domenica 11 novembre 2012
CONSIDERAZIONI SULLA SALUTE
CONSIDERAZIONI SULLA SALUTE Eccomi di ritorno e, dato che in questo periodo più che mai siamo smarriti di fronte alla situazione politica e spesso desiderosi di una rivoluzione culturale-politica-sociologica, voglio rinnovare uno dei sermoni opinionistici che del resto non mi astengo dal propinarvi di tanto in tanto. Ma oggi non mi avvalgo di argomentazioni olistiche/alternative che ho troppo spesso esposto. Voglio invece proporvi uno stralcio di un post del Dr Marco Bobbio di cui alcuni anni fa ho letto un ottimo saggio dal titolo "Giuro di esercitare la medicina in libertà e indipendenza". Questo per sottolineare che anche nel campo della medicina allopatica ( quella per così dire istituzionale) ci sono autorevoli rappresentanti con idee chiare e grande lucidità ed onestà sia morale che intellettuale. Per chi volesse leggere l'intero articolo ecco il link: http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=19789 Per chi ancora non conosce il Dr Marco Bobbio riporto la sua presentazione e la bibliografia così come esposte nel sito della Einaudi: Marco Bobbio è primario di Cardiologia all'Ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo. Ha lavorato per due anni come ricercatore negli Stati Uniti ed è stato responsabile dei trapianti di cuore a Torino per 15 anni. Ha scritto per Bollati Boringhieri (1993) Leggenda e realtà del colesterolo - Le labili certezze della medicina; con Stefano Cagliano per Donzelli (2005) Rischiare di guarire - Farmaci, sperimentazione, diritti del malato. Per Einaudi ha pubblicato Giuro di esercitare la medicina in liberà e indipendenza (2004) e Il malato immaginato (2010). Per chi volesse seguirlo su facebook: http://it-it.facebook.com/marco.bobbio (...) "Il professor Clifton K. Meador, docente all´Università di Nashville nel Tennessee, si trova una sera a cena con un nutrito gruppo di amici. Parlando del più e del meno, il discorso scivola su questioni di salute. Con grande sorpresa, scopre che nessuno dei suoi amici è davvero sano: alcuni hanno il colesterolo elevato, a uno è stata diagnosticata un´anemia lieve, a una signora hanno appena consegnato il referto di uno striscio vaginale definito "dubbio", a due signori è stato comunicato che la prova da sforzo "non è normale" e alcuni soffrono di problemi di disagio personale o sociale. Tutti prendono quotidianamente qualche medicina. Meador riflette sul fatto che ormai le persone sane stanno scomparendo e scrive un articolo, che verrà pubblicato sul New England Journal of Medicine, una prestigiosa rivista medica, provando a immaginare come vivrà l´ultimo uomo sano. Sarà completamente occupato a eseguire esami del sangue, delle urine e delle feci, visite mediche generiche e specialistiche, esplorazioni periodiche di ogni orifizio, esami accurati della pelle, sottoponendosi ad attività fisica calibrata e a una dieta rigorosa (che dovrà continuamente variare, aggiornandosi ai risultati delle ultime ricerche). Dalla pubblicazione di quell´articolo sono trascorsi quattordici anni e la situazione è probabilmente peggiorata. Il numero di persone "non sane", badate bene, non dico ammalate, sta aumentando vertiginosamente. Si ha l´impressione che il benessere sia ormai limitato da un perenne stato di malattia e sostenuto da controlli e trattamenti continui. Per capire cosa stia succedendo, proviamo a riflettere su due questioni delicate. Prima questione. Perché la medicina ha esteso il proprio campo di intervento a tal punto da coinvolgere praticamente tutti? In modo profetico, nel 1976 Ivan Illich preconizzava in Nemesi medica, l´espropriazione della salute, che «l´effetto inabilitante prodotto dalla gestione professionale della medicina ha raggiunto le proporzioni di un´epidemia. Il nome di questa nuova epidemia, iatrogenesi, viene da iatros, l´equivalente greco di medico e da genesis, che vuol dire origine». Da allora, la malattia è diventata sempre più spesso una merce, oggetto di profitti. Se vengono curate solo le persone realmente ammalate, ci si limita a quel ristretto gruppo di pazienti che ha bisogno di un intervento medico per stare meglio. Per espandersi, il mercato della salute ha bisogno invece di una crescente domanda. Una volta che tutti gli ammalati sono stati intercettati e sono più o meno presi in un ingranaggio diagnostico-terapeutico, il mercato si deve estendere a quelli che non hanno nulla, e che, a loro dire, sono sani. Bisogna allora attivare alcuni meccanismi, spesso sorretti dalla buona intenzione di migliorare la salute: l´induzione del bisogno (si suscita nella gente la paura di malattie e di invalidità future, prospettando il rischio di un accidente), il travisamento dei dati scientifici (si presentano i risultati delle ricerche in modo da enfatizzare quelli positivi e minimizzare quelli negativi), l´anticipazione della diagnosi (si iniziano a prescrivere medicine per valori di "anormalità" sempre più bassi), la creazione di nuove malattie (si fa credere che comuni disturbi siano vere e proprie malattie da curare), la prescrizione per indicazioni non appropriate (si prescrivono farmaci approvati per la cura di una malattia, a pazienti che hanno altre malattie), le campagne di sensibilizzazione (si diffonde la consuetudine di indire la giornata, la settimana o l´anno di una certa affezione, per indurre le persone sane a preoccuparsi e sottoporsi a esami e a visite). Seconda questione. I trattamenti prescritti sono tutti utili e può succedere che si arrivi al punto di sottoporre un paziente a un intervento chirurgico non necessario? In questi giorni è stato sollevato il dubbio, da accertare nel prosieguo dell´indagine giudiziaria, che alla clinica Santa Rita di Milano venissero eseguiti inutili interventi chirurgici. Se verranno confermati, i comportamenti criminosi dovranno essere perseguiti, anche per non gettare discredito sui medici e sulle strutture sanitarie. Non ritengo però che si possano dividere i medici tra i tantissimi onesti, che prescrivono solo cure essenziali e appropriate e i pochi disonesti, che speculano su ignari pazienti. La realtà è molto più sfumata. Noi medici ci troviamo sempre ad assumere decisioni in condizioni di incertezza. In un campo così variegato, come quello biologico, è difficile stabilire se per quel singolo paziente un trattamento (medico o chirurgico) sia indicato oppure no. Sappiamo, in molte circostanze, cosa potrebbe succedere in media a pazienti con condizioni simili; non possiamo però prevedere cosa capiterà proprio a lui. In ogni decisione possono anche intervenire interessi personali: non solo quelli di tipo economico che sono evidenti, riprovevoli, mal tollerati, controllabili e sanzionabili. Proprio per questo i controlli non dovrebbero limitarsi agli aspetti formali e quantitativi (facili da verificare), da affidare a impiegati che esaminano il rispetto delle procedure. Si sa che i disonesti sono abilissimi a produrre rendiconti formalmente perfetti; se le procedure di controllo sono cavillose è più facile che venga preso nella rete chi dedica più tempo ai pazienti che alle relazioni. È ora di cambiare mentalità: bisogna entrare nel merito degli interventi per verificare l´appropriatezza delle scelte, la qualità delle prestazione, l´efficacia dei risultati."
NOTA La prima immagine ( un mio recente scatto PROPIZIATORIO...eh eh eh ) spero serva a nutrire la nostra immaginazione con l'idea di una porta verso un mondo nuovo e migliore
NOTE DI RINGRAZIAMENTO (1) La seconda immagine, che ho scelto per sottolineare la sensazione di disagio di questa nostra squallida epoca, è "Scisma" dell'ormai famoso (di certo per chi segue questo blog) Giovanni Ambrosioni che ringrazio sempre! (2) Mi sono presa la libertà di citare e di aggiungere la foto trovata in rete :Ringrazio gli autori e sono pronta a ritirare il tutto nel caso lo richiedano...resto comunque una loro devota fan :-)
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Informazioni personali
- Marina Salomone
- Mi occupo di terapie olistiche dal 1983. Hobby principale il disegno: sono su Flickr sotto il nome di Marina Salomone
per chi fosse interessato a trattare questi argomenti in maniera più appofondita c' è sempre il mio sito web ufficiale: www.GurudiTamara.com
Marina,trovo il tuo articolo molto interessante,condivido le tue considerazioni,sull'onestà della maggior parte dei medici,anche se certi scandali indignano.
RispondiEliminala salute come affare sulla pelle di pazienti ignari è uno schifo