sabato 30 giugno 2012
Gambe disturbi venosi
Gambe: disturbi venosi e del microcircolo Riguardo a questo argomento potete andare a vedere i rimedi omeopatici e fitoterapici consigliati al capitolo 29. Oggi voglio aggiungere qualche suggerimento da attuare in modo semplice a casa vostra o in vacanza. L’ idroterapia e il massaggio della pianta del piede. Quindi il sistema più semplice ed istintivo che si conosca: l’uso dell’acqua fredda. Da attuare in casa bagno delle sole gambe escluso il ginocchio, in acqua fredda (circa 8°C se la temperatura della stanza è 30°C come ci tocca attualmente! A seconda della stagione l’acqua da usare sarà tanto più fredda quanto più calda è la temperatura dell’ambiente. In inverno basta usare acqua a 20°C ,cioè così come esce dal rubinetto, mentre la stanza da bagno ha una temperatura di circa 25°C ). Tenere le gambe immerse per 10 minuti; quindi , tolte dall’acqua, non asciugare strofinando, bensì tamponando con un asciugamano. Al mare utilissimo fare lunghe passeggiate sul bagnasciuga: specialmente se vi trovate in una spiaggia sassosa piuttosto che sabbiosa. I sassolini, infatti, grazie al peso del corpo, esercitano un utilissimo massaggio plantare durante la camminata. Metodo artigianale è quello di costruirsi una piattaforma costituita da una grande vaschetta a fondo basso (tipo quelle che si usano per la lettiera dei gatti, ma ben più larga) riempita con sassolini da spiaggia. Ci si versa l’acqua fredda e potete marciare su questa piattaforma o , per un massaggio meno doloroso, fare il pediluvio poggiando i piedi in modo alterno come per una marcia o una danza, ma stando comodamente seduti: in questo modo il peso che grava sulla pianta del piede non è quello di tutto il corpo ma solo quello delle gambe. Certo ciò che vi auguro è di potervi rinfrescare al bordo di un laghetto con cascatella come il fotocollage che ho appena eseguito per voi!!!
domenica 24 giugno 2012
Pensare col corpo


PENSARE COL CORPO un libro molto interessante , di J. Tolja e F. Speciani dal titolo “Pensare col corpo”. Interessante specialmente per coloro che si accostano per la prima volta a concetti che esprimono l’interezza del sistema corpo-mente. Riporto qui due brevissimi brani che potranno stuzzicarvi a leggere il testo intero (1) SPAZIO E CULTURA il rapporto con lo spazio influenza ed è sicuramente influenzato anche dalla cultura in cui le persone vivono. La necessità di dividersi lo spazio disponibile, per esempio, porta con sé in molti casi la necessità di restringersi. Nelle varie culture si può così notare come anche le aree geografiche producano soglie diverse di tolleranza rispetto allo spazio personale: se i giapponesi --che devono dividersi in tanti un’isola così stretta -- possono dormire nei “loculi” di certi alberghi di Tokio e schiacciarsi su affollatissimi metrò, negli USA -- dagli spazi sconfinati-- una gran parte di persone ha la propria auto e la propria casa, ogni casa ha il proprio giardino e ogni figlio ha la sua stanza (questo per inciso avviene anche in Europa dove non ci sono spazi sconfinati ma certamente minor sovrappopolazione rispetto al Giappone. ndr). Se un turista italiano si reca in America o in Giappone è probabile che in relazione alla diversità degli spazi collettivi cambi abbastanza automaticamente anche il suo respiro, la percezione del suo corpo e il suo stato di coscienza. E’ abbastanza frequente, dopotutto, per una tendenza alla sincronizzazione che è automatica tra esseri umani, trovarsi a imitare il respiro di un’altra persona-- quindi, a maggior ragione, quello di un’altra popolazione-- e, di conseguenza, anche il suo stato di coscienza. Oltre alla disponibilità di spazio, un’altra caratteristica influenza in modo peculiare le risposte psicofisiche all’ambiente. Anche la dimensione prevalente di un luogo influisce sui suoi abitanti in modo da attivare strutture di movimento completamente diverse tra loro --sul piano fisico--, con riflessi sul sistema nervoso ed effetti sul piano psicologico. Quando per esempio una località è caratterizzata per motivi geografici e architetonici da una prevalenza di linee orizzontali, i movimenti che vengono attivati sono soprattutto quelli sul piano orizzontale dei muscoli rotatori. A loro volta, le linee verticali attivano i movimenti sul piano verticale, implicati nelle flessioni laterali, e quelle longitudinali i movimenti della muscolatura antero-posteriore sul piano sagittale. Come abbiamo visto questi tre tipi di movimento sono anche tipici delle diverse fasi evolutive dell’essere umano. All’attivazione di queste tre modalità del sistema nervoso corrispondono quindi tre stati psicologici completamente diversi che, se permangono a lungo, tendono a strutturare a loro volta personalità molto differenti e atteggiamenti peculiari. -- la dimensione orizzontale evoca più facilmente condizioni di VISCERALITA’ e appartenenza --la dimensione verticale stimola il sistema nervoso corticale o il pensiero razionale e la differenziazione -- la dimensione longitudinale il sistema muscolare e l’azione. (((questo ci ricollega a carbonico-fosforico e sulfurico ed a entoderma-ectoderma-mesoderma cui molte volte accennato negli articoli di omeopatia))). Potrebbe essere interessante a questo punto chiedersi se certe forme spaziali non siano così diverse proprio perché derivano da modi di essere diversi e quanto a loro volta esse siano in grado di evocare stati di coscienza diversi in chi vi si ferma o vi abita. Bologna e Torino sono così diverse anche perché chi le ha costruite era così differente? E quando andiamo in due città tanto diverse, siamo veramente gli stessi di prima o cambiamo a livello neurologico, fisico e psicologico? (2) MANGIARE COL CERVELLO CAPIRE CON LO STOMACO “ la gente a cui piacciono le salsicce e rispetta la legge non dovrebbe mai guardare come entrambe vengono fatte” Arthur Bloch. Esiste un significativo parallelo tra il modo in cui si prende e si assimila un’idea, un consiglio, un complimento, una regola ed il modo in cui si mangia. Dal momento che la funzione psichica e la funzione fisica dell’elaborazione sono coerenti, è raro che una persona mangi e digerisca in maniera molto diversa da come assimila i concetti. (...) Anche se nessuna regola è priva di eccezioni, il modo in cui ci si nutre intellettualmente mantiene una relazione con il modo in cui si nutre il coro. Una modalità tipica del bambino è la tendenza ad assaggiare, mettere in bocca e tirare fuori, giocare con le sensazioni tattili, olfattive e gustative ricavabili dal cibo, provare associazioni diverse di gusto, masticare, insalivare, far girare il cibo per tutta la bocca e dire basta quando è pieno. Se un genitore è frettoloso o per qualche altro motivo vive come sconveniente o fastidioso il fatto che il bambino gusti e senta completamente ciò che mangia, probabilmente lo scoraggerà dal farlo. Magari eserciterà pressioni perché prenda le cose così come gli vengono date e lo punirà o lo farà sentire in colpa se non le beve o mangia tutte d’un fiato. Fin da piccoli ci si abitua così a prendere -- il cibo, ma insieme a questo anche opinioni, teorie, regole ecc ecc-- senza prestare attenzione alla necessità da esaminare, di verificare le sensazioni e il proprio bisogno, pur di non entrare in conflitto con la persona che offre qualcosa. Per riuscirci, automaticamente occorre bloccare anche tutte le funzioni fisiche corrispondenti, quindi -- più o meno consapevolmente-- si smette di masticare e insalivare il cibo, si irrigidisce lo stomaco, non si elabora quello che arriva all’apparato digerente e così, anche dal punto di vista strettamente alimentare, non si è mai sazi, si continua a mangiare, si mangia di tutto e in quantità maggiori del necessario. Un apparato digerente rigido, d’altra parte, non è in grado di interagire con il cibo ricavandone le molecole necessarie ad alimentare l’organismo a livello cellulare, quindi prende qualsiasi cosa e assimila poco. NOTA le immagini inserite sono di Giovanni Ambrosioni e Mr. Happy Face...che potete visitare su flickr
domenica 17 giugno 2012
Unghie




UNGHIE Si tratta di strutture cornee il cui costituente fondamentale è rappresentato dalle cheratine. Le unghie favoriscono la sensibilità tattile, offrendo al polpastrello un piano fisso di contropressione; inoltre consentono di effettuare movimenti di prensione fine. Esse hanno diverse velocità di crescita: nella mano 5 mesi per il pollice 3 mesi per le altre dita; nel piede 18 mesi per l’alluce circa 12 per le altre dita. La mano dominante e le dita più lunghe presentano la crescita più rapida. La crescita rallenta nell’anziano e/o in caso di immobilizzazione, in caso di esposizione al freddo, in caso di somministrazione di alcuni farmaci. Nel bambino è fisiologico avere le unghie concave invece che convesse. ASPETTO ANOMALO DELLE UNGHIE (1) Colore nero o marrone= micosi, ematomi, molto raramente nei; (2) colore verde= infezioni batteriche o micosi; (3) colore giallo= micosi o psoriasi; (4) colore blu= alterazioni della circolazione sanguigna. (5) Unghie a vetrino d’orologio (convesse e molto ricurve)= segno di malattia cronica polmonare o cardiaca; (6) unghie concave, che sprofondano nel centro= anemia da carenza di ferro e vitamine del gruppo B. (7) Unghie con linea di Beau, caratterizzate dalla presenza di un solco trasversale netto, detto linea di Beau= il paziente ha superato una malattia infettiva acuta importante. (8) Unghie di Terry, caratterizzate dal totale imbiancamento di tutte le unghie delle dita, mentre solo una piccola porzione vicino al bordo libero mantiene il colore naturale= patologie del sangue. (9) Unghie fragili, facilmente distaccabili dal letto ungueale= sono frequenti nei casi di anemie, carenze vitaminiche, alterazioni della tiroide e paratiroidi, infezioni micotiche. (10) Unghie fessurate, striate longitudinalmente= disturbi dell’alimentazione. (11) Unghie ispessite= micosi, psoriasi, diabete, traumi, malattie del solco ungueale. (12) Unghie macchiate di bianco (alburgo)= anemia o mancanza di Ca. Secondo molti autori non è affatto vero che le unghie fragili o con macchie bianche indicano una carenza di calcio. La presenza di macchie bianche invece può indicare: colonizzazioni micotiche, ipoalbuminemia ( secondo la macrobiotica può indicare iperglicemia o uso eccessivo di dolci) cirrosi, oppure esiti di cosmetici dannosi per l’unghia. Erica Campanini, ad esempio, interpreta la presenza di macchie bianche come indice di carenza di Zn o squilibrato rapporto Zn/Cu. (13)Unghie fragili= la loro tendenza a rompersi, a sfaldarsi e a ondularsi verticalmente, è spesso legata a carenza di zolfo nella cheratina ungueale e/o carenza di biotina e acido folico. Il consiglio più semplice è quello di evitare il prolungato contatto con acqua e detersivi per ridurre e contrastare il deterioramento delle unghie. MICOSI UNGUEALI In gen il pH acido di cute e mucose favorisce l’attecchimento fungino. Nelle unghie le micosi possono interessare il tessuto cutaneo che circonda il margine libero dell’unghia (placca ungueale, perinichio), il tessuto sottostante la placca medesima e, nelle forme più severe e radicate, l’intero complesso lamina-letto-perinichio. Le onocomicosi rappresentano da sole una percentuale variabile tra il 20 e 30% delle micosi cutanee; hanno tendenza a cronicizzare e sono estremamente difficili da eradicare. I segni tipici di queste micosi sono l’ispessimento della placca ungueale, il cambiamento di colore, l’iniziale sfaldamento della placca ungueale che determina il distacco di frammenti e micro-lamine cheratiniche che si stratificano lungo e sotto il margine ungueale. I microbi che più frequenteemente sostengono queste onicomicosi a livello delle falangi dei piedi appartengono ai dermatofiti, mentre quelli che determinano l’onicomicosi a carico delle unghie delle mani sono spesso sostenute dal genere candida. I DANNI DELLA COSMESI L’uso sistematico dello smalto può causare dermatiti da contatto, pigmentazioni della lamina ungueale, friabilità e altri danni. I vari solventi usati poi per cancellarlo agiscono sull’unghia in modo nefasto. Le unghie artificiali sono cento volte più dannose dello smalto perché vengono incollate sulle unghie vere. I vari smalti rinforzanti e indurenti: spesso vantano il fatto di essere a base di cheratina. Il problema di fondo è che la cheratina somministrata dall’esterno crea gli inconvenienti sopraccennati. I solventi con cui la cheratina viene sciolta fanno sì che sull’unghia si applichi una soluzione e che gli effetti deleteri tipici dei solventi si manifestino a breve-medio termine. L’indurente contiene formaldeide, nylon, allume, nitrocellulosa ecc. ecc., con un’ampia casistica di effetti collaterali; ad esempio la formaldeide può causare dermatiti da contatto, dermatiti sulle labbra, onicolisi, desquamazione periungueale, irritazione, emorragie filiformi. Sconsigliamo assolutamente le lime d’acciaio o di cartone molto abrasive, che peggiorano le condizioni dell’unghia fragile e della superficie compromessa e in certi casi sono esse stesse fonte di problemi per la lamina. La pratica della manicure può causare danni, soprattutto se il manicure elimina le pellicine intorno all’unghia, il perionichio, importantissimo perchè protegge e contiene l’unghia. Le infezioni di questa parte sono chiamate perionissi e comportano l’arrossamento il rigonfiamentodella zona con pus ed eventuale eritema (giradito o patereccio). ONICOPATIE Sono esposti soprattutto gli operai dell’industria chimica e le casalinghe; coloro, insomma, che lavorano con le mani in ambienti umidi, senza adeguata protezione, maneggiando detersivi e altre sostanze chimiche che indeboliscono le difese naturali della pelle, lasciando spazio all’attacco dei miceti. Meno diffusa è l’onicopatia psoriasica, riconoscibile dalle chiazze a macchia d’olio e da un orletto eritematoso che provoca il consumo progressivo dell’unghia. Condizione frequente di chi soffre di onicopatie è anche l’ipercheratosi subungueale, caratterizzata da un deposito sul letto ungueale. Raro, infine, il lichen planus, malattia dermatologica che provoca delle caratteristiche fissurazioni longitudinali sull’unghia.
PER FINIRE voglio aggiungere una nota che non riguarda una micosi delle unghie ma dei piedi: PIEDE D’ATLETA E’ causato da Tinea Pedis. Rimane per lungo tempo localizzato nello spazio interdigitale, spostandosi in seguito alla pianta e al dorso. Inizialmente si manifesta con desquamazione e arrossamento; in seguito subentrano il prurito e il rischio di macerazione. Se le lesioni non vengono individuate per tempo, si possono inoltre formare bolle e macchie rossastre che tendono ad estendersi arrivando in alcuni casi a infiltrarsi nelle unghie. L’unghia appare allora com rosicchiata e assume un colorito grigiastro.
Ed ecco allora una carrellata di RIMEDI
Omeopatia
SILICEA, SILICEA PENTARKAN, ANATHERUM MURIATICUM come rimedio base; SILICEA D6 alternata a CALCIUM FLUORATUM D6; per l’onicofagia CINA D4; per unghie fragili come sale di Shussler SILICEA D12 1 cpr 2-3 volte al dì per 2-3 mesi.THUYA 15 CH 5 granuli 3 volte a settimana per soggetti con unghie friabili, molli e ondulate; ANTIMONIUM CRUDUM 7 CH 5 granuli 1 volta al dì per soggetti con unghie spesse, friabili ma dure; la sua efficacia è ancor più probabile se viene assunto da coloro che hanno desiderio di salumi, grassi e dolci, ma non possono tollerarli. E’ di prima scelta nelle micosi ungueali.
Per il piede d’atleta:
AC HYDROFLUORACETICUM D6 (miglioramento con il freddo); SILICEA D6 (peggioramento con il freddo); MUNOSTIM LOAKER come sostegno. Alimentazione-integratori è indicata un’alimentazione ricca di zolfo: gli alimenti che più ne contengono sono l’AVOCADO, il ROSSO D’UOVO, LATTE,FEGATO, GELATINE DI CARNE E DI OSSA. Come integratori tutti quelli a base di aminoacidi solforati e vitamine del gruppo B . Fitoterapia Uso Esterno (1) per unghie fragili Olio emolliente a base di olio di avocado, lecitina di soia, estratto di semi di soia, estratto di noce e di clorofilla è adatto per chi ha unghie secche e dure, che si spezzano per mancanza di elasticità; si applica direttamente sull’unghia stendendolo come uno smalto e lasciandolo assorbire completamente. In molti preparati indurenti sono contenuti: estratto di germogli di alfa-alfa, polipeptidi del mais, tessuti embrionali di soia, estensina (una proteina vegetale) e gomma xantana. Cicconetti consiglia di applicare , la sera prima di coricarsi, succo di limone sulle unghie fino a bagnarle bene; una volta asciugate, si può passare olio di avocado o anche olio d’oliva o di germe di grano, indossando per la notte guanti di cotone. La miscela di succo e olio si può preparare con olio in cui è disciolto il 10% di succo di limone e agitando vigorosamente prima dell’applicazione. (2) per le micosi ungueali di qualsiasi tipo sono indicati quasi tutti gli Oli essenziali. Come prima scelta : Tea Tree Oil e Chiodi di garofano. Uso interno (1) EQUISETO, ECHINACEA, JUNGLANS REGIA. (2) ALOE: su questa pianta voglio soffermarmi con particolare attenzione. La tinea pedis è provocata da Trichophyton Mentagraphytes. Nel 1978 sono state descritti gli effetti anti-tinea in vitro dei componenti delle foglie di Aloe arborescens; si pensa che l’azione sia dovuta a costituenti termolabili, dato che si perde dopo riscaldamento dell’estratto a 100°C per 30 minuti. Altri ricercatori giapponesi 20 anni dopo, hanno valutato l’attività in vitro e hanno trovato come costituenti attivi gli antrachinoni. L’applicazione dell’estratto al 10% per 10 giorni provoca una diminuzione della crescita del fungo del 70%. Successivamente, studiosi egiziani hanno valutato l’attività antifungina contro Aspergillus Niger, Cladosporium Herbarum e Fusarium Moniliforme di estratti freschi e secchi delle foglie. Il preparato più efficace è risultato l’estratto etanolico delle foglie secche, che inibisce soprattutto F.Moniliforme; quelli delle foglie fresche sono meno attivi. Tra i costituenti isolati, la miglior attività antifungina è stata dimostrata da aloe-emodina.
IN GENERALE L’insorgere di alcune malattie cutanee resistenti alle terapie come la dermatite atopica, la psoriasi, l’eczema seborroico, attribuite alla micosi intestinale da Candida è già ipotesi diffusa in letteratura. Attraverso una adeguata terapia antimicotica dell’intestino, i reperti cutanei migliorano notevolmente. Questo anche per i soggetti con HIV. Per adeguata terapia antimicotica intendo soprattutto l’uso per lunghi periodi (6 mesi-1 anno) di fermenti intestinali e probiotici.
NOTE DI APPROFONDIMENTO (1) Unghie: il principale aminoacido di cui sono costituite è la L-cistina, seguita da acido glutammico e arginina. La presenza costante di sostanze vitaminiche e cofattori metallici come biotina, vitB6,E,A,C, Zn,Cu, Fe eSe garantisce un corretto e fisiologico processo di crescita e strutturazione dell’unghia, consentendole di mantenere resistenza meccanica ed elasticità. (2) La cheratina ungueale è chiamata “alfa-cheratina” per la sua confugurazione a elica o “cheratina dura” per distinguerla da quella presente nell’epidermide. Essa in condizioni normali contiene dal 3 al 3,5% di zolfo, mentre nell’unghia alterata tale valore può scendere sino all’1,8-1,5%. (3) Il fenomeno della comparsa di macchie bianche sulle unghie è detto schizonichia, ed è sintomo di una carenza vitaminica o minerale (Fe, Zn), oppure di una debolezza congenita dell’unghia; tale fenomeno è inquadrabile come schizonichia solo quando interessa più unghie contemporaneamente.
sabato 2 giugno 2012
Naja Tripudians



NAJA TRIPUDIANS
“E continuando la sua strada, umiliato, pensava di sé : che razza di dottore era mai ? Che dottore inutile e grottesco! Specialista di malattie tropicali qui, in un paesello nordico
dell' Inghilterra, dove il sole si vedeva un giorno su dieci! Che ironia saper curare i casi d' insolazione e di colera asiatico! Essersi specializzato negli studi dell'elefantiasi e della lebbra, nelle cure dei veleni ofìdici di vipere e di naie!...
Ah! meglio se fosse rimasto laggiù nelle Indie, solitario naufrago della vita sulle torride e desolate coste del Malabar, tra i soldati e i negri;
meglio se non fosse tornato qui nel suo paese.”

Con queste poche righe tratte dal romanzo Naja tripudians di
ANNIE VIVANTI voglio darvi una breve descrizione di questo rimedio omeopatico.
OMEOPATIA
Patogenesi.
La patogenesi è il quadro clinico che si manifesta quando si viene a contatto con il veleno. Questo in omeopatia significa che il veleno opportunamente diluito e dinamizzato sarà il rimedio per gli stessi sintomi causati quando era in dose di veleno.
Il morso del cobra non è doloroso. Il ferito prova subito una specie di stanchezza e di sonno invincibile, le gambe lo reggono appena e respira con difficoltà; sonnolenza ed oppressione respiratoria aumentano progressivamente, il polso passa da rapido a rallentato ed indebolito, la bocca si contrae, il soggetto comincia a sbavare, la lingua è gonfia, le palpebre si abbassano; dopo alcuni singhiozzi seguiti da vomito alimentare ed emissione involontaria di urina e feci la vittima cade in coma e muore. Tra il morso e la morte intercorrono circa 6-7 ore.
Sintomi e indicazioni
Tropismo per miocardio, endocardio, sistema di trasmissione di stimolo.
E’ indicato come prima scelta nella miocardite e endocardite, nei disturbi di conduzione e nei processi settici (con sintomi come da difterite settica) dispnea, collasso con arti freddi e debolezza cardiaca.
--Livello cardiovascolare: bradicardia (rallentamento dei battiti cardiaci). Astenia cardiaca con tendenza a collassi. Stati stenocardici, aritmia, polso piccolo e frequente. Dolori dell'angina pectoris (consultare subito il medico). Ulcere varicose delle gambe, a fondo bluastro, che sanguinano con facilità e producono una secrezione fetida, talvolta vi è la comparsa di ecchimosi spontanee.
--Livello metabolico=Tendenza all’ipotiroidismo; pelle secca, sudorazione fredda.
--Livello ginecologico= Mestruazioni a carattere emorragico e fortemente dolorose. Ovaralgie.
I dolori sono forti al’inizio e vanno a diminuire il
terzo-quarto giorno.
Questa modalità è in relazione al flusso: Naja migliora quanto più espelle , proprio come un altro più noto serpente: Lachesis.
Dolori all’ovaia sinistra che migliorano o scompaiono alla comparsa del flusso mestruale.
--Testa: emicranie che investono soprattutto il lato sinistro; cefalee provocate da un’esposizione prolungata ai raggi solari. Cefalee che partono dall’occhio e si estendono fino all’occipite. Cefalea alla zona temporale con tempie che pulsano.
--Vertigini quando deve chinarsi.
--Sistema immunitario: Sindromi infettive che non reagiscono bene alla terapia antibiotica con febbre e brividi intensi. Stati settici.
--Occhi: edemi delle palpebre. Una key note è la sensazione di avere gli occhi che spingono in avanti.
-- Vie respiratorie: rinite cronica con secrezione acquosa e starnuti violenti.
Angina che da sinistra si estende a destra. Faringite con afonia. Laringite. Tosse secca e spasmodica specialmente notturna. Dispnea, tosse continua abbaiante con muco tenace. Pesantezza sul petto associata a palpitazioni e stenocardia. Tosse del cardiopatico. Ottimo rimedio per combattere le tumefazioni e i dolori accompagnati da colorazione bluastra tipica del morso del cobra.
--Apparato digerente: addome duro, gonfio, meteorico , estremamente sensibile. Emorragie intestinali, specie nel corso di malattie acute.
Dolori in zona fegato e milza, epatopatia funzionale e lesionale a volte ittero. Gastrie e aerofagia.
Quando ha la diarrea si manifesta con coliche violente e feci irritanti e mucose. Di norma stipsi ostinata con feci dure e insufficienti.
--Sistema nervoso: gravi disturbi centrali con delirio, convulsioni, paresi, sintomi meningitici.
La causa di tutto è una generale tendenza a trombosi ed emboli in seguito a gravi danni ai capillari. Emolisi e coagulazione. Insofferenza al caldo del sole; sudorazione e sensazione di essere stati avvelenati; vampate calde con sensazione che i vestiti siano stretti, lingua tremolante, faccia giallastra.
--Livello psichico: su base mentale è affetto da un certo squilibrio dovuto ad aritmie ormonali.
Angoscia e malinconia acuta, inconsolabilità.
Possono attecchire idee fisse e talvolta deliranti. Mania di persecuzione, sensi di colpa (verso temi religiosi: è convinto di aver peccato). Il suo sonno è turbato da sogni angosciosi: sepenti, cadere dentro una buca, sogni di morte e feretri. L’ansia è dovuta alla suscettibilità, alla gelosia, alla disforia o a disturbi del metabolismo. Loquacità notevole. Passa da un argomento all’atro, spesso beve e fuma. Naja è un soggetto ipereccitato : Yang ma dal colorito pallido.
Altro sintomo nervoso è il classico bolo isterico. Altra indicazione sono le dipendenze da tabacco, alcool e sostanze varie.
Modalità= migliora con le eliminazioni, all’aria aperta, la sera; peggiora nei cambi di stagione, con il caldo, con il vento caldo, con il sole, di mattina, sdraita sul lato dolente, prima delle mestruazioni. Non sopporta gli abiti stretti ed accollati. Desiderio di alcool e caffè.
Lateralità sinistra dei sintomi.
E’ condizionato molto dalle condizioni atmosferiche e in particolare dalle estreme variazioni termiche.
Grande somiglianza con Lachesis e Crotalus.
Considerazioni utili per gli addetti ai lavori
Naja ha un’azione sul tessuto ematico; a dosi non mortali questo rimedio non modifica affatto il numero dei leucociti né la percentuale dei costituenti normali del sangue, fatto questo che ci spiega perché, nel Naja, non troviamo i sintomi di emorragia e suppurazione. Come per il veleno di Crotalus e Lachésis, Naja abbassa moderatamente la riserva alcalina del sangue durante la prima fase di intossicazione, per diminuire fortemente durante l’agonia. Naja, a differenza di Lachésis, aumenta leggermente la VES, ma soltanto ad uno stadio più avanzato di avvelenamento. In ultimo ricordiamo che Naja è transitoriamente un ipertensore per divenire poi ipotensore per costrizione dei vasi polmonari e replezione del cuore destro.
Note zoologiche tratte da Wikipedia:
Il Cobra dagli occhiali o Cobra indiano, (Naja naja L. 1758), è un serpente della famiglia degli elapidi, ordine degli Squamati.
Il cobra indiano è lungo circa 1.5 metri. Di colore giallastro nerastro, con anelli più o meno chiari, è caratterizzato da un singolare disegno posto sulla parte dorsale del collo. In posizione intimidatoria il cobra si rizza ed esibisce una notevole parte della zona ventrale che è del medesimo colore del dorso. Contemporaneamente dilata il collo e le costole (che sono indipendenti, poiché i serpenti non posseggono lo sterno). Questa pelle tesa forma una sorta di cappuccio quasi ellittico, che fa risaltare molto gli "occhiali" del cobra.
Il cobra dagli occhiali appartiene al gruppo dei serpenti sputatori di veleno; tuttavia, in questo cobra la facoltà è poco sviluppata in confronto ad altre specie (alcune delle quali riescono a sputare veleno fino a 2 metri). Il veleno viene lanciato sotto pressione mirando agli occhi dell' aggressore provocando cecità; venendo a contatto con gli occhi, può provocare cecità permanente. Il cobra usa questo metodo di difesa per proteggersi dall'uomo e dai grandi mammiferi.
Il veleno del N. naja è estremamente tossico. I suoi effetti, studiati soprattutto da fisiologi, sono neurotossici e cardiotossici: ne derivano una paralisi assai simile a quella causata dal curaro ed un forte abbassamento di pressione sanguigna.
La cardiotossina, sostanza del veleno del cobra, ha l' effetto di abbassare la pressione arteriosa. Ma si osserva una forte necrosi dei tessuti colpiti, soprattutto per quanto riguarda gli esemplari diffusi nella zona orientale dell'area di distribuzione della specie, e cioè in Malesia e Hong Kong.
Si nutre soprattutto di roditori e di anfibi che uccide avvelenandoli. Comunque si ciba anche di piccoli uccelli e delle loro uova.
Per cacciare, morde la vittima inoculandole il veleno che la uccide prima dell'inizio del processo digestivo. La preda viene inghiottita intera a partire dalla testa, in modo da facilitare il passaggio del corpo lungo l'apparato digerente. La digestione del pasto è piuttosto lenta e, a seconda delle dimensioni della preda inghiottita, il serpente può trascorrere molto tempo senza uscire di nuovo per cacciare.
Riproduzione
La femmina è ovipara ed è essa che si occupa delle uova: dopo averle deposte, attacca ogni intruso che tenti di avvicinarsi al nido (fatto che viene accennato anche da Kipling nella storia relativa al suo Rikki-tikki-tavi ne "Il libro della giungla"). Maschio e femmina continuano a vivere insieme dopo l'accoppiamento e partecipano entrambi alla preparazione del nido: esso viene scavato dai due coniugi, che non si arrestano finché i loro musi non si incontrano al centro della collinetta.
Ogni giorno, la femmina abbandona il nido per 1-2 ore per prendere un po' di sole, e cercare del cibo. Durante questo periodo il maschio sostituisce la femmina per controllare il nido. Questo comportamento collaborativo, che si ritrova anche in altri cobra, è tuttavia molto raro nei rettili in generale.
Habitat
I N. naja vivono da soli in tane sotterranee e fenditure rocciose, a seconda del terreno in cui si trovano. Durante il giorno, l'animale è poco attivo e preferisce stare steso al sole, essendo attivo principalmente di notte.
Distribuzione
I N. naja vivono in tutta l'Asia meridionale, dalla Persia sino alla Cina meridionale e all'Indonesia. La popolazione è molto grande e diffusa in tutte le regioni dell'Asia meridionale. A seconda delle zone in cui vivono, questi serpenti presentano alcune piccole differenze di colore, che spaziano dal nerastro al giallastro con tonalità degli anelli che vanno dal chiaro ad un colore più intenso.
La distribuzione è molto omogenea in tutte le regioni, comunque la concentrazione più alta si trova in India.
I giovani Naja naja sono vulnerabili ai carnivori come le manguste e altri serpenti. Invece i cobra adulti hanno come nemici naturali, oltre alle manguste, i rapaci.
I cobra indiani nella cultura
Il cobra dagli occhiali è abbondante e le popolazioni indigene lo temono, tanto che gli hanno riservato un posto nella mitologia.
Il nome naja deriva da naga che designava il serpente dalle sette teste della mitologia indù.
NOTA ringrazio Alvaro Tapia Hildago per la sua opera Smoker con la quale ho simboleggiato il medico del romanzo;
Giovanni Ambrosioni per la sua Equitalia.
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Informazioni personali

- Marina Salomone
- Mi occupo di terapie olistiche dal 1983. Hobby principale il disegno: sono su Flickr sotto il nome di Marina Salomone
per chi fosse interessato a trattare questi argomenti in maniera più appofondita c' è sempre il mio sito web ufficiale: www.GurudiTamara.com