domenica 26 febbraio 2012
MEDICINA TIBETANA parte prima
MEDICINA TIBETANA
parte prima
La concezione lamaista della vita come informazione, è simile a quella che troviamo anche in medicina olistica in senso lato.
Ossia la salute come capacità di ricevere messaggi, di elaborarli e di reagire.
La sincronizzazione con il cosmo e con le leggi universali, è la grande ricchezza attuale della medicina tibetana e orientale in genere, per non aver trascurato il fatto che l’uomo è un essere che partecipa della natura e che, di conseguenza, è costantemente in contatto con i fenomeni che lo circondano. “l’uomo risponde al cielo e alla terra” dice il Nei-Ching.
Il mondo, secondo la visione tibetana, costituisce un gigantesco organismo le cui varie parti sono tra loro collegate da uno scambio continuo di informazioni e risposte o reazioni.
Secondo il pensiero lamaista all’informazione deve seguire necessariamente una risposta, un adeguamento cioè del sistema vitale a tutti i livelli.
In questa capacità di assonanza, di ricevere e rispondere adeguatamente consiste il fenomeno biologico vita.
Il sistema medico tibetano è conosciuto come Sowa Rigpa o conoscenza del guarire .
I suoi insegnamenti sono conservati nel Gyud Shi o quattro Tantra.
§§§§§§§§§§§
L’impermanenza di tutti i fenomeni causa per ciascuno di noi, in un momento o nell’altro, una sofferenza la cui causa principale è tracciata nel concetto del Dhagzin o super-io, che si manifesta in forma di Timoog o “confusione mentale”. Tutto ciò porta a Dhochag ( passione, desiderio, bramosia ) e a Shedang ( odio, avversione, aggressività ).
Sono questi 3 elementi che fanno insorgere i mali dei 3 umori. Essi sono:
Bheghen
Loong
Tepa
la combinazione di terra e acqua fa insorgere Bheghen cioè malattie legate alla regolazione di calore ed all’equilibrio dei fluidi
il fuoco fa insorgere Tepa cioè malattie associate ad alte febbri e metabolismo
l’aria fa insorgere Loong = malattie associate con l’attività motoria incluso il sistema circolatorio e la psiche
questi 3 umori negativi sono raggruppati sotto il nome di Neesom che vuol dire “i 3 mali”
oltre al neeson esiste il Luezoong Dueng o “l sette energie” costituenti il corpo.
Il metabolismo associato con la digestione è essenziale per la formazione del Dangma o energia nutrizionale. Questa è una energia responsabile della formazione del sangue che è la matrice di altri tessuti e cellule .
Infine esistono le Drima Som, tre energie che contribuiscono all’eliminazione dei prodotti di rifiuto del Dangma, funzione che avviene attraverso il processo di defecazione, urinazione ed essudazione.
L’intera arte del guarire nell’ambito della tradizione tibetana consiste nel portare queste 3 energie principali in un dinamico stato di equilibrio. Quando ciò si realizza, allora il corpo si trova in stato di salute e non importa quali elementi estranei possano penetrare nel sistema: l’organismo possiede la forza sufficiente per avere il sopravvento su di loro attraverso il forte meccanismo di difesa di cui dispone.
Tuttavia anche se le energie sono dinamicamente allineate con il corpo, possiamo ancora considerarci dei malati fintantoché non siano liberate le primordiali cause del Timoog, Shedang e Dhochag.
§§§§§§§§§§§§§§
Riassumendo, la medicina tibetana presenta analogie sia con l’Ayurveda che con la MTC, con l’aggiunta di alcune caratteristiche piante locali e metodi sciamanici tramandati oralmente.
Il tutto è stato sistematizzato e scritto intorno al VII secolo. Come i 3 dosha, la medicina tibetana riconosce 3 umori: vento, bile e flemma. Anch’essa usa molto i sapori, anzi per riconoscere come vanno usate le piante medicinali si basa proprio sui sapori.
I sapori, tramite le loro proprietà , agiscono sugli umori:
dolce+ acido+salato+piccante --> diminuiscono il vento
dolce+amaro+astringente ---> diminuiscono la bile
acido+salato+piccante--> diminuiscono la flemma.
conoscendo il sapore di una droga si può stabilire su quale umore eserciterà il suo effetto.
POTENZIALITA’
le 8 potenzialità comprendono 4 paia di proprietà opposte: pesante-leggero,caldo-freddo, affilato-smussato, ruvido-liscio.
esse sono determinate direttamente dai 6 sapori ed indirettamente dai 5 elementi.
NOTA
L’immagine panoramica, presa dalla rete è:
Roerich N.K.1933. Tempera su tela. 74 x 117 cm
presa da qui:
http://oggiscienza.wordpress.com/tag/inrim/
L’oggetto prezioso è una ruota di preghiera con turchesi.
(il fotocollage piuttosto naif...è mio)
STOP
sabato 18 febbraio 2012
OMOTOSSICOLOGIA E METABOLISMO
OMOTOSSICOLOGIA E METABOLISMO
Ho parlato più volte di metabolismo, ma questo termine risulta ancora troppo difficile per il lettore comune.
Per introdurre questo argomento, quindi, voglio fare ancora una premessa che ne faciliti la comprensione.
Nel nostro organismo possiamo immaginare di assistere a fenomeni che avvengono contemporaneamente su diverse scale di grandezza.
Alcuni anni fa, Piero Angela realizzò una serie di documentari sull’avventura nel corpo umano piuttosto suggestivi. Voglio partire da questa traccia per farvi visualizzare con l’immaginazione quanto avviene.
Un soggetto mangia una sottile cotoletta alla milanese con contorno di purè di patate.
Il cibo scende velocemente attraverso l’esofago fino allo stomaco. Qui comincia subito ad essere permeato di succhi gastrici. Le grosse molecole dei carboidrati vengono frammentate in molecole più piccole e così pure le proteine.
C’è nella carne anche una certa quantità di grasso, anche quando alla vista ed al gusto appare magra.
Dopo circa un’ora questo bolo di cibo ridotto in pappina, passa nel duodeno dove riceve la compenetrazione di nuovi tipi di succhi che lo frammentano ulteriormente in molecole ancora più semplici; in questo tratto arrivano i succhi biliari che scompongono ancor meglio la componente grassa. Poi il bolo passa nell’intestino tenue dove compie un lento e lungo percorso durante il quale le sostanze nutritive vengono assorbite nella circolazione e quindi distribuite alle varie zone dove serve o come carburante per l’energia o come materiale da costruzione per nuove cellule che vanno a rimpiazzare quelle che man mano muoiono.
Ma se noi andiamo a zoomare vediamo fenomeni che avvengono in scala molto più piccola.
Tornando allo stomaco vediamo come questo succo gastrico piuttosto acido si produce. Vediamo che nella mucosa ci sono tanti pozzetti e tunnel da cui viene fuori l’acido cloridrico. Vediamo che esso viene letteralmente pompato entro lo stomaco con un meccanismo che richiede un certo dispendio energetico e che garantisce sempre un certo grado di acidità del liquido gastrico, per permettere la digestione. Questa secrezione di acido viene stimolata dall’ormone gastrina, dal neurotrasmettitore acetilcolina e altri mediatori chimici.
Quindi ecco che man mano che noi ingrandiamo il nostro film, ci troviamo a passare dalla fisiologia alla biochimica: un terreno dove si svolgono fenomeni di dimensioni microscopiche che hanno un effetto certamente macroscopico sul nostro organismo, perché determinano “come ci sentiamo” e come viviamo.
Le malattie cronico-degenerative possono insorgere per una qualsiasi alterazione del metabolismo cellulare. Se la cascata metabolica è compromessa per deficit funzionale o blocco delle reazioni enzimatiche (esempio inquinamento ambientale), si determina un’alterazione dell’intero processo reattivo: la complessa rete dei sistemi di autoregolazione viene compromessa. Molte reazioni catalizzate dagli enzimi necessitano di cofattori (coenzimi), molecole che rivestono un ruolo centrale nel metabolismo in quanto attivatori di molteplici reazioni biochimiche.
Omeopatia
Considerando che nel corso di una reazione a catena l’elemento più compromesso determina la quantità del prodotto finale, l’impiego terapeutico di cofattori del metabolismo intermedio in diluizione omeopatica mira al riequilibrio del relativo blocco metabolico, ripristinando il fisiologico funzionamento.
In tal modo le funzioni cellulari ed enzimatiche bloccate possono venir riavviate.
In quest’ambito è particolarmente significativo il ciclo dell’acido citrico, snodo focale di tutto il metabolismo.
I substrati operano una regolazione dei processi reattivi con conseguente by-pass dei blocchi enzimatici attraverso l’eliminazione dei metaboliti tossici.
L’uso di rimedi che innescano queste reazioni è particolarmente indicato nelle malattie cronico-degenerative, eventualmente anche come farmaci di supporto. Un esempio valido è rappresentato da COENZYME COMP fiale heel; esso contiene: acido alfa-lipoico necessario al trasporto di H2O, coenzima del catabolismo dell’acido piruvico (decarbossilazione ossidativa); acido alfa-chetoglutarico fattore attivo nel ciclo di Krebs e dei sistemi red-ox utile per la sensazione di fatica; acido cis-aconiticum fattore con stesse attività del precedente utile per il deficit immunitario; acido citrico come sopra utile per gengive sanguinanti, malattie defedanti, invecchiamento precoce, arteriosclerosi, in particolare sclerosi cerebrale, deficit energetico; acido succinico fattore attivo nel ciclo di Krebs utile per stati di esaurimento ed astenia opprimente, rinite allergica;
adenosin-5-trifosfato (ATP) utile per la soppressione energetica dei sistemi logorati, specie per danni iatrogeni (cioè da farmaci); acido ascorbico cofattore nelle funzioni fermentative (sistemi red-ox) utile in particolare perché partecipa alla sintesi della sostanza fondamentale del connettivo; bario-ossalsuccinato attivo nel ciclo di Krebs e nei sistemi red-ox utile per i disturbi di regolazione del sistema endocrino e disturbi vascolari; coenzima-A è coenzima della transacetilazione; cisteina fattore contenente gruppi -SH e potenziali red-ox utile per i danni retossici e per i danni iatrogeni; acido malico ciclo di Krebs e red-ox favorisce la detossicazione; acido fumarico ciclo Krebs e red-ox utile per gli stati di esaurimento; manganum phosphoricum potenziante l’azione degli oligoelementi soprattutto nelle funzioni fermentative del ciclo di Krebs utile per stati di esaurimento con anemia; NAD biocatalizzatore, stimolazione dell’endo-ossidazione della catena respiratoria; natrum oxalaceticum ciclo Krebs e red-ox, utile per deficit immunitario; natrum piruvicum ciclo Krebs e sistemi red-ox favorisce la detossicazione; nicotinamide cofattore fermentativo (deidratasi); piridossina (vitamina B6) cofattore fermentativo (transaminasi, deidratasi, desulfidrasi, decarbossilasi); riboflavina (vitamina B2) cofattore fermentativo flavoproteine e sistemi red-ox; tiamina (Vitamina B1) cofattore delle funzioni fermentative (decarbossilazione ossidativa).
Uno studio recente, pubblicato su La medicina biologica, è stato svolto su 498 pazienti con malattie reumatiche, malattie associate a infiammazione (colonpatia, cistite, gastrite, sinusite, bronchite) e malattie neoplastiche (carcinoma mammario, polmonare, prostatico) psoriasi e acne, atrofia mucosa e cutanea, e stati di esaurimento psico-fisico. Durata del trattamento 2 mesi
nell’80% dei pazienti, mentre il rimanente 20% più di 4 mesi ( casi più “difficili”).
Il miglioramento è stato osservato già dalla prima settimana di terapia nel 14% dei pazienti, il resto più avanti nel tempo ma sempre entro la fine del periodo previsto dallo studio cioè 2-4 mesi.
Queste bellissime immagini di girasoli, realizzate da Matteo Taffuri, che ringrazio con grande ammirazione, non sono dipinti, come può sembrare a prima vista, bensì fotografie. Ho conosciuto questo straordinario artista sul blog La vostra arte di Carla colombo, dove potete trovare una lunga (nutrita e nutriente per lo spirito artistico che alberga in ognuno) serie di vetrine di artisti !
sabato 11 febbraio 2012
Minerali dell'antica farmacia
MINERALI DELL’ ANTICA FARMACIA
Ed ecco un argomento che interesserà in modo particolare i farmacisti, coloro che si interessano di alchimia e spagirica, ed i cultori di “antichità”.
Luigi Giannelli è un grande esperto di antichi testi farmaceutici. Le sue pubblicazioni sono numerose e ricche di note esplicative. Per leggere ed interpretare questi testi bisogna avvalersi di diverse competenze, non ultima la paleografia. Molti suoi articoli sono apparsi sulla rivista Farmacia News. Ecco un brano di un suo articolo sui minerali:
“Vediamo ora quanto ci viene proposto dagli antichi formulari
I MINERALI DI LEMERY
questo testo è “moderno”, in quanto risale al 18° secolo: la celeberrima farmacopea universale di Nicolas Lemery, medico, chimico, intellettuale, membro dell’accademia reale delle scienze (e siamo alle soglie della rivoluzione francese) nacque nel 1645 e morì nel 1715. Ovviamente citeremo quelle operazioni che a noi appaiono più interessanti e che possano anche essere utilizzate dai moderni per fare quelle preparazioni che oggi si possono definire spagiriche.
Nella parte seconda di questa farmacopea si trovano alcune preparazioni indicate soprattutto per le sostanze minerali o mineralizzate come i coralli e le perle.
al capitolo 30 si legge:
“ Della preparazione del corallo e delle perle, delle madreperle, degli occhi o pietre dei granchi, dello Spodio o avorio calcinato, delle porcellane, delle pietre preziose, del Succino o Carabe, della pietra ematite, della pietra calamita e di molte materie simili”. In questo caso la preparazione preliminare è la triturazione, che deve essere compiuta con mortai fatti di materiale più duro della sostanza da triturare. in realtà questa preparazione era preliminare a una operazione successiva, quella della reazione con un acido, generalmente acido acetico distillato (quindi più concentrato), per ottenere una soluzione dei calcari che formano coralli, perle e occhi di granchio. Così gli ossidi di ferro, che potevano reagire rapidamente con l’acido acetico. Più dura la questione del trattamento delle pietre preziose, che dovevano essere più volte arroventate e più volte riprese, sempre con acidi deboli. Raramente in queste operazioni si faceva ricorso ad acidi forti (acido solforico, detto olio di vetriolo, o acido nitrico e acido cloridrico detti spirito di pietra e spirito di sale).
I derivati del corallo erano usati per fortificare il cuore; inteso, il cuore, come centro delle emozioni.
TRATTARE I SALI DI ZINCO
nel capitolo 31 si parla della preparazione della Tuzia e della Pietra Calaminare. La tuzia è una miscela di ossidi e carbonati di zinco, che si formava durante la fusione di altri metalli, soprattutto nella preparazione del bronzo. La calamina è una miscela di carbonato e silicato di zinco. Curiosa la capacità di distinguere un metallo, ancora non ben noto, dagli altri attraverso i suoi minerali. In questo caso, i sali dello zinco si polverizzano con una tecnica non meccanica: vengono posti ad arroventarsi in un crogiuolo e così roventi, gettati in acqua fredda. Si ripete l’operazione più volte, cambiando sempre l’acqua. Infine si passa per una porfirizzazione (= macinazione su un piano di porfido) finale e si mescola la polvere con acqua di piantaggine o acqua di rose. Si ottiene così una polvere finissima, essiccata, ma ben impregnata di estratti vegetali. Dice Lemery: “essa è disseccativa e buona per le malattie degli occhi; è la base dell’unguento Ponfolige; se ne mescola nei colliri e nel burro fresco; ripulisce le sanie (= emissioni purulente) degli occhi, disseccando e fortificando le fibre”.
ARGILLE PURIFICATE
nel capitolo 32 si parla di vari tipi di argille, come il Bolo, la Terra Sigillata, la Creta e degli ossidi e carbonati di piombo come il Litargirio e la Cerussa. Anche in questo caso si tratta di polverizzarli finemente. Nel caso delle argille, si userà sempre l’acqua di piantaggine per separare le parti più pesanti da quelle più sottili. Una volta eliminate tutte le parti sabbiose, le argille ben purificate vengono filtrate su stoffa ed essiccate al sole. E’ astringente (((sottointeso il preparato))) dice il Lemery, adatto a fermare le diarree, le emorragie e le gonorree (= flusso di sperma purulento, dovuto ad infezione gonococcica). Gli ossidi di piombo, invece, basta polverizzarli meccanicamente e poi si sciolgono nei grassi coi quali formano sali piombici, fortemente adesivi adatti alla preparazione dei cosiddetti cerotti e cataplasmi. Invece la cerussa si usava come cosmetico, in pratica come fondotinta o nella pittura.”
Ho voluto qui riportare delle opere dal gusto metallico. La prima è la scultura del professor Carmelo Cozzo dal titolo “Stravolto” che potete visitare tra i blog che seguo.
La seconda riguarda un disegno ottenuto con un complesso calcolo matematico, si intitola Scarpa di Peter Pan ed è di Sologiusa ;
Le altre due sono di Francys De Guay dal titolo Flores digitales e Armadura artesanal e sono ottenute con software per frattali. Entrambi li potete visitare su flickr
Ovviamente ringrazio Luca Giannelli e gli autori delle immagini!
STOP
domenica 5 febbraio 2012
PARKINSON
PARKINSON
Muhammad Ali (nato Cassius Marcellus Clay Jr.; Louisville, 17 gennaio 1942) è un ex pugile statunitense, tra i più famosi e apprezzati sportivi della storia.
Ha vinto l'oro Olimpico ai Giochi di Roma nel 1960, come pugile professionista ha detenuto il titolo mondiale dei pesi massimi dal 1964 al 1967, dal 1974 al 1978 e per un'ultima breve parentesi ancora nel 1978.
Muhammad Ali è noto anche per la sua conversione all'Islam e per avere rifiutato di combattere nella Guerra del Vietnam. Attualmente affetto dalla Sindrome di Parkinson, dopo il suo ritiro dal mondo sportivo Ali si è distinto per le sue azioni umanitarie per le quali è stato candidato come Premio Nobel per la Pace nel 2007.
Michael J. Fox, nome d'arte di Michael Andrew Fox (Edmonton, 9 giugno 1961), è un attore e doppiatore canadese naturalizzato statunitense.
È famoso soprattutto per l'interpretazione di Marty McFly, protagonista della trilogia di Ritorno al futuro, di Alex P. Keaton nella sitcom Casa Keaton e di Michael Flaherty nella serie televisiva Spin City, grazie a cui vinse complessivamente quattro Golden Globe, due Screen Actors Guild Awards e tre Emmy Awards.
Nel 1991 gli fu diagnosticata una grave forma di morbo di Parkinson giovanile, notizia questa che avrebbe reso pubblica sette anni più tardi, nel 1998. Ciò lo obbligò a ritirarsi quasi del tutto dalle scene dal 2000, ma gli consentì anche di lottare in prima fila per la ricerca sulle cellule staminali. Per tale impegno, che lo ha portato anche a istituire la Fondazione Michael J. Fox, il 5 marzo 2010 il Karolinska Institute gli ha conferito una Laurea honoris causa.
PREVENZIONE
(1) Non usare in maniera impropria farmaci anti-nausea con azione centrale (un classico esempio è il Plasil): essi, specialmente se assunti cronicamente, in soggetti predisposti e sotto una certa età, possono indurre Parkinson anche irreversibile.
(2) Chi attua diete ad alto contenuto lipidico, con olio d’oliva, secondo l’uso mediterraneo, ha meno rischio di ammalarsi. Il discorso dello stress è fin troppo ovvio e si sa che un forte stress espone a qualsiasi malattia.
(3) Il fumo di sigaretta è considerato un forte fattore protettivo per una serie di motivi tra cui il noto effetto colinomimetico della nicotina; infatti grazie a questo effetto il fumo protegge anche i settori del cervello preposti alla memoria che tendono a degenerare nell’Alzheimer, oltre che nel Parkinson.
(4) la dieta, specialmente da attuare dopo che è stata diagnosticata la malattia, deve essere a contenuto proteico controllato; deve essere più sana possibile: evitare cibi spazzatura. Il paziente va seguito sul piano dietetico dai familiari, perché per diversi motivi tende a dimagrire e andare in denutrizione: il che aggrava la situazione.
Secondo una ricerca condotta dall’Istituto per il Parkinson di Milano, tra le sostanze che scatenano Parkinson sono stati individuati: idrocarburi alifatici, alogenati e aromatici; resine; polimeri; erbicidi; pesticidi; propellenti e CFC. Tutte queste scatenano il Parkinson in età giovanile.
TERAPIA VISIONE OLISTICA
Non si conosce la causa di questa malattia anche se, oltre all’ipotesi genetica, si presume possa dipendere dalla presenza di un progressivo avvelenamento del cervello. In tale fenomeno sembrano coinvolti più fattori: fenomeni dipendenti dai radicali liberi, accumulo di ferro in alcune aree del cervello, progressiva perdita dei meccanismi autoprotettivi generata dalla diminuzione della dopamina e dalla carenza di antiossidanti quali la vitamina E.
E’ interessante notare che la nicotina ha un effetto protettivo nei confronti del Parkinson, in quanto i fumatori sono percentualmente i meno colpiti.
Craniosacrale e Kinesiologia
“La patologia va curata con i farmaci.
Ovviamente con i trattamenti di kinesiologia e di
Cranio-sacrale si riesce a migliorare la qualità della vita del soggetto.
Profilo psicologico che abbiamo notato nella nostra casistica: soggetto introverso, rigido; stress significativi negli anni precedenti l’insorgenza dei sintomi; forte componente di autocontrollo e necessità di rispondere alle proprie o altrui aspettative in modo pressante. Questo per quanto riguarda pazienti ad esordio giovanile, di cultura e capacità economiche medio-alte. La depressione si manifesta precocemente rispetto alle prime manifestazioni del Parkinson: quindi noi non la giudichiamo una conseguenza della presa di coscienza dell’invalidità. Il 15% dei casi, secondo la letteratura, sono stati diagnosticati precedentemente come depressi cronici.
L’ipotesi che utilizziamo per iniziare i trattamenti kinesiopatici si è basata maggiormente sugli aspetti comportamentali, piuttosto che sulle caratteristiche dei sintomi. Quando siamo sottoposti a stress ci sentiamo “pressati” e ci richiudiamo in noi stessi, contraendo la muscolatura del collo e della zona lombare. Questi due fenomeni sono abbastanza significativi anche per spiegare la tendenza alla rigidità del collo e i fenomeni intestinali a cui i parkinsoniani sono soggetti.
Quando siamo sotto stress i nostri sistemi sensitivi “generici” (sistema reticolare) tendono a “sparare” informazioni sull’intero SN, accentuandone il tono generale ed accelerando le nostre reazioni, rendendoci più pronti a reagire a stimoli potenzialmente pericolosi per la nostra salvaguardia.
In alcune situazioni, nella metà dei casi circa, questa predisposizione all’azione (sia di attacco che di fuga) viene sostituita da manifestazioni di tipo paretico: di ha la momentanea paralisi di fronte all’evento ingestibile. Tale risposta adattativa non è, ovviamente, una paralisi reale, ma, semplicemente, una risposta di ipercontrazione generalizzata, come se stessimo trattenendo il fiato per non essere notati. Immaginiamo ora che questo modello difensivo verso lo stress sia quello abituale e presumiamo che questo accada in un soggetto predisposto, magari in presenza di fenomeni tossici o carenze alimentari specifiche; una persona “senza vizi” che eserciti un forte rigore morale su di sé. Forse il nostro soggetto presenta anche una tendenza depressiva che contribuisce ad amplificare le alterazioni percettive.
Dal nostro punto di vista le manifestazioni depressive sono dovute ad una somma di fattori tra cui carenze nutrizionali e meccanismi di autoinibizione neurologica, oltre a restrizioni di tipo emotivo e psicologico. Immaginiamo poi che tale stimolazione nel nostro soggetto sia amplificata moltissimo, costringendo certe aree del cervello (le extrapiramidali che hanno un’azione moderatrice e contribuiscono alla fluidità del movimento) ad essere continuamente chiamate in causa per moderare e limitare queste iperstimolazioni. Come svuotato, il sistema si logorerà progressivamente fino a smettere di funzionare. A questo punto anche il minimo stimolo provocherà i primi sintomi di un Parkinson.
Quindi il nostro trattamento, complementare ai farmaci, consiste nell’allentare le tensioni presenti alla base del cranio con uno SBLOCCO SUB-OCCIPITALE, ed un unwinding della muscolatura del collo; poi un trattamento del diaframma cerebellare. Come kinesiologia splintaggio della muscolatura occlusale, stimolazione dei riflessi NV. Queste tecniche, insieme alla riprogrammazione posturale ci ha garantito subito una riduzione del tremore e delle rigidità, migliorando il benessere del paziente.”
Fitoterapia
MUCUNA PRURIENS è una leguminosa i cui semi sono utilizzati da molto tempo nella medicina Ayurvedica per trattare una serie di malattie tra cui il parkinsonismo. Secondo gli Autori di questo studio in cui la pianta viene confrontata con Levodopa-carbidopa, un più rapido inizio degli effetti, unitamente al mancato incremento delle discinesie, suggeriscono che la Mucuna, fonte naturale di
L-dopa, potrebbe presentare dei vantaggi rispetto alle preparazioni convenzionali nel trattamento a lungo termine della malattia. Ci si augura che studi più ampi confermino questi preliminari.
Iscriviti a:
Post (Atom)
Informazioni personali
- Marina Salomone
- Mi occupo di terapie olistiche dal 1983. Hobby principale il disegno: sono su Flickr sotto il nome di Marina Salomone
per chi fosse interessato a trattare questi argomenti in maniera più appofondita c' è sempre il mio sito web ufficiale: www.GurudiTamara.com