venerdì 27 maggio 2016
Piselli
C'era una volta un principe che viveva in un regno prospero. Raggiunta la giusta età, sua madre la regina decise che era il momento di cercargli una sposa. Il principe non voleva sposare una ragazza qualsiasi, ma solo colei la quale si fosse dimostrata una “vera principessa”. Quindi viaggiò per il mondo e cercò in tutti i regni, ma non trovò la principessa che lo soddisfacesse.
Una notte di tempesta, una ragazza bussò alla porta del castello, dicendo di essere una vera principessa. Sebbene nessuno le credesse, fu invitata a rimanere per la notte. La regina decise di metterla alla prova e, prima che le fosse assegnata la stanza, fece preparare il letto mettendo un pisello sotto una serie di 20 materassi, 20 guanciali e 20 cuscini, al di sopra del quale fu preparato il giaciglio per la notte.
La mattina dopo, al risveglio, la regina chiese alla ragazza come avesse dormito: la ragazza rispose che non era riuscita a chiudere occhio perché c'era qualcosa di duro nel letto che le aveva dato fastidio. La regina, felicissima di questa risposta, dichiarò che solo una vera principessa poteva avere la pelle tanto delicata da percepire la presenza di un pisello sotto 20 strati, ed ordinò di far celebrare immediatamente il matrimonio.
Oggi a noi è rimasto il modo di dire “ è una principessa sul pisello” quando ci riferiamo a una persona che ha un atteggiamento altezzoso e snob, e che conduce un tenore di vita al di sopra delle sue reali possibilità economiche.
PISELLI
Come tutti i legumi, vanno assolutamente consumati cotti. Lo sottolineo, perché è spontaneo assaggiare i piselli crudi dal piacevole aroma, appena sgusciati dal baccello. Quando ero piccola ricordo sempre la scena della mamma e la nonna che preparavano i piselli sgusciandoli dal baccello e mi permettevano di assaggiarne qualcuno crudo ma poco dopo frenavano la mia insistenza dicendo “ basta, crudi ti fanno male”. Solo per poter sfiorare questo ricordo ogni tanto ho acquistato piselli freschi da preparare seguendo tutti gli stadi “ortodossi” di una preparazione genuina. Ma non è quasi mai possibile oggi, per la limitatissima disponibilità di tempo che tutti abbiamo, preparare i legumi pulendoli uno per uno!!! Oggi, il 99% di noi finisce con il prendere i piselli surgelati, anche se , purtroppo, hanno la metà dei nutrienti in termini di vitamine!!!
Quindi, ora che è stagione, il mio consiglio per tutti è: acquistiamo i piselli interi e biologici e sgusciamoli come si deve.
I piselli freschi sono aperitivi, diuretici, energetici, utili per la crescita e la rigenerazione dei tessuti. La loro digeribilità e salubrità sono proporzionali alla freschezza del prodotto. Favoriscono il transito intestinale e sono particolarmente tonici per il sistema nervoso. Anche essi sono fonte di acido urico, perciò moderazione per i gottosi!
I piselli secchi si presentano con un’aspetto simile a quello delle lenticchie. La polvere, impastata con acqua calda è utile per impiastri su irritazioni cutanee ed ascessi. Il succo, per spremitura dei baccelli pieni o per centrifugazione è un ottimo eudermico per pelli denutrite o acneiche.
sabato 21 maggio 2016
Rimedi omeopatici per insonnia e paziente scettico
Cosa intendo per integralismo scientifico?
Intendo un atteggiamento molto diffuso tra gli operatori scientifici e, molto di più ancora, in una buona percentuale di persone comuni.
Si tratta di un modo di ragionare che attribuisce credibilità solo a ciò che viene provato dal cosiddetto “metodo scientifico”. Ma, mentre gli esperti di qualunque campo scientifico sanno benissimo che la medicina è un’arte e non una scienza, la gente comune attribuisce alla medicina ufficiale una fede illimitata che supera qualsiasi altra fede o convinzione che si fosse formato con la propria esperienza. Quindi leggendo ad esempio la dicitura “medicinale omeopatico perciò senza indicazioni terapeuticamente comprovate”, si conclude che si tratta di acqua fresca. Si è sviluppato automaticamente un modo di pensare dogmatico allo stesso modo in cui si attribuisce valore di certezza di efficacia a certi prodotti solo perché visti in pubblicità.
Ed eccomi con la mia storiella introduttiva.
Quella mattina l’onorevole Furfantelli si presentò al cospetto della dottoressa Tumis più stanco che mai, con gli occhi cerchiati da profonde occhiaie.
“ Cara dottoressa, il rimedio omeopatico che mi è stato consigliato dal farmacista, invece di farmi dormire mi ha messo paura. Oggi volevo riportarlo indietro perché non l’ho assunto, ma la farmacia è chiusa. Non importa, a questo provvederò lunedì.
Dato che anche lei tempo fa mi aveva dato uno di questi tubetti di granuli, spero conosca pure questo e mi spieghi com’è possibile che si possano vendere simili veleni!
Sa, dato che non c’è un foglietto illustrativo sono andato in rete a leggere il “profilo del rimedio” e l’ho pure stampato…ecco guardi qui che roba!” Detto questo le porse il tubetto di Nux vomica 30 CH acquistato il giorno precedente e il foglietto che aveva stampato.
“L’intossicazione da nux vomica ha effetti sul sistema nervoso e sul fegato. I sali della stricnina infatti avvelenano prima di tutto questi due organi e vengono poi assorbiti rapidamente dalla mucosa dell’intestino tenue e del retto. Basse dosi di stricnina provocano convulsioni con effetto tetanizzante, agendo direttamente sul midollo spinale. Questo veleno agisce sul bulbo e sul cervello; la respirazione diventa più ampia e più rapida e compare ipertensione per una vasocostrizione generale. Gli organi di senso diventano ipersensibili: la vista più acuta, i dolori sono avvertiti con maggiore intensità; tatto e udito diventano iperestesici. L’intossicazione massiccia da stricnina provoca convulsioni tetaniformi: tra i vari episodi critici cessano le sofferenze che però tornano violente a ogni eccitazione esterna o al minimo contatto. La morte sopraggiunge generalmente per asfissia in seguito a contrazione dei muscoli toracici e del diaframma.”
“ma noooo!!!! Stia tranquillo e
super-tranquillo!”
Esclamò Tumis sorridendo. “Vede, qui viene descritto l’avvelenamento che si può avere con questa pianta. In omeopatia si usano moltissime piante velenose. Ma la chiave del loro effetto è quella di curare proprio i sintomi che vengono prodotti da quel tipo di avvelenamento. In pratica si usano veleni per curare avvelenamenti. La diluizione 12 Ch vuol dire che ne contengono come se fosse stata versata una goccia nel lago di Como! Dopo quella dose, e con la sua siamo alla 30CH, quindi diluito altre diciotto volte, non c’è neanche la più pallida traccia di questo veleno.”
“ sarà, ma io faccio fatica a capire: prima sembrava un veleno orribile ora sembra una presa in giro!”
“la capisco, per uno che non conosce questa materia è normale che vengano fuori idee sempre più confuse mentre cerca di capirci qualcosa. Per adesso le dò una valeriana: all’efficacia e sicurezza di questa ci crede giusto?”
“ Perfetto!”
“Venga questa sera alla mia conferenza sull’omeopatia così avrà in mano la situazione”
“Non mancherò” disse Furfantelli con il sorriso a 40 denti che usava sempre nei talk show
RIMEDI OMEOPATICI UNICI
Per l’insonnia che dura già da lungo tempo, bisogna partire con un rimedio di fondo ed eventualmente aggiungere gli altri. Per l’insonnia occasionale elenchiamo tutta una serie di rimedi che, a loro volta, tranne coffea tosta, in alcuni casi sono rimedi di fondo.
NUX VOMICA
presenta insonnia iniziale, ma soprattutto insonnia terminale, cioè risveglio verso le 3 con pensieri relativi alla giornata di lavoro che sta per sopraggiungere. Intolleranza ai rumori; il soggetto è uno stressato cronico, dedito all’uso di stimolanti e talora psicofarmaci, solitamente dispeptico. Le materie mediche descrivono il “tipo nux vomica” come l’uomo civilizzato, costretto a vivere in città, che abusa di farmaci e più ne assume più è costretto a curarsi; vive immerso in uno stato permanente di irritabilità; iperattivo, nervoso, collerico, impaziente, quasi sempre di cattivo umore. E’ un ipersensibile aggravato dal freddo. E’ soggetto a frequenti mal di testa che peggiorano in seguito al lavoro mentale, alla comparsa di nausea, a problemi digestivi. Altra caratteristica sono gli spasmi a tutti i livelli: uterini, rettali, vescicali, genitali anche nell’uomo, respiratori, muscolari. Ma gli spasmi più frequenti sono a livello del grosso intestino, retto e ano compresi. Si tratta di un malato costipato spastico con dolori al retto. Il fegato è sempre congestionato. Preferisce i cibi piccanti ma ha problemi di digestione. Sintomi aggravati da freddo, rumore, luce, odori e lavoro intellettuale. La sedentarietà e intossicazione cronica conducono sempre a nux vomica. A livello psichico pessimo umore, irritabilità, accessi di collera, aggressività.
COFFEA TOSTA
è indicata soprattutto nell’insonnia occasionale con eccitazione intellettuale ed euforia, solitamente in seguito a buone notizie.
COFFEA CRUDA
rappresenta una seconda scelta rispetto a coffea tosta. Secondo altri autori (Bailey, 2001; Del Giudice, 1998)
invece, è di prima scelta e in particolare:
“ Nella materia medica omeopatica sono numerosissimi i rimedi che contemplano il sintomo insonnia; uno su tutti merita particolare attenzione ed è Coffea cruda. Questo rimedio è particolarmente indicato in chi tende a privilegiare il mondo diurno rispetto a quello notturno, con un atteggiamento psichico caratterizzato da un’attività mentale esagerata; la persona che trova giovamento da Coffea inizialmente non patisce per la sua insonnia ma ben presto si reca dal medico perché oltre a quel disturbo soffre di altri sintomi come emicrania, nevralgia, ipersensibilità cutanea, palpitazioni cardiache, il tutto aggravato dalle emozioni. Coffea è anche il rimedio dei bambini che non hanno mai sonno, degli studenti che hanno appena superato un esame impegnativo ed in generale della persona che ha passato una serata in condizioni di attività mentale esaltata, che non può dormire perché ha appena vissuto un’emozione molto intensa. Si usa alla 9CH, 3 granuli prima di coricarsi (e comunque due ore dopo il pasto).
—In caso di forte componente depressiva si aggiunge aurum (alla 30 CH, 3 granuli alle ore 10 e 3 alle 17)
—Se invece prevale l’ansia si darà Calcarea carbonica, stessa potenza e posologia.
— In soggetti con temperamento isterico e soprattutto nelle insonnie di donne il crisi climaterica è utile, infine, Ignatia 200 CH, 3 granuli 2-3 volte al dì.” Ed ecco in aggiunta una NOTA IMPORTANTE: A volte il rimedio combinato con Coffea determina sonnolenza mattutina. Al risveglio, in questo casi, 15 gocce di Ferrum sidereum D20.
IGNATIA
insonnia in seguito a contrarietà o dispiaceri, con astenia, ansia, bolo isterico, frequenti sospiri; spesso si tratta di un soggetto tipo natrum muriaticum che assume un ruolo di fondo se l’insonnia diventa cronica.
GELSEMIUM
quando l’insonnia è causata da paura (esempio esami da sostenere) o da una brutta notizia. La preparazione di un esame può indurre un’insonnia curabile con phosphoricum acidum.
ARNICA
è di prima scelta quando l’insonnia è causata da affaticamento muscolare.
PULSATILLA
non è un rimedio tipico dell’insonnia; tuttavia il tipo sensibile presenta sin da bambino una lieve ma costante insonnia iniziale con difficoltà di risveglio mattutino.
Di tutti questi citati la dose è 9-15-30 CH 5 granuli prima di coricarsi.
NOTA
L'immagine è un'opera di Giovanni Ambrosioni
venerdì 13 maggio 2016
Codici biologici
Giovedì 2 giugno 2016
La comprensione dei codici biologici secondo Hamer
UNA RICCHEZZA INTELLETTUALE INESAURIBILE PER LA COMPRENSIONE E CONSERVAZIONE DELLA VITA E DELLA SALUTE
Giornata di studi presso Ting Spilamberto, via S. Adriano 13
Spilamberto (MO).
Relatori saranno i Dr: Augusto Catani, Pierdomenico Galbiati e Barbara Vanni.
--ore 9 Dr Vanni: introduzione
--ore9.30Dr Galbiati: cenni sulla storia del Dr Hamer; tutto inizia dall’embrione, i tre foglietti germinativi
--ore 10 Dr. Catani e Vanni: la biorisonanza. La base molecolare della trasmissione di informazioni tra il cervello e il soma
--ore 10.40 Dr Vanni: cenni sul sistema neurovegetativo
--ore 11.10 DR. Galbiati, Vanni, Catani: le 5 leggi biologiche
--ore 12.30 circa pausa pranzo
--ore 13.30 Continuazione sulle 5 leggi biologiche
--ore 15.30 Dr Vanni, Galbiati, Catani : quali terapie quale futuro
--ore 16.30 discussione libera
Il contributo è di euro 60,00 per i soci Ting. Il contributo per la tessera di socio Ting è di 5 euro.
Per informazioni telefonare a Costanza 348/1682500
Una giornata da non perdere, anche per chiarire le idee su questo medico che ha attirato simpatie ed antipatie estreme in tutti i settori della medicina!
sabato 7 maggio 2016
Artemisia
Un mio disegno per facilitarvi una visualizzazione meditativa della pianta.
ARTEMISIA
Da molto tempo se ne conoscono gli effetti antimalarici.
Da qualche anno è noto anche che l’artemisia è una pianta dotata di straordinari effetti su alcuni tumori. Dunque vi propongo due ottimi articoli che sono già in rete ai link indicati, ma dato che non sono brava ad aprire queste pagine, mi accontento di fare un copia e incolla:
LA MIA ARTEMISIA SALVERA’ I POVERI DEL MONDO
( Adriana Bazzi su
DAL NOSTRO INVIATO PECHINO
I vietgong stavano perdendo più soldati per colpa della malaria che dei nemici americani. La classica clorochina cominciava a non funzionare più e il presidente nord-vietnamita Ho Chi Minh si decise a chiedere un aiuto al suo alleato Mao Zedong: forse la medicina orientale poteva trovare una soluzione. “Conoscevo molti rimedi dell’antica farmacopea cinese, compreso il qinghao, citato in alcuni scritti già nel 168 a.C., poi menzionato in un libro dell’alchimista Ge Hng nel 340 dopo Cristo e adottato nel 1956 da un famoso naturopata di nome Li Shizhen come antidoto contro febbre e brividi” a parlare oggi è la settantasettenne dottoressa Tu Youyou: all’epoca della guerra del Vietnam lavorava come ricercatrice all’accademia della medicina tradizionale cinese di Pechino. Nel 1969, il progetto top secret 523 uno dei pochi sopravvissuti, per la sua importanza, alla furia delle guardie rosse, era finito nelle sue mani. Fino a quel momento se n’erano occupati i militari. 3 anni dopo la dottoressa Tu, con alle spalle una laurea in farmacia della Peking University e un’esperienza di medicina occidentale e orientale insieme, avrebbe scoperto il farmaco antimalarico oggi più usato al mondo: l’artemisina (qinghaosu in cinese) contenuta nell’antico qinghao, la pianta dell’artemisia annua. Una pianta che cresce abbondante sulle montagne di Wuling, centro-sud della Cina. “La vera scoperta però—ci racconta la dottoressa Tu— fu il sistema di preparazione. La ricetta diceva: fare un infuso con una manciata di qinghao in 2 litri di acqua, spremere il succo e bere. ecco, il trucco sta nello spremere, altrimenti non si ricava la sostanza capace di uccidere il plasmodio della malaria”. Non era stato facile isolare il principio attivo dalla pianta, o meglio, dalle foglie dove si concentra in massima parte: la dr Tu ci è riuscita, dopo diversi tentativi, nel 1972. Un anno dopo l’artemisina veniva provata sui pazienti (3000 in tutto) con buoni risultati anche nelle forme resistenti alla clorochina. “Facevamo esperimenti sull’isola di Heinan, nel sud della Cina— ricorda la dr Tu—. Andavo là, lasciando a mia suocera i due figli piccoli. Mio marito, ingegnere, era finito all’epoca in un campo di rieducazione”. Negli anni successivi la dr Tu aveva trovato 2 derivati dell’artemisina: l’artesunato, idrosolubile, e l’artemether liposolubile. Tutti efficaci sugli schizonti, le forme del parassita che circolano nel sangue. Ma il riconoscimento delle sue scoperte non avvenne subito. Anzi, ancora oggi pochi riconoscono i meriti della dr Tu, nonostante abbia ricevuto numerosi premi da istituzioni cinesi e straniere, come l’Albert Einstein World Science Prize, e nonostante alcuni ricercatori occidentali pensino che possa essere una candidata al nobel. Quando il lavoro della dr Tu comparve per la prima volta in lingua inglese sul Chinese Medical Journal nel 1979, il professor Nicholas White direttore del Wellcome’s South East Asia Research Unit disse: ”Leggo la descrizione di un nuovo composto contro la malaria e dei test in vivo, nei roditori e sull’uomo, su sottili fogli di carta gialla in un inglese approssimativo. Il tutto è contenuto in 5 pagine quando una compagnia farmaceutica occidentale avrebbe speso 300 milioni di dollari e pubblicato un documento alto come un mattone”. Gli esperti occidentali hanno ignorato per anni la scoperta fino a quando una multinazionale farmaceutica, la Novartis, non ha cominciato a produrre il farmaco. Anche l’OMS aveva guardato a questa sostanza con molto scetticismo non credendo che una pianta cinese potesse produrre un antimalarico efficace. Poi ha dovuto tornare sui suoi passi e dal 2001 lo raccomanda, in associazione con la lumefantrina per evitare la comparsa di resistenze, come terapia d’elezione per gli attacchi malarici in tutto il mondo e soprattutto nelle zone di resistenza alle terapie classiche, come in africa. “L’artemisina è stato il primo nuovo farmaco scoperto in Cina dopo la rivoluzione culturale” ricorda la dr Tu, ma non dice che mentre l’occidente ignorava la sua scoperta, il farmaco, prodotto all’epoca in Cina, salvava migliaia di vite nel sud-est asiatico. “Adesso so che il mio farmaco— continua— può essere d’aiuto soprattutto ai paesi poveri.” La signora dell’artemisia è professore all’istituto di MTC all’accademia cinese di MTC e sta studiando le potenzialità anti-cancro dell’artemisina, soprattutto nel tumore al seno.
§§§
effetti collaterali:
ha una tossicità relativamente bassa, anche se sono stati riportati effetti indesiderati anche di notevole entità soprattutto legati alla somministrazione prolungata con difetti di escrezione (viene infatti sottolineata nelle attuali conoscenze la sua neurotossicità, embriotossicità, genotossicità, emato-immunotossicità, cardiotossicità, nefrotossicità e reazioni allergiche) ed è attivato da eme e/o ferro intracellulare che porta alla formazione di radicali liberi intracellulari.
il principale effetto collaterale riportato in numerosi studi clinici su animali di grossa taglia è stato la neurotossicità. Confrontando i dati vengono evidenziati legami con il dosaggio, la modalità di somministrazione e il tempo di somministrazione. Il dosaggio pertanto non deve essere prolungato nel tempo (3-5 giorni a ciclo) per evitare l’effetto sopraindicato.
DERIVATI:
— di-idro-artemisina ——-> per via orale
— artemetere——————-> intramuscolo
—artesunato———————> endovena.
farmacodinamica
è interessante notare che i dimeri dell’artemisina hanno mostrato attività anti-cancro più potente della forma monomerica. La captazione del ferro intracellulare è regolata dal recettore di transferrina, e l’attività di artemisina dipende dalla disponibilità di ferro.
L’artemisina contiene una porzione endoperossidasica che può reagire con il ferro per formare radicali liberi citotossici. Le cellule tumorali contengono molto più ferro (circa 1000 volte di più ) libero intracellulare delle cellule normali ed è stato dimostrato che artemisina e suoi analoghi selettivamente possono causare l’arresto della crescita cellulare e l’apoptosi in molte linee cellulari tumorali. Inoltre sia l’artemisina che i suoi composti hanno dimostrato di avere effetti antiangiogenetici, interruzione della migrazione, modulazione della risposta recettoriale nucleare, antinfiammatori, anti-metastatici e perturbazione di molte vie di trasduzione del segnale. Tuttavia, gli analoghi semplici dell’artemisina sono meno potenti degli agenti chemioterapici tradizionali per il cancro e dato che nel plasma ha una breve emivita, ciò richiederebbe alto dosaggio e somministrazione frequente, al fine di ottenere un trattamento efficace. Composti artemisinici più potenti ed a bersaglio selettivo sono in fase di sviluppo. Questi includono dimeri e trimeri di artemisina, composti ibridi e tagging di composti con artemisina aggiunti alle molecole che sono coinvolte nel meccanismo di consegna del ferro intracellulare. Questi composti sono promettenti farmaci antitumorali che producono effetti collaterali significativamente inferiori rispetto ai tradizionali chemioterapici. L’azione dell’artemisina è stata studiata su molte linee cellulari (prostata, ovaio, colon, leucemia, melanoma, pancreas) ed in modelli animali da xenotrapianto (dimostrando in questo caso una riduzione di volume e della diffusione).
Infine art e atm sono stati combinati con oxaliplatino , gemcitabina e talidomide. Studi in vivo hanno dimostrato , tra l’altro, una migliore azione sinergica se in associazione con flavonoidi.
Sono stati presentati inoltre 2 casi di pazienti con recidiva di melanoma uvale politrattati che hanno risposto in maniera positiva con l’uso combinato della chemioterapia e della artemisina.
domenica 1 maggio 2016
Note sul cuore
Prendi un pezzo del mio cuore dice la grande Janis Joplin in questo stupendo brano.
Introduco l’argomento con alcune etimologie ed associazioni di idee:
la parola Coraggio deriva dalla parola latina cor (cuore) e indica un agire in modo impavido ma per altruismo e generosità, non per spavalderia.
Quella che sulla nostra mano viene comunemente definita Linea del cuore, era chiamata dagli antichi Linea mentale. Questa sfumatura sottolinea che essi attribuivano le funzioni della vita di relazione più al cuore che al cervello.
Queste due brevissime e forse scontate riflessioni per introdurre un bellissimo articolo del Dr Alberto Lomuscio
-- specialista cardiologo-- su Eco news gennaio 2010
“La Medicina Tradizionale Cinese (MTC) pone particolare
attenzione al cuore: esso rappresenta il “complesso dello
spirito vitale”. Già gli antichi Autori cinesi consideravano che soltanto in presenza del battito cardiaco un uomo era in vita e quindi possedeva un’attività vitale.
Allargando questo concetto, il cuore è stato considerato
il controllore dello Shen, termine che sta a indicare tutte
le attività vitali guidate dall’input del pensiero informativo, compresa la psiche, l’intelligenza e il carattere, i sentimenti e le sensazioni: esiste infatti un aforisma secondo il quale “il cuore riceve gli stimoli esterni e reagisce ad essi” (si pensi per esempio alla tachicardia generata da uno spavento). Ciò significa che, secondo la MTC, l’organo tramite il quale vengono convogliati all’interno dell’organismo gli stimoli esterni è il cuore, e che questo processo si avvale dell’attività funzionale di tutti gli organi e di tutti gli apparati di senso, dal tatto all’udito. Attraverso questi organi sensori l’uomo riceve gli stimoli e li conduce al cervello, secondo il detto “le
funzioni cerebrali sono controllate dal cuore”.
La seconda importante funzione del cuore si esprime nel “comando del sangue e dei vasi”, ossia nel governo della circolazione ematica: nel corso dei millenni, infatti, il cuore è stato sempre riconosciuto come “l’Imperatore” della circolazione.
Un’altra funzione attribuita al cuore è quella di controllare la sudorazione, in quanto la MTC ritiene che il
sudore sia un liquido organico appartenente al cuore:
probabilmente ciò è da attribuire al rapporto dialettico
esistente tra l’aumento del calore, che genera
vasodilatazione e contemporaneamente sudorazione, e la riduzione del calore, che dà vasocostrizione e annullamento
della sudorazione.
Il cuore nella patologia
Ma l’antica Medicina Cinese si era spinta ben oltre queste semplici osservazioni, delineando una serie di sindromi che presentano interessanti sovrapposizioni con la nostra patologia occidentale.
Una di queste è la “sindrome da deficit di energia del
cuore”, che può aggravarsi in “deficit dello yang del
cuore”. Queste sindromi sono riconducibili a patologie
cardiache ben note alla nostra Medicina Occidentale, come
lo scompenso.
Un’altra fondamentale forma cardiaca è la “sindrome da
stasi di sangue del cuore”, alla quale sono riconducibili
le varie espressioni cliniche della cardiopatia ischemica.
Interessante è notare come già diverse decine di secoli
prima della scoperta dei farmaci e delle procedure an-
ti-ischemiche il principio terapeutico fosse già noto, e
cioè: far circolare il calore fisiologico dello yang di cuore
(ossia aumentare la quantità di sangue coronarico circo-
lante tramite la vasodilatazione) e rimuovere la stasi di
sangue (ossia, la stasi di yin).
Ciò che è importante notare, infine, è che tra la Medi-
cina Occidentale e la mtc non sembrano esistere
differenze sostanziali o posizioni conflittuali: esiste invece
un accordo di fondo che trova la sua origine nella
complementarietà delle due medicine; esse, infatti, pur par-
tendo da presupposti dottrinali profondamente diversi,
e pur disponendo di mezzi di ricerca qualitativamente
agli antipodi, giungono pur tuttavia alla fine a definire e
ad analizzare un fenomeno biologico naturale, univoco,
che può anche ammettere percorsi di ricerca differenti,
ma non conclusioni differenti, perché esso è realtà, è
verità.
E la Verità, come il Tao, è una sola”.
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Informazioni personali

- Marina Salomone
- Mi occupo di terapie olistiche dal 1983. Hobby principale il disegno: sono su Flickr sotto il nome di Marina Salomone
per chi fosse interessato a trattare questi argomenti in maniera più appofondita c' è sempre il mio sito web ufficiale: www.GurudiTamara.com