sabato 17 novembre 2012
Macchie scure sulla pelle
MACCHIE SCURE SULLA PELLE Nel liber de experimentiis di Caterina Sforza ci sono due ricette interessanti per mantenere la pelle bianchissima: la seconda, recita: “ miele, senape nera e mandorle amare contuse”. Le macchie scure sulla pelle sono causata da diversi fattori che convergono alla fine in un tentativo di difesa con produzione eccessiva di melanina. E' come se la pelle avesse deciso di abbronzarsi in modo permanente in certi punti. Solo che si tratta di una degenerazione del tessuto. La cosmesi industriale propone diversi trattamenti, efficaci sempre se usati con costanza. Ma questi trattamenti sono comunque, nel loro piccolo, invasivi. Ecco allora una breve carrellata di piante utili per schiarire queste macchie. Le soluzioni sono tre: (1) Decidere di tenersi le macchie: infatti continuo a sostenere che invecchiare non è un dramma bensì un fenomeno e un "diritto" di cui dovremmo riappropiarci ed andare orgogliosi. Lo stesso discorso vale per chi decide di tenersi i capelli bianchi: noto con piacere che oggi è una moda in crescita. (2) Andare a verificare la presenza sull'etichetta di cosmetici prodotti da ditte che producono "cosmetici naturali" di una o più delle piante qui indicate. Va però tenuto presente che il termine cosmetico naturale va preso con una certa ironia perché in verità è impossibile produrre un cosmetico naturale che non scade dopo pochi giorni se non poche ore. Tranne se parliamo di miscele di oli per il corpo o di prodotti a base di Oli essenziali, o sali da bagno e simili. Ma parlando di creme e maschere è praticamente impossibile. Anche se le materie prime sono piante, occorrono diversi conservanti e stabilizzanti perché il prodotto possa durare almeno i 30 mesi garantiti dalla legge. (3) Preparare in casa il vostro schiarente di volta in volta. Del resto non si tratta di ricette difficili! Ed ecco le piante: ACHILLEA Proprietà= astringente, antisettico, purificante, lenitivo, tonico, cicatrizzante, riepitelizzante, schiarente. Preparazioni= per l’infuso 30-50 g di pianta secca o 200 g di pianta fresca in 1 litro di acqua; l’oleolito per unzioni si prepara macerando 400 g di fiori freschi per 1 mese in 1 litro di olio di mandorle. Ovviamente potete prepararne molto di meno facendo le debite proporzioni. Applicare sulle singole macchie ogni giorno. CETRIOLO proprietà ammorbidente, rinfrescante, antipruriginoso, schiarente, idratante, riequilibrante per ogni tipo di pelle. Si prepara il succo con una centrifuga o per spremitura, per lozioni ed impacchi. Il succo si applica sulla pelle lasciandolo assorbire ed aggiungendone dell’altro prima che si asciughi, per 20-30’. Quindi si risciacqua. HAMAMELIS Proprietà=astringente, antinfiammatorio, vasocostrittore, schiarente. Impiego= viene usata in preparati per la couperose, per pelli sensibili e facilmente arrossabili. Bisogna distinguere l’azione dei vari prodotti impiegati in cosmesi: -- gli estratti sono notevolmente astringenti per la presenza dei tannini -- l’acqua distillata di hamamelis è solo un blando rinfrescante e decongestionante. Preparazioni=infusione di 20’ con 80 g di hamamelis essiccata per litro di acqua . Serve per lozioni e impacchi astringenti, decongestionanti e schiarenti, utili per pelli sensibili, irritate e con couperose. IPPOCASTANO Proprietà= astringente, lenitivo,vasoprotettore, schiarente. Impiego= è largamente usato in preparati antiarrossamento, schiarenti e anticellulite. Preparazioni= a livello casalingo è possibile preparare l’infuso con 80 g di foglie o frutti contusi, o corteccia essiccata in un litro di acqua, lasciando riposare il tutto per 20’. Questo estratto acquoso può essere utilizzato in lozioni, bagni ed impacchi. Risulterà utile anche in caso di cattiva circolazione agli arti inferiori (bagni defatiganti alle gambe). POMODORO E’ schiarente, idratante, levigante, rinfrescante, coadiuvante per pelli con eccessiva secrezione sebacea. Preparazioni= con il succo si possono fare lozioni ed impacchi; con la polpa si preparano maschere da lasciare in applicazione per 20-30’, quindi risciacquare. Si può associare anche con altre sostanze già citate. SAMBUCO Proprietà= emolliente, tonico,leggero purificante, schiarente. Preparazioni= macerare per 8-10 ore 30 g di fiori in 1 litro di acqua. Usare per impacchi, lozioni e lavaggi. Ecco infine ciò che recita il Natural Beauty Book di Maxwzll-Hudson del 1976 per le macchie di senilità: miscele di succo di cetriolo, siero di latte, limetta, fragole contuse e radici fresche di rafano. Queste le ricette che propongo. Altre piante ad azione schiarente sono: KAKYOKU (cinese)(= Pyracantha Fortuneana) della famiglia delle rosacee. Ha azione schiarente e antistaminica. CAPPARIS SPINOSA, LIQUERIZIA, FRAGOLE, EUCALIPTO, GERANIO. E’ utile applicare 1 volta al giorno OLIO DI RICINO, oppure un OLIO contenente VIT E (esempio olio di germe di grano). ALIMENTAZIONE Seguire una dieta disintossicante; evitare tutti gli oli rancidi. Disintossicare il fegato: bere succo di bietole. All’inizio del programma di disintossicazione bastano da 60 a 90 ml di succo di bietole al giorno. Man mano che la cura prosegue si può aumentare il consumo di questo succo a 120 ml. Preparare un infuso con metà cucchiaio di radice di TARASSACO; iniziare con 1 tazza al giorno e aumentare la dose fino a 2 tazze. Nutrienti utili BETA-CAROTENE, VIT C, BIOFLAVONOIDI, VIT E. Succhi benefici = carota, cavolo a foglia, prezzemolo e spinaci per il beta-carotene; cavolo a foglia, prezzemolo peperoni verdi e spinaci per la vitC; uva, ciliege, pompelmo e limoni per i bioflavonoidi; spinaci, asparagi e carote per la vitE. NOTA DI APPROFONDIMENTO se siete masochisti!!!(scherzo ovviamente) Le iperpigmentazioni (termine usato in dermatologia per definire le macchie scure sulla pelle) circoscritte e diffuse possono essere di origine occasionale e/o iatrogena (= indoor) oppure di origine occupazionale (outdoor). Alla prima categoria si ascrivono tra le altre: macchie di vecchiaia, specialmente su viso e mani; porpore; complicanze a seguito di scleroterapia nell’intervento su vene varicose; melanodermiti a seguito d’intossicazione alimentare da enocianine (crostacei e molluschi); a seguito d’ingestione accidentale di funghi epatotossici o ingestione voluttuaria di funghi psichedelici e dislettici (tabernanthe, psoecybe) o ingestione abitudinaria di agrumi o alimenti contenenti bergapteni e filloeritrine (sedano e prezzemolo); discromie cutanee da antrachinoni (purganti) e da abuso di digestivi e amari ad elevato contenuto di rabarbaro e china. Le melanodermie da farmaci come ad es barbiturici, clorpromazina, minociclina, fenotiazina. Alla seconda categoria appartengono casi spesso insospettati come le melanodermie da angelicina e ossipeucedanina tipiche dei vivaisti; dicromie da xanthotoxine dei fruttivendoli e dei cottimisti delle raccolte stagionali ad esempio di noci e pomodori. Nel liber de experimentiis di Caterina sforza ci sono 2 ricette interessanti per mantenere la pelle bianchissima: la prima consiste nel “ridurre di un terzo in aqua fontis una libbra di salgemma, una libbra e mezzo di biacca per teatranti, un’oncia di sublimato corrosivo, un’oncia di canfora e una di argento vivo”. Ovviamente oggi sarebbe assurdo solo pensare di metterla in pratica ma riportiamo la citazione come nota storica. La seconda, invece ci sembra “magica” e così la riproponiamo: “ miele, senape nera e mandorle amare contuse”. A tal proposito ricordiamo che nel 1962 la Dragoco produsse un brevetto per sbiancare le unghie (nicotina, vegetali e inchiostro) a base di perossido d’idrogeno e cianurati. Ora è noto che la mandorla amara contusa sprigiona acido cianidrico; inoltre la brassicina della senape nera ( appartiene alla classe dei glucosinolati, alla ribalta ogni giorno per la loro spiccata azione antiossidante) si pensa abbia azione diretta sulla tirosinasi. Ecco quelli più in voga dal dopoguerra al 1978 in Europa. “E’ scientificamente accertato che alcuni catecoli risultano i più energici tra i derivati fenolici e provocano danni ai melanosomi nettamente inferiori a quelli provocati dall’idrochinone. Poi ci sono i derivati dell’acido ascorbico , quali oleati e palmitati al 3% contro le efelidi, in auge negli anni ‘70 nei paesi scandinavi. Poi MERCAPTOAMINE; a causa dell’odore sgradevole sono suggeriti per il ripristino del colore carnicino in zone diffuse del corpo a seguito di ustioni di II e III grado e quindi non impiegate in campo cosmetico in senso stretto”. Attualmente le strade per agire sono diverse: (1) sopprimere il segnale che provoca l’imbrunimento della cute. Questo si ottiene con l’uso di filtri solari; in genere nelle formule “anti-macchia” vengono inserite molecole schermanti, ma chi si sottopone a trattamenti schiarenti saltuari, ad esempio dall’estetista, dovrebbe ricordarsi di applicare sempre creme per la protezione solare: i risultati saranno migliori. (2) Aumentare il ricambio della pelle già colorita. A tale scopo si usano gli alfa-idrossiacidi, tipo acido glicolico, lattico ecc, detti anche acidi della frutta, e i derivati dei retinoidi. Questo tipo di materie prime favorisce l’eliminazione di cellule già pigmentate. Inoltre, le cellule presenti nello strato basale, in continuo rinnovamento, si duplicano più in fretta. Così i melanociti non fanno in tempo a inserire una grossa quantità di melanina nelle cellule adiacenti. L’effetto ottico degli esfolianti può essere notevole. (3)Agire a diversi livelli sulla melanogenesi , con meccanismo enzimatico e non enzimatico. In questo caso si usano varie sostanze che agiscono nelle diverse tappe della formazione di melanina : AC COGICO agisce sulla tirosinasi e sulla dopacromotauromerasi, enzima che concorre alla formazione di eumelanina.Secondo altri autori la sua attività è di inattivare la tirosinasi chelando lo ione Cu(rame) presente nell’enzima. E’ solubile in acqua e si utilizza tra l’1 e il 3%. Non è tossico e l’irritazione dopo la sua applicazione è minima. Purtroppo presenta problemi di stabilità, portando a una colorazione giallo-brunastra i prodotti in cui viene inserito, perciò nei cosmetici che lo contengono vengono inclusi antiox e Na-EDTA. C’è poi un derivato dell’acido kojico liposolubile, l’ac ido kojico-dipalmitato. Esso ha il vantaggio di non influenzare l’attività di filtri solari e dei conservanti eventualmente presenti nlla formula. L’esatto meccanismo di azione è ignoto anche se si suppone che avvenga sempre per inibizione della tirosinasi. La VITAMINA C agisce sulla tirosinasi e sulla DHICA-ossidasi, enzima che concorre anch’esso alla formazione di eumelanina. Essa inibisce attivamente la tirosinasi, ma non possiede un effetto schiarente proporzionale. Si pensa quindi che la sua azione schiarente sia legata alla riduzione e alla degradazione della melanina dovuta alla sua azione antiossidante; tende ad essere instabile per cui richiede accorgimenti formulativi che talvolta possono renderla meno efficace. Il Mg-ASCORBIL-FOSFATO e il Na-ASCORBIL-FOSFATO sono invece derivati della vitC più stabili; sono idrosolubili e come schiarenti cutanei si usano al 5-10%. In generale si va a bloccare l’enzima che forma la melanina a partire dalla tirosina, cioè la tirosinasi. Si tratta di ingredienti presenti nella maggior parte dei prodotti schiarenti. Prototipo di questa categoria è l’IDROCHINONE, molecola molto attiva ma in via di dismissione a causa dell’accumularsi di notizie sulla sua tossicità e attualmente proibita all’uso cosmetico. Sebbene un discreto miglioramento sia ottenibile usando l’acido glicolico da solo, per ottenere risultati ottimali conviene associarlo a basse concentrazioni di IDROCHINONE. L’attività dell’idrochinone è stata finora molto limitata dalla scarsa capacità di penetrazione, per cui era necessario ricorrere a dosi troppo forti e notevolmente irritanti. L’acido glicolico favorisce la penetrazione dell’idrochinone negli strati più profondi della pelle fino ai melanociti, permettendone l’uso in basse dosi. E’ consigliato un trattamento giornaliero con una crema all’8-10% di acido glicolico e 2% di idrochinone per 6 settimane circa.Tempo di applicazione dell’acido glicolico: per il melasma 2-4 minuti al 50%; per le macchi solari 4-5 minuti al 70%. In particolare, l’idrochinone dopo lunghe e reiterate applicazioni, può interferire disastrosamente sulla melanizzazione e degradazione dei melanosomi, ma anche agevolare la distruzione irreversibile della membrana citoplasmatica del melanosoma stesso. La prima direttiva Cee del ‘76, limitava l’uso dell’idrochinone al 2% con “specific labeling requirements”, mentre negli USA non ci sono tali restrizioni ed è consentito l’uso al 4% per i bianchi e all’8% per i neri. La direttiva CEE 2003 n 83 riporta tutto il corpus di regolamentazione sull’idrochinone e conferma la restrizione già detta. Al posto dell’idrochinone, nei prodotti depigmentanti oggi vengono usate altre sostanze come ad esempio l’ARBUTINA. Strutturalmente si tratta di un glicoside dell’idrochinone: questo fatto ha aperto un lungo dibattito in merito al problema che possa generarlo una volta applicata sulla pelle. Essa inibisce la tirosinasi, competendo con DOPA nel suo sito recettoriale e, a differenza dell’idrochinone, tende a essere poco irritante e sensibilizzante. Inoltre agisce sulla DHICA-polimerasi. Il meccanismo non enzimatico è dato dall’applicazione topica di agenti con azione esfoliante, che favoriscono la rimozione delle cellule epidermiche iperpigmentate. Viene usata a dosi dal’1 al 10%, preferibilmente sopra il 5%. L’arbutina viene estratta dall’uva ursina. L’ACIDO AZELAICO è prodotto in natura dal Pytirosporum Ovalis, responsabile della pitiriasi versicolor. Agisce come inibitore competitivo degli enzimi ossidativi, quindi anche sulla tirosinasi. Non è fotosensibilizzante e ha discreta tollerabilità cutanea. E’ però difficile da sciogliere e incorporare nelle emulsioni perciò di recente è stato prodotto il suo derivato azelaoil-diglicina, efficace in gel al 3%.• Il prodotto schiarente va usato con costanza, ma attenzione agli effetti collaterali e alla luce solare.
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Informazioni personali
- Marina Salomone
- Mi occupo di terapie olistiche dal 1983. Hobby principale il disegno: sono su Flickr sotto il nome di Marina Salomone
per chi fosse interessato a trattare questi argomenti in maniera più appofondita c' è sempre il mio sito web ufficiale: www.GurudiTamara.com
Ah, le macchie scure, ne so qualcosa! Il primo "macchione" sulla fronte mi è venuto più di vent'anni fa ed era proprio brutto da vedersi su una pelle giovane. Dopo un pò di tempo sono riuscita ad eliminarlo, ma non è stato facile. Non mi ricordo proprio cosa ho usato...possibile argilla? Da allora comunque le macchie in viso e nel decoltè mi hanno preso di mira, quindi negli anni ho provato altri rimedi, più o meno efficaci, anche creme alla liquirizia. Sicuramente ho imparato che al sole devo proteggermi sempre, perchè le lentiggini che mi vengono sul naso mi piacciono, ma la pelle "a carta geografica" meno...Ora in ogni modo non è che mi preoccupo più di tanto: come hai ben detto è un diritto invecchiare tenendosi qualche macchiolina scura ed i capelli bianchi...io ho anche quelli. Ciao, Marina!
RispondiEliminaP.s. Mi è piaciuto moltissimo anche il post precedente e se non commento anche quello è solo perchè mi si è rotta la touchpad e sono totalmente impacciata col mouse!
possibile: l'argilla si può usare ottimamente anche come peeling. Grazie per il commento che rafforza la mia visione ! ciao, buona settimana!!!
RispondiEliminaper fortuna ancora non mi tocca,ma è sempre molto interessante quello che scrivi,concordo sull'accettazione di segnali dell'età matura,tranne che per i capelli bianchi
RispondiEliminabuon proseguimento di settimana
A me sono venute tante macchie in fondo alle gambe, diciamo sugli stinchi sono quasi ricoperti, qualcuno mi dice perchè prendo le pasticche per la pressione, ciao
RispondiEliminaEmi
Hanno fatto una giusta osservazione, cara Alternativa, infatti ci sono molti farmaci che contemplano questo effetto indesiderato. Il mio consiglio è di provare uno di questi preparati...
RispondiEliminaCiao, buona settimana!
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