domenica 5 luglio 2015
CAROTA
Un alimento con molti effetti benefici per l’organismo, particolarmente utile in questo periodo di caldo estremo e di vacanze al sole è la carota.
Dal punto di vista energetico della medicina orientale, fa parte degli alimenti Yang per la sua caratteristica nutritiva volta al consolidamento e all’effetto rinforzante e ricostituente.
Questo ben noto ortaggio ha un elevato contenuto di beta-carotene (che appunto da esso trae il nome), detto anche pro-vitamina A. Contiene anche notevoli quantità di altre vitamine ed acidi organici. Ricca di minerali: magnesio, zolfo, manganese, zinco, rame, iodio, cobalto, arsenico, bromo. Alto contenuto di fibre soprattutto pectina e cellulosa.
La carota è un modesto apportatore di zuccheri (fruttosio e glucosio), ma importante modulatore delle funzioni organiche, che lavora prevalentemente nella direzione della mineralizzazione e dell’accrescimento, della regolazione intestinale, dell’emopoiesi, della protezione degli epiteli e della retina, della fluidificazione biliare e della produzione di latte nella puerpera.
A proposito del contenuto vitaminico è da sottolineare che la carota contiene alfa, beta e gamma carotene. Il betacarotene si trasforma , con un’efficienza del 50%, in vitamina A, un composto liposolubile che fa parte integrante della rodopsina, pigmento retinico fondamentale per la funzione visiva (adattamento all’oscurità, percezione dei colori) la vitamina A è necessaria inoltre per la protezione delle mucose e della cute anche da agenti cancerogeni. Il betacarotene contenuto in 1 Kg di carote è all’incirca 10 volte superiore al fabbisogno giornaliero dell’organismo umano. La carota contiene pure un OE ricco di vitamina E, rinforzante la funzione riproduttiva e ad azione antiossidante e quindi protettiva nei riguardi dei radicali liberi; asparagina (un composto azotato a effetto blandamente diuretico); la daucarina è il principio attivo della carota che secondo ricerche sovietiche avrebbe azione coronaro-dilatatrice.
Aspetti terapeutici
tonico, rimineralizzante, antianemico (aumenta la sintesi di emoglobina e il numero di globuli rossi), fattore immunitario e di crescita, regolatore intestinale (antidiarroico e lassativo contemporaneamente), depurativo, coleretico, diuretico, pettorale, galattogeno, vermifugo e cicatrizzante. Nei confronti dello stomaco ha un effetto antiacido.
Risulta utile durante la crescita , in caso di debolezza, demineralizzazione, osteoporosi, rachitismo, anemie, sensibilità alle infezioni, linfatismo, carie, emeralopia, alcune dispepsie e gastriti, enterocoliti, stipsi, intossicazioni, lievi insufficienze epato-biliari, ritenzione di liquidi, sovrappeso, reumatismi, affezioni respiratorie croniche, allattamento, parassiti intestinali, dermatosi, geloni, piaghe, scottature. E’ stata da più parti dimostrata anche l’azione preventiva della carota su molti tumori, probabilmente da attribuirsi all’azione anti-radicali liberi delle sue vitamine (bassi livelli di betacarotene nel sangue preannunciano il cancro). Per avere 1/2-1/4 delle normali possibilità di contrarre il carcinoma polmonare, la carota dovrebbe essere consumata quotidianamente dai fumatori e anche dagli ex fumatori. Stesso accorgimento per prevenire il cancro della laringe, dell’esofago, del pancreas, della prostata, della vescica, dell’utero e del fegato. L’azione antiossidante si riflette beneficamente anche sull’apparato cardiovascolare, sui processi infettivi e sull’invecchiamento cellulare. Il beta-carotene ha anche dimostrato di stimolare la produzione di linfociti T, producendo un netto stimolo delle difese immunitarie, ma da più parti si è notato che è il complesso dei carotenoidi, e non il solo beta-carotene a sortire questo effetto (infatti in olistica consigliamo senza dubbio di mangiare carote e di non assumere vitamina A sintetica!). Nella radice di questa ombrellifera sono stati isolati gli aminoacidi serina e prolina e a quest’ultimo, che fa normalmente parte del collagene, sarebbe attribuibile l’effetto elasticizzante che la carota esercita sulla cute. L’uso abituale di carote (o del loro succo) oltre a far bene alla vista, evita infatti l’edema delle palpebre, la caduta delle ciglia e dei capelli, la secchezza della pelle, la debolezza delle unghie e la crosta lattea nei lattanti.
Secondo Weiss il suo esclusivo uso alimentare per 48h consecutive, libera i bambini dagli ossiuri.
Alcuni disturbi metabolici come l’iperglicemia, l’iperuricemia e l’ipercolesterolemia vengono attenuati con un uso anche modesto (circa 200 ml) ma abituale di carote.
Infatti, un particolare effetto della sua fibra consiste nella capacità di riciclare gli acidi biliari.
Si è constatato da parte di ricercatori americani, a Filadelfia, che un particolare componente della fibra della carota, il pectato di calcio, ha la singolare proprietà di unirsi agli acidi biliari: il composto che si forma viene però espulso con le feci.
Ecco allora che altro colesterolo verrà richiamato dai depositi per riformare nuovi acidi biliari.
La contemporanea presenza di pectato di calcio, se continuiamo ad assumere carote, ne causa l’eliminazione. Così il ciclo può proseguire e si assiste finalmente a una progressiva riduzione del colesterolo che così viene sottratto all’organismo.
ASPETTI TOSSICOLOGICI
la carota contiene dei composti ad azione estrogenica in concentrazione direttamente proporzionale al grado di concimazione del terreno di coltura: calcolati in DES (dietilstilbestrolo) sono stati rinvenuti da o,6 a 0,4 mcg di estrogeni x 100 di sostanza secca.
Questa radice contiene anche piccole quantità di antiormoni: sostanze antitiroidee ad effetto gozzigeno.
Altri ricercatori hanno rinvenuto nelle carote cotte e mal conservate, composti nitrosi suscettibili di dare origine a nitrosamine cancerogene. Tale rischio aumenta se le piante sono cresciute su un terreno povero di molibdeno, poiché tale oligo-elemento entra nella funzione enzimatica che catalizza la conversione del nitrato ad ammoniaca. Giacché il carotene è parzialmente termolabile e molto facilmente ossidabile all’aria, è senz’altro preferibile mangiare le carote crude, ed evitare di tagliarle molto tempo prima di servirle e consumarle. L’uso continuativo ed esagerato di carote (chili al giorno) masticate o in succo non è tossico ma provoca la colorazione giallo-arancio della cute.
PREPARAZIONI E DOSI
centrifugato da bere freschissimo: 1/2-2 bicchieri al giorno. Questo è un rimedio utilissimo anche nella colite ulcerosa: in tal caso è bene miscelare in parti uguali il succo fresco di carota con quello di cavolo: 2-4 bicchieri al giorno a stomaco vuoto.
In caso di diarrea: succo fresco oppure passato di carote bollite 10-20 minuti. dose: 200-400 ml al giorno.
In caso di stipsi: crema di carote ottenuta bollendo per 2 ore 1Kg di carote in 1 litro di acqua. Dose: 300-400 ml al giorno.
Vino al 5-8% 2-3 bicchierini al giorno.
Sovrappeso e fame nervosa: tenere pronta in frigorifero una ciotola di radici e gambi di sedano tagliati a rondelle: dose a volontà fra un pasto e l’altro in caso di “voglie pericolose”. E’ consigliabile aumentare il consumo di carote nei periodi di esposizione intensa al sole (azione protettiva e favorente la pigmentazione cutanea). La polpa fresca tritata ha effetto cicatrizzante sulle scottature, e protettivo, eudermico ed emolliente sulla pelle irritata o avvizzita: cataplasmi locali di mezz’ora 1-3 volte al giorno. Le foglie con i loro gambi sono molto ricche di vitamine A ed E: è opportuno aggiungerli alle radici durante la preparazione delle minestre, o guarnire gli stufati o i piatti di altre verdure.
Le foglie fresche sono un buon lenitivo su piaghe ulcere, scottature e paterecci.
I semi ricchi di OE composto soprattutto da pinene, limonene, daucolo, carotolo, acido formico e acetico, sono come per la maggior parte delle ombrellifere, una droga ad azione aperitiva, stomachica, carminativa, antisettica , antispasmodica sui muscoli lisci, colagogo-coleretica, galattogoga ed emmenagoga. Se ne usa la polvere: g 2-4/die oppure l’infuso al 5%: 2-3 tazze al giorno- tintura alcolica al 20% 1-3 cucchiaini al giorno.
INTEGRATORI
Deve essere prestata estrema cautela in caso di impiego dell’olio di semi di carota che potrebbe avere effetti sedativi sul SNC, simili a quelli determinati dai barbiturici. Ecco perché oggi si trova più facilmente in forma di estratto secco e non di perle contenenti l’olio come era d’uso fino a dieci anni fa.
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Informazioni personali
- Marina Salomone
- Mi occupo di terapie olistiche dal 1983. Hobby principale il disegno: sono su Flickr sotto il nome di Marina Salomone
per chi fosse interessato a trattare questi argomenti in maniera più appofondita c' è sempre il mio sito web ufficiale: www.GurudiTamara.com
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