venerdì 21 novembre 2014
ALLUCE VALGO
in verde ho evidenziato come aumenta l'angolo che forma l'alluce rispetto ad una retta tangenziale all'articolazione.
L’alluce valgo è una deformità, non esente da periodici dolori, dell’articolazione che collega la falange al metatarso.
Statisticamente sono colpite più le donne che gli uomini.
A livello fisiologico, a causa della diversa inclinazione del bacino e delle gambe, il piede femminile è per così dire più sinuoso di quello maschile: una leggera sporgenza di questa articolazione può essere considerata fisiologica sempre che la direzione dell’alluce sia rettilinea.
In una prima fase di questa condizione si comincia a formare un angolo tra il metatarso e l’alluce che in tal caso si dirige verso il secondo dito: si tratta di una sublussazione in valgismo.
Per valgismo (vi capiterà di trovare l’aggettivo “valgo” riferito al piede o al ginocchio ad esempio) si intende “rivolto verso l’esterno” e per varismo si intende “rivolto verso l’interno”. In questo caso l’alluce viene definito valgo perché la punta si dirige verso l’interno dell’asse centrale del piede, ma la sua “radice” la falange prossimale, è al contrario orientata verso l’esterno formando la cosiddetta “cipolla” del piede.
l’alluce slitterà verso l’esterno nel suo punto di contatto con il metatarso corrispondente e per bilanciare questo spostamento, si piegherà leggermente in direzione del secondo dito.
in una seconda fase si addosserà per pochi millimetri al secondo dito.
COME AVVIENE IL PROCESSO DI DEFORMAZIONE
Da un punto di vista biomeccanico il piede predisposto all'alluce valgo sopporta un eccessivo carico mediale in fase dinamica: questo significa che la persona quando cammina tende a concentrare il peso nella zona interna e quindi, per “sopportare meglio questo peso” il primo metatarso si sposta verso l’interno, come a volersi concentrare insieme alle altre ossa metatarsali ; l’alluce, a sua volta, per compensare questa sorta di restrizione dell’area di appoggio, tenderà a slittare verso l’esterno rispetto alla superficie di articolazione con il metatarso
Qui incomincia il danno dell'articolazione che può arrivare nei casi estremi ad una perdita dei rapporti tra i due capi articolari (lussazione) .
L'alluce valgo, almeno in una prima fase, può non essere doloroso.
La sindrome infiammatoria si scatena in modo acuto allorquando la borsa sierosa mediale in corrispondenza della testa metatarsale si gonfia. In questi casi la cute si arrossa con turgore
e calore locale: il semplice contatto con la tomaia della calzatura può scatenare un dolore violento.
L'alluce valgo condiziona negativamente le altre dita del piede creando problemi di ingombro anatomico per una sorta di affollamento centrale.
In una terza fase (la condizione più grave del fenomeno) il secondo dito non trova più uno spazio naturale per l'appoggio e viene a ritrovarsi sollevato oltre che mal posizionato; nel tempo può deformarsi (dito a martello) e costituire a sua volta un elemento doloroso.
L'alluce valgo è spesso associato ad una metatarsalgia ovvero una sofferenza delle articolazioni metatarso-falangee: questo succede in seguito all'anomalo allineamento delle teste metatarsali.
CONSIGLI E RIMEDI
Per ritardare il più possibile nel tempo la comparsa di questo disturbo, è importante:
(1) indossare scarpe comode, non a punta e preferibilmente senza tacco o con un tacco al massimo di 3-4 cm.
(2) evitare il sovrappeso che farebbe ancor più precipitare gli eventi proprio per la questione della distribuzione del carico a livello posturale.
(3) dopo un pediluvio freddo di pochi minuti, mettere i piedi avvolti in una coperta secondo le regole dell’idroterapia con l’acqua fredda viste al capitolo “epicondilite”. Dopo aver atteso 5 minuti lasciando sviluppare la reazione di calore, togliere la coperta e massaggiare i piedi uno alla volta, in particolare afferrando delicatamente il polpastrello dell’alluce e facendolo muovere in varie direzioni.
(4) Controllare il pH delle urine e se acido, correggerlo con le apposite metodiche illustrate nel post “ma quanto siamo aciduli”
(5) Cloruro di magnesio a cicli di due mesi continuativi e uno di pausa, sempre se per il soggetto non ci sono controindicazioni specifiche verso questo sale (esempio soggetto con insufficienza renale o addirittura in dialisi)
(6) Fitoterapia: ARTIGLIO DEL DIAVOLO da assumere nella fase in cui si ha dolore per brevi periodi (del resto il dolore dura alcuni giorni consecutivi e poi si calma da solo per ricomparire alla prima occasione di stanchezza o sforzo del piede stesso); LINFA DI BETULLA oppure CASTANEA VESCA da assumere a cicli per colorio che sono solo nelle prime due fasi: in questo caso è molto utile con l’aiuto di queste piante, facilitare il drenaggio linfatico per poter mantenere “pulita” la zona sinoviale dell’articolazione e ridare una certa vitalità al periostio stesso.
(7) OMEOPATIA : BRYONIA e RHUS TOX: alla 9CH a giorni alterni; APIS quando l’articolazione è rossa e gonfia; STICTA 5 CH– 5 granuli, 3 volte al di’, se alluce valgo doloroso ( anche insieme a bryonia )
STOP
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Informazioni personali
- Marina Salomone
- Mi occupo di terapie olistiche dal 1983. Hobby principale il disegno: sono su Flickr sotto il nome di Marina Salomone
per chi fosse interessato a trattare questi argomenti in maniera più appofondita c' è sempre il mio sito web ufficiale: www.GurudiTamara.com
Sono andata a vedere su internert le immagini dell'alluce valgo...un conto è vedere il tuo disegno, molto espilcativo però appunto un disegno, ma dal vero è molto più impressionante, per lo meno nei casi più avanzati. Mi fa piacere scoprire che anche per questa patologia esistano metodi naturali per trattarla, ma io per fortuna non ne soffro. Sì, ho un piede abbastanza "delicato" piccolo e molto arcuato che di conseguenza poggia poco sul terreno: un sacco di storte alla caviglia quindi, ma gli alluci sono a posto. Ciao Marina, buona domenica!
RispondiEliminaInfatti, Ninfa, ho voluto evitare di trasmettere immagini raccapriccianti, sapendo che il disturbo e molto diffuso. ...ciao, buona settimana!
RispondiElimina