Dopo i pesci le noci, e il cacio prendo,
dopo la carne una sol noce è buona,
due son nocive, e tre danno la morte.
E se come avvien spesso, io prendo l’uova
il ber del miglior vin assai mi giova.
Biasimo e lode si dee al pisello
che se lo mangerai colla corteccia
ti gonfierà, e ti sarà nocivo;
ma della pelle se lo spoglierai,
dannoso non sarà, ma buono assai.
Monda,penetra, e lava, e incide il siero.
poscia quel di cammello, e nutritivo
più d’amendue è quello di giumenta,
e più di questo nutre quel di vacca,
e il pecorino; e se febbre vi sia,
e il capo dolga, fuggir tutti dovrai.
Fa che il vino, che bei, sia mescolato
in poca quantità con la vivanda,
e fa che l’uovo sia tenero e fresco.
e unito al pane è un’ottima vivanda,
non agl’infermi, ma a’ robusti e sani.
Penso d’essere assai comodo a i dotti,
poichè accresco vigore a i fiacchi stomachi,
e giovo molto pria del tempo quando
lubrico è il ventre, che, se è poi restio
dopo ogni cibo allor utile sono,
e di tanto da fede il saggio fisico.
E poco, e spesso tu berrai nel pranzo,
ma nulla poi berrai da pranzo a cena.
Tu nel cenar pria di mangiar berrai,
se brami sano mantenerti assai.
Son farmaco al velen sempre le noci:
però non mangerai se poi non bevi;
poichè senza del bere egli assai nuoce.
Crudo è veleno, e medicina è cotto,
cotto solleva, e crudo aggrava i stomaci;
e il pomo a far fluido il ventre è ottimo.
La cerasa assai purga il grave stomaco.
E i nocciuoli di lei scaccia la pietra,
e ancor fa nelle vene ottimo il sangue.
Giovan le prugne rilassanti e fredde.
Il persico col mosto è molto buono,
e i grappoli dell’uva colle noci.
Alla milza è contraria l’uva passa,
giova alla tosse, e per le reni è ottima.
Le scrofole, le glandule, e i tumori,
cogli empiastri di fico si guariscono;
e il papavero unito estrae fuori
dell’ossa infrante le minute schegge.
Cresce le orine, e il ventre stringe il nespolo,
che piace duro, e ch’è miglior se tenero.
Il mosto impelle, e provoca le orine,
presto discioglie il ventre e i flati genera.
Nutre gli umori crassi, e forza accresce,
dona aumento alla carne, e il sangue genera,
le orine muove, e il ventre molle, e gonfio
rende, e raffredda alquanto la cervogia.
Più dissecca l’aceto e infrigidisce,
fomenta il malinconico, ed emacera,
sminuisce lo sperma, e i secchi nervi
molto travaglia, e i pingui corpi dissecca.
Fa che nella tua mensa il sal vi sia,
poichè scaccia il veleno, ed assapora
le insipide vivande; e i salsi cibi
minoran però il seme, e il viso accendono,
sono cagion di scabie, e di prurito.
Acuisce la vista, e monda i denti
il pane in vino, e assai nudrisce il corpo,
e gli umori peccanti sminuisce.
Consiglio a tutti l’osservar dieta,
il lor serbando consueto vivere,
purché necessità non sia mutarlo;
la mutazion repente al dir d’ Ippocrate
in noi cagiona repentini mali:
la dieta poi del medicar è mèta,
e chi lei non apprezza, ancorché sano,
mal regge, e infermo poi non ben si cura.
Nel cibo acciò non erri il dotto fisico
ciò attento osservar dee, quanto e qual sia,
di che sostanza, e quando deesi prendere,
e quante volte il giorno, e in che luogo.
Purga il decotto, e la sostagna strigne
del caulo; ma se l’uno, e l’altro è dato
tosto dispone il ventre a rilasciarsi.
gli antichi, le di lei rase radici
sciolgon le fecci, e il mestrual flusso muovono.
Ad uccidere i vermi non è lenta
del ventre, e dello stomaco, la menta.
Morir non dovria l’uom, ch’ave la salvia
balsamo a i mali, ognor nell’orticello;
ella i nervi conforta, ed il tremore
toglie alle mani, e le più acute febbri
fuga, ed ella, il castoreo, e la lavanda,
l’atanasia, il nasturzio, e primavera
sanan tremuli membri; e infin la salvia
dalla fecondità della salute,
che dona alla natura, il nome trae.
Giova la ruta agli occhi, e fa la vista
assai acuta, e scaccia la caligine.
Nell’uom venere affredda, e nella donna
assai l’accende, e fa l’ingegno astuto.
E acciò, che non vi dian le pulci tedio
ella, o donne, è un ottimo rimedio.
Della carne di pecora è peggiore
la porcina, qualor senza ber vino
la mangi, ma divien, se la correggi
con esso, ottimo cibo, e medicina.
Miglior son del porco gl’intestini
in paragon di quei d’altri animali.
Impedisce l’orina il mosto, e presto
scioglie il ventre, del fegato è nocivo
al buon temperamento, e della milza,
e i calcoli, e la pietra ancor produce.
L’acqua è di pregiudizio alla salute
in mangiando bevuta, e quindi nasce
frigidezza allo stomaco, e ogni male,
che ivi suol cagionar cibo incondotto.
assai nudrisce
la tortora, lo storno, e la colomba,
la quaglia, il merlo,e il raro augel di Faso,
la coturnice, la pernice, il tordo.
Sceglierai il maggior de’ pesci molli,
ma de i duri il maggior non ti satolli.
Se mangerai le anguille, proverai
alla voce non piccola lesione
per testimonio de’ fisici dotti.
Son dannose le anguille, ed il formaggio,
se nel mangiarli non bevi e ribevi.
La seconda, di Giovanni Ambrosioni, si intitola Prima colazione
La terza l’ho tratta da saporiericette.blogosfere.it
La quarta , sempre di Giovanni Ambrosioni (Flickr) si intitola Riposino.
Passo per un veloce saluto: buona festa della mamma!
RispondiEliminaGrazie e altrettanto!!!
RispondiEliminamolto interessante. ultimamente mi sto "istruendo" nel rapporto malattie alimentazione....
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