sabato 21 aprile 2018
Tiroide. Storia di due donne
Tiroide
Storia di due donne
“I disturbi della tiroide colpiscono circa il 20% della popolazione secondo dati raccolti nel lontano 2005: oggi questa percentuale è probabilmente aumentata.”
Con queste parole si concludeva l’articolo che Tumis stava leggendo quando la suoneria della sua agenda la avvisava che doveva aprire la porta e chiamare in studio la prima paziente della giornata.
Nell’anticamera dello studio di Tumis quella mattina c’erano solo due donne. Anastasia, trent’anni, bionda, decisamente con qualche chilo di troppo, leggeva una rivista senza troppa attenzione: i suoi pensieri ricorrenti irrompevano con prepotenza sulla sua stessa volontà di concentrarsi in qualsiasi attività.
Lucrezia, quarant’anni, bruna, alta e magra, e dall’aria anche troppo sicura di sé, sembrava il personaggio che Anastasia avrebbe voluto essere. “Ma le cose non sono mai come sembrano —pensò Anastasia osservandola di soppiatto— sembra il ritratto della salute, della bellezza e del successo, ma in fondo anche lei è qui per una visita medica quindi almeno un problema c’è l’ha “.
Lucrezia teneva gli occhi fissi sul suo tablet e già pensava a tutte le incombenze che l’aspettavano una volta che fosse uscita dallo studio medico. Riguardo ad Anastasia, poi, non l’aveva considerata altro che come una persona che faceva da sfondo in questa scena dove lei sola era la vera presenza.
Ed ecco che improvvisamente la porta si aprì e Tumis fece capolino:
“ Carissima Anastasia che piacere vederti, vieni pure, è il tuo turno”.
Anastasia e il marito Mario erano amici di Tumis e questa era la prima volta in cui le due donne si incontravano nei ruoli di paziente e medico.
Anastasia cominciò il suo lungo e dettagliato discorso confidando che Tumis avrebbe raccolto nel modo più organico e ordinato la massa confusa dei suoi sintomi per poter emettere un verdetto risolutivo.
ANASTASIA: “ Sto attraversando un periodo davvero difficile. Mario mi dice che non sono ammalata ma solo ipocondriaca. Io però ho tutti questi cambiamenti fisici che si sono presentati nel giro di un anno e non posso ignorarli neanche volendo! Dunque: energia zero, uno sforzo normale mi mette facilmente in crisi. Sonnolenza tutto il giorno: eppure la notte dormo sempre; aumento di peso pur mangiando poco; ho sempre freddo; i capelli mi sembrano indeboliti ma quel che trovo strano è questo diradamento delle sopracciglia...sai che avere delle belle sopracciglia folte è stata sempre una mia prerogativa. Ora, forse sto invecchiando, in ogni caso ho una faccia che non mi piace più.
TUMIS: “E dimmi, come vanno le cose con Mario ?”
ANASTASIA: “Come sai, l’anno scorso ho perso il bambino; da allora i nostri rapporti sessuali sono diminuiti. Io da parte mia non li richiedo neppure, lascio che accadano quando accadono, non ne sento molto l’esigenza soprattutto perché ho paura di una nuova gravidanza seguita dallo stesso esito della prima. Ma non è questo esattamente il nostro problema... questo è solo un aspetto secondario. Il punto importante è che non mi sento più stimata da lui. Quegli aspetti del mio carattere che prima gli erano piaciuti come le caratteristiche preziose che lo avevano fatto innamorare e in seguito comunque come aspetti simpatici sui quali ricamare prendendomi in giro amabilmente: in pratica il mio temperamento di artista, ora sono diventati tutti indice di stupidità, superficialità, testa fra le nuvole, inefficienza, inaffidabilità.
Tutti i nostri amici mi fanno sempre complimenti riguardo alla mia bellezza ed eleganza ma lui, invece di annuire o ritenersi fortunato, mi dice che non devo crederci, che lo fanno solo per essere gentili, e nel frattempo guarda continuamente tutte le altre.
TUMIS: “Calma, calma! questa mi sembra una percezione un tantino paranoica: con me non fa altro che parlare di te, e da molti suoi comportamenti appare chiaro che la protagonista dei suoi pensieri sei sempre tu! Comunque non voglio sottovalutare il fatto che questa tua percezione così negativa possa far parte dei sintomi.
Intanto ti prescrivo delle analisi del sangue, un’ecografia della tiroide e una visita endocrinologica.
Ci rivediamo la prossima settimana per decidere un appropriato percorso terapeutico”.
Una volta congedatasi da Anastasia, Tumis invitò ad entrare Lucrezia.
LUCREZIA: “Dottoressa mi ha inviato qui il mio direttore, il signor Mario Locatelli, assicurandomi che lei è proprio un guru della medicina olistica! E io già a stare seduta nel suo studio mi sento quasi bene! Mi scusi se sarò prolissa ma non voglio che le sfugga nessun dettaglio sulla mia situazione”.
TUMIS: “Parli pure a ruota libera, procederemo dopo con l’esame obiettivo”.
LUCREZIA: “Dunque premetto che mi sento sempre agitata, mi stanco facilmente anche dopo piccoli sforzi e spesso dopo ogni sforzo mi viene la tachicardia: questo è il sintomo principale: non è che può venirmi un infarto? Poi in determinate fasce orarie della giornata ho una gran fame e se, per le mansioni che sto svolgendo in quel momento, non posso mangiare divento irritabile e spesso anche abbastanza aggressiva con chi mi circonda; a volte mi basta uscire dal negozio e andare a sedermi al parco di fronte per ritrovare la calma e l’energia per ripartire. Se non posso fare una pausa, vado a lavarmi il viso con l’acqua di una bottiglietta che tengo sempre in frigo perché l’istinto mi dice a gran voce che a contatto con l’acqua fredda posso stare subito meglio. Anche a casa mia mi lavo con l’acqua tiepida in inverno e fredda in primavera estate. Insomma pure in inverno sto bene attenta che l’acqua della doccia non sia calda perché in caso contrario mi viene la tachicardia! Altri sintomi in ordine sparso: diarrea, ostruzione nasale negli ambienti caldi. Lavoro anche troppo nel negozio di tessuti ma questo, devo dire in tutta sincerità, mi fa sentire bene. Quando sono a riposo, specialmente a casa, invece mi viene questa sorta di ansia e vari sintomi che ho detto.
TUMIS mi parli un attimo della sua vita quotidiana per completare il quadro. Vive da sola?
LUCREZIA no, vivo con mia madre. Non si può certo definire anziana visto che ha solo 59 anni: mi ha avuta da giovane e tuttora visivamente, ad uno sguardo poco attento, sembra più mia sorella che mia madre. Il fatto è che non la sopporto! Quando ci rapportiamo con qualsiasi estraneo mi fa sempre vergognare per i suoi comportamenti invadenti e da impicciona. Fa sempre domande o affermazioni imbarazzanti e non sopporto che la gente possa pensare che anch’io in fondo sono come lei! Ma a parte questo dettaglio piuttosto fastidioso, il fatto cruciale è che lei non si è mai realmente interessata a me o ad apprezzare o valorizzare i miei talenti. Tutto quello che ho fatto di positivo, le cose in cui ho successo ( come ad esempio nel lavoro) per lei sono cose normali che devo svolgere già di “ default “. Tutto quello che, sempre ai suoi occhi, è negativo, me lo fa pesare per mesi o per anni secondo il caso! Insomma mi stressa continuamente eppure sono costretta ad occuparmi di lei perché sono figlia unica. Io cucino, io tengo in ordine la casa, stiro e faccio tutto. Lei, che è in pensione, invita i suoi amici in casa ( creando un ulteriore carico di lavoro per me) e fa la diva e la pettegola rinfacciandomi pure di non essere stata abbastanza socievole con i suoi amici! Le volte che ho provato a dare una scossa a questi ruoli distorti non solo non ci sono riuscita, ma lei ha dato segni di scompenso sentendosi male in modo proprio spettacolare! Io sul momento non ci credo, ma poi mi vengono tanti sensi di colpa: e se in seguito ad una prossima lite con me stesse male davvero e morisse? Perciò non mi azzardo a provocarle il minimo scompenso psicologico”.
TUMIS: “ E la sua vita sentimentale va bene? Ha un fidanzato o un partner?”
LUCREZIA: “Ecco Partner mi sembra la parola giusta perché la vita sentimentale è l’unica cosa che mi va alla grande: un film di amore ed avventura dove noi siamo i protagonisti! Lei è vincolata dal segreto professionale, me lo conferma?”
TUMIS: “Certo !”
LUCREZIA: “Ebbene in passato ho avuto vari fidanzati, ma da due anni ho una vera storia d’amore con il mio direttore, il signor Mario, suo amico! Lo so, è molto più giovane di me, è sposato, è diverso da me. Ma la cosa che più mi attrae in lui è che si tratta di un vero artista… anche se non può sfruttare questo suo talento nel negozio. Però è così che lo vedo io. Un artista, un poeta, un intellettuale, un creativo che riesce a dare colore ad una vita in bianco e nero come la mia. Non voglio cambiare nulla di questa storia, non mi aspetto neppure che lasci la moglie ( che peraltro non è mai passata in negozio... alcuni colleghi pensano che non esiste questa moglie, che se la sia inventata per giustificarsi quando non vuole venire alle cene di lavoro “ temo che non potrò venire alla cena, oggi mia moglie non sta bene e non voglio lasciarla sola in casa”). Insomma io ci credo che ce l’ha, solo che immagino non abbiano un granché di cose da dirsi. Comunque questo discorso era solo per completare il quadro come ha detto lei.” Così Lucrezia concluse la sua storia lasciandosi sfuggire una risatina un po’ stridula.
Quindi si sdraiò sul lettino ricevendo un’accurata visita di tipo “fisico” anche se la visita di tipo psichico e quella di tipo fisico non sono mai due compartimenti separati. Infatti per tutto il tempo del suo discorso Tumis l’aveva accuratamente osservata, notando certe asimmetrie, un cero tremore, una specie di strabismo nello sguardo...insomma alla fine di questa prima visita Tumis poteva già annotare parecchie cose.
Dopo che anche Lucrezia si fu congedata, Tumis si lasciò cadere sulla poltrona giocherellando con la matita e iniziò a scrivere le sue annotazioni sulle due pazienti.
Intanto l’unica considerazione che le venne spontaneo fare a voce alta nella solitudine del suo studio fu:
“ Caspita! Erano sedute una di fronte all’altra le due donne che amano lo stesso uomo… e io posso solo guardare questo film cercando solo di curarle entrambe!”
La settimana successiva
Tumis si trova ora a studiare i risultati delle analisi e delle ecografie e a confrontarle con le sue annotazioni della settimana precedente per decidere la cura da impostare per ognuna delle due pazienti.
Ecco le sue considerazioni:
Anastasia
Vorrebbe una nuova gravidanza, ma non ci conta troppo dunque è pure rassegnata a rinunciarvi perché non si sente corrisposta affettivamente dal marito.
Secondo la lettera dell’endocrinologo ha una tiroidite autoimmune subclinica a livello iniziale con marcato ipotiroidismo
In caso di deficit dei due ormoni tiroidei la produzione di energia si riduce, in casi estremi, ad un valore pari a metà di quello del metabolismo basale: ed ecco perché ha sempre freddo e tende ad accumulare peso pur mangiando poco; altri sintomi sono bradicardia, secchezza cutanea e, dato molto significativo, dalle analisi si rileva marcata ipercolesterolemia.
Lucrezia
Esoftalmo; vitiligine modesta alle mani; metabolismo rapido; temperatura basale alta; prurito idiopatico; una specie di strabismo che si potrebbe definire pseudostrabismo.
A questo riguardo trovo conferma nel libro del Dr Bernard Lown “l’arte perduta di guarire” (Garzanti 1997) in cui, en passant, riferisce diverse nozioni di semeiotica medica; a proposito della patologia tiroidea dice: “ caratteristico è lo sguardo fisso unilaterale di un occhio ( non è strabismo); c’è una certa asimmetria dei due occhi, con la palpebra di uno ritratta di qualche millimetro. Questo è segno di ipertiroidismo, anche se non è possibile palpare un gozzo tiroideo ingrossato”.
Del resto la diagnosi dell’endocrinologo qui dice Ipertiroidismo e non suggerisce un trattamento ma solo una fase di osservazione.
E allora osservandola vedo le caratteristiche tipiche di un rimedio omeopatico:
Donna magra, linfatica con linfoadenopatie disseminate, fame che la rende irritabile; migliora a contatto con l’aria e l’acqua fredde, camminando e mangiando. Peggiora con il caldo e il clima umido. Sensazione di caldo, sete intensa, appetito vorace, dimagrimento. Ipertrofia e iperplasia della tiroide; tremori fini delle mani. Ansia che migliora mangiando; irrequietezza che induce a muoversi in continuazione; eccitabilità nervosa, umore variabile. Avversione per la compagnia e nei confronti dei familiari; miglioramento quando è occupata: è IODUM senza dubbio!
Intanto nel bar di fronte
Sono arrivate con largo anticipo le due pazienti che si incontrano mentre stanno ordinando una cioccolata calda.
LUCREZIA: “ Ciao! Ci siamo viste la settimana scorsa dalla dottoressa…sei proprio tu o sbaglio?”
ANASTASIA: “ Si, esatto! Ieri le ho inviato i referti e così mi ha convocato per impostare la cura”
LUCREZIA: “Anche io stesso iter…”
ANASTASIA: “Trovo che questa dottoressa sia molto brava. Raccoglie anche il dettaglio più insignificante e prescrive nei suoi protocolli anche rimedi o comportamenti da adottare di cui faccio fatica a trovare il nesso logico...fatto sta che ha sempre risolto al meglio delle situazioni che sembravano senza via d’uscita. La conosco da tempo come amica perciò molti conoscenti che abbiamo in comune mi hanno raccontato del suo modo di lavorare.”
LUCREZIA: “Concordo! Pensa che a me ha chiesto persino se ho un partner e come vanno le cose tra noi”.
ANASTASIA: “E come vanno?”
LUCREZIA: “Vanno benissimo... sai la gente crede che ho preso un toy boy perché è molto più giovane di me —il termine toy boy è così brutto— ma non si tratta certo di questo! Il nostro è amore vero. Lui è un grande artista ed un giorno spero diventi famoso!
ANASTASIA. “Davvero? Questo mi fa piacere non ti facevo tipo da artista! Come ti invidio! Mio marito invece di arte non capisce nulla… a volte fa dei commenti così ingenui su artisti importanti che arriva ad esasperarmi. Anche io dipingo, ma vendo più quadri di altri pittori che miei.”
LUCREZIA: “ Ah! Questo mi interessa molto...un giorno posso venire a vedere le tue opere?”
ANASTASIA: “Ma certo, ho la galleria in fondo a Corso Garibaldi puoi venire quando vuoi”.
Infine le due si scambiarono i numeri di telefono ripromettendosi di incontrarsi in seguito. Poi ognuno secondo il proprio orario andò a ritirare il proprio protocollo di cura da Tumis. Ecco in particolare di cosa si trattava:
Per Anastasia
Alimentazione
—Evitare latticini in generale per il loro contenuto in caseina.
— Da limitare gli alimenti contenenti glutine.
—Evitare le brassicacee che inibiscono le attività ormonali tiroidee.
—Evitare alimenti ricchi in calcio, formaggi e latte in particolare.
PSICOTERAPIA
Dove sono emersi ed in seguito elaborati in modo proficuo i seguenti contenuti (la parte sottolineata sono le considerazioni del medico):
“ Mi sento un nodo in gola, come se qualcosa mi impedisse di parlare, di esprimere a gesti e a parole ciò che dentro di me urla, come un’energia che vuole esplodere...
Vorrei avere il coraggio di dire, prima di tutto a me stessa, ciò di cui ho bisogno per ritrovare il rispetto di me stessa, portando alla realtà ciò che talvolta non oso confessare.
Che cosa vorrei dire?
Che cosa non vorrei aver detto?
Ho più paura di vivere o di morire?
Il tempo nasce in noi, esce da noi e fugge con noi, lasciando segni indelebili in noi, come granelli di sabbia che scorrono lungo l’istmo di una clessidra, in grado di lasciar passare ciò che è pieno verso ciò che è vuoto. E sembra non ci sia carità; che il mondo sia un’arida clessidra, e noi come sabbia, dentro, vi scivoliamo.
Come un antico orologio, simbolo del fluire del tempo e della caducità della vita umana, il collo, la gola, la tiroide e tutte le strutture nervose presenti nel collo rappresentano uno stretto passaggio fra la testa e il corpo. Una stretta connessione fra l’idea e l’espressione dell’azione, fra il concepimento e la realizzazione.
Ma che cosa succede se questo canale di passaggio, questo istmo che dovrebbe permettere il fluire dell’energia nelle sue forme, si restringe, si comprime, si blocca? Il fluire della vita si arresta e con esso la nostra capacità di bruciare le nostre energie, di aggredire la vita col movimento, perdendo il contatto con le percezioni che giungono, attraverso la nostra sensibilità, alla consapevolezza.
Come se ogni gesto divenisse irreparabilmente lento, come se il tempo si fermasse lasciando che la polvere della vita diventi concrezione che si stratifica su di noi, rallentandoci ulteriormente ma, anche, proteggendoci con questo scudo, come un’ostrica attaccata alla propria roccia, che apre le valve solamente per sopravvivere.
La tiroide è l’organo che incide sul nostro momento, un metronomo che determina quanto velocemente il corpo brucerà le proprie energie o, all’opposto, le lascerà sedimentare. Comandata dal complesso Ipotalamo-Ipofisario, l’interfaccia fra emozioni/sentimenti e risposte biologiche, regola il nostro metabolismo e le nostre attitudini comportamentali. Determina il continuo oscillare fra il dentro ed il fuori, fra l’alto ed il basso, alternando momenti di accelerazione e proiezione in avanti a rallentamenti ed introiezioni.
Talvolta il nostro orologio si blocca in accelerazione, come se il tempo ci sfuggisse di mano rendendo indispensabile l’esperire ogni attimo, quasi che il sonno divenisse una perdita del poco tempo che ci pare rimanere.
Talaltra la paura di vivere ci spinge a cercare di rallentare quel flusso vitale che ci scorre intorno. O ancora il nostro desiderio di spegnere quell’orologio, di punire quell’implacabile scorrere della vita, come granelli di sabbia fra le dita, ci induce a reagire contro noi stessi, come in un auto-punizione ed ad aggredire il nostro stesso corpo, la tiroide stessa, scatenandole contro il nostro sistema immunitario, cercando di isolarla all’interno di una palizzata, come se questa potesse neutralizzarne l’effetto. Fino a costringerla a cercare di vivere una vita propria, anche a danno del corpo che la ospita.
Le concrezioni del non detto, del non espresso, del non fatto, del non sentito, si stratificano nel nostro collo, togliendole il nutrimento, alterandone l’attività. Come tartarughe che tirano il collo dentro il guscio protettivo, alteriamo l’istmo della nostra clessidra, la comprimiamo, la soffochiamo, come se un cappio le si stringesse intorno. Un laccio che vuole frenare il nostro essere, vuole nasconderlo, forse proteggerlo.
Perché non posso o non voglio esprimermi? perché esprimendomi mi renderei ancora più vulnerabile.
Perché lasciando che i miei sentimenti si manifestino, che i miei pensieri, attraverso il suono della mia verità, divengano reali potrei correre il rischio di portarmi in conflitto proprio con coloro che vorrei vicini.
Perché mostrandomi e svelando le mie verità temo che la vita mi costringa a prendermi le mie responsabilità.
Dimenticando che, in fondo, sono io e solamente io a tenere in mano l’estremità di quel nodo scorsoio… Ma ora basta, non accetterò più questo mio atteggiamento: si volta pagina!”
FITOTERAPIA
HEDERA HELIX TM 40-60 gtt/die per 15-20 giorni al mese. Essa stimola l’attività della tiroide accrescendone la secrezione ormonale. A lungo andare regolarizza le tiroidi insufficienti.
Per Lucrezia
Alimentazione: evitare le brassicacee, le alghe e cibi ricchi di iodio
Omeopatia
Iodum MK in dose unica; poi dopo venti giorni XMK, dopo 20 giorni LMK e infine dopo 20 giorni CMK da ripetere tre volte ogni 40 giorni.
Risultato
dopo 3 anni di questa terapia la tiroide ha raggiunto dimensioni normali, i referti di laboratorio sono tornati alla normalità e le pazienti dichiarano di sentirsi in ottime condizioni.
In tutto questo tempo Mario non rivela mai che ha un’amante e mai le due donne scoprono che hanno lo stesso partner.
Alla fine del terzo anno Lucrezia viene lasciata da Mario, il quale ha riflettuto abbastanza e scelto di restare con Anastasia e migliorare le cose con lei. Ma Lucrezia non se ne fa un problema anzi è felice che lo abbia detto lui perché lei era già nell’imbarazzo su come lasciarlo.
Infatti, già da mesi ha lasciato il lavoro in negozio ed è stanca di lui che fa ancora perte di quel contesto e quel periodo della sua vita. Sta facendo invece i preparativi per trasferirsi a Siviglia e dedicarsi all’arte secondo l’indirizzo suggerito nel suo percorso di cura. Ma di questo trasferimento ora preferisce non dire nulla a Mario e lasciarlo con la sensazione che questa loro separazione è una responsabilità totalmente sua.
Visto che anche lei apre una galleria d’arte, chiede ad Anastasia se la aiuta e la consiglia per l’avviamento della cosa. Così partono insieme per tre mesi.
Nel frattempo Anastasia dice a Mario che ha bisogno di un suo spazio, che il passo finale della sua guarigione è partire per circa tre mesi insieme ad una sua amica. Mario non si oppone anzi prende atto che è una buona idea.
Poi mentre lei non c’è ne sente ovviamente parecchio la mancanza: “Proprio ora che avevo in mente tante cose romantiche per fare ripartire il nostro rapporto. Ma animo: non mi ha lasciato è solo in viaggio è potrò coccolarla quando torna”.
Anastasia al ritorno riprende la vita coniugale e il lavoro ma questa volta si esprime al massimo ottenendo successo con i suoi quadri ed è felice per aver recuperato il rapporto con il marito.
Ma queste cose succedono solo nelle favole, e questa infatti lo è!
Nella realtà le persone a noi più care e quelle con cui trascorriamo molto tempo ( esempio colleghi di lavoro, allievi ecc.) quando notano che stiamo attuando un
“cambiamento in noi stessi” temono ( e non si sbagliano) che questo comporti anche un cambiamento di ruolo ( a scapito della comodità del rapporto che hanno sempre avuto con noi) e, di conseguenza, cercano di ostacolarlo invece che agevolarlo. Ovviamente non tutti e non sempre. Certo è che quando si fa un percorso di cambiamento psicologico, il soggetto deve fare un costante esercizio di consolidamento dei cambiamenti ottenuti e dei nuovi spazi che è riuscito a crearsi.
Nota 1: in questo articolo ci sono solo dei suggerimenti per curare disturbi in fase iniziale e che non presentano un reale pericolo di degenerare in tumori. Non si vuole suggerire nel modo più assoluto una cura fai-da-te.
Per qualsiasi disturbo della tiroide è necessario rivolgersi ad un medico...ovviamente se questo medico è anche omeopata o esperto in terapie olistiche, si potrà attuare una cura che tiene conto di un maggior numero di strumenti e di un maggiore equilibrio nelle scelte terapeutiche risparmiando, quando si può, l’uso dei metodi allopatici.
Nota 2:
Il brano sui contenuti psichici è tratto dalla rivista Anno zero 1° Quadrimestre 2003; autore Francesco Gandolfi.
Nota 3:
Ho descritto l’argomento con maggiori dettagli ai capitoli 72 e 73 di cui riporto qui i link per facilitare la consultazione:
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Informazioni personali
- Marina Salomone
- Mi occupo di terapie olistiche dal 1983. Hobby principale il disegno: sono su Flickr sotto il nome di Marina Salomone
per chi fosse interessato a trattare questi argomenti in maniera più appofondita c' è sempre il mio sito web ufficiale: www.GurudiTamara.com
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RispondiEliminaThe problem is an issue that too few men and women are speaking intelligently about.
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EliminaCiao Marina. Ho letto con grande attenzione questa da te stessa definita come "favola" e mi sono chiesta quale potrebbe essere la mia situazione.
RispondiEliminaQualche anno fa mi è stato diagnosticato ipotiroidismo acquisito e tiroidite di Hascimoto e da allora assumo quotidianamente Eutirox 75.
Ti chiedo: è possibile senza rischi eliminare il farmaco e sostituirlo con una terapia olistica?
Ciao carissima, secondo me non solo puoi, ma te lo consiglio vivamente. Eutirox a mio parere non ti fa male. Tuttavia dato che conosco la tua anamnesi, credo che con una terapia olistica mirata potresti risolvere anche l’artrite o almeno migliorare di molto la situazione. Per questo motivo ti copio qui l’indirizzo di quello che a mio parere è un grande esperto: il professor Leonello Milani.
EliminaTelefono: 02 47710001
Comune: Milano
Quartiere/Località: N.D.
Provincia: Milano
Regione: Lombardia
Indirizzo: Via Giorgio Washington, 98, 20146 Milano, Milano (Lombardia), Italy
Cap: 20146
Stato: Italia
Coordinate: 45° 27´ 22.9" N 9° 9´ 16.2" E
Profilo: www
Categoria: Agopuntura Milano
Settore: Sanità ed Assistenza Sociale Milano
Scusa ma con questa tastiera non sono stata capace di ritagliare bene il pezzo! Il professore non si occupa solo di agopuntura ma, come consiglio nel tuo caso, di omeopatia e altre discipline. Io lo seguo sulla rivista La medicina biologica dov’è ha pubblicato molti articoli sia sulla Tiroidite che su tutti i disturbi definiti autoimmuni tra cui l’artrite reumatoide. Poi mi fai sapere se riesci a contattarlo e come vanno le cose. Un abbraccio e buona settimana!
EliminaGrazie carissima Marina.
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