sabato 19 novembre 2011
Contatti estenuanti
CONTATTI ESTENUANTI
Tumis era appena tornata da un estenuante viaggio di lavoro a Venezia condito di giallo con finale a sorpresa.
Si era trattato di un breve soggiorno. Il giorno dell’arrivo c’era un forte vento: persino l'acqua del canale era agitata.
Doveva incontrarsi in un noto albergo il “New Age 2012” con Bobby, un “Nativo Americano”, come amava definirsi egli stesso, per preparare un seminario su un nuovo sistema terapeutico di recente messo a punto da lui e tutta la sua equipe. Tumis gli aveva promesso la sua collaborazione per poter rendere più facilmente comprensibile questo sistema fatto di musica, danza e canto ad un pubblico piuttosto difficile, costituito da psicoterapeuti che “amavano la bioenergetica ma non la pseudo-magia”.
Quale non fu la sua amarezza nell’apprendere che proprio quella mattina Bobby era morto a causa di un incidente.
Le telefonate con diverse persone e gli eventi del mattino si susseguivano scandendo tempi velocissimi. Poi in certi momenti il tempo sembrava andare al rallentatore ed allora Tumis riusciva ad essere straordinariamente presente ed attenta a certi dettagli.
Come quando, ad esempio, prete diceva "Splenda per lui la luce perpetua e riposi in pace". In quel momento non potè fare a meno di notare come, tra i soggetti presenti alla cerimonia, la segretaria fosse parecchio più afflitta della vedova.
Poi di nuovo velocità, quasi a non poter fare un riepilogo ordinato dei fatti.
Era stata una giornata surreale iniziata con l'acqua agitata dal vento e quello strano funerale e finita nel terrazzo
dell’ Albergo New Age 2012.
Immersa nella musica mesmerizzante di tamburi di ogni tipo, le sembrava di sentire la presenza del fantasma dell'indiano alle sue spalle.
Da ricco medico, morendo era tornato dai suoi avi ed ora con il suo tamburo sembrava urlarle:
"Scopri chi è il mio assassino in modo che io possa trovare la pace"
Quella notte un incubo spaventoso: una mano cadaverica prendeva la sua e la tirava giù dal letto.
Lei si opponeva con tutte le sue forze a scendere come se cadendo dal letto avesse potuto precipitare in un abisso senza fondo. Allora l’incubo assunse una forza maggiore: ora si sentiva alitare sul viso le seguenti parole “ Tumis, svegliati, su, alzati e vieni con me”.
Ed ecco che svegliatasi così bruscamente vide di fronte a sé nientemeno che Bobby, vivo e vegeto!
Ecco come stavano le cose. Per quanto incredibile potesse sembrare, si era trattato di una finta morte e di un finto funerale per far sì che Fanny, la sua segretaria, a causa della sua scomparsa si decidesse a tornare a Parigi e a non cercarlo mai più.
“Scusami Tumis se ti ho coinvolto in questa farsa tragicomica, ma credimi non avevo scelta! Non voglio più essere famoso e riconosciuto dalla gente. Voglio tornare all’anonimato e vivere con i miei risparmi che ormai sono più che abbastanza.”
T: “Si, ma non bastava ritirarsi dall’attività?”
B : “Dimentichi Fanny”
T: “Ma è poi così terribile questa Fanny?”
B: “ Nessuno immagina quanto fino a quando non la conosce! E’ un vero e proprio masso al piede! Ma presto, andiamo via, l’aereo non aspetta... andiamo nella mia nuova casa dove ci aspetta il resto del gruppo e dove abbiamo costruito l’ecovillaggio “Senza Fanny”... vedrai come ci siamo organizzati, è una favola!!!
Quella mattina il telefono squillava incessantemente mentre lei si affannava a cercare le pantofole che sembravano lontane chilometri dal letto.
“Che incubo idiota -- pensò mentre andava a rispondere con passo da quasi-sonnambula-- con un incubo dentro l’incubo: quella mano gelida mi ha fatto davvero una gran paura.”
T : “pronto”
F: “Finalmente! Ciao Tumis, sono Fanny, allora ho urgente bisogno di parlarti: devi sapere che bla bla bla bla”
T: “ Ma è esattamente ciò che mi hai detto ieri!”
F: “No che non lo è! C’è questa sottile differenza, che prima il dolore era sull’eminenza ipotenar ed ora si è spostato sullo stesso margine ma nel polso. Inoltre bla bla bla
T: “ Ok, prendi le stesse cose che ti ho indicato ieri
F: “Insomma non vorrai liquidarmi così?! bla bla bla ho l’impressione che tu non prenda sul serio quello che ti dico”
Ma Tumis stava già lavandosi i denti mentre Fanny continuava a parlare ad un telefono abbandonato.
Dopo quindici minuti, ormai pronta ad uscire di casa, Tumis prese la cornetta
F: “ecco com’è andata... che ne pensi?
T: che hai fatto una giusta osservazione. Ora devo scappare ci vediamo in studio nel pomeriggio, per la tua seduta”.
Eccoci arrivati alla conclusione della nostra storiella la cui morale è multipla:
(1) Anche i terapisti, i medici, gli psicologi e tutta la categoria degli operatori sanitari hanno bisogno di sganciarsi periodicamente da tutto e da tutti e di ricaricarsi.
Si consiglia poi sempre di sottoporsi a loro volta ad un costante trattamento per riequilibrarsi e riparare i danni causati dallo stress.
(2) Pazienti come Fanny ce ne sono tanti ma il mio consiglio è accettatene al massimo uno alla volta.
Si riconoscono dal fatto che hanno il classico atteggiamento predatorio di energia.
(3)... immedesimandomi in questa storia, vado in vacanza per una settimana, ma dico a quei lettori che avessero bisogno di una consulenza di non preoccuparsi: in questo momento non ho in carico nessuna Fanny, potete contattarmi al solito indirizzo e risponderò: sia pure con comodo.
STOP
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Informazioni personali
- Marina Salomone
- Mi occupo di terapie olistiche dal 1983. Hobby principale il disegno: sono su Flickr sotto il nome di Marina Salomone
per chi fosse interessato a trattare questi argomenti in maniera più appofondita c' è sempre il mio sito web ufficiale: www.GurudiTamara.com
Buone vacanze Mar...e rilassati. ciaooo
RispondiEliminaBella questa storia illustrata, c'è quel pizzico di giallo ed horror che mi attira sempre...Ho letto nel tuo profilo nomi di registi e scrittori che amo molto anch'io: Hitchcock, Kubrick, S. King ecc. Ti auguro una splendida rilassante vacanza Marina, i pazienti possono aspettare e soprattutto Fanny!
RispondiEliminagrazie a voi e a presto...ormai la vacanza è agli sgoccioli :-)
RispondiElimina