venerdì 24 giugno 2016
ALOE
Finalmente è arrivata l’estate (anche se “non ci sono più le stagioni di una volta”) e con essa, per molte persone, si torna alla ricerca di soluzioni contro l’eritema solare.
L’Aloe è una pianta notevolmente benefica per numerose indicazioni. Per quanto riguarda la pelle e i problemi di eritema solare la cito insieme ad altre piante utili in un articolo del 2011 che trovate qui:
http://olisticaedintorni.blogspot.it/2011/08/il-sole-e-la-pelle.html
Ed ora vediamo più da vicino il profilo della pianta
In Africa è prescritta come prima scelta per le ustioni.
In Egitto l'Aloe viene sistemata davanti alla porta di casa per assicurarsi felicità e lunga vita.
Gli Egiziani venerarono l’Aloe e la definirono “Pianta dell’immortalità”, questo spiegherebbe il suo utilizzo nei processi di imbalsamazione e la sua importanza nei riti di sepoltura dei Faraoni, oltre all’uso cosmetico che ne facevano le regine egizie Nefertiti e Cleopatra, famose anche per la loro bellezza.
ALOE ARBORESCENS. Mill. è una pianta arborea della famiglia delle Liliacee.
Il fusto è molto ramificato dalla base e la pianta raggiunge i 4m di altezza. I fiori, in grappoli sono di colore dal giallo al rosso. Il paese d’origine è il Sud Africa, infatti aloe arborescens è sinonimo di Aloe del Capo. Oggi è molto diffusa ovunque trova un clima favorevole. Le foglie di questa pianta hanno le stesse proprietà terapeutiche, anzi migliori, di quelle delle altre specie di Aloe come Aloe vera e Aloe ferox.
Le foglie contengono principi attivi di natura diversa.
Tra quelli a basso peso molecolare i più importanti sono i glicosidi antrachinonici o fenolici specifici del genere aloe quali aloenina, aloina, homonatoloina, aloeresina, aloeresina-c, iso-aloe-renina-A, aloe-emodina, aloearbonaside e due esteri del’aloesina, in aggiunta al beta-sitosterolo, alcoli alifatici, ac succinico e Magnesio-lattato. Sono stati anche identificati ben 123 composti volatili.
Azione antinfiammatoria=le foglie contengono una carbossipeptidasi che è capace di idrolizzare la bradichinina al C-terminale, e questo enzima può essere il principale agente antinfiammatorio della pianta. Un’azione simile è stata dimostrata anche per la lectina alo-A, che nel ratto inibisce l’artrite e l’edema da carragenina. Anche molti altri suoi principi attivi hanno la stessa azione.
In uno studio è stato osservato che l’estratto grezzo di foglie di aloe arborescens è attivo contro tumori indotti nell’intestino di animali e nella pelle del ratto. Responsabili dell’azione antitumorale sembrano essere i composti fenlolici come aloenina, barbaloina e isobarbaloina. I primi due composti hanno anche un’azione antinfiammatoria in vivo, oltre che un effetto antiallergico.. recentemente è stato anche formulato un collirio a base di estratti di aloe, proprio per i suoi effetti antinfiammatori anche sull’occhio.
Le foglie sono state impiegate con successo per trattare, oltre che le normali bruciature, le lesioni da raggiX. Ha un’ottimo effetto risanatore sia sulle lesioni cutanee che sulle lesioni gastriche, quindi è indicato anche per l’ulcera.
L’acemannano è stato studiato in malati di AIDS e sembra che rinforzi il sistema immunitario e freni la progressione del virus HIV. L’estratto agisce neutralizzando il virus dell’HIV , trasformando il suo involucro proteico e impedendo il suo attacco alle cellule T4. In Russia è stato studiato l’estratto per i suoi effetti sui danni da radiazioni ed è stato ipotizzato un effetto adattogeno...
Filatov , che era un grande medico olistico che univa alloterapia e metodi naturali, fu un pioniere del trapianto della cornea e scoprì che un frammento di cornea sana poteva ridare trasparenza a una cornea divenuta opaca a causa della cataratta e che il processo era tanto più rapido se il frammento era stato prelevato da un cadavere anziché da un donatore vivente. Egli osservò che il frammento da innestare conservato al freddo continuava a vivere e formava delle sostanze dette da lui “stimolatori biogenici”. Studiò alcune piante, tra cui aloe arborescens per vedere se anch’esse avessero questa capacità e concluse che ad agire non era né la cornea né l’aloe ma gli stimolatori biogenici in essi contenuti. Formulò allora la teoria degli stimolatori biogenici= “tutti i deterioramenti brutali delle condizioni di vita di un organismo, animale o vegetale, provocano in detto organismo la secrezione di sostanze dette stimolatori biogenici”. Egli usava la seguente tecnica per preparare aloe biostimolata= tagliava le foglie, le conservava 10 gg al riparo dalla luce e a 2-3°C, poi ne estraeva la polpa e la iniettava sc ai pazienti. Questo preparato aveva la capacità di stimolare le funzioni biologiche dell’organismo e di aumentare le difese immunitarie.
Filatov però non arrivò mai a spiegare né il funzionamento degli stimolatori biogenici né ad identificarli chimicamente, nonostante ciò curò un grandissimo numero di pazienti con preparati a base di aloe biostimolata. Gli studi di Filatov furono continuati dai suoi allievi ottenendo successi nella cura di malattie infiammatorie del midollo spinale, in sciatiche refrattarie ed in geriatria, per ridurre i problemi di astenia e di involuzione cerebrale dell’anziano.
Alloeh che vuol dire amaro e brillante.
NOTA IMPORTANTE
il succo fresco è irritante per la pelle= antidoto alle ustioni da medusa, ma sulla pelle sana è corrosivo.
L’ingestione di dosi moderatamente elevate di savila (la parte esterna o cuticola) produce una congestione pelvica che può limitare la fecondazione e provocare aborto.
ALTRI USI
(1) Per l’ulcera si consiglia l’ingestione di un’emulsione della foglia intera un cucchiaio prima dei pasti.
(2) Ha anche effetto emmenagogo, cioè stimola l’arrivo delle mestruazioni.
(3) A piccole dosi stimola l’appetito.
(4) Il succo allungato con acqua e limone ingerito a digiuno serve a combattere il verme solitario.
(5) Il succo in genere si usa pure per la dispepsia, la digestione lenta, le disfunzioni epatiche, e mestruazioni scarse in cataplasmi fatti con le foglie cotte applicate esternamente sulla zona pelvica (area del pube).
(6) Gli infusi macerati si somministrano per curare le ulcere dei reni e della vescica e per la blenorragia.
La famosa ricetta di padre Romano Zago
un sacerdote residente in Sud America mise a punto questa ricetta che subito divenne famosa, negli anni ‘90. Da parte mia ho sempre consigliato questa preparazione ed ho avuto risposte molto soddisfacenti da tutti i miei clienti in farmacia nel corso degli ultimi 13 anni.
Una ricetta che ha attirato l’attenzione di un vasto pubblico perché il suo campo d’azione è quello dei tumori: sia per prevenire che per curare. Ora su questa affermazione io non mi esprimo, in quanto l’esito di un tumore è molto variabile da una persona all’altra e dipende da troppi fattori in gioco. Tuttavia l’ho consigliato a soggetti con formazioni nodulari in diverse sedi e l’esito è stato ottimo. Certo, non ho impostato uno studio in doppio cieco contro placebo... non posso sapere se i noduli sono scomparsi in virtù dell’ottimismo dei pazienti o in virtù di questa rictta, o dei due fattori insieme. Tuttavia , lungi dal promettere miracoli, mi fido della vasta letteratura sull’argomento, nel sostenere una notevole utilità del preparato.
Ecco la ricetta originale:
500g di miele biologico
40-50 ml di distillato (grappa, cognac ecc)
foglie di Aloe arborescens: due, tre, quattro o cinque, in modo che allineate raggiungano circa un metro di lunghezza.
Togliere le spine dai bordi delle foglie e la polvere con uno straccio asciutto o una spugna. Tagliare a pezzi le foglie , senza togliere la buccia, e metterle nel frullatore, assieme al miele e al liquore. Frullare fino a consistenza omogenea ( si vedranno piccoli pezzi della pianta, tali da poter essere bevuti insieme al liquido). Non filtrare nè scaldare.
Il frullato ottenuto deve essere conservato in frigo, in un barattolo scuro e ben chiuso.
Posologia: per curare un cucchiaio tre volte al giorno
per prevenire: un cucchiaio al mattino per due mesi all’anno.
Questa appena citata è la ricetta originale che io considero prima scelta!
Tuttavia, in un interessante articolo di M. Rindone sono riportate le esatte proporzioni in peso, per preparare lo sciroppo di aloe in modo più uniforme, e non basandosi sulla lunghezza della foglia=
350 g di aloe arborescens
500 g di miele biologico
grappa 50 ml
Dato il grande interesse di questa pianta, consiglio a tutti di tenerne in casa uno o più vasi per l’uso personale.
POSSIAMO TENERLA PURE IN CAMERA DA LETTO
Come altre poche specie l'Aloe si distingue da altre piante d'appartamento per la sua capacità di liberare ossigeno ed assorbire anidride carbonica durante le ore notturne. Questa qualità è emersa nell'ambito di studi effettuati negli anni 80 da un gruppo di scienziati della NASA, che volevano individuare delle piante adatte a purificare l'aria di ambienti chiusi. Questa sua qualità la rende una pianta molto adatta ad una sistemazione in camera da letto.
TOSSICITA’ E CONTROINDICAZIONI DI ALOE
Sono state segnalate dermatiti allergiche. La tossicità acuta in genere è gastrointestinale, con crampi, diarrea e nausea.
In Sudafrica è stata segnalata la perdita della funzionalità renale in una donna che aveva assunto forti dosi di un preparato erboristico multicomponente, contenente anche aloe del capo che è stata ritenuta responsabile dell’effetto. L’ingestione a lungo termine di aloe come lassativo può portare ad una deficienza di potassio, un indebolimento dei muscoli ed aritmie cardiache. L’uso per lunghi periodi di antrachinoni si associa anche a pseudomelanosis coli, che è reversibile. L’uso a lungo termine può portare ai noti effetti di assuefazione-dipendenza da lassativi. I lassativi antrachinonici sono controindicati nei pazienti con ostruzione, atonia, costipazione cronica o con una seria disidratazione con deplezione di elettroliti. Devono essere evitati anche nei pazienti con appendicite, colite ulcerosa, colon irritabile, morbo di Crohn, in gravidanza e allattamento e nei bambini sotto i 12 anni.
Ecco invece le avvertenze riportate sul testo della Commissione E, che è la farmacopea europea, del 2001:
Controindicazioni= affezioni infiammatorie acute a carico dell’intestino, ad esempio malattia di Crohn, colite ulcerosa, appendicite; dolori addominali di origine sconosciuta. Bambini sotto i 12 anni; gravidanza e allattamento.
Effetti indesiderati=in caso , raro, di spasmi gastrointetinali, è necessario ridurre le dosi. In caso di abuso possono verificarsi perdite di elettroliti, in particolare potassio; albuminuria, ematuria, pigmentazione della mucosa intestinale che è innocua; Le perdite di potassio possono portare ad alterazioni della funzione cardiaca ed a miastenia, in particolare qualora si assumano contemporaneamente glucosidi cardioattivi (lanitop, lanoxin) diuretici e corticosteroidi. Inoltre può verificarsi un’alterazione dell’effetto degli anti-aritmici : con questi farmaci quindi c’è incompatibilità. Inoltre c’è incompatibilità con i diuretici tiazidici, i corticosteroidi e la liquirizia: tutti e tre perché fanno aumentare drasticamente la perdita di potassio.
sabato 18 giugno 2016
Un caso di diabete di tipo II
La signora Echefrettacè entra nello studio della dottoressa Mag, specialista endocrinologa e nutrizionista, con aria radiosa.
" Ben tornata cara signora, la trovo piuttosto in forma... Ma dove è stata in tutto questo tempo? Se non sbaglio non ci vediamo da quasi un anno!"
" Cara la mia dottoressa, sono in forma perché ho cambiato la cura. Ho fatto quella visita dalla dottoressa Tumis, come mi aveva consigliato lei e il risultato è stato che sono dimagrita di dieci chili, mi è passata l'allergia perenne e la glicemia è tornata a posto. Ora sono venuta per parlare di mia figlia che però dice che sta bene e non ha bisogno del medico ma secondo me sta male perché mangia troppo poco" . Detto questo, la signora E. cominciò a sciorinare una lunga storia che si concludeva con la pretesa che la figlia fosse costretta a sottoporsi ad una visita.
Infine, prima di andarsene consegnò la lettera che Tumis un anno prima le aveva dato da consegnare subito a Mag.
La dottoressa Mag, decide dunque di trattenere ancora la paziente per eventuali puntualizzazioni in base ai rilievi che avrebbe appreso dalla lettera. Tumis, infatti, le affidava la supervisione di un protocollo piuttosto complesso per la paziente che presentava diversi disturbi oltre a diabete.
" Cara Mag, per ottenere un buon controllo dei disturbi della nostra paziente E., ti invio il protocollo di rimedi che le ho prescritto, in modo da monitorare la situazione di stretta misura.
Quello che io ho osservato e appreso dalla signora E. è il seguente complesso di problemi:
-- diabete
-- rinite allergica con uso di cortisonico e broncodilatatore ( non capisco la necessità di quest'ultimo, prescritto dal medico di base)
-- iperandrogenismo e vari disturbi di dismenorrea
-- disturbo del comportamento alimentare ( ovviamente)
Consiglio:
-- di rimuovere i farmaci per la rinite ( il cortisone fa aumentare la glicemia e vanifica l'uso dei rimedi naturali; il salbutamolo mi sembra non indicato). Per l'allergia assumere: histaminum 30 CH tre granuli la mattina, Ribes nigrum MG 20 gocce tre volte al giorno, Allergiplex n 29 dieci gocce tre volte al giorno . Per abbassare la glicemia Gymnema una capsula al giorno; Zinco oligoelemento una fiala da bere al giorno. Dopo un mese togliere la metformina e portare le dosi di Gymnema e zinco a tre al giorno.
-- come rimedi di fondo e per riequilibrare il metabolismo: Hepar Sulfur 30 CH tre granuli alla sera e Acidum citricum 5 CH tre granuli tre volte al giorno da subito.
-- per i disturbi ginecologici che lamenta: calcarea fluorica ( data la notevole sproporzione nelle sue misure tra spalle e anche con aspetto francamente maschile e l'irsutismo) e pulsatilla 30 CH tre granuli al mattino dal quattordicesimo giorno del ciclo.
Aspetto le tue valutazioni per modificare dosi e stabilire la progressione dei rimedi
Un abbraccio
Tumis "
" Ma signora! -- esclama Mag alzando gli occhi dal foglio-- questo doveva darmelo subito!"
" Ah sì? Si vede che non l'ho capito. Comunque, sa, ho preso i rimedi esattamente come la dottoressa ha scritto sulle scatole. Li sto prendendo ancora in quel modo e mi trovo benissimo perciò squadra che vince non si cambia!" Disse spudoratamente la paziente.
Non fu facile alla fine convincerla che doveva necessariamente dialogare con entrambe le dottoresse perché c'erano parametri da controllare periodicamente.
Quando poi la paziente uscì dallo studio, Mag emise un respiro di sollievo e quindi si affrettò a telefonare a Tumis per chiarire la situazione.
La cosa sorprendente è che questa storia è vera ( ovviamente con i nomi cambiati per rispettare la privacy) e che con un protocollo assolutamente provvisorio, ma ben mirato, di rimedi naturali la donna ha risolto quattro disturbi interconnessi in modo durevole e stabile a dispetto della sua superficialità e trascuratezza nell'informare lo specialista che la seguiva.
Naturalmente non consiglio a nessuno di fare questo protocollo in quanto ogni caso va strettamente personalizzato e seguito dal medico.
Ho voluto raccontarlo solo come un esempio in più a sostegno della tesi che un diabete da sindrome metabolica può regredire con l’uso combinato di alcuni rimedi e un miglioramento dello stile di vita che vada a potenziare le proprie risorse di guarigione.
sabato 11 giugno 2016
Un decotto antico per depurarsi
Gli infusi e i decotti possono essere preparati sia in semplice acqua che in altre materie (ad esempio il siero di latte di capra, dopo la prima cagliatura del formaggio, ma prima di aver ottenuto la ricotta).
Decozione di capelvenere di Mesuè
capelvenere fresco 50 grammi
fumaria
luppolo
viola odorata (non tricolor)———ana 34 grammi
susine di Damasco n 60
(non trovando le susine di damasco, pensiamo che vadano bene anche le nostrane. ndr)
giuggiole n 20
acqua pura——1,2 litri
Si fa bollire a fiamma bassa e coperto finché il liquido non si riduce
a circa 340 ml; verso la fine della bollitura si aggiungono:
cassia fistula—— 100 grammi
(indicata la polpa, ma si può usare la droga spezzettata tal quale. ndr)
tamarindo polpa—— 14 grammi
si lascia in infusione finché si raffredda, poi si spreme la massa delle erbe e si cola
Al posto dell’acqua si può usare il siero di latte di capra.
Uso:
questo decotto può essere usato sia come depurativo in senso moderno che come raffreddante epatico in senso antico; il capelvenere e le viole mammole difatti sono piante fredde (non in modo eccessivo) con tropismo epatico e polmonare; servono per compensare l’eccesso di calore dovuto alla bile gialla; il capelvenere è inoltre aperitivo (nel senso che apre le ostruzioni) e disseccante, dato che asciuga e consuma l’umidità in eccesso perversa; la fumaria e il luppolo favoriscono l’espulsione della bile gialla attraverso l’apparato renale; la cassia fistula, la manna, il tamarindo (che è anch’esso un refrigerante epatico), il rabarbaro, favoriscono l’espulsione della bile gialla per via intestinale; le giuggiole e le susine hanno azione emolliente e completano l’azione rinfrescante epatica. La preparazione è inoltre molto utile ed efficace nel trattamento di molte affezioni respiratorie, in particolare nelle tossi secche e stizzose e ove si ha una componente muco-catarrale fluida e acre; il capelvenere e le giuggiole fanno parte delle droghe dette pettorali. In questo caso il medicamento favorisce l’espulsione di una flemma sierosa mescolata con bile gialla surriscaldata.
NOTA
Brano tratto da:
Luigi Giannelli: Farmacia naturale novembre 1999 “Brani tratti e spiegati dal Ricettario Fiorentino del 1597”
domenica 5 giugno 2016
Rimedi per cani
Recentemente mi è stato chiesto come attenuare i sintomi fastidiosi di una cagnolina non sterilizzata quando va in calore.
Pensando in modo “umano”: poiché non le viene permesso di accoppiarsi, i sintomi sono piuttosto amplificati.
Mi ero posta questa domanda: se il cane, consapevole di avere l’esigenza di accoppiarsi, vede che non può farlo ne soffre psicologicamente? Non sono andata a cercare la risposta dagli esperti, ma, con la spiccata presunzione che mi contraddistingue e che, a seconda dei casi, risulta un difetto o un vantaggio, ho voluto credere di si, ne soffre!
Ho cercato un articolo che descrivesse in modo esauriente ciò che c’è da sapere sul ciclo riproduttivo del cane e vi propongo questo che mi sembra ottimo:
Ed ecco un piccolo schema di rimedi omeopatici per attenuare o risolvere i sintomi sgradevoli cui va incontro il cane in calore:
MASCHIO: Cantharis , Stramonium, Rana bufo, Staphysagria, Tarentula
FEMMINA: Platinum, Tarentula, Staphysagria, Murex pur.
Tutti questi rimedi (che io consiglio alla 15CH) vanno messi insieme alla dose di 20 di ogni tipo in 100ml di acqua e sciolti. Quindi somministrarli alla dose di 20-30 gocce al giorno mescolati al pasto.
Iscriviti a:
Post (Atom)
Informazioni personali

- Marina Salomone
- Mi occupo di terapie olistiche dal 1983. Hobby principale il disegno: sono su Flickr sotto il nome di Marina Salomone
per chi fosse interessato a trattare questi argomenti in maniera più appofondita c' è sempre il mio sito web ufficiale: www.GurudiTamara.com