un complesso di tutti questi rimedi è stato osservato che la durata media del parto era di 1,5h nel gruppo trattato contro le 8h di quello placebo. La rapidità del parto può essere un fattore importante per la madre, così come per il feto. Il dolore e gli sforzi muscolari prolungati sono infatti elementi indiretti che possono creare sofferenza al feto.

LATTAZIONE INSUFFICIENTE RICINUS COMMUNIS 5 CH 4 granuli 2 volte al dì; LACTOGAL loaker; CHAMOMILLA D6, se la scarsità di latte si manifesta in seguito ad eccitazione, rabbia, spavento; SULFUR D6 come rimedio reattivo. Come sali di Shüssler CALCIUM PHOSPH CH3-6; secondo  Guna PULSATILLA o SILICEA

MASTITE DURANTE L’ALLATTAMENTO
 Ci possono essere fenomeni che preludono ad un ascesso mammario; bisogna evitare la formazione dell’ascesso, che comporterebbe una soluzione chirurgica spesso inutile. FERRUM PHOSPH D6 ai primi sintomi di infiammazione e tumefazione per prevenire la piogenesi(= infezione), alternato a NATRUM PHOSPHORICUM D6 1 cp ogni 15’; SILICEA D12 all’inizio della piogenesi 1 cp 5 volte al dì; KALIUM PHOSPHORICUM D6 se febbre 1 cp ogni h; CALCIUM FLUORATUM D6 per ammorbidire la zona indurita attorno al focolaio di infezione 1 cp 5 volte al dì. Per uso esterno NATRUM PHOSPHORICUM D6 pomata. Per diminuire il dolore al seno durante l’allattamento sono utili APIS 9CH E BRYONIA 9CH possono essere usati accanto ai farmaci comuni per sopprimere l’allattamento. Servono a ridurre dolore e infiammazione quindi sono particolarmente consigliati per poter continuare a allattare. In caso di eccesso di latte NATRUM SULF. In caso di latte acquoso e bluastro NATRUM MUR 1ogni h.

SVEZZAMENTO per la mamma NATRUM SULFURICUM D6 1 cp 6 volte al dì. Ricinus communis 30ch in tubo-dose 1 dose al mattino per 3 giorni.



IL BAMBINO
IL SONNO
ASPETTI NEUROLOGICI
Il ruolo del sonno, oltre che quello del riposo e per certi aspetti dell'anabolismo, è quello di mettere in ordine le informazioni immagazzinate nella fase di veglia consapevolmente e in misura maggiore inconsapevolmente. Il bambino dorme per molte ore perché costruisce molte informazioni.


Omeopatia Rimedi classici per l’insonnia del bambino.
Qui ci riferiamo ai bambini grandicelli, non ai neonati. Se il neonato soffre di insonnia ci deve essere una causa fisica che va cercata e curata. Tuttavia inserisco già qui l’argomento perché in alcuni casi può essere utile, ad esempio durante la dentizione, dare rimedi omeopatici anche al neonato.

Rimedi di terreno ansioso
 GELSEMIUM difficoltà ad addormentarsi, sonno agitato; sussulta dormendo; paziente timoroso, emotivo. IGNATIA insonnia provocata o aggravata dalle contrarietà; sospiri e sbadigli; carattere paradossale delle modalità e precisamente: reagisce molto allo spavento; tende facilmente a spasmi e convulsioni; si arrabbia per minime difficoltà che gli sembrano insormontabili; l’umore può passare rapidamente da un estremo all’altro; rimedio nervino per isterismo e stati di esaurimento nervoso; “paziente impaziente”, litigioso, collerico e ipersensibile. ARGENTUM NITRICUM sonno con incubi; il paziente si sveglia di soprassalto; paziente emotivo che ha paura del futuro. COFFEA ipersensibilità sensoriale; il paziente si muove in continuazione nel letto; si sveglia sussultando.

Rimedi di terreno ansioso-depressivo
 KALIUM PHOSPHORICUM insonnia che segue la stanchezza nervosa insoggetti spossati ed irritabili; il bambino parla dormendo; ha incubi e paure notturne. ACIDUM PHOSPHORICUM sonno agitato, non ristoratore; bambino rallentato intellettualmente e fisicamente. LACHESIS insonnia prima di mezzanotte, con sussulti o sensazioni di soffocamento al momento dell’addormentamento; incubi e sogni angoscianti. STAPHISAGRIA vessazioni e contrarietà in bambino suscettibile, sensibile, che vive in un ambiente dominante.

Rimedi di instabilità psicomotoria
 CHAMOMILLA il piccolo è sonnolento di giorno e insonne di notte; sogni sgradevoli; bambino collerico, capriccioso; sta meglio se cullato o tenuto in braccio. NUX VOMICA si sveglia tra le 3 e le 4 del mattino e tende a riaddormentarsi verso le 6; il sonno è sempre agitato; sonnolenza postprandiale; bambino autoritario, suscettibile. KALIUM BROMATUM manifesta agitazione particolare delle mani e delle estremità. HYOSCIAMUS NIGER il piccolo balbetta, ride, sussulta durante il sonno; ha incubi, è suscettibile, geloso; tendenza ai tic. STRAMONIUM paura del buio, necessità di una luce accesa. CINA bruxismo durante il sonno; spesso parassitosi. ZINCUM agitazione delle gambe e dei piedi dopo sovraffaticamento o stanchezza nervosa. ARNICA agitazione fisica dopo una giornata di gioco intenso. PULSATILLA disturbi di addormentamento; il bambino ha paura a stare da solo, tiene la mano o i capelli per essere sicuro di non essere abbandonato. CYPRIPEDIUM è il soggetto più eccitato; si addormenta senza difficoltà, si risveglia nella seconda parte della notte, vuole giocare, è impossibile farlo addormentare.

 Rimedi di fondo.
ARSENICUM ALBUM sonno agitato tra l’1 e le 3 del mattino, con ansietà. Sonno non ristoratore, paziente meticoloso, ordinato. NATRUM MURIATICUM grande necessità di dormire ma con difficoltà a prendere sonno che, comunque è sempre agitato; stanchezza al risveglio. SULFUR difficoltà ad addormentarsi; sonno agitato con risveglio tra le 3 e le 4 del mattino e difficoltà a riaddormentarsi; di notte si scopre perchè ha l’impressione di avere i piedi che bruciano. CALCAREA CARBONICA i lattanti sudano, specie al capo, mentre si addormentano e durante il sonno; si svegliano spesso durante la notte e sussultano al minimo rumore. PHOSPHORUS paziente longilineo, magro, nervoso e ipersensibile; spesso sonnolento e assopito durante il giorno; si addormenta tardi e, il mattino, ha sempre l’impressione di non aver dormito abbastanza. SILICEA nervoso, timido, frettoloso, gracile. Suda facilmente, soprattutto ai piedi; sussulta durante il sonno e suda addormentandosi. THUJA disturbi del sonno dopo vaccinazioni, terapie prolungate e infezioni croniche. ABBE’ CHAUPITRE FORMULA n7 è così composto: chamomilla, hyoscyamus, opium (indicato per ipersensibilità agli stimoli dolorosi; si consiglia per bambini che hanno subito un forte spavento), pulsatilla, helleborus (per pazienti con melanconia, psicosi, idee fisse, apatia; il sonno è accompagnato da tremori, contrazioni muscolari e movimenti quasi convulsivi; torpore mentale), ignatia. Questo rimedio è stato testato in uno studio multicentrico su 120 piccoli pazienti distribuiti in 7 ospedali. Il farmaco di confronto era la niprazina (nopron) usualmente prescritto per l’insonnia pediatrica. Il gruppo dei trattati ha presentato una riduzione del 63% del numero e della durata dei risvegli, sonno molto più tranquillo; durante le ore diurne riposavano più a lungo e con migliore qualità del sonno; il numero dei risvegli diminuiva proseguendo l’assunzione; nel 18% dei casi si è ottenuto un sonno ininterrotto; durante il giorno il bambino era perfettamente vigile e non presentava mutamenti di umore; si sono rilevati 2 casi di effetto paradosso. Il gruppo dei controlli (= nopron) ha presentato riduzione dei risvegli notturni del 68%; nel 33% dei casi i genitori hanno deciso di interrompere la terapia per la comparsa di importanti effetti collaterali (= sonno troppo profondo, bambino non perfettamente vigile durante il giorno, cambiamento del tono dell’umore); anche qui 2 casi di sonno paradosso.  Conclusioni: obiettivo dello studio era non l’ottenimento dell’assoluta assenza di risvegli notturni ma la verifica di una importante riduzione del loro numero e durata; dai risultati ottenuti si può ritenere valido il trattamento con il prodotto guna (abbé) sia per la riduzione dei risvegli che per l’ottima compliance oltre che per l’assenza di effetti collaterali.

DERMATITE DA PANNOLINO
 Lo strato sottocutaneo del bambino è più sottile. Nel neonato manca ancora di fondamentali sistemi di difesa che la rendono attaccabile da funghi e batteri. A pochi mesi di vita è quasi del tutto mancante lo strato di grassi e acqua che funge da barriera contro tanti microbi. In realtà la semplice iperidratazione con acqua può danneggiare la pelle, aumentandone il coefficiente di frizione; l’iperidratazione con sole urine non ha sostanziali differenze rispetto a quella con acqua; l’applicazione di sole feci ha un basso potere irritante. L’irritazione da feci cresce invece rapidamente con il crescere del pH. L’ureasi fecale, liberando NH3 dalle urine, alcalinizza il pH; questo quando è superiore a 8, attiva a sua volta gli enzimi fecali come le lipasi e le proteasi, capaci di provocare rapidamente le lesioni cutanee. In sintesi la dermatite da pannolino è causata soprattutto dalla sinergica presenza e persistenza di urine e feci. In questo quadro poco spazio trovano i microrganismi come la candida albicans e lo S. aureus, come è possibile verificare da esami colturali che non mostrano differenze significative sia dai controlli sia dal fatto che essa si cura bene soltanto con un’igiene più accurata e l’uso di topici protettivi inerti. L’importanza dei germi rimane nei casi dove coesiste un dismicrobismo intestinale, in cui vi è un continuo rifornimento dal tubo gastrointestinale oppure in quei pazienti improvvidamente trattati con cortisonici topici che agiscono come proinfettivi. Pochi sono gli studi sui materiali con cui sono fatti i pannolini. Uno studio recente sulla capacità di assorbire urina da parte dei pannolini di cotone e dei pannolini monouso, ha dimostrato che questi ultimi hanno capacità di assorbimento superiori e sono quindi più adatti a diminuire l’iperidratazione delle regioni genitali macerate dall’urina, che è il primum movens della dermatite gluteo-perineale. Tale studio ha confermato che anche l’iperidratazione con acqua è capace di diminuire la scorrevolezza della superficie cutanea, aumentando in tal modo la possibilità di abrasioni e la permeabilità a sostanze e a microrganismi. Essi comunque crescono di più se la cute è umida di urina, per la presenza di sostanze nutritive in quest’ultima. Un pannolino ideale preconfezionato attualmente non esiste. La disponibilità sia di pannolini con maggiore quantità di materiale assorbente sia dei più recenti, contenenti resine come i poliacrilati, capaci di legare l’acqua, ha favorevolmente modificato la situazione. Attualmente il pannolino monouso, purché cambiato di frequente(=almeno 6 cambi al giorno), è preferibile. In caso di dermatiti gravi o estese noi consigliamo l’uso dei pannolini di sola carta tenuti in sede da pannolini di cotone, entrambi sostituiti nonappena il bambino si bagni.

Come classificazione, nell’area del pannolino si distinguono le seguenti dermatiti: (1) dermatite irritativa del pannolino (DIP); (2) eczemi; (3) dermatiti infettive; (4) eruzioni indicative di una malattia sistemica; (4) da causa sconosciuta; (5) dermatite perorifiziale; può derivare da enteropatie che danno un’alterazione del pH fecale, da un’intolleranza ai disaccaridi e conseguentemente con feci acide, o da una diarrea microbica con fermentazione ammoniacale. (6) Nuove varietà di dermatite irritativa sono di 3 tipi: “Lucky Luke” contact dermatitis o dermatite del pistolero perché investe la zona dei fianchi come fosse una cintura da pistolero ed è causata dai pannolini monouso (dovuta alla colla degli allacciamenti laterali del pannolino-mutandina); dermatite pigmentata e ipercheratosica; paracheratosi granulare; dermatite a V sulle convessità intorno agli orifizi; dermatite di Jacquet con lesioni ulcerose a stampo sparse. Per quanto riguarda la dermatite ipercheratosica, sono più soggetti i pazienti sovrappeso che hanno molte pieghe. Evitare di lavare troppo il bambino. Infatti si può scatenare una dermatite irritativa da contatto per uso improprio di detergenti. Il quadro recede tempo 2 settimane. Nei casi gravi di dermatite si arresta la crescita. Bisogna pensare sempre anche a livello sistemico, infatti sottolineamo che spesso la dermatite è conseguenza o si accompagna a una sindrome da malassorbimento. E’ probabile una carenza di Zn e quindi va vista anche la zinchemia. E’ possibile una dermatite istiocitaria a cellule di Langerhans. E’ possibile un morbo di Chron

TERAPIA CRANIO-SACRALE
LA MAMMA
La donna gravida è normale, anzi migliore della non gravida sul piano generale della salute.
 La beta-gonadotropina-corionica e gli estrogeni migliorano il trofismo dei tessuti. Con il trattamento cranio-sacrale migliora lo svolgimento del parto. Il parto avviene più velocemente e con meno dolore. Ci sono donne con problemi di schiena: in esse con la gravidanza il mal di schiena può solo peggiorare. Il terapista si adegua a fare il trattamento nella posizione più comoda per la paziente.


Nausea e vomito sono di solito associate ad una alterazione di tipo ormonale, mentre il bruciore epigastrico è dovuto alla pressione dell'addome. In gravidanza i vari problemi sono fisiologici: ci
riferiamo a quelli che si conoscono e sono prevedibili come facenti parte di questa condizione. Per il problema delle varici e gambe pesanti verrà trattata in allentamento la zona lombare. Alcune aree dolenti ci fanno già capire dov'è il problema. Ad esempio adduttori= utero e piccola pelvi; lato esterno della coscia= stitichezza o problemi intestinali.
Anche se la paziente non ha un dolore allo sciatico, molti problemi alle gambe sono dovuti ad un problema di sciatico, perché prima vengono colpite le zone motorie e poi quelle sensitive. Quindi la paziente potrebbe lamentarsi di dolori alla muscolatura striata delle gambe o di difficoltà motorie.
Per la minaccia di aborto verrà spesso trattata la base del cranio e i punti riflessi NV.
Il parto a volte comporta alterazioni dei rapporti pelvici in modo permanente, quindi prima riusciamo a intervenire, meglio è. Ad esempio, si possono avere i seguenti problemi: sinfisi pubiche che rimangono aperte, muscoli del pavimento pelvico scomposti o prolassati; cicatrice dell'episiotomia, ecc. La sindrome di Shin è una malattia ipofisaria (una necrosi) conseguente all'ipertensione endocranica che si sviluppa durante il parto. Durante le forti spinte, infatti, vengono compresse le strutture interne del cranio. Ci possono essere aneurismi del circolo di Willis non conosciuti in anticipo, o anche ipertensione arteriosa.
Problemi al collo e sue fasce possono causare distiroidismi. La tiroide a livello emotivo indica l'espressione di gesti o parole di ciò che proviamo. E' legata sia alla fonazione che alla espressione verbale, è legata al dirsi e dire la verità, come il cuore: infatti sono nella stessa loggia della medicina cinese. Dopo il parto molte donne hanno sbalzi gonadici, altre hanno in aggiunta o in alternativa sbalzi tiroidei.

IL BAMBINO
COLICHE
 La colica intestinale, e disturbi associati, è una condizione in cui il trattamento cranioosacrale ha ottimi effetti. Il bambino piange per diverse ore senza causa apparente. Si manifesta nel tardo pomeriggio. I sintomi che la accompagnano includono il rigurgito di cibo, eccessi o difficoltà di eruttazione, vomiti e dolori. Il terapista si concentra su 2 aree principali: la base del cranio e il plesso solare. La base del cranio è l’area più suscettibile alla compressione e alle distorsioni che avvengono durante il parto; inoltre è un’area di vitale importanza per il benessere generale, data la sua vicinanza con molte importanti strutture. In particolare per il forame giugulare attraverso cui passa il nervo vago. Una compressione del vago può produrre una iperstimolazione del nervo causando persistenti spasmi degli organi deputati alla digestione e, conseguentemente, provocare coliche. Alla base del cranio è la catena gangliare del simpatico cervicale: il ganglio cervicale superiore è il più importante, provvedendo al controllo nervoso della irrorazione cerebrale e indirettamente intervenendo nella attivazione di tutto il sistema gangliare paravertebrale che controlla l’irrorazione viscerale. La compressione di questo ganglio e di quelli della regione cervicale può provocare una iperstimolazione che si propaga attraverso l’intero SN causando una iperstimolazione dei visceri, agitazione, tensione e iperattività. Questi sintomi si possono manifestare anche a livello distrettuale, come ad esempio nei plessi, ed in particolare a livello del plesso solare (ganglio celiaco) con il conseguente sviluppo di tensioni e spasmi nel sistema digestivo. La simultanea stimolazione del vago e del simpatico crea problemi preoccupanti a tutto il sistema digestivo dovuti alle loro funzioni antitetiche. Ad esempio il vago incrementa l’attività digestiva e la peristalsi, mentre il simpatico inibisce la vascolarizzazione dei visceri e rallenta lo svuotamento gastrico: risultato= ostruzione, dolori epigastrici, spasmi, coloche. L’incremento della stimolazione del simpatico può anche aumentare lo stimolo alla produzione di adrenalina che, a sua volta, causa ulteriori stimolazioni, agitazione e iperattività. Nel neonato e nel bambino prenderemo in considerazione le tensioni dell’area diaframmatica, del plesso solare e della base del cranio che, se non risolte, potranno causargli nell’età adulta, ulcere duodenali o ernie iatali. Lo stress a livello del diaframma causa restrizioni spastiche anche nelle strutture associate ad esso e in particolare all’esofago, dato che questo attraversa il diaframma. Si possono avere ripercussioni sul piloro. Gli spasmi del tubo gi sono una delle maggiori cause di dolore e difficoltà di transito dei cibi, potendo portare anche a completa ostruzione con conseguente blocco intestinale.





Fitoterapia

LA MAMMA
Premetto che sulle piante dico tutto e il contrario di tutto.
Dico prima le indicazioni e poi anche i possibili effetti tossici di varie piante. Ci si stupirà che molte piante consigliate vengono sconsigliate al paragrafo successivo.
Sottolineo che la fitoterrapia è allopatia, in quanto modifica funzioni e sintomi come i farmaci chimici, se pure in modo meno invasivo. Per cui per essa sconsiglio il faidate e consiglio di affidarsi al medico o al farmacista che valuterà i pro e i contro e dosi e modalità quando è necessario assumere certe piante. Tuttavia, mi piace farvi questa panoramica dettagliata in modo che, se si presenta la necessità potrete escludere quelle sconsigliate al paragrafo effetti tossici e assumere in sicurezza quelle che non presentano questa contraddizione.

LAMPONE
Per la protezione specifica della gravidanza e contro le possibili interruzioni, nella cultura germanica sono molto usate le foglie di lampone (Rubus idaeus della fam delle rosacee). Le foglie contengono una sostanza ad azione spasmolitica sull’utero (cioè che determina il rilassamento della muscolatura uterina), diminuendo la forza e la frequenza delle contrazioni ed eliminando le contrazioni secondarie. Si possono assumere come tisana o tintura per l’azione distensiva sulla muscolatura uterina e la riduzione delle doglie del parto. Numerosi medici europei usano il lampone per la nausea da gravidanza. La tisana si prepara versando 1 cucchiaio da té di foglie in 150 ml di acqua bollente e lasciando in infusione per 10 minuti; bere 3-4 tazze al dì, almeno durante l’ultimo mese di gravidanza.La tisana andrebbe fatta con le foglie fresche; inoltre i rincipi attivi sono presenti anche nei germogli. Pertanto consiglieremo il MG 40 gtt x 3 volte al dì; per la TM la dose è 30 gtt x 3 volte al dì.

La SALVIA si deve usare con estrema cautela durante la gravidanza a causa dell’attività elevata dei suoi principi attivi : certo usare foglie di tisana o assumere anche poche gocce di OE cambia azioni e pericolosità. Comunque il tujone assorbito con i preparati acquosi (tisana) è da considerare atossico e impone una cautela d’uso solo nel primo trimestre di gravidanza. Valnet suggerisce l’uso regolare di una tisana di foglie di salvia proprio durante l’ultimo mese di gravidanza come “preparazione” al parto per la proprietà di ridurne i dolori; dose= 2 cucchiai da té di foglie in 250 ml d’acqua bollente, bere 2-3 tazze al dì; oppure TM 25 gtt x 3 volte al dì.
Dolore pelvico, lombare e dell’art coxo-femorale il PICNOGENOLO al dosaggio di 30 mg/die diminuisce notevolmente questo dolore associato ai cambiamenti posturali della gravidanza. Eff coll= nessuno. OE utili come bagni o sempre per uso esterno in gravidanza sono: gelsomino per favorire il parto, regolarizzare le doglie, favorire la montata lattea; Neroli (= fiori d’arancio) come antispasmodico, calmante e rilassante, aiuta a conciliare il sonno.
SMAGLIATURE= la CENTELLA stimola la sintesi di collagene nel tessuto connettivo sottocutaneo. EQUISETO in crema mattina e sera a partire dal 4° mese.
STIPSI Nei primi mesi è probabilmente sostenuta dall’elevata concentrazione di progesterone nel sangue che induce un effetto rilassante a livello della parete intestinale e quindi determina una minore efficienza della peristalsi. L’alimentazione ovviamente svolge un ruolo importante. Quando il volume fecale è ridotto, la motilità dell’intestino risulta rallentata. Aumentare questo volume con frutta, verdure, bevande. Noi consigliamo l’uso di PLANTAGO PSYLLIUM e OVATA (=ispagul) ; oltre alla mucillagine la plantago ovata presenta attività ipoglicemizzante e ipocolesterolemizzante. Analogo meccanismo presentano i SEMI DI LINO 1 cucchiaio la sera; meglio deglutirli interi, eventualm idratati con acqua ma non ridotti in farina. CRUSCA 20g/die; PRUGNE 50-100 g/die; MORE come sciroppo o marmellata; TAMARINDO 40-60g come sciroppo o marmellata; ARANCE, MANDARINI, KIWI, DATTERI, UVA PASSAA, FICHI ecc. La notevole quantità di zuccheri della frutta contribuisce all’effetto lassativo.
EMORROIDI Quando nell’ultimo trimestre di gravidanza la testa del bambino preme sulle vene della zona pelvica si può assistere a un peggioramento. AESCULUS 20 gtt 3 volte al dì; RUSCUS, HAMAMELIS, VITIS VINIFERA, SORBUS DOMESTICA, CENTELLA ASIATICA. Il MG di aesculus presenta un’attività più immediata rispetto alla TM che lo rende prezioso in caso di acuzie (50 gtt 1-3 volte al dì x almeno 20gg). La vite rossa non è tossica, però si possono manifestare con essa, per dosaggi elevati, sudorazione e salivazione abbondante. Il rusco manifesta un’attività flebotonica superiore a quella di aesculus; possiede anche una spiccata attività diuretica , per cui noon lo consiglio, in quanto ritengo che durante la gravidanza la diuresi non vada stimolata artificialmente, neanche con le piante. Se poi c’è una pericolosa ipertensione, bisogna farsi seguire dal medico perchè c’è il pericolo di distacco della placenta. Il MELILOTO ha azione antiedemigena + azione anticoagulante molto blanda: risulta utile pertanto nel trattamento della stasi venosa e nella prevenzione delle turbe della coagulazione in quanto migliora la fluidità del sangue; dose 20 gtt x 3 volte al dì.
Sottolineamo che, durante la gravidanza, il progesterone presenta un effetto rilassante sulla muscolatura vasale che favorisce il rallentamento della circolazione e il ristagno. L’azione terapeutica delle piante venotrope si esplica in 2 modi: (1) azione di stimolo sulle fibre muscolari lisce della parete venosa , cioè azione venotonica come ad esempio svolgono il pungitopo e l’amamelide; (2) azione vitaminicaP con diminuzione della permeabilità capillare e accrescimento della resistenza della parete venosa come ad esempio ippocastano , vite rossa, meliloto.La CALENDULA è particolarmente adatta a rinforzare il microcircolo.
Le foglie di MENTA PIPERITA vengono usate per combattere la nausea che dipende da discinesie biliari oltre che per quella gravidica. “La menta affianca all’azione antispasmodica un’attività tonica in virtù della quale fortifica tutto il SN dando agli uni il vigore per muoversi e agli altri l’acutezza per sentire ma non soffrire” (Leclerc): si consiglia l’infuso 1,5g x tazza, infusione 15’ 1 tazza 3 volte al dì dopo i pasti.
ZENZERO Lo zenzero viene ampiamente utilizzato x migliorare i sintomi della nausea. Normalmente si usa la radice oppure le compresse (((Sull’uso dello zenzero il mio parere è del tutto negativo))) ; gli Autori hanno sperimentato lo zenzero in sciroppo sui sintomi della nausea e del vomito in pazienti ai primi 3 mesi di gravidanza. Il 77% delle pazienti ha ottenuto un miglioramento contro il 20% del placebo. L’ingestione di 1g di zenzero in sciroppo può essere utile per ridurre i sintomi.
IN CASO DI LATTAZIONE INSUFFICIENTE AGNOCASTO negli estratti delle foglie e dei fiori (non solo dei frutti, già noti) sono presenti composti ad attività ormonale quali il progesterone e altri steroli.Con l’espulsione della placenta dopo il parto si ha un’improvvisa riduzione degli estrogeni e questa caduta dà l’avvio alla lattazione. Si è notato che le donne trattate con estratti acquosi dei frutti erano in grado di allattare al seno meglio di quelle trattate con placebo Tm= 40 gtt x 3 volte al dì.Nebulizzato titolato di EQUISETO+ SPIRULINA+ LIOTAMNO oppure nebulizzato titolato di ELEUTEROCOCCO+CIPOLLA. Per questi due rimedi sono assolutamente contraria: la spirulina contiene iodio e residui degli inquinanti marini, la cipolla è diuretica, l’eleuterococco stimolante surrenalico . Invece ecco le piante che stimolano la secrezione lattea e consideriamo come prima scelta: LUPPOLO, ORTICA, ANETO, ANICE, FINOCCHIO, CARVI, CORIANDOLO ANGELICA (con le dovute riserve per l’angelica). Particolarmente efficaci sono i seguenti preparati spagirici: PAPPA REALE IN OSSIMIELE 1 cucchiaio x 3 volte al dì; EQUISETUM ARVENSE 30 gtt x 3 volte al dì ROSMARINO 12 gocce x 3 volte al dì.
SVEZZAMENTO
Nel caso in cui si vuole sopprimese l’allattamento a causa di un ascesso o grave mastite bisogna FASCIARE IL SENO e somministrare lassativi tipo sciroppo di RAMNO; sotto la fasciatura applicare un cataplasma di argilla verde, gel d’alghe ana g 50, mescolare a caldo e aggiungere un cucchiaino di OE di LAVANDA-PINO-CAI-JEPUT-ZENZERO-BORNEOLO ana gocce. Il trattamento x via sistemica con capsule del seguente mix: CANNELLA-SANTOREGGIA-TIMO ROSSO-LAVANDA-ORIGANO-TEREBINTO tutti OE; 1 caps durante i pasti. Con questa terapia si evita di dover ricorrere all’incisione chirurgica. La tisana si SALVIA è molto efficace; 30g di foglie x 1 L di acqua bollente, infondere x 5’ e bere tutta la quantità preparata a tazze durante la giornata. Altro rimedio è la Tisana Audy-Fondin: SENA FOGLIE 30g, IPERICO sommità 30, SAMBUCO fiori e foglie 40g. 1 cucchiaio olmo x 1L di acqua bollente, infondere x 10 min e bere a tazze durante il giorno.

IL BAMBINO
IL SONNO
Fitoterapia noi consigliamo prima di correggere le abitudini sbagliate. Se l’insonnia e/o la parasonnia persistono, potremo consigliare un bagno rilassante prima di cena mettendo nell’acqua tiglio, camomilla, melissa, lavanda, 2 cucchiai al massimo. Ora passiamo ai fitoterapici veri e propri. ARANCIO FIORI agiscono come sedativo blando sotto forma di infuso. E’ nota l’az neurocalmante e antispasmodica dell’ OE ricavato anche dalla buccia del frutto che trova indicazione nell’insonnia, nelle nevrosi, nelle distonie neurovegetative, negli stati d’ansia. Le gocce di melissa composta di Bergeret e Tetau contengono melissa TM e arancio fiori TM: 30 gtt del 1° e 20 del 2° in 1/2 bicch d’acqua lontano pasti 1-2 volte al dì. ASPERULA contiene cumarina e altri principi attivi; ha azione antispasmodica, anestetica, sedativa e ipnotica; digestivo, diuretico, antinfiammatorio. La droga sono i fiori essiccati. Si prepara l’infuso con l’accortezza di non far bollire per non distruggere la cumarina. 1-2 cucchiaini da té x 150 ml d’acqua. Fare infusione x 5’ , colare spremendo bene il residuo. In prima infanzia daremo l’infuso, dai 5 anni in poi potremo dare anche la TM. CAMOMILLA (matricaria recutita) infuso= 1 cucchiaio di fiori in 150 ml d’acqua x 10’ . Si può anche dare un’associazione di camomilla fiori 30g e tiglio fiori 20g. Un cucchiaio di miscela x tazza d’acqua. Per i bambini dai 3 ai 10 anni si può usare l’estratto fluido di camomilla mescolato ana parti con EF di PAPAVERO ROSSO e ARANCIO DOLCE da 5 a 10 gtt secondo l’età, in poca acqua. LAVANDA ha azione analgesica, antispasmodica, sedativa, balsamica, digestiva, carminativa, diuretica, vulneraria, antinevralmgica e antiparassitaria; all’ OE sono dovurte le proprietà sedative e spasmolitiche, da associare allo stimolo olfattivo che stimola il sistema limbico cerebrale con liberazione di endorfine. Si adoperano i fiori in infuso 1 cucchiaino da té in 1 tazza d’acqua x 5-10’, oppure l’EF o la TM; quest’ultima per bambini più grandi. La tisana per l’insonnia di F. Fiorenzuoli è: lavanda 15%, tiglio 35% e arancio fiori 50%. Fare infuso al 3% 3-4 tazzine al dì lontano pasti. LUPPOLO si usano le infiorescenze femminili (coni). E’ sedativo, ipnotico, digestivo, diuretico, anafrodisiaco; si fa la tisana; non ha sapore gradevole a causa degli ac isovalerianici. Preferire l’uso della TM o EF o sciroppo. MELISSA è sedativo, ipnotico, antivirale; nel sonno agitato dei piccolissimi, in cui sicuramente intervengono dolori da colica gassosa, è da suggerire un infuso ottenuto dall’associazione di finocchio, melissa e camomilla. L’infuso di sola melissa si fa con 1 cucchiaino da té x tazza d’acqua coperta con 1 piattino, poi filtrare e bere tiepida. La TM è da preferire perchè sfrutta la pianta fresca, riservandone l’uso sopra i 4-5 anni 20-50 gtt/die x il bambino che non sta mai fermo e non vuole dormire.PAPAVERO ROSSO la parte usata sono i petali dei fiori. Sedativo, bechico anche nella pertosse, diaforetico; si adopera in infuso 1-2 cucchiaini da té x tazza. Lo sciroppo si prepara con l’EF 5 g di EF in 95 di sciroppo semplice. Si associa bene con melissa: papavero 20g, melissa 5g sciroppo semplice 75g. 1 cucchiaino in poca acqua 1-3 volte al dì. PASSIFLORA si usano le foglie; sedativo, ipnotico, ansiolitico, spasmolitico, antinevralgico. Si fa l’infuso. Una classica tisana x uso calmante pediatrico (Schillher) è passiflora, lavanda e melissa ana g 30, iperico g10 1 cucchiaio di miscela x 200 ml d’acqua, 1-3 tazze al dì secondo l’età. TIGLIO l’alburno, cioè il legno tenero più esterno dei rami ha ottime prprietà diuretiche e disintossicanti; i fiori, ricchi di OE, mucillagine e tannino si fanno x infuso; sono sudoriferi, blandi diuretici, antispasmodici e ipnotici. Assai adatti nell’insonnia e nelle sindromi da raffreddamento dei bambini. Si possono usare anche in TM e estratto secco; le gemme della T Tomentosa servono x il MG, hanno az ansiolitica, sedativa, lievemente ipnotica, antispasmodica. Agiscono contemporaneamente sul centro del sonno, sull’asse cortico-ipotalamico e sul SRA innalzando il tasso sella 5HT con eff calmante. E’ il più maneggevole dei fitoterapici x il sonno e quindi consigliato x i più piccoli; 5-10 gtt nel pomeriggio e prima di andare a letto. X i più grandicelli 25-30 gtt. Attenzione: a dosi alte eff paradosso= eccitazione (come escolzia). VALERIANA è la pianta più usata. Migliora le capacità di addormentamento, diminuisce i risvegli notturni e l’agitazine. E’ consigliata x i bambini più grandi, da 4 anni in poi. La tisana è da evitare x il sapore sgradevole. La TM 15-20 gtt mescolata con succo di frutta o miele. Se no ci sono i vari confetti ma verificare se la dose è adatta x il singolo pp.La valeriana in questo studio si è dimostrata particolarmente efficace nei bimbi con deficit intellettivo correlato ad iperattività, anche x trattamenti a lungo termine, x migliorare la qualità del sonno. Insonnia dell’adolescente. ESCOLZIA TM 40-80 gtt prima di coricarsi. Da notare che essa ha un’emivita molto rapida, quindi deve essere assunta poco prima di dormire e x questo motivo non è utile nei risvegli precoci. Io consiglio l’escolzia nella disassuefazione da BDZ aumentando lentamente le gocce di E e diminuendo l’ansiolitico di 1 goccia ogni 7 gg; poi consiglio di integrare questa cura con dosi settimanali di ignatia 200 o nux vomica 200 o altro secondo la costituzione; si può aggiungere un oligoelemento come il MN alla dose di 1 fl x os tutte le mattine.

EFFETTI TOSSICI
Tutte le piante cardiostimolanti e neurostimolanti sono controindicate; tra queste l’efedra e l’arancio amaro= l’estratto che si ricava dalla scorza, il citrus aurantium, è ricco di amine e in particolare sinefrina. Piante con alcaloidi pirrazolidinici: tra queste Consolida, borragine, farfara, farfaraccio, senecione= azione epatotossica, genotossica, carcinogenica.
Si sconsiglia l’uso di piante che agiscono sulla contrattilità uterina; per esempio la cimicifuga, la ruta il pulegio e il tanaceto, impiegati tradizionalmente come erbe abortive. Sottolineamo che alcune erbe da usare con cautela in gravidanza come salvia, curcuma o aglio vengono abitualmente usate in cucina: a dosi alimentari non c’è motivo di preoccuparsi. Piante qui citate e piante note come veleni possono tranquillamente essere assunte a dosi omeopatiche, perchè in tal caso non si hanno gli effetti tossici. E’ un concetto molto semplice e mi sembra di urtare il lettore medio, però voglio sottolinearlo per evitare preoccupazioni chi a vedere nomi come Arnica o Ruta si ricordi di quella che ha già assunto, magari alla 5CH!!!

Ed ecco un elenco da consultare al biogno:
Aglio= nella fase iniziale della gravidanza ostacola l’impianto della blastocisti sul rivestimento epiteliale dell’utero. Inoltre interagisce con il Warfarin aumentando il rischio di emorragia;
Agnocasto= possibili eff androgenizzanti.
Angelica = dosi molto elevate hanno un effetto abortivo; azione fotosensibilizzante per cui vanno evitate esposizioni al sole o agli UV. Va precisato che data la scarsa solubilità in acqua delle furocumarine la preparazione dell’infuso è da ritenere innocua.
Aristolochia clematidis= ha azione emmenagoga; a dosi elevate effetto abortivo; l’acido aristolochico è carcinogeno (Dorvault); in Germania i preparati a base di aristolochia sono stati ritirati dal commercio.
Artiglio del diavolo= az sulla mm uterina (come i fans).Per le gestanti aumenta anche il rischio di contrarre un’infez urinaria.
Arnica = turbe vasomotorie e respiratorie, cefalea e algie addominali. Nel fitocomplesso sono presenti principi attivi che hanno effetti tossici sul cuore (elenabina --> probabile alterazione della permeabilità delle membrane al calcio); in letteratura viene segnalata la morte dell’embrione come conseguenza dell’uso della pinta (Capasso-Grandolini ‘96); l’uso topico è esente da eff coll.
Bardana= idem.
Camomilla= stimola le contrazioni dell’utero.
Centella= azione rilasciante sulla muscolatura uterina.
China= gli alcaloidi, come gli OE, diffondono facilmente attraverso la placenta, con possibili effetti sul feto e sulla parete uterina.
Cimicifuga= dilata i vasi uterini.
Eucalipto= irritante per la parete uterina.
Galega=pianta d’uso tradizionale per promuovere la lattazione, è stata di recente annoverata tra quelle tossiche e perciò non è più consigliata. Infatti in ovini e bovini può dare sintomi cardiocircolatori con tosse, dispnea e morte per edema polmonare. Pur in assenza di dati sul neonato la scoperta della tossicità sull’animale fa si che venga sconsigliata nell’uomo.

ginepro=irritante per la parete uterina.
Ginseng= maggiore incidenza di diabete gestazionale, androgenizzazione neonatale dovuta ad una iperstimolzione degli ormoni maschili.
Idraste= irrita la mucosa uterina.
Iperico= stimola le contraz uterine.
Issopo =irritante per la parete uterina.
Kava-kava= perdita del tono dell’utero.
Liquirizia= eff mineralcorticoidi.
Momordica= stimola le contraz uterine.
OE in generale= sono dotati di alta diffusibilità attraverso la placenta e basso indice terpeutico, e quindi potenzialm tossici x l’embrione e il feto. Non sono pericolosi nelle quantità contenute negli aromi da cucina , ma lo sono come oli puri e/ o a dosi farmacologiche come quelle contenute nei vari fitoterapici.
Ortica= idem.
Prezzemolo (Apium petroselinum) = sono i frutti , impropriamente detti semi, a presentare la maggior azione tossica; oltre che aumentare la contrattilità della muscolatura liscia , possono provocare danni all’epitelio renale e steatosi epatica; danni a tutto l’apparato gastrointestinale; in caso di abuso si può manifestare aritmia cardiaca; reazioni fototossiche.
Propoli= non è consigliata perchè comunque ricca di OE .
Rosmarino= azione procinetica sul tubo digerente, per cui può provocare aborto.
Ruta= effetto abortivo; azione di stimolo sul SNC che può portare a convulsioni e stato confusionale.
Sedano (Apium graveolens) = l’OE contenuto nei frutti, impropriamente chiamati semi, manifesta azione emmenagoga( cioè stimola le mestruazioni), ossitocica e revulsiva a livello dell’epitelio renale.La presenza di furanocumarine può determinare fotodermatite.
Sedano e Schisandra= stimolano le contraz uterine.
Trifoglio= azione fitoestrogena.
Uva ursina= azione vasocostrittrice; inoltre dosi elevate possono stimolare le contrazioni uterine.
Yohimbee= aumenta la pressione arteriosa.
Zenzero= il 6-gingerolo in vitro ad alte dosi è mutageno; inoltre è stato osservato su animali da esperimento che riduce il numero dei nati per nidiata e interferisce con lo sviluppo dei sopravvissuti . lo zenzero ((( di cui alcuni autori consigliano l’uso contro la nausea e su ciò io dissento))) è abitualmente usato in cucina nei paesi asiatici; sottolineo che esso è un potenziale emmenagogo : le piante emmenagoghe non vengono considerate degli stimolatori della muscolatura uterina tanto potenti come le piante abortive e perciò nell’uso dello zenzero in gravidanza prevale un atteggiamento più di cautela che di chiusura. In uno studio su 27 pazienti che assumevano 1g di radice di zenzero /die, una ha avuto aborto spontaneo; lo studio ha mostrato una notevole efficacia dello zenzero come antiemetico , ma alcuni esperti lo sconsigliavano a causa dei suoi effetti sul legame del testosterone e sull’attività di trombossano-sintetasi.





LA MAMMA
ACIDO FOLICO
Appartiene al gruppo delle vitamine B. I folati sono presenti in un’ampia varietà di alimenti. Le fonti più ricche sono il fegato, le verdure a foglia verde scuro, i fagioli, il germe di grano, il lievito, il tuorlo d’uovo, le barbabietole, il succo d’arancia, il pane integrale. Purtroppo però solo la metà dei folati ingeriti viene assorbita e la maggior parte di quello presente negli alimenti è instabile. Le verdure fresche in foglia, conservate a temperatura ambiente, possono perdere fino al 70% del loro contenuto in folati in 3 giorni. Perdite considerevoli si verificano anche per diluizione nell’acqua di cottura (fino al 95%) e per esposizione al calore. La normale alimentazione copre il fabbisogno giornaliero di 0,2mg.
 Essi servono a prevenire: in primo luogo anencefalia e spina bifida ( il cui rischio sulla popolazione è di 1-2°%), poi cardiopatie (in particolare difetti interventricolari, tetralogia di Fallot, trasposizione dei grossi vasi), labio e/o palatoschisi, difetti del tratto urinario, ipo-agenesie degli arti, onfalocele e atresia anale. Non solo, una supplementazione con ac folico durante il periodo periconcezionale può ridurre il rischio di tutte le malformazioni nel loro insieme. Quando andiamo a scegliere un prodotto polivitaminico contenente ac folico dobbiamo tener presenti i seguenti criteri: (1) il prodotto non deve contenere vitA (retinolo) preformata, in quanto è stata segnalata la possibilità che questa sia teratogena; non vi è rischio di teratogenicità, invece, per i precursori della vitA (ad es i carotenoidi quali il betacarotene) che sono solitamente contenuti nei prodotti multivitaminici; (2) il costo deve essere basso (3) le probabilità di compliance. La quantità di ac folico sintetico assunto, che si è dimostrata efficace nel ridurre il rischio di malformazioni è variabile e oscilla tra 0,4-0,8 mg e 4-5 mg/ die. Per le donne che abbiano già avuto un feto con qualsiasi malformazione o con familiarità con tali difetti, affette da epilessia (le cui terapie aumentano il fabbisogno di folati) o da diabete, la dose consigliata è di 4-5 mg/die. Tali dosaggi, però vanno consigliati solo a soggetti ad alto rischio. Pur considerando come l’ac folico si sia dimostrato efficace e sicuro, appare opportuno mantenere un generale atteggiamento di cautela, in quanto, di fatto, non conosciamo i possibili eff coll sulla popolazione legati all’assunzione di dosaggi molto elevati di ac folico in età fertile prima del concepimento. Altri Autori suggeriscono che va fatta, per ottenere adeguate concentrazioni plasmatiche di folati durante il periodo periconcezionale, l’assunzione di ac folico dovrebbe iniziare almeno 3-4 settimane prima del concepimento; obiettivo è far arrivare all’embrione, sin dai primi giorni del concepimento e per tutto il periodo organogenetico (1° trimestre), una quantità ottimale di ac folico.



STOP

29 commenti:

  1. Sei sempre bravissima!
    a questo proposito volevo chiederti delle cose che potrebbero essere utili per tutte le future mamme.
    Come comportarsi se dalle analisi risultassero alterati gli auto-anticorpi della tiroide (ad es:TPO)anche se magari la tiroide funziona bene?
    Di solito si suggerisce di utilizzare il cortisone per evitare che gli autoanticorpi possano danneggiare il feto.
    Che alternative ci sono?
    grazie
    maria

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  2. Se la tiroide funziona bene io non farei proprio niente, in quanto la probabilità che gli antiTPO danneggino la tiroide del feto è molto rara (dell'ordine di un caso su 1000, mentre la probabilità che i farmaci danneggino madre e feto è praticamente certa. E' come il discorso dei vaccini: la probabilità che la rosolia lasci complicanze permanenti in un bambino di 6 anni è dell'ordine di 1 su 10.000 mentre i danni del vaccino (come si è verificato con il trivalente) sono talmente certi che è stato ritirato dal commercio: e intanto milioni di bambini nel corso di circa 10 anni sono stati vaccinati!!!

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  3. Anche io, ad intuito, penso questo. Comunque,indipendendetemente dal fatto che ora non sono incinta, al momento per abbassare gli autoanticorpi (l'aumento è modesto:tpo 446- tireoglobulina 227)mi hanno dato da prendere 3 volte a settimana queste fiale della heel:
    glandula thyreoidea suiis-ubichinon compositum
    -lymphomyosot.
    Questa cura l'avevo già fatta ma con autoanticorpi molto più alti (circa 5000)e all'epoca mi aveva fatto bene...ora non so forse è anche esagerato farla per molto tempo, diciamo che se fossi tu il mio medico non avrei dubbi...ma con questa dottoressa che ho...non mi trovo molto in sintonia, ma non è facile trovarne una brava e vicina...!
    un saluto
    m

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  4. La puoi fare certamente per molto tempo, è ottima e del tutto innocua!
    A presto

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