mercoledì 24 febbraio 2016
Metabolismo
UNA VOLTA INGERITI
La digestione dei carboidrati inizia nel cavo orale durante la masticazione. Per mezzo dell’enzima alfa-4-amilasi, o Ptialina, vengono parzialmente digeriti gli amidi.
Gli zuccheri semplici addirittura richiedono una scissione più semplice che li trasforma da disaccaridi a monosaccaridi: per la maggioranza diventano tutti glucosio. Una volta arrivati nello stomaco, i carboidrati complessi completano nel tempo di circa un’ora la loro frammentazione in oligosaccaridi e passano nel duodeno; gli oligosaccaridi vengono digeriti nell’intestino tenue. Vengono quindi assorbiti attraverso i villi intestinali e passano nel sangue: attraverso il torrente ematico arrivano quindi al fegato dove vengono “processati” per :
-- essere utilizzati subito per produrre energia
oppure
-- essere immagazzinati come riserva energetica sotto forma di glicogeno.
Va sottolineato che la digestione dei carboidrati richiede un pH non troppo acido da parte dello stomaco e che la ptialina (l’enzima che ho citato prima come alfa-amilasi) viene inibita se sono presenti anche delle proteine nel bolo masticato. Questo discorso lo faccio subito, per spiegare le basi delle varie tabelle di compatibilità alimentari: basi che non sono condivise dalla medicina ufficiale ma solo da quella olistica.
Tuttavia il mio parere non è tenacemente soggetto all’osservanza delle compatibilità. Ci sono tanti alimenti che contrastano tra loro, eppure facciamo sempre dei pasti molto compositi e ricchi di condimenti senza particolari danni.
Consiglio invece di rispettare per grandi linee le compatibilità dissociando i pasti: ad esempio consumando verdure e cereali a pranzo e pasto proteico a cena.
Ma è chiaro che se nel pasto di cereali c’è un condimento a base di ragù di carne non bisogna rinunciarci solo perché le proteine sono incompatibili con gli amidi!
Consiglio un rispetto più rigoroso di questa tabella a coloro che hanno disturbi digestivi in fase acuta, tipo gastroenterite o colon irritabile perché in questi casi possono alleggerire le loro fatiche metaboliche!
Per quanto riguarda la digestione delle proteine, anch’essa avviene in un tempo breve come per i carboidrati, ma in condizioni di pH molto più acido. Quindi se assumiamo la carne insieme al panino, la digestione sarà più lenta e difficoltosa che se assumessimo la sola carne.
Nello stomaco le proteine subiscono una digestione ad opera di un enzima; nel duodeno poi subiscono una seconda digestione ad opera di diversi enzimi pancreatici per finire poi frammentate in aminoacidi e venire assorbite dall’intestino tenue.
I grassi vengono digeriti direttamente nel duodeno. La loro permanenza nello stomaco è più lunga. Quando infine giungono al duodeno, vengono digeriti per mezzo di diversi fattori, in primis la bile che viene riversata nel duodeno proprio quando vi giungono i grassi. Una volta scomposti seguono o la via ematica trasportati da diverse lipo-proteine (sono quelle chiamate colesterolo cattivo o buono: VLDL, LDL sono le “cattive” e HDL “il buono” e non sono tutte in entrata ma possono anche essere in uscita come prodotti catabolici...
oppure seguono la via linfatica sotto forma di kilomicroni, quando gli acidi grassi sono molecole ancora troppo grandi per circolare senza pericoli nel sangue.
Il nostro organismo è molto più intelligente di noi a smistare i prodotti ;-)
METABOLISMO
Il metabolismo è un insieme di reazioni molto complesso e intricato, nel quale gruppi di reazioni chimiche sono influenzati da diversi fattori e da altri gruppi di reazioni: il tutto continuamente modulato.
Il termine metabolismo deriva dal greco e significa “scambio”.
Gli alimenti che ingeriamo vengono trasformati in altre sostanze utili sia alla crescita o ricambio delle nostre parti strutturali, sia al rifornimento energetico per il movimento e per mantenere la giusta temperatura corporea.
Il termine “scambio” è quanto mai appropriato dato che si tratta di uno scambio di sostanze tra l’individuo ed il suo habitat.
Il termine metabolismo non riguarda solo l’aspetto nutritivo. C’è ad esempio anche il metabolismo per quanto riguarda la respirazione. In questo momento ci riferiamo solo all’aspetto nutrizionistico.
In un soggetto normale c’è un certo equilibrio metabolico determinato dal corretto bilancio tra la fase anabolica (quella in cui si costruisce) e la fase catabolica (quella in cui si distrugge).
In determinati periodi della vita poi, pur fisiologicamente, prevale una fase sull’altra come ad esempio nell’infanzia, in cui si cresce, e nella vecchiaia estrema in cui si decresce e si notano tante condizioni degenerative.
CATABOLISMO
Con il termine catabolismo ci si riferisce all’insieme di reazioni in cui viene consumata della materia per produrre energia e prodotti di scarto. I processi catabolici sono definiti esoergonici, in quanto con il consumo di materia producono energia.
L’energia liberata da essi viene conservata nella cellula, ed eventualmente trasferita alle reazioni anaboliche, tramite molecole carrier ad alta energia, tra le quali la più comune è l’ATP.
in sintesi: Con il termine catabolismo si intende l’insieme dei processi metabolici che hanno come prodotti sostanze strutturalmente più semplici e povere di energia, liberando quella in eccesso sotto forma di energia chimica (ATP) ed energia termica.
In termini terra-terra, noi misureremo l’energia in ATP.
Per ora vi basti sapere che l’Adenosintrifosfato è la molecola che permette l’immagazzinamento ed il rilascio di energia.
Le più note reazioni cataboliche sono:
--l’idrolisi delle macromolecole
-- la glicolisi che può essere aerobica o anaerobica.La glicolisi aerobica, detta anche respirazione cellulare, comporta la scissione del glucosio in modo da produrre acqua, ossigeno e anidride carbonica; questo tipo di reazione ha una resa energetica alta, in quanto si ricavano ben 36 molecole di ATP per ogni molecola di glucosio.
Nella glicolisi anaerobica invece i prodotti finali sono acqua e acido piruvico che poi diventa lattico; ricordate i dolori da acido lattico? sono quelli! Essi vengono causati dal ristagno di cataboliti in mezzo alle fibre muscolari: cataboliti prodotti da uno sforzo inusuale e quindi mediante la glicolisi anaerobica.
--la beta-ossidazione degli acidi grassi
--il ciclo dell’urea.
I prodotti finali del catabolismo sono detti cataboliti. Il loro smaltimento viene attuato tramite i processi di escrezione.
ANABOLISMO
Con il termine anabolismo ci si riferisce all’insieme di reazioni che puntano a costruire una struttura (ad esempio il rimpiazzo di nuove cellule o la formazione di nuove cellule nel ragazzo in crescita; o la formazione di una maggiore massa muscolare nell’uomo sottoposto a costante lavoro di fatica oppure sport agonistico), o a mettere da parte una riserva energetica.I processi anabolici sono definiti anche endoergonici perché richiedono un apporto di energia per costruire materia.
mercoledì 17 febbraio 2016
Tre piante per gli occhi
(un ritratto di Mia Martini eseguito da me quando avevo appena iniziato a giocare con l'arte digitale.)
Apriamo l’argomento con questa bellissima canzone di Ivano Fossati
ma mi piace riportare pure il testo che vi consiglio di assaporare astrattamente prima dell’ascolto
Gianni guidava distratto
per una notte per un centro città
in un Agosto separato dal resto
dell'umanità.
Con quelle stelle che piovono addosso
vicino a un mare di cera
coi pensieri non più tirati a lucido
ma lui in tenuta da sera.
Come si stupì lui stesso
lui così distratto
lui così solo
di scoprirsi a pensare a qualcosa
vicino all'amore.
Si stupì lui
così lontano
così distaccato
di scoprirsi a pensare a qualcosa
di passato.
Parlare un po' di più con gli occhi
si disse
senza paura che si acceleri il cuore
senza parole difficili
pensarlo giusto e solo amore.
Ma amore amore
t'avessi rincorso più forte
maledetto il mio sentimento
avrebbe aperto anche le sue porte.
Amore amore
avessi accarezzato la tua idea piano
col tempo avresti preso
anche la mia mano.
Parlare un po' di più con gli occhi
senza paura che si acceleri il cuore
senza parole difficili
pensarlo giusto e solo amore,
Ma amore amore
cosa è che ci spaventa
amore amore
cosa è che si diventa
E ancora ancora
ti avessimo cercato tutti più forte
il cuore della gente di oggi
non avrebbe porte.
Gianni guidava distratto
in quella notte in quel centro città
e si dava risposte difficili
come in questi casi si fa.
…ma per parlare di più con gli occhi, bisogna averli in ottima forma!
Il prezzo dei colliri comunemente usati come lenitivi per occhi arrossati e stanchi e, soprattutto, di quelli indicati come lacrime artificiali ha raggiunto oggi delle quote da vera e propria rapina nei confronti del cittadino comune.
In diverse occasioni mi sono dichiarata contraria all’uso di “lacrime artificiali” in particolare e all’uso frequente di colliri in generale.
La salute degli occhi, quando non si hanno specifiche patologie, dipende dalla salute di tutta la persona e da un “corretto uso” che ne facciamo; mi spiego meglio: se passiamo molte ore davanti al computer, occorre alzarsi per pochi minuti e fare qualche altra attività, in quanto tenere lo sguardo fisso sullo schermo a lungo, senza il fisiologico ammiccamento delle palpebre, già di per sè porta secchezza oculare e di conseguenza irritazione.
Quando trascorriamo molte ore in giro, lo stesso inquinamento dell’aria, a prescindere dalla ormai epidemica allergia ai pollini, può causarci irritazione agli occhi.
In sintesi una buona norma di igiene oculare è quella di tenere l’occhio allenato a continue variazioni, eseguire regolarmente il “palming” che ho descritto al capitolo VISTA (v. indice), accertarsi che l’organismo sia in un normale stato di idratazione e di pH.
Occasionalmente sono utilissimi degli impacchi con i decotti o gli infusi delle tre piante che vantano da lungo tempo effetti benefici sugli occhi…dunque eccole:
EUFRASIA
Antinfiammatoria oculare; è chiamata anche erba dei miopi.
PREPARAZIONE
5 grammi in 100 di acqua fare impacchi alla temperatura di circa 40 gradi sull’occhio chiuso
in caso che oltre all’infiammazione si prova intolleranza alla luce, usare l'infuso facendo lavaggi freddi con una certa frequenza e a più riprese durante il giorno, usando una pezzuola sterile intrisa nell’infuso.
L'Eufrasia infusa nell'acqua del bagno, è utile per le pelli sensibili agli agenti atmosferici.
Decotto arabo: per diminuire le borse agli occhi:
5 grammi di Eufrasia
5 grammi di Lavanda
5 grammi di Rose, petali
5 grammi di Malva, fiori
Si fa bollire il tutto in un litro di acqua; si lascia riposare per mezz'ora e si filtra. Fare impacchi più volte al giorno, lasciando una pezzuola, imbevuta nel decotto tiepido, per alcuni minuti sugli occhi e stando in posizione distesa.
CAMOMILLA
Esistono due principali specie di camomilla: Matricaria chamomilla, o camomilla volgare, ed Anthemis nobilis o camomilla romana.
Matricaria chamomilla
Camomilla recutita ( che è sinonimo, e secondo l’attuale terminologia, il nome più corretto di questa specie); nella nomenclatura di Linneo era definita anche Matricaria suaveolens.
componenti principali sono: olio essenziale, alfa-bisabololo, camazulene, guaiazulene , flavonoidi ( quercitina ecc) cumarine (erniarina, umbelliferone) acido fenolico, amine, polisaccaridi; il b-trans-farnesene e il trans-en-in-cicloetere.
Attualmente, da parte della medicina ufficiale e della Farmacopea Europea, si riconoscono per la camomilla diverse attività farmacologiche tra le quali un
effetto immunostimolante utile nella profilassi e nel trattamento delle infezioni.
Tra i suoi componenti, il camazulene ha mostrato di essere in grado di accelerare la guarigione di lesioni della pelle indotte termicamente.
Particolarmente importante, poi, è la sua azione antiallergica, il cui meccanismo è spiegato dalla capacità di ridurre la scarica istaminica cutanea grazie alla inibizione della liberazione di istamina dai mastociti.
Inoltre possiede anche azione anti-edema: quindi utile in caso di palpebre gonfie.
PREPARAZIONE
il decotto, ottenuto con 8 g in 100 di acqua,
serve a fare i cataplasmi efficaci nelle infiammazioni oculari.
nota
I suoi principi attivi hanno effetti protettivi e cicatrizzanti sulla cute. Nella mia esperienza di laboratorio, in tempi passati in cui il farmacista poteva preparare pomate di sua formulazione, ho ottenuto effetti sorprendenti nella guarigione di piaghe da decubito con una crema a base di camomilla, ad onta delle varie creme alla vaselina e zinco ossido !
Anthemis nobilis
(camomilla romana)
Sebbene i componenti chimici risultino notevolmente diversi, la camomilla romana ha effetti analoghi alla camomilla comune, ma in molti casi, di intensità maggiore.
PREPARAZIONE
L’infuso va preparato con 6-7 g di fiori in 100 ml di acqua
FIORDALISO
Questa pianta è conosciuta quasi esclusivamente per l’indicazione in oculistica. Cura le infiammazioni e le cisposità degli occhi (compresi orzaioli e calazi).
PREPARAZIONE
Usare l'infuso ottenuto con 2 grammi in 100 di acqua per lavaggi esterni, per infiammazioni delle palpebre, per congiuntivite, N.B. Per i lavaggi dei disturbi agli occhi è consigliabile usare acqua piovana o distillata, in ogni caso tiepida o fredda.
giovedì 11 febbraio 2016
MEDITAZIONE PER ESSERE AUTOREVOLE
Questa meditazione risulta particolarmente utile a tutti coloro che non riescono a esercitare autorevolezza. Penso a molti dirigenti, insegnanti, tutori di allievi, genitori di figli adolescenti ecc ecc.
Non vi sentite presi sul serio quando dite qualcosa di importante, oppure in certi casi avete la certezza che il vostro interlocutore continuerà ad agire a modo suo nonostante in quel caso sia suo “dovere” seguire le vostre regole.
Sedersi in punta ad una sedia in modo da sentire ben poggiate le ossa del bacino; gambe leggermente divaricate e piedi paralleli; la mano sinistra è appoggiata sulla gamba in modo che le dita arrivino quasi al ginocchio; la mano destra idem ma con il palmo rivolto verso l'alto.
Chiudere gli occhi e immaginare di avere sulla mano aperta una pallina rossa brillante. Respirare lentamente per dieci respiri. Ora la pallina è diventata grande come un pallone da calcio e leggera come un palloncino a gas. È molto luminosa ed emana un alone di luce ossa e arancione.
Con un piccolo impulso della mano, lanciare questa palla nello spazio di fronte.
Ora la vediamo ingrandirsi come una sfera che può contenere una persona.
Dire a voce alta o mentalmente ma distintamente la frase:
IO HO QUALCOSA DA DIRTI
E TU MI ASCOLTI E DECIDI CIO’ CHE VUOI
MA DI SICURO PORTI MASSIMO RISPETTO PER ME
Ora spediamo lontano verso l'orizzonte la nostra palla.
Altri dieci respiri e fine dell'esercizio.
Tutte le volte che parlerete con il vostro interlocutore, a fine frase per un secondo, mentalmente, investitelo con la vostra palla. Non è magia, ma prendere confidenza con la vostra autorevolezza. Vedrete che risultato!
Ovviamente questo esercizio non ci deve fuorviare dal rispetto per il nostro interlocutore.
Il problema di chi non riesce a esercitare il potere che gli spetta per il ruolo che occupa, in genere è quello di non avere fiducia in se stesso, mentre di rispetto per gli altri ne ha in abbondanza.
Un caso diverso è quello di colui che ha un comportamento tirannico e vessatorio verso i dipendenti o i figli ecc. In questo caso il soggetto pure è inadeguato a farsi ascoltare, e per questo motivo diventa violento: ma, a parte il fatto che difficilmente costui sente l'esigenza di migliorare il suo rapporto, per lui, nel caso voglia correggersi, esiste una meditazione diversa.
Nel caso del tiranno, saranno i dipendenti a fare con ottimi risultati questa meditazione con la variante di usare queste parole:
ESEGUO IL TUO VOLERE
NEI LIMITI DEL GIUSTO
E TU MI RISPETTI AL MASSIMO GRADO
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Informazioni personali
- Marina Salomone
- Mi occupo di terapie olistiche dal 1983. Hobby principale il disegno: sono su Flickr sotto il nome di Marina Salomone
per chi fosse interessato a trattare questi argomenti in maniera più appofondita c' è sempre il mio sito web ufficiale: www.GurudiTamara.com