domenica 26 luglio 2015
ENZIMI
Gli enzimi sono delle sostanze (molecole) che si inseriscono in una reazione chimica dell’organismo che avviene tra altre sostanze senza diventare essi stessi il prodotto della reazione. Per le loro azioni essi vengono definiti “catalizzatori”. In pratica si comportano come un mediatore che permette o facilita una transazione in un affare economico: nella compravendita egli non ha né venduto né acquistato e alla fine della transazione è pronto per occuparsi di un nuovo affare tra altri due nuovi clienti. Allo stesso modo, dopo che la reazione è avvenuta, gli enzimi non risultano modificati e sono pronti per catalizzare la successiva. Gli enzimi sono indispensabili per un grandissimo numero di reazioni, in quanto senza il loro intervento queste non potrebbero avvenire; in altri casi invece essi permettono solo alla reazione di svolgersi molto più velocemente.
Gli enzimi sono composti da due parti: l’apoenzima e il coenzima. La prima rappresenta la struttura principale, al centro della quale si colloca il coenzima, in genere una vitamina o uno ione metallico, necessario affinché l’enzima possa attivarsi ed espletare le proprie funzioni. Per questo quando non riforniamo adeguatamente il nostro corpo di vitamine e minerali, molti enzimi non possono svolgere il loro lavoro, e le funzioni vitali che da essi dipendono sono compromesse. L’organismo sintetizza da sé quasi tutti gli enzimi di cui ha bisogno grazie al DNA. Il DNA è diviso in 24 sezioni dette geni. In alcuni geni (a parte quelli con le caratteristiche morfologiche del soggetto) sono contenute le informazioni per la corretta esecuzione dei processi che si svolgono nell’organismo, come ad esempio la costruzione delle proteine. Ogni cellula, per compiere lo specifico incarico che deve svolgere, copia la parte di DNA che contiene l’istruzione relativa al compito sull’RNA. per la costruzione delle proteine l’RNA viene trasportato nel ribosoma, una specie di laboratorio chimico all’interno della stessa cellula, dove le istruzioni vengono eseguite e la proteina richiesta viene assemblata. Molte di queste proteine sono enzimi. Quando è pronta deve raggiungere il suo “posto di lavoro”, che può essere all’interno della stessa cellula o anche molto lontano in altre parti del corpo. In questo secondo caso passa attraverso la membrana cellulare ed entra nella circolazione sanguigna o linfatica.
Gli enzimi partecipano a tutti i processi vitali basilari: all’interno della cellula, e precisamente nei mitocondri, il glucosio viene convertito in energia grazie all’ossigeno e agli enzimi. Se l’energia prodotta è in esubero, altri enzimi si occupano di immagazzinarla. Alcuni, come la pepsina o la papaina, sono coinvolti nel processo digestivo. Essi scindono le macromolecole alimentari nei loro costituenti di base, in modo da renderle assimilabili. Di nuovo è necessario l’intervento degli enzimi: grazie a loro le molecole passano attraverso le pareti dell’intestino nella circolazione sanguigna. Incredibilmente varia è la quantità di compiti che gli enzimi assolvono, ciascuno essendo estremamente specializzato nel catalizzare uno e un solo tipo di reazione, a differenza dei catalizzatori inorganici. Per questo non ci sono praticamente conflitti, e l’attività di ciascuno non intralcia quella degli altri. La loro elevatissima specificità è dovuta al fatto che il sito attivo interagisce con i reagenti in modo stereospecifico, cioè è sensibile anche a piccolissime differenze della struttura tridimensionale.
Oltre alla mancanza del coenzimi, altri fattori possono ostacolare o inibire la funzionalità enzimatica: ad esempio può verificarsi una carenza di substrato, cioè della materia che gli enzimi dovrebbero modificare, o le stesse cellule potrebbero non essere in grado di produrre enzimi a sufficienza. Ciò avviene in genere a causa di una mutazione del gene corrispondente, quando cioè parte del codice genetico è corrotto. Gli enzimi sono inoltre molto sensibili alle variazioni di temperatura: il freddo rallenta sensibilmente la loro attività. Questa caratteristica viene sfruttata quando si congelano gli alimenti per conservarli: si arrestano così i processi biologici che li porterebbero alla decomposizione. Al contrario temperature elevate, ma al di sotto dei 50°C, li stimolano: è quello che succede quando abbiamo la febbre: per fronteggiare rapidamente e con efficacia l’aggressione gli enzimi si mettono a fare gli straordinari!
NOTA
Tratto da: Il grande libro della papaya di Viviana Fontanari e Carlo Delucca
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Informazioni personali
- Marina Salomone
- Mi occupo di terapie olistiche dal 1983. Hobby principale il disegno: sono su Flickr sotto il nome di Marina Salomone
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