domenica 25 ottobre 2009
INFLUENZA
INFLUENZA
RIMEDI OLISTICI
UTILITA’ DELLA FEBBRE
meccanismo= i globuli bianchi e altre cellule producono una proteina particolare (il pirogeno); questa agisce sul centro termoregolatore spostandone il termostato su un valore più elevato. Da qui partono gli ordini al sistema nervoso centrale (SNC) per far produrre al corpo più calore.
Un transitorio aumento della temperatura può essere determinato anche da eccitazione, giochi movimentati e aumenti in generale dell’attività fisica. E’ bene quindi misurare la temperatura quando il soggetto è tranquillo ed evitare misurazioni se è appena rientrato da un ambiente a temperatura più bassa.
La febbre è uno dei più efficaci meccanismi di difesa che l’organismo mette in atto contro le infezioni.
Essa agisce sia direttamente sia attivando altre importanti difese.
Per i virus un aumento della temperatura da 37°C a 38°C può provocare una diminuzione della loro moltiplicazione di oltre il 90% , e per la maggior parte di questi virus un ulteriore aumento può comportare l’arresto completo della moltiplicazione. Anche i virus più attivi sono bloccati da temperature superiori ai 39°C che persistono sufficientemente a lungo.
L’abbassamento artificiale della temperatura fa addirittura aumentare la mortalità nell’animale da esperimento.
Nei bambini infettati dalla poliomielite, la frequenza e la gravità delle paralisi sono risultate molto più elevate nei soggetti trattati con farmaci contro la febbre. E’ verosimile che lo stesso accada anche per i virus come quelli del morbillo, della rosolia, della parotite ecc, che in condizioni sperimentali vengono drasticamente bloccati da aumenti della temperatura.
Durante il raffreddore la congestione fa cessare la respirazione nasale, di conseguenza la temperatura del naso sale e da questo momento la quantità di virus diminuisce bruscamente e la guarigione è accelerata (più di quanto non accadrebbe prendendo antipiretici e gocce decongestionanti).
Altro fondamentale meccanismo di difesa è il fenomeno dell’infiammazione.
La febbre facilita la guarigione anche nella maggior parte delle infezioni da batteri, perché riduce i livelli di Fe nel sangue, essenziali per la crescita di gran parte dei microrganismi, e perché esalta l’efficienza di tutti i componenti del sistema immunitario, dall’attivazione dei globuli bianchi alla produzione di anticorpi.
L’entità del rialzo febbrile dipende sia dalla forza dell’aggressione infettiva sia dalla capacità di reazione dell’organismo. Se i meccanismi difensivi sono forti e vitali, l’organismo debellerà la malattia più velocemente, anche se, probabilmente la febbre raggiungerà punte piuttosto alte.
Ecco 4 misure da adottare in caso di influenza.
(1) Nella fase del brivido la temperatura sale rapidamente. Il paziente sente freddo perché il calore viene concentrato nell’interno dell’organismo per fini difensivi. Il brivido stesso aumenta la produzione di calore corporeo. Dunque bisognerà assecondare il lavoro del corpo coprendo il malato fino a quando non sentirà più freddo. Quando i brividi cessano il paziente ha la febbre più alta. Aiutiamolo a mantenerla con una coperta leggera o un vestito (se non sta a letto) evitando di coprirlo troppo e di farlo soffrire per questo.
(2) Nella camera, e in generale a casa, l’aria deve essere ben umidificata, specie se il riscaldamento è alto. Si usano le vaschette o dei panni umidi vicino al radiatore. Gli umidificatori elettrici si possono usare ma va tenuto conto che producono un pò di ozono che è irritante per le vie respiratorie. Non è il caso di mettere nelle vaschette dei disinfettanti o altre sostanze chimiche.
(3) Dato che la febbre fa sudare e urinare di più, bisognerà far bere il paziente. Se c’è un’infezione delle vie respiratorie, una buona idratazione favorisce le difese locali che allontanano i germi. Ciò vale a maggior ragione se si tratta di un bambino che si disidrata più facilmente di un adulto. E’ bene che la stanza abbia frequenti ricambi d’aria, evitando le correnti e i colpi di freddo.
(4) L’alimentazione deve essere semplice e di facile digestione, senza forzare a mangiare il paziente inappetente. Inappetenza e semidigiuno delle fasi iniziali possono concorrere al riposo fisiologico completo che l’organismo richiede per favorire la guarigione. Quando cessa il rifiuto del cibo va benissimo la dieta mediterranea un poco adattata: primi piatti conditi con verdura e olio d’oliva crudo asciutti o in brodo; insalata o verdura cotta; frutta, spremute, frullati , pochi cibi animali preferendo latte e yogurt, pesce spinato (più digeribile rispetto alla carne) e poco formaggio.
CONVULSIONI: CHE FARE
La febbre può diventare pericolosa per tutti sopra i 41°C.
Si tratta di condizioni assai rare. Nello sport non è raro osservare, dopo un esercizio molto intenso, temperature fino a 41°C senza che l’atleta ne abbia alcuna sensazione negativa.
CONVULSIONI
Ne sono colpiti il 4% dei bambini tra i 6 mesi e i 6 anni quando la febbre supera i 39°C, come conseguenza di una rapida salita della temperatura, con un massimo di frequenza tra 1 e 2 anni. Si tratta in genere di convulsioni generalizzate a tutto il corpo, che possono spaventare i genitori, provocando perdita di coscienza e cadute a terra, ma sono benigne e non devono preoccupare eccessivamente.
In generale è inutile somministrare sedativi, perché la crisi semplice passa di regola in meno di 20’, prima che il farmaco faccia effetto. Si può invece mettere la borsa del ghiaccio sulla testa del bambino senza cercare di tenerlo fermo o di spostarlo bruscamente durante la convulsione, ma tutt’al più girandolo se possibile su un fianco.
Di regola le convulsioni non si ripresentano nello stesso episodio febbrile, ma possono ripresentarsi in occasione di successive malattie che provochino febbre: chi ha avuto una volta le convulsioni, ha il 60% di probabilità di avere un secondo attacco entro i 6 anni di età e il 30% di averne un terzo e anche più.
Solo in quest’ultimo caso le convulsioni possono portare qualche danno ed è bene avvisare il pediatra dopo il primo episodio. Il pediatra giudicherà se fare accertamenti o meno. Al successivo episodio febbrile bisognerà intervenire tempestivamente con farmaci contro la febbre evitando che si innalzi molto e rapidamente mettendo una borsa di ghiaccio sulla testa se la temperatura sale. Le linee guida già del 1980 sconsigliano una terapia con farmaci anticonvulsivanti data ai primi episodi (si fa, eventualmente, dopo diversi episodi) tranne per i bambini con storia familiare di epilessia, segni di danno neurologico e altri fattori di rischio.
NOTA PER I COLLEGHI
la difesa antivirale avviene attraverso meccanismi specifici e aspecifici. La risposta specifica comprende la formazione , mediata dalle cellule T, di anticorpi antivirali umorali attraverso le cellule B. Questa è accompagnata dalla formazione aspecifica di interferoni che possono essere prodotti dalla maggior parte dei ceppi cellulari. I rimedi, a dosi tra D2 e D14 (=10 alla -2 e 10 alla -14) “parlano la lingua delle citochine. Le citochine collegano la regolazione nervosa a quella ormonale e immunitaria.
L’azione principale nell’eliminazione virale è affidata alle cellule T CD8+ citotossiche (CTL). Queste sono in grado di riconoscere gli antigeni virali non appena vengono presentati sulla superficie cellulare attraverso i complessi di istocompatibilità di tipo1. Le CTL inviano il segnale di apoptosi alla cellula colpita. Successivamente si sviluppano i legami Fas (CD95) che si legano al rec Fas che compare su tutte le cellule. Dalle CTL viene liberata perforina per bloccare la membrana cellulare della cellula colpita. Con l’intervento di una CTL su una cellula infettata da virus vengono liberati, da questa, anche interferoni antivirali aspecifici (IFN) e la citochina TNF-alfa (tumor necrosis factor). Tutte le cellule colpite da virus sono soggette a questo processo citotossico specifico: alcune possono resistere all’infezione senza venirne danneggiate. Diversamente, ogni infezione virale avrebbe decorso fatale.
E’ l’interazione tra gli interferoni e il TNF-alfa che porta ad una risposta cellulare aspecifica, non citotossica e non citolitica. Gli interferoni non agiscono direttamente in senso antivirale, ma inducono meccanismi di resistenza in modo da indurre la sintesi proteica intracellulare di 2-5-oligoadenilatosintetasi e la proteina MX che interferiscono con la propria singola azione contro l’infezione virale.
Gli IFN sono potenti attivatori dei macrofagi/monociti attraverso cui vengono liberate grandi quantità di TNF-alfa e IL12. L’IL-12 ha grande importanza poiché stimola le CTL ad una aumentata sintesi di IFN . Gli IFN stimolano la produzione di celluleT. Le cellule colpite da virus possono anch’esse produrre IFN proteggendo le cellule viciniori dall’infezione virale. Questo meccanismo di azione non-citotossico e non-citolitico può essere ulteriormente attivato da EUPHORBIUM COMPOSITUM. Il meccanismo di azione indotto dall’IFN è antigene-aspecifico. Ciò significa che euphorbium comp possiede un meccanismo d’azione ampio e privo di effetti collaterali. Per la difesa contro i virus influenzali che, attraverso i terminali appuntiti di HA si legano ai rec della superficie cellulare dell’ospite contenente ac neuraminico (penetrando nella cellula grazie all’azione della NA), attualmente si ipotizza la possibilità di un ulteriore blocco delle NA da parte di euphorbium.
alimentazione-integratori
succhi di ECHINACEA, TIMO, ACEROLA; al mattino a digiuno 2 cucchiai di succo di echinacea in mezzo bicchiere d’acqua, a mezzogiorno 2 cucchiai di timo in un bicchiere d’acqua o tisana; la sera prima di cena 2 cucchiaini di echinacea in mezzo bicchiere d’acqua o tisana + 2 cucchiaini di succo di acerola durante il giorno mescolato con acqua o succo di frutta.
FITOTERAPIA
La somministrazione di antibiotici determina un calo del tasso di beta e gamma-globuline. Questo calo può durre anche 4 settimane dalla fine del trattamento. Il bambino rapidamente guarito dall’antibiotico ogni volta si riammala. Il trattamento di questi casi indica alcuni rimedi gemmoterapici da assumere x 2-3 mesi di seguito.
ROSA CANINA, ABIES PECTINATA e BETULLA VERRUCOSA 20-30 gtt di ognuno (a seconda quale si sceglie) prima dei pasti. Con questo trattamento le globuline risalgono e la resistenza alle infezioni ritorna normale.
Nell’adulto le rinofaringiti reciivanti le cureremo associando BETULLA PUBESCENS (che è la betulla comune) e CARPINUS BETULUS (= carpino) entrambi 50 gtt/3 volte al dì prima dei pasti.
Per le angine da streptococchi recidivanti : VITIS VINIFERA 75-150 gtt/die. NOCE 75-150 gtt/die. Rimedi sintomatici utili al momento di episodi infettivi: DROSERA 30-90 gtt/die per le tossi spasmodiche. AGLIO 30-90 gtt/die come antinfettivo, sedativo tosse, espettorante. TUSSILLAGO (farfara) idem; PAPAVER RHOEAS TM (rosolaccio) e ALTHEA OFFICINALIS come specie pettorali. EUPHRASIA TM è un rimedio della coriza acompagnata da lacrimazione. Nella dose da 30-60 gtt/die e in instillazioni nasali diluita 1/20 di fisiologica. PLANTAGO è un astringente analgesico 40 gtt in un bicchiere di acqua tiepida per gargarismi. PHYTOLACCA stesse proprietà. Entrambi vanno consigliate per faringiti e tonsilliti. CALENDULA idem.
Quando le laringiti sono accompagnate da disfonia e afonia sono particolarmente indicati :
ERYSIMUM TM (violaciocca nana). Questa pianta contiene un derivato solforato, l’essenza allilica; 20-30 gtt 3-4 volte al dì.
ARNICA TM nel caso in ci l’afonia sia accentuata da un affaticamento dovuto a eccesso vocale.
Per le Otiti = BELLADONNA TM 1-2 gtt nel condotto uditivo se c’è dolore acuto di tipo catarrale, timpano arrossato. Ha azione decongestionante e antalgica.
Misura genericamente protettiva è ad es il lavaggio delle mucose nasali con una soluzione di plasma di QUINTON 5ml, Ag oligoelemento 2 ml. E’ particolarmente indicato per i lattanti svezzati. Si fanno instillazioni nasali al bambino coricato sul dorso 6-7 gg /3 volte al dì. Questo trattamento iniziato tempestivamente al primo insorgere di raffreddore, lo guarisce in prima giornata. Un altro accorgimento è POMATA DI CALENDULA al 4% all’interno delle coane nasali, un velo di pomata protegge la mucosa e diminuisce il rischio di adsorbire i germi.
RIBES NIGRUM stimolante surrenalico e immunitario. ECHINACEA max per 5-10 gg. La commissione E (Farmacopea tedesca)la indica come coadiuvante nel trattamento di infezioni recidivanti a carico delle vie respiratorie e delle vie urinarie discendenti. Lo Schilcher riferisce che accresce il numero dei leucociti e delle cellule spleniche, attiva la fagocitosi dei granulociti e ha azione antipiretica. Si usano radice e foglie. Nelle preparazioni tedesche di TM sono usate entrambe le parti.
PROPOLI per quanto riguarda l’estratto alcolico al 30% e la TM si consiglia di assumere le gocce o da 1 cucchiaio o da una zolla di zucchero perché se versata in un bicchier d’acqua, la brusca riduzione del grado alcolico farà depositare buona parte dei principi attivi sulle pareti del bicchiere.
Qualche notizia sul CLORURO DI MAGNESIO.Negli anni più recenti si è diffusa l’abitudine di usare una soluzione di MgCl2 in concentrazioni variabili dal 20 al 33% , nella prevenzione di molte malattie e per mantenere la salute. Sciogliendo 20g di Mg Cl2 in 1L di acqua aumenta il potere di fagocitosi dei polinucleati. La soluzione preparata estemporaneamente si conserva al massimo per 3 settimane.
AGRIMONIA i tannini in generale hanno le proprietà di attaccare e denaturare le proteine. Quando le tonsille sono infiammate e purulente i tannini aderiscono allo strato superficiale della mucosa provocando una degenerazione della proliferazione batterica e favorendo la guarigione. L’agrimonia è una pianta ricca di questi particolari tannini e perciò è indicata nel mal di gola facendo semplicemente dei gargarismi con un infuso (2 cucchiai di foglie in 500 ml di acqua. Dopo 10’ filtrare e fare gargarismi ogni 2h). La guarigione avviene in giornata.
BORRAGINE nell’Europa centrale è definita “pianta del buonumore” perché combatte l’angoscia e la depressione. Per questo uso era già citata dalla scuola salernitana. Le sommità fiorite sono un eccellente sudorifero da usare quando si teme un attacco di raffreddore o influenza. Subito un infuso caldo di Borragine (un cucchiaio di fiori x tazza d’acqua, infondere per 10’ e dopo aver filtrato , dolcificare con miele.
ROVO IDEO IN OSSIMIELE Astrum simbolo= terra. Terapia di terreno contro le febbri interne di qualsiasi natura. Scioglie i muchi. Indicato per l’influenza. ROSA CANINA IN OSSIMIELE Astrum simbolo= terra. Contiene Cu, Mn, Mg, K. Terapia di terreno negli stati febbrili, raffreddori, come antiox e nella fragilità capillare.
Omeopatia
oscillococcinum 1 dose alla settimana
omeogriphi
inver-oti
questi tre sono analoghi ed hanno funzione preventiva e curativa.
ACONITUM 4-5 CH 3 granuli ogni 3-4h. Non importa se il paziente suda o meno. ACONITUM_HEEL si è dimostrato efficace nel 90% dei casi di influenza.
Per quanto riguarda le angine faringo-tonsillari
si distinguono angine eritematose e poltacee. Nelle angine eritematose daremo BELLADONNA, APIS, PHYTOLACCA; in quelle poltacee MERCURIUS SOL, e suoi sali. C’è poi l’angina suppurativa in cui daremo PYROGENIUM ed HEPAR SULFUR. Belladonna viene prescritto in presenza di tonsille gonfie e color rosso vivo. La lingua è rossa e secca e il soggetto avverte disfagia con bruciore e dolori pulsanti, talora irradiati alle orecchie. Viso caldo e congesto, sudorazione e febbre alta, prostrazione e talora delirio. Ha sete ma difficoltà a ingoiare i liquidi. 3granuli ogni 2h alla 5CH oppure alla 15CH sempre ogni 2h. APIS 9CH 3 gran ogni h. Apis ha un’azione rapida ma di breve durata. E’ indicato quando le tonsille e l’ugola sono interessate da un edema rosato e il paziente avverte dolore urente e pungente migliorato con il freddo locale. A dispetto della febbre egli non ha sete e la sua cute è alternativamente secca e sudata. Phytolacca alla 5CH 3 gran ogni 2-3h , spesso in alternanza con belladonna. Il colorito di Phytolacca è rosso cupo con ipertrofia delle linfoghiandole latero-cervicali; è presente una disfagia con irradiazione del dolore alle orecchie. I segni di Mercurius Sol sono scialorrea, macroglossia, presenza di induito spesso e giallastro, alito fetido. Faringe e tonsille rosso scuro con piccoli punti bianchi oppure false membrane. Disfagia e faringodinia irradiata alle orecchie. Volto pallido, febbre elevata, sete intensa. Di notte si ha un aggravamento generale con brividi e sudorazione profusa che non reca sollievo: 3 granuli alla 9 CH ogni 2-3h.
MERCURIUS CYANATUS 5 gran alla 7CH mattina e sera. Si distingue dal precedente per uno stato generale più compromesso e la presenza di pseudomembrane più estese. Lateralità di mercurius sol e protoiodatus= dx, di mercurius biiodatus=sx. In presenza di elementi suppurativi importanti si aggiunge, secondo similitudine, pyrogenium o hepar sulfur. Indicati sono i gargarismi con TM di calendula e fitolacca ana parti.
Per le angine recidivanti= per il loro stesso andamento le angine faringo-tonsillari recidivanti ripetono i motivi del modo reattivo psorico e di quello sicotico.
Sono segni psorici=
(1) il dato anamnestico, anche familiare, di allergopatie
(2) la periodicità delle manifestazioni
(3) la frequenza di irritabilità e agitazione tra i segni psichici
(4)la particolare suscettibilità alle infezioni e alle parassitosi.
sono segni sicotici=
(1) carattere insidioso e di difficile risoluzione degli episodi, spesso in conseguenza dell’azione prolungata di fattori sicotizzanti (abuso di antibiotici, cortisonici, vaccini)
(2) ipertrofia di notevole grado, nel bambino, delle vegetazioni adenoidee.
I rimedi psorici sono CALCAREA CARB, PHOSPORICA qualora sia presente un netto tratto tubercolinico; SULFUR, e soprattutto sulfur iodatum. Rimedi sicotici sono SILICEA e THUYA. Si usano, ovviamente, i bioterapici corrispondenti psorinum, tubercolinum e medorrhinum. E’ ovvio che ci sono tanti altri rimedi che possono essere scelti in base alla similitudine.
Rimedi sintomatici=BARYTA CARBONICA 7CH 3 al dì per lungo tempo sarà indicato al di fuori di ogni nozione di tipo sensibile, in caso di ipertrofia tonsillare con adenopatie latero-cervicali in un soggetto freddoloso o comunque ipersensibile al freddo. Nei pazienti più magri e meno sensibili a freddo è preferibile baryta iodata purché ci sia lo stesso quadro clinico. Hepar sulfur: ipertrofia dei tessuti linfatici , aggravamento spiccato per ogni forma di freddo, sensazione di scheggia nella zona infiammata, anamnesi di fenomeni suppurativi. Diluizioni medio-alte da 3 a 5 volte alla sett.
Mercurius sol: stessa posologia. Il tratto saliente di questo rimedio è la scialorrea più o meno persistente.
Dulcamara: ipersensibile al freddo umido, capace di provocare in breve tempo ostruzione nasale, adenopatie latero-cervicali e tosse. La dulcamara può essere usata a scopo preventivo alla dose di 7 CH 3 granuli 1 volta al dì all’approssimarsi della stagione freddo-umida.
Nelle convalescenze prolungate e nell’astenia persistente potremo consigliare come oligoterapia un trattamento di fondo con CU-Au-Ag per dare tono e vitalità 2-3 volte a settimana. Mn-Cu 1 dose 3 volte a settimana serve a risolvere in maniera completa i processi infettivi. Un trattamento complementare con ZOLFO 1 dose 3 volte a sett. Lo zolfo svolge un’azione detossicante e di drenaggio utile soprattutto nell’eliminazione di cataboliti e tossine, nella convalescenza di malattie infettive ed esantematiche.
STOP
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Informazioni personali

- Marina Salomone
- Mi occupo di terapie olistiche dal 1983. Hobby principale il disegno: sono su Flickr sotto il nome di Marina Salomone
per chi fosse interessato a trattare questi argomenti in maniera più appofondita c' è sempre il mio sito web ufficiale: www.GurudiTamara.com
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