sabato 11 febbraio 2012
Minerali dell'antica farmacia
MINERALI DELL’ ANTICA FARMACIA
Ed ecco un argomento che interesserà in modo particolare i farmacisti, coloro che si interessano di alchimia e spagirica, ed i cultori di “antichità”.
Luigi Giannelli è un grande esperto di antichi testi farmaceutici. Le sue pubblicazioni sono numerose e ricche di note esplicative. Per leggere ed interpretare questi testi bisogna avvalersi di diverse competenze, non ultima la paleografia. Molti suoi articoli sono apparsi sulla rivista Farmacia News. Ecco un brano di un suo articolo sui minerali:
“Vediamo ora quanto ci viene proposto dagli antichi formulari
I MINERALI DI LEMERY
questo testo è “moderno”, in quanto risale al 18° secolo: la celeberrima farmacopea universale di Nicolas Lemery, medico, chimico, intellettuale, membro dell’accademia reale delle scienze (e siamo alle soglie della rivoluzione francese) nacque nel 1645 e morì nel 1715. Ovviamente citeremo quelle operazioni che a noi appaiono più interessanti e che possano anche essere utilizzate dai moderni per fare quelle preparazioni che oggi si possono definire spagiriche.
Nella parte seconda di questa farmacopea si trovano alcune preparazioni indicate soprattutto per le sostanze minerali o mineralizzate come i coralli e le perle.
al capitolo 30 si legge:
“ Della preparazione del corallo e delle perle, delle madreperle, degli occhi o pietre dei granchi, dello Spodio o avorio calcinato, delle porcellane, delle pietre preziose, del Succino o Carabe, della pietra ematite, della pietra calamita e di molte materie simili”. In questo caso la preparazione preliminare è la triturazione, che deve essere compiuta con mortai fatti di materiale più duro della sostanza da triturare. in realtà questa preparazione era preliminare a una operazione successiva, quella della reazione con un acido, generalmente acido acetico distillato (quindi più concentrato), per ottenere una soluzione dei calcari che formano coralli, perle e occhi di granchio. Così gli ossidi di ferro, che potevano reagire rapidamente con l’acido acetico. Più dura la questione del trattamento delle pietre preziose, che dovevano essere più volte arroventate e più volte riprese, sempre con acidi deboli. Raramente in queste operazioni si faceva ricorso ad acidi forti (acido solforico, detto olio di vetriolo, o acido nitrico e acido cloridrico detti spirito di pietra e spirito di sale).
I derivati del corallo erano usati per fortificare il cuore; inteso, il cuore, come centro delle emozioni.
TRATTARE I SALI DI ZINCO
nel capitolo 31 si parla della preparazione della Tuzia e della Pietra Calaminare. La tuzia è una miscela di ossidi e carbonati di zinco, che si formava durante la fusione di altri metalli, soprattutto nella preparazione del bronzo. La calamina è una miscela di carbonato e silicato di zinco. Curiosa la capacità di distinguere un metallo, ancora non ben noto, dagli altri attraverso i suoi minerali. In questo caso, i sali dello zinco si polverizzano con una tecnica non meccanica: vengono posti ad arroventarsi in un crogiuolo e così roventi, gettati in acqua fredda. Si ripete l’operazione più volte, cambiando sempre l’acqua. Infine si passa per una porfirizzazione (= macinazione su un piano di porfido) finale e si mescola la polvere con acqua di piantaggine o acqua di rose. Si ottiene così una polvere finissima, essiccata, ma ben impregnata di estratti vegetali. Dice Lemery: “essa è disseccativa e buona per le malattie degli occhi; è la base dell’unguento Ponfolige; se ne mescola nei colliri e nel burro fresco; ripulisce le sanie (= emissioni purulente) degli occhi, disseccando e fortificando le fibre”.
ARGILLE PURIFICATE
nel capitolo 32 si parla di vari tipi di argille, come il Bolo, la Terra Sigillata, la Creta e degli ossidi e carbonati di piombo come il Litargirio e la Cerussa. Anche in questo caso si tratta di polverizzarli finemente. Nel caso delle argille, si userà sempre l’acqua di piantaggine per separare le parti più pesanti da quelle più sottili. Una volta eliminate tutte le parti sabbiose, le argille ben purificate vengono filtrate su stoffa ed essiccate al sole. E’ astringente (((sottointeso il preparato))) dice il Lemery, adatto a fermare le diarree, le emorragie e le gonorree (= flusso di sperma purulento, dovuto ad infezione gonococcica). Gli ossidi di piombo, invece, basta polverizzarli meccanicamente e poi si sciolgono nei grassi coi quali formano sali piombici, fortemente adesivi adatti alla preparazione dei cosiddetti cerotti e cataplasmi. Invece la cerussa si usava come cosmetico, in pratica come fondotinta o nella pittura.”
Ho voluto qui riportare delle opere dal gusto metallico. La prima è la scultura del professor Carmelo Cozzo dal titolo “Stravolto” che potete visitare tra i blog che seguo.
La seconda riguarda un disegno ottenuto con un complesso calcolo matematico, si intitola Scarpa di Peter Pan ed è di Sologiusa ;
Le altre due sono di Francys De Guay dal titolo Flores digitales e Armadura artesanal e sono ottenute con software per frattali. Entrambi li potete visitare su flickr
Ovviamente ringrazio Luca Giannelli e gli autori delle immagini!
STOP
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Informazioni personali
- Marina Salomone
- Mi occupo di terapie olistiche dal 1983. Hobby principale il disegno: sono su Flickr sotto il nome di Marina Salomone
per chi fosse interessato a trattare questi argomenti in maniera più appofondita c' è sempre il mio sito web ufficiale: www.GurudiTamara.com
Nessun commento:
Posta un commento
Solo commenti in italiano