- aggiungere nell’acqua del bagno 6-7 gocce di ciascun fiore
- massaggio e carezze con olio di mandorle dolci, di oliva o di creme medicate con fiori di Bach. Bastano 10 ml di olio e 1 goccia di ciascuno dei rimedi prescritti. Il fiore di Bach, che dovrebbe essere assunto dai genitori o dalla mamma, viene massaggiato sul bimbo in quanto funge da veicolo di informazione. Il bimbo viene informato sullo stato emotivo dei genitori ed entrambi si armonizzano. (1) Dalla nascita fino ai 3 mesi. Evitare movimenti bruschi, suoni e rumori disturbanti, parlare con un tono di voce rilassante. Per rilassare il neonato può essere utile RESCUE REMEDY. In questa fase di primo incontro e d’inizio di relazione sono numerose le problematiche e le emozioni che possono riguardare i genitori. Particolarmente frequente la sensazione di inadeguatezza rispetto alla funzione di genitore e di coniuge. Questa situazione può essere riequilibrata con LARCH e PINE. Possono manifestarsi sensazioni di irritazione: la nuova presenza, infatti, può essere vissuta come un ostacolo (spesso ingigantito) alla propria libertà e indipendenza. Può essere inoltre utilizzata come un facile alibi per la non attuazione dei propri progetti esistenziali. Su tali situazioni si hanno ottimi risultati usando HOLLY e WILLOW. Un timore che può evidenziarsi è quello relativo al “fare del male” al proprio figlio. Questa situazione è molto più frequente di quanto si creda, ma è vissuta come qualcosa di inconfessabile, fortemente colpevolizzante. In questi casi consigliamo CHERRY PLUM e PINE. Analogo a quanto detto è il provare sensazioni , nei confronti del figlio, che abbiano a che fare con la sensualità. In questo caso consiglieremo CHERRY PLUM-PINE-CRAB APPLE. Se il genitore è scoraggiato daremo GENTIAN e/o ELM.
domenica 24 aprile 2016
Fiori di Bach per il neonato
FIORI DI BACH per il neonato e la prima infanzia
E’ in questa prima parte della vita che si costruiscono le fondamenta su cui poggerà la salute mentale ed emozionale di un soggetto. Questi rimedi possono contribuire a favorire l’armonizzazione e i processi di acquisizione della consapevolezza.
I rimedi floreali non diluiti in genere attivano processi di armonizzazione a breve termine e sono indicati quando si voglia placare una sofferenza emotiva in fase acuta.
I rimedi diluiti agiscono sugli aspetti più profondi del soggetto e sono utili a catalizzare e promuovere processi che portano ad un allargamento della consapevolezza.
Per i bambini fino a 18 mesi è consigliato l’uso del flacone con il rimedio puro. Le modalità di somministrazione sono 2:
Altri genitori potrebbero reagire imboccando la strada di un tentativo di compensazione intenso e frenetico: ciò corrisponde a VERVAIN. Altra possibilità è la fuga nella razionalizzazione, nella negazione, nel controllo e nel mascheramento dei propri vissuti: in questo caso daremo AGRIMONY.
(2) tra i 3 e i 10 mesi. Qui è importante fare attenzione alle caratteristiche individuali che il bambino comincia a manifestare. CLEMATIS agevola la persona a essere più presente nelle situazioni. Per quanto riguarda i genitori, può cominciare a manifestarsi la tendenza a voler imporre al bambino schemi, modalità e tempi. Ciò può derivare da attese e fantasie di un genitore che abbia subito frustrazioni come figlio e/o che le subisca come coniuge: in questo caso daremo VINE e IMPATIENTS. Potranno manifestarsi timori relativi a un eventuale rifiuto da parte del bambino ed un insano spirito di competizione con il coniuge (HOLLY). Verso il 10° mese il bambino comprende che esiste un rapporto causa-effetto tra i segnali scambiati tra lui e i soggetti che lo circondano. Comincia a sorridere aspettando l’espressione dell’altro come risposta e viceversa. Questo scambio ovviamente va incoraggiato. Questa è la fase in cui il bambino diventa più attivo. Potrebbe manifestarsi nei genitori il timore che il bambino possa farsi male o ammalarsi, in questo caso daremo RED CHESTNUT.
(3) tra i 10 e i 18 mesi. Qui si passa dall’infanzia alla fanciullezza. Il bambino organizza e integra gli aspetti cognitivi, emozionali e relazionali che sono già compresi e devono svilupparsi in modo coerente. Emozioni come rabbia, paura, ansia di separazione, comportamenti aggressivi diventano più profondi, evidenti, motivati ed organizzati. Sarà bene ricordare i fiori MIMULUS e HOLLY. Il bambino comincia a capire che può avere sentimenti diversi e antitetici con gli altri. Cominciano comportamenti imitativi che col tempo diventano sempre più originali e finalizzati. Comincia l’iniziativa, la voglia di esplorazione. Verso il 18° mese comincia a riconoscersi allo specchio. Il genitore potrebbe provare difficoltà a proporre e indicare limiti al bambino, in questo caso daremo CENTAURY.
(4) tra i 18 e i 36 mesi. In questo periodo si organizza il controllo degli sfinteri, connotato da aspetti simbolici. Sono da considerare fisiologici i momenti di regressione del bambino. Queste regressioni e turbamenti emotivi possono accentuarsi se le tappe evolutive precedenti non sono state padroneggiate. Il bambino potrebbe avere difficoltà a relazionarsi con i coetanei in modo sereno. In questo caso daremo WALNUT, LARCH, CERATO ed HOLLY se prevale l’aggressività. Ovviamente è sbagliato rispondere alla sua collera con altrettanta rabbia. Occorre che egli si senta accolto anche quando è arrabbiato. Ciò gli farà capire che i turbamenti umorali sono solo un’aspetto temporaneo dell’esistenza e che può permettersi di stare sereno. Altro aspetto importante di questo stadio è la gestione del potere. Spesso le guerre di potere con il proprio bambino sono simili a quelle che avvenivano con i propri genitori e che avvengono nell’ambito della coppia. In questi casi daremo CHESTNUT BUD, utile quando il paziente tende a ripetere continuamente situazioni esistenziali spiacevoli.
(5) da 36 mesi a 4 anni. Si sviluppa la coscienza morale. Capacità di astrazione e simbolizzazione, distinzione tra realtà e fantasia. C’è un maggior controllo degli impulsi. Capacità di progettare il futuro. Tutti questi processi evolutivi hanno ovviamente sempre bisogno di relazioni armoniose con i genitori. In questa fase si dovrebbe completare il processo della separazione-individuazione dalla madre. La madre stessa potrebbe narcisisticamente avere difficoltà a promuovere questo processo e in tal caso daremo WALNUT (anche alla madre).
NOTA
il disegno è un’opera di Giovanni Ambrosioni dal titolo “Volare di gioia”
lunedì 18 aprile 2016
GOLA
Ecco una serie di rimedi omeopatici secondo la modalità dei sintomi:
Secchezza della bocca e della faringe che costringe il soggetto a raschiare la gola per schiarire la voce; raucedine. E’ usato nei casi di angina cronica dei cantanti e dei vecchi oratori. Quando il soggetto è raffreddato diventa afono la mattina e la sera= Alumina
Sensazione di raschiamento in gola= Ammonium aceticum
Catarro laringeo e tracheale, voce roca= Ammonium bromatum
Faringolaringite; catarro laringeo=
Ammonium carbonicum
Gola ruvida e piagata= Ammonium muriaticum
Angina tonsillare. Lingua molto rossa e gonfia; anche l’ugola è gonfia e la gola è rossa come verniciata. Violenta sensazione di bruciore e puntura. I sintomi si aggravano se beve bevande calde. Rimedio di prima scelta per l’edema della glottide= Apis
Laringite cronica con voce roca, che insorge tipicamente la mattina e migliora verso sera. Sensazione di avere una scheggia in gola. Faringite= Argentum nitricum
Afonia dopo aver parlato troppo, per esaurimento laringeo= Arnica
Raucedine, afonia, faringite e laringite acuta e cronica, voce roca. Bruciori dolenti e sensazione di avere la gola e la laringe ferite. Soprattutto raucedine, con voce smorzata e mutevole. Questa raucedine può essere osservata:
-- durante una laringite acuta infettiva
-- a causa di stanchezza vocale.
Rimedio di prima scelta per l’afonia degli oratori, dei cantanti, degli attori. La raucedine predomina al mattino, non presenta dolore e si aggrava parlando. La laringe è dolente. Consigliamo Arum 4 CH 4 granuli ogni ora oppure ogni 2 ore, distanziando le somministrazioni man mano che appare il miglioramento= Arum Triphyllum
Tonsilliti recidivanti, faringiti= Barium muriaticum
Faringite secca, gola rossa, dolore alla deglutizione. Tonsillite o laringite costrittiva. Secchezza delle mucose, gola e tonsille molto rosse, come da angina scarlattinosa.
Tracheite= Belladonna
Faringo-laringite= Bryonia
Continue faringiti, con tonsille gonfie=
Calcarea phosphorica
Raucedine che migliora parlando= Causticum
Sensazione di un filo in gola= Coccus cacti
Raucedine al mattino. Spasmo della glottide= Digitalis
Prurito in gola. Continue laringiti.
Si aggravano tutti i sintomi delle vie respiratorie ridendo, parlando, piangendo, bevendo e con il calore= Drosera
Parete posteriore della faringe secca, fissurata, coperta di croste. Costrizione alla faringe con pressione alla gola. Ulcerazione della gola con difficoltà a deglutire liquidi; il disturbo è ricorrente in seguito ad esposizione a vento o pioggia. I disturbi respiratori peggiorano quando il soggetto sale per le scale; migliorano quando il soggetto cammina= Elaps
Afonia. Sensazione di soffocamento nella gola, come se questa fosse stata gonfiata dall’interno=
Ferrum metallicum
Faringiti, tonsilliti, laringiti= Ferrum phosphoricum
Afonia occasionale ed afonia dei soggetti che usano molto la voce, come cantanti, insegnanti ed oratori in generale= Ferrum picricum
Raucedine che si accompagna al mal di gola= Formica rufa
Trachea come piagata ed infiammata= Guajacum
Si raffredda con un nonnulla e quindi angine con gola rossa e dolori come scheggia di legno, aggravati dalle deglutizione e che si irradiano all’orecchio. Tonsille gonfie che suppurano. Ottimo rimedio per la laringite stridula. Ascessi tonsillari= Hepar sulfur
Faringolaringite= Hyoscyamus
Secrezione accresciuta di muco ed espettorazione di muco da laringe e trachea; sensazione di soffocamento e restringimento della trachea, dispnea e mancanza di respiro=
Iberis amara
Faringite= Ignatia
Laringite; spasmo della glottide= Iodum
Angina in cui la gola non è molto rossa; lingua rossa, secca e lucente, dolorosa alla base e molto secca. Faringiti con mucosità aderenti, gialle, gelatinose; scolo di muco giallo-verdastro, filante, che scola nel retrofaringe dove forma croste aderenti. Tracheiti= Kalium bichromicum
Faringiti= Kalium muriaticum
Angina che da sinistra si estende a destra. Faringite con gola rossa e tonsille gonfie. Laringite.Dispnea= Lachesis
Angina, tracheite, faringite e tonsillite cronica=
Lycopodium
Ipertrofia delle tonsille con tappi tonsillari= Magnesium carbonicum
Faringite cronica, laringite e voce roca= Manganum aceticum, Manganum sulfuricum
Afonia= Mercurius auratum
Angina tonsillare e sue complicazioni=
Mercurius cyanathus
Angina tonsillare, angina laterale= Mercurius jodatus flavus
Angina dolorosa, gola molto arrossata, bocca umida e costante bisogno di deglutire. Le tonsille sono gonfie e tendono alla suppurazione. Spesso si riscontrano dei gangli alla nuca e al collo. In questo tipo di angine è molto indicato consigliare mercurius e belladonna alla 4CH alternati ogni 2h. Tali adenopatie sono piuttosto dolorose=
Mercurius solubilis
Senso di costrizione alla gola. Laringospasmo=
Moschus
Sensazione di restringimento della gola con un continuo stimolo a deglutire= Myrica cerifera
Stimolo a schiarirsi la gola dopo essere entrati in stanze calde= Natrum carbonicum
Faringite, tonsillite con sensazione di scheggia di legno in gola= Natrum muriaticum
Faringiti con tonsille gonfie e dolore tipo scheggia, gola arrossata. Tosse con catarro purulento e rossastro. Bronchiti, tracheiti, ghiandole linfatiche cervicali gonfie=
Nitricum acidum
Faringiti con tonsille gonfie e dolore tipo scheggia, gola arrossata. Tracheiti= Nitricum acidum
Faringite con dolore tipo scheggia: i dolori pungenti migliorano alla deglutizione= Nux vomica
Laringite secca con raucedine cronica.
Laringiti acute e croniche, con la sensazione di avere le mucose escoriate a vivo. La raucedine si aggrava la sera=
Phosphorus
Laringite, tracheite= Pulmonaria vulgaris
Raucedine che peggiora in una camera calda tosse secca di notte che passa solo sedendosi e torna sdraiandosi=
Pulsatilla, Kalium sulfuricum, Tubercolinum
Mucose della bocca e del retrobocca secche. Secchezza della gola, infiammazione (peggio di notte), gonfiore, dolore che peggiora al risveglio, prima di pranzo e cantando; migliora assumendo bevande e cibi dolci o acqua fredda. Pulsazioni delle carotidi, più dal lato sinistro, che battono in modo visibile dall’esterno= Rauwolfia
Laringite, tracheite, raucedine= Rhus tox
Laringite con laringospasmo, raucedine e catarri tenaci della trachea= Sambucus nigra
Raucedine dei cantanti= Selenium
Faringite, laringite, raucedine cronica, tracheite= Silicea
Mal di gola con il palato gonfio. Raucedine= Spigelia
Faringo-laringite raucedine con tosse abbaiante, secca= Spongia
Laringo-faringite = Sticta
Raucedine= Stramonium
Catarro faringeo =Teucrium scorodonia
Voce debole e cavernosa. Balbuzie. Afasia. Sensazione di un sapore di menta fredda nel cavo orale con secchezza.
Mal di gola costrittivo, che peggiora con la deglutizione. Gonfiore della gola con pericolo di soffocamento.
Calore o bruciore e secchezza in gola, che non migliora bevendo. Contrazione spasmodica della laringe, con soffocamento= Veratrum album
Raucedine dopo aver parlato molto ad alta voce=
Verbascum
Miglioramento del mal di gola dopo aver bevuto=
Glonoinum
Raucedine che peggiora in una camera calda tosse secca di notte che passa solo sedendosi e torna sdraiandosi=
Pulsatilla
Faringite con dolore tipo scheggia: i dolori pungenti migliorano alla deglutizione= Nux vomica
POLIPI ALLE CORDE VOCALI
Il polipo si presenta come un’escrescenza localizzata il più delle volte a livello delle corde vocali, e colpisce prevalentemente gli uomini di oltre 50 anni. Il polipo è generalmente peduncolato e a forma di pera; interessa esclusivamente la mucosa che ricopre le corde vocali e quindi il loro strato più superficiale. A sec della sede d’impianto (di solito insorgono nel punto di contatt0 tra le due corde) e delle dimensioni raggiunte, i polipi possono creare una serie di alterazioni alle principali funzioni della laringe: la fonazione e la respirazione. Le corde vocali (dette anche pliche vocali) sono due strisce muscolari ricoperte da mucosa. Sono in contatto tra loro attraverso la commessura anteriore. Le cause sono diverse: (1) infiammazione della mucosa che può essere provocata da agenti tossici come il fumo o l’alcool o da patologie infettive di tipo virale. (2) Quando lo sfregamento, il contatto, tra le due corde vocali non avviene nel modo corretto. Ciò può essere dovuto a una malformazione congenita per cui ad esempio l’altezza delle corde è differente. Questa alterazione può anche essere provocata da un evento traumatico, come nel caso di pazienti che hanno subito lunghe intubazioni. (3) L’abitudine che hanno certi soggetti (ovviamente senza farlo apposta) di parlare con un tono di voce diverso da quello che possiedono naturalmente. Utilizzando in modo improprio un muscolo, è normale che la mucosa che lo ricopre tenda, con il passare del tempo, a gonfiarsi. La frequenza nel parlare accelera tale processo. Il parlatore cronico è uno dei soggetti più a rischio. Il polipo nella maggior parte dei casi non provoca grossi disturbi. Il paziente avverte dolore solo quando esso per la dimensione raggiunta e per il luogo in cui si è impiantato, riesce a impedire l’accostamento delle corde vocali. I sintomi, quando ancora non sono gravi, sono fastidiosi. Si ha disfonia, raucedine, tosse, aumento del volume della parte del collo in corrispondenza del polipo, dispnea; solo raramente difficoltà a deglutire. La diagnosi viene fatta con la laringoscopia. Il polipo, a volte definito nodulo, è un tumore benigno. Se non curato può diventare pericoloso e quindi viene tolto, quando trovato in fase avanzata, chirurgicamente. In genere col riposo vocale e l’eliminazione dei fattori tossici come ad esempio fumo e alcool, regredisce spontaneamente.
domenica 10 aprile 2016
Anatomia della Fascia
FISIOLOGIA DELLA FASCIA
Possiamo immaginare, facendo una schematizzazione estrema, l’organismo come costituito da diversi pacchetti, alcuni disposti uno dentro l’altro ed altri in modo collaterale, comunque tutti collegati tra loro. Questo è ciò che possiamo vedere nelle immagini di anatomia che raffigurano le varie sezioni trasversali del corpo.
A livello istologico tutti questi involucri più o meno spessi sono costituiti da tessuto connettivo e tessuto epiteliale o solo tessuto epiteliale nelle zone dove sono più sottili.
Voglio ricordare che a livello embriologico, il tessuto connettivo, le ossa, i muscoli, la cartilagine ed il tessuto epiteliale di rivestimento come le tuniche di vasi, nervi e muscoli e le sierose come pleure, pericardio e peritoneo sono tutti di derivazione mesodermica.
La medicina ufficiale descrive la fascia con queste parole:
“In anatomia una fascia è uno strato di tessuto fibroso. Una fascia è una struttura di tessuto connettivo che ricopre i muscoli, gruppi di muscoli, vasi sanguigni e nervi, unendo alcune strutture, mentre permette ad altre di scivolare delicatamente una sull'altra.
Vari tipi di fascia sono costituiti da strati distinti, a seconda delle loro funzioni e della loro localizzazione anatomica: fasce superficiali, fasce profonde e sottosierose (o viscerali) si estendono ininterrottamente dalla testa alla punta delle dita del piede.
Così come i legamenti, le aponeurosi e i tendini, le fasce sono densi tessuti connettivi, contenenti fasci ravvicinati di fibre di collagene ondulate, orientate parallelamente alla direzione di trazione. Le fasce sono quindi strutture flessibili in grado di resistere a grandi forze unidirezionali di tensione fino a quando il disegno ondulato delle fibre non viene raddrizzato dalla forza di trazione. Queste fibre di collagene sono prodotte dai fibroblasti che si trovano all'interno della fascia.
La funzione delle fasce muscolari è di ridurre l'attrito per minimizzare la riduzione della forza muscolare. In tal modo, le fasce:
1. Creano un ambiente scorrevole per i muscoli.
2. Tengono sospesi gli organi al loro giusto posto.
3. Trasmettono il movimento dai muscoli alle ossa alle quali sono fissate.
4. Creano un sostegno ai nervi ed ai vasi sanguigni che passano attraverso i muscoli”.
Questa descrizione è ben articolata ma non sufficiente per le basi epistemologiche da cui partiamo per trattare la fascia.
In realtà si tratta di qualcosa di più che semplici pacchetti protettivi. Si tratta di una sorta di matrice o pattern dell’intero organismo, che ha la capacità di adattarsi e di memorizzare i traumi sia meccanici che derivanti da patologie, come pure i cronici cambiamenti posturali derivanti da “ferite sul piano emozionale”
Il sistema fasciale è il nostro terzo sistema di comunicazione di tutto il corpo, dopo quello neurale e quello fluidico. Se rendiamo invisibili tutti i tessuti del corpo tranne gli elementi del tessuto connettivo, collagene, elastina e reticolina, vedremmo tutto il corpo, dentro e fuori, molto simile a quello delle reti neurale e vascolare. L’osservazione anatomica del tessuto connettivo e dell’intero sistema fasciale ci mostra con estrema precisione come il connettivo pervade ogni muscolo, anche il sistema perineurale di oligodendriti, cellule di Schwann, cellule gliali e grassi di accompagnamento che permeano il sistema nervoso, i legamenti che fissano e organizzano i sistemi degli organi ventrali.
I tessuti connettivi hanno diversi ruoli fondamentali nel corpo, strutturali e difensivi. Spesso posseggono importanti ruoli trofici e morfogenetici nell’organizzare e nel condizionare la crescita e la differenziazione dei tessuti circostanti. Questa visione olistica del tessuto connettivo ci mostra quest’organo come un “continuum” tridimensionale, che unisce e dà forma, che comprende tutto il corpo attraverso la “fascia” o la “rete fasciale”.
domenica 3 aprile 2016
Linfa e tessuto connettivo
Le sostanze di scarto dell’organismo (tossine e scorie) che non vengono eliminate attraverso gli emuntori abituali ( intestino, vie urinarie, vie respiratorie, pelle) si versano nel torrente linfatico.
La linfa,è un liquido che si muove molto lentamente raccogliendo i rifiuti e provvedendo a renderli completamente liquidi facendoli passare attraverso i linfonodi. Il torrente linfatico non è come quello sanguigno ben racchiuso nei vasi dalle robuste pareti. In realtà il suo percorso è in direzione centripeta. Basti pensare a tutte le cellule dei tessuti come a tante isole o gruppi di isole molto vicine circondate da canali di liquido e questo liquido è la linfa o liquido extracellulare. Poi, man mano che dai tessuti periferici ci avviciniamo a quelli più centrali del corpo, questo liquido che si muove tutto verso il cuore, si raccoglie in veri e propri vasi (come le arterie e le vene) che però sono sottili e molto ramificati e cosparsi di gruppi di linfonodi ad ogni “incrocio” (inguine, ascelle, collo ecc ecc). L’unico vaso di consistenza ragguardevole è il dotto linfatico che dall’addome attraversa il torace e riversa tutta la linfa raccolta nella vena succlavia.
Il tessuto connettivo è la “matrice” che collega tutti gli organi e tessuti del corpo. Non mi dilungherò a descrivere tutti i tipi di connettivo classificati in anatomia, ma basti pensare che tessuto connettivo e linfa si possono considerare come una unità funzionale.
Riporto dunque un articolo molto interessante, la cui bibliografia è indicata alla nota finale.
“Il processo di accumulo dei rifiuti nel connettivo e la sua pulizia non sono continuativi ma avvengono i due fasi distinte:
1. Fase di smaltimento. Dalle ore 3 del mattino, all'incirca fino alle 15, in questo periodo il connettivo appare come una gelatina sciolta, solubilizzata (stato di sol) ed in esso avviene la demolizione e lo smaltimento di scorie e proteine. In questa fase si possono riscontrare:
1. fase dell'attività,
2. simpaticotonia,
3. idrolisi proteica,
4. degradazione,
5. smaltimento.
2. Fase di ricostruzione. Dalle ore 15 fino a circa le 3 del mattino. In questa fase avviene la ricostruzione del connettivo e delle sostanze indispensabili alla vita delle cellule. Osservando il connettivo vedremo che appare come una gelatina che si ricondensa (stato di gel). In questa fase riscontriamo:
1. fase della stasi,
2. vagotonia,
3. ricostruzione proteica,
Ma questo lavoro di pulizia e ricostruzione non avviene quasi mai in modo ottimale nell’adulto per diversi motivi:
—insufficiente energia disponibile per l'organismo a causa delle abitudini stressanti del soggetto,
—trauma dovuto a incidente o cattiva notizia,
—infezioni virali o batteriche,
—insufficienza funzionale del fegato o del Sistema linfatico,
—errata alimentazione (cattivo accostamento degli alimenti, eccessivo consumo di latticini o derivati animali, uso di dolci ecc.),
—assunzione di farmaci
—metalli tossici (mercurio, ecc.),
—presenza di incrostazioni fecali sulle pareti dell'intestino.
Quando le tossine iniziano ad accumularsi nell'organismo intervengono dei meccanismi di disintossicazione supplementari che, grazie alla produzione di alcuni enzimi (per es. la ialuronidasi), inducono nel connettivo una fase di smaltimento continuo che può durare anche alcuni giorni, fintanto che non sarà stata ottenuta una pulizia profonda e completa del connettivo.
Questo meccanismo di purificazione prende il nome di "infiammazione!". E la gelatina disciolta (stato di sol) della matrice connettivale si potrà rigelificare (stato di gel) solo quando il tessuto connettivo sarà stato completamente pulito. Da quel momento verranno anche ripristinate le due fasi giornaliere di ricostruzione e smaltimento.
Negli ultimi anni si è scoperto che il Sistema Immunitario è stimolato dal calore (ecco perché si usa l'ipertermia nella cura dei tumori), e funziona nel migliore dei modi a partire da una temperatura di 38,4° C.
Analizzata con queste informazioni l'infiammazione e, ovviamente, la febbre che ne costituisce il sintomo più generale, non vengono affatto considerate come una malattia da combattere, ma un meccanismo biologico tendente a riportare l'equilibrio e la buona salute.
Combattere la febbre è un errore comune.
Generalmente la febbre ed i processi infiammatori sono considerati come un nemico da combattere, vengono a tal scopo usati prodotti anti-infiammatori, antibiotici, cortisonici, ecc.
Purtroppo questi farmaci non fanno altro che forzare lo scambio tra la fase di smaltimento (in cui agisce l'infiammazione) a quella di ricostruzione, senza aspettare che il connettivo sia stato opportunamente pulito. Questo comporta una gelificazione forzata del connettivo con il conseguente termine dell'infiammazione. Ciò renderà medico e paziente assai soddisfatti del risultato ottenuto.
In realtà si tratta solo di una guarigione apparente, infatti la causa profonda dell'infiammazione non è stata affatto rimossa: nel connettivo sono ancora presenti delle sostanze tossiche ed il problema avrà modo di ripresentarsi in un futuro non lontano.
Purtroppo, anche nelle crisi seguenti (si tratta infatti di crisi di pulizia), medico e paziente tenderanno ad affrontare il problema nello stesso modo, anche se gli effetti ottenuti non saranno così validi come quelli della prima volta. Nel tempo, infatti, i processi infiammatori saranno sempre più difficili da gestire.
Visto e considerato che i processi infiammatori non sono altro che crisi di pulizia, appare ovvio che, quando vengono soppressi, si produrrà un accumulo sempre maggiore di tossine. Questo fenomeno farà in modo che il connettivo si "impregni" sia sempre più impregnato e intasato da sostanze estranee (residui alimentari, tossine da stress, proteine batteriche, virus, sostanze chimiche, ecc.). Pertanto l'uso indiscriminato di alcuni farmaci (anti-infiammatori, antibiotici, cortisonici, ecc.) crea i presupposti per molte disfunzioni e malattie.
I fattori causativi sono elencati in ordine di importanza, partendo da quelli più pericolosi.
1. Presenza di sostanze tossiche nel tessuto connettivo (mesenchima).
Abbiamo visto come l'organismo, dalle 15 del pomeriggio fino alle 3 del mattino, provveda alla ricostruzione dei tessuti e come sia importante la purezza del tessuto connettivo perché, se non lo fosse, le nuove proteine includeranno nella loro struttura anche del materiale estraneo all'organismo ed il Sistema Immunitario le attaccherà per eliminarle.
2. Presenza di incrostazioni fecali.
È risaputo come cuocendo la farina bianca in poca acqua si ottenga un'ottima colla. Questo accade anche nell'intestino dei grandi consumatori di farinacei che, nel tempo, si ricopre di una patina che diventa sempre più spessa e dura irrigidendo l'intestino e diminuendo il suo diametro interno.
Va sottolineato che anche quando si evacua ogni giorno, l'intestino non si libera mai completamente, vi sono comunque degli escrementi che ristagnano diverse ore provocando il degrado della mucosa intestinale e l'alterazione della flora batterica, fenomeno conosciuti con il nome di disbiosi intestinale. Ciò provoca fermentazioni e putrefazioni che, non solo intossicano tutto l'organismo, ma riducono notevolmente le difese immunitarie.
3. Cure mediche.
Talvolta le funzioni del Sistema Immunitario sono state ridotte da cure mediche, intenzionalmente (con farmaci immunosoppressori), o non intenzionalmente da farmaci con effetti iatrogeni.
4. Presenza di acidosi organica.
Vi sono vari fattori che causano un'eccessiva acidosi dell'organismo che pregiudica il funzionamento generale ed anche le difese immunitarie.
5. Uso indiscriminato ed inopportuno di farmaci anti-infiammatori.
Questi farmaci provocano uno stato di gelificazione prolungata del connettivo. Ciò ne impedisce la normale pulizia facilitando, in un primo tempo, la formazione di grandi quantità di proteine anomale, e in un secondo momento la manifestazione di una malattia autoimmune.
6. Amalgame dentarie.
Le amalgame di color argento contengono del mercurio. Questo minerale può influenzare negativamente e in modo definitivo la capacità che l'organismo ha di combattere le infezioni, poiché riduce il numero sia dei linfociti B, sia dei linfociti T. Inoltre, la presenza di mercurio può rallentare il movimento dei linfociti T verso la loro preda e attacca i legami zolfo-idrogeno che mantengono insieme gli anticorpi.
7. Alimentazione con prevalenza dei cibi cotti su quelli crudi.
Vedi il lavoro del Dr. Howell che, dal 1940 in poi, ha fatto molte ricerche concludendo che i cibi crudi contengono gli enzimi necessari per essere digeriti nello stomaco, mentre quelli cotti lo sono nell'intestino a carico degli enzimi pancreatici. Ciò crea anche un sovraccarico di lavoro per il Sistema Immunitario.
Di fatto, dopo aver fagocitato un allergene o agente patogeno nocivo, i globuli bianchi secernono enzimi che lo distruggono e lo digeriscono ma, se la maggior parte degli enzimi del Sistema Immunitario vengono dirottati a digerire il cibo, com'è possibile preservare integre le sue funzioni?
8. Geopatologia nelle ghiandole surrenali.
In ogni luogo del mondo sono presenti i Nodi di Hartmann, in quanto la rete dei medesimi copre tutto il pianeta con delle maglie che, rispetto al polo Nord, sono larghe 2,5m ed alte 2m. I punti di incrocio, di 20cm X 20cm, vengono chiamati Nodi di Hartmann e sono dannosi per l'eventuale organo che vi risiede per diverso tempo (per. esempio durante il sonno).
Per poter guarire da qualsiasi malattia, autoimmuni comprese, è necessario conoscerne l'eziologia, ovvero le cause che l'hanno portata in manifestazione. Purtroppo, attualmente, solo pochi medici conoscono come nascono queste malattie ed hanno un bagaglio di strumenti per poterle combattere (digiuno, dieta corretta, drenanti fitoterapici, omotossicologici, omeopatici, ecc.).
E va anche sottolineato, parliamo per esperienza, che non sempre il paziente è disposto a responsabilizzarsi nei confronti della propria salute. L'idea di eliminare alcuni cibi, di fare un giorno o due di digiuno liquido o intraprendere un programma per una pulizia radicale dell'intestino (dettagli), rappresenta per lui un sacrificio troppo grande per poter essere affrontato. Peccato...
Ancora una volta vale la massima: "La buona salute è un bene così prezioso che non possiamo comperarlo... ce lo dobbiamo guadagnare!".
Molte persone, che soffrono di turbe del Sistema Immunitario, in particolare di tutte le affezioni che sono state raggruppate sotto il nome di "AIDS", pensano che il solo mezzo per guarirsi sia quello di prendere dei medicamenti "chimici" ad alta tossicità! Sono indotte a credere ciò da un folto gruppo di medici indottrinati dall'industria farmaceutica, che proclama: "al di fuori della chimica non c'è salute!"
La cosa più logica sarebbe quella di eliminare, in caso di abbassamento delle funzioni immunitarie, tutto ciò che è "immuno-depressore" e cioè: alimenti industriali, tabacco, alcool, caffè, prodotti di origine chimica (alimentari e medicinali), stress e tensioni psichiche, mancanza di esercizio fisico, vestiti in fibre sintetiche, polluzione elettrica, depressione e svalutazione delle proprie possibilità, ecc.
Bisogna riempire la propria vita, istante dopo istante, di elementi materiali, emotivi, mentali e spirituali immunostimolanti come alimenti sani, igiene intestinale, progetti e traguardi da raggiungere, controllo delle emozioni, pensiero positivo, meditazione, un minimo di esercizio fisico, una vita secondo natura, ecc. Coloro che hanno scelto di vivere in questo modo hanno aumentato di molto le loro possibilità di guarire, ritrovando la gioia di vivere!
Noi siamo convinti che il Sistema Immunitario, con la sua millenaria esperienza, sappia bene come e quando intervenire. Pertanto, se in qualche caso attacca delle parti dello stesso organismo (vedi I bersagli), significa chiaramente che in quell'area si è creata una situazione, generalmente tossica, che richiede il suo intervento.
Pensiamo pertanto, che coloro che intendono responsabilizzarsi nei confronti della loro salute, dovrebbero provvedere alla rimozione degli eventuali fattori causativi, iniziando con una seria pulizia intestinale (…)”
e adottando una corretta alimentazione
NOTE
(1) BIBLIOGRAFIA
Omotossicologia
L'APPROCCIO OLISTICO
Il tessuto connettivo (matrice o mesenchima)
Riferimenti bibliografici up.jpg
* 1. Dr. Bernard Jensen, Intestino libero.
Macro Edizioni, 2002.
* 2. Jennifer Meek, Rinforzare il Sistema Immunitario.
RED Edizioni. 1998.
* 3. Marx Rojek, Gli elementi essenziali nella Terapia di nutrizione Enzimatica. NEXUS Italia, anno 10, N. 51, Agosto-Settembre 2004.
* 4. Dr. Christian Tal Schaller, La salute intestinale degli anni 2000.
Edizioni B.I.S. (Blu International Studio), 1999.
Siti utili e interessanti up.jpg
* http://imoax1.unimo.it/~cossarizza/appunti/
* www.drkoop.com/conditions/ency/article/000816.htm
* www.bresciareumatologia.it
* Sulle amalgame:
o www.dr-thomas-herms.de/it-zahn.html
* Sull'immunitossicologia:
(2) Mi scuso con l’autore di questo articolo che ho qui riassunto, poiché nei miei appunti non ho trovato il suo nome ma solo il riferimento bibliografico che riporto in questa nota. Se dovesse leggere e riconoscere qui il suo articolo mi affretterò a citare in primo luogo il suo nome come autore oppure a ritirare l’articolo se lo desidera.
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Informazioni personali

- Marina Salomone
- Mi occupo di terapie olistiche dal 1983. Hobby principale il disegno: sono su Flickr sotto il nome di Marina Salomone
per chi fosse interessato a trattare questi argomenti in maniera più appofondita c' è sempre il mio sito web ufficiale: www.GurudiTamara.com