sabato 30 aprile 2011
Carotenoidi
Ma cosa sono questi carotenoidi di cui si sente spesso parlare a proposito di vitamine ed integratori? E’ un concetto che viene tanto spesso descritto quanto poco capito dai non addetti ai lavori: ecco perché cercherò di esprimerlo come al solito in parole molto povere!
I carotenoidi sono sostanze colorate e coloranti (pigmenti) molto diffusi in frutta e verdura. In genere ne sono ricchi gli alimenti di colore rosso, arancio e giallo.
I carotenoidi sono così chiamati perché trovati inizialmente nelle carote.
Essi esercitano una importante azione antiossidante. Il beta-carotene, che è il precursore della vitamina A, è capace di inibire l'ossidazione del colesterolo. L'alfa-carotene è ancora più potente e aiuta a prevenire il cancro del colon, del polmone e della pelle. Il licopene, presente in particolare nel pomodoro, ha degli ottimi effetti antiossidanti e secondo diversi studi protegge dal tumore alla prostata, al polmone, allo stomaco, al pancreas, all'esofago, al colon-retto ed anche a seno e utero.
Oggi si fa larghissimo uso di integratori a base di Luteina e zeaxantina per proteggere l'occhio da una malattia degenerativa che può portare a cecità: la maculopatia degenerativa o retinite pigmentosa.
Assumere un notevole quantitativo di questi principi attivi, che io consiglio in forma alimentare piuttosto che come integratori, migliora le difese immunitarie e rivitalizza l'intero organismo nel suo complesso.
Una curiosità importante: i soggetti ipotiroidei non riescono a convertire del tutto i carotenoidi in pro-vitamina A: ecco perché notiamo spesso un colorito giallastro sulla loro pelle: esso è dovuto ad iper-betacarotenemia. Ed ecco anche un motivo in più, oltre al fatto che l'intero metabolismo è rallentato, del colesterolo alto riscontrato in questi pazienti.
Io quindi continuo a consigliarvi di assumere molta frutta e verdura e quando si avvicina la stagione estiva in particolare molta frutta e verdura ricca in carotenoidi che offre una validissima protezione contro i danni da raggi ultravioletti
STOP
domenica 24 aprile 2011
BUONA PASQUA!

Con questa bellissima immagine dal titolo "L'attesa" di Romano Guidotti, auguro una serena Pasqua a tutti e che ciò che matura nell'uovo dei nostri progetti possa realizzarsi nel modo migliore!!!
venerdì 22 aprile 2011
Una storiella



Storiella di kafkiana memoria!
Una mattina Gregorio Assa Foetida, destandosi da sogni inquieti, decise di contattare uno psicologo comportamentista, perché vedeva che da tempo amici e parenti lo evitavano e lo deridevano, spesso si arrabbiavano con lui e poi si eclissavano misteriosamente...
Doveva esserci qualcosa in lui che non andava...
“Sono diventato antipatico” si ripeteva, “sono disturbato e non riesco a rendermene conto...” qualcuno bisbigliando ha detto di me: “a naso mi ripugna”.
Tale dubbio divenne decisamente certezza quando anche lo psicologo, a pochi metri da lui..., ebbe, come dire...un mancamento!
Ma quale non fu la sua desolazione nel sentirsi dire dallo psicologo appena ripresosi: “Non si tratta di comunicazione...il suo è semplicemente un problema di alitosi!”
ALITOSI
Un metodo empirico per testare l’alitosi in passato era la così detta prova organolettica, molto usata dai dentisti. Questa consisteva nell’odorare l’alito del paziente da un palmo di distanza, poi da un metro e per ultimo da tre metri. A seconda della distanza dalla quale veniva percepito il cattivo odore, si classificava l’alitosi in lieve, moderata o seria. Per effettuare correttamente la prova, la rilevazione andava successivamente comparata con quella di un’altra persona, che fungeva da 2° test e che poteva essere, a seconda delle circostanze, o un accompagnatore del paziente o un collaboratore dello studio medico.
La causa più frequente è una cattiva igiene orale, perché il ristagno di residui alimentari tra i denti fermenta e causa un sapore fetido in bocca: i batteri che demoliscono le proteine del cibo rimasto tra i denti producono sostanze solforate: le stesse presenti in aglio e cipolla, nonché nell’assafetida. Queste sostanze sono i metilmercaptani e vengono prodotte da particolari batteri che si annidano nelle cripte del pavimento della lingua e delle tonsille in seguito all’accumularsi di placca batterica e detriti cellulari epiteliali (desquamazione degli epiteli).
Pare che le malattie dentarie come la parodontite siano strettamente correlate all’insorgenza di alitosi cronica e viceversa l’eliminazione della patina costituita da batteri morti e vivi, cellule desquamate e detriti organici presenti sulla superficie del pavimento della lingua elimini l’alitosi e anche la parodontite. Quindi è necessaria un’adeguata pulizia della lingua e cavo orale in generale, non solo dei denti.
Ma l’alitosi può essere dovuta oltre che a patologie gengivali o parodontali, a una carie trascurata, a scarsa produzione di saliva, ad una patina batterica spessa sul dorso della lingua, a malattie più generali come epatopatie, disturbi dell’apparato digerente e/o respiratorio.
Fitoterapia
Una preparazione specifica prevede l’uso di una tisana a base di:
SALVIA 40g,
MENTA 40g,
ALTEA radice 20g e
7-8 CHIODI DI GAROFANO.
Si utilizzano circa 60 g della miscela per L. d’acqua.
Le erbe andranno versate direttamente nell’acqua, accendendo poi la fiamma e spegnendo ai primi segni di ebollizione. Si lascia in infusione per circa mezz’ora coprendo il recipiente, e se ne consuma 1 tazza al momento dei pasti. La stessa preparazione può essere usata per sciacqui dopo i pasti o in caso di necessità.
Un rimedio molto efficace e reperibile facilmente in Farmacia è l’Alipuro a base di olio essenziale di prezzemolo.
Consigliato non solo per coloro che soffrono di alitosi ma anche per tutti quando si sono assunti alimenti che generano alito cattivo come ad esempio l’aglio. Il prezzemolo è il miglior neutralizzatore dell’aglio: ecco perché li troviamo spesso insieme nelle varie ricette di cucina.
Altre piante utilissime sono:
FINOCCHIO, ANICE e congeneri.
Quando invece la causa del cattivo odore non risiede nel cavo orale, possiamo prendere in considerazione l’apparato digerente: dispepsia, gastriti, ulcera, reflusso ed ernia iatale contribuiscono spesso all’insorgenza di alitosi.
Il rallentato svuotamento gastrico per disturbi digestivi, provoca fermentazioni dei cibi nello stomaco, che, sviluppando gas, possono risalire al cavo orale e alle vie respiratorie.
Oltre queste due principali cause, ci possono essere alla base del problema diverse malattie croniche o condizioni gravi come ad esempio: il diabete mellito, le epatopatie acute e
l’ insufficienza renale cronica (in questi casi l’alitosi non è né il primo né il più grave dei sintomi che il malato avverte), l’alcolismo o il tabagismo estremi, malattie delle vie respiratorie comprese sinusiti e tonsilliti ecc ecc.
in questi casi va prima curata la malattia di fondo.
ECCO UN ELENCO DEI PIU’ COMUNI ALIMENTI E SOSTANZE CHE GENERANO ALITO CATTIVO
aglio, cipolla, particolari spezie aromatiche, peperoni, carni affumicate, alcuni pesci, alcuni formaggi, caffè, birra, vino e alcolici; tabacco (sigarette, pipa, sigari, tabacco da fiuto e da masticare); farmaci antistaminici, antidepressivi, diuretici e ansiolitici;
PERIODI DI DIGIUNO, che comportano una minore produzione di saliva, meccanismo primario per la detersione orale.
COSA FARE:
(1) spazzolamento in profondità del dorso della lingua, che può essere eseguito anche con lo stesso spazzolino che si usa per lavarsi i denti, ma ancora meglio con uno specifico puliscilingua che riesce in modo più efficace a ripulire il terzo posteriore della lingua: la parte verso la gola;
(2) per quanto riguarda l’uso quotidiano del colluttorio, non sono d’accordo: impoverisce la flora locale, cioè distrugge anche i batteri “amici”.
(3) strofinare la lingua su un polso ben pulito e non profumato, aspettare alcuni secondi e poi odorare;
far uscire la lingua fuori dalla bocca il più possibile e strofinarne la superficie due o tre volte su una garza sterile. Attendere 40 secondi e odorare la garza.
(4) passare un filo interdentale (non aromatizzato, non cerato e di colore bianco) tra i molari posteriori superiori e inferiori. Se il filo dopo 40 secondi assume un colore marroncino, odorarlo.
(5) recentemente è stato introdotto sul mercato uno strumento diagnostico in grado di rilevare con certezza l’alitosi e di determinare esattamente da quale parte del nostro corpo si origina il problema, se dalla bocca, dal naso o dai polmoni: si tratta dell’HALIMETER.
lunedì 11 aprile 2011
Dolori muscolari


DOLORI MUSCOLARI
Recentemente ho accennato il concetto di “fascia”.
Tutti i muscoli sono rivestiti da una propria fascia detta mio-fascia dove il prefisso “mio-” sta per muscolo.
La rivista La medicina biologica riporta spesso articoli su questo argomento e da questa fonte riporto in modo
super-riassunto uno stralcio.
“SINDROME ALGICA DA TRIGGER MIOFASCIALI
Con questa definizione ci riferiamo a un gruppo di patologie definite diversamente dalla medicina ufficiale e precisamente:
(a) fibromialgia;
(b) sindrome da dolore cronico benigno;
(c) sindrome algia miofasciale.
La (a) è una forma di reumatismo non articolare caratterizzata da dolore muscolare generalizzato associato a molte aree tender; è frequentemente associata ad astenia, rigidità mattutina e sonno poco ristoratore. I test reumatici e flogistici sono costantemente negativi. Colpisce più spesso le donne; i pazienti accusano ansia, cefalea, dismenorrea , sindrome da colon irritabile e parestesie.
Spesso è associata a depressione.
La (b) è caratterizzata, oltre che dalle algie muscolo-fasciali diffuse con punti iperalgici circoscritti, da ansia, depressione e ipocondria. I sintomi sono dolori muscolari diffusi, migranti, depressione e disturbi del sonno.
La (c ) è caratterizzata da algie muscolari localizzate associate a irrigidimento e debolezza generalizzata.
Le algie muscolari sono la sede di aree trigger ben definite; può interessare un solo muscolo o essere multiregionale o generalizzata. Si associa a depressione, paura nell’affrontare l’attività motoria ed ansia, oltre a disturbi del sonno.
Nelle forme generalizzate si possono associare ipotiroidismo (anche trait ipotiroideo), deficit vitaminico, disfunzioni endocrine, anomalie posturali ed algie poliarticolari. La correzione di questi quadri associati, prima dell’intervento terapeutico specifico sulle aree trigger, è la condicio sine qua non per l’ottenimento di un risultato stabile soddisfacente.
L’età media in cui insorge questa sindrome è 44 anni; la durata media sei sintomi 5 anni; c’è un diminuito livello di attività sociale e un disuso muscolo-scheletrico per diminuzione dell’attività fisica, ed in alcuni casi disturbi gastrointestinali.
I tre quadri descritti erano stati definiti come “fibrosite” già nel 1939 da Abel, e tuttora in alcuni testi si trovano sotto questa definizione.
Molte aree trigger miofasciali corrispondono alla localizzazione di zonidi di agopuntura;
la ragione di questa sovrapposizione va ricercata in una comune localizzazione anatomica: la giunzione muscolo-tendinea, area di aumentata densità recettoriale con polimorfismo strutturale.
Inoltre, sia le aree trigger che gli agozonoidi si caratterizzano per una brusca caduta della resistenza elettrica (pozzi elettrici); tra l’altro il termine riportato negli antichi testi cinesi per indicare il punto di agopuntura è hi-shueh, che vuol dire fondo del pozzo.
Secondo la dott.ssa Travel (medico di Kennedy e poi di Johnson, che ha scritto un testo autorevole sull’argomento), ogni singola area trigger muscolare produce, a riposo o in movimento, un dolore proiettato in un’area specifica extrametamerica per ciascun muscolo. Il soggetto avverte dolore in aree non corrispondenti a quelle che ospitano il/i trigger che ha /hanno provocato il dolore; ciascun muscolo può essere sede di più trigger e, conseguentemente, proiettare a distanza più dolori, con notevole complicazione per la diagnosi topografica, poiché molte algie proiettate si giustappongono o sovrappongono. Personalmente ritengo (Milani) che si formino aree trigger là dove erano presenti nell’embrione zone mioblastico-connettivali di saldatura dei miomeri metamerici. Secondo la Travel e coll. la proiezione algica presenta caratteristiche topografiche costanti e distinte per ciascun muscolo: essi sviluppano i concetti di tutto il loro manuale secondo questo dogma, in qualche modo riproponendo il concetto relativo alle algie viscero-cutanee, ma mentre le algie viscerali proiettate anteriormente e posteriormente hanno sempre carattere metamerico, in continuità con l’interpretazione razionale neurofisiologica ed embriologica, le algie muscolari proiettate di Travel e Simons sono molto frequentemente extrametameriche.
Ma passiamo ora ad alcune importanti considerazioni:
(1) i trigger miofasciali si formano in ogni porzione del tessuto muscolare e non in aree predefinite: conseguentemente non possono essere indicati “a priori” e, quindi, non possono venir specificati su tavole anatomiche: sono variabili e come tali vanno considerati, di volta in volta, di caso in caso.
(2) Nel 90% dei casi, i trigger non proiettano dolori a distanza, né sullo stesso metamero in senso orizzontale, né su metameri distanti in senso cranio-caudale:
((a)) il soggetto avverte ed indica il dolore dove è presente l’area algogena trigger o, al massimo, nelle zone vicine; ((b)) il soggetto avverte dolore proiettato al massimo a 1-2 metameri contigui soprastanti o sottostanti, rispetto a quello sede dell’area trigger, in asse con la teoria delle 3 radici di Sherrington.
(3) La tecnica dello stretch-and-spray, sporadicamente efficace a breve termine, è pressoché inefficace a lungo termine. E’ praticamente impossibile stirare i muscoli paravertebrali. Il loro controllo è automatico (tono); il loro rilassamento volontario è impossibile (sono involontari), soprattutto se ospitano aree trigger. La formazione di un trigger ed il suo mantenimento sono mediati da riflessi spinali e reticolari. Inoltre lo stiramento di un muscolo che ospita un’area trigger è molto doloroso. Il cloruro di etile (((che è consigliato nel manuale oggetto di questa critica))) con cui “si potrebbe” inattivare un’area trigger è molto infiammabile e, se applicato a distanza inferiore a 20-30 cm per qualche secondo, può causare in soggetti anziani con cute atro-distrofica, necrosi tissutali di difficile e lenta risoluzione.
(4) Gli studi termografici (Milani 2003) ben evidenziano come ogni trigger non sia un punto bensì un’area ischemica “fredda” circondata da una zona cutanea “calda” coinvolgente ampie porzioni somatiche. L’insorgenza del dolore muscolare è legata a stimolazioni di aree relativamente vaste, dando origine ad iperalgie diffuse.
Può accadere che lungo il decorso di un nervo sensitivo o misto si organizzino due o più aree trigger muscolari: per vasocostrizione riflessa può indursi sofferenza ischemica del nervo (n); in questo caso il dolore sarà irradiato (non proiettato) lungo il decorso del n avalle del trigger: questo fenomeno di fatto si osserva frequentemente, ma si tratta di una neuropatia secondaria (esempio sindrome del nervo grande occipitale di Arnold da trigger dei muscoli retti del capo omolaterali oppure sindrome del nervo addomino-genitale da trigger del muscolo psoas omolaterale): in questi casi il dolore irradiato di tipo nevritico è circoscritto, acuto, urente e non diffuso, sordo, stringente come nel dolore miofasciale.
(...)
La terapia dei trigger è semplice: il paziente indica l’area dolente e l’operatore, dopo aver rilevato la presenza di un trigger, lo inattiva.
TERAPIA
(1) farsi indicare dal paziente le zone algiche con calma e precisione iniziando dalla muscolatura cervicale, poi dorsale e lombare; prima la muscolatura paravertebrale involontaria (staturale) e poi quella volontaria (cinetica); l’inattivazione dei trigger paravertebrali risolve almeno il 70-80% di tutta la patologia algica lamentata: ecco perché la stazione eretta e la muscolatura involontaria paravertebrale sono state trattate in dettaglio nella prima parte di questo articolo.
(2) segnare con matita dermica tutte le aree algiche indicate dal paziente;
(3) attendere qualche minuto e ripetere iniziando dalla muscolatura lombare, poi dorsale e cervicale e ricontrollare se tutte le aree siano state reindicate. In questa fase può succedere che non tutte le aree vengano confermate oppure se ne possono aggiungere altre;
(4) segnare con matita le eventuali aree aggiunte;
(5) palpare col polpastrello del primo dito o con un piccolo cilindro di plastica o gomma dura (no metallo) del diametro di 2 cm ciascuna area segnata facendo scorrere il polpastrello sulla cute e sui piani di clivaggio sottostanti. La palpazione deve essere non molto profonda, precisa e sicura;
(6) segnare con matita le aree trigger più dolorose (per le prime sedute andranno trattate solo queste; nelle successive verranno prese in considerazione anche le altre);
(7) la zona algica indicata dal paziente corrisponde a un vero trigger se:
(a) ispettivamente il muscolo in toto che ospita il trigger è più contratto dell’omonimo controlaterale ed appare più accorciato e gonfio;
(b) palpatoriamente si presenta come: una bandeletta di consistenza teso-elastica, circoscritta, di non più di 2 cm di diametro, che scatta alla palpazione, oppure come un lieve affossamento del tessuto (un trigger funzionale determina una ipofunzionalità muscolare in toto con subtrofia fibrale e sostituzione del miotessuto con connettivo fibrillare lasso o adiposo subfasciale).
(c) elicitazione di un dolore circoscritto, sordo, profondo (è veicolato dalle fibre amieliniche di piccolo calibro c) provocato dalla stimolazione meccanica di una flogosi “fredda”.
La diagnosi differenziale tra trigger miofasciali e dolore riferito viscerale deve essere sempre fatta in quanto eventuali patologie viscerali possono “accendere” un trigger o slatentizzarne uno già presente, non ancora clinicamente attivo.
NB i cardini della flogosi calda sono rubor-tumor-calor, quelli della flogosi fredda sono dolor e functio laesa.”
L’articolo continua indicando i rimedi omotossicologici da iniettare localmente a livello ambulatoriale e quelli che il soggetto deve prendere come terapia domiciliare.
“FIBROMIALGIE sono manifestazioni dolorose muscolari caratterizzate da contrattura dolorosa; in particolare interessano i muscoli paravertebrali cervicali o lombari. Si manifestano soprattutto dopo esposizione ad aggressioni atmosferiche, movimento brusco, mantenimento prolungato di alcune posture o in condizioni di stress.
Noi consigliamo una terapia a base di oligoelementi e precisamente un trattamento di fondo con Mn-Co 1 dose al dì o 3 volte a settimana; è il complesso indicato nelle distonie neurovegetative e in numerose condizioni conseguenti allo stile di vita. Trattamento complementare con Mg 1 dose a gg alterni, è l’elemento specifico dei dolori muscolari; FOSFORO 1 dose a giorni alterni, perché manifesta attività complementare a quella del Mg e Li 1 dose al dì indicato nei dolori accompagnati da ansia e depressione.”
STOP
L’estratto riportato qui proviene da uno stralcio di appunti per cui non sono sicura di citare la fonte esatta, ma mi pare si tratti di un articolo del Dr. L.
Milani dal titolo "OMEOSINIATRIA E TRIGGER MIOFASCIALI: UN'ACCOPPIATA VINCENTE" su La Medicina Biologica, GUNA EDITORE aprile-giugno 2003.
venerdì 8 aprile 2011
Oggi il lavoro è quasi sempre VESSATORIO!
L'appello di Lucia
Accolgo con spirito solidale l'appello di Lucia (Lu per gli amici blogger), una giovane donna affetta da alcune gravi patologie che per ben due volte si è vista rifiutare dall'Azienda Ospedaliera presso cui lavora, la richiesta di poter trasformare il suo rapporto di lavoro in un part-time.
Una richiesta non certo motivata da momentaneo capriccio, ma dalla impellente necessità di curarsi e di non aggravare ulteriormente le serie e documentate patologie di cui soffre.
In data 6 aprile 2011, così scrive Lucia sul suo blog Lufantasygioie
Ho bisogno del VOSTRO AIUTO!
Ecco la mia montagna da scalare.
Vi chiedo di diffondere questa lettera ,utilizzando uno dei mezzi più potenti che ci siano :il web.
Mi piacerebbe che questa mia lettera,che domani mattina verrà spedita con raccomandata A/R,possa raggiungere quante più città italiane e straniere possibili.
Vi chiedo di dar voce al mio appello,alla mia domanda,alla mia lettera.
Il mio è solo un favore personale,non uno schieramento politico o un cambio di partito.
Credo che sia giusto che ogni lavoratore venga rispettato nella sua totalità di essere vivente che può ammalarsi o prendersi cura di un suo caro,senza dover combattere contro i mulini a vento.
Capirò chi non vorrà divulgare il mio appello e ringrazierò chi farà da ripetitore,chi saprà e vorrà tradurre questa mia lettera in tutte le lingue straniere.
Non posso far altro che aspettare l'evolversi degli eventi,credo che umanamente io non possa fare di più.
Vi ringrazio anticipatamente di voler divulgare la mia voce attraverso i vostri blog, FB e le altre piattaforme esistenti in internet.
Lucia
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Al Ministro per la Funzione Pubblica
e l'innovazione nella Pubblica Amministrazione
Prof. Renato Brunetta
Corso Vittorio Emanuele II,116 00186-Roma
Cervignano D'Adda,(Lo),06/04/2011
Oggetto:Art 73 del D.L. 112 del 2008
Egregio Signor Ministro, sono un'Infermiera professionale di 41 anni,lavoro per l'Azienda Ospedaliera di Melegnano,Milano.
Le ruberò solo 10 minuti del suo tempo perché ci tengo a ringraziarla per le modifiche che ha apportato alla legge 23 dicembre 1996,n 662.
Infatti è grazie alle nuove disposizioni che adesso le Aziende Ospedaliere ,hanno il coltello dalla parte del manico.
Mi creda,ci ho pensato un po prima di scriverle,perché sono consapevole che non leggerà mai questa mia lettera. Ma non importa,io tento ugualmente.
Ho fatto richiesta di part-time per ben 2 volte,17/05/2010 e il 10/11/2010 scrivendo chiaramente che lo richiedevo per problemi di salute.
Evidentemente la salute del cittadino/lavoratore non è così importante come invece si vuol far credere agli elettori in periodo elettorale.
Nel gennaio 2008 ho avuto un primo episodio di Trombosi Venosa Profonda alla gamba sinistra. Dopo la cura ed aver effettuato uno screening trombofiliaco per capire le cause,visto che stavo per compiere 38 anni,a marzo del 2009 sono stata colta dalla seconda trombosi venosa profonda ,sempre alla gamba sinistra.
Da allora,dopo aver avuto una recidiva di trombosi ed aver scoperto di essere affetta da una mutazione genetica del sangue e precisamente del V fattore della coagulazione,sono costretta a prendere ogni giorno e per tutta la vita il Coumadin.
Sono seguita sia da un Chirurgo Vascolare che da un'ematologo del San Raffaele Come lei saprà il Coumadin e tutti gli antiaggreganti piastrinici sono farmaci SALVAVITA....si danno ai portatori di Fibrillazione atriale,ai pazienti che hanno avuto un' ictus ,un 'infarto cardiaco,a chi è portatore di valvole cardiache...e a chi ha la mia stessa patologia.
Il Coumadin è un farmaco importante ma pericoloso,perché il suo dosaggio nel sangue deve restare tra un range preciso,al di sotto si corre il rischio di nuove trombosi e al di sopra di tale range si può incorrere in emorragie. Infatti ogni 20-25 giorni devo effettuare un prelievo di sangue e come lei saprà ,noi lavoratori abbiamo 18 ore di cui possiamo fruire per espletare esami ,indagini,ecc.
Comprenderà che nel mio caso non sono affatto sufficienti,e lavorando dalle 7,30 alle 15,12 non posso far altro che prendere un giorno di ferie o una malattia per poter effettuare tale esame...... Io lavoravo in Pronto Soccorso,ho sempre lavorato in questo reparto di emergenza,anche dopo la recidiva di TVP,ma dovetti scrivere una lettera per farmi trasferire in un reparto più tranquillo,visto che nel Pronto Soccorso arrivano sempre pazienti un po “particolari”.
Dopo la mia lettera venni trasferita presso l'ambulatorio di Oculistica,dove restavo all'in piedi dalle 8,30 alle 16,15,escludendo i 30 minuti della pausa pranzo.
Sono sicura che lei comprenderà che avendo avuto 2 trombosi alla gamba per me era molto difficoltoso e doloroso restare tanto tempo all' in piedi.
Come avrà potuto capire ,non ho mai avuto nessuna limitazione dal medico competente....
Nel novembre del 2009 mi fu diagnosticato un 'ipotetico MCI anamnesico,confermato definitivamente nell'ottobre del 2010.
L'MCI anamnesico non è altro che l'acronimo del Decadimento Cognitivo Lieve.
Praticamente ho problemi di memoria(che statisticamente nel giro di 6 anni evolveranno in Alzhaimer)
Sono seguita dal centro U.V.A. del San Raffaele dove ogni anno mi attende una visita di controllo...perché cure per questa patologia non esistono.
La mia seconda domanda di part time l'avevo presentata dopo aver avuto la certezza di essere affetta anche da questa patologia.
Nel novembre 2010 dopo una Risonanza Magnetica ho scoperto di essere affetta anche da ernia discale a livello L5-S1 posteriore mediana e paramediana destra e protusione discale a sinistra in L4-L5
Costretta di nuovo a prendere carta e penna o mouse e pc , scrissi di nuovo all'Ufficio infermieristico e così dopo colloquio venni spostata dall'ambulatorio di Oculistica a quello della Sala Prelievi.
Purtroppo a gennaio dopo risonanza magnetica del ginocchio destro ho scoperto di essere affetta da Osteocondrite femoro laterale .Questa è una patologie degenerativa del ginocchio,che sembrerebbe dovuta a varie cause (traumatiche,vascolari e immunoreumatologiche),dovrei utilizzare le due stampelle,dette canadesi,per non caricare il ginocchio ed iniziare un ciclo di 30 giorni di magnetoterapia......
Attualmente sono in attesa di sapere se sono affetta anche da qualche malattia immuno-reumatologica,mascherata dal fenomeno di Raynoud
Sono stata costretta a chiedere l'aiuto e l'assistenza di uno studio legale della Camera del Lavoro di Milano,affinché la mia richiesta di part time venisse in qualche modo presa in considerazione.......ma mi sbagliavo!
Perché ad oggi 06 aprile 2011,questa lettera inviata il 2 marzo non ha ancora avuto nessuna risposta!! L'avvocato riproverà a scrivere un sollecito di risposta ,ma mi chiedo:”non sarebbe stato carino o perlomeno da EDUCATI rispondere alla lettera dello studio legale?Non so...anche per dire :”stiamo valutando tutte le domande per il part time,fino a maggio non possiamo darle informazioni più precise.....”
Ecco qui,sign Ministro Brunetta,alla fine di questo mio percorso travagliato e difficoltoso,per nulla conclusosi,non mi restava che scriverle.
Mi scusi per il tempo che le ho rubato,ma sono convinta che lei dovesse sapere che le sue leggi e le sue idee vengono espletate così bene che il part time,si nega perfino a lavoratori/pazienti che non sanno più a quale Santo votarsi(scusi se non ho scritto Partito votarsi!)
So che non prenderà mai in considerazione questa mia lettera ,ma come le dicevo non importa di aver sprecato 1 ora per scriverle.
Ho visto che lei ha un blog,non so se lo gestisce lei...anch'io ne ho 1,le lascio il mio link: http://lufantasygioie.blogspot.com/ quando vorrà passi a trovarmi,troverà questa lettera postata nel mio blog.
Distinti Saluti
Ancona Lucia
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Unendomi alla richiesta di Lu, a mia volta invito i miei lettori a divulgare ulteriormente questo appello. Grazie.
Accolgo con spirito solidale l'appello di Lucia (Lu per gli amici blogger), una giovane donna affetta da alcune gravi patologie che per ben due volte si è vista rifiutare dall'Azienda Ospedaliera presso cui lavora, la richiesta di poter trasformare il suo rapporto di lavoro in un part-time.
Una richiesta non certo motivata da momentaneo capriccio, ma dalla impellente necessità di curarsi e di non aggravare ulteriormente le serie e documentate patologie di cui soffre.
In data 6 aprile 2011, così scrive Lucia sul suo blog Lufantasygioie
Ho bisogno del VOSTRO AIUTO!
Ecco la mia montagna da scalare.
Vi chiedo di diffondere questa lettera ,utilizzando uno dei mezzi più potenti che ci siano :il web.
Mi piacerebbe che questa mia lettera,che domani mattina verrà spedita con raccomandata A/R,possa raggiungere quante più città italiane e straniere possibili.
Vi chiedo di dar voce al mio appello,alla mia domanda,alla mia lettera.
Il mio è solo un favore personale,non uno schieramento politico o un cambio di partito.
Credo che sia giusto che ogni lavoratore venga rispettato nella sua totalità di essere vivente che può ammalarsi o prendersi cura di un suo caro,senza dover combattere contro i mulini a vento.
Capirò chi non vorrà divulgare il mio appello e ringrazierò chi farà da ripetitore,chi saprà e vorrà tradurre questa mia lettera in tutte le lingue straniere.
Non posso far altro che aspettare l'evolversi degli eventi,credo che umanamente io non possa fare di più.
Vi ringrazio anticipatamente di voler divulgare la mia voce attraverso i vostri blog, FB e le altre piattaforme esistenti in internet.
Lucia
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Al Ministro per la Funzione Pubblica
e l'innovazione nella Pubblica Amministrazione
Prof. Renato Brunetta
Corso Vittorio Emanuele II,116 00186-Roma
Cervignano D'Adda,(Lo),06/04/2011
Oggetto:Art 73 del D.L. 112 del 2008
Egregio Signor Ministro, sono un'Infermiera professionale di 41 anni,lavoro per l'Azienda Ospedaliera di Melegnano,Milano.
Le ruberò solo 10 minuti del suo tempo perché ci tengo a ringraziarla per le modifiche che ha apportato alla legge 23 dicembre 1996,n 662.
Infatti è grazie alle nuove disposizioni che adesso le Aziende Ospedaliere ,hanno il coltello dalla parte del manico.
Mi creda,ci ho pensato un po prima di scriverle,perché sono consapevole che non leggerà mai questa mia lettera. Ma non importa,io tento ugualmente.
Ho fatto richiesta di part-time per ben 2 volte,17/05/2010 e il 10/11/2010 scrivendo chiaramente che lo richiedevo per problemi di salute.
Evidentemente la salute del cittadino/lavoratore non è così importante come invece si vuol far credere agli elettori in periodo elettorale.
Nel gennaio 2008 ho avuto un primo episodio di Trombosi Venosa Profonda alla gamba sinistra. Dopo la cura ed aver effettuato uno screening trombofiliaco per capire le cause,visto che stavo per compiere 38 anni,a marzo del 2009 sono stata colta dalla seconda trombosi venosa profonda ,sempre alla gamba sinistra.
Da allora,dopo aver avuto una recidiva di trombosi ed aver scoperto di essere affetta da una mutazione genetica del sangue e precisamente del V fattore della coagulazione,sono costretta a prendere ogni giorno e per tutta la vita il Coumadin.
Sono seguita sia da un Chirurgo Vascolare che da un'ematologo del San Raffaele Come lei saprà il Coumadin e tutti gli antiaggreganti piastrinici sono farmaci SALVAVITA....si danno ai portatori di Fibrillazione atriale,ai pazienti che hanno avuto un' ictus ,un 'infarto cardiaco,a chi è portatore di valvole cardiache...e a chi ha la mia stessa patologia.
Il Coumadin è un farmaco importante ma pericoloso,perché il suo dosaggio nel sangue deve restare tra un range preciso,al di sotto si corre il rischio di nuove trombosi e al di sopra di tale range si può incorrere in emorragie. Infatti ogni 20-25 giorni devo effettuare un prelievo di sangue e come lei saprà ,noi lavoratori abbiamo 18 ore di cui possiamo fruire per espletare esami ,indagini,ecc.
Comprenderà che nel mio caso non sono affatto sufficienti,e lavorando dalle 7,30 alle 15,12 non posso far altro che prendere un giorno di ferie o una malattia per poter effettuare tale esame...... Io lavoravo in Pronto Soccorso,ho sempre lavorato in questo reparto di emergenza,anche dopo la recidiva di TVP,ma dovetti scrivere una lettera per farmi trasferire in un reparto più tranquillo,visto che nel Pronto Soccorso arrivano sempre pazienti un po “particolari”.
Dopo la mia lettera venni trasferita presso l'ambulatorio di Oculistica,dove restavo all'in piedi dalle 8,30 alle 16,15,escludendo i 30 minuti della pausa pranzo.
Sono sicura che lei comprenderà che avendo avuto 2 trombosi alla gamba per me era molto difficoltoso e doloroso restare tanto tempo all' in piedi.
Come avrà potuto capire ,non ho mai avuto nessuna limitazione dal medico competente....
Nel novembre del 2009 mi fu diagnosticato un 'ipotetico MCI anamnesico,confermato definitivamente nell'ottobre del 2010.
L'MCI anamnesico non è altro che l'acronimo del Decadimento Cognitivo Lieve.
Praticamente ho problemi di memoria(che statisticamente nel giro di 6 anni evolveranno in Alzhaimer)
Sono seguita dal centro U.V.A. del San Raffaele dove ogni anno mi attende una visita di controllo...perché cure per questa patologia non esistono.
La mia seconda domanda di part time l'avevo presentata dopo aver avuto la certezza di essere affetta anche da questa patologia.
Nel novembre 2010 dopo una Risonanza Magnetica ho scoperto di essere affetta anche da ernia discale a livello L5-S1 posteriore mediana e paramediana destra e protusione discale a sinistra in L4-L5
Costretta di nuovo a prendere carta e penna o mouse e pc , scrissi di nuovo all'Ufficio infermieristico e così dopo colloquio venni spostata dall'ambulatorio di Oculistica a quello della Sala Prelievi.
Purtroppo a gennaio dopo risonanza magnetica del ginocchio destro ho scoperto di essere affetta da Osteocondrite femoro laterale .Questa è una patologie degenerativa del ginocchio,che sembrerebbe dovuta a varie cause (traumatiche,vascolari e immunoreumatologiche),dovrei utilizzare le due stampelle,dette canadesi,per non caricare il ginocchio ed iniziare un ciclo di 30 giorni di magnetoterapia......
Attualmente sono in attesa di sapere se sono affetta anche da qualche malattia immuno-reumatologica,mascherata dal fenomeno di Raynoud
Sono stata costretta a chiedere l'aiuto e l'assistenza di uno studio legale della Camera del Lavoro di Milano,affinché la mia richiesta di part time venisse in qualche modo presa in considerazione.......ma mi sbagliavo!
Perché ad oggi 06 aprile 2011,questa lettera inviata il 2 marzo non ha ancora avuto nessuna risposta!! L'avvocato riproverà a scrivere un sollecito di risposta ,ma mi chiedo:”non sarebbe stato carino o perlomeno da EDUCATI rispondere alla lettera dello studio legale?Non so...anche per dire :”stiamo valutando tutte le domande per il part time,fino a maggio non possiamo darle informazioni più precise.....”
Ecco qui,sign Ministro Brunetta,alla fine di questo mio percorso travagliato e difficoltoso,per nulla conclusosi,non mi restava che scriverle.
Mi scusi per il tempo che le ho rubato,ma sono convinta che lei dovesse sapere che le sue leggi e le sue idee vengono espletate così bene che il part time,si nega perfino a lavoratori/pazienti che non sanno più a quale Santo votarsi(scusi se non ho scritto Partito votarsi!)
So che non prenderà mai in considerazione questa mia lettera ,ma come le dicevo non importa di aver sprecato 1 ora per scriverle.
Ho visto che lei ha un blog,non so se lo gestisce lei...anch'io ne ho 1,le lascio il mio link: http://lufantasygioie.blogspot.com/ quando vorrà passi a trovarmi,troverà questa lettera postata nel mio blog.
Distinti Saluti
Ancona Lucia
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Unendomi alla richiesta di Lu, a mia volta invito i miei lettori a divulgare ulteriormente questo appello. Grazie.
domenica 3 aprile 2011
Morbo di Crohn





MORBO DI CROHN
Su questa patologia potete trovare articoli molto interessanti in numerosi siti e riviste di terapia olistica.
Dato che ci troviamo di fronte ad un disturbo cronico, il soggetto si trova nella fase di impregnazione o in quella subito successiva di deposito secondo l’inquadramento omotossicologico.
In parole ultra-povere, vuol dire che la regressione della patologia è difficile e in alcuni casi impensabile.
Decidere di rinunciare alla terapia allopatica in questo caso, anche se dal mio punto di vista si tratta della scelta più opportuna, comporta una grande responsabilità sia da parte del malato che da parte del medico.
Chi attua questa scelta, quindi dovrebbe farsi seguire da un medico olistico ad intervalli molto ravvicinati.
Si tratta di una patologia autoimmune ed eccoci dunque arrivati ad un terreno dove olistica ed allopatia prendono strade diametralmente opposte.
Dal punto di vista olistico le malattie autoimmuni sono guaribili, mentre da quello allopatico destinate a rimanere croniche ed a peggiorare nell’arco della vita.
A questo proposito vi consiglio di visitare questo sito:
http://www.kousmine.it/index.php
Tornando al nostro discorso, ora il paziente deve fare una scelta drastica:
se opta per una terapia olistica non può continuare ad alimentare la sua impregnazione con le tossine derivanti dai farmaci che vengono usati;
se deciderà per una terapia olistica non può essere sopraffatto continuamente dalla paura che il suo male progredisca con o senza sintomi per portarlo ad uno stato di deterioramento irreparabile: non mi sembra un atteggiamento psicologico costruttivo. Già il suo sistema neuroendocrino produrrebbe messaggeri neurologici che attuerebbero proprio il danno che paventa.
In parole ultra-povere, di nuovo, se un paziente vuole lasciare i farmaci ne deve essere fermamente convinto...se non lo è, meglio accettare le cure allopatiche e qualche altro rimedio naturale solo come sostegno.
Dal mio punto di vista l’approccio equivale a quello indicato al capitolo COLON IRRITABILE parte prima e seconda.
A differenza di quella diagnosi, però, in questa consiglio di farsi seguire dal medico costantemente.
In questo articolo allora vi propongo una semplice
MEDITAZIONE
che serve ad autosuggestionarvi positivamente.
Non ha nessuna pretesa terapeutica, ma se provate ad eseguirla tutti i giorni per un mese e date un voto a come percepite in senso lato il vostro stato di salute, vi accorgerete di un sollievo significativo sul piano psicologico.
Si tratta semplicemente di guardare le figure delle lesioni dell’intestino che si risanano gradualmente nella sequenza qui riportata.
Inoltre, mentre le guardate, ad ogni figura vanno ripetute delle semplici frasi che servono a non distrarre il pensiero che diversamente andrebbe per altre vie;-)
Quindi io propongo la frase:
“Ogni giorno le mie lesioni si risanano ed anche le conseguenze in tutti gli altri tessuti ed organi vanno di pari passo a diminuire”.
Pronunciare questa frase guardando ogni figura : l’esercizio è tutto qui, non resta che provare!
STOP
Iscriviti a:
Post (Atom)
Informazioni personali

- Marina Salomone
- Mi occupo di terapie olistiche dal 1983. Hobby principale il disegno: sono su Flickr sotto il nome di Marina Salomone
per chi fosse interessato a trattare questi argomenti in maniera più appofondita c' è sempre il mio sito web ufficiale: www.GurudiTamara.com