Odori
Eccomi di ritorno portando ancora con me la riflessione sui “sei sensi”. Esatto sei: come vista, tatto, gusto, udito, olfatto e interiorità. Con “interiorità” viene definito il sesto senso da:
ilse.disciplineolistiche@gmail.com
Certro di terapia olistica che ha organizzato questa interessante esposizione dal titolo sei sensi in fiera, cui ho partecipato.
E allora voglio aprire questa carrellata sui sei sensi partendo dall’olfatto.
In questo articolo riporto alcuni pezzi pescati da qui:
http://www.profumo.it/aromaterapia
un sito che vi invito a visitare!!!
OLFATTO
Gli odori si percepiscono attraverso il naso per mezzo di un sottile strato di cellule detto epitelio olfattivo, situato nella porzione più alta della cavità nasale.
Sempre nella mucosa nasale, sono presenti molte
cellule che, come in tutte le mucose, producono appunto un sottile strato di muco. Le molecole odorose che entrano nel naso, prima di raggiungere i recettori devono sciogliersi nel muco. Questa caratteristica è importante in quanto diverse sostanze possono raggiungere l’organismo per via olfattiva prima che inalatoria, ed è ciò che avviene ad esempio con i feromoni prodotti da altri individui della stessa specie, con alcuni antigeni di piccolissime dimensioni come ad esempio alcuni pollini ed allergeni, con alcuni virus (come la rabbia che per questa via per raggiunge direttamente il cervello).
I neuroni ove sono posti i recettori olfattivi si prolungano verso l'alto attraverso la lamina cribrosa dell'etmoide, e raggiungono i bulbi olfattivi, situati pochi millimetri al di sopra dell'epitelio olfattivo e direttamente a contatto con la porzione inferiore del cervello.
Le informazioni vengono elaborate e modificate da una ricca rete di connessioni sinaptiche reciproche tra entrambi i bulbi olfattivi. Tali connessioni sono sottoposte anche alla modulazione proveniente da aree superiori del cervello.
La peculiarità del sistema olfattivo sta nel fatto che i neuroni si collegano, attraverso diverse sinapsi, direttamente con alcune aree della corteccia cerebrale che fanno parte del sistema limbico.
Questi centri appartengono alla porzione filogeneticamente più antica del cervello, la cui funzione è legata alle esigenze primarie dell'organismo (fame, sete, temperatura, sonno), a quelle emotive correlate alla sopravvivenza (aggressività, territorialità, comportamento riproduttivo e materno).
Questo rapporto è talmente rilevante nella funzione adattativa che il sistema olfattivo si è sviluppato in maniera tale che gli odori "entrino nella testa" in maniera quasi diretta.
Solo una porzione delle informazioni olfattive, quelle che raggiungono il tubercolo olfattivo, segue la via tipica delle informazioni sensoriali. Prosegue cioè per il talamo, principale centro superiore di elaborazione dei segnali, e viene poi ritrasmessa alla corteccia orbito-frontale dove ha luogo la percezione conscia degli odori e l'integrazione delle informazioni olfattive.
I FEROMONI
L’olfatto umano ed i feromoni
La comunicazione chimica (olfattiva) ha molta importanza per quanto riguarda il comportamento del sistema mente-corpo: il nostro odore corporeo riflette il nostro stato fisiologico e metabolico interno, la nostra dieta, il nostro sesso e fase riproduttiva e lo stato della nostra salute (le malattie ci fanno produrre odori caratteristici).
Per lo più inconsapevolmente, basiamo sull’odore anche una componente per le nostre scelte di frequentazione sociali e soprattutto le nostre scelte riproduttive (scelta dei partner).
L’esistenza nell’essere umano di un organo olfattivo secondario funzionante, preposto al riconoscimento dei feromoni, l’organo vomeronasale, è tuttora non accettata da tutti gli studiosi. Tuttavia la questione a mio parere è irrilevante poiché ci sono molte funzioni che agiscono in modo “sparso” mediante l’uso di diversi organi e tessuti senza essere localizzate in un organo apposito. Un esempio di queste ci viene dato dalla medicina cinese che riconosce apparati delocalizzati tra cui i più noti sono il triplice riscaldatore ed il maestro del cuore.
Preferenze olfattive
Negli umani come in altri animali molte preferenze olfattive sono il frutto dell’esperienza personale ma esistono predisposizioni innate probabilmente frutto di un’eredità olfattiva genetica. Lo si può vedere osservando le espressioni facciali dei neonati ai quali si fanno annusare diversi odori di prova.
Inoltre lo stato di salute e lo stato d’animo delle persone provoca cambiamenti nel loro apprezzamento degli odori. L’odore di cibi pesanti delizierà un uomo affamato ma darà nausea ad uno afflitto da emicrania o da febbre.
Gli odori ascellari umani, contenendo feromoni, provocano sugli altri effetti fisiologici, per cosi dire viscerali. Nella nostra società moderna, è stata nei secoli operata una netta divisione tra mente e corpo, mente e materia e un’infinità di dualismi tra cui quello di “pulito e sporco”.
Una breve digressione:
che cos’è la sensazione di “schifo”? E’ una percezione che contiene una componente istintiva ed una condizionata da ciò che ci hanno educato a percepire come schifoso. Ma, andando alla radice di questa sensazione, troviamo l’espressione di una saggia prudenza. La possiamo paragonare alla sensazione della paura dato che vi è inclusa. E’ una percezione che (quando non è squilibrata in eccesso o in carenza come per la paura che allora diventa fobia) ci protegge da eventuali pericoli. Infatti molte cose biologiche o meno, che fanno schifo nella maggioranza dei casi, sono potenzialmente portatrici di infezioni o altri danni al nostro organismo.
Tuttavia, come ho sottolineato più volte, l’eccesso di igiene è pericoloso per la salute tanto quanto la sporcizia estrema.
Ma torniamo al concetto di prima. Basandosi su questi dualismi il comune bon ton ci vieta di parlare di questioni strettamente corporee se non in ambito medico, in quanto relega il corpo al ruolo di parte ignobile dell’individuo... come se in ogni soggetto ci fossero zone ignobili e zone nobili; tra quelle nobili il sistema nervoso e la mente che guidano la macchina corporea. Questo pensiero meccanicistico ampiamente superato dall’epistemologia contemporanea, e tuttora piuttosto radicato nella gente comune: non mi stancherò mai di sottolineare l’importanza di smantellare questo punto di vista specialmente quando viene applicato all’uomo sia in filosofia che in medicina.
Così , sempre con il sottofondo di un pensiero che frammenta l’uomo in pezzi da curare e microbi e antigeni come nemici da debellare, in molte famiglie si assiste al paradosso di prodigare sforzi per eradicare l’acaro della polvere mentre, d’altra parte, si rimpinzano i bambini asmatici con farmaci transgenici e li si nutre con cibi infestati da veleni e/o sostanze cancerogene.
Da quando esiste l’acqua corrente nelle case e la possibilità di lavarsi quotidianamente, siamo stati in pari grado condizionati a giudicare negativamente gli odori corporei. Infatti dedichiamo (Come società in senso lato, dato che io mi dissocio) particolare attenzione ad eradicare ogni odore dalla nostra pelle fin dalla pubertà, età in cui il giudizio altrui diventa di prima importanza per la propria tranquillità (vita sentimentale e vita sociale).
D’altra parte ben vengano i vari profumi che possono accrescere il nostro fascino o almeno farci ottenere un giudizio positivo da chi ci circonda
Effetti dei feromoni
E’ stato provato già nel 1971 che le donne che vivono in gruppo per diversi mesi, in certe circostanze, sincronizzano il ciclo mestruale sotto l’influenza di feromoni prodotti dalle ghiandole ascellari.
Questi ed altri sperimenti hanno dimostrato che gli odori prodotti da altre persone hanno degli effetti significativi sui processi neuro endocrini umani. Questi effetti sono chiamati “prime effect”.
Tutte le secrezioni ghiandolari sono controllate dal sistema endocrino che è anch’esso influenzato dagli odori, rispondendo quindi a certi odori ordinando la produzione di altri, dando luogo ad una conversazione olfattiva in un linguaggio archetipico. Ma questo “prime effect” degli odori non differisce dagli altri, che sono sempre basati sulla stimolazione della produzione di ormoni, i quali contengono nella loro molecola diverse strutture aromatiche.
Gli odori del corpo umano
Le ghiandole sudorifere sono ripartite sull’intero corpo umano e producono tre tipi di secrezioni, la ghiandola apocrina è responsabile per la produzione degli odori. Lo sviluppo delle ghiandole apocrine è una caratteristica sessuale ed avviene all’età di pubertà, dando luogo agli odori “adulti”.
Ma molti degli odori corporei umani sono prodotti da batteri e da altri microrganismi a partire da secrezioni poco odorose, come quelle olocrine o sebacee. Gli odori caratteristici delle varie parti del corpo sono il frutto dell’interazione tra queste secrezioni e i microrganismi che vivono lì. Le secrezioni ascellari sono le più studiate dai ricercatori perché sono patrimonio esclusivo dei primati e degli esseri umani, ma anche perché quelle dei maschi e delle femmine sono diversi e perché sono percepibili a distanza. L’insieme delle ghiandole sebacee, eccrine ed apocrine con i peli ascellari e con i microrganismi della zona costituiscono “l’organo odoroso ascellare”. La depilazione ascellare riduce drasticamente la capacità dell’organo di produrre il suo tipico odore.
In effetti le secrezioni apocrine sono poco odorose quando prodotte, perché gli acidi grassi, le proteine e gli steroidi che li costituiscono sono complessi e pesanti, quindi non volatili. E’ l’incubazione con i batteri della pelle che “digeriscono” queste molecole spaccandole che le rendono volatili, quindi odorose.
L’attività principale dei batteri è di scindere gli acidi dalle proteine alle quale sono legati al momento della loro produzione. I peli ascellari moltiplicano la superficie abitativa dei batteri e moltiplicano anche la superficie di evaporazione dell’odore. La natura della flora batterica presente sulle ascelle dipende dei livelli androgeni delle persone e condiziona anche l’odore prodotto dalle secrezioni.
Le secrezioni ascellari contengono androstenolo (anche trovato nell’urina) e androsterone (dall’odore di tartufo), ma anche una grande quantità di acidi alifatici, altri steroidi e composti odorosi che sono la “firma olfattiva” di ogni persona e odori dovuti ai cibi ingeriti o ai disordini metabolici (malattie).
Le secrezioni femminili contengono 50 volte meno androsterone di quelle maschili.
Uomini e donne producono per la maggiore parte le stesse molecole odorose ma le loro proporzioni cambiano, per gli acidi alifatici per esempio sono opposte. Anche la flora ascellare è del tutto diversa: per esempio gli uomini hanno una molto più alta proporzione di corynebacterium.
E’ la complessità estrema del sistema di produzione odoroso che permette a ciascuna persona di avere il proprio odore, e questo fatto è corrisposto da una possibilità ugualmente sofisticata di percezione del nostro organo olfattivo.
LA PSICOLOGIA DEL PROFUMO
“Le memorie olfattive non svaniscono mai e la loro forza dipende dall'importanza che ha avuto la situazione in cui l'odore è stato percepito nel processo d'apprendimento delle persone. Più antiche sono le memorie olfattive, più profonde sono le emozioni che risvegliano.
Le regole della psicologia olfattiva
L'intensità dell'odore è molto importante e l'errore più grave è quello di somministrare una dosa eccessive. Spesso la piacevolezza di un odore varia inversamente alla sua intensità. Un concerto di profumi deve iniziare con diluizioni tali che le fragranze si devono indovinare, che il naso le deve ricercare e esplorare per rassicurarsi, prima d'aprirsi al crescendo”.
Possiamo quindi influenzare il nostro stato d’animo e il nostro umore aiutandoci con i profumi e gli oli essenziali, di cui si conoscono gli effetti sulla sfera psico-emotiva.
PUNTO DI VISTA ALLOPATICO
Da un punto di vista allopatico
l’ interazione tra la flora batterica e le sostanze contenute nel sebo e nel sudore apocrino portano al cosidetto "cattivo odore".
Il tutto è peggiorato dagli ormoni sessuali circolanti ; questo giustifica il peggioramento che si ha alla pubertà e l'assenza di forti odori corporei nell'infanzia.
In un sito, clickando qui e là, ho letto che un medico consigliava al paziente che lamentava di emanare cattivo odore, di rivolgersi al dermatologo. Il mio commento è che non sono affatto d'accordo. Se un soggetto emana cattivo odore le domande da porsi sono:
(1) se assume psicofarmaci o altre sostanze voluttuarie;
(2) qual’è il suo tipo di alimentazione e se necessario correggerla;
(3) indagare cause internistiche e non dermatologiche. Molto spesso un cattivo odore, inusuale per il soggetto, può essere campanello d’allarme di squilibri ormonali, di diverse patologie organiche, e anche della presenza di tumori.
Insomma, da un punto di vista olistico va analizzata ovviamente tutta la persona ed è riduttivo occuparsi del solo aspetto dermatologico.
In omeopatia ci sono diversi rimedi particolarmente “puzzoni” :-)
Questi sono ad esempio Sulfur, hepar sulfur, mercurius in tutte le forme, Sepia, Thuya e molti altri. Quindi se il soggetto rientra in base ai suoi sintomi in uno dei rimedi caratteristici, può già riequilibrarsi assumendo il rimedio personalizzato. Se non vi rientra, questo sarà un motivo in più per svolgere ulteriori indagini.
In tutti i casi io consiglio
(1) di correggere l’alimentazione
(2) di purificarsi dall’interno assumendo oli essenziali o piante profumate e con effetto diaforetico (cioè che vengono eliminate anche attraverso il sudore. Ad esempio l’aglio è diaforetico ma non è profumato. Viceversa il Finocchio svolge entrambe le funzioni. Si possono deglutire interi 6-10 semi di finocchio tutti i giorni per un paio di settimane e poi sospendere per vedere se l’odore si è corretto in modo definitivo.
(3) In aggiunta consiglio l’uso di profumi ed oli essenziali da applicare sulle zone dorsali, dove non irritano, piuttosto che sotto le ascelle. Ad esempio applicare il profumo sulle braccia nella zona del muscolo deltoide ci permette di ottenere un buon effetto coprente sull’odore ascellare. I profumi si possono poi spruzzare anche su una zona meno definita che comprende la parte lunga dei capelli e gli abiti
STOP
ciaooooooooooo Mari.
RispondiEliminaQuano hai un attimo di tempo, mi piacerebbe sapere qualcosa di più di questa fiera.
Sto ancora chiedendomi che "cavolo" potevo fare io in quel contesto (visto l'invito che mi aveva rivolto).
Sono felice che tu abbia partecipato, spero sia stata un'esperienza positiva.
ciao Mari.
Un'esposizione molto articolata, che ho letto con vivissimo interesse.
RispondiEliminaGrazie Marina. Ciao!