
venerdì 27 marzo 2015
Tre tipi di pepe

DIATRION PIPEREON
pepe nero
pepe bianco
pepe lungo ana 32 grammi
zenzero
anice
timo ana 4,5 grammi
miele qb a formare l’elettuario.
L ’elettuario è una massa densa che può essere poi lavorata a cilindretto e tagliata a pezzettini per fare delle pillole o dei tronchetti.
Questa formulazione potrebbe essere eseguita esattamente così: sia le droghe presenti che il miele sono di facile reperibilità e la tecnica facilissima. La dose consigliata dal Collegio degli Speziali che redasse il testo è di 13,5 grammi. A noi sembra eccessiva; si può iniziare con una dose minore cioè 5-6 g e poi, semmai, aumentare. Esistono altre formule di Diatrion pipereon come quella di Mesuè (VIIIsec d.C.), ma è più complicata e ci sono molte più droghe di origine orientale, alcune di difficile reperimento. Vi si trovano tuttavia le radici di Enula campana e la Cannella, che sicuramente possono essere aggiunte e potenziano l’effetto antimucoso e curano i disturbi gastrici. Non è escluso che questa preparazione possa interferire positivamente con la risposta immunitaria.
COME USARE IL PREPARATO
IL mio consiglio è il seguente: una volta ottenuta la massa densa lavoratela come se fosse cera pongo, formando un cilindretto e tagliatelo a pezzettini di circa mezzo centimetro di lunghezza e mezzo di diametro. Quindi nei momenti critici in cui vi sembra di non riuscire a dissolvere l’eccesso di muco o vi sentite oppressi da un “freddo interno”, assumete un tronchetto tre volte al giorno dopo i pasti principali per periodi non superiori a una settimana.
NOTA
La fonte da cui ho tratto la ricetta è il grande Luigi Giannelli, Farmacia news febbraio 2006
giovedì 19 marzo 2015
RAVANELLO
Oggi voglio parlare in breve in di questo ortaggio tanto comune quanto sottovalutato
Raphanus sativus o radicula L.
L’origine del ravanello risale ai tempi dell’antico Egitto
I medici greci e romani ne sfruttavano le proprietà anti-tosse, mentre di norma si utilizzava per uso alimentare.
Il valore nutrizionale del ravanello è importante in virtù del suo sapore particolarmente stuzzicante, grazie al quale può rendere saporiti piatti più sostanziosi ma poco saporiti. Particolarmente indicato nell’alimentazione primaverile, insieme ad altre verdure crude, o come ornamento di piatti cotti e magari un po’ difficili da digerire.
PER CURARSI CON UNA SANA ALIMENTAZIONE
ecco le proprietà fitoterapeutiche del ravanello:
Contiene rafanolo, un principio attivo che, nella pianta cruda, favorisce la diuresi, la digestione, la resistenza fisica e nervosa, l’equilibrio della flora batterica intestinale, e che ha un blando effetto antibiotico utile all’albero respiratorio.
Il ravanello è anche un delicato colagogo-coleretico, preventivo quindi dell’ipercolesterolemia e dei calcoli biliari, ed esercita una modesta azione espettorante.
Le foglie, aspre e piccanti non vanno gettate, ma mangiate crude e ben masticate: contengono 541 mcg di vitamina A, 44 mg di vitamina C, ferro, calcio, potassio e magnesio rispettivamente 3,7; 120; 247; 26 mg per 100 g di prodotto. Aggiunte alle minestre ne esaltano i sapori.
Il ravanello con le foglie dunque risulta più digeribile, e inoltre è ricostituente, antibiotico, anti infettivo, antianemico, antitumorale, protettivo della cute e della retina.
STOP
Sono stata molto più breve del solito perché voglio esortarvi a leggere il reportage del viaggio in India a questo link:
http://blognoblob.blogspot.it/2015/03/il-turista-anomalo.html
venerdì 13 marzo 2015
IL DOLORE DEI NOSTRI ANIMALI
Sono sempre più frequenti i dolori osteo-articolari cronici degli animali domestici quando raggiungono una certa età. Il problema mi sembra degno di interesse e valido anche per il dolore in animali giovani e adulti dovuto a diverse patologie. Ecco quindi una carrellata di rimedi omeopatici che si possono somministrare a basse diluizioni dalla 5 alla 9 CH mescolati ai pasti alla dose di 3-4 granuli 2-3 volte al giorno.
ARNICA
Arnica 5CH: indicata principalmente nel dolore acuto dovuto ad artrite, artrosi o traumi. Di prima scelta per il dolore della spalla ed in tutti i dolori dell’arto anteriore.
Arnica 5CH: indicata principalmente nel dolore acuto dovuto ad artrite, artrosi o traumi. Di prima scelta per il dolore della spalla ed in tutti i dolori dell’arto anteriore.
CIMICIFUGA
indicata per le patologie con una componente soprattutto muscolare e in misura minore nervosa, localizzate agli arti anteriori, prevalentemente a sinistra.
VERATRUM ALBUM
Questo rimedio ha dimostrato di espletare un forte
effetto analgesico nelle patologie osteo-articolari degli arti posteriori, dove le componenti muscolari (decontratturan- te) e nevralgiche sono particolarmente importanti. In genere si tratta di disturbi che insorgono in precisi
periodi dell’anno o in luoghi particolarmente umidi, o in caso di improvvisi cambiamenti di temperatura e, soprattutto, negli individui la cui Costituzione sia sulfurica.
effetto analgesico nelle patologie osteo-articolari degli arti posteriori, dove le componenti muscolari (decontratturan- te) e nevralgiche sono particolarmente importanti. In genere si tratta di disturbi che insorgono in precisi
periodi dell’anno o in luoghi particolarmente umidi, o in caso di improvvisi cambiamenti di temperatura e, soprattutto, negli individui la cui Costituzione sia sulfurica.
ACONITUM e SPIGELIA
Aconitum è indicato in tutte le patologie muscolari e nevralgiche.
La Spigelia contrasta le patologie artritiche e artrosiche degli arti anteriori dove sia presente una contrattura muscolare
E’ consigliato somministrarli insieme: tre granuli di ogni rimedio 2-3 volte al giorno.
BRYONIA
è uno dei più importanti rimedi per la poliartrite quando questa abbia una origine prevalentemente muscolare acuta
CHINA
è utilizzata in campo osteo-artro-miofasciale quando l’animale zoppica ed è presente sia la contrattura muscolare che il dolore neurologico.
HYPERICUM
Anche l’iperico dà ottimi risultati nei casi analoghi al precedente: bisognerà però oculatamente scegliere (in base alle caratteristiche dell’animale e alle modalità degli altri sintomi) se somministrare questo o la China. Più spiccata è comunque l’azione neurologica per cui va molto bene anche per l’animale epilettico, se non assume farmaci allopatici.
Anche l’iperico dà ottimi risultati nei casi analoghi al precedente: bisognerà però oculatamente scegliere (in base alle caratteristiche dell’animale e alle modalità degli altri sintomi) se somministrare questo o la China. Più spiccata è comunque l’azione neurologica per cui va molto bene anche per l’animale epilettico, se non assume farmaci allopatici.
mercoledì 4 marzo 2015
Parole difficili della medicina OSTEOFITI
Osteofita
Definizione: Formazione ossea a uncino/becco, come tentativo dell'articolazione infiammata di allargare la superficie di carico. Segno di artrosi avanzata (Dr. Antonio Valassina)
Definizione: E' una protuberanza ossea in genere riferibile alle vertebre. Gli osteofiti possono essere del tutto asintomatici come quelli situati nella parte anteriore, mentre quelli posteriori possono essere responsabili di compressione delle strutture nervose procurando sintomi da compressione al pari di un'ernia del disco. La terapia spesso è chirurgica. (Dr. Giovanni Migliaccio)
OMEOPATIA
Per questo disturbo il rimedio omeopatico consigliato, oltre a un rimedio di fondo e uno riferito alla personale modalità dei sintomi, è HEKLA LAVA.
Si tratta della lava del vulcano Hekla in Islanda.
PICCOLA RIPETIZIONE SUI PRINCIPI BASE DI OMEOPATIA
Come ho spiegato nei primi post di questo blog, i rimedi omeopatici molto spesso sono preparati con “veleni” o sostanze che sono tossiche a una dose “pesabile” con una comune bilancia. Diluiti e dinamizzati in dose omeopatica, non fanno altro che curare proprio i sintomi che vengono scatenati dalla stessa sostanza in dose tossica. La China, che fu il primo rimedio provato da Haneman, imitava i sintomi della malaria; la belladonna i sintomi dell’avvelenamento da atropina, il lachesis i sintomi che seguono al morso del serpente lachesis (un tipo di crotalo). Questa lava genera disturbi negli animali che vivono in zone troppo vicine al cratere e che quindi inalano la polvere o la ingeriscono insieme all’erba da pascolo.
Per preparare il rimedio si utilizza la cenere più fine che cade più lontana dal vulcano e che contiene silice, alluminio, calcio, magnesio, ossido di ferro e, in qualche eruzione, anche del fluoro. Il tropismo osseo di questo rimedio, messo in evidenza da Wilkinson, fu confermato da Hering, Clarke e da altri omeopati contemporanei che lo considerano uno dei principali rimedi in stomatologia, un vero "chirurgo omeopatico". Una lettera del 1870 di Wilkinson, poi pubblicata integralmente da Hering nei suoi "Guiding Symptoms", racconta: Gli effetti visibili sulle pecore e le mucche che vivono sulle pendici del vulcano sono esostosi mascellari enormi. Esse formano delle masse che sono facilmente separabili dall'osso sano. Le tumefazioni tendono ad ingrandirsi ed il loro colore è più scuro di quello dell'osso circostante. (...) In qualche caso nell'osso al di sotto della tumefazione si formano fistole che sboccano nel midollo osseo. (...) La cenere che cade nei luoghi più lontani dal vulcano è particolarmente nociva. Nelle mucche sottoposte ad autopsia si sono ritrovate nell'intestino masse dure di cenere, simili a sassi. Lo stomaco è tappezzato da una membrana nera, i denti sono ricoperti da croste di aspetto metallico, brillante. Le ossa sono sempre interessate e le tumefazioni enormi sulla mandibola provocano a volte la morte degli animali a causa della lussazione mascellare e della conseguente impossibilità ad alimentarsi. Le ossa craniche, non solo la mascella, sono aumentate di volume e talmente friabili che durante la bollitura si frammentano in pezzettini. Le ossa della coscia e della tibia sono aumentate di volume e incurvate." Hering aggiunge le proprie osservazioni: "Ho utilizzato Hekla nelle odontalgie e nelle tumefazioni del mascellare con risultati quasi magici nella prevalenza dei casi. Ho ottenuto ugualmente buoni risultati negli ascessi gengivali da carie dentaria e nelle odontalgie da eruzione dentaria".
Indicazioni del rimedio
—Osteofitosi articolari periferiche
— esostosi, in particolare della mascella e dei piedi (sul calcagno), osteite e necrosi ossea. Pare abbia effetto favorevole anche nel sarcoma osseo..( dal blog Oltre salute)
— Tutte le escrescenze ossee.
— Spina calcaneare, dolori al tallone.
— Sindrome di Haglund.
— Becco di pappagallo (sporgenza allungata, anche tagliente, di alcune ossa).
—Rachitismo.
Di prima scelta per problemi di mandibola, mascella e apparato masticatorio:
— Dentizione difficoltosa nel bambino.
— Carie e necrosi ossee.
— Nevralgie al viso, facciali.
— Mal di denti, ascessi ricorrenti.
NOTA
(Fonte sulle citazioni degli Omeopati storici: Messaggio di Dr.Ascani il ven dic 19, 2008 12:57 am che cita come fonte: Cahiers de biothérapie 171, agosto-settembre 2001, 29-34 Articolo di Luisella Zanino)
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Informazioni personali

- Marina Salomone
- Mi occupo di terapie olistiche dal 1983. Hobby principale il disegno: sono su Flickr sotto il nome di Marina Salomone
per chi fosse interessato a trattare questi argomenti in maniera più appofondita c' è sempre il mio sito web ufficiale: www.GurudiTamara.com