Ecco una parola che fa subito pensare a una forma di magia! Una parola che ci riporta ad un tempo antico in cui ancora scienza e magia erano attività piuttosto mescolate.
sabato 19 ottobre 2013
ALCHIMIA
Ecco una parola che fa subito pensare a una forma di magia! Una parola che ci riporta ad un tempo antico in cui ancora scienza e magia erano attività piuttosto mescolate.
Tuttavia, sarebbe oltremodo riduttivo liquidare questo termine e queste pratiche archiviandole nella nostra mente sotto il concetto di superstizione.
Ecco allora che trovo molto colta e utile l’analisi del Dr Luigi Giannelli, di cui riporto un brano tratto da articoli vari pubblicati su Farmacia news settembre 2008
“ Le basi del sistema alchemico sono da far risalire a varie scuole di pensiero del mondo alessandrino. Ma solo dal 14° secolo l’alchimia entra a far parte in modo prepotente del mondo scientifico e filosofico europeo.
Il sistema alchemico contiene concezioni e descrizioni del mondo --anche di quello soprannaturale e mitico-- pratiche mistiche e psico-fisiche analoghe a quelle yogiche, pratiche di laboratorio vere e proprie, fuse in un insieme che con il tempo acquisisce una coerenza e una compattezza ideologica notevoli, che hanno dato luogo a una ben precisa identità sul piano filosofico-religioso. Il confluire in esso di varie tendenze e di varie scuole di pensiero, determina tuttavia per il suo futuro, la tendenza alla mutevolezza e allo sviluppo di molteplici “vie” e di sette. Gli ambiti ideologici che contribuiscono alla sua creazione sono diversi. Innanzitutto il substrato magico-religioso derivante dall’antica religione egiziana. Questa infatti fu dispersa definitivamente dall’invasione di Alessandro, ma i greci “ricostruirono” il sistema religioso egizio in sincretismo con la religione greca, dando luogo a tutta una serie di interessanti fenomeni religiosi. Tra questi il più ricco e variopinto fu quello Gnostico. Ulteriore fattore di arricchimento e complicazione del sistema alchemico, fu l’accoglimento in esso della Cabala ebraica. Oltre ai greci e agli ultimi discendenti degli egizi, infatti, nell’area alessandrina esisteva una forte comunità ebraica, in grado di dare il suo contributo in artigiani e in altra manodopera specializzata, che a loro volta concorrevano con le tecniche, con il misticismo e con le idee che li caratterizzavano.
GNOSI, COMPLESSO IDEOLOGICO A CARATTERE MISTICO-RELIGIOSO
Sviluppatosi nell’area meridionale e orientale del mediterraneo, nella gnosi si afferma una sostanziale dualità e un tendente conflitto tra il Dio supremo e il Dio creatore (il demiurgo) del mondo sensibile. Una parte del divino superiore (generalmente chiamata Pistis o Sophia o anche con altri nomi) rimane come intrappolata nella materia, creata dal demiurgo. Secondo le diverse scuole gnostiche, il divino superiore ha tuttavia espresso tutta una serie di figure divine minori, a cerchi concentrici di molteplicità di manifestazione; queste sono coinvolte in modi diversi nell’ambito della creazione e della successiva “risalita” delle “scintille divine superiori” disperse nella materia oscura.
Si hanno varie possibilità di salvezza e di risalita; in alcune scuole gnostiche si “allinea” il sistema con quello cristiano, ove il Cristo (e talvolta anche lo Spirito Santo, definito dagli gnostici “Paracleto”, come lo definiscono anche il cristianesimo ortodosso e cattolico) rappresenta la via per la salvezza e per la “risalita” di Pistis-Sophia; in altre scuole invece ci si avvicina all’Orfismo, al Platonismo o alla via Dionisiaca. In ogni caso, l’aspetto determinante dell’ideologia gnostica che governa tutto il sistema alchemico è la presenza nella materia sensibile, bruta, pesante, oscura, impura (poichè generata dal demiurgo e non da Dio o dagli Dei superiori), di un coagulo inconsapevole di divina sapienza o divina luce (Pistis-Sophia), che è invece stata generata dalla divinità superiore.
L’azione dell’alchimista è quella di isolare ed estrarre dalla materia bruta, demiurgica, l’essenza luminosa , sophica; non a caso gli alchimisti medievali (quei pochi che si fecero vivi), si definivano semplicemente filosofi.
Compito quindi del “chimico” tecnologo-spagirico, istruito presso la scuola alchemica, è quello di estrarre dalle matrici sensibili, vegetali, minerali o anche animali, la “Quintessenza” , responsabile dell’effetto farmacologico e che, se privata dalla parte impura, esplicherà appieno la sua potenza terapeutica. La abbiamo qui definita quintessenza, usando il termine degli antichi: quinta perchè è al di fuori del controllo dei quattro elementi, che governano la materia demiurgica, quindi impura per definizione.
Si capisce come da questo punto di vista nasca sia la moderna omeopatia, sia la moderna chimica farmaceutica.
Gli antichi alchimisti non potevano prevedere che, a causa della progressiva desacralizzazione del mondo sensibile, la loro ricerca del nucleo divino nelle matrici impure, potesse condurre alla moderna ricerca del “principio attivo”.
Notare le espressioni della chimica moderna : impurezza per indicare le parti indesiderate in un principio attivo isolato; non solo, ma lo stesso termine “principio attivo” è un termine antico, usato (non solo dagli alchimisti) per indicare nientemeno che Dio.
LA RISCOPERTA DI ANTICHI DOCUMENTI
in europa, nel 14° secolo, grazie anche alla massa di documenti provenienti dalla dissoluzione dell’impero bizantino, dal “sacco” crociato del 1204 alla definitiva caduta sotto gli ottomani del 1453, gli uomini di scienza e gli intellettuali, ebbero a disposizione fonti e opere credute perdute; inoltre l’invenzione della stampa permise la più ampia (per l’epoca) divulgazione degli scritti antichi. Insomma, grazie a quest’opera di ricostruzione (non a caso l’epoca si chiamò rinascimento) anche l’alchimia e la sua compagna, la spagiria entrarono prepotentemente nel mondo scientifico e filosofico europeo; grandi sponsor furono spesso i capi delle Signorie italiane, che speravano che i loro sponsorizzati riuscissero davvero a fabbricare l’oro! oltre ai geni dell’epoca come Marsilio Ficino, Pico della Mirandola, Leonardo da Vinci, si impegnarono nella riscoperta delle scienze antiche anche gli stessi Signori (non mancano scienziati ed alchimisti tra i Medici, i Gonzaga, i Colonna ecc). Paracelso, il celebre medico-mago-alchimista svizzero fu il più importante (ma non il solo) a utilizzare le tecniche alchemico-spagiriche nell’arte farmaceutica.
Nonostante l’atteggiamento assolutamente alternativo e di rottura di Paracelso e altri medici rinascimentali, il sistema fu assorbito e integrato in quello medico-farmaceutico dominante di stretta osservanza ippocratico-galenica, anche perchè sia nella scuola ippocratica sia nell’opera di galeno si trovano frequenti accenni a punti di vista e ad aspetti descrittivi eminentemente alchemici. ”
NOTA
Brano tratto da appunti cartacei al tempo in cui annotavo a mano gli estratti degli articoli, per cui mi scuso di eventuali inesattezze riguardo al riferimento dell’articolo che sono pronta a correggere nel caso il Dr Giannelli volesse rettificare :-)
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Informazioni personali
- Marina Salomone
- Mi occupo di terapie olistiche dal 1983. Hobby principale il disegno: sono su Flickr sotto il nome di Marina Salomone
per chi fosse interessato a trattare questi argomenti in maniera più appofondita c' è sempre il mio sito web ufficiale: www.GurudiTamara.com
I tuoi sono post sempre interessanti in cui si scoprono determinate verità...
RispondiEliminaTi lascio il mio saluto e un abbraccio
grazie cara!!!! altrettanto da me!!!
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