CRONOBIOLOGIA
....IL TEMPO
Questo articolo è insolitamente breve, ma offre un prolungato spunto di riflessione!
Introduciamo un modo di interpretare il tempo sul piano psicologico e sul piano dei ritmi biologici.
Estratto dal bellissimo
libro di Henri Atlan: "Tra il cristallo e il fumo. Saggio
sull'organizzazione del vivente".
Memoria-coscienza e facoltà incosciente di
auto-organizzazione
[...]
Le cose che ci capitano sono raramente quello che avremmo voluto.
Sembra che non siamo noi che le facciamo mentre sappiamo che siamo stati noi a farle. E questo non ci dovrebbe stupire poiché sentiamo di volere solo con una parte di noi stessi --la coscienza volontaria--
mentre operiamo con tutto il nostro insieme.
Ora, questo insieme sembra sfuggirci e affondare sempre più nell'abisso dell'incognito via via che
l'inconscio si svela --quando si svela.
Il fatto è che questo insieme non può essere conosciuto --reso cosciente-- come forza che agisce, orientata verso il futuro, per il semplice motivo che esso si costituisce man mano che agisce, in modo imprevedibile, determinato tra l'altro dalle aggressioni contingenti --ma indispensabili-- dell'ambiente.
In altre parole, il vero volere, quello che è efficace perché si realizza, --lo pseudo "programma", come ci appare a posteriori--, è incosciente.
Le cose si fanno attraverso noi.
Il volere si situa in tutte le nostre cellule, precisamente a livello delle loro interazioni con tutti i fattori aleatori dell'ambiente. Là si costruisce il futuro.
Viceversa, la coscienza riguarda innanzitutto il passato. Non ci può essere in noi un fenomeno di coscienza senza conoscenza, in una forma o nell'altra. Sia che si tratti di una conoscenza percettiva, intellettiva, intuitiva, diretta o indiretta, chiara e distinta o vaga e poco differenziata, formulata o no, un fenomeno di coscienza è una presenza del conosciuto.
Ma non vi può essere che la conoscenza del passato. Inversamente, si può dire che quello che chiamiamo passato è il conosciuto che non è --o non è più-- percepito, e ciò che chiamiamo futuro è semplicemente l'incognito. [...]
E' sufficiente che un fenomeno fisico presenti una proprietà d'isteresi --tali fenomeni sono numerosi, il magnetismo è quello più noto e più spesso utilizzato in tecnologia-- affinché si abbia una possibilità di memoria.
Inoltre, basta che un tale fenomeno sia strutturato in modo tale da essere portatore d'informazione, perché sia realizzata una memoria; è sufficiente che questo fenomeno venga integrato sotto una forma qualunque ad una macchina organizzata per avere una memoria in
funzione.
Eccoci quindi diventati "sistemi auto-organizzatori", dotati di una memoria che quando si manifesta --o, in linguaggio informatico, quando è "fissata"--, costituisce la nostra coscienza, la presenza del passato; dotati di una facoltà di auto-organizzazione che è il nostro
vero volere, che senza esserne coscienti, al confine tra ciò che noi siamo e il nostro ambiente, determina il futuro.
Ma ecco che questa memoria, che rende presente il passato, e questa facoltà di auto-organizzazione, che costituisce l'avvenire, non possono ovviamente accontentarsi di coesistere in uno stesso sistema senza
interagire l'una con l'altra. Sono queste interazioni che producono quei fenomeni ibridi e secondari, non fondamentali, che sono “la coscienza volontaria” da una parte, e i fenomeni di “rivelazione dell'inconscio” dall'altra.
dal capitolo L'anima, il Tempo, il Mondo.
MEDICINA CINESE
In medicina cinese ciascun meridiano ha una fascia oraria in cui esprime al massimo la propria attività, ed in questa stessa fascia oraria si manifestano i principali disturbi del meridiano. Questo è un elemento in più per la vostra auto-diagnosi nel caso in cui soffrite di un disturbo cronico che si manifesta sempre e solo in una determinata fascia oraria.
Un esempio classico è la febbricola che dura per diversi mesi della quale la medicina allopatica non trova la causa, limitandosi a dire che si tratta di stress, oppure prescrivendo numerose analisi del sangue.
Certo, facendo analisi di molti parametri, qualcosa si troverà sempre. Tuttavia , spesso, questo qualcosa non permette di risalire alla disfunzione d’organo che causa il rialzo della temperatura.
La tabella oraria dei meridiani riportata in figura è riferita al fuso orario italiano.
AYURVEDA
In tempi antichi in India il tempo veniva misurato in base al respiro. Questo è un dato che ho appreso in modo del tutto casuale, il giorno in cui ho visitato l’osservatorio astronomico di Jaipur.
Ed ecco le unità di misura, sempre su scala sessagesimale:
6 prana= 1 pala= 24 secondi
60 pala= 1 ghati= 24 minuti
60 ghati= 1giorno e una notte= 24 ore.
CRONOBIOLOGIA
La cronobiologia studia i ritmi del corpo utilizzando parametri scientifici quali quelli ormonali, della temperatura corporea, della pressione arteriosa, della frequenza cardiaca, che costituiscono le variabili più importanti.
La periodicità è una caratteristica della singola cellula (essa ha periodi di riposo alternati a periodi di attività) e viene riprodotta a diversi livelli organizzativi nell’organismo: la natura, infatti, tende a ripetere i meccanismi che funzionano. Le variazioni più note sono quelle circadiane che avvengono cioè nel corso delle 24 ore, e che sono sincronizzate all’avvicendarsi della luce e del buio, del periodo di attività e di riposo. Ci sono poi variazioni circamensili e circannuali come ad esempio il ciclo mestruale e gli ormoni sessuali. Tali ritmi possono variare da un individuo all’altro. Un esempio di variabile circadiana uguale per tutti è l’andamento del cortisolo. L’elevazione dei livelli di cortisolo avviene dalla seconda metà del sonno in poi, e raggiunge i suoi valori più alti dopo il risveglio, per poi desrescere gradualmente durante la giornata. E’ per questo che siamo più attivi al mattino e abbiamo maggiore capacità di concentrazione, mentre il nostro sistema immunitario è meno reattivo. Non è a caso che disturbi come le crisi asmatiche, li avvertiamo maggiormente verso sera. Le variazioni circadiane hanno spesso componenti circamensili e circannuali. Così, nello stesso modo in cui il nostro comportamento giornaliero viene influenzato dall’alternarsi tra il giorno e la notte, il nostro comportamento durante l’anno cambia sensibilmente in armonia con la modificazione del rapporto luce-buio durante le quattro stagioni. In primavera le giornate si allungano, cioè aumenta notevolmente la quantità e la durata della luce, quindi nell’organismo le variabili fisiologiche devono adattarsi al nuovo fotoperiodo. Le variazioni circannuali non sono legate alla temperatura ma al rapporto luce-buio: basti pensare a certe fioriture precocissime che avvengono anche nelle primavere più fredde. La ghiandola pineale (epifisi) produce la melatonina in maggior quantità quando c’è poca luce, quindi in inverno. Al contrario, la luce stimola la produzione di serotonina, il neurotrasmettitore della “felicità” che agisce da stimolante. In primavera si avverte quel caratteristico senso di torpore, perché l’organismo sta già usando energia per l’adattamento al cambio di stagione; tuttavia , la sonnolenza si avverte maggiormente al pomeriggio, mentre la sera si è indotti a restare svegli fino a tardi. L’insulina ha un ritmo circannuale con livelli più alti in estate.
Possiamo classificare gli esseri umani in “mattutini”, “serotini” e “intermedi”. Il mattutino è colui che appena sveglio è in condizioni di perfetta efficienza psicofisica; di solito va a letto presto la sera e non ha difficoltà di risveglio al mattino. Il serotino è quello che non ha mai sonno la sera, studia e lavora fino a tardi, ma al mattino è incapace di intendere e di volere, almeno fino ad una certa ora. La maggior parte della popolazione è costituita da individui intermedi, che si adattano senza difficoltà a circostanze e ritmi diversi. E’ stato rilevato che le persone appartenenti ai due gruppi estremi hanno oscillazioni molto ampie di temperatura, pressione, cortisolo e ACTH (ormoni dell’attività e della sincronizzazione). I mattutini raggiungono i valori più alti di queste variabili con anticipo rispetto ai serotini. I soggetti intermedi, invece, hanno oscillazioni di ampiezza inferiore: ciò li rende meglio adattabili al cambio di abitudini.
Terminato il “letargo” invernale, il corpo mette in circolazione tossine e scorie accumulate durante la stagione fredda. Queste rappresentano un sano segnale di rinnovamento ma possono, almeno momentaneamente, farci sentire ancora più stanchi. Sempre dal punto di vista climatico, le prime giornate passate all’aria aperta, magari col vento, possono stancare parecchio un fisico sensibile.
IN OMEOPATIA
ci sono molti rimedi con caratteristiche di peggioramento o miglioramento in determinate fasce orarie:
PEGGIORAMENTO DI SERA= aconitum, carbo ,sulfurvegetabilis,chamomilla,ipeca, phosphorus, ranunculus,sepia, silicea, vscum album,
PEGGIORAMENTO DI NOTTE= aconitum, ammonium carbonicum, asa foetida, camphora, carbo vegetabilis, chamomilla, china, cina,coffea, conium, cuprum tutti i tipi, ipeca,phosphorus,plumbum met e aceticum,ruta, sabadilla,silicea,sticta pulmonaria, viscum album
PEGGIORAMENTO TRA LE 3 E LE 5= Causticum, kalium carbonicum
PEGGIORAMENTO DALLA SERA AL MATTINO= colchicum
PEGGIORAMENTO PRIMA DI MEZZANOTTE= spongia
PEGGIORAMENTO A MEZZANOTTE= arsenicum album,tarantula
PEGGIORAMENTO DI POMERIGGIO= apis, baptisia
PEGGIORAMENTO DI MATTINA= aranin,bovista,coccus cacti, Kalium phosphoricum, lachesis,lobelia,magnesium sulfuricum,natrum carbonicum,Natrium muriaticum,nux vomica, podophyllum, ranunculus, sepia, staphisagria
PEGGIORAMENTO AL BUIO E CON LUCE FORTE= stramonium
MIGLIORAMENTO AL POMERIGGIO= sepia
INAPPETENZA MATTUTINA E FAME DI POMERIGGIO= abies nigra
STOP
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