venerdì 26 settembre 2014
Metalli pesanti e danni alla pelle
I metalli pesanti più comuni come causa di intossicazione sono: Sb, Ag, As, Bi, Cd, Co, Cr (diffusissimo, è usato come pigmento nei tatuaggi),Fe, Ga, Mn, Hg, Mo, Ni, Au, Pd, Pb, Pt, Cu, Sn e Zn.
Possiamo entrare in contatto con essi con l’alimentazione, il fumo, l’inquinamento dell’aria e alcuni materiali tuttora usati in odontoiatria.
Questi metalli possono rimanere nell’organismo anche dopo decenni dal primo ingresso.
I più frequenti danni alla pelle che determinano vanno dall’orticaria, passando per discromie (macchie chiare o scure sulla pelle) dermatiti varie e/o acne, fino a patologie di una certa importanza come sclerodermia, teleangectasie, vasculiti, alcune granulomatosi e, non ultimo, alcune neoplasie.
Questi metalli una volta penetrati nell’organismo, prima di giungere alla superficie cutanea, vanno ad alterare sul piano energetico o sul piano materiale:
—il sistema linfatico
—l’apparato respiratorio
—il colon
—il sistema nervoso (danni alla guaina mielinica del nervo e questo ci fa pensare a tante patologie neurologiche tipiche dell’era dell’inquinamento non ultima la sclerosi multipla)
— il sistema immunitario, con disturbi allergici a tutti i livelli: respiratorio, alimentare, dermatologico.
—il fegato (dove si vanno spesso a depositare)
—il tessuto adiposo…idem come sopra
— il rene
Per sapere se è in atto una intossicazione da metalli pesanti, l’esame che consiglio come prima scelta è il test kinesiologico.
RIMEDI OMEOPATICI
possiamo usare diverse categorie di rimedi, e precisamente:
—il o i metalli pesanti chiamati in causa in diluizione omeopatica
— la fonte stessa da cui provengono i metalli pesanti quando si conosce. Ad esempio se svolgiamo un lavoro durante il quale siamo esposti a questi metalli (esempio chi lavora in ceramica o altri settori industriali), se siamo venuti occasionalmente a contatto con un insetticida o altro veleno solo per averlo dovuto maneggiare; se siamo venuti a contatto con dei coloranti (tra l’altro penso ai miei amici artisti!); infine, caso molto frequente, se sappiamo di avere delle vecchie otturazioni dentali: farle rimuovere e poi assumere lo stesso materiale in diluizione omeopatica… qui mi riferisco come minimo alla 30CH quindi tranquilli: non assumerete nemmeno una molecola dell’amalgama che avete fatto rimuovere.
in aggiunta io consiglio di assumere un drenante omeopatico come Nux vomica e/o Lymphomiosot ed un rimedio costituzionale secondo il tipo cui appartenete (v. post precedente sui tipi omeopatici inserito nel 2009)
IN CASI PARTICOLARI: FITOTERAPIA
Questa consiglio di eseguirla con un trattamento spalmato in circa 1 anno di terapia.
Un trattamento così lungo e imponente ha ragione di essere intrapreso se il disturbo riscontrato è altrettanto imponente ed allarmante. Ad esempio non ci sono solo sfoghi di pelle ma anche comparsa di emicrania cronica o disturbi neurovegetativi; oppure se addirittura è stato diagnosticato un tumore alla pelle; oppure è insorta del tutto improvvisamente una vitiligine o una imponente discromia della pelle.
Il trattamento fitoterapico che consiglio è il drenaggio di tutti gli emuntori, da eseguire dopo circa un mese dal trattamento omeopatico. Cominciare dal fegato con piante tipo carciofo o cardo; proseguire con le vie respiratorie ed urinarie con il Pino e poi con il drenaggio linfatico con piante come Castanea vesca o Betulla; infine drenaggio delle vie urinarie (di nuovo) con Pilosella e dell’intestino con Aloe vera.
sabato 20 settembre 2014
PARACELSO
PARACELSO
Questa settimana voglio aprire una parentesi sul mondo antico e magico della medicina e della farmacia, quando il medico era egli stesso lo speziale e lo spagiro.
La vita di questo eminente studioso è molto interessante soprattutto perché fu lui ad aprire la strada a diverse discipline olistiche ancora oggi in vigore.
( Per i lettori più frettolosi: Se trovate troppo lungo questo post, potete saltare direttamente alla seconda parte intitolata “Vediamo ora i termini da lui usati e/o coniati per descrivere le sue teorie” )
§§§
‟Paracelso nasce il 10 novembre 1493 a Einsiedeln, nei dintorni di Zurigo.
Il suo nome per esteso è Filippo Teofrasto Von Hohenheim (che vuol dire dall’alta dimora). Egli stesso poi latinizzò, secondo l’uso dell’epoca, il suo cognome in Paracelsus. Ancora ragazzo si trasferì con il padre a Villach, in Carinzia (e più tardi nello Swatz) dove visitò le miniere e dove seguì gli insegnamenti del vescovo alchimista Erhart Baumgarten, che influenzò profondamente la sua ricerca orientandola sull’impiego terapeutico dei metalli.
“il corpo è come una miniera che produce il combustibile (zolfo) il quale a sua volta conduce al mutevole (mercurio) e questo al solido (sale)”.
Frequentò tutte le università dell’epoca attive in Europa e fu sempre critico, impulsivo e ribelle. Fautore dell’esperienza pratica appresa nelle taverne e sulla strada dagli zingari, i maniscalchi, le vecchie guaritrici. A Colonia ancora adolescente (1509-11) conobbe le opere dell’alchimista Basilio Valentino. A Würzburg, dopo aver abbandonato gli studi presso la facoltà di Basilea, si occupò di Cabala e di magia sotto la guida del famoso abate Tritemio. Giunto in Italia studiò a Padova, dove lesse Pietro D’Abano e a Bologna, con Berengario di Carpi, il portavoce dell’uso del mercurio nella cura della sifilide. Qui venne a contatto con l’Acerba di Cecco D’Ascoli e con gli insegnamenti di Michele Savonarola circa le correlazioni tra organi ed astri. In seguito passò a Ferrara dove si laureò, affiancando il maestro Lonicero negli attacchi a Plinio e ad Avicenna e si avvicinò al neoplatonismo che culminerà poco più tardi nel pensiero di Marsilio Ficino. Salerno invece non gli piacque, come del resto Parigi e Montpellier, Granada e Lisbona, da dove si imbarcò per l’Inghilterra, resa più attraente al suo gusto per le miniere di Cornovaglia e Cumberlandia. Tra mille altre cose Paracelso fu chirurgo militare sia sotto l’esercito olandese che svedese e veneziano, cosa che gli permise di viaggiare anche verso oriente, fino a Rodi e Costantinopoli, mettendo in pratica le sue teorie innovative circa la disinfezione e la cura delle ferite, che cospargeva di uova di rana (contengono Iodio) e, contrariamente all’uso del tempo, preferiva non fasciare. Passato e futuro, cultura medievale e spirito moderno si incontrano in questo individuo grassoccio e piccolino, quasi sempre trasandato, mago, veggente, naturalista, guaritore, alchimista, astrologo e predicatore. Praticò i diversi aspetti dell’arte magica e talismanica; mise a punto un sistema terapeutico che se da un lato precorre l’omeopatia, dall’altro, con l’utilizzo della Mumia ricorda gli arcaici rituali di guarigione sciamanica, avvezzi a trasferire la malattia su animali o piante. Questo non gli impedì di precorrere i tempi anticipando il magnetismo di Mesmer e l’interpretazione dei sogni di Freud, l’azione antibiotica di muschi e muffe e i dosaggi omeopatici di Hahnemann perché “il veleno può essere un rimedio e il rimedio un veleno: tutto dipende dalla quantità”. Ai contemporanei non piaceva la sua aggressività, la sua presunzione, il ribellismo, la durezza del linguaggio troppo disinibito. Divenuto docente alla facoltà di Basilea grazie alla raccomandazione dell’editore Frobenius, che aveva salvato da un’amputazione, tenne un atteggiamento rivoluzionario, scandalizzando i colleghi con le lezioni tenute in tedesco invece che in latino e le frequenti bisbocce nelle taverne insieme agli studenti. Fu nemico del sapere accademico al punto che affermando “le fibbie delle mie scarpe sono più dotte di Galeno e di Avicenna” gettò le opere di questi due nei falò di S. Giovanni che gli studenti accendevano ogni anno davanti all’università di Basilea, così alla fine si giocò il posto. Teneva in grande considerazione gli insegnamenti avuti dalle guaritrici seguaci della dea nordica della salute Volupsa, depositaria di una sapienza millenaria.
Secondo la medicina del suo tempo gli squilibri degli umori venivano curati con umori opposti. Ad esempio il freddo con il caldo, il secco con l’umido etc. non c’era un criterio unitario ma in maggioranza era così. Paracelso, come i primi Spagiri, seguiva il criterio delle Signature e cioè metteva la malattia in risonanza col suo simile nel macrocosmo: il pianeta, il segno zodiacale, il simbolo, le proprietà caratteristiche del rimedio. Come idea filosofica prepara la strada all’omeopatia. Inoltre, al contrario delle correnti filosofico-religiose dell’epoca, che separavano spirito e materia, egli le considerava tutt’uno. le tre forze primordiali erano : Zolfo-maschile, Mercurio-femminile e
Sale-neutro. Si narra che Paracelso tenesse sempre con sé uno spadone spuntato (chiamato Azoth) nella cui elsa teneva nascosto del laudano. Secondo Paracelso il vero medico deve essere anche alchimista, astrologo, filosofo, deve conoscere i ritmi del cielo e le segnature dei pianeti, le corrispondenze cosmiche e l’arte della trasmutazione. Il paziente per guarire deve credere nell’armonia del cosmo, fidarsi del medico e, soprattutto, deve desiderare davvero di vivere, perché questa è la medicina più potente. Quando tutto questo non basta, Paracelso fabbrica talismani e sigilli per catturare e potenziare la forza delle stelle e poi convogliarla sull’uomo, nei suoi speciali gamehau ( pietre incise), il tutto secondo i binari dell’analogia. La filosofia orientale riecheggia spesso nelle parole di Paracelso. Forse per l’influsso degli zingari provenienti dall’india o di contatti con molti stranieri quando lavorava nella repubblica di Venezia, egli sfodera concetti vicini al Prana degli indù e alla Chi dei cinesi. Da Basilea fu esiliato e proseguì per l’Alsazia, per il Wüttemberg e poi per San Gallo dove rimase 3 anni a predicare, invasato di furore religioso. Nel 1534 è di nuovo in Italia, a Vipiteno dove studia gli effetti del mal di montagna, dove lascia dietro di sé leggende di miniere, nani, anguille magiche che, mangiate, permettono di comprendere il linguaggio degli animali e delle piante. Dalla Valtellina, che definisce “terra di salute”, passa poi in Engadina a Saint Moritz, dove diede l’avvio alla moderna Idrologia, mettendo in evidenza le proprietà delle acque sorgive. Di nuovo a Villach dove il padre muore e poi a Lubiana, Monaco, Graz, Vienna, fino al maggio del 1541, che coincide col suo arrivo a Salisburgo. Qui apre laboratorio e trova un po’ di tranquillità. Ma dura poco. Muore il 24 settembre del 1541 forse di avvelenamento, forse di tumore.
Vediamo ora i termini da lui usati e/o coniati per descrivere le sue teorie
YLIASTER è materia+costellazione; il potere segreto della natura da cui tutte le cose si sviluppano e si moltiplicano.
KAGASTER è costellazione cattiva; aspetto dissolutivo; opposto e complementare a Yliaster.
ARCHEO è la forza vitale attribuibile al Prana e al Chi. Si connette con le influenze magnetiche e magiche che colpiscono, prima del fisico, il piano immateriale dell’uomo.
EVESTRUM è il termine con cui Paracelso definisce il corpo astrale, in diretta corrispondenza con le stelle. E’ su di esso, prima che sul corpo materiale, che gli astri esercitano i loro influssi, tuttavia controllabili per mezzo della ragione. Durante il sonno è in grado di staccarsi e allontanarsi oltre che di comunicare con altre persone vive o defunte. La sua connessione col fisico si spezza nell’istante della morte.
MUMIA è il veicolo dell’energia vitale. Grazie a questo principio di simpatia che continua temporaneamente a collegarli agendo su una piccola parte di esso, si può influire sul corpo intero, sempre a partire dal piano astrale per finire sul fisico. Così mettendo a contatto un rimedio (metallo, pietra, piante, di natura astrologicamente corrispondente all’organo malato) con il corpo del paziente e lasciandovelo fino a che non se ne sia impregnato, avviene un duplice scambio: la malattia estratta dal corpo si trasferisce sul rimedio che agisce come una spugna, mentre la forza vitale di questo, attratta dal corpo che ne avverte la mancanza, interviene a ripristinare l’equilibrio energetico perduto.
HOMUNCULUS
è la leggendaria creatura alchemica nata dallo sperma e dal sangue dell’uomo, ovvero dalla sua energia vitale e ottenuta ponendo i suddetti elementi nel ventre di un cavallo e mantenendoveli a temperatura costante per un determinato lasso di tempo
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——————————————————————- ”
Ed ecco lo schema che riassume alcune principali signature di Paracelso, da me adattato allo schema dell’Albero della vita di cui Paracelso era certamente un sostenitore. I numeri corrispondono a quelli dell’albero della vita.
“Ovviamente lo schema delle Signature comprende una serie INFINITA di piante, metalli, animali, simboli, stati emotivi etc etc. Riconoscere questa similitudine è una questione di intuito ed esperienza. Paracelso enumera 5 sfere di esistenza, gli “enti” e 5 tipi di malattia che ricordano le minuziose classificazioni dei medici tibetani. Secondo questi, infatti, vi sono sia malattie prodotte da cattiva alimentazione e cattive abitudini, sia malattie ereditarie, cioè connesse all’esaurimento dell’energia ancestrale. A queste Paracelso aggiunge le malattie prodotte dall’influenza degli astri, quelle innescate dalla mente e dalle emozioni (psicosomatiche) e quelle volute da Dio per permetterci di scontare un errore commesso in questa o altre vite. ”
Infine, dato che ho voluto spaziare in un terreno magico, voglio aggiungere una nota di numerologia: Paracelso aveva numero di espressione 5 ( personalità che tra le altre caratteristiche ha quella di attuare continui cambiamenti e impulso costante —come filo conduttore— a fare numerosi viaggi e trasferimenti di residenza) e numero del destino 11
( in sintesi un destino che non conosce mezze misure: grande fama o grande disonore).
NOTA
Ho riportato lo stralcio di un articolo di
Laura Tuan pubblicato niente-di-meno-che su Astra novembre 1993!!!
Laura Tuan è un’autrice che apprezzo moltissimo e della quale conservo diversi articoli di quegli anni.
NOTA 2 : l'invito espresso nel post precedente è sempre valido fino al 2 ottobre... vi aspetto a braccia aperte :-)
giovedì 18 settembre 2014
Conferenza di presentazione di un nuovo corso
Corso di alimentazione
“Il giusto peso e le diete”.
La sera del 2 ottobre, mercoledì, alle ore 20 , presso l'ambulatorio della Dr Paola Calzolari, in via Vaciglio 526 a Modena, ci sarà la mia conferenza di presentazione e le nuove iscrizioni al corso. Per l'occasione vi invitiamo a venire a digiuno e di buon appetito, dato che avrà luogo una sana cenetta dimostrativa.
Il programma del corso è quello evidenziato nella figura.
Il costo del corso è di 30 euro che potete pagare:
— attraverso il mio sito web Guru di Tamara—> corsi—-> alimentazione il giusto peso e le diete,
—dal vivo al momento dell'inizio della conferenza.
Il giorno seguente troverete una mail con le indicazioni per accedere alla vostra pagina on line del corso...per coloro che mi seguono ma non mi conoscono, poi, sarà una nuova occasione per incontrarci ... vi aspetto con il solito entusiasmo!
Avviso per coloro che hanno già acquistato il corso Giusto peso e le diete.
Ovviamente se volete potete venire alla conferenza senza dover pagare nulla, essendo già iscritti.
sabato 13 settembre 2014
SAPORE DI SALE
“Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato”
Vangelo secondo Matteo 5,13-16
Mi piace usare questa citazione ogni volta che ne ho l’occasione e questa è un’ottima occasione!
Nel nostro simbolismo psichico il sale rappresenta la parte significativa di un dato contesto o argomento: sul piano estetico definiamo un soggetto “insipido” quando vogliamo evidenziare come sia assolutamente privo di fascino. In campo artistico e letterario, definiamo “insipido” un autore che non ci attrae, di cui possiamo riconoscere la capacità tecnica ma non la presenza di quel quid che rende geniale la sua opera.
Ma veniamo al nocciolo del nostro argomento: il sale nell’alimentazione.
Per quanto riguarda i benefici del sale usato in modo equilibrato e i danni del sale quando è assunto in eccesso non starò a ripetere ciò che è stato detto ampiamente in letteratura nutrizionistica: preferisco indirizzarvi ai comodi e ben fatti testi dei link indicati nella nota finale.
In medicina cinese, il sale e gli alimenti salati sono Yin. Tra le proprietà dei cibi Yin c’è in primo luogo quella umidificante (basti pensare alla ritenzione idrica determinata dal sale). Il sale dirige l’energia verso l’interno e verso il basso. In piccole quantità nutre e rafforza lo Yin del rene, mentre in grande quantità lo disperde e la conseguenza sarà la ben nota ipertensione.
Un occasionale eccesso di sale (escludendo l’eccesso abituale che adottano molte persone, e specialmente coloro che si nutrono con molti alimenti preconfezionati) si verifica ad esempio quando un soggetto invitato a pranzo continua a mangiare una pietanza che trova assai sgradevole proprio perché eccessivamente salata, solo per mostrare cortesia verso coloro che l’hanno preparata. In questo caso l’eccesso di sale provoca spesso diarrea (con la stessa modalità di quando si prende improvvisamente freddo all’addome).
In alcuni tipi di avvelenamento vengono somministrate soluzioni sature di sale per indurre il vomito. In particolare questo è un provvedimento utile per i nostri animali domestici — nel caso in cui siano abituati a gironzolare per conto loro per poi rientrare in casa — in caso di ingestione accidentale di veleno per i topi.
Sempre per questo effetto umidificante della parte più interna dell’organismo, l’eccesso di sale danneggia le ossa e può provocare osteoporosi in quanto provoca maggiori perdite urinarie di calcio.
SIMBOLI CORRELATI ALLA SCELTA DEI SAPORI
Non credo occorrano studi scientifici per farci capire ciò che già intuitivamente possiamo cogliere riguardo alla scelta dei sapori. Tuttavia voglio riferire le conclusioni di uno studio dell’università Saint Xavier di Chicago di pochi anni fa:
— la maggior parte dei soggetti che sceglie il dolce ha un carattere estroverso, sente la necessità di approvazione da parte degli altri ed ha una certa rigidità nelle idee e nel comportamento.
— Coloro che scelgono il piccante hanno uno spirito avventuroso e ben disposto ai cambiamenti
—Chi sceglie il gusto salato e acido (questi due in genere vanno di pari passo nello stesso soggetto) ha un carattere più introverso e una tendenza a chiudersi in sé quando è di cattivo umore ( vi ricordo allora il Natrum Muriaticum dell’omeopatia che peggiora con la consolazione e con i consigli). Inoltre tende a far valere le sue ragioni nelle dispute. Altra tematica è quella di voler tenere sotto controllo le situazioni in cui si trova… ovviamente il più delle volte non può riuscirci e allora per compensare il senso di frustrazione, cerca alimenti salati.
—Il gusto amaro configura soggetti con una certa dose di rassegnazione, ma anche di saggezza. Non per niente il gusto equilibratamente amaro tonifica il cuore.
NOTA
Per un excursus sui benefici del sale consiglio questo link:
Per un excursus sui danni dell’eccesso di sale consiglio questo link:
http://alimentazione-naturale.blogspot.it./2010/02/sale-sodio-comodi-indicatori-di-cibi.html
venerdì 5 settembre 2014
DERMATITE ATOPICA
La dermatite atopica è un disturbo che si manifesta già nel neonato, verso il quarto-sesto mese di età.
I sintomi sono: prurito, eritema, desquamazione e croste. Le lesioni sono in genere simmetriche, cioè si manifestano su entrambi i lati del viso e del corpo, anche se non necessariamente con la stessa estensione. Sedi classiche sono le guance, la fronte e il mento, le pieghe del collo, delle braccia e delle gambe e la schiena. Anche la crosta lattea, che dapprima compare sul capo, può estendersi alle guance e creare gli stessi inconvenienti. Dopo i due anni, il quadro clinico dei bimbi è identico a quello degli adulti.
La pelle dimostra una ipofunzione delle ghiandole sebacee (sebostasi) e sudorifere (si suda meno del normale) e appare quindi secca e arrossata con un rilievo dermico grossolano delle parti cronicamente colpite. Le sopracciglia sono indebolite lateralmente. Alle analisi del sangue si nota un'alta concentrazione di anticorpi IgE ed eosinofilia: tipici markers dello stato allergico.
La malattia è notevolmente influenzata da fattori psichici (stress cronico), fattori ambientali (allergeni e pseudoallergeni) e peggiora in inverno e primavera.
I sintomi della neurodermite normalmente diminuiscono con l'avanzare dell'età e spesso la malattia scompare attorno ai 30 anni.
Nell’adulto che non abbia presente la sua anamnesi di bambino atopico, questa dermatite può essere erroneamente interpretata come una psoriasi. Ma è possibile distinguerla perché nella psoriasi c’é la desquamazione ed in seguito al grattamento si vede un caratteristico sanguinamento puntiforme.
La tipica secchezza cutanea dell’atopico è dovuta ad un deficit della funzione di barriera dello strato corneo.
Considerando che l’intestino del lattante è più permeabile e che presenta una fisiologica carenza di IgA, appare saggio cercare di evitare l’apporto di proteine estranee durante i primi 6 mesi di vita e incoraggiare l’allattamento al seno ogni volta che sia possibile, anche se è insufficiente ai bisogni alimentari del bambino; una riduzione dell’apporto antigenico è pur sempre consigliabile. In caso di allergia grave la madre deve eliminare dalla propria dieta gli alimenti a più alto potenziale allergizzante.
Ed ecco uno stralcio di appunti attinti da scritti professor Di Tullio, che riassumo qui di seguito, e su cui concordo in pieno.
“In omotossicologia la dermatite atopica è classificata nella fase di deposito, con sovraccarico della matrice. L’allergia alimentare è fortemente implicata; latte, uova, grano, mais, crostacei, nocciole, mandorle, arachidi, sono gli allergeni più comuni, anche se tutti gli alimenti possono svolgere un ruolo allergenico. Anche la cottura influisce sull’allergenicità degli alimenti. In genere gli allergeni di origine animale sono più stabili e mantengono più a lungo la propria attività, mentre gli allergeni vegetali vengono più facilmente degradati dalla cottura o da altre manipolazioni. Vi sono recenti dimostrazioni sul ruolo allergenico di additivi e conservanti; alcune gomme vegetali, rosso carminio, etilvanillina, vaniglia, tartrazina possono indurre direttamente una risposta IgE mediata.
PARENTESI DI APPROFONDIMENTO PER GLI OPERATORI SANITARI
Anche gli anticorpi della classe IgG STS (= Short Term Sensitizing) possono provocare reazioni allergiche: attivano la degranulazione dei mastociti e dei basofili promuovendo la deposizione di immunocomplessi con flogosi complemento-mediata Secondo i più recenti studi, l’iperproduzione di IgE allergene-specifiche potrebbe essere dovuta ad un’imperfetta regolazione della linea linfocitaria T, in particolare alla presenza di una popolazione predominante di linfociti T helper con profilo citochinico di tipo 1H2. Un’anomala popolazione di linfociti T helper CD4+ può spiegare l’insufficiente funzione dei linfociti T CD8 nella soppressione di IgE. Molti quadri diagnosticati come dermatite atopica mostrano ipersensibilità ritardata o cellulo-mediata, piuttosto che una reazione acuta IgE. La risposta può risiedere nelle cellule di Langerhans, che, in soggetti affetti da dermatite atopica, possiedono livelli più elevati di recettori IgE. Migrando nei linfonodi si comportano come cellule presentanti l’antigene ed inducono risposte Th2 allergene-specifiche. Nella dermatite atopica la risposta IgE tipica dell’atopia è convertita in risposta cellulare. L’incremento della produzione di IL4 e la scarsità di gamma-interferone giocano inoltre un ruolo fondamentale. Percentuali più elevate di cloni T secernenti IL4 sono stati osservati nel sangue di soggetti con dermatite atopica. Il fenotipo Th2 possiede alta capacità produttiva di IL4 e IL5 e scarsa o nulla capacità di produzione di IFN-gamma. La ragione per cui nei pazienti gli allergeni “espandano” i cloni CD4+ Th2 non è stata ancora chiarita. La nostra ipotesi è che l’intestino rappresenti l’apparato di selezione clonale T attraverso molteplici meccanismi. Ad esempio, numerosi quadri clinici sono caratterizzati dall’associazione di dermatite atopica e disbiosi intestinale; abbiamo spesso rilevato positività del test EAV per elminti. Gli elminti attivano selettivamente i Th2 rilasciando molti enzimi proteolitici. Per l’abnorme fermentazione putrefattiva nella disbiosi intestinale vengono rilasciati composti polifenolici in grado di attivare la linea Th2. Tuttavia il meccanismo che riteniamo essere quantitativamente più importante nel determinismo della DA è la “frattura” della cosiddetta tolleranza orale. Essa è una funzione specializzata del sistema immunitario mucosale intestinale (galt), reso abitualmente non responsivo agli antigeni proteici prodotti pervia orale. Il fenomeno è mediato dalle cellule T. I fattori che ne influenzano lo sviluppo includono la dose e la frequenza all’esposizione dell’antigene (il più delle volte proteico), il corredo genetico dell’ospite (biotipo e terreno diatesico), le precedenti immunizzazioni ed, infine, il livello di attivazione immunologica globale delle mucose (immunoflogosi del sistema MALT). Diversi meccanismi operano nello sviluppo della tolleranza orale. Le cellule T suppressor agiscono in modo antigene-specifico producando TGF-beta e, probabilmente, altri fattori soppressivi aspecifici. A causa di questa aspecificità antigenica, la tolleranza orale indotta dall’ingestione di un antigene può portare alla soppressione della risposta verso un secondo antigene somministrato per altra via, quando somministrati contemporaneamente. Questa soppressione potrebbe teoricamente spiegare come l’eventuale “frattura” della tolleranza orale verso un antigene alimentare, possa indurre reazioni patologiche immuni verso ad-s “cross reacting” pervenuti per altra via, ad esempio cutanea o mucosa. Un secondo meccanismo di tolleranza orale coinvolge l’induzione di anergia e delezione delle cellule T nell’animale da esperimento: è stato dimostrato che l’ingestione frequente di quantità rilevanti dello stesso antigene alimentare può portare all’esaurimento funzionale nella capacità di risposta “suppressor”. Si può quindi ipotizzare che i regimi alimentari che inneschino risposte Th1 deboli ( come l’ingestione di basse dosi di antigene) possano favorire lo sviluppo di cellule T producenti TGF-beta e, quindi, la tolleranza orale.
I regimi alimentari che evocano intense risposte, come ad esempio quelli con alte dosi di antigeni somministrati molto frequentemente, non stimolano la formazione di cellule producenti TGF-beta, inducendo , quindi, intolleranze alimentari.
FINE DELLA PARENTESI !
Le osservazioni condotte nel nostro poliambulatorio avvalorano il meccanismo della tolleranza orale. Infatti l’identificazione delle intolleranze alimentari, cioè degli alimenti contenenti antigeni che sono riusciti a superare la tolleranza orale, e la conseguente dieta di esclusione, agiscono contemporaneamente sulla dose e sulla frequenza del contatto allergenico alimentare. La dieta formulata sulla base delle intolleranze alimentari agisce operando un reset del meccanismo della tolleranza orale; ripristina, cioè, la funzione del sistema suppressor. Il test EAV consente di identificare rapidamente gli alimenti non tollerati. L’eliminazione di questi alimenti nel paziente affetto da DA posta ad un immediato miglioramento dei sintomi cutanei. La successiva reintroduzione dell’alimento con dieta di rotazione ogni 4 giorni, consente un buon controllo clinico della DA. Un aspetto che tengo a sottolineare è quello dell’allattamento materno. L’immunità mucosale è la capacità da parte delle cellule B IgA di penetrare nei dotti galattofori e di secernere IgA, poi trasportate nelle secrezioni mammarie (colostro e latte) dove la concentrazione è estremamente alta. Oltre agli effetti antinfettivi, le IgA secretorie svolgono un ruolo protettivo regolando l’assorbimento delle proteine alimentari nei primi giorni di vita, periodo in cui l’organismo è suscettibile allo sviluppo di reazioni allergiche IgE mediate di lunga durata. L’esposizione precoce a certi antigeni alimentari conduce allo sviluppo di allergie e il mancato allattamento materno, provocando un deficit di IgA protettive, è correlato ad atopia. L’allattamento materno attuato per almeno 6 mesi previene significativamente l’insorgenza di atopia.
Abbiamo prima citato alcuni additivi; anche altre sostanze aggiunte agli alimenti provocano reazioni allergiche cutanee attraverso meccanismi diversi. Alcuni additivi sono costituiti da polipeptidi o proteine di grandi dimensioni e, quindi, sono intrinsecamente immunogeni. Additivi di questo tipo comprendono gomme vegetali, farine di carrube (= E 410), farina di semi di guar (= E412) ecc. Altri additivi di basso peso molecolare sembrano interagire sia con le proteine tissutali che con le proteine alimentari inducendo una risposta immune umorale: sodio metabisolfito (E223), sodio benzoato (=E210-219) potassio sorbato (E202) ecc. Gli Anticorpi più frequentemente coinvolti sono le IgG STS e le IgA. Attraverso la deposizione di complessi immuni inducono flogosi complemento-mediata con coinvolgimento anche dell’apparato tegumentario. Pazienti con DA RAST-negativa riconoscono questo meccanismo di azione alla base della cronica ricorrenza dei sintomi cutanei”.
In diverse occasioni il professore ha sottolineato che i test allopatici per le allergie e intolleranze non sono abbastanza affidabili, mentre lo sono al 100% quello kinesiologico e l’EAV.
Altri punti importanti che il professore sottolinea sono:
1 il protocollo vaccinale obbligatorio induce una “forzatura” immunitaria in un periodo di non risposta (la maturazione del sistema immunitario avviene da 1 a 5 anni di vita). I fattori inducenti un’alterata risposta immunitaria sono principalmente: allattamento artificiale, alimentazione artificiale, vaccinazioni, terapie allopatiche (psicofarmaci, antibiotici, corticosteroidi, fluoro) , inquinamento ambientale ed atmosferico, stress psicologico.
2 L’uso topico di pomate cortisoniche fa “rientrare” l’eruzione cutanea per inibizione immunitaria per cui il sistema immunitario si rivolgerà ad altri organi: fegato, polmone, tubo digerente ecc.
3 Un altro problema è la prevenzione della carie dentaria con la fluorizzazione sistematica. L’inquinamento globale provoca una pandemia reattiva definita fluorosicotizzazione. La crescita dentale corrisponde alla maturazione a tappe del sistema immunitario. L’uso aggiuntivo di fluoro in questa e nelle successive fasi di sviluppo infantile è estremamente tossico. Può essere agevolmente sostituito da: calcarea fluorica, acidum fluoricum, baryta fluorica, natrum fluorosilicicum, magnesia fluorica ecc.
4 la dermatite atopica è una delle porte di entrata delle patologie immunitarie della pubertà e dell’età adulta: ecco perché va trattata con molta attenzione.
DIETA Il primo livello di intervento terapeutico è la desensibilizzazione del sistema immunitario intestinale; viene prescritta una dieta di eliminazione delle intolleranze da seguire per almeno 2 mesi; al successivo controllo, previa negatività del test, reintroduciamo l’alimento con dieta di rotazione ogni 4 giorni. E’ necessario raccomandare ai pazienti alimenti di sicura origine biologica, in particolare frutta, verdura e cereali integrali. Raccomandiamo anche l’uso frequente di pesce azzurro, olio di girasole (prima spremitura a freddo), per l’alto contenuto di acidi grassi polinsaturi omega 3 e 6 , particolarmente indicati nelle patologie infiammatorie cutanee. Correggeremo la frequente disbiosi con INUVITAL e SYMBIOLAST COMP. Nei bambini con il programma “symbioflor”.
OMEOPATIA
primi 3 anni di vita: CALCAREA CARBONICA e ANTIMONIUM CRUDUM; ma anche SULFUR, GRAPHITES, LYCOPODIUM. Ed in second’ordine: NATRUM MURIATICUM, CALCAREA PHOSPHORICA, CALCAREA FLUORICA, MERCURIUS.
Dopo i 6 anni: ARSENICUM ALBUM, GELSEMIUM, SEPIA, PSORINUM.
Dai 12 anni in poi i rimedi più indicati sono : ANACARDIUM, CHAMOMILLA, CUPRUM, HEPAR SULFUR, LYCOPODIUM, NUX VOMICA, SULFUR.
INTEGRATORI
Il più importante è l’ACIDO GAMMA-LINOLENICO a partire dalla seconda infanzia.
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Informazioni personali

- Marina Salomone
- Mi occupo di terapie olistiche dal 1983. Hobby principale il disegno: sono su Flickr sotto il nome di Marina Salomone
per chi fosse interessato a trattare questi argomenti in maniera più appofondita c' è sempre il mio sito web ufficiale: www.GurudiTamara.com