DENTI-2
DENTI-2
Un servo tempu fa rinta ‘na piazza,
pregava Cristu in cruce e ci ricia:
“Cristu, lu me patrune mi strapazza,
mi tratta comu un cane pi la via,
si pigghia tuttu cu la so’ manazza,
mancu la vita mia rici ch’è mia!
Distruggila, Gesù, sta Malarazza!
Distruggila, Gesù, fallo pi mmia! Sì..fallo pi mmia!”
Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastune e tira fora li denti!
Cristo me rispunne dalla croci:
“Forse si so spezzate li to brazza?
Cu vole la giustizia si la fazza!
Nisciun’ormai ‘cchiù la farà pi ttia!
Si tu si n’uomo e nun si testa pazza,
ascolta bene sta sintenzia mia,
ca iu ‘nchiudatu in cruce nun saria
s’avissi fattu ciò ca ricu a ttia!
ca iu ‘nchiudatu in cruce nun saria!”
Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastune e tira fora li denti!
Se ‘nna stu munnu c’è la Malarazza,
cu voli la giustizia si la fazza!
Se ‘nna stu munnu c’è la Malarazza,
cu voli la giustizia si la fazza!!
Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastune e tira fora li denti!
Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastune e tira fora li denti!
Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastune e tira fora li denti!
Questa bella canzone è “Malarazza” di Domenico Modugno
I denti a livello simbolico offrono una vastissima gamma di associazioni di idee! Ma la più immediata è l’associazione con la nostra carica aggressiva. Si dice mostrare i denti: cosa che del resto molti animali estranei tra loro fanno durante “trattative” per stabilire i ruoli, e , spesso, grazie solo a questo gesto, non hanno bisogno di ingaggiare una vera lotta.
Stringere i denti e tirare avanti è un’altra locuzione che ci indica un’aggressività trattenuta.
In questo discorso, il termine aggressività non vuole avere un senso negativo ma neutro. Ci sono momenti di aggressività gratuita con la quale feriamo gli altri, ma ci sono occasioni in cui la nostra aggressività va certamente esternata (a gesti e parole, non certo facendo i criminali!!!) perché anche noi, prima del livello umano, abbiamo un livello animale da sostenere.... è il primo chakra, quello della sopravvivenza!!!!
Con questo preambolo è immediato dedurre come si verifica il sintomo del bruxismo.
Bruxismo
il termine significa digrignare i denti inconsciamente. Lo sfregamento dei denti tra loro ne provoca la progressiva abrasione e a volte anche tensione e dolore ai muscoli della masticazione, quelli che reggono il peso dell’artcolazione temporo-mandibolare. Questo movimento viene compiuto da soggetti sotto stress.
Di notte, nel soggetto normale, la bocca e tutti i muscoli ad essa collegati si mettono in stato di riposo; ciò presuppone che le cuspidi di tutti i denti si sfiorino senza toccarsi.
Terapia Di solito sono sufficienti blandi sedativi e una ginnastica di rilassamento specifica. Se, invece, il bruxismo è dovuto al cattivo contatto tra i denti, come ad esempio per un’otturazione non limata bene o una protesi non perfetta, è necessario sottoporsi ad un controllo per riequilibrare la masticazione: facendo stringere tra i denti delle cartine speciali su cui rimangono impressi i punti in cui avviene il contatto per levigare lo smalto. Il dentista può ritenere necessaria l’applicazione di un bite. Questo è un apparecchio di resina trasparente che si adatta alle arcate dentali, da portare di notte , e che evita il contatto tra denti superiori e inferiori, ripristinando il giusto movimento della bocca.
Quando il bruxismo è dovuto a sindrome dell’articolazione temporo-mandibolare, la prima scelta è senza dubbio la TERAPIA CRANIO-SACRALE, con la quale si attua un trattamento dell’articolazione temporomandibolare. In una prima fase del trattamento, il terapista farà una leggerissima trazione nella direzione di avvicinamento di mandibola e osso temporale, ed in una seconda fase applicherà una leggerissima trazione nella direzione di allontanamento. Non si tratta di una manovra così semplice, ma la descrivo con queste due fasi per facilitare la comprensione di coloro che abbiano necessità di sottoporvisi. In realtà c’è un lungo lavoro di ascolto dei tessuti, sia muscolari, che ossei e soprattutto del ritmo del respiro primario e, della sua ampiezza, per valutare se è sincrono nei due lati della testa ed infine per riequilibrarlo. Durante questo ascolto si individua la zona di maggior tensione e si porta una correzione.
sindrome dell’ATM
Quando un soggetto apre e chiude la bocca, sente un click... oppure la bocca devia lateralmente, facendo una specie di zig zag; il movimento di apertura o chiusura provoca dolore : questi sono i sintomi più evidenti di Sindrome dell’Articolazione Temporomandibolare.
Questa sindrome può essere la causa di mal di schiena cronici, o di dolori al ginocchio, o vertigini , mal di testa, abbassamento della vista, nervosismo. I casi in cui è dimostrabile l’influenza che l’ATM e la muscolatura che agisce sulla mandibola svolgono un ruolo negli equilibri del corpo sono molto numerosi.
Questa articolazione è simile a quella del ginocchio, essendo dotata di un menisco che ne permette il funzionamento. Le deviazioni laterali, il rumore che si verifica nell’apertura e chiusura della bocca, sono segni di sofferenza dell’articolazione stessa. Come accade per il ginocchio, anche in questa sede possono manifestarsi gravi fenomeni di artrosi a livello locale, con conseguente difficoltà ad aprire e chiudere la bocca, masticare e persino parlare.
Tra le principali cause c’è quella posturale; il soggetto può avere tensioni che lo portano a serrare o digrignare i denti fino a creare, talvolta, veri e propri traumi. Uno squilibrio del bacino si accompagna sempre ad atteggiamenti posturali adattativi della base del cranio.
Ogni trauma, ferita o cicatrice che induce atteggiamenti adattativi del corpo, si trasferirà anche alla bocca: essendo la mandibola sospesa tramite muscoli, le alterazioni del cranio comporteranno modificazioni nei rapporti occlusali, causando tensioni che si scaricano sull’ATM.
Se stringiamo i denti, non solo solleviamo la mandibola, ma anche esercitiamo una trazione sulle ossa del cranio. Dato che ogni muscolo esercita la propria azione lungo direzioni precise, il cambiamento dei vettori di forza implica che le articolazioni che subiscono l’azione di quei muscoli possano andare incontro ad alterazioni del loro angolo di azione abituale, andando incontro a processi degenerativi.
La continua tensione di muscoli quali il temporale o il massetere, che permettono di chiudere la bocca, possono causare modificazioni dell’ATM, comprimendo in modo anomalo la mandibola all’interno della sede articolare. Tale compressione può trasmettersi inoltre alle ossa del cranio: l’azione del muscolo temporale, in particolare, può causare una compressione dell’orecchio con conseguenti fenomeni di dolori allo stesso orecchio, tinnitus, giramenti di testa. Se la compressone si esercita a livello delle ossa del cranio, si può instaurare una Sindrome del Parietale, che provoca sintomi estremamente fastidiosi ed eterogenei: dal mal di testa alla debolezza generalizzata, dalle nausee alla febbricola, dalla confusione mentale al senso di disorientamento. Il cambiamento delle direzioni di azione dei muscoli può ripercuotersi sul modo in cui i denti entrano in contatto tra loro, causando punti di frizione che predispongono alla carie dei denti stessi. Può verificarsi la situazione opposta: i denti possono essere fattore scatenante di problematiche corporee ed essere concausa di problemi dell’ATM. Protesi ed otturazioni tendono a consumarsi e, poiché il soggetto non sente dolore, lascia avanzare il disturbo.
L’altezza tra mandibola e mascella viene definita “dimensione verticale”. Tale dimensione è spesso sottovalutata, mentre assume un ruolo fondamentale nel mantenimento dell’equilibrio corporeo. Non solo la riduzione della dimensione verticale si rivela una delle principali cause del problema dell’articolazione, ma spesso, essendo i consumi asimmetrici, si osservano fenomeni di deviazione della mandibola che acuiscono ed amplificano il problema. La mandibola non è solo in relazione con il cranio, ma tramite i muscoli ioidei, entra in relazione con il cingolo scapolare e la gabbia toracica. Tramite quest’osso, il SN riceve moltissime informazioni sulla posizione della testa in relazione al collo e del collo in relazione al corpo.
Omeopatia durante la prima dentizione alcuni denti crescono prima di altri creando così al posto del rilassamento notturno, un continuo sfregamento dovuto a precontatti causati dalle differenti altezze.
I sensori dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM) percepiscono i denti più alti come un ostacolo al libero movimento della bocca e quindi durante il riposo notturno cercano di toglierselo grattando le cuspidi più sporgenti.
Tra i 3 e gli 8 anni possiamo definire il bruxismo come un fatto fisiologico. Si risolverà spontaneamente con la lenta ma costante abrasione sia dei denti decidui che dei permanenti. Se il fenomeno è molto fastidioso va trattato decontraendo i muscoli dell’ATM con SEMPERVIRINE 5 ch, NUX VOMICA 5CH e IGNATIA 5 CH. Vanno assunti prima di coricarsi.
Viceversa il bruxismo è patologico nell’adulto.
Afte
La malattia aftosa è una malattia virale su base sconosciuta che si manifesta con bolle che rompendosi provocano ulcerazioni molto dolorose. Ha spesso evoluzioni a poussées.
Omeopatia
Quando si presenta in forme occasionali, con attacchi dolorosi di 2-3 giorni al mese, può essere ben combattuta con MERCURIUS o ARSENICUM ALBUM 5CH 3 granuli 3 volte al dì con l’aggiunta di collutori a base di Echinacea.
In forma cronica si manifesta con una patologia che può superare anche i 200 giorni all’anno. Questa forma presuppone un meccanismo allergizzante automantenentesi, che comporta una bonifica radicale del cavo orale (amalgami, protesi auree ecc) e una drastica variazione dell’alimentazione.
Carie
E’ una graduale erosione dello smalto e della dentina dovuta all’azione degli acidi prodotti dalla placca batterica.
La placca è un accumulo di batteri e residui alimentari che quando non viene rimossa calcifica e si trasforma in tartaro. Inizia in modo indolore, ma a contatto con cibi acidi, zuccherati o freddi, il dente comincia a far male. Ciò significa che la polpa comincia ad infettarsi e distruggersi. La comparsa del dolore è proporzionale alla profondità della carie. Se non si interviene, la carie avanza, si avvicina alla camera pulpale e determina il tipico processo infiammatorio della pulpite.
Prevenzione VISIONE ALLOPATICA oltre ad una corretta igiene orale è importante rinforzare lo smalto con il FLUORO, che ne riduce l’insorgenza del 40% e può essere assunto scegliendo acque minerali e dentifrici che lo contengono, oppure attraverso gli appositi integratori.
all’aggressione batterica.
Terapia VISIONE ALLOPATICA normalmente si cura trapanando la zona disgregata e otturando la cavità con sostanze apposite: l’amalgama e il cemento. L’amalgama è una lega metallica color argento, molto resistente. Il cemento è una resina composta che è simile al colore dei denti. In alternativa esiste un apparecchio chiamato “air abrasion” che permette l’abrasione ad aria della carie sfruttando le capacità abrasive delle particelle di ossido di alluminio. E’ una tecnica indolore, più rapida di quella tradizionale, evita l’anestesia, ma è sconsigliata se la carie è molto profonda e se si deve effettuare un’otturazione in amalgama.
VISIONE OLISTICA
FLUORO è un elemento ubiquitario: ogni tessuto e liquido organico ne contiene una certa quantità. Nel sangue la sua concentrazione è 0,2 mg/L, nel latte 0,4-0,5 mg/L, nella saliva 0,3-1 mg/L.
La quantità totale presente nel corpo è di circa 3g.
Lo ritroviamo per il 95-96% del suo totale nelle ossa e nei denti dentina e smalto; il rimanente 4-5% è equamente ripartito in plasma, linfa e visceri. Con il tempo il F si deposita in modo quasi definitivo negli organi al punto che se se ne sospende la somministrazione la sua concentrazione rimane a lungo elevata.
ALIMENTAZIONE
Il F è contenuto in ogni vegetale. Gli alimenti più ricchi di F sono Té, cereali completi, latte, uovo (il tuorlo) frutta (specie albicocche e uva) ortaggi (asparagi, aglio, cipolla, crescione, cavolo, spinaci, pomodori, patate, carote, prezzemolo), semi di girasole, alghe, pesce e frutti di mare, carni rosse.
Il fabbisogno è variabile secondo la sensibilità di ogni individuo. Possiamo fissare 1mg/die come quota da assumere.
La soglia di tossicità non è comunque lontana infatti è compresa tra 2,5 e 5 mg/die, il che raccomanda un certo livello di prudenza.
In oligoterapia l’apporto consigliato è di 0,1 mg/die . L’assorbimento del F , introdotto per via orale come NaF è abbastanza rapido e si svolge a livello di stomaco e intestino tenue. Ne favoriscono l’assorbimento Mo,Cu,Sn,Mn; lo riducono Ca, Mg,P,Al, Si. L’escrezione avviene con le urine: dopo 3-4h si ritrova a questo livello il 20-30% della dose ingerita. Piccole quantità sono eliminate anche attraverso sudore e feci.
INDICAZIONI DEL FLUORO=
(1) prevenzione della carie. E’ stata dimostrata l’azione del F nella prevenzione, soprattutto se il F viene somministrato durante la prima infanzia. L’assunzione dovrebbe partire dai primi 10 mesi di vita; non ha senso continuare, come qualcuno suggerisce, fino alla comparsa dei denti permanenti, in quanto l’incidenza del F è altissima nel 1° anno di vita ma decresce gradualmente con l’età, soprattutto dopo i 4 anni.
MECCANISMO DI AZIONE DEL FLUORO
I sali fluorati favoriscono la formazione di cristalli di apatite (che è fosfato di Ca fluorato) e la trasformazione dell’idrossiapatite in fluoroapatite.La fluoroapatite rende la matrice ossea più dura e resistente
Il contatto diretto del F con i denti diminuisce la solubilità dello smalto ( infatti, se lo smalto è più solubile viene facilitato l’ingresso dei batteri normalmente presenti che, invece, lo smalto integro respinge).
(2) Osteoporosi. Alcune osservazioni dimostrano l’utilità del F.
(3) E’ indicato in alcune lesioni osteoarticolari dell’infanzia e dell’adolescenza come rachitismo, lassità legamentosa, scoliosi, cifosi, osteite deformante di Paget. Comunque non è ancora certo il dosaggio ottimale per lunghi periodi di tempo.
TOSSICITA’ è più spesso cronica, ma può essere anche acuta.
Per quanto riguarda la tossicità cronica, riprendiamo il concetto di fluorurazione delle acque potabili. C’è un’affezione dentaria da F chiamata con termine arabo Darmous (una forma di fluorosi). L’affezione colpisce prima il 1° molare, poi gli incisivi e via via gli altri denti. Quando il danno è superficiale, sulla superficie dei denti compaiono macchie opache o biancastre. Se l’assunzione del F con acqua eccessivamente fluorurata prosegue nel tempo i denti possono a poco a poco modificarsi; lo smalto scompare nella zona interessata e sulla superficie dentale compaiono chiazze giallastro-brunastre e ammaccature. Se l’esposizione continua i denti diventano più fragili, possono essere colpiti da ascessi, fino a frammentarsi e polverizzarsi. La conferma del rapporto con il F è data dal parallelo interessamento delle ossa che si indeboliscono, andando gradualmente incontro ad osteoporosi. Questo processo non ha nulla a che vedere con i minimi livelli raccomandati dall’OMS: sono invece rapportabili agli altissimi livelli di F contenuto nelle acque di alcune regioni del Nord Africa. A volte un eccesso di F si può avere per ingestione di alcuni pesci marini , come pure alghe e té, che contengono grosse quantità, come pure da alcuni pesticidi e farmaci. La situazione patologica direttamente collegata all’eccesso di F , soprattutto nei primi 8 anni di vita è la fluorosi dentaria. Studi effettuati dall’OMS hanno evidenziato come l’affezione non sia sempre collegata al tenore di F delle acque, bensì alla presenza di questo elemento in alcuni alimenti. Un’altra possibile causa di fluorosi è rappresentata dall’inquinamento industriale, provocato da migliaia di tonnellate di composti fluorurati immessi nell’ambiente.
Le lesioni fluorotiche sono di 2 tipi: anzitutto dentali : denti giallastri, smerigliati, poi opachi con forma irregolare; poi osteoarticolari con dolori agli arti, alle mani e al rachide. Col tempo si possono avere lesioni progressivamente più gravi fino all’anchilosi, alla decalcificazione e finanche a esostosi o veri e propri tumori benigni.
Se l’assunzione di F è dell’ordine di 8-20 mg/die per anni, può aversi invece la fluorosi scheletrica: in essa c’è un’aumentata attività osteoblastica con conseguente densità ossea. Le ossa si ispessiscono, le trabecole ossee si fanno più dense, il periostio prolifera e i tessuti molli circostanti vanno incontro a calcificazione. A questa fase di osteosclerosi può far seguito un processo di osteoporosi, se le dosi salgono in modo vertiginoso (fino a 20-80 mg/die x 10-20 anni).
L’intossicazione acuta riguarda l’ingestione accidentale di insetticidi a base di F. I sintomi sono gastrointestinali, convulsioni, depressione respiratoria e ipotensione.
Le macchie dentali sono segno tipico di intossicazione cronica di F.
La fluorosi cronica danneggia anche la tiroide.
Il F è quasi sempre presente nei vari prodotti antiparassitari.
Antidoto del F è il Ca per via endovenosa (ev).
Oligoterapia Oltre alle indicazioni citate prima, il F trova indicazione nelle ptosi viscerali e nell’insufficienza venosa con varici.
Omeopatia FLUORICUM ACIDUM è indicato per il soggetto che presenta i seguenti sintomi e modalità=
Sensazioni di calore aggravate dallo stesso calore come pure bruciore alla pianta dei piedi e al palmo delle mani. Prurito. Migliora con il freddo. Gli aspetti psicomorfologici sono come calcarea fluorica. CALCAREA FLUORICA disturbi aggravati dal cambiamento di tempo, umidità e riposo. Migliorati da calore e movimento continuo. Stigmate che accomunano i rimedi a base di fluoro= dismorfismo osseo e articolare, lassità connettivale.
LAPIS ALBUS è il fluorosilicato di Ca che agisce sulle forme ipertrofiche dei linfonodi, della tiroide, della mammella e dell’utero. Indicato nelle linfoadenopatie, nel gozzo di consistenza non dura, nelle mastosi e nei fibromi di consistenza elastica.
L’amalgama è una pasta costituita da Hg,Ag,Sn,Zn,Cu. Di questa pasta il mercurio costituisce oltre il 50%. Essa viene usata da circa 160 anni e, fino a tempi non lontani, è stata considerata il materiale ideale per otturazioni. Oggi viene usata una lega diversa e credo con poco o senza Hg . Ma l’argomento è ancora attuale dato che molta gente ha ancora in sede le vecchie otturazioni.
Una nota curiosa: nell’ ‘800 il mercurio era impiegato, tra l’altro, in Gran Bretagna, nell’industria dei cappelli per trattare il feltro.
I lavoratori che lo usavano mostravano spesso sintomi psichici di severo ritardo mentale, dovuti all’intossicazione mercuriale. Da qui il termine “matto come un cappellaio” e il personaggio di Alice nel paese delle meraviglie.
Il Mercurio è il più tossico dei metalli. In particolare, è molto tossico avere in bocca contemporaneamente metalli nobili, come l’oro, e amalgama in quanto tra questi si crea una differenza di potenziale elettrico che accelera la corrosione della lega meno nobile : in questo caso l’amalgama. Molti studi hanno dimostrato che il contenuto in mercurio in amalgami vecchi di 5 o 10 anni si può ridurre fino al 25-35%. Ciò significa che un’otturazione media del peso di 1g in 5-10 anni rilascia nell’organismo oltre 300 mg di Hg. Autorevoli studi hanno dimostrato alterazioni delle funzioni ghiandolari, epatiche, cardiache ed immunitarie già con livelli di esposizione di soli 10-30 mcg /die.
Una volta liberati dall’amalgama, i vapori di Hg raggiungono tutte le parti del corpo, ed in particolare l’ipofisi ed il cervello, ai quali giungono rapidamente e direttamente attraverso i bulbi olfattivi. Inoltre il Hg supera la barriera placentare e viene trasmesso al feto. I microrganismi presenti nella bocca possono trasformare il Hg elementare in metilmercurio; questo è assorbito attraverso la parete intestinale 45 volte più rapidamente del Hg, è 100 volte più tossico per il SN e rimane nel corpo più a lungo. Uno studio effettuato su pazienti con sclerosi multipla ha mostrato che questi hanno livelli di Hg nel liquor 8 volte superiori rispetto ai soggetti normali. Nel 1991 è stato pubblicato uno studio che mette in relazione il Hg al morbo di Alzheimer e a malattie cardiovascolari, oltre che su danni alla funzione renale. Altre ricerche hanno dimostrato che il Hg ha un effetto nocivo sui linfocitiT.
Per quanto riguarda i disturbi psichici causati dal Hg questi sono: depressione, pensieri suicidi, astenia, esaurimento, ipereccitabilità, mancanza di fiducia in se stessi, estrema timidezza, rabbia, ansia, estrema paura della morte ed estrema stanchezza fino al punto da impedire al soggetto di svolgere le normali attività quotidiane. E’ stato anche dimostrato un effetto nocivo del Hg sulle cellule del sangue e in particolare può causare leucemia, morbo di Hodgkin e malattie neoplastiche al sistema linfatico e al sangue.
Altri sintomi= anemia, anoressia, intorpidimento, cefalea, disturbi ormonali, ipertensione, mancata coordinazione, alterazioni dell’udito, della vista, insonnia, problemi gastrointestinali, dolori articolari ed ossei, diminuzione della memoria, sapore metallico, formicolii, neuriti periferiche, tremori, attacchi epilettiformi, psicosi, aritmie, disturbi mestruali, calo ponderale, caduta dei capelli, prurito, eruzioni cutanee, infiammazioni gengivali, afte, vertigini, dolori addominali, paralisi.
Secondo Jelmini, quando la cute , a contatto con l’argento, diventa nera, vuol dire che il soggetto ha un’intossicazione da Hg. Possiamo prendere questo dato con le dovute riserve per una successiva verifica.
DENTI DISCROMICI
con l’età i denti tendono a scurirsi, perché la polpa rossa all’interno del dente si ritrae gradualmente ed attorno si deposita una maggior quantità di dentina che conferisce al dente un color giallo opaco. Ma la superficie del dente può venire macchiata da varie sostanze portate alla bocca o trasportate dal sangue. Le discromie esterne sulla superficie dei denti possono essere eliminate con lucidatura, mentre quelle interne, nella sostanza del dente, sono permanenti. I denti possono assumere diverse colorazioni, come gialla opaca per i coloranti alimentari, nero-brunastra per l’accumulo di catrame di tabacco, oppure nera nel caso di discromie interne provocate da tetraciclina, o dalla morte della polpa o sua asportazione durante il trattamento del canale radicale. Sulle pigmentazioni superficiali si interviene applicando sostanze abrasive, per le pigmentazioni profonde sostanze ossidanti di cui però non si conosce l’effetto in seguito ad un uso prolungato e ripetitivo. Questo sbiancamento è inefficace su otturazioni estetiche e protesi di ceramica.
DISTURBI DENTALI IATROGENI
Sono molti i farmaci che possono avere effetti sui denti causando un’alterazione del loro colore o danni fisici in fase di sviluppo su smalto, dentina o cemento. Le discromie intrinseche si verificano quando il farmaco interferisce con l’ontogenesi e sono permanenti. I fluoruri inorganici , se usati in eccesso, possono comportare effetti indesiderati a carico dei denti. La fluorosi dentale consiste infatti in un’ipomineralizzazione permanente dello smalto, che presenta una porosità della struttura superficiale più elevata del normale.
Le tetracicline si legano irreversibilmente alle strutture contenenti calcio e alla sostanza dentale se somministrate durante lo sviluppo dei denti: non dovrebbero quindi essere utilizzate nei bambini di età fino a 8 anni. In neonati di donne esposte alle tetracicline durante la gravidanza, specie entro il 2°-3° trimestre, si può osservare ingiallimento dei denti durante il loro sviluppo, con possibile viraggio verso il grigio o il marrone.
La ciprofloxacina è stata messa in relazione ad una colorazione verdognola dei denti erotti.
Le discromie dentali di natura estrinseca che si verificano dopo l’eruzione del dente e che possono essere tipicamente eliminate con strumenti detergenti possono essere causate da clorexidina, in caso di esposizione ai tannini del té, del caffè o del vino rosso, dai sali di Fe in formulazione liquida per uso orale, da olii essenziali, da amoxicillina+ac clavulanico.
Qualsiasi farmaco per uso pediatrico in formulazione liquida contenente zucchero può potenzialmente aumentare l’incidenza di carie. L’erosione dentale può essere causata dall’ASA, da alcuni collutori, dai farmaci che causano reflusso gastroesofageo così come dalle bevande effervescenti e dai succhi di frutta. Le formulazioni in polvere di farmaci antiasmatici quali il beclometasone dipropionato, il fluticasone, il salmeterolo e la terbutalina solfato, hanno un pH inferiore a 5,5 e possono pertanto causare erosione dentale. Qualsiasi farmaco che determini una riduzione della secrezione salivare e xerostomia può inoltre causare carie dentaria. Esistono diverse segnalazioni relative allo sviluppo dei denti nella somministrazione prenatale e postnatale di anticonvulsivanti, in particolare della fenitoina. Studi su farmaci impiegati per il trattamento dei tumori e delle leucemie infantili hanno rilevato, in modo consistente, anomalie nello sviluppo dentale in bambini che avevano iniziato il trattamento prima dei 5 anni di età. Due studi hanno dimostrato come una terapia sistemica con un betabloccante abbia un effetto inibitorio sulla formazione di tartaro o sulla formazione dopo la profilassi. Ma è anche noto il loro effetto di rischio di carie del colletto che può portare a un aumento della prevalenza di carie radicolari.
..... ma l’argomento è vasto e quindi lo svilupperemo ancora nel prossimo articolo!
STOP
Nessun commento:
Posta un commento
Solo commenti in italiano