venerdì 18 maggio 2012
DIVERTICOLI
DIVERTICOLI
I diverticoli sono una sorta di vie secondarie senza sbocco, che si formano lungo il tubo digerente. Hanno la forma di piccoli sacchetti e possono formarsi in qualsiasi punto del decorso dell’apparato digestivo, dall’esofago sino al retto. In realtà nella stragrande maggioranza dei casi si sviluppano con nell’ ultimo tratto colon e in particolare nel sigma.
Iniziano a profilarsi a partire dai 40 anni e raggiungono un vero e proprio apice dai 60 anni in poi.
Stando alle statistiche, durante quest’epoca della vita, i diverticoli coinvolgono circa il 70% delle persone. Nella maggioranza dei casi la presenza di diverticoli non dà origine a nessun sintomo, ed è considerata una condizione quasi fisiologica cioè molto vicina al normale stato di salute.
Molto spesso i diverticoli passano del tutto inosservati o vengono occasionalmente scoperti durante qualche esame radiologico che va ad indagare lo stato di salute dello stomaco o dell’intestino. Ma anche quando vengono alla luce, non sono sempre necessarie cure: si tratta di formazioni del tutto benigne.
La parte interessata è solo la mucosa, che però non viene lesa.
Si comincia a parlare di malattia quando i diverticoli creano una serie di disturbi come:
(1) dolore che si localizza nella fossa iliaca sinistra, proprio dalla parte opposta al livello dell’appendice
(2) spasmi
(3) fitte
(4) senso di pesantezza
(5) stipsi
(6) diarrea.
Se i diverticoli si infiammano, invece, si innesca una vera e propria patologia che viene definita diverticolite. Sotto questo termine sono incluse le diverticoliti di origine infettiva. In base alla visione allopatica “ Ne sono colpevoli i batteri contenuti normalmente nella massa fecale che trovano in questi cunicoli una tana dove poter proliferare. Dentro i diverticoli, infatti, le feci vengono a ristagnare e gli agenti infettivi trovano un ambiente ideale per la loro crescita. In questo caso , i sintomi diventano più importanti e cioè dolore intenso, febbre, attacchi di diarrea e sangue nelle feci”.
la CHIRURGIA è necessaria se:
-- un diverticolo si perfora, lasciando fuoriuscire piccole quantità di feci nella cavità addominale e dando il via ad un’infiammazione del peritoneo.
-- si manifestano grossi sanguinamenti con le feci.
--la natura dei diverticoli è dubbia e raggi X o colonscopia non mettono in chiaro se le protuberanze sono solo diverticoli o se l’intestino è afflitto da una formazione tumorale
-- le cure si rivelano inefficaci e i disturbi provocati sono seri ed insostenibili.
L’operazione che viene fatta è la resezione del sigma; dura circa 2h e prevede una degenza postoperatoria di circa 1 settimana.
Allora per tutti voi lettori ecco cosa consiglio:
--in caso di situazione valutata come ad alto pericolo da parte del medico, eseguire la sua prescrizione;
--in caso di situazione che provoca un disagio di media entità o comunque cronico, essendo esclusa con certezza la presenza di un pericolo (tumori, perforazioni) consiglio di assumere i vari rimedi fitoterapici ed omeopatici;
-- in tutti i casi un occhio super-attento all’alimentazione e l’uso prolungato di fermenti intestinali.
Proprio da questi è importante cominciare anche quando la situazione è asintomatica, nel momento in cui si scopre di avere i diverticoli.
INTEGRATORI
I fermenti lattici regolarizzano il lavoro intestinale poiché ne vanno a incrementare la flora.
ALIMENTAZIONE
(1) Nel soggetto asintomatico è consigliata una dieta ricca di fibre: vegetali, frutta, cereali. Infatti è stata proprio una stitichezza cronica la probabile causa del formarsi di queste sacche. L’unica accortezza è quella di non consumare vegetali filamentosi come ad esempio il sedano e i finocchi.
Nella fase acuta può essere utile seguire un digiuno a base di soli succhi;
(2) evitare frutta secca, semi , latticini (tranne lo yogurt), le carni rosse, i fritti, le spezie, i dolci e i cibi lavorati.
(3) Assumere pectina, bucce di semi di psillio, gomma di guar o crusca di avena. Lactobacillus acidophilus al mattino a digiuno.
Nutrienti utili= betacarotene e vitK.
Succhi= carote, cavolo a foglia, prezzemolo e spinaci per il betacarotene. Cime di rapa, broccoli, lattuga e cavolo cappuccio per la vitK.
In assenza di disturbi, una dieta corretta ed un’eventuale integrazione di fibre (INULINA e PSYLLIUM) e cicli regolari di fermenti lattici sono spesso sufficienti per evitare infiammazioni.
OMEOPATIA E OMOTOSSICOLOGIA
Nella diverticolite acuta, che non richieda ospedalizzazione, che spesso si accompagna a febbre e dolore addominale vengono prescritti con successo i seguenti rimedi da soli oppure opportunamente combinati:
BELLADONNA, IGNATIA, MAGNESIUM PHOSPHORICUM o CARBONICUM (secondo la costituzione), NUX MOSCHATA, NUX VOMICA, POTENTILLA, VALERIANA,COLOCYNTHIS
DIOSCOREA, CEANOTHUS
mucosa comp, nux vomica homaccord, tormentilla-heel, veratrum omaccord
MUCOSA COMPOSITUM, NUX VOMICA HOMACCORD, TORMENTILLA HEEL, VERATRUM HOMACCORD
ECHINACEA COMP FORTE S
CUPRUM HEEL.
ATROPINUM COMP --> nel caso di dolori violenti.
Se compare un modesto sanguinamento --> PHOSPHORUS 9CH e MERCURIUS SOL 9CH alternati una o due volte al dì.
Nella diverticolite, il soggetto deve assolutamente evitare le fonti di fibre e adottare una dieta leggera o idrica. Una volta risolta la fase acuta:
ECHINACEA COMP FORTE S+ PULSATILLA COMP
Per la prevenzione delle recidive, è di fondamenale importanza l’assunzione per lunghi periodi dei già citati fermenti lattici; essi hanno la funzione di tenere sotto controllo l’eventuale proliferazione di batteri potenzialmente patogeni, saprofiti del nostro intestino. Nell’ottica di un completo riequilibrio dell’ecologia ambientale e volendo agire anche sul sistema immunitario intestinale:
PROSYMBIOFLOR per 5 settimane, SYMBIOFLOR1 per 2 mesi ed infine SYMBIOFLOR 2 per 3-4 mesi; è possibile ripetere lo schema.
FITOTERAPIA
La digestione incompleta dei cibi può provocare fenomeni fermentativi o putrefattivi a livello intestinale che possono avviare infiammazioni diverticolari. In questo caso valutate l’impiego di enzimi digestivi , di piante medicinali (amari, colagoghi, coleretici, antiputrefattivi) e di oli essenziali. L’assunzione regolare per lunghi periodi della seguente tisana per infuso alla dose di 2-3 tazze al dì , ha prodotto ottimi risultati:
ACHILLEA fiori ,
MELISSA foglie,
CAMOMILLA fiori,
FINOCCHIO semi, ana g25.
Ovviamente sono di prima scelta tutte le piante ad effetto spasmolitico sulla muscolatura liscia già citate ai capitoli gastrite e colon irritabile, come CAMOMILLA, MELISSA, PASSIFLORA e così via.
NOTA
Le immagini con schema in inglese le ho prese dalla rete...esattamente da qui:
http://www.pavlos-lagoussis.com/interventi_04.php
Ringrazio chi le mette a disposizione e sono pronta a toglierle se gli autori lo richiedono.
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Informazioni personali
- Marina Salomone
- Mi occupo di terapie olistiche dal 1983. Hobby principale il disegno: sono su Flickr sotto il nome di Marina Salomone
per chi fosse interessato a trattare questi argomenti in maniera più appofondita c' è sempre il mio sito web ufficiale: www.GurudiTamara.com
grazie Marina per i tuoi preziosi consigli,buon inizio settimana
RispondiEliminaCiao Marina tutti quei prodotti dove si possono trovare grazie
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