
domenica 27 gennaio 2013
Maculopatia degenerativa
La maculopatia degenerativa correlata con l’età (AMD) è la prima causa di cecità in soggetti dai 60 anni in poi. Non è ancora chiarita l’origine della patologia. Le ipotesi più verosimili fanno derivare l’AMD da un rallentamento dei processi metabolici dell’epitelio pigmentato retinico e dalla presenza di radicali liberi che inducono processi di perossidazione dei fosfolipidi di membrana. Fattori correlati alla patologia sono : età dai 55 in poi, razza bianca, sesso femminile, familiarità, dislipidemie, fumo, precedenti cardiovascolari, occhi chiari, ipermetropia, esposizione a radiazioni luminose ad alta frequenza.
In fase iniziale si hanno distorsioni e offuscamento delle immagini; il soggetto riferisce di vedere lo spigolo di una finestra spezzato o deformato, oppure non leggere una parola per la scomparsa dei caratteri centrali. Con l’evoluzione della patologia si arriva alla totale assenza della visione centrale. L’AMD consiste in una progressiva degenerazione della retina centrale (macula), responsabile della visione. Il primo segno è rappresentato dalle “drusen” , cioè depositi sottoretinici di materiale proteico e fosfolipidico, che si presentano all’esame oftalmoscopico giallastri e distinti in duri e soffici. Le druse dure predispongono alla maculopatia atrofica e sono il 90% dei casi (in tal caso viene definita come forma “secca” di maculopatia). Le druse morbide, di maggiori dimensioni, a margini sfumati e tendenti a confluire, originano neo-vasi sottoretinici che determinano la forma essudativa (forma umida) di AMD, sicuramente più aggressiva e che porta più velocemente a cecità.
RETINITE PIGMENTOSA
La retinite pigmentosa è una patologia appartenente al gruppo delle degenerazioni retiniche, caratterizzate da alterazioni del senso cromatico e del campo visivo. La malattia colpisce generalmente entrambi gli occhi e può manifestarsi, a differenza della precedente, nell’infanzia, nell’adolescenza ed in una minoranza di casi nell’età adulta.
Dato che però i sintomi sono uguali e l’esito pure, la distinzione dell’età mi sembra peregrina, tanto che il termine retinite pigmentosa è considerato la vecchia definizione oggi sinonimo di maculopatia
Quasi sempre porta a perdita totale ed irreversibile della funzione visiva. Il processo degenerativo inizia nella maggior parte dei casi dai bastoncelli. I bastoncelli sono le cellule presenti nelle zone periferiche della retina che assicurano la percezione in bianco e nero anche con luce di debole intensità. La degenerazione si estende, con decorso più o meno lento ai coni, che sono le cellule retiniche preposte alla percezione dei colori. Il processo degenerativo, iniziando dalla periferia, si estende in modo più o meno regolare, verso il centro della retina con progressivo restringimento del campo visivo (visione tubolare). Negli ultimi stadi della malattia vengono interessati la parte centrale della retina (macula) e lo stesso nervo ottico con perdita completa delle capacità visive. Si conoscono anche altre forme di retinite pigmentosa atipiche quali: (1) forma centrale o inversa; la degenerazione inizia dalla parte centrale della retina e si estende verso la periferia: (2) forma a settori; le lesioni compaiono prevalentemente in un unico quadrante della retina. (3) Forma sine pimento; sono evidenti tutti i sintomi della malattia tranne quello della pigmentazione retinica.
I sintomi hanno un quadro ben definito:
a turbe di adattamento dell’occhio alla visione notturna e in luce crepuscolare (= emeralopia). Nel passaggio da un ambiente regolarmente illuminato ad uno in ombra il soggetto avverte una transitoria cecità totale con successiva e stentata ripresa della capacità visiva. Questo sintomo, anche se da solo non costituisce prova certa di retinite pigmentosa, viene avvertito dal paziente molto prima della comparsa del quadro oftalmoscopico.
a Riduzione del campo visivo. La modesta riduzione del campo visivo, nei primi stadi della malattia, viene difficilmente avvertita dal soggetto. In mancanza di un accertamento obiettivo dello stato patologico da parte dell’oftalmologo, il paziente avverte questo sintomo solo quando è già compromessa gran parte della visione periferica; egli assume allora un atteggiamento incerto e spesso inciampa o si scontra con persone o cose al punto da dare l’impressione di persona sbadata. Col progredire della malattia, il paziente avverte inoltre un notevole aumento della sensibilità all’abbagliamento in luce diretta e/o diffusa. Per quanto riguarda le cause attualmente si indagano le cause genetiche.
La retinite pigmentosa può essere diagnosticata con estrema certezza mediante la seguente serie di esami: (a) elettroretinografia. Esame insostituibile per una diagnosi precoce anche in tarda età. (b) esame del campo visivo. Misure periodiche consentono di controllare il decorso della malattia. (c) Esame del senso cromatico. Permette di rilevare la sensibilità alla percezione dei colori. (d) Fluorangiografia Permette di documentare precocemente i danni a carico dell’epitelio retinico.
Dal punto di vista olistico credo si debba puntare il più possibile sulla prevenzione adottando uno stile di vita ed uno stile alimentare più sani possibile. Quando ci troviamo nello stadio iniziale della patologia o quando ci venisse diagnosticata, è sicuramente consigliato assumere tutti gli integratori che elenco qui sotto: ovviamente non tutti alla rinfusa ma cercando il più adatto o facendo dei cicli ora con uno ora con l’altro. Dato che la medicina allopatica riconosce la validità di questi integratori, sarà facile farvi seguire dallo specialista per la scelta e la durata della cura (che in genere comunque dura un minimo di 7 anni!)
ALIMENTAZIONE E INTEGRATORI
Risultati incoraggianti si sono avuti tenendo conto dei processi metabolici ossidativi all’origine dell’AMD. Tali processi inducono la produzione di radicali liberi. La presenza di antiossidanti quindi bloccherebbe i radicali liberi rallentando i processi di invecchiamento cellulare. Fondamentali sono VITAMINE A,C,E e Selenio. E’ stato osservato che la media degli anziani consuma troppo poca frutta e quindi se ne consiglia un largo uso. Importante è anche lo Zinco, costituente della maggior parte degli enzimi delle cellule retiniche. La carenza di Zinco riduce tutte le attività metaboliche da esso sostenute. E’ importante quindi attuare una prevenzione con oligoelementi e antiossidanti già in presenza di drusen, primum movens dell’AMD.
La LUTEINA è un antiossidante naturale che non è sintetizzato nell’organismo ma è contenuto in frutta e verdura, in particolare nei vegetali a foglia verde come spinaci e cavoli. E’ un carotenoide che secondo uno studio dell’università di Harvard può ridurre del 43% il rischio di progressione della degenerazione maculare senile. Per proteggersi da tale rischio la dose è 6 mg/die, che possono essere assunti dalla dieta con una singola porzione di spinaci (circa 50g) al giorno ed in generale è sufficiente seguire la dieta mediterranea. Sempre sulla luteina riporto un articolo ampio e dettagliato di F. Visioli su Farmacia news febbraio 2005.
“La luteina è un pigmento vegetale che appartiene al gruppo dei carotenoidi .Dato che L’uomo non è in grado di sintetizzare i carotenoidi de novo, la loro presenza in organi e tessuti è esclusivamente di derivazione dietetica. La luteina è uno dei carotenoidi più diffusi in verdura e frutta. Dopo il suo rilascio dalla matrice alimentare, si incorpora in micelle che vengono assorbite tramite trasporto passivo dagli eritrociti per essere trasferita al fegato nei chilomicroni. Nel circolo, la luteina è trasportata dalle lipoproteine con eguale distribuzione tra DLDL e HDL. Inoltre, per la sua polarità, si localizza alla superficie della particella lipoproteica e viene quindi facilmente scambiata tra le varie classi. La luteina si accumula selettivamente in diverse parti dell’occhio, in cui esistono proteine di legame altamente specifiche e dove si concentrano al centro della retina, nella macula. Va sottolineato che essa non ha funzioni pro-vitaminiche. L’interesse per la luteina non si basa sulla sua essenzialità, ma su :
1 le attività biologiche che mostra, che sono di rilievo per la salute umana
2 la sua presenza in alimenti di frequente consumo e quindi la possibilità di alterare i livelli di assunzione con ripercussioni in termini di prevenzione e costi.
Alcune funzioni biologiche sono state riportate per la luteina in diverse condizioni sperimentali, quali comunicazione tra cellule, inibizione della trasformazione cellulare, inibizione della risposta infiammatoria mediata da monociti, aumento delle risposte immunitarie, attività antiossidante, protezione della macula. E’ stato ipotizzato che la luteina e la zeaxantina, pigmenti maculari, possano prevenire i danni alla retina e all’epitelio retinico pigmentato causati dalle radiazioni luminose e che quindi possano proteggere dal deterioramento legato all’invecchiamento. Da notare che, come nel caso del betacarotene, il range tra effetti positivi e negativi potrebbe essere ridotto e che si deve usare molta cautela nel raccomandare dosi o livelli elevati di luteina “ (la concentrazione sierica accettabile è di 350-600 mcg/L, ma non dice a quale dose da assumere corrisponde).
PICNOGENOLO o PROANTOCIANIDINE o OPC.
Le proantocianidine oligomeriche si sono dimostrate 15-30 volte più efficaci della vitamina E e degli altri antiossidanti classici. In particolare sono risultate molto efficaci sia nella fase di induzione che nella fase di propagazione della perossidazione lipidica. Azione antienzimatica: è stata testata in vitro su diversi enzimi tra i quali elastasi, collagenasi, ialuronidasi, betaglucuronidasi, coinvolti nel ricambio delle principali componenti della matrice extravascolare: elastina, collagene, acido ialuronico: Inoltre è stata testata su xantina ossidasi, coinvolta nella formazione dell’anione superossido. E’ stato dimostrato che la alfa-1-antitripsina, inibitore degli enzimi proteolitici, viene viene a sua volta inibita da composti contenenti ossigeno attivo, lasciando così via libera ai sistemi enzimatici da essa controllati, col risultato di accelerare la distruzione della matrice extravascolare. Le proantocianidine bloccano pertanto l’intero processo a due livelli, impedendo la forma di composti contenenti ossigeno attivo e limitando direttamente l’attività enzimatica. I dati di farmacocinetica indicano un notevole tropismo delle OPC per i tessuti ricchi di glicosaminoglicani, come ad esempio le pareti dei vasi sanguigni. Azione antimutagenica: è stata rilevata una riduzione del 65% delle mutazioni spontanee dei mitocondri, analogamente una aumentata resistenza alle mutazioni del nucleo in presenza di Canavanina. Questa azione sembra direttamente collegata all’azione antiox delle OPC. E’ quindi prevedibile un impiego delle proantocianidine nella prevenzione di alcune malattie croniche degenerative: disturbi cardiovascolari e proliferazioni cellulari invasive. Indicazioni: insufficienza venosa periferica, vene varicose, linfedema ecc; Retinopatie diabetiche e non, fragilità capillare.
Esse hanno la capacità di rinforzare le pareti capillari mediante un aspecifico legame con le fibre elastiche, collagene ed elastina, ma non basta, svolgono una azione inibitrice nei confronti degli enzimi chiave dell’endotelio capillare e della matrice circostante (collagenasi, elastasi ecc) combinata con la fondamentale protezione dai danni provocati dai radicali liberi. Prevenzione e trattamento delle malattie cardiovascolari : oltre alla potente azione di radical-scavanger, questa classe di flavonoidi possiede la capacità di favorire una normale funzione piastrinica, permettendo al sangue di fluire attraverso i vasi, riducendo così il rischio di malattie cardiovascolari. Stimolazione del sistema immunitario: in particolare è stata dimostrata una reale protezione dei macrofagi nei confronti dei danni ossidativi prodotti dai radicali liberi. Posologia= nei disturbi delle funzioni visive sono stati sperimentati da 100 a 300 mg due volte al dì, mostrando un rapido miglioramento. Le OPC assicurano una più rapida rigenerazione della rodopsina, grazie al migliorato trofismo della retina. Come antiox e come preventivo per trattamenti prolungati sono sufficienti generalmente da 30 a 45 mg 1-2 volte al dì. Gli OPC si sono dimostrati circa 30 volte più efficaci degli antiox classici come betacarotene, vitamine C ed E, sia nel catturare i radicali liberi che nell’impedire la perossidazione dei lipidi, i danni alla membrana cellulare e al DNA, indotti dai radicali liberi. Si è osservato che associandoli agli antiox classici si ha un effetto sinergico.
Omega 3: prevengono la degenerazione maculare senile
Rischio del 40 per cento più basso per chi assume elevate quantità di questi acidi grassi. La cautela è d’obbligo, ma per i ricercatori si tratta di una scoperta importante: la degenerazione maculare senile è la prima causa di cecità negli ultrasettantenni e a oggi non esiste alcuna strategia preventiva.
In particolare, secondo una ricerca pubblicata sugli Archives of Opthamology, la sostanza sarebbe in grado di prevenire la degenerazione maculare senile.
I ricercatori del Brigham and Women’s Hospital di Boston hanno analizzato i dati dello Women’s Health Study un ampio trial clinico iniziato nei primi anni 90 per valutare l’efficacia della vitamina E e dell’acido acetilsalicilico a bassi dosaggi per prevenire il cancro in donne apparentemente sane. A dieci anni dall’inizio dell’indagine 235 delle 38,022 donne arruolate aveva sviluppato la degenerazione maculare e la patologia era sufficientemente grave da compromettere la vista. Fin qui tutto nella norma, ma scomponendo il campione sulla base del consumo di acido docosaesaenoico (DHA, è uno degli acidi grassi del gruppo omega-3) è emerso che il gruppo che ne assumeva in maggiore quantità aveva un rischio del 38 per cento più basso di essere affetto della patologia. Analoghi risultati per l’acido eicosapentaenoico (EPA): in quanti ne consumavano di più riscontrava una riduzione del rischio del 34 per cento.
Per il team i risultati non sono sufficienti per poter consigliare di iniziare ad assumere integratori di Omega 3: i risultati potrebbero infatti essere dovuti semplicemente al migliore stato di salute generale del campione che assumeva maggiori quantità di Omega 3. Tuttavia sono convinti che si tratti di una scoperta importante.
“Se si esclude l’astensione dal fumo, non c’è altro modo conosciuto di prevenire la degenerazione maculare senile”, ha commentato uno degli autori dello studio, William G. Christen del Brigham and Women’s Hospital. Per questa ragione la scoperta è stata salutata con entusiasmo.
La degenerazione maculare colpisce soprattutto dopo i cinquant’anni, con un’incidenza che cresce con l’avanzare dell’età e rappresenta la principale causa di cecità legale e di ipovisione tra gli ultrasessantenni nei Paesi
industrializzati. In Italia si stima che quasi 1 milione di persone presenti i primi segni di degenerazione maculare.

sabato 19 gennaio 2013
ALOE parte prima
ALOE parte prima
L’aloe è una pianta della quale si è molto parlato in questi ultimi 20 anni grazie ai suoi effetti curativi in diversi tumori ed ai suoi effetti rafforzanti sul sistema immunitario. La pianta è nota in realtà da migliaia di anni e le prime notizie scritte si trovano nel papiro di Ebers.
In questa “puntata” voglio illustrare in modo molto breve :
--letteratura e tradizioni popolari,
-- aspetti dermatologici
--piccole note particolarmente utili
LETTERATURA E TRADIZIONI POPOLARI
(1) In un passo del vangelo di Giovanni si dice che Gesù venne sepolto con Mirra ed Aloe.
(2) Gli Egiziani venerarono l’Aloe e la definirono “Pianta dell’immortalità”, questo spiegherebbe il suo utilizzo nei processi di imbalsamazione e la sua importanza nei riti di sepoltura dei Faraoni, oltre all’uso cosmetico che ne facevano le regine egizie Nefertiti e Cleopatra, famose anche per la loro bellezza.
Ancor oggi, in Egitto l'Aloe viene sistemata davanti alla porta di casa per augurarsi felicità e lunga vita.
(3) Re Salomone coltivava personalmente la pianta dell’Aloe, fermamente convinto delle sue proprietà aromatiche e curative.
(4) Nel 600 a.C. mercanti arabi la introdussero e la fecero conoscere in Persia e India. Gli arabi avevano scoperto come trattare questa pianta a fini curativi e la utilizzavano sia per uso esterno che interno. La chiamavano “Il Giglio del Deserto”.
(5) Dopo il 500 a.C. circa, l’isola di Socotra o Socrotina, situata nell’Oceano Indiano, divenne famosa come zona di coltivazione dell’Aloe Vera.
La storia mista a leggenda narra che Alessandro il Grande, ferito in battaglia sia stato guarito da Aristotele, suo precettore, con un unguento a base di Aloe, proveniente dall’isola di Socotra. Lo stesso Aristotele consigliò il condottiero a conquistare l’isola per utilizzare le coltivazioni di aloe presenti in grande quantità, perché si diceva che il succo di questa pianta rendesse i guerrieri invulnerabili. O, più semplicemente, i guerrieri potevano curarsi le ferite e la cattiva salute dopo le battaglie, usando questa materia prima eccellente fornita in abbondanza dal suolo dell’isola.
(6) Gli Indù credevano che l’Aloe Vera, per le sue proprietà benefiche, crescesse nel Giardino dell’Eden, e la chiamavano “La Guaritrice Silenziosa”.
1 In Florida gli indiani Seminole credevano nella capacità dell’Aloe vera di ringiovanire, la denominavano “Fonte della Giovinezza” e da questo concetto nacque la leggenda di una fonte di acqua che ringiovaniva, cercata invano da molti esploratori, ignari del fatto che la vera fonte era la Pianta dell’Aloe Vera.
1 I cacciatori di alcune tribù africane si cospargono di savila (succo di Aloe) per occultare l’odore del corpo e avvicinarsi alle prede più facilmente. Tra le tradizioni del pensiero magico c’è quella di appenderla sopra la porta di casa per evitare l’entrata degli spiriti maligni o per evitare la cattiva sorte.
ASPETTI DERMATOLOGICI
La linfa di aloe, detta “savila”, è un liquido giallo-ocra nauseabondo; facendola concentrare per esposizione ai raggi solari, per essiccazione a fuoco lento o per ebollizione, se ne ottengono diversi preparati. Per essiccazione al sole o a calore moderato si ottiene una pasta amorfa e opaca,
l’ “aloe epatico”, mentre per ebollizione si ottiene una pasta brillante detta aloe vitreo. La resina solidificata è una massa amorfa di colore variabile dal giallo-verde al bruno-dorato, splendente, traslucida, in lamine sottili, con frattura vitrea, che ha un sapore amarissimo. Sia Savila che Aloe-gel hanno uso farmacologico e l’impiego tradizionale non differenzia la savila dall’aloe-gel.
NB il gel di aloe si ottiene per incisione profonda delle foglie, mentre per incisione superficiale si ottiene il succo antrachinonico che ha effetto lassativo, e che ,applicato sulla pelle, è irritante (infatti viene usato come antitodo per le meduse).
A livello cosmetico-farmaceutico (il termine “cosmeceutico” tanto di moda mi ripugna!!!) la troviamo in moltissime creme idratanti per viso e corpo, gel lenitivi contro le irritazioni, gel per le afte, gel doposole e gel a maggior concentrazione per le ustioni solari. Per non parlare di diverse linee che hanno l’aloe come filo conduttore in tutte le varie creme per le diverse età e i diversi tipi di pelle fino ad arrivare alle salviette struccanti con aloe. Sono utili? A mio parere sono certamente utili, soprattutto è un ottimo tonico; tenendo presente che in questi prodotti l’aloe è presente ad una certa concentrazione e opportunamente miscelata ad altri componenti.
Non vi consiglio di fare una pulizia del viso con il gel appena estratto dalla vostra piantina perché più che lavante, come ho appena detto, sarebbe irritante!!!
1 Ippocrate ne descrive alcuni utilizzi terapeutici tra i quali cita anche l’efficacia per la ricrescita dei capelli;
2 Dioscoride la consiglia per guarire le ferite, per l’alopecia, per le bruciature, le ulcere ecc.
3 In Messico le foglie sono usate per accelerare la cicatrizzazione delle ferite, per le bruciature, per le irritazioni cutanee e persino per la lebbra.
4 In Giappone è usata per le ustioni e per le micosi cutanee inoltre.
5 Fu usato come unico rimedio efficace nelle ustioni da radiazioni atomiche: per cui io lo consiglio per le ustioni da terapia radiante.
6 Gli Indiani d’America la usavano per guarire le ferite, i morsi di serpenti, le punture d’insetti.
7 In Africa come rimedio di prima scelta per le ustioni.
8 Nella medicina tradizionale andina l’aloe-gel o la foglia fresca sono impiegate per cospargere ferite e bruciature, nel trattamento di eczemi, eritemi, herpes, cancro della lingua ed altre infermità cutanee. La foglia riscaldata, spelata e miscelata con olio di mandorle serve per lenire le contusioni.
9 In Sicilia oltre a tutti gli usi noti, la foglia fresca viene usata come antitodo per le “bruciature” da medusa.
10 Alcune popolazioni impiegano la savila (linfa) contro le raspature, escoriazioni, punture d’insetti ed eruzioni che producono bruciore
PICCOLE NOTE UTILI
1 Come altre poche specie l'Aloe si distingue da altre piante d'appartamento per la sua capacità di liberare ossigeno ed assorbire anidride carbonica durante le ore notturne. Questa qualità è emersa nell'ambito di studi effettuati negli anni ‘80 da un gruppo di scienziati della NASA, che volevano individuare delle piante adatte a purificare l'aria di ambienti chiusi. Questa sua qualità la rende una pianta molto adatta ad una sistemazione in camera da letto.
2 Il succo , mescolato con olio di Lino, è efficace per fare il trattamento dei mobili in legno contro i tarli ed altri insetti simili.
sabato 12 gennaio 2013
Colpo di fulmine tra due LACHESIS
Quel pomeriggio la sala d’attesa dello studio della dottoressa Tumis era diventata un salotto esoterico oppure una succursale della peggior rivista di pettegolezzi.... secondo l’angolatura dalla quale preferiamo interpretare la situazione. Mentre una visita si protraeva molto più tempo del previsto, infatti, tre simpatici personaggi dialogavano (o monologavano secondo i momenti) su argomenti che riguardavano conoscenti in comune.
I PERSONAGGI
-- Fabiana era una donna robusta ma non grassa. Il suo aspetto era piuttosto imperioso; il suo colorito era piuttosto uniforme, ma pronto a virare sul violaceo quando veniva contraddetta oppure le “ veniva il nervoso” come avrebbe detto lei poco dopo al momento del suo incontro con la dottoressa. Aveva 40 anni e sembrava più giovane della sua età se la si osservava le poche volte che taceva. Ascoltando i suoi discorsi, invece, sembrava una persona di vecchia generazione, a giudicare dai ragionamenti piuttosto convenzionali e “perbenisti” che sciorinava e che avrebbe potuto fare a buon diritto la sua bisnonna che era vissuta in un’epoca caratterizzata da costumi molto più antichi ed esteriormente più morigerati. In realtà Fabiana aveva troppi conti in sospeso con gli altri, troppe ferite che non riusciva a dimenticare e, tanto meno, a suo dire, a perdonare.
-- Sara, sua ex compagna di classe, sembrava invece più vecchia per via delle numerose macchie scure sul viso e sulle mani. Da giovane era orgogliosa delle sue efelidi che spiccavano sul colorito pallido, la pelle delicata e chiara. Ma ora, a causa di una menopausa prematura, la sua pelle era un poco più flaccida, il colorito più spento e le macchie venivano etichettate come tipiche macchie di vecchiaia.
-- Armando era un affascinante quarantacinquenne dai capelli rossi e l’abbigliamento singolare, che si potrebbe definire stile comodo o da artista. Invece della cintura portava le bretelle ma non sulla camicia, bensì su un morbido golf di cachemire. Pantaloni di flanella tipo quelli della tuta e -- cosa più strabiliante ed osè che attirò l’attenzione di Fabiana -- eleganti pantofole al posto delle scarpe normali. Erano delle pantofole riccamente lavorate, tipo le babbucce di un sultano, con colori di diverse gradazioni dal marrone al terra bruciata. Pero, caspita, erano pur sempre pantofole, pensò Fabiana... e se fosse venuto a piovere? Certo ci vuole del coraggio a uscire di casa così conciati, e se lui ha questo coraggio, chissà quanti effetti speciali farà nella sua vita di coppia” si sorprese ancora a pensare Fabiana. Armando non le conosceva ma, avendo captato un brano della loro conversazione, si inserì ben presto nella compagnia per poter elargire la sua conferenza sul karma e “i tipi di morte che non capitano mai per caso” come sosteneva in una sua infuocata teoria che sfornava ad ogni occasione.
LA CONVERSAZIONE
FABIANA rivolta a Sara: “ scusa se mi permetto, ma ho l’impressione di conoscerti.... caspita, ma siiiii!!! Sei la Sara, mia compagna al liceo!!!!
SARA: “ Wow!!!! Fabiana che sorpresa... ma quanti anni sono passati.... poco più di venti direi e tu sei sempre uguale, magnifica complimenti!!!! Ma come fai a mantenerti così giovane? “ ma dai... anche tu sei in forma perfetta se no come avrei fatto a riconoscerti?” ma intanto pensa “come si è ridotta poverina!!!! la stavo giusto osservando perché mi faceva compassione e poi a ben guardare l’ho riconosciuta. Beh questo mi conferma che io invece sono proprio in ottima forma...” “ E dimmi hai poi rivisto altri della nostra classe?
F: “ Beh, a parte Giorgio “il grigio” e il povero Faraoni più nessuno.... sai com’è: la vita porta ognuno per la sua strada ed io poi ho sempre rifiutato quegli inviti che ogni 2-3 anni saltano fuori per la cena della nostra classe: detesto questo genere di cene, senza offesa per chi ci va”
S: “ A dire il vero io ci sono andata alle prime due, ma poi mi sono stufata.... incontrarsi per parlare sempre di quelle stesse cose che abbiamo vissuto in quei cinque anni. Già perché a parte quel periodo ho dovuto arrendermi all’evidenza che non abbiamo altri argomenti e che non abbiamo nemmeno idee in comune sulle quali impostare una compagnia piacevole. Mi è dispiaciuto per Faraoni... morire così giovane e per quello stupidissimo incidente... era un così bravo ragazzo!"
F: “ piano con il bravo ragazzo... che vuoi che ti dica, è dispiaciuto anche a me, ma non si può dire che fosse un bravo ragazzo..."
S: “ a no? dimmi dimmi... qualche peccato segreto della sua vita privata ?
F: “ma no.... so solo che era straricco e di macchine ne aveva spiaccicate fin troppe uscendo sempre illeso!!!! Arriva prima o poi il giorno che l’angelo custode si sfinisce e non ti salva più... insomma faceva una vita spericolata: sempre macchine veloci, alcool, forse anche droga ma di quella per ricchi, di quella che poi prendi un bel gruzzoletto, ti ricoveri e ti fai rimettere a nuovo periodicamente...
Armando: “ Scusate se mi permetto, ma state parlando di Faraoni? Quel famoso Faraoni che è morto l’anno scorso?
F: “ si certamente, perché lo conoscevi forse?
A: “Io no, ma portavamo i cani alla stessa toelettatura, finché un giorno i nostri cani si sono innamorati e allora, sai trattandosi di razze molto pure che hanno vinto parecchi concorsi, abbiamo avuto alcuni incontri per farli incontrare a loro agio nel suo giardino. Dovevate vedere che giardino aveva!!!! E che villa..... insomma ho capito subito che si trattava di un miliardario anche se con l’euro ora si dice milionario!!!! Beh ho avuto modo di conoscerlo quel poco che basta per capire che tu -- a proposito come hai detto che ti chiami?"
F con voce di miele : “ Fabianaaah”
A: “il tuo nome è musica... f a b i a n a h!!!! comunque, dicevo che tu hai detto bene se l’è quasi cercata. In quei pochi incontri mi ha raccontato che faceva sempre delle vacanze con situazioni di pericolo create ad arte, che preferiva non avere una partner perché seduceva quelle degli altri e che anzi il suo gusto era cercare quelle che avessero dei mariti robusti e violenti nella speranza di essere scoperto e picchiato da questi!"
F: “ insomma un masochista forse anche bisessuale !
A: “ma che ne so... forse anche trisessuale!!!
FABIANA PARLATO viso rosso-violaceo, congestionato e diventa più rosso durante le vampate. Loquacità notevole. Passa da un argomento all’atro, spesso beve e fuma. E’ un soggetto ipereccitato (Yang), colorito rosso. Su base mentale è affetta da un certo squilibrio dovuto alle aritmie ormonali della menopausa. Possono attecchire idee fisse e talvolta deliranti. Mania di persecuzione, sensi di colpa (verso temi religiosi: è convinta di aver peccato). Il suo sonno è turbato da sogni angosciosi: sepenti, cadere dentro una buca, sogni di morte e feretri. Vertigini quando deve chinarsi. Lateralità sinistra. E’ condizionata molto dalle condizioni atmosferiche e in particolare dalle estreme variazioni termiche. Mestruazioni a carattere emorragico e fortemente dolorose. I dolori sono forti all’inizio e vanno a diminuire il terzo-quarto giorno. Gengive livide, labbra livide violacee e brillanti. Non ama le bevande calde che a volte le causano dolore alla deglutizione. Addome duro, gonfio, meteorico, estremamente sensibile. Epatopatia funzionale. Migliora con le eliminazioni, all’aria aperta, la sera; peggiora nei cambi di stagione, con il caldo, con il vento caldo, con il sole, di mattina, sdraiata sul lato dolente, prima delle mestruazioni. Non sopporta gli abiti stretti ed accollati. Desiderio di alcool e caffè.
ARMANDO SCHIAVONI Non sopporta la cravatta nè la cintura. Eccessiva loquacità. Angina che da sinistra si estende a destra. Faringite con gola rossa e tonsille gonfie. Laringite. Tosse secca e spasmodica specialmente notturna. Rinite cronica con secrezione acquosa e starnuti violenti. Pelle secca con ematomi spontanei, foruncoli, ascessi, alopecia e cellulite. Sudorazione calda. Ma il motivo per il quale lo sto curando sono le ulcere varicose delle gambe, a fondo bluastro, che sanguinano con facilità e producono una secrezione fetida, talvolta vi è la comparsa di ecchimosi spontanee. “Non ho dubbi, disse Tumis, sono due Lachesis... proprio due anime gemelle o meglio due costituzioni omeopatiche gemelle ;-) che strana coincidenza che nessuno dei due abbia potuto aspettare il proprio turno!"
CONSIDERAZIONI
Tenendo presente che il tipo Lachesis non è esclusivamente femminile, spesso gli autori lo descrivono al fenmminile perché lo è nei due terzi dei casi. In realtà esistono anche molti uomini che rispondono benissimo a questo rimedio quindi vi esorto ad intendere che la descrizione al femminile vale anche al maschile purché si notino i sintomi citati. Dal punto di vista “mentale” presenta un’alternanza di eccitazione e depressione in un ritmo quasi circadiano, nel senso che al mattino sarà in fase depressa, farà fatica a carburare: solo una generosa dose di caffè potrà aprirgli gli occhi e la mente; difficilmente prenderà appuntamenti nelle prime ore del mattino se non è proprio costretta. Al contrario di sera entra nella fase di eccitazione, nel senso che ha voglia di fare, di lavorare, di divertirsi, di uscire e rientrare anche a notte inoltrata senza batter ciglio: insomma nelle ore serali e notturne da il meglio di sè. Kent, importante omeopata del 900, scrive: Lachesis sembra adattarsi perfettamente all'umanità intera, poiché essa è piena di veleno, ed il veleno non fa altro che metter in evidenza ciò che è inerente all'uomo; la mentalità di Lachesis mette in evidenza l'orgoglio, la vanità, l'invidia, l'odio, lo spirito di vendetta e di crudeltà dell'uomo. Tutti questi sentimenti altro non sono che una conseguenza dell'orgoglio e di un amore di se stessi mal riposto.
NOTA DI APPROFONDIMENTO
Ed ecco cosa dice il Dott. Leonardo Crippa, Medico Omeopata, nel suo sito web: Esistono numerosi serpenti del genere Lachesis. Quello di cui si utilizza il veleno in omeopatia, noto come Surucucù presso gli indigeni del Brasile, viene zoologicamente denominato "Lachesis Mutus". Si tratta di un serpente della lunghezza di circa due metri, dal morso chiaramente mortale, che vive nella giungla dell'America del sud. In un articolo precedente vi avevo già parlato delle tre Parche, figlie della notte, figure mitologiche dell'antica Grecia alle quali era affidato il destino degli uomini; ebbene una delle tre parche si chiamava appunto Lachesis, ed era colei che poneva sul fuso il filo da cui dipendeva la sorte degli umani. Nel 1928 Hering, famoso omeopata tedesco, poi trasferitosi negli Stati Uniti, si recò nell'alta Amazzonia allo scopo di catturare un esemplare vivente di Lachesis mutus per estrarne il veleno e studiarne le eventuali applicazioni in ambito omeopatico. Dietro promessa di una grossa ricompensa, lo studioso invitò gli indigeni alla cattura di un esemplare del terribile Surucucù, temuto dagli stessi perché considerato letale al solo avvicinarcisi. Essi riuscirono a catturare un serpente delle dimensioni superiori ai due metri, lo misero in una gabbia e poi fuggirono terrorizzati. Hering riusci con un bastone a stordire il serpente e con molta cautela spremette il contenuto della ghiandola velenosa in un recipiente di vetro. Il semplice fatto di avere effettuato questa manipolazione lo avvelenò ad un punto tale che fu colto inizialmente da febbre, poi delirio ed infine coma che durò diversi giorni!!!
Lachesis non ama essere contraddetta, ma contraddice tutti; non tollera i propri errori facendoli diventare gli errori degli altri. E' un personaggio che può essere identificato con la PORTINAIA: intrigante, curiosa, che sa tutto di tutti ed ha la lingua biforcuta. Sono più attive nel pomeriggio e verso sera, hanno una memoria incredibile, soprattutto per i particolari, si ricordano perfettamente situazioni accadute diversi anni prima ed appena ne hanno l'occasione ritornano su questi episodi con dovizia di particolari a dir poco maniacale. Dice sempre nessuno mi vuole bene, tutti mi evitano, in realtà è lei che fa di tutto per essere evitata, non stringe amicizia con nessuno perché sicuramente tutti parlano male di lei. Lachesis è gelosissima e prova sospetti ingiustificati su chiunque, ha un'aggressività molto marcata; parla in continuazione saltando da un argomento all'altro e nessuno riesce a fermarla; non ha ancora terminato una frase che già ne inizia un'altra. E' invidiosa, sospettosa fino alla paranoia, si mette sempre in evidenza e non accetta che qualcuno sia meglio di lei. In realtà questo denota un profondo complesso di inferiorità, un profondo senso di colpa, non si sa bene di che cosa, importante è riuscire a fare in modo che la colpa sia sempre degli altri. Questo deragliamento di sentimenti la spinge verso il delirio di persecuzione. Molto spesso sono persone che vivono malissimo la malattia, la vivono come una persecuzione, come un segno divino e cercano in ogni modo di incolpare gli altri di quanto soffrono, diventano dei veri e propri dittatori nei confronti dei familiari e delle persone che le circondano. Pensa che si parli male di lei, che si trami contro di lei, che gli altri meditino di farle del male o di farla visitare da uno psichiatra per farla rinchiudere in manicomio. Alle volte crede di essere sotto l'influsso di una potenza superiore più o meno divina che può portarla alla malinconia religiosa. Bisogna stare attenti alle Lachesis arrabbiate in quanto, come i serpenti, attaccano senza esitazioni ed il loro morso il più delle volte è mortale!!! Il neonato Lachesis è quello che ha avuto dei problemi respiratori durante il parto, spesso è stato rianimato appena nato (dobbiamo ricordarci che il veleno di serpente blocca gli atti respiratori); è sonnolento, dispnoico, con delle difficoltà ad addormentarsi, con una spiccata ipersensibilità cutanea (appena lo si tocca piange, il pediatra non riesce mai a visitarlo), si svegliano spesso di notte con un pianto disperato inconsolabile. Il bambino Lachesis non riesce molto bene a scuola, è indolente, sempre stanco, ha poca memoria, candidato ideale ad ogni tipo di ricostituente, timido ed apatico. Caratteristica peculiare di Lachesis, oltre alla lateralità sinistra, è quella di avere la testa calda e le estremità fredde, onde per cui non sopporta il calore del sole sul capo, preferisce degli impacchi freddi ma non sopporta il freddo in quanto tale. Lachesis non tollera indumenti che costringono la regione del collo come sciarpe, maglioni a dolce vita, cravatte e camicie, in quanto le danno la sensazione di non poter respirare; alle volte non tollera neppure il peso delle coperte perché le provocano una sensazione di mancamento di respiro. Lachesis è il grande rimedio omeopatico della menopausa, delle vampate di calore che si accompagnano ad un freddo glaciale ai piedi, associate a palpitazioni, cefalee violente (maggiormente alla parte sinistra del capo) e senso di soffocamento con bisogno di respirare aria fresca. Per concludere, un sintomo curioso: sensazione di avere gli occhi "tirati all'indietro".
sabato 5 gennaio 2013
Lavaggio energetico
LAVAGGIO ENERGETICO
secondo Nader Butto
NOTA Le immagini artistiche sono: Parcheggio, di Giovanni Ambrosioni (su Flickr); Solo i miei occhi, di Carla Colombo( sul blog ArteCarla); Emozioni, di Olena Khodoley(sul blog La vostra arte di Carla Colombo); Ringrazio gli autori per averci elargito ancora una volta nuove emozioni!
secondo Nader Butto
In molte occasioni ho spiegato come emozioni bloccate significhi non riuscire a staccarsi da certi stati d’animo che sono nocivi in quanto alimentano un circolo vizioso di stress. Un esempio classico di autolesionismo sono i pensieri ripetitivi che facciamo riguardo a certe nostre relazioni umane quando non funzionano in modo equilibrato. Formuliamo pensieri che non conducono ad alcuna soluzione del problema ma soltanto a senso di vittimismo, di imbarazzo, di disagio, di colpa etc etc etc. Ma le emozioni bloccate ci portano a bloccare certi muscoli e certe funzioni di vari organi ed apparati. Di recente ho avuto modo di leggere un libro del Dr Nader Butto: “Medicina universale e il settimo senso”. Riguardo a tutto il volume il mio pensiero è piuttosto critico in quanto a mio parere i numerosi ed utili consigli sono troppo infarciti di un certo tipo di misticismo che io credo possa più fuorviare che facilitare il lettore riguardo all’attendibilità degli stessi. Tuttavia vi consiglio questa lettura perché certamente arricchisce di nuovi modi di interpretare il proprio stile di vita. Apro solo una breve parentesi per spiegare meglio la mia posizione “critica”. Ognuno di noi coltiva la propria spiritualità, e quasi sempre ognuno formula a se stesso un proprio sistema religioso, infarcito di tutto il proprio personale back ground culturale. Se sono indiano partirò dai Veda, se sono italiano partirò probabilmente dai Vangeli e così via. Inoltre posso aggiungere concetti che provengono da varie letture di tipo filosofico e anche da letture di tipo “new age”. Ma i tempi delle religioni “rivelate” ormai sono finiti per tutti coloro che pensano con la propria (si fa per dire) testa. Quindi su un canovaccio che è formato dalla nostra educazione, imbastiamo una serie di concetti che siano coerenti con la nostra etica e che ci confortino riguardo ai misteri del senso della vita, della morte, dell’al di là e così via. Questi temi non mi sembrano futili, anzi li giudico molto importanti. Contemporaneamente li giudico personalissimi, e quindi lungi da me il nominare spiriti di qualsiasi tipo, angeli, demoni, folletti e quant’altro quando si sta parlando di salute e metodi di cura.
Un discorso a parte è invece il tema della malattia connesso a quello del “peccato”. Un tema molto spinoso questo, su cui un giorno mi propongo di spiegare in dettaglio cosa penso. Il peccato nel senso di conflitto tra ciò che crediamo sia giusto fare e cosa abbiamo fatto e continuiamo a fare. Il nostro conflitto genera disagi e disturbi.
Ma non voglio uscire dal seminato perciò vi propongo qui ed ora un interessante ed utile esercizio che richiama la respirazione olotropica e che viene in questo testo proposto con i nomi di:
-- LAVAGGIO ENERGETICO quando è un trattamento che il terapeuta attua sul paziente. Questo trattamento ovviamente è particolarmente profondo e permette al paziente di sentirsi guidato in un percorso a lui sconosciuto, con il beneficio di sentirsi maggiormente al sicuro.
--AUTO-LAVAGGIO ENERGETICO quando il soggetto, in casa propria ed in tutta tranquillità, attua le procedure descritte appositamente per compiere lo stesso percorso in autonomia (e, cosa che non guasta, gratis!) Questo l’ho provato per un certo periodo, e devo dire che il risultato è stato piuttosto soddisfacente perciò sono pronta a proporlo anche a voi. Introduco prima in cosa consiste il lavaggio energetico così com’è riportato sul testo, tenendo presente che questa introduzione vale anche per l’auto-lavaggio
LAVAGGIO ENERGETICO lo scopo del lavaggio energetico è quello di liberare i blocchi energetici alla radice e quindi non solo quello di liberare i chakras e i meridiani energeticamente, ma anche di sbloccare il contenuto emozionale che ha provocato il blocco energetico. Nel fare ciò avviene un rinnovamento del flusso energetico, rinnovando così lo stato di vitalità lungo tutto il corpo e in tutti gli organi. Tralasciando la tecnica descritta meticolosamente, ecco le basi di questo procedimento:
(1)respirazione circolare questo tipo di respirazione ha un effetto stimolante potente e immediato sul sistema energetico per sollecitare la prima fase di eccitazione delle 4 fasi della vita (Questo è un concetto di sicuro preso da S. Grof -osservazione mia-) inspirazione ed espirazione devono essere uguali e senza pausa. Ogni 6 respirazioni corte e rapide fare una inspirazione lenta e profonda e quindi una espirazione lunga, lenta e completa. Senza fare pausa, far eseguire un’altra serie di 6 respiri rapidi e superficiali e così via. (ovviamente quando appare il tremore delle gambe finire con questa respirazione)
(2) Spesso succede che poco prima della vibrazione nelle gambe le persone si ricordino eventi traumatici e li vivano emozionalmente: ognuno ha la sua reazione finché si arriva alla vibrazione completa delle gambe.
(3) Durante il lavaggio il soggetto passa attraverso 4 fasi che corrispondono alle fasi della vita --eccitazione= che può essere provocata con la respirazione o con il dolore o con un’altra stimolazione fisica: questo porta a mobilitare ancora di più l’eccesso di eccitazione e pian piano il sistema comincia a caricarsi di energia. -- espansione= questa fase è meno appariscente della prima; qui la persona si sente piena, con un senso di calore; oppure comincia a sudare -- contrazione= questa fase è la più appariscente. Qui si nota una contrazione che può arrivare fino alla tetania con senso di paralisi, di freddo e di parestesia alle mani, alle labbra, alla mandibola e ai piedi. Normalmente la contrazione avviene nelle zone più tese. Osservare bene la contrattura delle dita delle mani perché ci offre una buona indicazione di quali meridiani sono bloccati. Durante questa fase va tenuto presente che questo dolore è passeggero e temporaneo quindi non c’è nulla di cui preoccuparsi. -- rilassamento= in questa fase tutti i tessuti si rilassano ed avviene anche una diminuzione della pressione sanguigna.
(4) Dopo il lavaggio energetico la persona entra in uno stato di rilassamento con un senso di vuoto interno, di liberazione, di flusso di felicità, gioia e allegria che fluiscono nel petto con un senso d’amore molto profondo.
(5) Il lavaggio energetico si può fare anche ai bimbi ma deve durare di meno, in rapporto all’età; non si devono aspettare reazioni emozionali o fisiche ma solo la vibrazione delle gambe. A volte la liberazione consiste nel ridere senza sapere perché. Sotto i 4 anni di età, la prima scelta è che sia la mamma a fare il massaggio al bimbo.
(6) INDICAZIONI -- tutti i motivi già detti -- epilessia: con questo esercizio fatto costantemente si può arrivare a smettere l’uso dei farmaci: in pratica alla guarigione quindi è indicatissimo.
CONTROINDICAZIONI gravidanza, cardiopatie, pazienti psichiatrici asma grave (usare prima il broncodilatatore)
AUTO-LAVAGGIO consiglio di fare l’autolavaggio prima di addormentarsi per usufruire dell’apertura energetica durante il sonno e caricare la batteria energetica per tutta la notte. (1) sdraiarsi supini, gambe divaricate, ginocchia flesse e piedi uniti
(2)respirare profondamente
(3) inspirando visualizzare una luce azzurra che entra dalla sommità del capo e riempie il corpo uscendo dalle mani con l’espirazione; quando si espira visualizzare la luce che scende lungo il corpo e che esce dai piedi e dalle mani
(4) man mano accelerare il respiro sempre immaginando questa luce che entra ed esce
(5) si può respirare più piano per un po’ (se ci si stanca) e poi accelerare di nuovo
(6) continuare la respirazione finché appare la vibrazione delle gambe
(7) da un giorno all’altro il tempo per arrivare alla vibrazione diventerà sempre più breve; dopo un po’ di tempo, con l’esercizio si entrerà nella vibrazione quasi immediatamente
(8) rimaniamo nella vibrazione che deve essere stabile e continua per 5 minuti
(9) stendere le gambe lasciando svolgere le emozioni che vengono fuori. questo lavaggio, se fatto regolarmente, porta ad una liberazione delle energie bloccate liberando le emozioni nascoste. Può succedere quindi che accadano pianto, rabbia, dolore ecc: è importante lasciar fluire e dare espressione a tutto ciò che viene; seguirà un sonno energetico e ristoratore: durante la notte, infatti si ricaricano le energie e questo può avvenire solo se non ci sono blocchi, non siamo contratti ecc ecc. Le reazioni emotive in genere non si ripresentano al secondo lavaggio tranne se nel primo non avevamo sfogato tutto. Quindi le eventuali successive emozioni possono essere frutto del presente e non del passato (insomma proprio come svuotare la caraffa filtrante dell’acqua e riempirla di nuovo)
NOTA Le immagini artistiche sono: Parcheggio, di Giovanni Ambrosioni (su Flickr); Solo i miei occhi, di Carla Colombo( sul blog ArteCarla); Emozioni, di Olena Khodoley(sul blog La vostra arte di Carla Colombo); Ringrazio gli autori per averci elargito ancora una volta nuove emozioni!
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Informazioni personali

- Marina Salomone
- Mi occupo di terapie olistiche dal 1983. Hobby principale il disegno: sono su Flickr sotto il nome di Marina Salomone
per chi fosse interessato a trattare questi argomenti in maniera più appofondita c' è sempre il mio sito web ufficiale: www.GurudiTamara.com