Nelle due figure schema del fegato: A con calcoli che ostruiscono le vie biliari e ne rallentano le funzioni e B il fegato con vie biliari pulite.
domenica 30 agosto 2015
LAVAGGIO EPATICO
Nelle due figure schema del fegato: A con calcoli che ostruiscono le vie biliari e ne rallentano le funzioni e B il fegato con vie biliari pulite.
Ritorno in questo articolo a parlare del fegato: ma questa volta per proporvi un procedimento in voga da pochi anni e che ho provato durante le vacanze con risoluzione di diversi sintomi cronici che si trascinavano da molto tempo.
Il lavaggio epatico. Il metodo è di
Andres Moritz
“Guarire il fegato con il lavaggio epatico”
Macro edizioni 2015
Questo ottimo testo spiega molto dettagliatamente le concatenazioni di vari problemi di salute apparentemente non connessi tra loro.
potete visitare i numerosi siti dove è comunque descritto tutto il procedimento. Io vi consiglio questo:
Se avete uno o più dei seguenti disturbi, il metodo è certamente indicato:
Scarso appetito
Voglie improvvise di cibo
Disturbi digestivi
Diarrea
Stitichezza
Feci color argilla
Ernia
Flatulenza
Emorroidi
Dolore persistente alla parte destra del corpo
Difficoltà respiratorie
Cirrosi epatica
Epatite
Molte infezioni
Colesterolo alto
Pancreatite
Cardiopatie
Disturbi cerebrali
Vertigini e svenimenti
Perdita di tono muscolare
Peso eccessivo o deperimento
Ulcere duodenali
Nausea e vomito
Personalità collerica o irascibile
Depressione
Impotenza
Altri problemi sessuali
Patologie della prostata
Problemi urinari
Squilibrio ormonale
Disturbi mestruali e della menopausa
Dolore acuto alle spalle e alla schiena
Problemi di vista
Occhi gonfi
Problemi cutanei
Macchie epatiche, specialmente sul dorso delle mani e nell'area del viso
Sciatica
Intorpidimento e paralisi delle gambe
Dolore all'estremità superiore delle scapole e/o tra le due scapole
Disturbi alle articolazioni
Problemi alle ginocchia
Osteoporosi
Obesità
Affaticamento cronico
Patologie renali
Cancro
Forte pigmentazione dell'area perioculare
Aspetto malato
Lingua patinata o saburrale di colore bianco o giallo
Sclerosi multipla e fibromialgia
Morbo di Alzheimer
Estremità fredde
Scoliosi
Gotta
Artrite periarticolare
Torcicollo
Asma
Mal di testa ed emicranie
Disturbi dentali e gengivali
Giallore di occhi e pelle
Calore e sudorazione eccessivi nella parte superiore del corpo
Capelli molto grassi e perdita di capelli
Tagli o ferite che continuano a sanguinare e non si cicatrizzano
Disturbi del sonno, insonnia
Incubi
Rigidità articolare e muscolare
Vampate di calore e attacchi di freddo
Tempo necessario: sei giorni di preparazione e 16-20 ore di lavaggio effettivo
Occorrente
Preparare sei litri di succo di mela se acquistato confezionato, oppure prepararne un litro al giorno con la centrifuga.
Preparare alcune buste di sale inglese per ottenere 4 cucchiai da tavola da sciogliere in 720 ml di acqua
Succo di agrumi da spremere al momento dell'uso e olio di oliva mezzo bicchiere per fare la miscela dei due.
Due brocche da mezzo litro circa, di cui una munita di coperchio.
Durante questo lavaggio, non assumere cibi animali né bevande fredde o dolci o gelati.
Tutti i cibi ingeriti devono essere caldi o a temperatura ambiente.
Ideale sarebbe cominciare il procedimento il primo giorno di luna nuova. Di sicuro non nei giorni di luna piena. Può andare bene iniziare con la luna calante.
Evitare farmaci e integratori tranne quei farmaci indispensabili.
PROCEDIMENTO
—I primi cinque giorni bere un litro di succo di mela. Nel mio caso meglio ottenere questo litro con circa due bicchieri del nettare e il resto portato a un litro con acqua.
Se è troppo rispetto al vostro livello di sete, fare il succo di 8 mele e sono circa 4 bicchieri da 150 ml.
Il sesto giorno finire di bere l’ultima dose (ultimo litro per un soggetto di taglia grande) di succo di mela nell'arco della mattinata
Non mangiare nulla dopo le 13.30.
La sera ore 18 mettere quattro cucchiai di sale inglese in 720 ml di acqua minerale naturale e preparare quattro bicchieri di questa soluzione.
Subito bere il primo bicchiere (in alternativa citrato di magnesio)
Ore 20 bere il secondo bicchiere
Ore 21 se ancora non avete evacuato, fare un clistere di sola acqua
Ore 21.45 prendere pari quantità di limoni e arance e spremerli per ottenere un bicchiere da 250 ml, aggiungere mezzo bicchiere di olio di oliva buono e mettere nel barattolo chiuso. Agitare bene fino a ottenere una emulsione . Ore 22 bere questa emulsione ( ma se prima avete uno stimolo, evacuate ancora e dopo bevete). Quindi dopo aver bevuto tutto di un fiato, sdraiarsi sul fianco destro con le ginocchia piegate, oppure supini ma con due cuscini sotto la testa. State immobili venti minuti e non parlate.
Il mattino dopo ore sei, bere il terzo bicchiere di solfato di magnesio. Ore 8.30 bere il quarto e ultimo bicchiere.
Ore 10 si può bere una spremuta, ore 10.30 mangiare un frutto dalle 11.30 in poi cibo normale secondo routine.
La sera o la mattina dopo si cominciano a sentire i segni di guarigione. Nei giorni seguenti consumare pasti leggeri poi sana alimentazione.
Importante
È possibile che alcuni calcoli rimangano bloccati nel colon durante la fase di espulsione; questi calcoli possono e devono essere rimossi rapidamente attraverso l'irrigazione del colon da eseguire il secondo o terzo giorno dopo il lavaggio. (“Se non sono disponibili preparati per il colon nel vostro luogo di residenza, potete fare un clistere di caffè, seguito da uno di acqua, oppure due clisteri di acqua consecutivi : tuttavia questo non garantisce la rimozione di tutti i calcoli rimasti. Non esiste un vero sostituto dell’irrigazione del colon ( che è un clistere da sei litri.) in alternativa prendere un quinto bicchiere di sale inglese.
No non fare mai il lavaggio durante una malattia acuta qualsiasi, compreso un raffreddore.
Durante le ore seguenti alla bevuta della emulsione, e comunque entro le ore quattro di mattina, anche se ci si alza per vomitare o altri motivi, non bere nulla.
Se uno non può bere il succo di mela, come ad esempio un diabetico, può usare l'aceto di mele alla dose di due cucchiai sciolti in un bicchiere di acqua. Bere quattro bicchieri al giorno per sei giorni
In rare occasioni
Può succedere di espellere calcoli anche parecchi giorni dopo il lavaggio. Il soggetto allora continua a sentire nausea e altri disturbi.
In questo caso bere mezzo bicchiere di succo di mela per sette giorni o finché i disturbi non passano. Questo va bevuto mezz'ora prima di colazione.
Per far passare la nausea si può assumere camomilla due o tre tazze al giorno o mezzo limone spremuto e non dolcificato, tre quattro volte al giorno.
Se durante la notte o poco dopo si dovesse vomitare l'emulsione, niente paura: ha già fatto la sua funzione e non ne va preparata un'altra.
Altra possibilità, più rara, è che il lavaggio non cambia nulla: non si sentono sintomi e non si espellono calcoli. In questo caso si può assumere per alcuni giorni la Spacca pietra e poi ripetere il lavaggio. Questo è particolarmente indicato quando ci sono calcoli calcificati nella colecisti. In questo caso venti gocce di Ceterach in poca acqua, tre volte al giorno per due o tre settimane e quindi ripetere il lavaggio
La camomilla tre tazze al giorno favorisce la dissoluzione dei calcoli calcificati
Altro metodo per favorire buon esito del lavaggio è quello di applicare un panno bagnato nell’aceto di mele caldo e applicarlo sulla zona del fegato e vescica biliare per i venti o trenta minuti in cui ci si è appena sdraiati.
Nb: per i diabetici, siccome questo lavaggio fa variare il fabbisogno di insulina, il lavaggio e le nuove dosi di insulina da assumere vanno fatti sotto stretto monitoraggio medico.
E’ raccomandato ripetere il lavaggio una volta al mese fino che non accade per due volte di seguito di non espellere più nemmeno un calcolo. Da quel momento in poi si può fare una volta all’anno. Io ho visto subito migliorare e scomparire due sintomi importanti. Gli altri sono invariati: per questo (anche se per pigrizia non volevo ripeterlo) mi sono convinta che vale la pena di seguire le istruzioni dell’autore, in quanto leggendo i commenti delle persone che lo hanno fatto, nei mesi successivi si espellono calcoli più grossi che giacciono nelle vie più profonde.
domenica 23 agosto 2015
ALOPECIA AREATA un rimedio Ayurvedico
Dato che qualcuno mi ha scritto “Perché non fai più quei simpatici racconti introduttivi che facevi durante i primi tempi del blog”, lo accontento subito con un nuovo racconto della serie Tumis.
INCONTRO SUL FIUME
Giò e Tumis erano finalmente atterrate sulla terra dei loro sogni, la grande India. Facevano un giro in battello sul Gange. La magica atmosfera di bellezza e pace fu interrotta non appena salì a bordo un gruppo di instancabili rompiscatole del tipo che ti fa vergognare di essere italiano.
Infatti, costoro parlavano a voce alta e deridevano, sicuri di non essere capiti, i membri dell’equipaggio che stavano, neanche a dirlo, svolgendo un servizio per loro.
Erano due gruppi diversi, che si erano aggregati tramite l’agenzia per fare questa gita in modo da completare i posti disponibili sul battello.
Discutevano sui prezzi diversi che avevano ottenuto per il loro tour, gli uni vantandosi di aver ottenuto il miglior sconto, gli altri di aver ottenuto dei gadgets fantastici.
Fu portata una merenda al bouffet, e tutti si fiondarono di corsa sul cibo come se digiunassero da un mese sotto le macerie di un terremoto.
Finalmente, a stomaco pieno e a corto di argomenti, focalizzarono la loro attenzione sulla coppia di amiche
“Saranno inglesi?”
“No, per me sono americane”
E così via tra motteggi umoristici di serie C, conclusero che di certo erano straniere perché comunque le italiane in genere in questi paesi vanno in gruppo non da sole rischiando di essere rapite e fatte a pezzi.
Giò stava per esplodere.
“ Se credete possibile una ipotesi del genere perché non ve ne state a casa vostra pezzi di ignoranti?” mormorò; ma ora lei era di spalle e loro non poterono leggere il movimento delle sue labbra. Tumis le si accostò all’orecchio dicendo:
“ Dàì che tra cinque minuti loro scendono e noi proseguiamo…meglio non capiscano che siamo italiane, se no ci attaccano una pezza che non finisce più”
“Va bene, ma se si avvicinano e ci parlano in inglese?”
“Se ci parlano buttiamo giù la maschera ma rispondiamo a monosillabi, tanto devono pur scendere”
E fu così, o quasi. Scesero tutti tranne uno. L’unico che non faceva parte dei due gruppi e viaggiava da solo.
La situazione prese una nuova piega così come il panorama davanti a loro era cambiato.Erano giunti a Varanasi. Procedevano lungo la sponda davanti ai templi e ai palazzi che terminano sull’acqua del fiume con le gradinate. Sulla riva opposta solo sabbia e campi coltivati. La città si specchia nel fiume e i raggi dorati del sole colpiscono questo immenso complesso di costruzioni antiche: 2000 templi e 80 ghats sono distribuiti sulla lunghezza di 3 km. Alcuni fedeli affidano alla corrente del fiume un fiore illuminato da una candela; i pellegrini pregano e si rivolgono alle divinità; yogi e santoni seduti sulle gradinate meditano; il bramino, alzando un braciere di fuoco, fa il saluto al sole che sorge. Il suono dei flauti dei musicisti del tempio si diffonde nell’aria.
Erano rimasti incantati da questa multiforme visione. Finalmente dopo un paio d’ore di pace, cominciarono a fare conoscenza con l’uomo seduto poco distante da loro.
Tumis osservandolo concluse che era il classico soggetto classificato come fosforico in omeopatia. Alto, magro, viso a forma triangolare, con fronte ampia e mento stretto. Non ostante portasse abiti comodi per il viaggio era inevitabile notare una notevole eleganza sia per il suo portamento che per certi dettagli che facevano intuire un accostamento armonioso di colori e dettagli. Intanto pensava: “ Un soggetto fosforico puro. Un bel taglio di capelli, così asimmetrico; ah ecco: l’avrà fatto per via di quella grossa chiazza rotonda priva di capelli sul lato destro. Alopecia areata…le cause possono essere diverse… Yellow sentenzia che a determinarla può essere anche un forte trauma emotivo…bella scoperta. Uffa, che sciocca che sono, non riesco a fare a meno di pensare omeopatico pure quando sono in vacanza!”
Fu lui a cominciare a parlare quando notò che Giò leggeva una rivista di dermatologia.
“ Scusa sei per caso una dermatologa?”
“No, a dire il vero leggo le riviste che mi passa mio marito: è lui il dermatologo, io sono pediatra”
“Ma che coincidenza pazzesca: pure io sono pediatra e mia moglie è dermatologa”
Tutti e tre scoppiarono a ridere.
“Mi chiamo Daniele e voi?”
Poi le chiacchiere si protrassero a lungo finché non si arrivò al problema dell’alopecia.
“ Pensate che mia moglie mi ha fatto provare diversi integratori e prodotti per uso locale, ma la chiazza vuota è rimasta tale e quale. Ce l’ho da due anni e ormai mi sono rassegnato a tenermela”
“ E invece questo viaggio ti offre un’occasione per fare un tentativo diverso dai soliti non credi?” Disse Tumis
“In che senso?”
“Qui c’è la medicina Ayurvedica e quindi potresti trovare un rimedio che sorge da un approccio e un metodo diverso rispetto a quelli che hai usato fino ad ora”
“Ma certo!!! —disse Giò—è una fantastica opportunità!”
“Be’ in genere non sono proprio un entusiasta delle cure alternative, ma tanto per non lasciare nulla di intentato e giusto perché la proposta proviene da due persone simpatiche come voi facciamo questo tentativo”
Fu così che appena scesi dal battello i tre si avviarono all’ospedale ayurvedico.
Appena entrati videro un cortile dove stavano seduti tre uomini anziani che sorseggiavano una bevanda. Chiesero indicazioni per trovare un medico cui rivolgersi. Quelli erano i tre medici di quel piccolissimo ospedale. Tutti e tre osservarono Daniele per pochi minuti e quindi, senza fare altri esami, prescrissero una soluzione per uso orale.
All’uscita fioccarono i commenti.
“ Ma come posso dare credito a una visita fatta in questo modo? Io ci metto almeno mezz’ora con i miei piccoli pazienti!”
“ Prova questo sciroppo…questa volta devi fare il paziente non il medico! Se ti vuoi curare in modo diverso dal solito, non puoi applicare lo stesso tipo di giudizio che usi con il tuo metodo di cura abituale” Disse Giò;
“Piuttosto—disse Tumis—dopo il nostro ritorno a casa, per favore, ci fai sapere quale è stato il risultato!”
Dopo tre mesi entrambe le amiche ricevettero una mail piena di gratitudine. Il risultato della cura era riassunto in questi termini: “ Già dopo due settimane mi sono ritornati i capelli in tutta l’area che era vuota. Solo che erano cresciuti bianchi! Ora sono tornati di un colore brizzolato e quindi sono molto contento di questo risultato. Sono rimasto molto sorpreso…certo più di voi che sapevate il fatto vostro!!!”
FORMULA DI UNO SCIROPPO AYURVEDICO INDICATA PER IL SOGGETTO VATA
Kandcoghin Gart ——————————— 1 mg
Acacia catechu Wild ———————— 800 mg
Phyllanthum Emblica L. ———————-100 mg
Terminalia Chubula Renz.—————— -100 mg
Albizzia Lebbeck Beruth———————-100 mg
Rubia cordifolia L.——————————-200 mg
Pierocarpinum Marsupium Raxb.————100 mg
Smilax china L.———————————100 mg
Embelia ribes Burn—————————-100 mg
Bachinia variegata L.————————-200 mg
Emblesmus ibiscus Br.———————-100 mg
Tinospora cordifolia Wild———————100 mg
assumere un cucchiaio tre volte al giorno per un mese.
martedì 18 agosto 2015
NASCE LA NUOVA ASSOCIAZIONE
Cari lettori e amici tutti, nasce la nuova associazione di operatori olistici della quale faccio parte con sede a Spilamberto. Ogni giovedì sera ci sarà una conferenza cui si accede gratis, pagando solo le 5 euro annuali di quota associativa. Per coloro che non mi hanno mai vista di persona ecco una buona occasione per incontrarci. Spero che frequenterete !
Sottolineo che la sera del 29 ottobre ci sarà la mia conferenza dove parlo dei nuovi corsi.
Ma ecco una serie di immagini della locandina che vi daranno l'idea esatta del programma.
Sottolineo che la sera del 29 ottobre ci sarà la mia conferenza dove parlo dei nuovi corsi.
Ma ecco una serie di immagini della locandina che vi daranno l'idea esatta del programma.
domenica 16 agosto 2015
LE PAROLE DIFFICILI DELLA MEDICINA apoptosi e necrosi
I fenomeni di autodistruzione subiti ogni giorno da decine di miliardi delle nostre cellule prendono il nome di “morte cellulare programmata” , “suicidio cellulare” e di “apoptosi”. Quest’ultimo termine descrive la sequenza stereotipata di modificazioni cui in generale vanno incontro le cellule che si stanno auto-distruggendo, caratterizzata in particolare dal mantenimento dell’integrità della membrana (che impedisce la liberazione degli enzimi tossici contenuti nella cellula) e dall’esposizione sulla membrana di molecole che permettono alle cellule vicine di ingerire quella morente, facendola così rapidamente scomparire. Per queste ragioni, l’apoptosi di solito non genera alcuna lesione nei tessuti in cui avviene. Viceversa, nel processo di necrosi la membrana si rompe e il contenuto cellulare, sovente nocivo, si riversa all’esterno causando lesioni nei tessuti. L’autodistruzione può essere indotta in risposta a segnali che nascono nell’ambiente esterno alla cellula, ma anche in quello interno, e che esprimono una minaccia per la sua integrità. Così, il manifestarsi di anomalie genetiche porta all’attivazione delle proteine della famiglia p53 (le guardiane del genoma) le quali portano o alla riparazione delle alterazioni o al suicidio della cellula, impedendo così l’evoluzione verso il cancro.
sabato 1 agosto 2015
LAMPONE
Questa settimana ci focalizziamo su una pianta particolarmente utile per i disturbi mestruali e diverse altre situazioni. Ecco un breve stralcio tratto dal mio corso on line di Fitoterapia (vi ricordo che chi fosse interessato a iscriversi può contattarmi sul sito guru di Tamara il cui link è sotto il nome di questo blog)
Rubus idaeus.L
(Lampone)
Il nome scientifico Rubus è stato assegnato alla pianta da Linneo e vuol dire “arbusto spinoso”.
Una splendida raffigurazione artistica è quella a opera di Pierre Joseph Redouté.
Nella sua Choix des plus belles fleurs prises dans différentes familles du règne végétal pubblicata tra il 1827 e il 1833 a Parigi da Panckoucke, è illustrato un magnifico ramo di lamponi.

I piccoli fiori, raccolti in infiorescenze a pannocchia, presentano stretti petali bianchi o, solo occasionalmente, appena rosati.
Foglie
Nella medicina popolare le foglie di lampone vengono utilizzate, probabilmente per il loro contenuto di tannini, come antidiarroico, come astringente e per gargarismi contro le infiammazioni del cavo orale, più raramente per le malattie croniche della pelle. In effetti nei vecchi erbari le foglie di lampone venivano indicate anche contro i disturbi femminili. Secondo Extra P67 le foglie avrebbero un'azione distensiva sulla muscolatura dell'utero e dell'intestino e sono quindi adatte per alleviare i dolori mestruali e del travaglio. Le foglie di lampone si trovano come ingredienti di diverse bevande dietetiche, così come, insieme ad altre droghe, di alcune tisane lassative, le cosiddette "tisane primaverili o depurative", e di diverse miscele per la preparazione di tisane ristoratrici. Il "Kräutertee tedesco" (Species Germanica Erg. B. 6) ha la seguente composizione:
- 500 parti di foglie di lampone
- 450 parti di foglie di fragola
- 50 parti di asperula
Un'altra ricetta per il consumo quotidiano al posto del tè nero mescola foglie di lampone e foglie di fragola in ugual quantità oppure 25 parti di foglie di lampone con 50 parti di foglie di fragola e 25 parti di foglie di mirtillo rosso. Come "cura di primavera" viene raccomandata una tisana preparata con foglie di mora, lampone, ribes nero e betulla in parti uguali. Per tutte queste miscele la dose è di 1-2 cucchiai da tè lasciati in infusione piuttosto a lungo in una tazza di acqua (150 ml) bollente. Si possono consumare calde o fredde (da tre a quattro tazze al giorno). Occasionalmente può essere indicata anche una tisana di foglie di lampone fermentate, che ha un sapore simile a quello del tè nero.
Riassumendo le foglie sono rinfrescanti, astringenti, decongestionanti, diuretiche, toniche, correttrici del sapore.
Preparazioni
— Infuso: da 3 a 5 grammi in 100 di acqua. Bere 3-5 tazzine al giorno.
L’effetto è eccitante e stimolante, come quello del caffè.
—Tintura madre 30–50 gocce per tre volte al giorno in poca acqua
— Uso esterno: Il decotto, 5-8 grammi in 100 di acqua, viene impiegato per sciacqui e gargarismi, per clisteri anti-ragadi e anti-emorroidi, per irrigazioni contro le perdite bianche.
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Informazioni personali

- Marina Salomone
- Mi occupo di terapie olistiche dal 1983. Hobby principale il disegno: sono su Flickr sotto il nome di Marina Salomone
per chi fosse interessato a trattare questi argomenti in maniera più appofondita c' è sempre il mio sito web ufficiale: www.GurudiTamara.com