PARODONTITE
sabato 9 luglio 2011
PARODONTITE
PARODONTITE
Riallacciandomi al capitolo Denti-parte terza, ecco qualche nota aggiuntiva sulla parodontite: un disturbo abbastanza diffuso.
Questo disturbo viene definito dall’odontoiatria ufficiale “un processo infiammatorio di origine batterica”.
La lesione parte dalla profondità e procede verso il vertice del dente.
Voglio sottolineare che la parodontite non va confusa con la gengivite: in questo secondo caso l’infiammazione riguarda solo la gengiva e non l’alveolo dentale (cioè l’incavo osseo dove è alloggiata la radice del dente). Si può osservare un certo grado di sanguinamento gengivale e un deterioramento della forma e del colore della gengiva stessa.
Nella parodontite si hanno lesioni all’alveolo ed alle fibre di tessuto connettivo che tengono in sede il dente quindi questa patologia conduce ben presto alla caduta del dente.
Il solco gengivo-dentario, a causa della perdita dell’elasticità dei tessuti, perde la sua capacità di tenuta, diventa più slabbrato e profondo, formando la classica tasca parodontale. In questa tasca possono più facilmente ristagnare i residui di cibo, difficilmente asportabili con la normale igiene dentale quotidiana. Qui, di conseguenza, i batteri possono prosperare indisturbati più facilmente e aumentare quindi il processo di scavo intorno al dente.
In un soggetto normale, con la periodica pulizia fatta dal dentista il fenomeno viene scongiurato o di gran lunga ridotto.
In un soggetto già portatore di parodontite il dentista procederà ad una pulizia più radicale all’interno della tasca parodontale stessa.
Infine, nei casi più gravi, il dentista può intervenire chirurgicamente per rimodellare l’alveolo e rimuovere la tasca.
La medicina ufficiale è orientata ad intervenire chirurgicamente e farmacologicamente con l’uso di sciacqui a base di clorexidina e antibiotici.
In realtà i batteri normalmente ritenuti responsabili di questa patologia non producono questo effetto in tutti i soggetti, bensì in un certo numero di casi. Secondo studi risalenti già agli anni ‘80, la causa non è dovuta ai microrganismi ma alle condizioni dell’ospite (cioè in questo caso l’uomo). Infatti il problema dipende da una iper-reazione del sistema immunitario nei confronti di questi batteri. Un po’ come abbiamo visto a proposito delle allergie dove troviamo un sistema immunitario iper-attivo.
In base a questi dati, la presenza della placca batterica non ci dice che certamente ci ammaleremo di parodontite.
Certo la presenza della placca è uno dei fattori di rischio ma non il solo nè tanto meno il principale.
I principali fattori di rischio sono :
--lo stress psichico (lutti, gravi depressioni, neurastenia, ecc ecc)
-- presenza di altre patologie croniche-metaboliche come ad esempio diabete, anoressia e bulimia (che io personalmente classifico come metabolici perché dato che rientrano nei disturbi PNEI, investono l’intero metabolismo)
--tutte le condizioni di alterata risposta del sistema immunitario, compreso l’uso prolungato di farmaci come i cortisonici, la pillola,e tanti altri compresi molti analgesici e stupefacenti.
--Un’errata alimentazione e trascurata igiene dentale.
TERAPIE CONSIGLIATE:
agopuntura, fitoterapia e omeopatia.
Per quanto riguarda l’agopuntura questa volta non vi indicherò dei punti per la digitopressione ma consiglio l’intervento del medico agopuntore.
Per quanto riguarda la fitoterapia consiglio di fare quotidianamente sciacqui con l’infuso di una delle seguenti piante:
PLANTAGO, CAMOMILLA, EQUISETO, HAMAMELIS., AESCULUS IPPOCASTANUM, SALVIA, ROSMARINO, ECHINACEA.
Ce ne sono di certo molte altre ma ho preferito citare in ordine di scelta quelle che io stessa consiglio più spesso.
Un’ottima alternativa è quella di fare degli sciacqui con acqua e succo di limone.
Per quanto riguarda l’omeopatia si può prendere il rimedio più adatto secondo la situazione personale.
Non starò ad elencarli tutti!!! Quelli di più frequente prescrizione sono Mercurius solubilis e corrosivus, Phosphorus e tutta la serie fosforica, Zincum metallicum, Calcarea fluorica ecc.
Come rimedi omotossicologici :ARNICA COMPOSITUM e PARODONTIUM COMPOSITUM in associazione a degli ottimi drenanti come LYMPHOMYOSOT e GALIUM.
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Informazioni personali
- Marina Salomone
- Mi occupo di terapie olistiche dal 1983. Hobby principale il disegno: sono su Flickr sotto il nome di Marina Salomone
per chi fosse interessato a trattare questi argomenti in maniera più appofondita c' è sempre il mio sito web ufficiale: www.GurudiTamara.com
I tuoi post sono sempre di grande interesse e da tenere annotati per averli a portata di mano in caso di necessità.
RispondiEliminaGrazie Marina.
Interessante post su disturbi piuttosto comuni. A volte soffro di gengivite ed anche se le due cose non sono collegate (io pensavo di sì) ho anche qualche "tasca"...Per fortuna ora mi sembrano in via di miglioramento anche se non ho fatto nulla per curarle, a dire il vero ho anche smesso di usare il filo interdentale. Il consiglio degli sciacqui acqua e limone lo adotterò certamente in caso di bisogno. Grazie, ciao Marina!
RispondiEliminaGrazie Ninfa: con questa osservazione mi hai ricordato di sottolineare che pur trattandosi di due problemi con sintomi diversi, possono benissimo coesistere nella stessa bocca ;-)
RispondiEliminaciao, buona settimana!
concordo con ciò che scrive Krilu. Chissà se dovessimo avere questi probemi, ci ricordiamo di venire a leggere questi tuoi interessanti post.
RispondiEliminaciaoo Marina
Ho letto questo articolo con molto interesse. Mi permetto di esprimere il mio apprezzamento anche per la foto dell'attore che vi è pubblicata, ha un sorriso bellissimo!!
RispondiEliminaA presto
Giada