venerdì 22 aprile 2011
Una storiella
Storiella di kafkiana memoria!
Una mattina Gregorio Assa Foetida, destandosi da sogni inquieti, decise di contattare uno psicologo comportamentista, perché vedeva che da tempo amici e parenti lo evitavano e lo deridevano, spesso si arrabbiavano con lui e poi si eclissavano misteriosamente...
Doveva esserci qualcosa in lui che non andava...
“Sono diventato antipatico” si ripeteva, “sono disturbato e non riesco a rendermene conto...” qualcuno bisbigliando ha detto di me: “a naso mi ripugna”.
Tale dubbio divenne decisamente certezza quando anche lo psicologo, a pochi metri da lui..., ebbe, come dire...un mancamento!
Ma quale non fu la sua desolazione nel sentirsi dire dallo psicologo appena ripresosi: “Non si tratta di comunicazione...il suo è semplicemente un problema di alitosi!”
ALITOSI
Un metodo empirico per testare l’alitosi in passato era la così detta prova organolettica, molto usata dai dentisti. Questa consisteva nell’odorare l’alito del paziente da un palmo di distanza, poi da un metro e per ultimo da tre metri. A seconda della distanza dalla quale veniva percepito il cattivo odore, si classificava l’alitosi in lieve, moderata o seria. Per effettuare correttamente la prova, la rilevazione andava successivamente comparata con quella di un’altra persona, che fungeva da 2° test e che poteva essere, a seconda delle circostanze, o un accompagnatore del paziente o un collaboratore dello studio medico.
La causa più frequente è una cattiva igiene orale, perché il ristagno di residui alimentari tra i denti fermenta e causa un sapore fetido in bocca: i batteri che demoliscono le proteine del cibo rimasto tra i denti producono sostanze solforate: le stesse presenti in aglio e cipolla, nonché nell’assafetida. Queste sostanze sono i metilmercaptani e vengono prodotte da particolari batteri che si annidano nelle cripte del pavimento della lingua e delle tonsille in seguito all’accumularsi di placca batterica e detriti cellulari epiteliali (desquamazione degli epiteli).
Pare che le malattie dentarie come la parodontite siano strettamente correlate all’insorgenza di alitosi cronica e viceversa l’eliminazione della patina costituita da batteri morti e vivi, cellule desquamate e detriti organici presenti sulla superficie del pavimento della lingua elimini l’alitosi e anche la parodontite. Quindi è necessaria un’adeguata pulizia della lingua e cavo orale in generale, non solo dei denti.
Ma l’alitosi può essere dovuta oltre che a patologie gengivali o parodontali, a una carie trascurata, a scarsa produzione di saliva, ad una patina batterica spessa sul dorso della lingua, a malattie più generali come epatopatie, disturbi dell’apparato digerente e/o respiratorio.
Fitoterapia
Una preparazione specifica prevede l’uso di una tisana a base di:
SALVIA 40g,
MENTA 40g,
ALTEA radice 20g e
7-8 CHIODI DI GAROFANO.
Si utilizzano circa 60 g della miscela per L. d’acqua.
Le erbe andranno versate direttamente nell’acqua, accendendo poi la fiamma e spegnendo ai primi segni di ebollizione. Si lascia in infusione per circa mezz’ora coprendo il recipiente, e se ne consuma 1 tazza al momento dei pasti. La stessa preparazione può essere usata per sciacqui dopo i pasti o in caso di necessità.
Un rimedio molto efficace e reperibile facilmente in Farmacia è l’Alipuro a base di olio essenziale di prezzemolo.
Consigliato non solo per coloro che soffrono di alitosi ma anche per tutti quando si sono assunti alimenti che generano alito cattivo come ad esempio l’aglio. Il prezzemolo è il miglior neutralizzatore dell’aglio: ecco perché li troviamo spesso insieme nelle varie ricette di cucina.
Altre piante utilissime sono:
FINOCCHIO, ANICE e congeneri.
Quando invece la causa del cattivo odore non risiede nel cavo orale, possiamo prendere in considerazione l’apparato digerente: dispepsia, gastriti, ulcera, reflusso ed ernia iatale contribuiscono spesso all’insorgenza di alitosi.
Il rallentato svuotamento gastrico per disturbi digestivi, provoca fermentazioni dei cibi nello stomaco, che, sviluppando gas, possono risalire al cavo orale e alle vie respiratorie.
Oltre queste due principali cause, ci possono essere alla base del problema diverse malattie croniche o condizioni gravi come ad esempio: il diabete mellito, le epatopatie acute e
l’ insufficienza renale cronica (in questi casi l’alitosi non è né il primo né il più grave dei sintomi che il malato avverte), l’alcolismo o il tabagismo estremi, malattie delle vie respiratorie comprese sinusiti e tonsilliti ecc ecc.
in questi casi va prima curata la malattia di fondo.
ECCO UN ELENCO DEI PIU’ COMUNI ALIMENTI E SOSTANZE CHE GENERANO ALITO CATTIVO
aglio, cipolla, particolari spezie aromatiche, peperoni, carni affumicate, alcuni pesci, alcuni formaggi, caffè, birra, vino e alcolici; tabacco (sigarette, pipa, sigari, tabacco da fiuto e da masticare); farmaci antistaminici, antidepressivi, diuretici e ansiolitici;
PERIODI DI DIGIUNO, che comportano una minore produzione di saliva, meccanismo primario per la detersione orale.
COSA FARE:
(1) spazzolamento in profondità del dorso della lingua, che può essere eseguito anche con lo stesso spazzolino che si usa per lavarsi i denti, ma ancora meglio con uno specifico puliscilingua che riesce in modo più efficace a ripulire il terzo posteriore della lingua: la parte verso la gola;
(2) per quanto riguarda l’uso quotidiano del colluttorio, non sono d’accordo: impoverisce la flora locale, cioè distrugge anche i batteri “amici”.
(3) strofinare la lingua su un polso ben pulito e non profumato, aspettare alcuni secondi e poi odorare;
far uscire la lingua fuori dalla bocca il più possibile e strofinarne la superficie due o tre volte su una garza sterile. Attendere 40 secondi e odorare la garza.
(4) passare un filo interdentale (non aromatizzato, non cerato e di colore bianco) tra i molari posteriori superiori e inferiori. Se il filo dopo 40 secondi assume un colore marroncino, odorarlo.
(5) recentemente è stato introdotto sul mercato uno strumento diagnostico in grado di rilevare con certezza l’alitosi e di determinare esattamente da quale parte del nostro corpo si origina il problema, se dalla bocca, dal naso o dai polmoni: si tratta dell’HALIMETER.
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Informazioni personali
- Marina Salomone
- Mi occupo di terapie olistiche dal 1983. Hobby principale il disegno: sono su Flickr sotto il nome di Marina Salomone
per chi fosse interessato a trattare questi argomenti in maniera più appofondita c' è sempre il mio sito web ufficiale: www.GurudiTamara.com
Un argomento magari un pò trascurato e proprio per questo ancor più interessante. Curiosa la prova dell'alito con la seconda persona per confrontarlo. La cosa a cui di solito non presto molta attenzione è la pulizia della lingua, ma ora che so che può esser utile anche in caso di parodontite (ho qualche "tasca"), vedrò di metterla in pratica. Ciao Marina e grazie...anche per avermi ricordato che il prezzemolo neutralizza l'aglio!
RispondiEliminaIl guaio è che è proprio il diretto interessato l'ultimo a rendersene conto.
RispondiElimina