martedì 16 dicembre 2014
OMOTOSSICOLOGIA
per descrivere l’Omotossicologia, che potremmo classificare come una branca dell’omeopatia o meglio un MODO di fare omeopatia, trovo particolarmente utile riportare un brevissimo stralcio tratto da un articolo che si riferisce, invece, a una problematica specifica: i danni conseguenti alla radio-terapia o danni da radiazioni in generale. Il titolo dell’articolo, pubblicato su La medicina Biologica n 95 di gennaio 2003 è “Prevenzione e terapia delle lesioni acute e croniche da raggi” e potete trovare l’intero articolo qui:
“Dal 1998 abbiamo iniziato ad utilizzare farmaci omotossicologici.
L’Omotossicologia è una scienza medica relativamente giovane, nata in Germania negli Anni Trenta, ideata dal Dr. H. H. Reckeweg (1905-1985), medico, musicista, ricercatore c/o l’Università di Berlino, contemporaneo ed amico di Krebs. Secondo la visione omotossicologica, ogni organismo è continuamente minato da un’enorme quantità di tossine esogene (batteri, virus, tossine alimentari, fattori di inquinamento ambientale, ecc.) ed endogene (prodotti intermedi dei metabolismi, cataboliti finali, ecc.). Secondo i principi dell’Omotossicologia la malattia è una tappa necessaria affinché l’organismo malato possa eliminare le sostanze tossiche (omotossine). Secondo quest’ipotesi la corretta modalità di terapia non è quella di utilizzare farmaci che agiscono elettivamente bloccando i meccanismi di difesa.
E’ a questo punto che l’Omotossicologia differisce dalla Medicina convenzionale da noi applicata routinariamente. Infatti, riprendendo il discorso dell’intossicazione, Reckeweg suggerisce che una qualsiasi manifestazione patologica, ad esempio lo stato infiammatorio di un’artrite, altro non sia se non una specifica espressione fisiopatologica dell’organismo, messa in atto nel tentativo di eliminare un generico “stato tossico”. Utilizzare l’acido acetilsalicilico ad es., e quindi somministrare un farmaco sintomatico che agisca “bloccando” i meccanismi fisiopatologici che inducono la flogosi, potrà portare solo sollievo temporaneo, ma non eliminare la causa di fondo, che è, secondo questa originale interpretazione, lo stato tossico. Il suo persistere provocherà, prima o poi, un nuovo attacco artritico, oppure un’altra malattia, magari etiologicamente diversa dalla prima, ma che per il nostro sistema immunitario assume lo stesso valore: promuovere l’eliminazione dello stato tossico in atto, attraverso una malattia. Ciò che veramente differisce e rende l’Omotossicologia una scienza medica
del tutto peculiare è la terapia. La terapia omotossicologica consiste
nell’eliminazione delle cause dello stato tossico agendo sull’alimentazione,
l’ambiente e, soprattutto, somministrando sostanze farmacologiche omeopatiche complesse, al fine di provocare la detossicazione organica e riparare gli eventuali danni causati dalle tossine. Lo stato di salute, dunque, secondo questa interpretazione, coincide con l’assenza di una condizione di intossicazione e il mantenimento di un sistema di flusso in equilibrio dinamico, in accordo con la teoria di von Bertalanffy che definisce l’organismo vivente un sistema di flusso in equilibrio dinamico”.
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Informazioni personali
- Marina Salomone
- Mi occupo di terapie olistiche dal 1983. Hobby principale il disegno: sono su Flickr sotto il nome di Marina Salomone
per chi fosse interessato a trattare questi argomenti in maniera più appofondita c' è sempre il mio sito web ufficiale: www.GurudiTamara.com
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