OCCHI E MIRTILLO
venerdì 21 ottobre 2011
Occhi e mirtillo
OCCHI E MIRTILLO
Innanzitutto voglio ringraziare tutti i miei amici di blog e flickr da cui ho pescato a piene mani per queste immagini:
-- i Papaveri sono di Gabe
-- La donna che cammina sul sentiero è Piccolo sogno di Giada Ottone
-- La vegetazione rosso-viola in un panorama forse innevato è L’ultima ora del giorno, di Tito Fornasiero
--Il gatto che si gratta è un’opera del professor Carmelo Cozzo.
Le foto invece sono mie.
Questa volta ho proprio esagerato con le immagini perché prima di parlare del mirtillo e dell’occhio mi è sembrato necessario che vi immergeste in un mondo di colori tipici degli antocianosidi
“gli anto-che?”
Gli antocianosidi del mirtillo !!!
Queste molecole molto diffuse nel mondo vegetale hanno diverse proprietà curative.
Gli antocianosidi del mirtillo determinano un aumento della sensibilità della retina in soggetti miopi, diabetici e con problemi di adattamento alla visione crepuscolare.
In uno studio sono stati valutati gli effetti sulla funzionalità retinica in pazienti con patologie quali retinite pigmentosa, retinopatia diabetica, e miopia, caratterizzate da alterazioni microcircolatorie e fotorecettoriali retiniche differenziate.
A tale scopo, metodo di valutazione è stato considerato l’esame dell’acuità visiva a bassa luminanza. I risultati ottenuti hanno evidenziato un incremento del visus.
Il mirtillo dinamizzato alla 4D esercita un’azione positiva sulla funzionalità oculare.
Altra proprietà del mirtillo è quella di modulatore del microcircolo. Questa azione sembra esplicarsi attraverso una diminuzione dell’adesione leucocitaria alle pareti venulari, una realizzazione del tono delle arteriole e una riduzione della permeabilità vasale capillare.
Le proprietà del mirtillo determinano un effetto positivo sul trofismo cellulare con potenziamento della funzionalità fotorecettoriale.
Nel fitocomplesso del mirtillo si distinguono componenti attivi come la vitamina A e C, ma soprattutto gli antocianosidi, i pigmenti colorati di natura glucosidica, le cui antocianidine sono la delfinidina, petunidina, peonidina, malvidina, glicosilate con vari zuccheri per un totale di circa 15 composti diversi. Ci sono poi nel fitocomplesso anche alcuni flavonoidi, tannini, acidi organici e sali minerali. Grazie alla loro azione vasoprotettiva, vitamino-P-simile, a livello generale gli antocianosidi del mirtillo da tempo hanno dimostrato efficacia nel proteggere, rinforzare e tonificare le pareti delle arterie, delle vene e dei capillari.
Per l’occhio questo è utile nella prevenzione e trattamento di piccole emorragie.
Il corretto afflusso di sangue a livello dell’occhio garantisce, inoltre, una migliore distribuzione delle sostanze nutritive e dell’O2 contenuti nel sangue stesso alle varie strutture dell’occhio, soprattutto alla retina. Recentemente, è stata dimostrata la capacità degli antocianosidi di favorire la rigenerazione di alcune strutture che compongono la retina. Questo perché essi hanno un’attività specifica sugli enzimi retinici, sulla velocità di rigenerazione dei pigmenti retinici e sull’acuità visiva.
Essi hanno la capacità di inibire l’aldoso-reduttasi, primo enzima della via del sorbitolo, via alternativa per il metabolismo del glucosio e di altri monosaccaridi. L’aldoso reduttasi è il principale catalizzatore della riduzione del glucosio a sorbitolo, reazione responsabile, nei soggetti iperglicemici (diabetici, obesi ecc) di un dannoso accumulo di sorbitolo oltre che nei nervi e nei reni, in importanti strutture dell’occhio quali il cristallino e la retina. Questo accumulo è il principale responsabile di cataratta e retinopatia. E’ stata osservata una buona efficacia del mirtillo nella retinopatia diabetica, patologia caratterizzata prevalentemente da un’aumentata formazione di capillari e tessuto interstiziale. Al termine del trattamento i pazienti hanno dimostrato una ridotta sintesi di collagene nella retina e un miglioramento generale.
Ecco cosa dice Piergiorgio Chiereghin in un articolo su Farmacia news marzo 2004 sui colori del mondo vegetale :
“ANTOCIANI
solubili in acqua, danno colori varianti dal rosso al blu. Non sono solo colori di molti fiori ma anche di foglie, germogli, radici, epidermide e mesocarpo di alcuni frutti come in alcune varietà di arance e nell’uva. A seconda della predominanza di queste sostanze un fiore avrà una tinta piuttosto che un’altra.
Ma la colorazione dipende anche dal pH dei petali o delle foglie: per esempio gli antociani sono rossi se il pH è acido, violetti se neutro, blu se basico (genziana verna) e persino verde in ambiente fortemente basico.
Il colore dipende anche dalla percentuale di pigmenti diversi presenti nella stessa parte colorata: appare bianco quando vi sono modeste quantità di flavonoli o lo stesso pigmento può cambiare colore per le variazioni di pH all’interno di porzioni dello stesso petalo. La conoscenza di questi meccanismi è alla base del fantasioso e lungo lavoro degli ibridatori delle piante ornamentali.
In generale la flora tropicale presenta fiori con antociani del gruppo delle pelargonidine ( rosso-arancio) e secondariamente quelli della delfinidina (azzurri), mentre nella flora alpina sembrano predominare i composti blu.
STOP
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Informazioni personali
- Marina Salomone
- Mi occupo di terapie olistiche dal 1983. Hobby principale il disegno: sono su Flickr sotto il nome di Marina Salomone
per chi fosse interessato a trattare questi argomenti in maniera più appofondita c' è sempre il mio sito web ufficiale: www.GurudiTamara.com
intanto grazie di aver postato i miei papaveri,una sorpresa e grazie delle tue preziose informazioni,anche se il linguaggio scientifico richiede un piccolo sforzo di lettura,buona domenica con un sorriso,Marina
RispondiEliminaLeggendo il post sul mirtillo mi sono resa conto solo ora, con molto ritardo, dell'inserimento del mio piccolo dipinto, ti ringrazio tantissimo Marina!
RispondiEliminaConoscevo le virtù di questo frutto proprio perchè già in passato mi è stato molto utile per gli occhi...
Buona serata, e a presto!