venerdì 26 luglio 2013
RIEDUCAZIONE DELLA PERCEZIONE SONORA
Ecco un brano che riassume il
Metodo Eers Guy Bérard
“
L’audiologia classica dà una valutazione schematica della sordità limitandosi alla quantità dell’udito. Ma nella realtà cosa succede ad un soggetto immerso fin dalla nascita in un costante bagno di stimoli acustici? In quali condizioni le informazioni sonore arrivano al nostro cervello, dopo aver attraversato l’orecchio esterno, medio, e infine interno? Quali alterazioni e modificazioni subiscono tali informazioni durante questo percorso? Una risposta a questi interrogativi può essere fornita da test audiometrici molto accurati e orientati verso questa ricerca. Perché è importante conoscere la qualità percettiva di un soggetto? Perché esiste una relazione quasi costante tra alcune anomalie uditive, anche minime, e alcuni nostri comportamenti. L’analisi di queste anomalie e lo studio comparato delle cartelle cliniche dei suoi pazienti hanno permesso a Bérard di codificare queste correlazioni, individuando poi un campo d’intervento ben preciso, perché il miglioramento dei problemi uditivi, o la loro guarigione, aveva risolto, nella maggior parte dei casi, anche notevoli disturbi del comportamento. Le anomalie da ricercare sono:
1 le distorsioni. Queste sono causate dalle variazioni d’intensità con cui si percepiscono le varie frequenze. Durante un test d’ascolto vengono inviati dei segnali acustici, corrispondenti ad altrettante frequenze, con una certa intensità, espressa in decibel (Db). L’intensità minima di percezione rappresenta la soglia uditiva di un orecchio. Un udito normale si ha quando la soglia uditiva è omogenea per ogni frequenza, dando luogo su di un grafico audiometrico ad una linea continua orizzontale. Al contrario, se l’orecchio non percepisce tutte le frequenze in successione con intensità uniforme, avremo un udito con distorsioni del messaggio sonoro più o meno pronunciate, ma sempre tali da disturbare la corretta ricezione, che si evidenzia, sullo stesso grafico, con una linea spezzata.
2 Mancanza di selettività: si accusa quando l’orecchio non riesce a selezionare progressivamente i suoni, differenziando gravi e acuti.
3 Lateralità sinistra o alternata; normalmente il controllo della parola e dei suoni avviene attraverso l’orecchio destro, che ne trasmette i messaggi direttamente all’emisfero sinistro del cervello, dove ha sede anche il centro di decodificazione delle informazioni sonore. Questo percorso avviene normalmente con una velocità di 20 centesimi di secondo. L’uso predominante dell’orecchio sinistro allungherà il percorso dell’informazione, che approderà prima al centro ascolto dell’emisfero destro, per raggiungere poi l’emisfero sinistro, deputato naturale alla decodificazione. Tutto il processo percettivo subirà un rallentamento, con tempi di latenza dai 4 ai 40 centesimi di secondo. Pare che il meccanismo della balbuzie sia legato a questi rallentamenti.
Queste e altre alterazioni qualitative sono spesso cause nascoste di molti problemi nel campo dell’apprendimento in generale e in particolare di: Dislessia, difficoltà ad apprendere lingue straniere e musica, udito doloroso nei bambini autisti, distorsioni di un tipo particolare di depressione.
In particolare, la sindrome autistica è associata in modo costante a udito doloroso ed un miglioramento del comportamento avviene quando si ottiene la tolleranza alle aggressioni sonore.
Per quanto riguarda un particolare tipo di depressione è stato notato che in questo caso l’orecchio sede della lesione è quello sinistro, il che si può spiegare con la relazione che lo lega all’emisfero destro del cervello, sede delle cosiddette “emozioni negative”. ”
L’articolo propone come rimedio il metodo EERS, che si avvale di suoni privi di valenza psichica, alternati in modo personalizzato per il paziente in modo da correggere le distorsioni precedentemente emerse in un apposito test. Tutta la terapia viene attuata per 10-20 giorni consecutivi.
Altro metodo importante, che cura l’orecchio ma specialmente lo stato psico-emotivo del soggetto e tante altre patologie, è il metodo Tomatiss di cui ho parlato in uno dei primi post.
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Informazioni personali
- Marina Salomone
- Mi occupo di terapie olistiche dal 1983. Hobby principale il disegno: sono su Flickr sotto il nome di Marina Salomone
per chi fosse interessato a trattare questi argomenti in maniera più appofondita c' è sempre il mio sito web ufficiale: www.GurudiTamara.com
Molto interessante e ben spiegato.
RispondiEliminaTi lascio un abbraccio e mi scuso per essere così poco presente, ma tu conosci i miei problemi.
La percezione sonora è una cosa che mi incuriosisce molto e mi piacerebbe sottopormi anche ad un test...Ora che ho letto questo articolo ne so un pò di più, trovo interessante l'aspetto che riguarda l'udito delle persone autistiche: soprattutto nelle sindromi più gravi ho notato spesso quanto siano poco tollerate le aggressioni sonore. Anch'io però le tollero pochissimo, avverto infatti rumori bassi e profondi che ad esempio non sente il mio compagno, mentre se accendo il ventilatore di notte (cosa che ora faccio) riesco ad addormentarmi ugualmente. Quante volte sogno di vivere in una baita di montagna anzichè in un condominio...Ciao, Marina!
RispondiEliminaGiusta osservazione Ninfa... infatti lo stress acustico vale per tutti: ognuno ha una sua propria soglia di tolleranza. Inoltre è stato dimostrato che lo stress acustico disturba il cuore.
RispondiEliminaCiao ragazze, buona settimana... come ogni estate io sono parzialmente assente :-)