venerdì 27 aprile 2012
AVVELENAMENTI parte prima
AVVELENAMENTI
Parte prima
ARSENICO E VECCHI MERLETTI
Lo scrittore Mortimer Brewster, ex scapolo convinto, torna a casa dalle zie Abby e Martha per raccontare del suo fresco matrimonio con Elaine Harper, ma scopre che le due amabili e anziane ziette "aiutano" quelli che affettuosamente chiamano i "loro signori" (in realtà loro inquilini) a lasciare la vita con un sorriso sulle labbra, offrendo loro del vino di sambuco corretto con un miscuglio di veleni, e che li seppelliscono nel Canale di Panama, la cantina di casa dove il fratello di Mortimer, Teddy (che crede di essere Theodore Roosevelt), scava e ricopre di continuo nuove buche per occultare i cadaveri.
Deciso a porre fine alla pazzia delle due zie e del fratello, Mortimer cerca di far internare Teddy in una casa di cura, ma i suoi piani vengono sconvolti dall'arrivo dell'altro fratello Jonathan, un efferato pluriomicida (somigliante all'attore Boris Karloff) i cui lineamenti sono stati rovinati a seguito di numerosi interventi di chirurgia plastica subiti. Anche Jonathan, che è accompagnato dal suo fidato amico, il dottor Einstein, ha un cadavere di cui disfarsi e tenta di seppellirlo nella cantina, per poi eliminare anche il fratello Mortimer.
Ormai credutosi l'ultimo erede di una famiglia di pazzi maniaci, Mortimer cerca di allontanare da sé Elaine per il timore di farle del male, ma poco prima della partenza di Teddy per la clinica, le due zie (che intendono seguire Teddy nella casa di cura) rivelano che in realtà Mortimer è il figlio illegittimo di una domestica che era andata a lavorare in casa Brewster poco prima che Mortimer nascesse.
AVVELENAMENTI E INTOSSICAZIONI ACUTE
In generale queste situazioni vanno trattate a livello ospedaliero o se in zona rurale sono comunque trattamenti di pertinenza medica (a volte il medico condotto ha un armadio di antidoti e vari prodotti per trattare le emergenze).
Tuttavia questa carrellata sui veleni ha lo scopo di rendere più informati coloro che si interessano di argomenti sanitari in modo da sapere cosa possono fare e cosa non va fatto come misura immediata di soccorso, prima che il soggetto venga ricoverato, e che tipo di trattamento potrà ricevere una volta ricoverato. Per quanto riguarda le piante velenose può essere utile per sorvegliare maggiormente i bambini qualora ci si trovi in presenza di certe piante ornamentali ad esempio in un giardino.
Quando non si sa quale sia la sostanza che ha causato l’avvelenamento bisogna evitare di dare alcunché al soggetto; non dare acqua, latte e non provocare vomito.
Il latte non è un antidoto per tutto, anzi: a volte può facilitare l’assorbimento di alcune sostanze aggravando l’intossicazione. Far vomitare una sostanza di cui non si conoscono le caratteristiche tossicologiche potrebbe essere pericoloso: un secondo passaggio della sostanza irritante nelle vie digestive può arrecare ulteriori danni e a volte il veleno potrebbe essere aspirato con il vomito nell’apparato respiratorio, per esempio in caso di ingestione di sostanze schiumogene o di derivati del petrolio.
INTOSSICAZIONI ALIMENTARI
Intossicazione botulinica
E’ la forma più frequente, ed è determinata da tossine prodotte da spore presenti negli alimenti conservati sotto vuoto, sott’olio, insaccati fatti in casa. L’acidità elevata, l’aggiunta di salamoia, lo zucchero e la bollitura prolungata prevengono questo fenomeno. I sintomi caratteristici sono: diplopia (visione doppia), ptosi (quasi chiusura) delle palpebre, difficoltà ad articolare le parole, difficoltà a deglutire e infine paralisi respiratoria. Questi compaiono a distanza di 24-48 ore e anche più dall’ingestione.
Intossicazione sgombroide
Anche se chiamata sgombroide si riferisce a qualsiasi tipo di pesce. I sintomi sono quelli di una classica reazione istaminica e cioè: prurito, orticaria, difficoltà a deglutire, vomito, diarrea, raramente broncospasmo, caduta della pressione arteriosa, modifiche del ritmo cardiaco. Questi segni compaiono in un tempo variabile da pochi minuti a 1-2h dall’ingestione del pesce alterato. La stessa reazione si può avere con altri alimenti, come ad esempio i formaggi stagionati.
Terapia CARBONE VEGETALE in polvere 30 grammi in 250 ml di acqua. Poi il medico somministra antistaminici e/o cortisonici per endovena.
Piante velenose d’appartamento.
DIEFFENBACHIA
è una pianta ornamentale originaria del Sud America, dalle foglie verdi screziate in bianco o giallo. Il succo della pianta risulta irritante. Nel tessuto fogliare sono presenti in abbondanza cristalli di ossalato di Ca, una proteasi e una fitotossina proteica non ancora ben identificata: a tali sostanze sono da attribuire i sintomi digestivi (edema e infiammazione della mucosa orale, dolori nausea e vomito), cutanei (eritema irritazione flittene) e oculari (infiammazione locale) sentiti dai soggetti, per lo più bambini, che portano alla bocca foglie e steli.
PRIMULA OBCONICA
dai fiori vivacemente colorati, assai usata a scopo ornamentale: oltre a sostanze di tipo saponinico è presente un principio irritante e tossico, la primina, che compare soprattutto nei peli ghiandolari del fusto fiorale e nei sepali. In soggetti allergici possono comparire a livello cutaneo gravi vescicazioni per semplice contatto. Può manifestarsi gonfiore del viso e febbre. Analoga sintomatologia è causata da P. Sinensis, P. Mollis e P. Sieboldii. La dermatite da primula è ben conosciuta dagli appassionati di giardinaggio che usano i guanti quando maneggiano la primula.
Il genere EUPHORBIA (Stella di natale) presenta un numero elevato di specie. Tutte producono un lattice bianco, acre e tossico. A contatto con la pelle esso determina la comparsa di vesciche e se a contatto con gli occhi può danneggiare la cornea provocando gravi ulcerazioni.
COMPOSIZIONI FLOREALI SECCHE spesso vengono abbellite con capsule di Datura Stramonium; queste capsule si apriranno in seguito spontaneamente facendo fuoriuscire i semi, piccoli, reniformi, di colore scuro e dal sapore non sgradevole, in grado pertanto di attirare la curiosità dei bambini. I principi tossici sono iosciamina, atropina e scopolamina. Tutta la pianta, largamente presente nei giardini e parchi è comunque tossica. Le foglie venivano usate in passato come sigarette antiasmatiche. Usate come decotto, dai tossicomani, danno luogo a intossicazioni gravi con allucinazioni. Vi sono specie di Datura esotiche introdotte in Europa a scopi ornamentali assai più tossiche della Datura nostrana: si tratta della Datura Metel, della Datura Ferox ecc: occorre porre attenzione a non cogliere i fiori e a lavare immediatamente le mani se si viene in contatto con essi.
ACONITUM NAPELLUS è una pianta erbacea di montagna, che può arrivare a un’altezza di 1-1,50m, dai fiori blu-violacei, disposti a grappoli: alcune specie e varietà sono coltivate come ornamentali. Tutte le parti della pianta contengono alcaloidi tossici, in particolare aconitina. La massima concentrazione è presente nell’apparato radicale. L’aconitina eccita e poi paralizza sia le terminazioni nervose periferiche che i centri bulbari. E’ responsabile del rallentamento respiratorio e della alterazione del ritmo cardiaco (bastano 2-3 grammi di radice per provocare la morte di un soggetto adulto) anche la raccolta a mani nude può causare avvelenamento.
AQUILEGIA VULGARIS ranuncolacea dai fiori lunghi, reclinati, blu scuro, viene spesso coltivata nei giardini a scopo ornamentale e rientra anche tra le piante delle composizioni secche. Ci sono stati bambini che hanno avuto sintomi da avvelenamento da fiori. I principi tossici sono di natura glicosidica e l’essiccamento rende innocua la pianta.
AGRIFOGLIO E VISCHIO le bacche rosse dell’agrifoglio causano forme leggere di intossicazione con vomito, diarrea, sonnolenza, a volte convulsioni. Il frutto del vischio è una falsa bacca globosa, madreperlacea, matura da dicembre a febbraio. L’ingestione delle bacche da 10 a 20 provoca gravi intossicazioni: sono stati segnalati anche casi mortali. Si possono manifestare irritazione della mucosa del tratto gastrointestinale con vomito e diarrea sanguinolenta, sete intensa, ipotensione e collasso.
AESCULUS HYPPOCASTANUM la presenza di saponine (escina) determina l’attività emolitica dell’ippocastano (in somministraz ev). L’ingestione delle castagne d’India nel dopoguerra ha provocato casi di avvelenamento anche gravi. La sintomatologia è digestiva (vomito, dolori addominali, diarrea) congestione del viso.
GLICINE è una leguminosa. Il suo frutto, a forma di baccello, contiene pochi semi piatti, brunastri, causa di svariati casi di intossicazione. Sintomi: diarrea-vomito-forti dolori addominali che iniziano 30 minuti-1 ora dopo l’assunzione; midriasi, cefalea, congestione del viso, sonnolenza, spasmi, collasso. Tali sintomi possono persistere anche 2 giorni a seconda dell’età del soggetto e, ovviamente, della quantità ingerita.
CONIUM MACULATUM o Cicuta è una pianta infestante molto comune. Tutte le parti della pianta sono tossiche per la presenza di alcaloidi (conina). I frutti immaturi contengono la maggiore concentrazione in alcaloidi. L’avvelenamento si manifesta con sintomi neuromuscolari imponenti: vertigini, cefalea, scialorrea, pallore, midriasi, tremori muscolari seguiti da paraplegia; a volte vomito, dolori addominali e diarrea. Dispnea che precede la morte per asfissia, conseguenza della paralisi del diaframma. La cicuta è molto simile al prezzemolo per le foglie, all’anice per i semi, alla pastinaca per la radice.
RICINO I bambini possono essere intossicati ingerendo i semi che hanno forma ovale allungata dai colori marmorizzati, somiglianti a fagioli. Dopo qualche ora si manifestano coliche violente, diarrea sanguinolenta, vomito, ipertermia, tachicardia, contratture e spasmi, sudorazione profusa e congestione degli organi genitali, proteinuria con interessamento renale più o meno grave. 3-4 semi sono sufficienti per provocare la morte di un bambino, 10 per un adulto. Anche le collane fatte con i semi sono da proibire.
OLEANDRO (Nerium Oleander). L’ingestione di foglie e fiori provoca inizialmente disturbi gastrointestinali, quindi alterazioni dell’attività cardiaca (eterosidi cardiotossici).
Sono stati segnalati casi di dermatiti da contatto con le foglie.
LAUROCERASO contiene glucosidi cianogenici.
DAPHNE vari tipi, tra cui Daphne Mezereum: 10-12 frutti sono mortali. In quantità minore è emetica e purgativa. Esternamente il frutto provoca vescicazioni.
Tra le piante con bacche appariscenti (la maggior parte totalmente velenose) citiamo ARUM MACULATUM ( o Gigaro), dalle bacche rosse, BRYONIA, LONICERA NIGRA o Caprifoglio dalle bacche rosse simili a ciliege e bacche nere simili a mirtilli. SOLANUM DULCAMARA, le cui bacche sono verdi e poi a maturazione rosse; quelle verdi sono più tossiche. TAXUS BACCATA(Tasso), CONVALLARIA MAJALIS (Mughetto) bacche rosse-arancio contengono principi attivi ad azione digitalica (come l’adonide, l’oleandro, la scilla e l’elleboro... oltre la classica digitale). TAMARO bacche rosse a grappolo. EDERA, LIGUSTRO, SOLANUM NIGRUM (erba mora) SAMBUCUS EBULUS le cui bacche vengono confuse con quelle del sambuco. VIBURNUM LANTANA, PHYTOLACCA DECANDRA, POLYGONATUM ODORATUM
( Mill) Druce e altre specie congeneri. Tutto questo gruppo ha bacche blu o nere.
Poi con bacche verdi o gialle abbiamo: LABURNUM ANAGYROIDES, PHASEOLUS VULGARIS cioè il comune fagiolo; nei semi crudi e nei baccelli acerbi è presente una proteina tossica, la fasina, fitotossina di natura proteica. Solo tramite una lunga cottura questa proteina viene distrutta. Si ha vomito, diarrea emorragica, perdita di liquidi e stato di shock , comunque l’esito non è mortale.
SOLANUM TUBEROSUM (patata) i frutti acerbi hanno un elevato contenuto di solanina e l’avvelenamento può avere esito mortale.
SYMPHORICARPUS ALBUS (L) Blake con bacche bianche che in genere stimolano il vomito e perciò non hanno esito letale.
PARIS QUADRIFOLIA o Uva di volpe con bacche
nero-bluastre; 2-3 bacche causano avvelenamento.
Altre piante velenose sono: BELLADONNA, COLCHICO, DIGITALE, GIGARO, GIUSQUIAMO, RODODENDRO, STRAMONIO PHILODENDRON.
Intossicazione da cosmetici
I sintomi in seguito a ingestione coinvolgono prevalentemente l’apparato gastrointestinale con irritazioni, nausea, vomito e diarrea. In alcuni casi, soprattutto per eccessive dosi o se la composizione del prodotto è a base alcolica, si possono avere sintomi a livello del SNC come sonnolenza, convulsioni, coma. Quando l’intossicazione avviene per inalazione (lacche, fissatori, solventi, bagnoschiuma, oli da bagno, talco, polveri) i sintomi coinvolgono l’apparato respiratorio con tosse, dispnea, insufficienza respiratoria fino ai casi più gravi di edema polmonare e coma. Infine ricordiamo che il contato con gli occhi richiede un immediato lavaggio con abbondante acqua tiepida ed eventualmente una visita dall’oculista.
Acetone
Terapia Il paziente non va fatto vomitare. In caso di contatto con gli occhi lavare con abbondante acqua corrente.
Acido borico
Terapia Se ingerito in piccole quantità somministrare CARBONE VEGETALE , poi ricoverare in ospedale.
Intossicazione da monossido di carbonio = CO
Può verificarsi quando in casa si usano stufe a legna o bracieri a carbone, e in genere nella combustione incompleta di tutti i materiali organici. Il CO è inodore e perciò il soggetto può subire un avvelenamento senza rendersene conto. Una volta penetrato nel sangue si lega all’emoglobina rendendo impossibile l’ossigenazione del sangue. Determina danni cardiaci e cerebrali. Particolarmente sensibili sono i feti e i bambini. Il soggetto va portato all’aria aperta; se non può essere spostato, vanno comunque aperte le finestre e bisogna evitare di accendere luci o qualsiasi cosa che possa provocare un’esplosione (esempio quando il soggetto ha tentato il suicidio aprendo il gas della cucina). Ovviamente, è assolutamente controindicato qualsiasi sedativo. Il soggetto va coperto con una coperta perchè avverte molto freddo.
I sintomi sono: vertigini, confusione, ronzio auricolare, nausea, cefalea, stupore, talvolta convulsioni, perdita dei sensi , coma, paralisi dei centri del respiro o arresto cardiaco, secondo la dose inalata. NB assenza di cianosi.
Terapia Mantenimento immediato della respirazione (respirazione artificiale come primo soccorso), O2 ad alta concentrazione. Per l’edema cerebrale CORTICOSTEROIDI o MANNITOLOev. Omeopatia CAMPHORA 6 CH per via ev.
CO2
Si forma a seguito di fermentazione di sostanze organiche e da combustioni e può saturare ambienti ristretti come tini e pozzi. E’ invisibile, inodore ed è più pesante dell’aria per cui ristagna sempre nelle parti basse dei locali. Si applicano le stesse misure viste per CO.
avvelenamento da metano
Si consiglia di fare periodici controlli al SNC per almeno i primi 2 anni dopo l’evento!
Avvelenamento da acetone e amil-acetato
I sintomi sono nausea, vomito, cefalea, eccitazione seguita da prostrazione, stupore e coma.
Terapia lavanda gastrica; favorire una copiosa diuresi; infusione di LATTATO DI SODIO; misure generali di sostegno.
Avvelenamento da acido formico
bruciore e ulcerazione della bocca e della gola, corrosione della glottide esofago e stomaco. Collasso e, talvolta, perforazione intestinale.
Terapia lavanda gastrica con ACQUA DI CALCE seguita da emollienti; misure gen di sostegno; se c’è perforazione intervento chirurgico.
Acido lisergico
eccitazione, disorientamento, iperattività, allucinazioni Terapia sedazione mediante iniezioni di CLORPROMAZINA; protezione e misure di sostegno generali
H2SO4 , HNO3, HCL,HF (l’HF è contenuto nei liquidi antiruggine)
Se inalati provocano tosse, difficoltà respiratorie, arrossamento delle mucose nasali e orali, faringee ed edema polmonare. In tal caso si applicano le stesse misure viste per CO.
Se a contatto della pelle o degli occhi sono fortemente corrosivi, perciò il primo intervento sarà quelo di lavare con abbondante acqua la parte colpita; in caso di interessamento oculare lavare a occhio aperto per molti minuti. Se l’agente è la Calce (frequente nei cantieri edili) il lavaggio con acqua è sufficiente. Aggiungere nell’ultimo lavaggio piccole quantità di zucchero; poi rivolgersi all’oculista.
Se ingeriti provocano corrosione della bocca e dello stomaco, dolore faringeo ed epigastrico, vomito, possibile perforazione e peritonite. Collasso. In seguito ci può essere la stenosi cicatriziale dell’intestino.
Terapia Lavanda gastrica; somministrare liquidi, preferibilmente emollienti (esempio latte); misure generali di sostegno. Se avviene la perforazione si fa l’intervento chirurgico. NB non somministrare alcali per via orale (esempio bicarbonato). Per quanto riguarda l’HF se c’è stato contatto cutaneo lavare come per gli altri e applicare infine una soluzione di CALCIO. Il ricovero va fatto comunque.
Aconito
Terapia CARBONE ATTIVO (= vegetale) in acqua secondo la dose già citata. Poi ricoverare.
Alcaloidi della belladonna
Pelle bocca e gola secche. Senso di arsura, vasodilatazione periferica, aumento della temperatura, pupille dilatate e tachicardia, delirio ed eccitazione.
Terapia CARBONE ATTIVO; Poi in ospedale lavanda gastrica ed emesi; ripetute iniezioni di NEOSTIGMINA fino a che i sintomi non terminano; si può avere necessità di O2 e di ventilazione artificiale. Liquidi parenterali, DIAZEPAM ev per sedazione.
Alcaloidi della segale cornuta
eccitazione, debolezza, ipertermia, vomito, tremori, convulsioni; vasocostrizione periferica e colica addominale; brividi e parestesia; bradicardia e ipotensione; depressione respiratoria, stupore e coma.
Terapia lavanda gastrica, inalazioni di AMILE NITRATO, misure generali di sostegno e sedazione.
NH4+ Na OH K OH e soluzioni alcaline
Se inalata vale quanto detto per gli acidi forti. Se a contatto con pelle ed occhi, idem.
Se ingerite si ha bruciore e corrosione della bocca e della gola; dolore epigastrico e vomito; disartria, pallore, collasso. Ci può essere in seguito una stenosi cicatriziale dell’intestino.
Terapia lavanda gastrica, ma non somministrare liquidi. Somministrare latte, chiara d’uovo, olio d’oliva o altri emollienti. Non dare acidi per via orale; misure generali di sostegno.
Alcool etilico e alcoli usati in chirurgia
bruciori alla bocca e alla gola, vomito, atassia, disartria, depressione respiratoria e perdita della conoscenza.
Terapia lavanda gastrica, misure di sostegno , specie per la respirazione; aumentare l’escrezione di liquidi. C’è il pericolo di convulsioni, in part per i bambini. Contrastare la caduta della temperatura corporea con boules di acqua calda o termofori. Poi ricoverare. Se un bambino assume una piccola quantità (qualche sorso) di alcool denaturato somministrare acqua con qualche cucchiaio di zucchero; se ne ha assunto una grande quantità (es un bicchiere) ricoverare.
Alcoli metilici
bruciori alla bocca e alla gola; progressiva perdita di coscienza con dolore addominale, acidosi. Depressione della respirazione cecità.
Terapia lavanda gastrica, sostegno respiratorio, vigorosa terapia ev per correggere l’acidosi; ALCOOL ETILICO ev viene fatto per modificare il metabolismo dell’alcool metilico a formaldeide.
Alcool iodato
Terapia Acqua con AMIDO o con FARINA poi ricoverare.
Benzina e trielina
Terapia se ingerita ad es da un bambino. Non farlo vomitare (v quanto già detto per il petrolio); ricoverare.
Antidepressivi triciclici
progressiva perdita di coscienza, pupille dilatate, depressione respiratoria, aritmia cardiaca, convulsioni e midriasi, accentuati riflessi tendinei.
Terapia lavanda gastrica e mantenimento della respirazione; in caso di aritmie cardiache utilizzare farmaci antiaritmici, ma solo nei casi in cui la gittata cardiaca e la circolazione sono in pericolo. Controllare le convulsioni.
Antistaminici
letargia,incoordinamento muscolare,confusione, convulsioni, stupore.
TerapiaLavanda gastrica, controllo delle convulsioni con DIAZEPAM, mis gen di sostegno.
Arsenico e suoi composti (antiparassitari arsenicali organici, insetticidi)
Soprattutto con i composti inorganici dolore epigastrico, vomito, diarrea, dolori muscolari e collasso.
Terapia lavanda gastrica, misure generali di sostegno, ripetute iniezioni di DIMERCAPROL, ripristino dei liquidi ed elettroliti persi.
Barbiturici
Progressiva perdita di coscienza, debolezza, ipotermia, depressione respiratoria e infine arresto respiratorio.
Terapia lavanda gastrica; misure generali; solo per barbital e fenobarbital diuresi alcalina forzata. In casi gravi emoperfusione.
Eroina
Terapia NARCAN
Canfora e naftalina
Nausea, vomito, vertigini, delirio, coliche addominali, dispnea, convulsioni, anuria.
Terapia lav gastrica seguita da Mg(OH)2 x os. Controllo delle convulsioni con DIAZEPAM, PARALDEIDE. Mantenimento della respirazione. Dialisi extracorporea se sopravviene un’insufficienza renale.
Cianuri e Ac prussico
Rapida perdita di coscienza, collasso cardiovascolare, nessuna cianosi.
Terapia inalazioni di AMILE NITRATO seguite immediatamente da antidoti specifici: COBALTO-EDETATO ev, NITRITO di Na ev e Na TIOSOLFATO.
Clorati e bromati
vomito, diarrea, dolori addominali, emolisi, cianosi, convulsioni e danno renale.
Terapia lavanda gastrica, misure generali di sostegno; Na2SO4 e promozione della escrezione urinaria. Se sopravviene insufficienza renale, dialisi extracorporea.
Derivati del dinitrofenolo
Senso di fatica, insonnia, ipertermia, disidratazione, eccessiva traspirazione, collasso, spesso con colorazione giallastra della pelle e delle mucose.
Terapia Riposo assoluto; se ingeriti, lavanda gastrica. Misure per rigenerare e reidratare il corpo; accertare la gravità e la diagnosi con l’emolisi del sangue.
STOP
PARTO PER UNA BREVISSIMA VACANZA: AUGURO UN BUON PRIMO MAGGIO A TUTTI!!!!!!
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Informazioni personali
- Marina Salomone
- Mi occupo di terapie olistiche dal 1983. Hobby principale il disegno: sono su Flickr sotto il nome di Marina Salomone
per chi fosse interessato a trattare questi argomenti in maniera più appofondita c' è sempre il mio sito web ufficiale: www.GurudiTamara.com
Bello il film che hai citato Marina, mi hai fatto venire voglia di rivederlo. L'argomento che hai trattato è davvero interessante, l'ho trovato utile anche per le tante informazioni fornite...sicuramente è molto meglio prevenire in questo caso, per non fare la fine degli inquilini delle ziette! Ho letto con molta attenzione la parte che riguarda le piante velenose: purtroppo sono davvero molte. E' importante conoscerle perchè il rischio, specialmente per quanto riguarda i bambini, può essere alto visto la loro innata curiosità. Ti dirò che ora che so queste cose starei attenta a raccogliere anche un mazzolino di fiori in campagna...Ciao e se non sei già in viaggio ti auguro una bella vacanza, meglio breve che niente!
RispondiEliminaGrazie, Ninfa parto domani mattina!!!! Ti leggerò al ritorno intanto buon prmo maggio!!!
RispondiEliminaSempre molto interessanti i tuoi articoli, ma questo mi sembra anche estremamente utile a tutti e non solo a chi soffre di una particolare patologia, perché tutti siamo a rischio di incappare in uno degli elementi pericolosi, da te citati.
RispondiEliminaProfondamente appassionata di botanica, una particolare attenzione ho prestato alla parte che riguarda le piante tossiche che, devo dire, già in massima parte conoscevo, ma rinfrescarsi la memoria non fa mai male.
Ho letto che stai per partire, perciò ti auguro una piacevole vacanza e buon 1° maggio.