giovedì 4 dicembre 2014
DISTURBI INVERNALI DEL BAMBINO
Essere ammalati, di una comune influenza, per il bambino spesso è un’esperienza positiva …direi quasi salutare se non fosse per la contraddizione in termini. Ma è davvero una contraddizione? Non credo: ho già parlato in molti post del fatto che le malattie ci permettono di formare l’immuno-competenza…quindi ben vengano purché non siano devastanti.
Perché positiva o addirittura divertente? Posso solo citare i miei ricordi di malattia infantile:
— Ero in uno stato di torpore e al tempo stesso di esaltazione;
— ero a casa, assente giustificata dalla scuola;
— i genitori tiravano fuori tutti i giocattoli più preziosi che non potevo usare nei giorni normali come ad esempio il mini-proiettore delle diapositive sui viaggi o le fiabe sonore. Inoltre elargivano con più generosità il loro tempo nel raccontare favole e storie.
Oggi non esistono più giochi speciali perché ai bambini non manca nulla, ma credo sia più sano per la loro crescita emotiva conservare per loro cose “preziose” da elargire solo in particolari momenti.
Per voi genitori, invece, la malattia del bambino è quasi sempre fonte di preoccupazione e qualche volta di angoscia. E’ normale che le cose stiano così: consolatevi ricordando la vostra infanzia e il fatto che il bambino non interpreta il suo disturbo con la stessa carica negativa con cui lo interpreta l’adulto.
E’ opportuno preparare il bambino ad affrontare in modo adeguato l’inverno con le terapie naturali. I gemmoterapici sono estratti ricavati dalle gemme e dai tessuti giovani delle piante. In commercio si trovano come Macerati Glicerici indicati con la sigla MG (mentre le tinture madri sono indicate con la sigla TM). Tra questi per il bambino sono particolarmente indicati ABIES PECTINATA, ROSA CANINA, BETULLA PUBESCENS e VERRUCOSA, RIBES NIGRUM; tutti quanti hanno azione di stimolo sul sistema immunitario.
Abies:
— agisce sulle vie aeree superiori
— ha azione trofica (cioè nutritiva) sullo scheletro,
— ha azione come stimolatore della crescita
— utile in casi di inappetenza
— efficace per le rinofaringiti e le tracheobronchiti croniche.
Rosa canina :
—infiammazioni locali e recidivanti,
—rinofaringiti, otiti, tonsilliti.
Ribes nigrum:
— oltre all’azione antinfiammatoria, contiene un’elevata quantità di vitaminaC (107 mg/g di gemme fresche) e aminoacidi.
Betula pubescens:
— azione di stimolo sul sistema reticolo-endoteliale (SRE); determina un’aumento della resistenza all’infezione e un innalzamento del numero dei leucociti.
Betula verrucosa:
oltre alle stesse caratteristiche della B pubescens, ha azione osteoblastica ( cioè di costruzione delle ossa) e tonificante nel soggetto giovane.
ECHINACEA TM 20-40 gocce 1-2 volte al dì per 40 giorni
I frutti di ROSA CANINA per la ricchezza di vitamina C; ricordiamo però che il processo di essiccamento distrugge dal 45% al 90% della vitamina C: occorre pertanto tenere presente che l’assunzione di rosa canina può integrare l’apporto di vitamina C ma non è sufficiente a coprire un fabbisogno aumentato in caso, ad esempio, di sindrome influenzale. Nei frutti freschi invece il contenuto di vitamina C è elevato così come nel MG e nelle TM.
La PROPOLI ha attività contro i virus influenzali e il suo uso durante le epidemie permette di prevenire la malattia. E’ efficace in generale nelle affezioni dell’apparato respiratorio come antinfiammatorio e battericida. L’azione battericida è estesa a numerosi ceppi batterici (streptococco, stafilococco, colibacilli, ecc) ed è affiancata da attività di rinforzo delle difese immunitarie.
Poi c’è tutta la vasta gamma di piante contro la tosse.
ESPETTORANTI-STIMOLANTI
Particolarmente indicati per la tosse “grassa” o “umida”, insomma con catarro che non si riesce a espellere. Le piante ad azione espettorante fluidificano le secrezioni e facilitano l’eliminazione del muco. Tra i composti maggiormente attivi vi sono le saponine, che agiscono con un meccanismo piuttosto complesso: esse infatti hanno azione irritante su tutte le mucose e, in particolare, l’ingestione di droghe contenenti saponine provoca l’irritazione della mucosa gastrica che, in via riflessa, induce una secrezione bronchiale più fluida ed abbondante. A dosi più alte di quelle espettoranti , si ha azione Emetica per stimolazione gastrica diretta. Inoltre le saponine verrebbero assorbite per via gastrica ed in parte eliminate attraverso i bronchi, causando un’irritazione locale che dà origine a riflessi tussigeni che favoriscono l’eliminazione meccanica del muco. Per l’azione irritativa a livello intestinale le saponine hanno anche azione purgativa.
Come accennato prima, si utilizzano per eliminare il muco più velocemente in caso di tossi produttive, legate a congestione bronchiale, bronchite, asma. Queste piante sono state tradizionalmente sfruttate come emetici e si era già notato come in parallelo alla stimolazione del vomito si avesse un aumento dell’espettorazione. L’ipotesi è che l’irritazione gastrica, mediata da recettori 5HT-3 periferici e centrali si trasmetta alla mucosa polmonare, causando una maggior secrezione e un’attivazione del meccanismo mucociliare, con l’effetto di aumentare l’espettorazione. In genere tutte le piante appartenenti a questa categoria contengono saponine, e devono essere usate con cautela in presenza di irritazioni gastriche. Naturalmente questo discorso va applicato secondo il contenuto qualitativo e quantitativo di saponine. Per esempio, un eccesso di saponaria può portare a nausea e mal di stomaco, mentre la liquirizia è usata proprio per attenuare le irritazioni gastriche.
A questa categoria appartengono:
Liquirizia, Primula veris, Bellis perennis, Saponaria officinalis, Polygala senega, Lobelia inflata (tossica).
ESPETTORANTI AROMATICI-MUCOLITICI
Gli espettoranti aromatici/pungenti o mucolitici sono le sostanze che calmano la tosse, facilitano l’espettorazione e riducono l’infezione a livello polmonare grazie al contenuto in principi volatili che vengono esalati attraverso le vie respiratorie; si utilizzano in tossi produttive associate a raffreddore, bronchite, enfisema, ed eccesso di catarro fluido respiratorio. Inoltre i composti volatili hanno spesso un’attività di tipo balsamico-analettico, aumentano cioè l’ampiezza e la frequenza di respirazione, facilitando quindi l’espettorazione.
Tra queste piante ricordiamo:
EUCALIPTO, TIMO, PINO, MIRTO, LAVANDA, GRINDELIA, PROPOLI, ELICRISO, INULA, ISSOPO, MAGGIORANA, BALSAMO DEL TOLU’. Poi ancora:
Zenzero fresco, Cinnamomum zeylanicum, Armoracia rusticana (a dosi ridotte per evitare irritazioni), Allium sativum, Pimpinella anisum, Foeniculum vulgaris, Angelica archangelica. Ai fluidificanti-espettoranti appartengono anche Lichene islandico e Primula.
ESPETTORANTI CALMANTI-LENITIVI
Appartengono a questa categoria le piante ricche di mucillagini in quanto rivestono con uno strato protettivo viscoso le mucose delle vie respiratorie, svolgendo un’azione lenitiva dell’irritazione locale. Impediscono inoltre che stimoli esogeni giungano ai recettori della tosse, attenuando la sensibilità delle terminazioni nervose e riducendo lo stimolo a tossire.
Gli espettoranti calmanti/lenitivi sono sostanze che calmano la tosse tramite un’azione antinfiammatoria a contatto (demulcente) e, più raramente, sistemica. Sono espettoranti che si utilizzano in caso di tosse nei bambini, tossi secche, non produttive, irritative, asmatiformi. Il meccanismo per l’effetto demulcente è sconosciuto, anche se alcuni ricercatori ne propongono uno paragonabile ma opposto a quello degli espettoranti stimolanti.
le piante di questo gruppo sono:
Verbascum thapsus, Trifolium pratense, Pilosella officinarum (hieracium pilosella), Plantago , Chondrus crispus, Cetraria islandica, Althea officinalis, Malva, Ulmus ,Tiglio, Viola, ed il miele (che non è pianta ma sostanza di interesse in questo terreno). Ai fluidificanti-sedativi appartiene anche l’ Antennaria (Gnaphalium)
ANTISPASMODICI BRONCHIALI
Sono piante ad azione antispasmodica a livello bronchiale, che pur non avendo effetto sulla produzione di catarro, riducono spasmo e irritazione. Si utilizzano (spesso in combinazione con altre piante) per la tosse secca, spasmodica, non produttiva e per i sintomi asmatici.
Tra queste ricordiamo:
Glechoma hederacea, Drosera rotundifolia, Hyssopus officinalis, Thymus vulgaris, Marrubium vulgare, Euphorbia hirta, Grindelia camporum, Inula helenium.
ANTICATARRALI
Piante che, pur non avendo attività sullo stimolo della tosse o sulla muscolatura bronchiale, possono modificare in senso positivo la produzione di catarro e la salute delle mucose polmonari: gli anticatarrali o tonici delle mucose sono:
Euphrasia officinalis, Sambucus nigra fiori e frutti, Solidago virga aurea, Hydrastis canadensis/Berberis vulgaris, Plantago, Nepeta hederacea.
ANTITUSSIVI o BECHICI o SEDATIVI DELLA TOSSE
Tutte le piante esaminate fino ad ora hanno un effetto sulla tosse che può essere descritto come indiretto; la tosse si calma perché uno o più degli stimoli tussigeni sono ridotti o eliminati. Esistono però anche piante con l’interessante proprietà di ridurre direttamente la tosse, agendo a livello dei centri deputati allo stimolo della tosse. Tra queste ci sono :
(1)Prunus serotina e Lactuca virosa;
(2) piante contenenti codeina e destrometorfano e cioè le papaveracee ( ovviamente in misura diversa secondo il papavero che usiamo e per il bambino ci limitiamo al papavero rosso).
(3) Drosera e Cacao.
Molte delle piante citate hanno azione mista: questa suddivisione quindi serve solo come schema per orientarsi nella scelta di una o comunque poche piante da mettere insieme in modo adeguato alla situazione specifica.
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Informazioni personali
- Marina Salomone
- Mi occupo di terapie olistiche dal 1983. Hobby principale il disegno: sono su Flickr sotto il nome di Marina Salomone
per chi fosse interessato a trattare questi argomenti in maniera più appofondita c' è sempre il mio sito web ufficiale: www.GurudiTamara.com
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