Ho parlato del fegato e delle sue funzioni al capitolo 66 che trovate qui
sabato 29 dicembre 2012
FEGATO parte terza
Il padre degli dei fece incatenare Prometeo nella zona più alta e più esposta alle intemperie. Inviò poi un'aquila perché gli squarciasse il petto e gli dilaniasse il fegato, che gli ricresceva durante la notte, giurando di non staccare mai Prometeo dalla roccia.
Ho parlato del fegato e delle sue funzioni al capitolo 66 che trovate qui
Dopo tremila anni Ercole passò dalla regione del Caucaso, trafisse con una freccia l'aquila che tormentava Prometeo e lo liberò spezzando le catene.
Ho parlato del fegato e delle sue funzioni al capitolo 66 che trovate qui
e al capitolo 67 che trovate qui
Questo indirizzo lo ritengo una premessa utile per continuare ancora il discorso sul fegato. Ho voluto dare in quei capitoli dei cenni di medicina cinese e kinesiologia per rendere comprensibili le connessioni tra il fegato e il resto del corpo e tra fegato e ambiente: in questo caso gli influssi del clima e in particolare del vento. Iniziare a parlare di fegato in termini non usuali lo trovo particolarmente utile per far comprendere anche gli aspetti simbolici e psicosomatici riguardanti questo importante organo.
Cominciamo con l'esaminare ciò che per grandi linee si conosce del fegato secondo la medicina “ufficiale”.
Il fegato è un organo vitale del peso di circa 1Kg e mezzo, immerso nella circolazione portale, proveniente dall’intestino e dallo stomaco, costituito da un tessuto con molteplici funzioni e proprietà.
Le vie biliari costituiscono un articolato sistema che porta in uscita verso l’intestino la bile prodotta dal fegato. L’importanza vitale del fegato è dovuta alle sue funzioni, molteplici e complesse, in costante equilibrio dinamico con tutto l’organismo.
Funzioni del fegato:
-- metabolismo della bilirubina
-- metabolismo delle porfirine
-- sintesi del colesterolo
-- sintesi dei sali biliari
-- secrezione biliare
--sintesi di protrombina, fibrinogeno,fattori della coagulazione in generale, albumina, ceruloplasmina, transferrina, enzimi come transaminasi, fosfatasi alcalina, gamma-GT, pseudocolinesterasi etc etc)
-- sintesi delle proteine
--immagazzinamento di una quota di ferro
-- metabolismo del glucosio
-- metabolismo dei lipidi
-- azione detossicante (= mediante eliminazione delle sostanze tossiche con la bile, o loro metabolizzazione al fine di renderle inattive e idrosolubili con l’isrolisi, l’ossidazione, la riduzione, la coniugazione con acido glucuronico, con solfato attivo, con glutatione ridotto, glicina etc etc)
-- metabolismo degli ormoni
-- deposito di vitamine, riserva circolatoria, fagocitosi.
--Inibizione dell’attività di alcuni estrogeni.
Una turba ormonale, un problema circolatorio, uno squilibrio alimentare, una deficienza di substrati, un’infezione ecc, possono determinare complesse alterazioni funzionali, e col tempo anche organiche, a carico del fegato con inevitabili ripercussioni di ordine generale.
Il fegato si trova in una posizione veramente strategica: è infatti in grado di filtrare e metabolizzare tutto ciò che viene introdotto nell’organismo direttamente attraverso la circolazione portale, o indirettamente attraverso il sistema linfatico. La bile escreta dal fegato viene riversata nel duodeno attraverso i dotti biliari. Essa è un fluido alcalino costituito da bilirubina, sali biliari, colesterolo, fosfolipidi, elettroliti e acqua. La bile viene concentrata nella colecisti, che funge anche da serbatoio, e la sua formazione dipende da una secrezione attiva delle cellule epatiche nei canalicoli biliari. Giunti nell’intestino i sali biliari, con la lecitina contenuta nella bile, svolgono l’importante funzione di favorire l’assorbimento dei grassi e del colesterolo con la formazione di una soluzione micellare. Stimolano inoltre la secrezione enzimatica del pancreas, e sono necessari per l’assorbimento delle vitamine liposolubili. La fluidità della bile è legata soprattutto al rapporto tra colesterolo da una parte e sali biliari e fosfolipidi dall’altra.
FITOTERAPIA
La fitoterapia costituisce una importante possibilità terapeutica per soggetti epatopatici in quanto essi possono ricorrere alle cure fitoterapiche per numerose malattie intercorrenti evitando quando possibile farmaci di ogni tipo in modo da ridurre al minimo il loro metabolismo a livello epatico.
PIANTE GIA’ CITATE nei post 66 e 67:
CARDO MARIANO
ROSMARINO
SCHISANDRA SINENSIS
RAFANO NERO, TARASSACO
ELICRISO
IPERICO
OE di CHIODI DI GAROFANO
UNCARIA TOMENTOSA
ROOIBOS
Phyllanthus amarus
Picorrhiza Kurroa
Curcuma Longa
GINSENG
ECHINACEA
AGLIO
PROPOLI
COLCHICINA (utilizzata sotto stretto controllo medico alla dose di 1 mg/die x 5 giorni alla settimana.)
GARCINIA, GYMNEMA, GUGGUL, AGLIO, fosfatidilcolina ecc.
l’OE di CANNELLA, TIMO, EUGENIA, MELALEUCA
OLIO DI GERME DI GRANO, POLLINE,
Per la patologia propria delle vie biliari: CARCIOFO, FUMARIA, CICORIA, CALENDULA, BARDANA, MELISSA, MENTA, BOLDO, ROSMARINO, CURCUMA, TARASSACO, CASCARA, COMBRETO, GENZIANA, RABARBARO.
Un approfondimento su alcuni rimedi
ROSMARINO GERMOGLI (macerato glicerico)
La droga possiede due diversi periodi balsamici. Il primo in piena estate,
se si vuole ricavare una maggior produzione di OE, e l’altro in primavera. In primavera la droga è costituita dai giovani germogli che in questo periodo sono più ricchi di principi attivi idrosolubili. Questi sono l’acido clorogenico e caffeico, responsabili dell’attività coleretica e drenante, e dall’acido rosmarinico, acidi fenolici ai quali viene attribuita una notevole attività antiox. L’OE , invece, è costituito da molte sostanze terpenoiche, Tutti principi attivi che ne giustificano l’uso nelle tisane bronchiali-analettiche e uso esterno come rubefacenti. Proprietà coleretiche, nelle quali questa pianta eccelle, significa stimolanti epatobiliari . Le sue proprietà antiox consistono nel proteggere i fosfolipidi di membrana dell’epatocita con un meccanismo simile alla silimarina del cardo. Per le dispepsie viene assunto insieme a menta o finocchio dopo i pasti principali. Noi consigliamo una cura da fare in autunno e primavera per drenare e depurare.
Un olio da massaggi molto valido è :
rosmarinoOE 10,
tocoferolo acetato 1,
olio di avocado o jojoba qb a 100.
Questo olio idrata la pelle e le dona elasticità e corretta microcircolazione.
Per un bagno rivitalizzante:
rosmarino 50g,
calendula fiori 30g
mettere dentro un sacchetto e lasciare in infusione nella vasca durante il bagno; volendo si può anche usare il sacchetto per frizionarsi.Questo bagno è consigliato al mattino, perché fatto alla sera potrebbe portare insonnia.
RAFANO NERO, TARASSACO come succhi freschi, SCIROPPO DI FICHI E MANNA. La mattina 1 cucchiaio di succo di tarassaco in acqua, a mezzogiorno idem a sera idem + 1 cucchiaio di sciroppo di fichi e manna. Lo stesso schema si fa con il rafano. Questo schema serve per migliorare la bile e in caso di calcoli, con le dovute riserve.
Per la piccola insufficienza epatica la Aboca propone due formulazioni, la
n 45 e la n142.
45= opercoli contenenti carciofo, cardo, crisantello, tarassaco, curcuma, boldo, fumaria e OE di rosmarino e lavanda. Dose 3 opercoli al dì.
142= gocce contenenti carciofo, cardo, tarassaco, crisantello, curcuma, fumaria e OE di rosmarino.Dall’unione dei fitocomplessi ad attività epatoprotettrice e stimolante della funzionalità epatica e delle secrezioni biliari, si ottiene un prodotto efficace ai fini di una generale azione depurativa, mirata a riequilibrare le funzioni del fegato e che consente un generale processo di drenaggio.
Le piante del genere Phyllanthus sono ampiamente distribuite nella maggior parte dei paesi tropicali e sono impiegate da molto tempo nel trattamento delle malattie del fegato. Gli studi farmacologici hanno evidenziato l’importanza dei lignani (phyllantine) per la loro azione sul fegato. Essi interagiscono , infatti, con numerosi enzimi e composti coinvolti nella patogenesi delle malattie del fegato e dell’epatite in particolare. Un titolo di phyllantine pari al 3% è quello necessario per avere attività terapeutica apprezzabile. Con questo tipo di estratti è possibile dimostrare un’attività antivirale sulle polimerasi, sulla trascrizione dell’mRNA e sulla replicazione virale. Studi clinici realizzati con differenti estratti supportano in particolare per quanto riguarda gli estratti più concentrati, l’impiego di PHYLLANTHUS AMARUS nelle patologie del fegato. Un’analisi comparativa sottolinea l’effetto positivo sulla negativizzazione dei marker dell’epatite (in particolare dell’epatite B) e sulla normalizzazione degli enzimi epatici. Uno studio clinico ha evidenziato come l’azione di questi estratti su tali parametri sia sostanzialmente paragonabile a quella dell’Interferone-alfa.
NOTA
Ringrazio Olena Khodoley per l’immagine Caraffa con l’uva. Potere visitare una sua stupenda galleria sul blog La vostra arte di Carla Colombo
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Informazioni personali
- Marina Salomone
- Mi occupo di terapie olistiche dal 1983. Hobby principale il disegno: sono su Flickr sotto il nome di Marina Salomone
per chi fosse interessato a trattare questi argomenti in maniera più appofondita c' è sempre il mio sito web ufficiale: www.GurudiTamara.com
Tanti auguri anche a te Marina!! Che possa essere per te uno splendido 2013. A presto!!
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