SPIGOLATURE...
... su colonna vertebrale
e midollo spinale
Una persona, quando è apparentemente ferma, oscilla attorno al proprio asse di gravità per consentire il mantenimento dell’equilibrio: queste oscillazioni fanno parte del sistema posturale fine.
La postura corretta è quella che consente la maggior economia energetica e l’assenza di dolore, garantendo i rapporti intersegmentari con oscillazioni ridotte.
Per rapporti intersegmentari si intendono quelli tra i diversi segmenti nervosi (o metameri) che corrispondono alle vertebre.
Lo schema corporeo è una rappresentazione soggettiva della coscienza dell’io rispetto all’ambiente circostante. L’affettività è in grado di modificare il tono muscolare e, conseguentemente, i comportamenti emozionali.
Nei dolori acuti è consigliato assumere:
ARNICA COMPOSITUM e Lymphomiosot per via orale fino alla scomparsa del dolore. Per la sfera emozionale fiori di Bach.
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Una volta usciti dal midollo, i nervi prima di iniziare il loro percorso, si incontrano nei gangli spinali.
I gangli sono degli agglomerati di neuroni, che possono essere di tipo diverso come ad esempio far parte del sistema vegetativo, oppure neuroni sensitivi, o motori; tutti questi comunicano tra loro formando delle sinapsi, cioè delle giunzioni tra un neurone e l’altro.
Adesso vediamo il ruolo di un ganglio latero-vertebrale, detto ganglio spinale. Esso è importantissimo perché regola le tre entità neurologiche, che sono:
-- il miotomo (i muscoli)
-- lo sclerotomo (i visceri)
-- il dermotomo (la pelle)
che dipendono tutti e tre da uno stesso segmento midollare o mielomero.
E’ dunque evidente che esisteranno delle interazioni tra la pelle, gli organi interni e i muscoli di uno stesso segmento metamerico.
IL MIDOLLO SPINALE
Il midollo si dirama ad ogni segmento metamerico in un paio di nervi periferici, che fuoriescono simmetricamente attraverso i fori di congiunzione. La sezione del midollo ci dimostra che migliaia di «cavi» nervosi ben ordinati trasmettono gli impulsi nervosi da un lato del corpo all'altro, da un livello orizzontale all' altro per giungere da ultimo ai centri di correlazione del cervello.
Ci sono compiti come i riflessi, che vengono collegati automaticamente al livello spinale e reagiscono quindi senza l' intervento del cervello; altri stimoli hanno bisogno della valutazione ed istruzione del cervello: in questi casi gli impulsi devono salire lungo tutto il midollo spinale fino al cervello, per poi discendere di nuovo con le dovute istruzioni per terminare all'organo (per esempio un muscolo) che ha fatto richiesta d' istruzione.
Lungo la linea di trasmissione esistono punti critici e vulnerabili. Uno è la regione cervico-occipitale, dove il midollo spinale entra nella calotta cranica e dove la mobilità delle prime vertebre presenta un latente pericolo d'irritazione e strangolamento nei confronti dei nervi.
Gli altri punti sono i fori di congiunzione che avvolgono le radici nervose dei nervi spinali e che sono sovente fonte e origine dei sintomi dolorosi radicolari, come la sciatica o cervicobrachialgia.
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Ed ecco, per i lettori già esperti in materie sanitarie, una nota tratta dalla rivista “la medicina biologica”. Dato che non sono riuscita a FACILITARLO più di così, mi limito a proporlo ai soli esperti del settore terapia olistica e/o medici.
Come al solito non ho l’esatto riferimento bibliografico, ma non sarà difficile trovarlo per chi volesse approfondire, sul sito della GUNA.
Il complesso mandibolo-craniosacrale interviene nel mantenimento della postura.
Nel sistema stomatognatico è presente una catena cinematica chiusa.
In parole povere i muscoli flessori ed estensori del collo, i muscoli masticatori e i muscoli ioidei forniscono delle continue variazioni motorie che servono a mantenere il controllo della posizione del capo rispetto allo spazio.
Le correlazioni anatomiche tra l’ articolazione temporo-mandibolare (ATM) e l’orecchio medio sono state evidenziate dalla scoperta del legamento
mandibolo-malleolare (che collega la porzione posteriore della capsula articolare dell’ATM al martello, al disco interarticolare e al legamento sfeno-mandibolare).
Al movimento di una ATM si accompagna sempre il movimento dell’articolazione controlaterale: le due ATM vanno quindi valutate insieme.
Il sistema stomatognatico partecipa attivamente al meccanismo della deambulazione durante la quale i muscoli sterno-cleido-mastoideo (SCM) e trapezio producono alternativamente una trazione ritmica sulle ossa craniche.
I gruppi muscolari impegnati durante il movimento sono i flessori controlaterali della spalla e dell’anca, gli estensori controlaterali di spalla e anca, gli adduttori e gli abduttori, psoas, grande pettorale, medio gluteo e addominali.
Con il termine “stressore” si intende qualsiasi tipo di stimolo con intensità-frequenza-durata in grado di raggiungere il valore di soglia ed attivare la reazione di Seyle (stress, stato di allerta, lotta o fuga).
Ogni anomalia posturale si comporta come uno stimolo stressore in grado di attivare la reazione a cascata di Seyle ed il grund system di Pischinger,rappresentato dai tessuti connettivi, che, oltre a svolgere le note funzioni di congiunzione tra le cellule, regolano il metabolismo, l’equilibrio idrico e il Ph attraverso i bottoni terminali del SNV ed il meccanismo dell’infiammazione.
Il grund system è costituito da:
(1) sostanza fondamentale = fibre collagene, reticolari, elastiche, fibre libere a fondo cieco del SNV e proteoglicani che legano l’acqua formando un filtro molecolare ( piste di transito di Pischinger) collegato con l’esterno attraverso i vasi linfatici.
(2) cellule connettivali = producono leucociti, sostanze fondamentali, fattori Menkin (leucotossina, piressina, necrotossina).
(3) Mastzellen = producono ialuronidasi, istamina, eparina, istidindecarbossilasi.
(4) Plasmacellule = producono anticorpi.
(5) Macrofagi = producono interferone, PG, radicali liberi, fattori del complemento e della coagulazione, citochine che attivano le cellule connettivali e i linfociti.
(6) Leucociti basofili = sintetizzano istamina (fase A ).
(7) Leucociti eosinofili = producono istaminasi (fase B ).
Il mesenchima regola ed è regolato dall’equilibrio
acido-base, idrico ed elettrolitico.
Rappresenta, inoltre, il microambiente cellulare dove avvengono gli scambi nutrizionali e l’accumulo di materiale tossico. Ha come unica via di uscita il sistema linfatico ed ospita le fibre del SNV.
Negli atleti di livello agonistico, il più piccolo squilibrio posturale produce notevoli danni sulla performance e rischi traumatici come tendinopatie, contratture e stiramenti muscolari, fratture da stress, accumulo di acido lattico per debito di O2 e per il catabolismo di adrenalina e nor-adrenalina (NA), minor resistenza alla fatica e maggior predisposizione agli infortuni.
Il muscolo in tensione anomala consuma più glicogeno e produce più acido lattico destrogiro con minore rendimento funzionale. E’ stato verificato che, migliorando l’equilibrio posturale e riprogrammando lo schema corporeo, si ottengono risultati abbastanza rapidi sulla triade biologica fondamentale rappresentata da equilibrio-economia-assenza di dolore.
Quando compare un’anomalia informazionale elettromagnetica innescata da inadeguati imputs informazioni recettoriali si producono squilibri
tonico-posturali che, specie negli atleti ipersollecitati, porterà alla comparsa di dolori talvolta imponenti.
Riassumendo:
(1) l’osso ioide è il punto di convergenza delle forze di torsione, cioè si comporta come una livella;
(2) il piede è il trait d’union tra gli squilibri posturali ed il piano di appoggio. Le informazioni del piede giungono ai centri superiori attraverso le vie extralemniscali attivando i riflessi segmentari.
(3) Il muscolo è costituito da:
fibre alfa o A = rapide, affaticabili, fasiche, bianche;
fibre beta o B lente, resistenti, toniche, rosse;
fibre gamma o C intermedie (in notevole quantità negli atleti);
(4) Il sistema stomatognatico mette in comunicazione le catene muscolari anteriori e posteriori.
Le catene muscolari convergono a livello dei cingoli scapolare e pelvico e del piede.
La flesso-estensione dipende dalle catene rette (anteriore e posteriore): la posteriore funziona da molla di richiamo dell’anteriore.
Le catene crociate sono 2 anteriori (emibacino sx-torace dx e viceversa) e 2 posteriori.
Il centro di convergenza anteriore è l’ombelico, mentre quello posteriore è l’apofisi spinosa di L3.
Le catene rette e crociate terminano a livello del centro frenico.
Le catene rette anteriori sono flessorie.
Le catene rette posteriori sono estensorie.
Le catene crociate posteriori sono supinatorie.
La presenza nelle vicinanze dell’ATM di numerose terminazioni nervose del V paio di nervi cranici, permette di spiegare l’insorgenza per via riflessa di dolori avvertiti in altri distretti.
STOP
NOTA
Mi scuso per non aver riportato la corretta bibliografia. Qualora gli autori delle fonti da cui ho tratto queste note lo richiedessero, sono pronta a rettificare o togliere il testo.
trovo molto interessanti queste informazioni,visto che anche io ho qualche problemino con la schiena,buona settimana Marina
RispondiEliminaCiao Marina! Ti ringrazio per il commento bellissimo che mi hai lasciato.
RispondiEliminaQuando avevo pubblicato quel disegno non ero sicura che sarebbe piaciuto, di solito il mio stile è decisamente diverso, per questo il tuo apprezzamento mi fa ancora più felice. Grazie Marina!
A presto, buona serata!
Non sono poche le persone che soffrono di problemi alla schiena e certamente, chi più chi meno, ne risentiamo tutti, a causa delle tante ore della giornata che trascorriamo seduti o fermi in piedi. Spesso è per lavoro e non ne possiamo fare a meno, ma a volte è anche per divertimento ed i bloggers ne sanno qualcosa...Le spigolature su questo argomento non sono proprio facili per me da capire, ma del resto tu ci hai avvisato che la seconda parte era per eperti. Ciao, Marina!
RispondiEliminaP.S. Beh, il tuo gattino non deve avere sicuramente di questi problemi!