martedì 2 giugno 2015
Meditazione sulla vergogna
"Ops...ci avevano detto che era una festa in maschera!"
Succede a tutti di tanto in tanto di sentirsi angosciati o solo disturbati per una situazione imbarazzante e/o umiliante appena vissuta. In queste occasioni il ricordo invade continuamente i nostri pensieri e la nostra energia, rendendoci così ancora più timidi e imbarazzati per la prossima occasione in cui dovesse verificarsi un evento simile.
Ecco un esercizio utile da fare anche per alcuni giorni consecutivi.
Trovate un posto comodo e piazzate un cuscino di fronte a voi. Potete anche soltanto immaginare di essere seduti di fronte a un cuscino. Chiameremo la posizione in cui siete seduti la posizione dell’osservatore. Rilassatevi ed entrate dentro di voi. Esploreremo insieme delle sensazioni che potrebbero non essere molto chiare.
Il cuscino di fronte a voi contiene l’energia della vergogna.
Prendete del tempo per guardare il cuscino. In un attimo sarete in grado di provare cosa si sente a entrare in questa energia. Ora, molto gentilmente e lentamente, alzatevi in piedi. Molto lentamente, con un piede per volta, salite sul cuscino della vergogna. State entrando in questa energia. Una volta che vi trovate con tutti e due i piedi sul cuscino, mettetevi a sedere. Cominciate a sentire l’energia. E’ come se una coltre pesante vi coprisse, appesantendovi e tirandovi giù. E’ possibile che vi sentiate molto piccoli, molto giovani. Forse potrete notare che non avete molto spazio per muovervi. Osservate le sensazioni del vostro corpo. Come si sente la vostra energia? Come vi sentite voi? Come vi sentite nella vostra sessualità, nel vostro potere, nella vostra determinazione? Come ciò influenza la vostra capacità di parlare, di esprimervi, di essere creativi? Notate quali convinzioni assumete su di voi quando indossate la coltre della vergogna. In questa posizione probabilmente noterete che vi state aspettando di essere trattati rudemente e senza amore, bistrattati e sminuiti, perché questo è ciò che pensate di meritare. Mentre vi state lasciando scivolare sempre più profondamente in questa energia, possono affacciarsi voci di persone che nel passato vi hanno fatto vergognare -- persone che vi hanno giudicato dicendovi che stavate sbagliando o che non eravate buoni. Forse la voce di vostra madre o di vostro padre, che vi dicono come comportarvi, vi offendono, vi interrompono, non vi ascoltano, vi dicono come vi sentite o che cosa dovete fare--
probabilmente verranno a galla delle immagini, occasioni del passato prossimo o remoto in cui vi siete vergognati. Forse potrete vedere qualcuno che vi dice qualcosa o che vi tratta in modo da farvi sentire umiliati. Notate se ci sono persone nella vostra vita la cui compagnia vi lascia sensazioni terribili o di vuoto. Se guardate da vicino, potreste accorgervi che queste persone vi hanno fatto vergognare in qualche modo, apertamente o in maniera sottile. Date un’occhiata a quelle persone che nella vostra vita vi fanno sentire contratti nella vostra energia, persone con le quali avete difficoltà ad esprimervi. Queste persone forse stanno perpetuando in qualche modo la vostra vergogna. Andate in fondo ed osservate le sensazioni. Forse riuscite a ricordare l’ultima volta che qualcuno vi ha trattato male, in qualche modo. Notate come avete reagito. Come reagite normalmente quando qualcuno vi umilia, vi offende o vi sminuisce? Notate come vi fa sentire la vergogna quando immaginate di avvicinare qualcuno. Notate come, quando vi sentite insicuri, vulnerabili e inadeguati, potete attirare a voi il rifiuto e la vergogna. In che modo la vergogna generi altra vergogna. Forse notate che non sentite la forza o la fiducia per fare niente, che dentro di voi c’è la sensazione di andare a picco, una sensazione di disperazione, di resa. Questo è il potere della vergogna.
Ora, molto lentamente, concedetevi di ritornare in piedi. Lentamente, con un piede per volta, scendete dal cuscino della vergogna, e rimettetevi seduti di fronte ad esso. Avete appena sentito gli effetti della vergogna e come può avervi influenzati. Ma non siete più in quella energia, ora ne siete usciti. Questa energia non siete voi, è la coltre, la ferita della vergogna che è accaduta molto tempo fa. Scuotetevela di dosso. In questa posizione da osservatore, potete apprezzare ciò che è accaduto. E potete cominciare a riconoscere la differenza: come siete sotto l’influenza della vergogna e come siete quando il suo effetto non c’è più.
NOTA
Tratto da “A tu per tu con la paura” di Krishnananda edizione Feltrinelli 2007
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Informazioni personali
- Marina Salomone
- Mi occupo di terapie olistiche dal 1983. Hobby principale il disegno: sono su Flickr sotto il nome di Marina Salomone
per chi fosse interessato a trattare questi argomenti in maniera più appofondita c' è sempre il mio sito web ufficiale: www.GurudiTamara.com
Sì, essendo timida mi è successo diverse volte di provare questo sentimento, soprattutto da ragazzina (e da ragazza) quando si è più fragili...ricordo ancora quando tanti anni fa andai a trovare una mia amica di Università che abitava in un'altra città. Era caldo e ai piedi avevo gli zoccoli che allora andavano tanto. Poi lei mi aveva chiesto se volevo rimanere a dormire a casa sua che alla sera saremmo andate ad una festa. Io accettai con entusiasmo, ma poi, unica con gli zoccoli ai piedi e circondata da tante persone che non conoscevo, ho provato un grande imbarazzo... E in questi giorni invece, cosa recentissima, mi sono sentita umiliata sul lavoro. Ho reagito però con forza e sicurezza, sostenendo le mie ragioni dato che avevo subito un evidente torto. Molto interessante questo articolo che mi ha sciolto la lingua e l'esercizio che ci hai proposto, lo terrò presente. Buon pomeriggio, Marina!
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